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20 febbraio 2014
Scritture migranti: nuovi spazi letterari in Europa.
Anna Di Sapio
Marisa Gaggini
Mi chiamo Karim Amir e sono un vero inglese dalla testa ai piedi, o quasi.
La gente tende a considerarmi uno strano tipo di inglese, magari una
nuova razza, dal momento che sono il prodotto di due vecchie culture. Io
però me ne frego, sono inglese (non che me ne vanti), vengo dalla
periferia meridionale di Londra e voglio arrivare da qualche parte.
Hanif Kureishi, Il Budda delle periferie
Mi chiamo Hasan Kazan. A Berlino, qualcuno mi chiama “Hansi”, anche
se i miei genitori mi hanno dato il bel nome di Hasan Selim Khan. (…)
A quel tempo, i miei non potevano immaginare che anni dopo la gente ci
avrebbe chiamati qui kanaki e là almanci. Kanaki all'andata, almanci al
ritorno. Non me ne fregava un accidenti, io ero com'ero. Ero uno di
Kreuzberg che si gettava a capofitto nella vita, pieno di curiosità e una
gran voglia di darci dentro.
Yadé Kara, Salam Berlino
Di recente la mamma ha cominciato a lavorare. Fa le pulizie in un albergo della
catena Formule 1 a Bagnolet, aspettando di trovare qualcosa di meglio (spero
presto). A volte, quando torna a casa tardi la sera, si mette a piangere. Dice che è la
stanchezza. Durante il Ramadan è anche più dura perché alle cinque e mezzo,
quando finisce l'orario di lavoro, sta ancora trafficando. Così, per mangiare
qualcosa, deve nascondere dei datteri nel grembiule. Senza menarsela tanto, si è
cucita una tasca interna per non dare nell'occhio, perché se il principale la vedesse
sai che casino scoppierebbe.
Al Formule 1 di Bagnolet tutti la chiamano “Fatma”. Non la mollano un istante, la
sorvegliano per essere sicuri che non sparisca qualcosa dalle camere.
Comunque, il vero nome di mia madre è Yasmina, non Fatma. Monsieur Demaurde
gode da pazzi a chiamare Fatma tutte le arabe, Mamadou tutti i neri e Ping Pong tutti
i cinesi. Ce n'è in giro di stronzi...
Faïza Guène, Kif kif domani
TRASFORMAZIONE
Un lavoratore ospite
è composto da quattro parti
la legislazione sugli stranieri
il permesso di soggiorno
il permesso di lavoro
e
uno straniero.
Gino Chiellino
Veränderung
ein Gastarbeiter
besteht aus vier Teilen
dem Ausländergesetz
der Aufenthaltserlaubnis
der Arbeiterlaubnis
und
einem Ausländer
«Quando la rivedrai ?»
«Ci incontreremo per questioni inerenti alla scuola... il primo
mercoledì di settembre»
«Capisco. E' indù ? E' musulmana ? Non è una sik, eh ?»
«Qui viene il peggio» rispose Samad con la voce che
s'incrinava. «E‘ inglese. Bianca. Inglese»
Shiva scosse la testa «Sono uscito con un sacco di
pollastrelle bianche, Samad. Un sacco. A volte ha funzionato,
altre no. E con due belle ragazze americane. E ho perso
completamente la testa per un gran pezzo di figliola parigina.
Ho perfino passato un anno con una rumena. Ma mai
un'inglese. Non funziona. Mai».
«Perchè?» chiese Samad attaccando l'unghia del pollice con
i denti e aspettandosi una risposta terribile, un qualche
editto dall'alto. «Perchè no, Shiva Bhagwati?»
«Troppa storia» fu l'enigmatica risposta mentre Shiva
scodellava il pollo Bhuna «Troppa fottuta storia».
Zadie Smith, Denti bianchi
V.S.Naipaul
… Migrant Writers, definizione che in tutto il mondo
letterario indica quegli scrittori che cambiano vita e
luoghi, che si muovono tra i mondi e le culture e che
rappresentano l’avanguardia della letteratura mondiale
e del destino della specie. Sto parlando di scrittori
come Josif Brodskij, Gao Xingjiang, V. S. Naipaul, Derek
Walcott, Nadine Gordimer, J. M. Coetzee (che vive in
Australia), Wole Soyinka, Toni Morrison: tutti premi
Nobel; o Glissant, Kundera, Chatwin, Bianciotti,
Rushdie, Ondaatje, Kureishi, Tahar Ben Jelloun, Ngugi
wa Thiong’o, Ghosh, Maalouf e potrei continuare a
lungo. Si tratta, come si vede, degli scrittori più
importanti dei nostri tempi...
Armando Gnisci
“Diretta conseguenza dell’emigrazione di massa è
stata la creazione di tipi completamente nuovi di
esseri umani – individui che si radicano in idee
piuttosto che in luoghi, tanto nelle memorie quanto
nelle cose materiali; (...) gente nel cui io profondo
avvengono strane fusioni, unioni senza precedenti fra
ciò che sono stati e il luogo nel quale si vengono a
trovare. (…) Per vedere le cose così come sono, è
necessario attraversare una frontiera.”
Salman Rushdie
Solo quelle persone che escono dalla cornice vedono il quadro per
intero.
Salman Rushdie
Il mondo è una maschera che danza, e per vederlo bene non si può
rimanere fermi nello stesso luogo
Chinua Achebe
Derek Walcott
Io sono solamente un negro rosso che ama il mare,
ho avuto una buona istruzione coloniale,
ho in me dell'olandese, del negro e dell'inglese,
sono nessuno, o sono una nazione.
I'm just a red nigger who love the sea,
I had a sound colonial education,
I have Dutch, nigger, and English in me,
and either I'm nobody, or I'm a nation
Da Mappa del nuovo Mondo, Adelphi, Milano 1992
Viviamo in una società globale in cui i confini culturali sono
incerti, gli individui sono erranti e abitano spazi fluidi:
gli scrittori migranti evidenziano questa fluidità:
specchio di un mondo in rapida evoluzione
Figura del migrante
* figura centrale della nostra contemporaneità
* la più adeguata a descrivere noi stessi e i nostri
contemporanei
* anche chi non si sposta fisicamente partecipa di un
movimento di dislocazione attraverso i mass media e le
nuove tecnologie
A partire dal XVI secolo l'espansionismo europeo verso
altri mondi porta alla formazione di imperi coloniali
●
●
Nel corso dei 4 secoli di
colonialismo
●
●
Mescolanze e ibridazioni tra
colonizzati e colonizzatori
Le culture dei popoli
sottomessi influenzano quella
dei colonizzatori
●
Un movimento dal centro ai
margini
Ai popoli colonizzati vengono
imposti i valori economici,
sociali e religiosi del
colonizzatore
Vedono negata la propria storia
e cultura ritenute inferiori di
fronte alla superiore civiltà
europea
La fine degli imperi coloniali provoca un movimento di «ritorno» dai
margini verso il centro
“The Empire Write
back:Theory and Practice
in Post.Colonial
Literature” 1989
●
●
Le nazioni europee sono
oggi abitate da coloro che
un tempo ne occupavano le
zone marginali
Contro-narrazioni
che
destabilizzano il centro e il
suo canone egemonico
Scritture migranti:
● esempi significativi delle interazioni che stanno ridisegnando la mappa
letteraria del nuovo millennio
● Specchio dei mutamenti sociali e culturali, chiavi di lettura della nuova
complessità
●
22 giugno 1948 - la Empire Windrush approda a
Tilbury con 492 passeggeri provenienti dalle
Indie Occidentali.
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simbolo dell'inizio delle relazioni multiculturali
moderne
processo di ibridazione, meticciato,
creolizzazione
riflessione teorica, linguistica, socioculturale
sulle nuove identità del terzo millennio
identità – memoria/storia – lingua - cittadinanza
Paesi Bassi
Gran Bretagna
Germania
Italia
(Spagna)
Zadie Smith, Nadem Aslam, Mike Phillips,
Hanif Kureishi, Yadé Kara, Kader Abdolah,
Azouz Begag, Abdulrazak Gurnah,
Abdelkader Benali; Andrea Levy, Emine
Özdamar, Wei Wei
Scrittori migranti
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Offrono un'analisi critica della società, forniscono elementi per
interpretare il reale
Ci aiutano a capire meglio chi siamo, com'è la nostra società, a rileggere
criticamente il passato coloniale
Fanno da ponte, da mediazione tra realtà culturali diverse ed
eterogenee, “traducono” per noi le loro culture
Contribuiscono a demistificare vecchi e nuovi stereotipi e pregiudizi
Da essi possono venire indicazioni significative di un'identità plurima,
inevitabile approdo di una cittadinanza moderna nella nuova società
europea multiculturale
Perché
➔
➔
Il migrante vive in equilibrio tra due (o più) lingue, tra due mondi, e li
modifica e arricchisce entrambi
Il migrante vive in vitro l'identità dell'uomo contemporaneo, una sorte di
laboratorio in cui sperimentare l'identità del XXI secolo.
“Ciò che mi rende come sono e non diverso è la mia esistenza fra
due paesi, fra due o tre lingue, fra parecchie tradizioni culturali. E’
proprio questo che definisce la mia identità. Sarei più autentico se
mi privassi di una parte di me stesso?
Metà francese, dunque, e metà libanese? Niente affatto. L’identità
non si suddivide in compartimenti stagni, non si ripartisce né in
metà, né in terzi. Non ho parecchie identità, ne ho una sola, fatta di
tutti gli elementi che l’hanno plasmata, secondo un “dosaggio”
particolare che non è mai lo stesso da una persona all’altra.”
Amin Maalouf, L’identità
“Credo che anche questo sia un'occasione: mescolare due culture,
due immaginari, rivisitare la cultura di provenienza attraverso la
cultura acquisita e viceversa, decodificare la nuova cultura con il
codice di lettura acquisito nel paese d'origine. Mettere i due paesi
uno di fronte all'altro, come due specchi che si riflettono l'un l'altro
in una bella lezione di reciprocità.”
Jarmila Očkayová
Ogni giorno creo una nuova patria
in cui muoio e rinasco
una patria senza mappe né bandiere
celebrata dai tuoi occhi profondi
che mi inseguono per tutto il tempo
nel viaggio verso cieli fragili
in tutte le terre io dormo innamorato
in tutte le dimore mi sveglio bambino
la mia chiave può aprire ogni confine
e le porte di ogni prigione nera
ritorni e partenze eterne il mio essere
da fuoco a fuoco da acqua a acqua
l'inno delle mie patrie il canto del merlo
che io canto in ogni stagione di luna calante
sorta dalla tua fronte di buio e di stelle
con la volontà eterna del sole
Gëzim Hajdari, Stigmate/Vragë.
BIBLIOGRAFIA
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Universités Paris-Nord e Casablanca 2 - Éditions L'Harmattan, Paris 1995
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Burns J., Polezzi L. (a cura di), Borderlines. Migrazioni e identità nel Novecento, Cosmo Iannone, Isernia 2003
Camilotti S., Ripensare la letteratura e l'identità. La narrativa italiana di Gabriella Ghermandi e Jarmila Ockayovà,
Bononia University Press, Bologna 2012
Castles S., Miller M. J., L'era delle migrazioni. Popoli in movimento nel mondo contemporaneo, Odoya, Bologna
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Chambers I., Paesaggi migratori: cultura e identità nell'epoca postcoloniale, Meltemi, Roma 2003
De Robertis R. (a cura di), Fuori centro. Percorsi postcoloniali nella letteratura italiana, Aracne, Roma 2010
Gafaïti H. (Dir.), Cultures transnationales de France. Des Beurs aux... ?, L'Harmattan, Paris
2003
Gilroy P., The Black Atlantic. L'identità nera tra modernità e doppia coscienza, Meltemi, Roma 2003
Gnisci A. (a cura di), Nuovo Planetario Italiano. Geografia e antologia della letteratura della migrazione in Italia e
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Gnisci A., Moll N. (a cura di), Studi europei e mediterranei, Roma, Bulzoni 2008
Gnisci A., Moll N. (a cura di), Diaspore europee & lettere migranti, Edizioni Interculturali, Roma 2002
Gnisci A., Sinopoli F., Moll N., La letteratura del mondo nel XXI secolo, Bruno Mondadori 2010
Mauceri M. C., Negro M. G., Nuovo immaginario italiano. Italiani e stranieri a confronto nella letteratura italiana
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http://www.ecostat.unical.it/RePEc/WorkingPapers/WP09_2011.pdf
Gerda Homeyer, Fenomeni di interculturalità in Europa. L'esempio della lingua tedesca
(Università della Calabria)
http://aisberg.unibg.it/handle/10446/26700
Sara Chiodaroli, Voci migranti nella letteratura spagnola contemporanea (Doctoral
dissertation), Università degli studi di Bergamo / Dipartimento di Lingue, letterature e culture
comparate, Bergamo (30.3.2012)
http://opar.unior.it/1631
Jeanette E. Koch et Al. (a cura di), Harba lori fa! Percorsi di letteratura fiamminga e olandese,
Università di Napoli “L'Orientale”, Napoli 2012
http://www.el-ghibli.provincia.bologna.it/index.php
rivista online di letteratura della migrazione (italiana e non solo)
www.sagarana.it
rivista letteraria e culturale diretta da Julio Monteiro Martins
http://www.disp.let.uniroma1.it/basili2001
Banca Dati Scrittori Immigrati in Lingua Italiana. BASILI è annoverata tra le Worldwide
resources per gli Italian Studies dell'Università di Berkeley
http://www.cirsde.unito.it/PUBBLICAZI/Atti%20e%20relazioni/2011/lectio.pdf
Luisa Passerini, L'identità europea in prospettiva postcoloniale, lectio magistralis del 16
dicembre 2010 all'Università di Torino
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