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Quarta lezione strutturalismo e semiotica 16.3.2012 File

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Quarta lezione strutturalismo e semiotica 16.3.2012 File
Strutturalismo e semiotica dei media
e delle comunicazioni
16.3.2012
Sociologia delle comunicazioni
Da McLuhan a Barthes
La svolta linguistica: non il
medium, ma il significato
e i processi di
significazione
Il viaggio della semiotica e dello
strutturalismo: Dall’Europa dell’est
(USSR e Cecoslovacchia) alla Francia
agli Stati Uniti
‘All’origine ci sono i corsi accademici di
Ferdinand de Saussure e poi le
scuole di linguistica e di studi sul
folklore, specie dell’Est Europeo, in
Cecoslovacchia e in Unione Sovietica.
A partire dalla seconda metà degli
anni Cinquanta del Novecento, Parigi
diventa la capitale dei diversi
movimenti (strutturalismo,
semiologia, semiotica) che si ispirano
alla svolta linguistica. Da qui
l’impostazione strutturalista e
semiotica approderà
successivamente nelle università
americane (soprattutto
californiane…) (Ricciardi p. 28)
Dall’oggetto, individuo, evento alla struttura
‘Determinante si considera la pubblicazione, nel
1955, dell’articolo di Claude Lévi-Strauss Lo studio
strutturale del mito. L’affermazione del primato
della struttura sull’evento e sul fenomeno ha
comportato la costruzione di modelli che hanno
la loro origine nella linguistica (Ferdinand de
Saussure, Roman Jakibson, Emile Benveniste,
Louis Trolle Hjelmslev) e si sviluppano nella teoria
critica del testo (Roland Barthes, Gérard
Genette…), nell’antropologia (Claude LéviStrauss), filosofia (Louis Althusser, Michel
Foucault), psicologia (Jean Piaget), psicanalisi
(Jacques Lacan)’ (p. 39)
Rifiuto dello storicismo (Hegel, Croce) e della
fenomenologia (Kant, Husserl, Heidegger) cioè
correnti filosofiche dominanti dell’ottocento e
primo novecento
‘L’idea, soprattutto degli strutturalisti, è quella di
fondare una scienza del linguaggio, dei segni e
della cultura. Si determina così una forte rottura
rispetto alla cultura storicista dominante in
Europa nel XX secolo’ (p. 29)
‘E’ il sistema con le sue dinamiche interne che
possiamo conoscere… vengono criticate le
dottrine dell’individuo creatore e dominatore
della storia…’ (p. 40)
Il tutto si tiene: lo
strutturalismo
‘Tout se tient era la formula,
quasi un manifesto – del
movimento. Lo
strutturalismo, infatti,
considera ogni fenomeno
culturale come il prodotto
di un sistema di significati,
definiti nelle loro relazioni
reciproche: è il sistema che
dà il senso e non il singolo
oggetto. Tutti i codici del
sistema sono arbitrari.’ (p.
38)
Semiotica e significazione
‘La semiotica o semiologia è la disciplina che
studia i segni… poiché il segno è ‘ qualcosa che
rinvia a qualcos’altro’ possiamo dire che la
semiotica è la disciplina che studia i fenomeni
di significazione e di comunicazione. Per
significazione si intende ogni relazione che
lega un oggetto presente a qualcos’altro di
assente.. Le relazioni di significazione
definiscono il sistema che sta alla base dei
processi di comunicazione.’ (p. 42)
‘La semiotica, in
particolare, si pone
l’obiettivo di descrivere
la cultura di massa, in
tutte le sue forme, come
un fenomeno unitario
che può essere studiato
e analizzato
scientificamente.’ (p. 30)
Dall’opera al testo
‘Per i semiologi, infatti, è
testo un brano musicale,
un’icona, un film, un video,
un manifesto. In quanto
prodotti umani dotati di
significato, essi sono
correlati tra di loro e
possono così essere
interpretati e decifrati.’ (p.
28)
Dall’autore al lettore
‘…molta più attenzione viene
dedicata ai temi della ricezione e
ai meccanismi di scambio con il
lettore. Fondamentale
conseguenza è l’emarginazione
del soggetto creatore, perché per
lo strutturalismo ogni prodotto
intellettuale è segnato da leggi
generale secondo dinamche
inerne al sistema. Al rapporto
autore-opera si sostituisce quello
opera-destinatario.’ (p. 40)
Il modello linguistico: Ferdinand de Saussure
(1857-1913)
Lingua some sistema di segni
Langue e parole
Arbitrarietà del segno
Significante e significato
Sintagmatico e paradigmantico
Lingua come sistema
formato da opposizioni
binarie
‘L’ipotesi fondamentale è
che il senso si generi a
partire da opposizioni
semplici, astratte e
profonde, e che queste
possano essere ritenute il
fondamento delle
strutture di superficie del
testo, quelle fruite dal
lettore comune.’ (p. 46)
Roland Barthes (1915-1980)
Mythologies (1957)
Eléments de sémiologie
(1965)
Système de la Mode (1967)
L’Empire des signes (1970)
S/Z 81970)
Le Plaisir du texte (1973)
Fragments d’un discours
amoureux (1977)
La Chambre claire: Note sur le
photographie (1980)
Mythologies (1957)
What is Mythologies About?
Mythologies is a text which is not one but plural. It
contains fifty-four (only twenty-eight in the
Annette Lavers's English translation) short
journalistic articles on a variety of subjects.
These texts were written between 1954 and
1956 for the left-wing magazine Les Lettres
nouvelles and very clearly belong to Barthes's
`période "journalistique"' (Calvet: 1973 p.37).
…Although there are a number of articles
about political figures, the majority of the fiftyfour texts focus on various manifestations of
mass culture, la culture de masse: films,
advertizing, newspapers and magazines,
photographs, cars, children's toys, popular
pastimes and the like. This broke new ground
at the time. Barthes showed that it was
possible to read the `trivia' of everyday life as
full of meanings.
(Tony McNeil
http://seacoast.sunderland.ac.uk/~os0tmc/myt
h.htm)
Applicazione della semiotica allo studio
dei contenuti dei media.
Il mito è l’ideologia?
‘Barthes was reflecting on the ‘myths of
French daily life’ in the 1950s and
‘impatient at the signt of the
‘naturalness’ with which newspapers,
art and common sense constantly
dress up a reality… He used the term
‘myth’ to describe the situation
where latent or hidden meaning was
accepted as ‘natural’ and ‘normal’ in
helping us to make sense of the
world.’… For Barthes, myths make
particular worldviews natural and
unchalleangeable. … Something that
is ideological is made into common
sense through the process of mythic
representation.’
(Kevin Williams Understanding Media
Theory p. 154)
Es. La
copertina
di Paris
Match
‘Il mito oggi’
Umberto Eco (1932)
Opera aperta (1962)
Diario Minimo (1963)
Apocalittici e integrati:
comunicazioni di massa e
teorie della cultura di massa
(1964)
Trattato di semiotica generale
(1975)
Opera aperta (1962)
‘In Opera aperta (1962) Eco elabora un’estetica
della ricezione testuale, in cui propone un
ruolo attivo per il lettore nella costruzione del
senso del testo…
La teoria chiave… è quella di collaborazione tra
autore e fruitore dell’opera. Come afferma
Eco, il lettore ‘collabora a fare l’opera’…’ (p.
56)
‘Fenomenologia di Mike
Bongiorno’ in Diario
Minimo (1963)
‘Le caratteristiche ‘mediocri’
del presentatore, l’essere
appunto un uomo
comune (o apparire tale)
sono le caratteristiche
stesse del medium che lo
veicola…’ (p. 59)
‘..la TV non offre, come ideale in cui
immedesimarsi, il superman ma
l’everyman. La TV presenta come
l’ideale l’uomo assolutamente
medio.
…Il caso più vistoso di riduzione del
Superman all’everyman lo
abbiamo in Italia nella figura di
Mike Bongiorno e nella storia
della sua fortuna… Lo spettatore
vede glorificato e insignito
ufficialmente di autorità
nazionale il ritratto dei propri
limiti’ (Eco in Ricciardi p. 60)
Mike Bongiorno non è particolarmente bello,
atletico, coraggioso, intelligente.
… Mike Bongiorno non si vergogna di essere
ignorante e non prova il bisogno di istruirsi.
…In compenso, Mike Bongiorno prova sincera e
primitiva ammirazione per colui che sa.
…Mike Bongiorno professa una stima e una
fiducia illimitata verso l’esperto; un professore
è un dotto, rappresenta la cultura
autorizzata..’
(Eco in ricciardi p. 61)
‘Mike Bongiorno convince dunque il
pubblico, con un esempio
evidente e trionfante, del valore
della mediocrità. Non provoca
complessi di inferiorità pur
offrendosi come idolo, e il
pubblico lo ripaga, grato,
amandolo. Egli rappresenta un
ideale che nessuno deve sforzarsi
di raggiungere perché chiunque si
trova già al suo livello. Nessuna
religione è mai stata così
indulgente con i suoi fedeli. In lui
si annulla la tensione tra essere e
dover essere- Egli dice ai suoi
adoratori: voi siete Dio, restate
immoti.’ (p. 61)
Dallo strutturalismo al poststrutturalismo:
Dalla chiusura della struttura binaria all’apertura
del testo (Barthes); al supplemento e alla
differànce (Derrida); dall’archeologia del
sapere alla genealogia del potere (Foucault);
dalla psicanalisi alla schizoanalisi (Gilles
Deleuze e Felix Guattari)
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