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LA CONTABILITà NEGLI ENTI LOCALI

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LA CONTABILITà NEGLI ENTI LOCALI
Gruppo per la
sperimentazione della
contabilità ambientale
nelle Provincie
2° Riunione
Barbara Maioli
Provincia di Ravenna
Roma, 23-24 settembre 2008
UPI Piazza Cardelli 4
Il sistema di contabilità
degli Enti locali
1
Sistema informativo sviluppato all’interno
delle organizzazioni (pubbliche o private)
che raccoglie, elabora e registra dati e
informazioni di origine sia interna che
esterna,suscettibili di una valutazione
quantitativa, che riguardano la sua attività e
che consentono processi di analisi,
valutazione, decisione e controllo da parte
degli organi di governo e di direzione di una
organizzazione
2



Contabilità generale economico-patrimoniale
che ha come scopo la determinazione del
reddito e del capitale di funzionamento. Si
basa sulla rilevazione dei fatti esterni di
gestione;
Contabilità finanziaria che ha come scopo il
controllo preventivo, concomitante e
consuntivo della gestione delle risorse
finanziarie dell’ente;
Contabilità analitica che focalizza l’attenzione
su ambiti gestionali e/o organizzativi ritenuti
significativi (es. unità organizzative, progetti,
servizi, prestazioni ecc..)
3
FINALITA’
 determinazione del reddito d’esercizio
 determinazione del capitale di
funzionamento
MODALITA’
Rilevazioni contabili con il metodo della
partita doppia ad oggetto:
 fatti esterni di gestione
 tutti i movimenti di natura finanziaria
(entrate e uscite di cassa, variazioni dei
debiti e crediti) e di natura economica
(costi, ricavi e variazioni di capitale)
4
“Il principio della competenza economica,
a come riferimento il costo,vale a dire il valore delle
risorse umane e strumentali – beni e servizi –
effettivamente utilizzate, e non la spesa, che
rappresenta l’esborso monetario legato alla loro
acquisizione”
L’ordine dei Dottori Commercialisti e Ragionieri
stabiliscono che:
“l’effetto delle operazioni e degli altri eventi deve
essere rilevato contabilmente ed attribuito
all’esercizio al quale si riferiscono e non a quello in
cui si concretizzano incassi e pagamenti”
5
E’ obbligatoria per imprese private e
disciplinata da norme civili e fiscali.
E’ facoltativa per gli enti locali e disciplinata
dal Testo Unico sugli Enti locali
Obiettivo è la determinazione del capitale di
funzionamento e del reddito di esercizio
Rileva l’aspetto economico e finanziario
6
Il sistema di contabilità generale economicopatrimoniale non è strettamente obbligatorio
ai sensi dell’art. 232 del D.Lgs. 267/2000
Sono invece obbligatori (almeno per gli enti
con più di 3.000 abitanti) i tipici referti
periodi di sintesi costituiti dal
Conto economico
Conto del patrimonio
componenti del rendiconto della gestione
(art. 227 del D.Lgs 267/2000)





SCOPO
Garantire un controllo preventivo, concomitante e
consuntivo sul corretto utilizzo delle risorse e sul rispetto
dei vincoli formulati in sede di previsione (logica
autorizzatoria)
Garantire il mantenimento di condizioni di equilibrio
finanziario (pareggio di bilancio)
MODALITA’
Rilevazioni contabili con scritture semplici ad oggetto:
Aspetti finanziari (crediti e debiti) e monetari (entrate ed
uscite) e non i correlati aspetti economico-patrimoniali
Lo svolgimento della contabilità finanziaria è strutturato in
fasi predeterminate
Fasi obbligatorie di esecuzione delle entrate e delle spese
8
PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA
Rilevazione preventiva
Prefigura lo svolgimento della gestione nel futuro
 Verifica preventivamente la sussistenza delle
condizioni di equilibrio fra entrate e spese
 Definisce il quadro autorizzatorio di riferimento
per l’esercizio successivo: acquisizioni (entrate)
ed erogazioni (spese) da parte dei soggetti
(gestionali)

9
GESTIONE
Rilevazione concomitante
Verifica che le entrate e le spese siano
acquisite/erogate entro i limiti definiti
nell’ambito della fase previsionale, in modo
strumentale al conseguimento dell’equilibrio
 Garantisce che l’acquisizione delle entrate e la
realizzazione delle spese avvengano in modo
rigoroso, sulla base dell’iter puntualmente
definito dalla normativa (fasi dell’entrata e della
spesa)

10
RENDICONTAZIONE
Rilevazione consuntiva
Riscontro ex-post sia del rispetto dell’iter
formale previsto per l’erogazione della spesa e
l’acquisizione dell’entrata
 Riscontro della sussistenza delle condizioni di
equilibrio gestionale attraverso la
determinazione di appositi risultati finanziari
riferiti sia alle operazioni dell’esercizio
(competenza) che alle operazioni relative ad
esercizi precedenti (residui)

11
Principale riferimento per la predisposizione delle tre
fasi di svolgimento della contabilità finanziaria
Definito da un punto di vista giuridico-amministrativo
“L’imputazione di una spesa e l’attribuzione di una entrata ad un
determinato esercizio si attua nel momento in cui matura il
diritto ad esigere (entrate) e l’obbligo a pagare (spese)
prescindendo completamente dagli aspetti monetari (incassi e
pagamenti) che non formano oggetto di autorizzazione non
essendo contemplata la competenza finanziaria monetaria”
12
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Principale sistema contabile degli Enti Locali
Fortemente normato
Fortemente formalizzato (pluralità di atti, documenti ecc..)
E’ un sistema esclusivamente finanziario
Utilizza il metodo della c.d “partita semplice”
Si sviluppa in una pluralità di fasi che alimentano rilevazioni
contabili di tipo preventivo, concomitante e consuntivo
Ha natura autorizzatoria: gli stanziamenti contenuti nel
bilancio di previsione costituiscono il limite entro il quale la
gestione può essere svolta dagli organi tecnici-gestionali
Ha un notevole impatto gestionale influenzando
comportamenti dei diversi attori sulla base di un percorso
operativo tendenzialmente rigido
Le finalità sono orientate principalmente alla verifica della
regolarità dell’impiego delle risorse pubbliche e al
mantenimento delle condizioni di equilibrio piuttosto che alla
disponibilità di informazioni a supporto dei processi decisionali
e operativi
13
Contabilità finanziaria
Contabilità economica
Scopo
Controllo equilibrio
finanziario
Misurazione reddito esercizio
Oggetto di rilevazione
Diritti ed obbligazioni
giuridiche, entrate ed uscite
di cassa
Scambi con terze economie
Entità contabili
Accertamenti/riscossioni
Stanz./impegni/pagamenti
• Voci di reddito (costi e
ricavi)
• Voci patrimoniali (attive e
passive)
Tecnica di rilevazione
Partita semplice
Partita doppia
Risultanze
• Bilancio previsione
• Conto consuntivo
• Stato Patrimoniale
• Conto economico
Utilizzo
Supporto alla
programmazione e al
controllo dell’azione di organi
di governo e di direzione
Supporto ai processi
decisionali e operativi degli
organi di direzione
Fornisce informazioni sulla
economicità della gestione
complessiva indispensabile
14
Gruppo per la
sperimentazione della
contabilità ambientale
nelle Provincie
2° Riunione
Barbara Maioli
Provincia di Ravenna
Testo Unico degli Enti locali
(D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267)
Roma, 23 settembre 2008
UPI Piazza Cardelli 4
15
Il sistema di contabilità degli enti locali ha
come riferimento primario il D.Lgs n. 267
del 18 giugno 2000 in cui sono confluiti:
 La L. 142/1990
 Il D.Lgs 77/1995 e successive modifiche
 La L. 127/1997 (cd. Bassanini bis)
In particolare le disposizioni che riguardano
l’ordinamento finanziario e contabile sono
confluite nella Parte II (artt. 149/269)
16
Artt. 149-161 Titolo I “Principi generali dell’ordinamento contabile”
Artt. 162-177 Titolo II “Programmazione e bilanci: gli strumenti della
pianificazione e della programmazione operativa”
Artt. 178-198 Titolo III “Gestione del Bilancio”
Artt. 199-207 Titolo IV “Gli investimenti”
Artt. 208-226 Titolo V “La Tesoreria”
Artt. 227-233 Titolo VI “Rilevazione e dimostrazione dei risultati di
gestione”
Artt. 234-241 Titolo VII “La revisione economico-finanziaria”
Artt. 242-269 Titolo VIII “Enti locali deficitari o dissestati”
17
Mandato
del Presidente
I LIVELLO
(Pianificazione
strategica)
Bilancio
pluriennale
II LIVELLO
(Programmazione)
III LIVELLO
(Gestione)
Relazione previsionale
e programmatica
Bilancio annuale
di
previsione
Piano esecutivo
di gestione
18
Art. 107 del T.U ha sancito un principio già introdotto
con la legge 142/1990 quello relativo alla
“netta separazione tra sfera politica e sfera
gestionale”
I poteri di indirizzo, programmazione e di controllo
politico-amministrativo spettano agli organi di
governo, mentre la gestione amministrativa,
finanziaria e tecnica è attribuita ai dirigenti a cui
spettano autonomi poteri di spesa, di organizzazione
delle risorse umane, strumentali e di controllo
19
E’ un processo essenzialmente politico con
cui gli organi determinano gli obiettivi
generali da raggiungere e le strategie da
sviluppare nell’intervallo della
programmazione pluriennale
Prende l’avvio con l’indagine sulle
condizioni dell’ambiente nel quale opera
l’organizzazione
MANDATO DEL PRESIDENTE
20
Si definiscono i programmi strumentali al
raggiungimento degli obiettivi stabiliti nella
precedente fase di pianificazione: individuazione
di obiettivi specifici e definizione delle attività da
realizzare scegliendo la migliore combinazione di
attività e risorse, in termini di efficacia ed
efficienza, necessarie per il raggiungimento degli
obiettivi pianificati
BILANCIO PLURIENNALE
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA
BILANCIO PREVENTIVO
21
Massimo grado di dettaglio della
programmazione in cui i dati del
bilancio di previsione vengono
disaggregati per consentire una
gestione effettiva delle entrate
e della spesa
PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
22
Art. 170 del Testo Unico degli enti locali
Punto cardine dell’intera programmazione
dell’attività dell’ente e vero e proprio piano
strategico di intervento con cui si traducono gli
indirizzi politico-amministrativi in programmi
amministrativi specifici
23

Ha carattere generale e illustra le caratteristiche della
popolazione, del territorio, dell’economia insediata e dei servizi
dell’ente precisandone risorse umane, strumentali e tecnologiche

E’ articolata in parte entrata (valutazione generale sui mezzi
finanziari, individuando fonti di finanziamento ed evidenziando
l’andamento storico degli stessi ed i relativi vincoli) e parte spesa
(redatta per programmi e per eventuali progetti con espresso
riferimento a quelli indicati nel bilancio annuale e in quello
pluriennale)

Per ciascun programma è data specificazione della finalità che si
intende conseguire e delle risorse umane e strumentali ad esso
destinate, distintamente per ciascuno degli esercizi in cui si articola
il programma stesso ed è data specifica motivazione delle scelte
adottate
24
Art. 171 Testo Unico degli enti locali
Costituisce la traduzione dei programmi
amministrativi contenuti nella
relazione previsionale e
programmatica in previsioni delle
entrate e delle spese espresse in
termini di competenza e distinti
secondo la classificazione vigente per
il bilancio annuale
25
Comprende il quadro dei mezzi
finanziari che si prevede di destinare
per ciascuno degli anni considerati sia
alla copertura di spese correnti che al
finanziamento delle spese di
investimento, con indicazione, per
queste ultime, della capacità di ricorso
alle fonti di finanziamento
26
Gli stanziamenti previsti nel bilancio
pluriennale, che per il primo anno
coincidono con quelli del bilancio annuale
di competenza, hanno carattere
autorizzatorio, costituendo limite agli
impegni di spesa, e sono aggiornati
annualmente in sede di approvazione del
bilancio di previsione
Le previsioni di spesa corrente sono scomposte
in spesa consolidata e di sviluppo
La parte spesa è leggibile per programmi
27
Artt. 162 – 165 Testo Unico degli enti locali
È’ un documento contabile con funzione previsionale
nel senso che evidenzia le entrate e le spese che si
presume si verificheranno nel corso della gestione
E’ annuale: l’unità temporale è l’esercizio finanziario
coincidente con l’anno solare
E’ redatto in termini di competenza finanziaria:
considera gli accertamenti, per le entrate, gli
impegni per le spese ed analizza la sola gestione
finanziaria
Ha funzione autorizzatoria: autorizza l’ente a
introitare le entrate previste, impedendo di spendere
più di quanto stanziato
28
ENTRATA
COMPETENZA
SPESA
COMPETENZA
DESCRIZIONE
EURO
DESCRIZIONE
EURO
TITOLO I – ENTRATE TRIBUTARIE
TITOLO I – SPESE CORRENTI
TITOLO II – ENTRATE DERIVANTI DA
CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI
CORRENTI DELLO STATO, DELLA
REGIONE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI,
ANCHE IN RAPPORTO ALL’ESERCIZIO
DI FUNZIONI DELEGATE DALLA
REGIONE
TITOLO II
CAPITALE
–
SPESE
IN
CONTO
TITOLO III – ENTRATE EXTRA
TRIBUTARIE
TITOLO IV – ENTRATE DERIVANTI DA
ALIENAZIONI DA TRASFERIMENTI DI
CAPITALE E DA RISCOSSIONI DI
CREDITI
TOTALE ENTRATE FINALI
TOTALE SPESE FINALI
TITOLO V – ENTRATE DERIVANTI DA
ACCENSIONI DI PRESTITI
TITOLO III – SPESE PER RIMBORSO DI
PRESTITI
TITOLO VI – ENTRATE DERIVANTI DA
SERVIZI PER CONTO DI TERZI
TITOLO IV – SPESE PER SERVIZI PER
CONTO TERZI
TOTALE
AVANZO DI AMMINISTRAZIONE
TOTALE COMPLESSIVO ENTRATE
TOTALE
DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE
TOTALE COMPLESSIVO SPESE
29
LA PARTE ENTRATA È ORDINATA IN:
• TITOLI (fonte di provenienza)
• CATEGORIE (tipologia dell’entrata)
• RISORSE (specifico oggetto)
L’UNITA’ ELEMENTARE DELLE ENTRATE E’ LA RISORSA
Le categorie dell’entrata sono elencati nel D.P.R. 194/1996
Le risorse sono di libera definizione da parte degli enti locali
30
TITOLO I: ENTRATE TRIBUTARIE
Categoria 1: Imposte
Categoria 2: Tasse
Categoria 3: Tributi speciali ed altre entrate proprie
TITOLO IV: ENTRATE DA ALIENAZIONI, DA TRASFERIMENTI DI CAPITALE E DA RISCOSSIONI DI CREDITI
Categoria 1: Alienazione di beni patrimoniali
Categoria 2: Trasferimenti di capitale dallo Stato
Categoria 3: Trasferimenti di capitale dalla Regione
Categoria 4: Trasferimenti di capitale da altri enti del settore pubblico
Categoria 5: Trasferimenti di capitale da altri soggetti
Categoria 6: Riscossione di crediti
TITOLO II: ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI
Categoria 1: Contributi e Trasferimenti correnti dallo Stato
Categoria 2: Contributi e Trasferimenti correnti dalla Regione
Categoria 3: Contributi e Trasferimenti correnti dalla Regione per funzioni delegate TITOLO V: ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONI DI PRESTITI
Categoria 4: Contributi e Trasferimenti correnti da parte di organismi comunitari e internazionali
Categoria 1: Anticipazioni di cassa
Categoria 5: Contributi e Trasferimenti correnti da altri enti del settore pubblico
Categoria 2: Finanziamenti a breve termine
Categoria 3: Assunzione di mutui e prestiti
TITOLO III: ENTRATE EXTRA-TRIBUTARIE
Categoria 4: Emissione di prestiti obbligazionari
Categoria 1: Proventi dei servizi pubblici
Categoria 2: Proventi dei beni dell'ente
TITOLO VI: ENTRATE DA SERVIZI PER CONTO TERZI
Categoria 3: Interessi su anticipazioni di crediti
Categoria 4: Utili netti delle aziende speciali e partecipate, dividendi di società
Categoria 5: Proventi diversi
31
IL CODICE DI BILANCIO PER LA PARTE ENTRATA


è composto da sette cifre;
utilizza la numerazione ordinale degli elementi di
bilancio di cui all'articolo 2 del presente decreto ed è
così strutturato:
la prima cifra è riferita al titolo;
la seconda e la terza cifra sono riferite alla
categoria (per i soli servizi per conto di terzi sono
riferite al capitolo);
 la quarta, quinta, sesta e settima cifra sono riferite
alla risorsa (per i soli servizi per conto di terzi
hanno valore predefinito) «0000».


32
LA PARTE SPESA È ORDINATA IN:
• TITOLI (principali aggregati economici)
• FUNZIONI (funzioni degli enti)
• SERVIZI (singoli uffici)
• INTERVENTI (natura economica dei fattori
produttivi)
L’INTERVENTO E’ L’UNITA’ ELEMENTARE DELLA SPESA
Le funzioni, i servizi, gli interventi della spesa
sono elencati nel D.P.R. 194/1996
33
IL CODICE DI BILANCIO PER LA PARTE SPESA


è composto da sette cifre
utilizza la numerazione ordinale degli elementi di
bilancio di cui all'articolo 2 del decreto 94/1996 ed è
così strutturato:
 la prima cifra è riferita al titolo;
 la seconda e la terza cifra sono riferite alla
funzione, con eccezione dei servizi per conto di
terzi, per i quali hanno il valore predefinito «00»;
 la quarta e la quinta cifra sono riferite al servizio,
con eccezione dei servizi per conto di terzi, per i
quali hanno il valore predefinito «00»;
 la sesta e la settima cifra sono riferite
all'intervento; per i soli servizi per conto di terzi
sono riferite al capitolo.
34
 Personale
 Acquisto di
beni di consumo e o di materie
prime
 Prestazioni di servizi
 Utilizzo di beni di terzi
 Trasferimenti
 Interessi passivi e oneri finanziari diversi
 Imposte e tasse
 Oneri straordinari della gestione corrente
 Ammortamenti di esercizio
 Fondo svalutazione crediti
 Fondo di riserva
35
 Acquisizione di beni immobili
 Espropri e servitù onerose
 Acquisto di beni specifici per realizzazioni
in economia
 Utilizzo di beni di terzi per realizzazioni in
economia
 Acquisizione di beni mobili, macchine ed
attrezzature tecnico-scientifiche
 Incarichi professionali esterni
 Trasferimenti di capitale
 Partecipazioni azionarie
 Conferimenti di capitale
 Concessioni di crediti e anticipazioni
36
L’acquisizione delle entrate e la realizzazione
delle spese deve avvenire in modo rigoroso
sulla base di un iter ben definito a livello
normativo che prevede una serie di fasi e
step che influenzano lo svolgimento della
gestione e delineano un vero e proprio
percorso operativo ovvero un modello
gestionale da rispettare e svolgere
(Titolo III - artt. 178-185 del T.U.
degli Enti locali)
37
STANZIAMENTO (previsione)
Spese previste che si è autorizzati a:
* impegnare (st. in conto competenza)
* pagare rispetto alle somme impegnate in
esercizi precedenti (st. in conto residui)
IMPEGNO (gestione della spesa)
Costituzione del vincolo sulle previsioni di
bilancio con la determinazione della somma
da pagare e del creditore sulla base di una
obbligazione giuridicamente rilevante (un
contratto, una gara, una norma,…)
38
LIQUIDAZIONE
(gestione della spesa)
L’amministrazione accerta l’importo da corrispondere
(ricevimento e accettazione della fattura del fornitore,
emissione del cedolino stipendio): nasce il debito
ORDINAZIONE
(gestione della spesa)
L’amministrazione dispone mediante mandato il
pagamento a favore del debitore
PAGAMENTO
(gestione della spesa)
Il debitore viene effettivamente pagato dal tesoriere
39
STANZIAMENTO (previsione)
Entrate previste che si è autorizzati a:
* accertare (st. in conto competenza)
* Incassare rispetto alle somme accertate
in esercizi precedenti (st. in conto residui)
ACCERTAMENTO (gestione della spesa)
Costituzione del vincolo sulle previsioni di
bilancio con la determinazione, sulla base
di un idoneo titolo giuridico, del debitore
e della somma da incassare
40
RISCOSSIONE
(gestione dell’entrata)
L’amministrazione dispone mediante
ordinativo di incasso inviato al tesoriere
la materiale riscossione delle somme
VERSAMENTO
(gestione della spesa)
Trasferimento nelle casse dell’Ente
delle somme riscosse
41
ENTRATE Stanziamento Accertamento Riscossione Versamento
Liquidazione Pagamento
Impegno
Stanziamento
SPESE
e ordinazione
BILANCIO Previsione
Competenza
Cassa
Tesoriere
42
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