Comments
Transcript
Developmental Care: il neonato pretermine
Developmental Care: Il Neonato Pretermine ASSISTENZA ALLO SVILUPPO NEUROCOMPORTAMENTALE Cecilia Sanesi Terapia Intensiva Neonatale IRCCS Burlo Garofolo 1 Chi è - Chi non è il neonato pretermine? Le conoscenze dello sviluppo del neonato pretermine sono basate soprattutto sullo sviluppo fetale e del neonato a termine…… Il neonato pretermine non è un feto… e non è un nato a termine: è un bambino in divenire!!! La ricerca internazionale sta contribuendo a fare comprendere sempre meglio la maturazione neuroevolutiva e gli effetti dei vari tipi di assistenza ed interventi attuati in Tin ? ? 2 Chi sarà il neonato pretermine? La maturazione delle funzioni neurologiche e non solo, del neonato in Tin dipende da: Età gestazionale Condizioni cliniche Fase di sviluppo Maturazione delle abilità del neonato di tollerare e gestire le esperienze in Tin Ambiente della Tin e l’assistenza offerta dagli operatori Relazione-interazione con i genitori FORTEMENTE INTERCORRELATI 3 INFLUENZA E INTERAZIONE TRA ESPERIENZA SENSORIALE / SVILUPPO SNC FETO ESPERIENZA ONTO-GENETICAMENTE APPROPRIATA PER LA SPECIE ESPERIENZA BIOLOGICAMENTE ONTO-GENETICAMENTE INASPETTATA Chi era – Chi è 4 Sviluppo sensoriale feto-neonatale S.Visiva (30s) S.Uditiva (24s) S.Olf./Gust. (21s) S.Vestibolare (14s) S.Cutanea (7 s) 0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 Età postconcezionale (sett.) 40 Sviluppo della Sensibilità Tattile La sensibilità tattile si sviluppa anche grazie ai confini imposti dalle pareti dell’utero ed all’azione pressoria del liquido amniotico che si distribuisce in modo omogeneo su tutta la superficie del corpo (contenimento). Il feto cresce avvolto dal liquido, in una gravità ridotta, massaggiato continuamente dalle pareti morbide, lisce e pulsanti dell’utero, accompagnati da suoni continui (interni ed esterni al corpo materno), in un perenne e ritmico dondolio. 6 Sviluppo Sensoriale del Tatto SVILUPPO DEL TATTO Il tatto è il mezzo che permette la maturazione della conoscenza di sé, dell’ambiente esterno, dell’interazione con le persone ed oggetti. 7 Sviluppo Sensoriale del Tatto 7/8 s. Sensibilità periorale 15 s. Sensibilità al tronco, braccia e gambe, viso, mani e piedi 16-20 s. Reazione al contatto con l’ago dell’amiocentesi (dolore)* 35/40 s. Sensibilità e discriminazione delle variazioni termiche *Quando l’età gestazionale è bassa la soglia alle stimolazioni dolorose è più bassa, la percezione del dolore è più diffusa nello spazio e più prolungata nel tempo. E’ immaturo il sistema inibitore del dolore. 8 Sviluppo Sensoriale del Dolore Per percepire il dolore servono dei recettori, delle vie neuronali funzionanti e una corteccia capace di ricevere ed integrare l’informazione ricevuta. Dalla 20ª s. di gestazione i recettori cutanei coprono tutta la superficie del corpo del feto, quindi il dolore può essere percepito. Nel neonato la densità di recettori e di sostanza P (sostanza mediatrice del dolore) è maggiore che nell’adulto C. V. Bellieni “Il dolore del feto” Medicina e Morale 2002/6: 1081-1089 9 Sviluppo della Sensibilità Vestibolare Capacità di adattamento al movimento nello spazio e alla forza di gravità, all’auto-organizzazione posturomotoria, all’equilibrio. Da 26 sett. la maturazione delle strutture nervose adibite alla funzionalità vestibolare è completa. In utero il feto è in grado di percepire gli spostamenti materni ed i propri: quando la madre sta ferma il feto si sposta più liberamente, quando ella si sposta, lui cerca di fermarsi. 10 Sviluppo della Sensibilità Vestibolare L’utero è un ambiente ricco di movimento. Per il neonato la vera novità è la percezione dello stato di immobilità. Il neonato si tranquillizza e si quieta quando viene cullato e si sveglia quando viene lasciato immobile. Il cullare il bambino è un riproporre la stimolazione vestibolare che aveva provato in utero. 11 Sviluppo Sensoriale dell’Olfatto e Gusto 5/13 s. Identificazione degli odori nella vita intrauterina attraverso un mezzo liquido. 26/28 s. Inizia la risposta a diversi sapori. 32 s. Protrusione attiva della lingua in risposta a sapori. 35/40 s. Maggior differenziazione per odori e sapori (>dolce). Ricerca attiva del sapore del latte e preferisce quello della propria madre. Il b. conosce e riconosce il latte materno attraverso il contatto (odore e sapore) che ha avuto con il liquido amniotico della propria madre 12 Sviluppo Sensoriale dell’Udito All’ interno dell’utero il feto vive in una situazione di costante presenza di suoni provenienti sia dall’interno (battito cardiaco, mantice toracico, borborigmi intestinali, voce materna) che dall’esterno (voci e rumori dell’ambiente). Essi costituiscono il ritmo della vita intrauterina. Per il neonato la vera novità è il silenzio. Per questo per addormentare il bambino ci serviamo delle ninnananna. 13 Sviluppo Sensoriale dell’Udito 22ªs. il feto mostra una reazione di evitamento quando gli viene proposta una musica ad alto volume attraverso la parete uterina: accellera la FC ed aumenta i suoi movimenti. Al ripetersi dello stimolo sonoro mostrerà adattamento. Questo adattamento dimostra che il feto possiede una memoria a breve termine 24-25 s. il feto ascolta suoni che vengono presentati all’addome della madre e volge il capo, apre gli occhi e porta lo sguardo nella direzione della sorgente sonora. 14 Sviluppo Sensoriale UDITO 4 dell’Udito 26 - 28 s. Inizia risposta a suoni provenienti dall’esterno dell’utero 30 – 34 s. Risposta a suoni interessanti, differenziazione di suoni ed intensità 36 s. riconoscimento della voce materna. E’ in grado di abituarsi ai rumori, se non troppo disturbanti Il neonato riconosce i rumori ed i suoni sentiti in utero (voci, musica, rumori) 15 Sviluppo Sensoriale della Vista 12 s. Risposta di evitamento in utero ad una forte luce 23/25 s. Iniziano la mielinizzazione del nervo ottico e la differenziazione dei coni e bastoncelli .Si formano le ciglia. Gli occhi iniziano ad aprirsi. 25/27 s. Risposta pupillare e di ammiccamento alla luce. 28/30 s. Movimenti saccadici degli occhi. Può essere presente il riflesso di occhi di bambola. 30/31 s. Inizia fissazione ed interesse visivo di fronte a bassa illuminazione. 32/33 s. Fissa oggetti in movimento, soprattutto a bassa luminosità ed inizia a seguire (>rosso). 16 Sviluppo Sensoriale VISTA 2 della Vista 34 s. Inseguimento orizzontale, accenna a quello verticale. 36 s. Inseguimento visivo in tutte le direzioni. Preferisce le linee curve e l’inseguimento orizzontale. 40 s. Maggior sensibilità alle variazioni di luminosità e contrasti. Scarsa coordinazione dei movimenti occhio-capo. Fissazione soprattutto sui bordi esterni. Può riconoscere il volto materno in pochi giorni. L’accomodazione avviene a circa 20 cm. di distanza. C’è scarsa convergenza. Può ritrovare un oggetto interessante dopo averne perso il contatto visivo. 17 Sviluppo Posturo-Motorio FETO 7 s. Primi movimenti spontanei. 12/14 s. Mani in contatto con il volto, la testa e le mani. 13/16 s. Presenti movimenti respiratori. Apertura delle mani che esplorano l’ambiente. Dita in bocca. Presente suzione e deglutizione indipendenti tra di loro. 20 sett. Il repertorio di motricità non funzionale è completo. Aumentano le fasi di riposo. 18 Sviluppo Posturo-Motorio PRETERMINE 23-24/28 s. Ipoposturalità e rapida esauribilità dei movimenti. Scarse competenze antigravitarie. Graduale dominanza di schemi estensori con apertura dei “cingoli”, difficoltà a mantenere capo e braccia sulla linea mediana. 29/35 s. Maggior stabilità motoria. Inizio competenze antigravitarie e, con facilitazioni, di organizzazione sulla linea mediana. Prevale l’atteggiamento estensorio con l’apertura dei cingoli. 36/40 s. Maturano le competenze antigravitarie e la stabilità motoria. Ha ancora bisogno di essere facilitato 19 INTERSENSORIALITA’ • Nessun senso matura e funziona in modo completamente indipendente dagli altri • rischi della “iperstimolazione” di un singolo senso (rischio di disorganizzazione sensoriale) STORIA STORIA DELLA DELLA CARE CARE IN IN TIN TIN ANNI ’60 • Nascita della neonatologia moderna • Assistenza intensiva al neonato (nascita delle T.I.N.) • Competenze mutuate da quelle per il paziente critico adulto • Figura dell’ intensivista “neonatale” ANNI ‘70- ‘80 ANNI ‘90 •Sviluppo tecnologie sempre più sofisticate e meno invasive •Miglioramento tecnologie non invasive e nuovi farmaci (surfattante) • Maggiori conoscenze sull’influenza dell’ambiente e delle relazioni in neonatologia • Diffusione dei concetti di promozione di salute, “umanizzazione” dell’assistenza e di assistenza al neonato incentrata sulla famiglia • Epidemiologia perinatale 21 NICU – Brigham & Women’s Hospital, Boston, U.S.A. (1985) dott. Rapisardi 2009 STORIA DELLA CARE IN TIN Anni ’80 Als, H. (1986). A synactive model of neonatal behavioral organization:Framework for the assessment of neurobehavioral development in the premature infant and for support of infants and parents in the neonatal intensive care environment. In J.K. Sweeney (Ed.) The high-risk neonate: Developmental therapy perspectives (pp. 3–53). New York: TheHaworth Press.Haworth Press. 24 TEORIA SINATTIVA (Als 1982) PROCESSO INTERATTIVO GERARCHICO 5 Sottosistemi (in ordine di sviluppo) 1. 2. 3. 4. 5. Neurovegetativo/autonomico (fondamento) Motorio (potente stabilizzatore) Stati comportamentali Attenzione – Interazione Autoregolazione 25 TEORIA SINATTIVA (Als 1982) FASI DELLO SVILUPPO 1° Fase di stabilizzazione (24-29 s.) 2° Fase di organizzazione (30-35 s.) 3° Fase di autoregolazione (36-41 s.) Rapisardi - Davidson 26 TEORIA SINATTIVA (Als 1982) Durante ogni fase dello sviluppo i 5 sottosistemi interagiscono continuamente e si sviluppano in modo: INDIPENDENTE INTERDIPENDENTE INTERATTIVO con l’AMBIENTE TEORIA SINATTIVA (Als 1982) Lo sviluppo dei Sottosistemi avviene nell’embrione, nel feto e nel neonato secondo una determinata sequenza ed un processo interattivo gerarchico • Il buon funzionamento e la stabilità di un sistema facilitano la maturazione del successivo • L’instabilità e la disorganizzazione di un sistema influenzano negativamente il funzionamento e la maturazione degli altri 28 TEORIA SINATTIVA (Als 1982) SISTEMA AUTONOMICO o NEUROVEGETATIVO Frequenza cardiaca e respiratoria, saturazione Colorito cutaneo, temperatura corporea Segni viscerali (rigurgiti,singhiozzo,vomito, funzioni escretorie) Segni motori (tremori, startles, cloni) 29 TEORIA SINATTIVA (Als 1982) SISTEMA MOTORIO Movimenti arti/tronco (qualità, quantità) Posture assunte dal neonato (mani alla bocca, mani al viso, bracing, grasping, ricerca di suzione, coccolabilità) 30 TEORIA SINATTIVA (Als 1982) STATI COMPORTAMENTALI Stato A: poco definito Stato B: ben definito 1. Sonno profondo (quieto) 2. Sonno leggero (attivo - REM) 3. Sonnolenza (dormiveglia) 4. Veglia calma/attiva 5. Veglia agitata 6. Pianto 31 1: Sonno quieto o profondo 32 2: Sonno attivo - REM 33 3: Dormiveglia 34 4: VEGLIA QUIETA/ATTENTA è lo stato necessario per interagire con il bambino è caratterizzata da: ridotta attività motoria apertura e allargamento degli occhi sguardo attento a stimoli uditivi/visivi respiro regolare 37 38 5: Veglia agitata 39 6: Pianto 40 TEORIA SINATTIVA (Als 1982) SISTEMA ATTENZIONE ED INTERAZIONE Qualità dello stato di allerta Capacità di mantenere ed utilizzare tale stato per la relazione con l’ambiente esterno 41 42 TEORIA SINATTIVA (Als 1982) SISTEMA DI AUTOREGOLAZIONE >36 s. Capacità e strategie del neonato di: -mantenere uno stato d’integrazione dei sottosistemi -ritorno allo stato iniziale dopo uno stress Necessità di facilitazioni dall’esterno per raggiungere uno stato d’interazione 45 46 47 48 Caratteristiche dei neonati tra 24 – 29 sett di E. G. Stabilizzazione • SISTEMA NEUROVEGETATIVO Respirazione Alimentazione molto instabile spesso assistita non autonoma • SISTEMA MOTORIO Controllo posturale molto instabile scarso • STATI COMPORTAMENTALI non definibili (cicli movimento-quiete, sonno-veglia) • COMPETENZE INTERATTIVE sensibilità tattile, propriocettiva, termica, dolorifica sensibiltà apparato vestibolare sensibiltà apparato uditivo linguaggio corporeo (sistema neurovegetativo e motorio) • CAPACITA’ DI AUTOREGOLAZIONE molto scarsa Caratteristiche dei neonati tra 30 – 35 sett di E. G. Organizzazione • SISTEMA NEUROVEGETATIVO Respirazione Alimentazione più stabile spesso autonoma inizio dell’autonomia (coordinazione • SISTEMA MOTORIO Controllo posturale più stabile inizio competenze antigravitarie • STATI COMPORTAMENTALI all’erta (comparsa di competenze tra suzione, deglutizione e respirazione) (prono, supino, di fianco) visive) alternanza sonno-veglia pianto e consolabilità • COMPETENZE INTERATTIVE capacità di attenzione brevi interazioni sociali (“una cosa alla volta”) • CAPACITA’ DI AUTOREGOLAZIONE accenno necessità di facilitazione (“non si fermano da soli”) Caratteristiche dei neonati tra 36 – 40 sett di E. G. Autoregolazione • SISTEMA NEUROVEGETATIVO Respirazione ed Alimentazione ancora più stabile autonome (seno) • SISTEMA MOTORIO Controllo posturale ancora più stabile ancora più stabile, maggiori competenze antigravitarie (prono, supino, di fianco, in braccio) • STATI COMPORTAMENTALI definiti – organizzazione ciclica (sonno/veglia, pianto/consolabilità) • COMPETENZE INTERATTIVE interazioni sociali più stabili, maggiore propositività • CAPACITA’ DI AUTOREGOLAZIONE aumento minore necessità di facilitazione TEORIA SINATTIVA (Als 1982) OBIETTIVI A. Proporre la lettura del comportamento attraverso segni di autoregolazione/stress dei sottosistemi B. Fornire uno strumento per raffinare l’osservazione del comportamento del neonato e capirne lo sviluppo C. Permettere di programmare le misure di assistenza personalizzata per favorire lo sviluppo…….. tramite la facilitazione dell’organizzazione,la maturazione e l’integrazione dei singoli sottosistemi 52 DEVELOPMENTAL CARE Il cervello cosa si aspetta per crescere bene? Stabilità fisiologica Confort – minimo stress e dolore Una buona nutrizione Protezione/rispetto del sonno Adeguate stimolazioni sensoriali Presenza di mamma e papà 53 DEVELOPMENTAL CARE Cosa possiamo fare per farlo crescere bene? Proteggere e promuovere lo sviluppo neurologico Favorire la massima realizzazione del potenziale di sviluppo di ogni neonato e della sua famiglia Prevenire/ridurre le patologie dello sviluppo neuroevolutivo Rispettare la fragilità del neonato ed i suoi bisogni particolari dal p.d.v. neurocomportamentale Promuovere la maturazione e l’autoregolazione delle funzioni neurovegetative, motorie, sensoriali, cognitive e relazionali, (ridurre lo stress/disorganizzazione, promuovere la stabilità, l’organizzazione, l’autoregolazione) Far conservare energia per favorire la crescita Rispondere ai bisogni affettivi ed emotivi del piccolo paziente 54 Developmental Care Individualized Family Centered H.Als Modalità di intervento che, rispondendo alle esigenze funzionali e contestuali relative al livello maturativo del neonato, è volta a favorirne l’armonica esplicazione del potenziale di crescita e di sviluppo.….. 1. 2. 3. Abilitativo Personalizzato Evolutivo “Assistenza Personalizzata allo Sviluppo Neurocomportamentale del Nato Pretermine -Incentrata sulla Famiglia” (Individualized, Family Focused, Developmental Care - H.Als) 55 Segnali di stress 56 57