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DIRETTIVA ACE 80-64

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DIRETTIVA ACE 80-64
ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO
PROTEZIONE CIVILE SETTIMO SAN PIETRO
CAGLIARI
IL RISCHIO CHIMICO
Corso Interno Rivelatori
Chimico Biologici
Settimo San Pietro
5 marzo – 30 aprile 2013
Presentazione in power point
Relatore Lgt. G.FARCI
OdV Protezione Civile SSP
GROSSI QUANTITATIVI DI PRODOTTI CHIMICI SONO
CONTINUAMENTE STOCCATI, MANEGGIATI E TRASPORTATI.
L’IMPIEGO DEI MEDESIMI E’ REGOLAMENTATO DA LEGGI
DISEGNATE PER MINIMIZZARE IL RISCHIO; TUTTAVIA IL
SISTEMA NORMATIVO NON FORNISCE GARANZIE CHE UN
INCIDENTE NON AVVENGA.
I RISCHI RELATIVI AL RILASCIO DI SOSTANZE CHIMICHE
SONO CLASSIFICATI IN BASE A:
- RAGGIO D’AZIONE;
- TOSSICITA’;
- QUANTITATIVO PRODOTTO, STOCCATO O TRASPORTATO;
- STABILITA’ CHIMICA.
GROSSI QUANTITATIVI DI PRODOTTI CHIMICI SONO
CONTINUAMENTE STOCCATI, MANEGGIATI E TRASPORTATI.
L’IMPIEGO DEI MEDESIMI E’ REGOLAMENTATO DA LEGGI
DISEGNATE PER MINIMIZZARE IL RISCHIO; TUTTAVIA IL
SISTEMA NORMATIVO NON FORNISCE GARANZIE CHE UN
INCIDENTE NON AVVENGA.
I RISCHI RELATIVI AL RILASCIO DI SOSTANZE CHIMICHE
SONO CLASSIFICATI IN BASE A:
- RAGGIO D’AZIONE;
- TOSSICITA’;
- QUANTITATIVO PRODOTTO, STOCCATO O TRASPORTATO;
- STABILITA’ CHIMICA.
IL NUMERO DI PERSONE CHE POSSONO ESSERE COLPITE DA UN
RILASCIO E L’ESTENSIONE DEL DANNO DIPENDONO DA:
- PROPRIETA’ DELLA SOSTANZA;
- QUANTITATIVO RILASCIATO;
- DURATA DELL’ESPOSIZIONE;
- TEMPO CHE INTERCORRE TRA L’ESPOSIZIONE ED IL SOCCORSO.
IMPEGNO IN AMBITO CIVILE
- L. 382/78
- L.225/92
LEGGE SUI PRINCIPI;
ISTITUZIONE DEL SERVIZIO NAZIONALE DI
PROTEZIONE CIVILE;
- D.L.vo 464/97 CONCORSO DELLE FORZE ARMATE NEL CAMPO
DELLE PUBBLICHE CALAMITA’ E DELLA TUTELA
AMBIENTALE.
IMPEGNO IN AMBITO MILITARE
IL PROBLEMA Del RISCHIO CHIMICO SI IDENTIFICA CON LA
POSSIBILITA’ CHE SI VERIFICHI UN EVENTO R.O.T.A. RELEASE
OTHER THAN ATTACK, IL RILASCIO CIOE’ DI SOSTANZE TOSSICHE
O PERICOLOSE CON MODALITA’ DIVERSE DA QUELLE DI UN
ATTACCO CHIMICO.
LA NORMATIVA IN VIGORE E’ REGOLATA DALLE SEGUENTI
PUBBLICAZIONI:
- DIRETTIVA ACE 80-64;
- ATP 45 D Cap. III.
SCENARI
GLI SCENARI AI QUALI POSSIAMO RICONDURRE SONO:
- FORMAZIONE DI NUBI;
- INCENDI;
- FORMAZIONE DI POZZE DI LIQUIDO;
- FLUSSO CONTINUO INCONTROLLATO DA CONTENITORI O
TUBAZIONI DANNEGGIATE;
- PICCOLE QUANTITA’ DI LIQUIDO.
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MISURE DIFENSIVE CONTRO PERICOLI
CORRELATI CON LE SOSTANZE TOSSICHE
INDUSTRIALI, DURANTE LE OPERAZIONI MILITARI
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DURANTE LE OPERAZIONI DI GUERRA, DAL PUNTO DI
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VISTA OPERATIVO,NORMALMENTE QUESTE
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SOSTANZE TOSSICHE INDUSTRIALI
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SONOCONSIDERATE INSIGNIFICANTI
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ASSUMONO INVECE UN SIGNIFICATO NOTEVOLE
DURANTE LE OPERAZIONI MILITARI IN TEMPO DI
PACE
RILASCI MASSIVI DI TIC CAUSATI DELIBERATAMENTE/
INAVVERTITAMENTE POTREBBERO RAPPRESENTARE
UN PERICOLO PER LA POPOLAZIONE E PER LE UNITA’
MILITARI OPERANTI NELL’AREA.
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LINEE DI COMPORTAMENTO
- NON SONO AMMESSE ESPOSIZIONI DELIBERATE A TIC;- LE UNITA’ CHE NON DISPONGONO DEL NECESSARIO EQUIPAGGIAMENTO, PERSONALE E ADDESTRAMENTO NON
SARANNO IMPIEGATE IN AREE DIMPERICOLO TIC;
- PER CONDURRE OPERAZIONI E’ NECESSARIO FORMULARE
DETTAGLIATI PIANI E COORDINARE TUTTE LE FORZE;
- IL FLUSSO INFORMATIVO CONCERNENTE LA PROBLEMATICA
TIC DOVREBBE ESSERE APERTO A TUTTI I LIVELLI;
- IL COMANDANTE DEVE ASSICURARSI CHE LE PROPRIE UNITA’
SIANO COSCIENTI DELLA POLICY NATO;
- IL COMANDANTE, PRIMA DI OGNI OPERAZIONE DOVREBBE
CONSULTARE UNO STAFF DI SPECIALISTI.
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PROCEDURE
GENERALMENTE PER DISLOCARE LE UNITA’, LE POSIZIONI DA
PREFERIRE SONO ALL’APERTO, SOPRAVENTO E/O DISTANTI
DALLE SORGENTI TIC.
LA PIU’ IMPORTANTE AZIONE DA ESEGUIRE
IN CASO DI RILASCIO DI UNA SOSTANZA
TOSSICA INDUSTRIALE E’ L’IMMEDIATA
EVACUAZIONE.
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INFORMAZIONI
GLI ELEMENTI INFORMATIVI CHE DOVREBBERO ESSERE
CONOSCIUTI SONO:
- TIPO E QUANTITATIVO DELLA SOSTANZA;
- POTENZIALE RISCHIO SPECIFICO;
- TUTTE LE INFORMAZIONI RILEVANTI SUI SITI TIC;
- VALUTAZIONE DEL PERICOLO.
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AREE DI ESCLUSIONE
INTORNO AL SITO A RISCHIO, SARA’ DETERMINATA UNA
ZONA DI ESCLUSIONE AVENTE UN RAGGIO DI 1 KM.
DOVRA’ ESSERE EVITATO L’IMPIEGO DI UNITA’ MOBILI ENTRO
UN RAGGIO DI 5 KM E L’ALLESTIMENTO DI INSTALLAZIONI
FISSE ENTRO UN RAGGIO DI 10 KM.
I VELIVOLI DOVRANNO TRANSITARE ALL’INTERNO DELLE
ZONE DI ESCLUSIONE SOLO A QUOTE SUPERIORI A 150 MT.
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PROCEDURE IN CASO DI RILASCIO
SE VIENE RILASCIATA UNA SOSTANZA TOSSICA DOVRANNO
ESSERE EVACUATE TUTTE LE UNITA’ ENTRO UN RAGGIO DI
5 KM. L’AREA DI PERICOLO DOVRA’ ESSERE DETERMINATA
IN ACCORDO CON QUANTO PREVISTO NEL MANUALE
ATP-45 D.
DOVRA’ INOLTRE ESSERE INVIATO UN MESSAGGIO
CBRN 1 CHEM ROTA (Release Other Than Attack)
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PROCEDURE IN CASO DI RILASCIO
SE L’OSSERVATORE NON CONOSCE LA POSIZIONE Del
PUNTO DI RILASCIO TIC, DOVRA’ ESSERE INVIATO UN
MESSAGIO CBRN 4 CHEM ROTA
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PROCEDURE IN CASO DI RILASCIO
L’AREA DI PERICOLO TIC DOVRA’ ESSERE COMUNICATA
CON UN MESSAGIO CBRN 3 CHEM ROTA
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PROTEZIONE FISICA
SI ATTUA IMPIEGANDO I MATERIALI DPI -CBRN.
I MEDESIMI OFFRONO UN’OTTIMA PROTEZIONE PER
L’APPARATO TEGUMENTARIO MA NON GARANTISCONO
SEMPRE LA PROTEZIONE DELL’APPARATO RESPIRATORIO;
PERTANTO DEVONO ESSERE UTILIZZATI SOLTANTO PER
L’EVACUAZIONE DALLA ZONA DI RILASCIO TIC
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RIVELAZIONE / RICOGNIZIONE
DOVRANNO ESSERE ATTUATE SECONDO LE PROCEDURE
PREVISTE PER GLI AGGRESSIVI CHIMICI.
I RIVELATORI IN DOTAZIONE RICONOSCONO SOLTANTO
UNA GAMMA RISTRETTA DI SOSTANZE TOSSICHE
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DECONTAMINAZIONE
AL TERMINE DELLE OPERAZIONI L’INTERO
EQUIPAGGIAMENTO DOVRA’ ESSERE ISPEZIONATO.
QUELLO CHE SARA’ RIMASTO CONTAMINATO DOVRA’
ESSERE AVVOLTO IN TELI DI PLASTICA ED ISOLATO
LE UNITA’ CHE INTERVENGONO DOVREBBERO
ESSERE IN GRADO DI RICONOSCERE L’ATTO
TERRORISTICO E SAPER VALUTARE LA
SITUAZIONE; QUINDI, PROTETTI DALL’AZIONE DI
QUESTE SOSTANZE DOVRANNO:
- CREARE UN CORDONE DI SICUREZZA;
- ALLERTARE LE UNITA’ DI SOCCORSO;
- SALVARE I COLPITI;
- FORNIRE IL PRONTO SOCCORSO;
- FORNIRE INFORMAZIONI PRELIMINARI SU
QUANTO ACCADUTO.
ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO
PROTEZIONE CIVILE SETTIMO SAN PIETRO
CAGLIARI
GRAZIE PER
L’TTENZIONE
Corso Interno Rivelatori
Chimico Biologici
Settimo San Pietro
5 marzo – 30 aprile 2013
Presentazione in power point
Relatore Lgt. G.FARCI
OdV Protezione Civile SSP
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