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Comprendere testi: prima, durante e dopo la lettura
Comprendere testi: prima, durante e dopo la lettura Montespertoli 16 aprile 2011 Lilia Andrea Teruggi Complesso processo di coordinazione di informazioni visive e non visive Informazione visiva Supporto materiale Impaginazione Contesto grafico Indicatori testuali Ortografia Struttura sintattica struttura semantica Informazione non visiva Esperienze e conoscenze pregresse: • livello evolutivo • conoscenza sull’argomento • competenze linguistiche Affettività Scopo della lettura Significato del testo COMPRENSIONE Comprensione • Lo scopo della lettura determina STRATEGIE di lettura Strategie di lettura Sospetti intelligenti Ci consentono di selezionare, valutare, insistere e abbandonare determinate azioni per conseguire lo scopo Sono collegate allo scopo della lettura Non prescrivono tutto il percorso Sono indipendenti dell’ambito particolare e possono generalizzarsi Scopi della lettura • Leggere per estrarre un’informazione precisa • Leggere per seguire le istruzioni • Leggere per ottenere un’informazione generale • Leggere per imparare • Leggere per controllare un proprio scritto • Leggere per piacere, per godimento • Leggere per comunicare un testo ad un auditorio Leggere per esercitare la lettura ad alta voce Leggere per dimostrare che si ha compreso Strategie di lettura Si differenziano secondo il momento del processo di lettura: Prima di leggere Durante la lettura Al termine della lettura Entrando in una classe terza… «Leggiamo la lettura a pagina 136 del sussidiario»…. «Ben attenti, vediamo un po’, prima di tutto, allora, eeeeh, comincia a leggere Marco». Marco inizia a leggere sottovoce, rumore di sottofondo della classe. «Non ho capito niente». Marco: “La sposa del drago” (con tono di voce più alto ma poi procede di nuovo a bassa voce e stentatamente. Legge fino alla parola “ siccità” quando viene interrotto dall’ insegnante) «Dalla siccità Marco … cosa vuol dire?» Marco: “Quando fa caldo”. «No». Lara: “Io maestra! Perché c’è poca acqua”. «Ti chiami Marco?» Marco: “Perché non c’è acqua”. «L’abbiamo affrontato anche nell’altro, in che cos’altro?» Marco: “In religione”. «No, nel Pierino e …?» Dario: “E il nonno!” Marco continua a leggere stentatamente fino parola “pere”. «Certo che peggio di così non puoi leggere Marco, continua tu Martina». Legge speditamente fino “gridò”. «Francesca …» Legge lentamente cercando di dare intonazione, si ferma di fronte al nome “Yo Lung”, i compagni la incalzano. «Francesca allora come la mettiamo? Stai attenta!» Continua a leggere fino a “vecchietta” quando viene interrotta dall’ insegnante. I compagni ogni tanto la correggono o la anticipano quando incerta. «Laura…» Comincia a leggere e i compagni la correggono subito. «Siete diventati tutti professori?» Continua a leggere fino “un modo ci sarebbe”. «Maria. …» legge fino “portale qui”. Vanessa … »legge speditamente fino “tremila foglie”. «Lisa …» legge fino “si alzò in piedi”. «Riccardo …» il bambino è distratto quindi l’insegnante dando uno sguardo di rimprovero a Riccardo chiama Marta. che legge fino “a dir la verità”. « Ludovica …» legge con intonazione fino “succose”. «Adriana …» legge fino “rami dei peri”. «Paola …» legge le ultime parole del brano “sbocciarono i fiori” e poi continua, senza interruzione di nessuno, a leggere da capo il brano, ma si sbaglia e salta il primo paragrafo, fino “chi piange - gridò?” . «I compagni commentano tutti insieme ad alta voce: “Paola devi cominciare da capo!” P. riprende da capo con tono tra lo scocciato e il vergognoso fino “per mesi”. « Perché da dove hai iniziato?» Tutti commentano. L’insegnante si alza e si avvicina. «Era andata un po’in tilt Paola!» Paola continua a leggere fino “quasi bianco”. L’ insegnante cammina lentamente tra i banchi fino a finire il secondo giro di lettura ad alta voce. …….. «Allora attenti! Lisa … dove si svolge …» tutti alzano la mano «Lisa ce né una sola! Dove si svolge la storia?» Lisa: (parlando meccanicamente) “La storia si svolge in un villaggio cinese chiamato Pai L”. «Benissimo, Marta chi sono i personaggi, anzi no, prima, chi sono i protagonisti?» Marta: “Un ragazzo di nome Yo Lung”. «Bene. Altri personaggi Laura?» Laura: “La vecchietta…” confusione molti rispondono … “il drago … no!” (autocorrezione), “eeh … la vecchietta …” «La vecchietta …» Alessandro: “Io maestra, la mamma!” «La mamma di chi? Della vecchietta?» Alessandro: “No di Yo Lung.” «Allora, poi?» Confusione, tutti parlano insieme «Non ho capito niente, hai capito qualcosa Carolina? Risponde lei per me: No. Allora, protagonista abbiamo detto che è?» ……… «Basta, l’albero non può essere… confusione di fondo… attenti, personaggi, quindi tempo, Gabriella…qual è il tempo?» Gabriella: “Tanti anni fa.” «Quindi il tempo é…» Gabriella: “umh…” «Adriana? »(aveva alzato la mano) Adriana: “Impreciso…” «Oppure in… » Confusione. Marco: “Indeterminativo…” …… «Che tipo di testo è questo?» …… «Bravo! Di una fiaba, attenti bene, e in una fiaba, Lorenzo, quali sono gli elementi, oh, alla fine dell’anno devo fare la verifica!» ……. «Prima del mezzo magico c’è il…? Protagonista e personaggi? In questo caso, Alessandro, il mezzo magico è rappresentato da che cosa?» …… Strategie di lettura • Prima di leggere: • Attivare conoscenze pregresse • Cosa so di questo argomento? • Fare previsioni/anticipazioni • Cosa ci sarà scritto? Come andrà a finire? • Avere chiaro lo scopo della lettura • Perché devo leggere? A cosa mi serve? Conoscenze pregresse Conoscenza sull’argomento/tema Comprensione di concetti specifici contenuti nel testo Comprensione della terminologia Analisi dell’immagine: a 3 anni Guardate questo libro: cosa vedete? Marco: Un bimbo, un coniglio, un orsetto. Giorgia: Un coniglio, un bimbo, un orso. Giulia: Un bimbo, un coniglio, l’orsetto. Martina: Orsetto, letto, bimbo, e il coniglietto. ….. Di che cosa parlerà questo libro? (Prendono il libro e sfogliano le pagine) Marco: Di un coccodrillo: Martina: Delle pecore. Giorgia: Del coccodrillo Giulia:Del gatto. Marco: No, è un pipistrello, ha le ali, i gatti non volano. Analisi dell’immagine: a 5 anni Bambini, guardate questo libro: cosa vedete? Enrico: Il pesce e la signora che nuota. Desiree: Vedo una barca con una signora che ci sta sopra. Carla: Vedo delle pinne e una maschera. Alessandro: Vedo uno che nuota e la barca che c’è uno sopra. …….. Di cosa parlerà questo libro? (I bimbi sfogliano le pagine del libro) Desiree: Di una signora che va in barca… Enrico: e poi si tuffa. Alessandro: Sì, si tuffa tutti i giorni. Carla: Secondo me c’è un signore che vuole vedere i pesci sott’acqua. Desiree: Parlerà dei pirati… Alessandro: dei draghi… Enrico: del signore che va al mare. Carla: Parla di un marinaio che vuole vedere le sirene. Ruolo delle esperienze pregresse Bambini di 5 anni Federico: Il bambino suona "il pifferaio magico" e gli animali diventano sempre di più, che lo inseguono fino al villaggio. Chiara P.: C'è uno struzzo, un pavone, un gabbiano, un uccellino, un pettirosso, un gufo. Sofia: C'è il bambino che passeggia e suona "il flauto magico" per farsi accogliere dagli animali. Poi arrivano una civetta e un gufo. …… Di che cosa parlerà questo libro? Enea: Degli animali. Un giorno un bambino sta andando in giro e lo seguono perché gli piace la musica che fa. Chiara P.: Ma non sono animali, ma uccelli sono. Chiara L.: Si, è vero, ha ragione. Danilo e Federico: Ha ragione Enea, è questa la storia. Scuola dell’Infanzia Castelfiorentino (5 anni) L: Parla di due bambini A: Un bambino che suona il tamburello e un bambino che suona la trombetta L’insegnante sollecita a dire un titolo R: Aladin G: Hansel e Gretel M: No, forse no, non c’è una femmina, allora non è Hansel e Gretel Ma: Sono un babbo e un bambino che ridono A: Si intitolerà “il babbo e il bambino che ridono” R: Due bambini che ridono e il babbo che ride M: Tutti e tre che ridono R: Il titolo è “l’uomo gigante in un castello” L: Oppure “il gigante con i bambini sul prato” G: Sono dei bambini che si divertono con il gigante L’insegnante dice che il titolo di solito è più breve, ci sono poche parole A: “Il gigante che gioca con i bambini” L: O”il gigante e il castello” Classe seconda Montespertoli M.Novella: Perché così viene più voglia di leggere. Alice: Secondo me deve anche far capire ai bambini che non devono romper i libri perché lui è fatto di carta e dispiace romperlo. Questo è un rospo di carta, fatto con un libro. Ma come mai questo rospo ha la corona in testa? Giuditta: Nelle storie ci vuole un bacio e il rospo diventa re o un principe. Alice: Secondo me diventa re perché ha vinto una gara di lettura e ha superato tutti senza saltare la punteggiatura. Giorgia: Un re è importantissimo, ce lo avevamo anche noi prima un re e si deve ubbidire alla sua legge. Ci dice cosa dobbiamo fare. M.Novella: ci dice che dobbiamo leggere. Giorgia: Ci dice che è importante. Giuditta: Ci fa imparare a leggere. Ma ci dice anche qualcosa: cosa significa “ rospo che legge diventa re”? Giuditta: Il rospo legge, fanno una gara fra tutti i rospi e lui diventa re. Giorgia: Lui dice a noi che noi bisogna leggere, che dobbiamo imparare e leggere tante volte. Alice: Ci insegna che leggere è bello perché si impara e così non si fanno sbagli. M.Novella: Lui ha letto tanto ed è diventato bravo, re. Giorgia: E’ un maschio perché è re, sennò diventa regina. Giuditta: Se noi si legge tanto si diventa degli esperti. Alice: Mia cugina vuol leggere tanto per far bene il suo lavoro. Lei vuole fare la cavallerizza. Se il rospo è diventato re, conta più di tutti gli altri rospi. Conoscete una persona che fa un lavoro importante e conta più di tutti? Alice: Berlusconi? Giuditta : Sì, ma a me non piace Berlusconi e nemmeno alla mia mamma. Giorgia: Anche il Presidente della Repubblica. Giuditta: A leggere tanto si può diventare una persona importante. Giorgia: Come Napolitano. Classe quinta Montespertoli Gruppo 1 C’ era una volta un barone molto avido che viveva nelle mura di un vecchio castello . Il barone desiderava diventare Re e ogni occasione che gli si presentava,lui la sfruttava per ucciderlo senza riuscirci. Un giorno il Re andò a caccia. Il barone prese l’arco e andò nel bosco. Il Re si avvicinò e il barone lo colpì con una freccia avvelenata. Il re urlò da farsi sentire fino al castello . Le guardie lo portarono al castello e subito accorsero al suo capezzale tutti i medici di corte ma non riuscirono a salvarlo. Il Re non morì e non avendo figli il suo titolo passò al barone rampante così iniziò l’ora della schiavitù . Il barone sperperò tutto il denaro lasciando il popolo a corto di scorte da mangiare Tutti si ribellarono e cacciarono via il barone che iniziò a mendicare. Dopo la fuga del barone , il popolo piano pianosi riprese tutto il denaro e sul trono misero un contadino. Il barone per tutto il male che aveva fatto scese nel regno degli inferi e lì scontò la sua pena Gruppo 2 • Un giorno un barone innamorato di una fanciulla, cercò di rapirla. Lei però non era innamorata di lui così scappò e si arrampicò su un albero . Lui la seguì e riuscì’ a rapirla . La portò nel suo castello ma lei non voleva saperne del barone perchè era troppo brutto. I giorni passarono e il barone si dimostrava sempre gentile , educato e molto premuroso così alla fine anche la ragazza si innamorò di lui. Gruppo 3 Il barone inizia fin da piccolo a combinare guai. Diventa grande ma nonostante ciò continua a far danni. Un giorno il padre, stanco di tutti questi guai lo esilia dal paese e lo manda in una foresta. Mentre vaga per trovare un posto, incontra una principessa bellissima e le racconta la sua storia. Il barone inizia a vivere ai piedi di un albero. Con la principessa ha un buonissimo rapporto, se ne innamora e combina meno guai. Ma un giorno decide di dar fuoco alla foresta, in modo che il padre, lo faccia tornare a casa, la principessa lo convince a non farlo. Nel frattempo il padre, ordina agli abitanti del paese di bruciare la foresta, per costruire nuove case. Quando la principessa vede la foresta in fiamme, pensa subito che sia stato il barone e scappa via. Il barone la insegue per dirgli che è innocente, iniziano a saltare da un ramo all’altro. Il padre da lontano vede una figura e spara alla principessa che muore. Quando la vede il barone, cerca il padre e lo trafigge con un pugnale, corre in paese a dire di spengere il fuoco e salvare la foresta. Il barone non riesce a immaginare una vita senza la principessa, torna nella foresta e decide di uccidersi accanto al suo corpo. Così restano per sempre insieme. Prima di leggere in terza • Oggi leggeremo un articolo che si intitola “Perché in autunno molti alberi perdono le foglie”… Cosa ci sarà scritto secondo voi? • Vanessa: dirà che le foglie diventano secche e poi cadono. • Secondo voi perché in autunno cadono le foglie? • Marta: perché fa freddo. • Serena: perché non c’è il sole e non fa caldo. • Marco: perché l’autunno è una stagione fredda e le foglie diventano più dure e cadono con il vento. • Gaia: forse è finita la loro vita e in primavera crescono di nuove. • Michele: le foglie seccano perché con la mancanza d’acqua non possono trasformare il nutrimento. • Marco: ma in autunno piove! • Roberta: in autunno piove e non c’è il sole e le piante hanno bisogno di sole, allora cadono le foglie. Prima di leggere in terza • Prima di darvi l’articolo vorrei parlare di alcune parole che mi sembrano un po’ difficili. Io le scrivo sulla lavagna e poi ne parliamo. (Scrive: SUGHERO, RIGIDO, PICCIOLO, INBEVONO) • Sapete cosa vogliono dire? Vediamo una alla volta e cerchiamo di pensare anche delle frasi dove possiamo usare queste parole. • Roberta: rigido vuol dire duro.. • Puoi farmi un esempio • Roberta: <per costruire la maschera usiamo il cartoncino duro> • Marco: ma rigido vuol dire anche un’altra cosa, ad esempio “un inverno rigido”…che è quasi come dire molto freddo… • Avete ascoltato tutti, Marco ha detto una cosa importante, puoi spiegare di nuovo ai tuoi compagni… • Marco: eh… che la parola rigido ha due significati: quello che ha detto Roberta, ma anche come freddo Strategie di lettura • Durante la lettura: Fare previsioni, inferenze Come continuerà? Come andrà a finire? Porsi domande su quello già letto Cosa spiegava nel paragrafo precedente? Cosa vorrà dire? • Chiarire i dubbi • Cosa significa questa parola? Da dove salta fuori questo personaggio? • Riassumere le idee • • • • La lettura lineare e integrale dello scritto Saed legge: “Ritaglia le varie forme disegnate.” Francesca ritaglia. Saed, nel frattempo, legge a bassa voce il punto successivo, poi ad alta voce: “Incolla la pancia, l’interno delle…” Francesca: “Aspetta! Non ho ancora finito di ritagliare eh!” Martina: “(legge) “Procedimento:”… Cancella subito! Non hai capito un tubo di un bel tubo eh!” Maria Pia: “Ma non l’ha ancora fatto il procedimento!” Martina: “Non ho ancora cominciato, non si comincia!” Maria Pia: “Cancellate bene!” Christopher cancella. Martina: “(legge) “Procedimento: ripassare per due volte la sagoma della vela sul foglio bianco.”.” Sebastiano: “Per due?” Martina: “Per due volte. E fallo bene eh!” “Pensate che dovete spiegare a un bambino come deve fare per costruire un oggetto leggendo le istruzioni.” […] Marco: “Comincia a incollare, ritagliare e costruire. Anzi no, prima incolla, poi legge l’altro comando, poi fa, poi legge…” […] Beatrice: “Leggi un po’ di volte, poi prendi il materiale, poi c’è scritto uno e poi leggi e poi fai, c’è scritto due, poi leggi e poi fai, c’è scritto tre e poi così fino alla fine.” Marco: “Leggi il primo, per esempio: “Prendi la colla.” E prendi la colla. Il secondo: “Prendi le forbici.” E prendi le forbici…” “[…] Che consigli dareste al bambino che deve costruire?” Francesco: “Prima chiede alla maestra tutto l’occorrente, poi inizia a leggere il primo punto delle istruzioni per costruire quell’oggetto. Poi costruisce.” Letizia: “Poi legge il secondo punto del procedimento e costruisce il secondo punto, poi legge il terzo punto e costruisce il terzo punto,…” Classe quinta Miguel: è la pubblicità di un motorino Matteo: questa faccia sarà di una persona importante Miguel: hanno rinnovato questa moto Matteo: per farla più bella Miguel: anche la statua è stata rinnovata Anna: praticamente il motorino è classico e lo hanno rinnovato questa statua assomiglia a una vecchia ma le hanno messo gli occhiali, cioè hanno rinnovato la statua Miguel: ah vero, hanno rinnovato la statua Edoardo: sì e’ stata rinnovata perché è una statua antica, sembra una statua che ho visto a Firenze Matteo: osserviamola bene: capelli riccioluti… Anna: ma che c’entra , molte statue sono così Miguel: sì ma non tutte hanno gli occhiali Anna: per questo è un classico rinnovato Miguel: lo avevo detto anche io , dai Anna non fare la maestrina Edoardo: hanno preso questa statua come modello Cosimo: hanno rinnovato un motorino e per fare un esempio hanno rinnovato la statua mettendole gli occhiali Anna: secondo me è una statua greca. Loro facevano tante statue perché credevano in tanti dei Anna: dunque: motorino classico rinnovato, statua classica rinnovata Matteo: dalla pubblicità si capisce che il motorino è stato rinnovato perché se uno lo guarda, non si vede mica che è diverso, invece con il paragone della statua si può capire Anna: ragazzi, scriviamo quello che abbiamo pensato per farlo capire a tutti Questa pubblicità spiega che la bike SH classica è stata rinnovata al meglio e la statua classica (antica) ma con gli occhiali, è un esempio di rinnovamento. Max: In questo manifesto c’è un pesce con gli occhi giganteschi, sembra arrabbiato con noi. Giulio: Forse è arrabbiato con noi perché inquiniamo il mare. Lorenzo: Probabilmente è stato preso per degli esperimenti e la conseguenza sono gli occhi così grandi. Gli manca la parola, altrimenti avrebbe protestato contro chi fa esperimenti sugli animali. Sofia: Per fortuna si riferisce al fatto che non può raccontare il male che gli uomini fanno agli animali. Giulio: Secondo me questo slogan ci vuol dire che a causa dei molti nostri errori la natura, il mare in questo caso, ne subiscono le conseguenze. Lorenzo: Rispettare gli animali non renderli schiavi dell’uomo, ma proteggerli così proteggi la natura. ”Gli manca la parola. Per tua fortuna” vuol farci riflettere su come ci comportiamo con gli animali. Terza elementare Consuelo: legge “stettero”… Riccardo: aspetta, “stettero”… Irene: stettero vuol dire starono, cioè rimasero. ….. Consuelo (leggendo pronuncia “audacità” anziché “audacia”). Mattia: cosa vuol dire audacità? Mirko: audacia. Consuelo: audacità…aspetta…audacia…magari per la sua bravura. Mirko: prova a andare avanti. Consuelo legge Irene: forse audacia perché era bravo. Consuelo: magari anche se c’era la tempesta e non si distruggeva… Mirko: rileggi il pezzo magari si capisce meglio. Consuelo: eh, che bello, (continua a leggere). Io non ho capito questo pezzo. Tutti: neanch’io. Matteo: prova a rileggerlo. Consuelo rilegge. Mirko: poi? Martina: ma leggi dopo, magari… Consuelo legge. Mirko: io non ho capito ancora. Matteo: ho capito, sai perché? Si usa dire “me lo ha detto un uccellino”. Irene: sì, è vero. Consuelo: metti che tu hai fatto il monello e la nonna gli dice…hai capito? Mirko: io faccio il monello, ma la Paola le sa tutte e mi dice: me l’ha detto l’uccellino”. Irene: io mi sono ricordata che una volta quando è andata via la mamma ho fatto un pasticcio con i pennarelli e praticamente mia mamma è arrivata e fa: mi ha detto l’uccellino che hai fatto qualcosa sui muri, andiamo a vedere. A) RECUPERARE E CONDIVIDERE CON GLI ALTRI LE CONOSCENZE PREGRESSE LUCA (INV.): “COS’È ININTERROTTAMENTE?” ARIANNA (SAP.): “VUOL DIRE CHE DORME SEMPRE!” RICCARDO (CUR.): “CHE DORME SEMPRE!” CHRISTIAN (ANT.): “CHE NON SI SVEGLIA MAI!” IL LETTORE PROSEGUE NELLA LETTURA. Classe terza B) RILEGGERE LA FRASE, IL PERIODO O IL PARAGRAFO MORGANA (INV.) A BASSA VOCE: “CALIFFO?” ALICE (CUR.): “STOP! CALIFFO COSA VUOL DIRE?” MARTINA (SAP.): “MAGARI PROVIAMO A RILEGGERE IL PEZZETTO COSÌ VEDIAMO SE LO SAPPIAMO!” GIULIO (LET.) RILEGGE LA FRASE. ALICE (CUR.): “COME IL POVERO SI RIVOLSE AL CALIFFO?” GIULIO (LET.): “ALLORA, SECONDO ME IL POVERO TAGLIALEGNA CHE NON AVEVA NIENTE SI RIVOLSE A QUESTA PERSONA PER CHIEDERGLI QUALCOSA!” MARTINA (SAP.): “AL CALIFFO!” GIULIO (LET.): “SI!” MORGANA (INV.): “OK!” GIULIO (LET.) PROSEGUE CON LA LETTURA C) PROSEGUIRE NELLA LETTURA PER CERCARE DI COGLIERE IN SEGUITO IL SIGNIFICATO ARIANNA (INV.): “SPIRÒ?” BAMBINI: “SPIRÒ! MMM!” I BAMBINI RIDONO. DAVIDE (LET.): “BO, NON LO SO NEANCHE IO…” MARTINA (CUR.): “BO, VAI AVANTI CHE VEDIAMO!” RICCARDO (SAP.): “NO, ASPETTA, VAI INDIETRO CHE NON HO CAPITO UN BEL TUBO!” LUCA (RIAS.): “NO, ANDIAMO AVANTI CHE LO CAPISCI!” RICCARDO (SAP.): “PROVIAMO AD ANDARE AVANTI A LEGGERE!” LUCA (RIAS.): “ECCO APPUNTO!” DAVIDE (LET.) FINISCE DI LEGGERE LA FRASE. RICCARDO (SAP.): “LASCIÒ FORSE! PERCHÉ POI VEDI CHE C’È SCRITTO CHE DOPO I FIGLI LO PIANGONO” LUCA (RIAS.): “POI DICE CHE È ANCHE IN PUNTO DI MORTE!” RICCARDO (SAP.): “ALLORA VUOL DIRE CHE VA IN CIELO!” MARTINA(CUR.): “AH, È MORTO ALLORA!” D) PENSARE AI POSSIBILI AGGANCI SEMANTICI, RADICI E DESINENZE, PREFISSI E SUFFISSI LUCA (INV.): “COS’È IL BATTISTRADA?” LEONARDO (SAP.): “NO, NON LO SO!” DAVIDE (RIAS.): “BATTE, BATTE” ARIANNA (SAP.): “MMM, IL BATTISTRADA È QUELLO CHE BATTE LE STRADE…” RICCARDO (CUR.): “E’ LO SPAZZINO!” ARIANNA (SAP.): “PROVIAMO A RILEGGERE IL PEZZETTO DI FRASE” MONICA (LET.) RILEGGE LA FRASE. DAVIDE (RIAS.): “UNA GUARDIA?” RICCARDO (CUR.): “E’ COME UNA GUARDIA CHE VA AVANTI A VEDERE!” CHRISTIAN (ANT.): “E’ UN SERVO IL BATTISTRADA!” MONICA (LET.) RIPRENDE LA LETTURA. E) FORMULARE DELLE IPOTESI SUL SIGNIFICATO, RIFERENDOSI A QUANTO LETTO PRECEDENTEMENTE NEL TESTO SOFIA (INV.): “COSA VUOL DIRE ADORNARE?” DAVIDE (CUR.): “ME LO STAVO CHIEDENDO ANCHE IO, GUARDA!” VITTORIA (SAP.): “ASPETTA VEDIAMO…MI SEMBRA CHE PRIMA PARLAVA DI UNA FESTA! EH, FORSE AVRANNO SBAGLIATO A SCRIVERE!” ELENA (LET.): “NON HANNO SBAGLIATO, L’ HO CHIESTO ANCHE AL MIO PAPÀ MA NON LO SA!” VITTORIA (SAP.): “E ALLORA FORSE HANNO PROPRIO SBAGLIATO A SCRIVERE!” ELENA (LET.): “NO, MIO PAPÀ SA CHE ESISTE QUESTA PAROLA, MA NON SAPEVA COSA VOLEVA DIRE!” ELENA (LET.) RILEGGE LA FRASE. SOFIA (INV.): “FORSE SI RIFERISCE PROPRIO ALLA FESTA, A FAR ALLESTIRE!” GIULIO (RIAS.): “A FARE UNA GRANDE FESTA FORSE!” VITTORIA (SAP.): “BO! COMUNQUE SAPPIAMO CHE RIGUARDA LA FESTA!” ELENA (LET.) RIPRENDE LA LETTURA. Lettura collaborativa: strategie emerse Classe quinta Allora, per porvi rimedio, i Romani aggiungevano di tanto in tanto dei giorni. Ma in modo non sempre preciso, tanto che quando Giulio Cesare salì al potere il ritardo accumulato era di circa novanta giorni. L’errore consisteva nel riferimento alla luna. • DARIO(app.): Non ho capito. • Samuel rilegge, poi spiega: I romani per rimediare e mettere a posto il calendario avevano aggiunto dei giorni, ma non erano precisi. • GARTHIGA(rias.): Cosa vuol dire il riferimento alla luna? • TUTTI: Non abbiamo capito anche noi. • ARI. C.: All’inizio c’era scritto che il calendario era lunare. • STEFANO(cur.): Forse vuol dire che il loro calendario guardava i movimenti della luna. • DARIO(app.): Allora è quello che non va bene! Prova ad andare avanti a leggere. • Samuel riprende a leggere. • DARIO(app.): Diciamo che Giulio Cesare aiutato da scienziatiastronomi egiziani decide di fare un calendario solare perché loro dicevano che la Terra girando intorno al Sole ci metteva 365 giorni e 6 ore. • TUTTI: Sì, così va bene. Strategie di lettura • Dopo la lettura: • Eliminare le informazioni superficiali • Quali informazioni essenziali riporta il testo? Cosa è poco importante? • Coordinare le diverse informazioni • Quali fatti sono accaduti prima della rivoluzione francese? • Cogliere l’idea principale • Quale è il focus? Articolo giornalistico sulla paura Classe quinta A fine mese c’è la Festa di Halloween, cosa succede in quella occasione? Marco O: nella serata i ragazzi passano di casa in casa a chiedere: “dolcetti o scherzzetto”? Perche a Halloween ci si traveste, ci si maschera? Mattia* (segna): per spaventare le persone. È vero per fare paura alla gente. Vorrei oggi parlare con voi della paura … cos’è? Serena: è terrore, è quando non si vuole fare una cosa che non ti piace. Se dite paura a cosa pensate? Cosa vi viene in mente? Serena: penso a una cosa brutta. Mattia*(segna): ad esempio, se devo fare un’operazione io ho paura, ma devo aver coraggio. Marco F: è il pensiero di qualcosa che ti può fare male! È il cervello che fa venire le paure. Marco O: la paura è un’emozione … no, forse è un sentimento. Francesca M: è come una prova da superare. Luca*: è un’emozione che si prova quando non si ha il coraggio di affrontare qualcosa. Il sentimento è dentro di me. L’emozione si vede dal di fuori, si capisce che è provocata da fuori. Martina*(segna): la paura ti blocca e non riesce più a pensare e ti blocca anche il corpo Articolo giornalistico sulla paura Classe quinta Dopo la lettura del testo Marco O: dice che ci sono le paure di fantasia. Luca*: e timori reali. Prova a farmi un esempio di paura immaginaria, di fantasia Luca*: paura del licantropo, perché immagini il lupo. Roberta: paura reale, la paura dei ragni, dei vermi. Marco F: l’articolo dice che ci sono due cervelli: uno ci fa ragionare e studiare, il cervello superiore, e uno che ci fa avere paura. Le paure vanno da questo cervello più piccolo a quello superiore. ….. Marco O: ad esempio io ho paura dei ragni, per un mio pensiero Marco F: io invece ho paura di essere abbandonato. Adesso che la mamma va sempre dalla nonna malata, non mi piace restare solo… se mio cugino di sopra fa rumori, ho paura… Martina* (segna): io ho paura di notte, quando è buio e devo andare in bagno Mattia* (segna): anch’io a volte di notte mi sveglio e penso che ci sia un serprente… Mattia, quando ti ordino di portarmi il diario hai paura? Di che paura si tratta? Mattia*(segna): è una paura reale! Marco F: sai perché la paura del buio era così sviluppata in me? Perché non ne parlavo con altri… Didattica della lettura Proporre situazioni di lettura conformi ai diversi scopi Accostare gli alunni ad un’ampia gamma di generi testuali Promuovere l’anticipazione anziché la decifrazione Favorire l’interscambio tra conoscenze e competenze diverse