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materiali/18.47.33_11 IT
ANALISI DI UN TESTO LETTERARIO COSA NON DOVETE FARE COSA DOVETE FARE INTRODUZIONE STRUTTURA Fabula/intreccio / Funzioni / Struttura profonda Zone del racconto Report /Dialogo / Commento / Descrizione Rapporto digressione / necessita’ Struttura essenziale/digressiva / d’atmosfera PERSONAGGI Livello funzionale / attributivo / connotativo SPAZI Livello funzionale / attributivo / connotativo CONCLUSIONI Bibliografia UN ESEMPIO D’ANALISI: Stephen King IT (1986) Introduzione Biografia/Coordinate storico-culturali: vanno messe qui? Come utilizzo la bibliografia? A cosa serve l’introduzione? STRUTTURA Fabula / Intreccio Funzioni (W. Propp, Morfologia della fiaba) Anni ’50: Anni ’50: • Situazione iniziale (solitudine dei ragazzi) • Danneggiamento (It uccide George) • Acquisizione del mezzo magico-donazione (si forma la compagnia dei perdenti; mezzi vari) • Allontanamento (verso la tana di It) • Combattimento (soluzione momentanea al danneggiamento) • Partenza da Derry (mancato ritorno a casa). Anni ’80: • Situazione iniziale (solitudine degli “uomini”) • Danneggiamento (It ha ripreso ad uccidere) • Allontanamento da “casa” (cioè dalle varie zone d’America in cui si trovano i protagonisti verso il luogo dello scontro, cioè Derry: è paradossalmente un ritorno a casa) • Acquisizione del mezzo magico-donazione (la compagnia si ricostituisce e attraverso il ricordo riacquista la sua forza di combattimento) • Allontanamento verso l’effettivo luogo dello scontro (la tana di It) • Combattimento • Soluzione definitiva (?) al danneggiamento • Allontanamento da Derry / Ritorno alle case sparse per l’America? Struttura profonda RITORNO SEPARATI 1985 RICONGIUNGIMENTO SCONTRO Status “stallato” Passaggio di “status” ? 1958 Status “stallato” Status “stallato” Zone narrative : report (+) dialogo (+) descrizione (atmosfera) (+) Commento (-) Rapporto digressione (+) necessità (+ -) Zone narrative e rapporto digressione / necessità: un brano al microscopio It uccide George In cantina Non gli piaceva la cantina e non gli piaceva scenderne le scale perché si immaginava sempre che nel buio fosse in agguato qualcosa…Non gli piaceva nemmeno aprire la porta per accendere la luce, perché aveva la fissazione – così squisitamente stupida che non osava rivelarla a nessuno – che mentre cercava l’interruttore, un orribile artiglio gli si sarebbe chiuso delicatamente intorno al polso…per trascinarlo con uno strattone in quella tenebra che puzzava di sporco e bagnato e di oscure verdure putrefatte Il puzzo della sporcizia e quello dell’umidità e quello di verdure marcite si fondevano in un unico tanfo eneluttabile e inequivocabile, il tanfo del mostro, apoteosi di tutti i mostri. Era l’odore di qualcosa per cui non aveva trovato un nome: l’odore di It, acquattato nel buio e pronto a spiccare il balzo. Una creatura che avrebbe mangiato di tutto, ma specialmente affamata di carni di bimbo… George rovistò in tutta fretta tra gli oggetti sulla mensola…una vecchia scatola piatta di cera. Per qualche ragione quest’ultima lo colpì, perciò contemplò per quasi trenta secondi la tartaruga disegnata sul coperchio in una sorta di stupore ipnotico… “Quella tartaruga”, pensava George mentre andava ad aprire il cassetto in cui erano conservati i fiammiferi. “Dove ho già visto una tartaruga come quella?” It uccide George George e la barchetta di carta impermeabilizzata Il pezzetto di paraffina si era quasi completamente sciolto nella scodella. La fiammella si rimpicciolì, tingendosi di azzurro negli ultimi palpiti intorno allo stecchino di cellulosa pressata e finalmente si spense. Bill immerse il polpastrello nel liquido e lo estrasse di colpo con un lieve sibilo. Rivolse a George un sorriso un po’ imbarazzato. “Scotta”, disse. Dopo qualche secondo provò di nuovo con miglior fortuna. Cominciò a spennellare la paraffina sui lati della barchetta, dove si raddensava velocemente in una pellicola lattiginosa… “G-G-Georgie?” George si voltò a guardare il fratello. “Sii p-prudente”. …Ora era lì a rincorrere la sua barchetta giù per il marciapiede sinistro di Witcham Street. Correva veloce, ma l’acqua fluiva più veloce ancora e la barchetta guadagnava terreno… Il tombino e It C’erano un paio di occhi gialli, là dentro, come quelli che aveva sempre immaginato ma mai veramente visto in cantina. “ E’ un animale, pensò confusamente, tutto qui, un animale, magari un gatto rimasto imprigionato”… C’era un clown nello scarico…come quelli del circo o della Tv… E George vide la faccia del clown trasformarsi. Ciò che vide allora fu tanto orrido che a confronto le sue più tetre fantasie sulla “cosa” in cantina perdevano ogni consistenza: la sua sanità mentale ne fu distrutta in un sol colpo… “Volano!” cantilenò la creatura nello scarico con una voce rauca e ridacchiante. Trattenne il braccio di George nella sua presa ferma e viscida e cominciò a tirarlo verso quella terribile tenebra dove l’acqua turbinava e ruggiva tumultuando con il suo carico di detriti verso il mare… It uccide George La barchetta verso il mare Un’ora più tardi, mentre la madre di George giaceva in un letto del pronto soccorso all’ospedale di Derry sotto l’effetto di un forte sedativo e mentre Bill Tartaglia sedeva stupefatto, pallido e ammutolito nel suo letto ad ascoltare i rochi singhiozzi di suo padre nel salotto dove la mamma stava suonando Per Elisa quando George era uscito, la barchetta fu proiettata da una feritoia come un proiettile dalla canna di una pistola e piombò giù per un canale di chiusa di un corso d’acqua senza nome. Quando venti minuti dopo sfociò nella rabbiosa corrente del Penobscot in piena, nel cielo stavano apparendo le prime strisce d’azzurro. La tempesta era finita. La barchetta beccheggiò e rollò e qualche volta imbarcò acqua, ma non affondò: i due fratelli l’avevano impermeabilizzata a dovere. Io non so se mai si sia fermata e dove; forse raggiunse il mare e lì è rimasta a navigare per l’eternità, come la magica barca di una favola. Tutto quel che so io è che galleggiava ancora cavalcando la cresta dell’inondazione quando varcò i confini municipali di Derry, nel Maine, uscendo per sempre da questa storia PERSONAGGI (aderenza allo stereotiporifunzionalizzazione-devianza) a. Funzioni dei personaggi Eroi Aiutanti Club dei perdenti Neutrali Aiutanti Antagonisti Cittadini di Derry Henry Bower e il suo “gruppo” (e suo padre) IT Tartaruga ALTRO (Clown, licantropo, mummia, fantasmi dei bambini, lebbroso, ragno gigante etc.) b. Attributi dei personaggi (comparazioni nell’opera dell’autore) The body It Marchiature fisiche e psicologiche George Richie Bill Stan Beverly Mike Eddie Ben c. Connotazioni dei personaggi (citazioni esplicative) Il club dei perdenti: eroi menomati e predestinati Negazione del libero arbitrio Se la banda avesse lasciato casa Bowers cinque minuti più tardi, Mike si sarebbe trovato ormai oltre la cresta del prossimo dosso e l’apocalittica battaglia a sassate e tutto quello che sarebbe seguito si sarebbe svolto diversamente o non si sarebbe verificato affatto. Ma sarebbe stato Mike stesso, a distanza di anni, ad avanzare l’ipotesi che forse nessuno di loro fosse stato veramente padrone delle proprie iniziative nelle vicende di quell’estate e che si voleva dare spazio al caso e al libero arbitrio, doveva essere stato particolarmente esiguo (It, p. 735) Bev scopre qualcosa nel profondo di sé Ora un barattolo di Nivea lo colpì al ventre con un rumore che sembrò uno schiaffo e subito dopo lei ... Che cosa? Era mai possibile? Sì! Gli urlava contro! ... «Se ti avvicini, ti frusto da fartela fare nelle mutande». Le parole uscivano dalla sua bocca, ma non riusciva a credere di essere lei a pronunciarle ... Parte di lei fuggiva da quella scena, nauseata e gemente, desiderosa di chiudere gli occhi. Ma l’altra Beverly provò l’esultanza di un condannato a morte liberato da un imprevisto terremoto. Quella Beverly si trovava perfettamente a suo agio (It, pp. 128, 130 e 131). Profeti e eroi ebraici (comparazioni dimostrative esterne: citazioni) E Mosè disse al Signore: “Di grazia, Signore, io non sono un uomo di facile parola né per l’addietro né da che tu hai parlato al tuo servo; anzi io sono impacciato di bocca e di lingua”. E il Signore gli disse: “Chi ha posto la bocca all’uomo? Ovvero chi fa il mutolo o il sordo: o il veggente e il cieco? Non forse io, il Signore? Or dunque va’, e io sarò con la tua bocca e t’insegnerò ciò che hai a dire” (La Sacra Bibbia, Firenze: Salani, 1957, Esodo 4, 10-12). E Davide disse a Saul: “Non cada il cuore del mio signore per cagione di lui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo”. E Saul disse a Davide: “Non puoi andare contro questo Filisteo a batterti con lui, perché tu sei giovane, ed egli è un uomo guerriero fin dalla sua gioventù” ( La Sacra Bibbia, cit., Samuele 1, 17, 32-36) Supereroi e superproblemi:la mitologia del “giusto” (comparazioni dimostrative esterne: citazioni) Si racconta che in ogni momento della storia dell’umanità ci siano sempre trentasei Giusti al mondo. Nessuno sa chi siano, neanche loro stessi. Ma quando devono, essi sanno riconoscere le sofferenze e se ne caricano il peso sulle spalle, perché sono nati Giusti e non possono ammettere l’ingiustizia. E’ solo per amor loro che Dio non distrugge il mondo. It: il male multiforme – descrizione e connotazione Nella mente di It (citazioni esplicative) Era successo qualcosa di nuovo. Per la prima volta da sempre, qualcosa di nuovo. Prima dell’Universo erano esistite solo due cose. Una era It e l’altra era la Tartaruga ... It conduceva la sua esistenza in un semplice ciclo di veglia per mangiare e sonno per sognare. Aveva creato un luogo a sua immagine e lo rimirava con orgoglio dai pozzi neri che aveva per occhi. Derry era il suo mattatoio, la popolazione di Derry erano le sue greggi. Così era stato. Poi ... quei bambini. Un fatto nuovo. Per la prima volta da sempre ... Ad alimentare il suo disagio: se tutte le cose fluivano da It ... come era possibile che una qualsiasi creatura di questo o di altro mondo trovasse il modo di ingannare It o far del male a It, anche se solo superficialmente e per pochi istanti? Ecco, com’era possibile? Così ad It si era presentata un’ultima novità, questa volta non un’emozione, bensì una gelida ipotesi: e se It non fosse stato solo come aveva sempre creduto? E se fosse esistito un Altro? E se infine quei bambini fossero stati agenti di quell’Altro? (It, pp. 1097, 1098, e 1099). SPAZI (aderenza allo stereotiporifunzionalizzazione-devianza) a. Funzioni degli spazi (e dei tempi) SPAZI TEMPI DI PARTENZA DEL QUOTIDIANO (CICLICO) DI SOSTA (minaccia implicita) DELLA DISTENSIONE DI ASSEDIO (minaccia esplicita) DELL’ATTESA DI STALLO DELLA SOSPENSIONE DI ATTRAVERSAMENTO (prove) DELL’AVVENTURA DI ARRIVO/OBIETTIVO DELL’AVVENTURA DI SCONTRO DELL’AVVENTURA DEL RITORNO DEL QUOTIDIANO (CICLICO) 25 Un esempio: l’Odissea (comparazioni dimostrative esterne) Partenza/Arriv o Ilio Scontro Cigoni Lestrigoni Attraversamento Stallo Ciclopi Circe Eolo Calipso Ade Itaca Scilla e Cariddi Sosta Feaci a-b (Funzioni e attributi): Gli spazi in It 1. Spazi di partenza (case sparse per l’America / Derry) 2. Spazi di sosta (Derry: biblioteca; ristorante cinese) 3. Spazi di assedio (Derry: biblioteca) 4. Spazi di stallo (Barren; vuoto immenso) 5. Spazi di attraversamento (Barren; casa di Neibolt street) 6. Spazi di scontro (tutta Derry/ Fogne / vuoto immenso) 7. Spazi di arrivo (Derry / case sparse per l’America) c. Connotazioni degli spazi: il villaggio di Derry Comparazioni dimostrative esterne Il villaggio infestato: l’archetipo di Salem (1692) Wilderness Villaggio infestato Corpi posseduti Comparazioni dimostrative esterne Il villaggio in sicurezza: Le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain (1876) Casa abbandonata Grotte Villaggio Cimitero Isola dei pirati Fiume Mississipi Ritorno al soggetto della comparazione: Il villaggio perso. Derry (ovvero tutte le connotazioni dello spazio in un unico luogo) Casa di Neibolt street City center canale Bassey Park Scuola Biblioteca Scalo ferroviario Ditta Traker (adulti) (bambini) Barren Ferriere Parco della cisterna = luoghi pericolosi = luoghi insicuri = luoghi relativamente sicuri c. Connotazioni degli spazi: la casa infestata Comparazioni dimostrative eventuali La casa di Neibolt street Quella casa era un luogo speciale, una specie di stazione, uno dei forse numerosi posti disseminati in tutta Derry che It utilizzava per i suoi trasferimenti fra mondi. Quella casa macilenta e puzzolente dove tutto era in qualche modo sbagliato, non solo sembrava troppo grande, ma presentava angoli fallaci, prospettive distorte. Ben sostava appena oltre la soglia del salotto e gli altri si stavano allontanando da lui inoltrandosi in uno spazio che appariva vasto come il Bassey Park ... eppure più si allontanavano, più diventavano grandi, invece di rimpicciolire. Sembrava che il pavimento pendesse e... (It, p. 940). c. Connotazioni degli spazi: il vuoto immenso. Appiglio di Bill nel vuoto Comparazioni dimostrative esterne L’organizzazione dello spazio dell’ ”Oltre” ne Il paradiso perduto di J. Milton (1667) Paradiso Inferno Eden Vuoto assoluto Pandemonium Comparazioni dimostrative esterne Lovecraft: “Bad place” e dimensione interspaziale The dreams in the witch-house (1932) Lo spazio vuoto tra la “Casa della strega” e l’altro Trono di Azathoth Abissi crepuscolari I sogni di Gilman consistevano per lo più in tuffi dentro abissi crepuscolari che splendevano di sfumature indescrivibili, e risuonavano di suoni selvaggiamente distorti. Sulle proprietà spaziali e gravitazionali di tali abissi non riusciva a formulare neppure vaghe ipotesi, nè gli era chiaro se il suo corpo fosse partecipe di quelle proprietà, o obbedisse ancora alle leggi del mondo della veglia. Non camminava né si arrampicava, non volava e non nuotava, non strisciava e nemmeno procedeva carponi ... Gli abissi non erano affatto vuoti, anzi contenevano grandi quantità di una sostanza dal colore mai visto, ripiegata nei modi più strani Ritorno al soggetto della comparazione: King e il macroverso Pozzi oscuri Altro Tartaruga Universo Macroverso Citazioni esplicative: Bill nel vuoto Volando in un rombo assordante, piombando in un budello nero e grondante rivestito di vecchie piastrelle in disfacimento ... per esplodere in uno spazio di tenebra assoluta, dove la tenebra era tutto, la tenebra era il cosmo e l’universo ... Ma c’era qualcos’altro. Bill ne avvertì la presenza ... una poderosa presenza nel buio ... Volò verso quella presenza e vide che era un’enorme tartaruga ... La tartaruga parlava nella mente di Bill e Bill intuiva l’esistenza di un Altro ancora e capiva che quell’Altro abitava un vuoto che si trovava oltre il vuoto in cui lui stava viaggiando. L’Altro era forse l’Entità definitiva, il creatore della Tartaruga, che soltanto guardava, e di It, che soltanto mangiava. L’Altro era una forza al di là dell’universo, un potere oltre tutti i poteri, l’autore di tutto ciò che era. A un tratto credette di aver capito: It intendeva spingerlo attraverso una parete alla fine dell’Universo per farlo piombare in qualche altro luogo ... dove It realmente viveva, dove It esisteva come un nucleo titanico e accecante che pure era forse non più che il minuscolo bruscolo nella mente dell’Altro c. Connotazioni dello spazio - Appiglio ditta Traker - la riconsacrazione: il campo da baseball- Comparazioni dimostrative esterne. = squadra in difesa = squadra in attacco Ritorno al soggetto della comparazione: La partitella di baseball all’ex ditta Tracker • • Così avremmo dovuto fare tutti. Starcene alla larga. Qui non c’entriamo più niente. Tornare dove si è cresciuti è come contorcersi in un esercizio di yoga, ficcarsi i piedi in bocca e ingoiarsi piano piano finché non resta più niente; non si può fare e chiunque sia sano di mente dovrebbe essere fottutamente felice che non si possa fare... “Prendi, ragazzo!” Si girò nella direzione da cui era provenuta la voce e vide arrivare una specie di palla, superare il recinto e scendere verso di lui. Picchiò nella ghiaia e rimbalzò. Eddie allungò la mano e l’acchiappò. Nel riflesso spontaneo, la presa fu così sicura da rasentare l’eleganza. Guardò allora che cosa aveva nella mano e tutto dentro di lui si raffreddò e si sciolse. Un tempo era stata una palla da baseball. Ora era solo una sfera tenuta insieme dallo spago, perché il rivestimento era venuto via e lo spago pendeva, si allungava, saliva per superare il reticolato come un filo di ragnatele e scompariva nei Barren. Oh Gesù, pensò, Oh Gesù, It è qui, è qui con me ORA...” Vieni giù a giocare, Eddie”, gridò la voce di Belch Huggins, assassinato nelle gallerie sotto Derrie nell’agosto 1958. Ed ecco apparire Belch in persona, che si arrampicava su per il pendio dietro il recinto ... Un attimo dopo non c’era più ... Si voltò e cominciò a correre, ma prima di aver percorso tre metri, quattro oggetti sfrecciarono fuori della zona d’ombra sotto la piattaforma di carico della palazzina abbandonata. Pensò dapprima che fossero pipistrelli e urlò e si coprì la testa. Poi vide che erano quattro rettangoli di tela, quelli che venivano usati per contrassegnare le basi quando venivano a giocarci i ragazzini ... Tutt’a un tratto andarono a posarsi ai loro posti, sollevando sbuffi di polvere; casa base, prima, seconda, terza ... PACK! Il rumore di una mazza che colpiva una palla fantasma. Poi ... Eddie si fermò, si sentì cedere le gambe, un gemito gli fece tremare le labbra. Il terreno si andava gonfiando in linea retta dalla casa base alla prima, come se appena sotto la superficie una talpa gigantesca stesse scavando velocemente la sua galleria. La ghiaia rotolava dall’una e dall’altra parte. La forma sotto la superficie del suolo arrivò alla prima base e il pezzo di tela si sollevò nell’aria ... Il terreno cominciò a sollevarsi anche tra la prima e la seconda base, sempre più velocemente. La seconda base schizzò nell’aria con un altro schiocco simile al primo e la tela non ebbe tempo di posarsi nuovamente sul terreno, che già la forma aveva raggiunto la terza e correva verso casa base. Saltò in aria anche quella, ma quand’era ancora sospesa, il corridore sotterraneo fece capolino dal suolo: era Tony Tracker, ma di lui restava solo un teschio dal quale pendevano solo pochi resti anneriti di carne sopra brandelli di quella che era stata la sua camicia bianca. Emerse dalla casa base fino alla vita, mettendosi a dondolare avanti e indietro come un verme grottesco. “Non serve che tieni con forza quel manico fra le mani”, lo apostrofò Tony Tracker con una voce ruvida e gracchiante. Gli mostrò i denti nel sorriso amichevole di uno squilibrato. “Non serve, Sfiato. Ti beccheremo. Te e i tuoi amici. Ci faremo una PARTITELLA!” AMPLIAMENTO ALL’IMMAGINARIO IN GENERALE: Il mancato ritorno a casa Derry AMPLIAMENTO ALL’IMMAGINARIO IN GENERALE: Annientamento e ricostruzione (?): apocalissi SCONTRO FINALE CONCLUSIONI FINALE AMBIGUO E RELATIVISMO DEI NARRATORI: DEBOLEZZA DELLA SCRITTURA STRUTTURA AD ALTALENA: ALLEANZA CON IL MEDIUM VISUALE RIASSUNTO DEI PUNTI ANALIZZATI, ELENCO DI ARCHETIPI CHE FUNZIONANO E CHE NON FUNZIONANO PIU’: TENUTA DELL’IMMAGINARIO AMERICANO? QUADRO STORICO CULTURALE: ACCENNI FINALIZZATI BIOGRAFIA: ACCENNO FINALIZZATO BIBLIOGRAFIA: UTILIZZO POSSIBILE (OLTRE CHE NEL CORSO DELL’ANALISI) E’ POSSIBILE UNA SPIEGAZIONE STORICO CULTURALE DI IT? IT RISPECCHIA QUALCOSA, LA MOSTRA PER LA PRIMA VOLTA, FORNISCE SOLUZIONI?