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Voci dal nuovo mondo - Lo scrigno dei tesori

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Voci dal nuovo mondo - Lo scrigno dei tesori
Voci dal
nuovo mondo
Automatico e musicale
Durata ca 35 min.
Puoi interrompere e riprendere la visione
senza pregiudicare la musica ai seguenti punti:
Atto II
diap. 27
Atto III
diap. 46
Atto IV
diap. 61
Atto V
diap. 83
Da un autore sconosciuto che ringraziamo,
un ipotetico racconto dal nuovo mondo ...
Atto I
“Era una tiepida mattina di primavera.
Secondo la consuetudine
il primo uccellino a svegliarsi chiamava gli altri,
ora sembravano essersi svegliati proprio tutti
e diffondevano nell’aria i loro allegri discorsi.
Uno scoiattolo fece di tutto per farsi notare
saltandole quasi sui piedi e agitando a scatti
la sua bella coda sembrò dirle:
“Ehi, anch’io sono felice di essere qui!”
Poi si sedette su un ramo rosicchiando
soddisfatto la sua prima colazione.
A Laura piaceva curare il suo giardino
in quelle ore del mattino.
Ogni tanto alzava gli occhi dalle rose
per ammirare lo splendido panorama.
Tutto intorno parlava di pace.
Si sentiva sicura a destra e a sinistra
e nessun pericolo dietro le spalle.
Com’era meraviglioso il paradiso!
Geova Dio era stato davvero buono con lei
realizzando ogni suo desiderio
ben oltre le aspettative.
Nei primi anni accadeva che sprazzi
del “mondo distrutto” le tornassero in mente
e con stridenti flash le ricordassero
come si viveva prima
di Armaghedon,
ma sembrava proprio che Geova
ne escogitasse una tutti i giorni
per cancellare le cicatrici da ogni animo
affinché le cose precedenti non salissero in cuore.
Le angosce passate stavano svanendo
per divina anestesia.
Come accadeva a quelli appartenenti
alla grande folla,
anche a Laura era capitato spesso
di essere intervistata alle
Assemblee del Paradiso.
Anche lei aveva predicato fedelmente
la buona notizia nel “mondo distrutto”
facendo la pioniera per anni
prima della fine.
Quelli nati e cresciuti nel paradiso
erano sempre curiosi di sapere:
“Ma fu davvero così grande
quella tribolazione?”
“Ma davvero c’era sulla terra chi
non conosceva Geova?”
“Che cosa significava ammalarsi?”
“E Babilonia?
Che cosa provaste quando fu distrutta
in un solo giorno?”
“E prima di Armaghedon?
E’ vero che gli avvenimenti si succedettero
talmente in fretta da sorprendervi tutti?”
Le domande erano fra le più disparate
e quelle dei bambini erano sia argute
che divertenti.
C’era una sola cosa che accomunava
tutti quelli della grande folla:
la difficoltà di descrivere quell’emozione.
L’emozione delle emozioni.
Ovvero ciò che avevano provato
nei sessanta secondi successivi
alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente …
I frastuoni e le grida si erano fatte sempre più rare,
finché anche l’ultimo lamento
aleggiò come un flebile eco …
Poi ci fu il SILENZIO.
Un silenzio universale
che pervase la terra
estendendosi su un continente dopo l’altro
come un’onda divinamente anomala.
Durò pochi palpiti in cui
miriadi di tremule lacrime scesero mute.
Atto II
Subito dopo sembrò che
milioni di cuori si fossero accordati:
gli scampati proruppero all’unisono in
un altissimo grido di gioia mai udito prima,
fu così possente che l’intero pianeta
sembrò tremare e i cieli si fecero
di un limpido azzurro:
“Grande è il Signore
Geova degli eserciti!
A Lui solo sia la gloria
per sempre!”
Molti sostengono ancora oggi che anche dall’alto
si erano udite come potenti cascate
e fossero pure passati diecimila anni
nessuno dei milioni di sopravvissuti ad Armaghedon
avrebbe mai più scordato quell’emozione.
Laura scorse due sorelle avanzare sul vialetto verso di lei,
la stavano salutando sorridenti agitando la mano
e così si tolse i guanti da lavoro.
Ormai nessuno diceva più
“buon giorno” o “buona sera” incontrandosi,
perché questo avrebbe davvero fatto ridere i polli,
giacché tutti i giorni erano buoni
e le sere migliori ancora.
“Siamo Rut e Naomi”
dissero
“e se permetti vorremmo farti alcune domande …”
Era sempre così piacevole condividere esperienze.
E quante domande e “interviste” aveva fatto lei stessa
a molti fedeli risorti dalla morte!
Quanti interrogativi accumulati negli anni
dalla lettura della Bibbia
avevano finalmente trovato la risposta
dalle stesse labbra di
Giobbe, Mosè, Davide …
Quanti particolari interessanti!
Ma queste due belle donne non erano
“quella Naomi” e “quella Rut”.
Laura si accorse subito che le due sorelle
erano nate e cresciute nel paradiso.
Si intuiva dall’espressione dei loro occhi.
Nei primi tempi si era notata una lieve differenza
tra quelli scampati ad Armaghedon
e quelli cresciuti nel paradiso,
era tutta una questione di occhi.
Ma ormai pareva proprio che
quasi tutti gli occhi dell’umanità
luccicassero allo stesso modo,
poiché l’amorevole Creatore voleva fortemente
che i suoi figli fossero felici senza distinzione alcuna.
“Naomi e Rut hanno davvero
uno sguardo inesperto del timore!”
Pensò Laura facendole accomodare nella veranda.
“Sai Laura eravamo così ansiose di conoscerti di persona!”
“Sappiamo che tu appartieni alla grande folla che
sopravvisse al grande Armaghedon
e nutriamo grande ammirazione per tutti coloro
che come te sono rimasti fedeli a Geova
in un periodo della storia senza precedenti.”
“Deve essere stato davvero difficile rimanere integri
in quelli che chiamavate ultimi giorni, vero?”
“Sapete dopo anni mi sorprendo ancora quando
qualcuno mi loda per il semplice fatto di aver
perseverato prima di Armaghedon!
E’ vero che per i veri cristiani era una dura
lotta resistere allo spirito venefico del mondo,
ma come dico sempre,
il segreto era non abbassare mai la guardia,
oltre ad amare profondamente Geova naturalmente.
Spesso non era facile predicare a persone
che non volevano ascoltare la parola di Dio …”
“Sai Laura, la terra è talmente
piena della conoscenza di Geova
che ci sembra inconcepibile pensare
che sia necessario dover convincere qualcuno
dell’esistenza del Creatore.”
“Sì oggi è incredibile,
ma noi cercavamo letteralmente
di salvare la vita a persone che
andavano ostinatamente verso la morte.
Eppure sai Naomi,
solo oggi ci rendiamo davvero conto che
fu proprio l’opera di predicazione
a permetterci di perseverare.”
“Le tentazioni e le macchinazioni da cui dovevate
guardarvi ogni giorno
dovevano essere così ripugnanti!”
“No Rut, al contrario,
erano molto allettanti!
Nel senso che il nemico le rendeva
così seducenti e apparentemente innocue
che era facilissimo cadere nel tranello,
l’unico modo per cavarsela era
fidarsi completamente di Geova
e della sua organizzazione.”
Atto III
L’attenzione di Naomi e Rut
fu attratta da alcune gazzelle …
E Laura pensò in quell’istante a Bruno,
il figlio di sua sorella …
rivide i suoi occhi gioiosi …
Quel giorno era entrato in casa con
le guance arrossate
e liberandosi dal pesante zaino aveva detto:
“Oggi durante la pausa ho iniziato lo studio
a Giulio il mio compagno di banco
e domenica verrà all’adunanza!” ...
Bruno amava predicare.
“Sai zia Laura,
oggi a scuola abbiamo studiato la mitologia greca.
Che forte quel cavallo di Troia!
La leggenda racconta che i Greci,
non riuscendo a sfondare le fortificazioni della città,
ebbero l'idea, levando l'assedio, di offrirle in dono
un enorme cavallo di legno.
…
I Troiani apprezzarono questo regalo in apparenza
inoffensivo e lo portarono all'interno delle mura.
Invece il cavallo nascondeva al suo interno dei soldati che,
una volta calata la notte, uscirono aprendo le porte della
città ai loro compagni, quindi fecero strage dei troiani
addormentati e distrussero la città.
Che Bello come trucco!”
A Bruno piaceva la storia.
Passò qualche anno
e un giorno lo sentì dire a un fratello:
“Devi stare attento al ‘Cavallo di Troia’,
è un programma informatico che effettua
delle operazioni malintenzionate all'insaputa dell'utente.
Il nome ‘Cavallo di Troia’
proviene da una leggenda sull'assedio della città di Troia …
E’ come un virus che nascosto in un programma esegue dei
comandi subdoli, apre una porta e poi ruba la tua password,
copia i tuoi dati e può eseguire
qualsiasi altra azione nociva.” …
Bruno era un esperto del computer.
Ma col passare del tempo Bruno
non si fidò completamente di Geova
e degli avvertimenti della sua organizzazione
e incautamente aprì la porta della sua città.
In quei giorni il nemico aveva trovato
un modo davvero subdolo
di abbattere le fortificazioni …
erano le vittime stesse
a portare dentro le loro mura
gli allettanti doni del nemico.
Con un semplice click
era possibile invitare nella propria stanza
dieci malvagi,
cento pedofili,
mille assassini,
diecimila depravati …
Bruno non era lì, nel paradiso.
Le risate di Naomi e Rut
risvegliarono Laura da quei pensieri
e la riportarono immediatamente
alla meravigliosa realtà.
“Sapete,
mi è venuta una bella idea.
Tornate domani,
vorrei prepararvi una sorpresa
che sono certa vi piacerà.”
Atto IV
Il giorno dopo
una variopinta e allegra folla di fratelli e sorelle
aveva invaso il giardino di Laura.
Le grida spensierate dei bambini
riecheggiavano nella vallata insieme a
qualche ruggito insofferente.
“Davide e Jonathan
smettetela subito di tirare
la criniera a quel leone!”
Era una festa edificante per tutti.
Oltre i vetri Laura osservava Stefania e Patrizia
conversare animatamente con Naomi e Rut.
Erano state due fedeli pioniere nubili
nel mondo distrutto,
avevano difeso con fermezza le loro mura
e ora erano sposate e benedette con molti figli perfetti.
Laura stava riempiendo le brocche di acqua pura
e poté afferrare la conversazione che proveniva
dalla panchina proprio sotto la finestra.
Sandro stava parlando
con un giovane fratello nato nel paradiso
che pendeva letteralmente dalle sue labbra:
“Vedi Timoteo
quel giorno non fu facile per me,
dovetti scegliere.
Accettare di frequentare
la Scuola per fratelli celibi
significava perdere il lavoro.
Il presidente mi disse che
rinunciare a quella carriera
era da pazzi.
Con uno stipendio simile!
E avrei potuto viaggiare
in tutto il mondo
ospitato nei migliori alberghi.”
Sandro rise di gusto
battendo una mano sulla spalla di Timoteo.
“E oggi tu la vedi la società per cui lavoravo?
E gli alberghi?
Non esiste più niente!
E ora ho in programma di visitare l’intero pianeta
e il tempo non mi manca di certo!”
Era stata una buona idea
invitare un po’ di fratelli e sorelle della grande folla
per farli parlare con i nati e cresciuti nel paradiso,
ed erano presenti pure
molti fedeli dell’antichità
risuscitati da qualche tempo,
gli uni erano sempre curiosi degli altri.
Sotto un grande albero lussureggiante
Abramo cingeva affettuosamente con un braccio
le spalle della sua bellissima Sara
che stava conversando con una giovane perfetta:
“Ma come faccio a spiegarti come erano le rughe?
Vediamo …
Bé la vedi la corteccia di questo albero?”
La sua risata cristallina riecheggiò nel parco.
Dopo la sua risurrezione Sara si era rivelata subito
una donna piena di senso dell’umorismo.
Aveva dormito per secoli, ma sembrava che per lei
fossero passati solo due minuti.
Laura si sentiva assolutamente felice.
Una sensazione molto diversa da
ciò che definiva felicità
nel mondo distrutto.
E ogni volta che si sentiva felice
ringraziava il Signore Geova
e dato che le capitava
di essere felice costantemente …
Molte cose che nel mondo distrutto sembravano
indispensabili ora semplicemente non esistevano più.
Il cielo e la terra erano in splendido accordo
e il genere umano era in perfetta armonia
con il pianeta e con tutte le sue creature,
piccole e grandi e ciò che Laura
aveva finalmente scoperto non era
solo l’utilità delle zanzare …
( Se potesse Laura vi direbbe che nel paradiso
con i delfini ora è possibile …
Che la soluzione al problema dell’energia si era rivelato così semplice …
E che per spostarsi sul pianeta da un luogo all’altro ora si usava …
Per non parlare delle arti,
della musica,
delle scienze,
del buon cibo,
della costruzione delle case
e dei nuovi rotoli …
e quanto fu entusiasmante la risurrezione! )
Ma non è necessario che sappiate in anticipo
tutti questi particolari.
Per sopravvivere alla grande tribolazione
e poter piangere di gioia dopo Armaghedon
occorre solo una cosa:
amare con tutto il cuore
Geova.”
Atto V
Messaggio di Laura dal paradiso:
“Cari fratelli,
anch’io sono stata pioniera
negli ultimi giorni
e so cosa significa perseverare,
lottare contro l’apatia,
la fatica e lo scoraggiamento.
So quanto sia difficile a volte
trovare uno studio biblico.
Per non parlare di resistere
alla tentazione di lasciarsi andare.
Non cedete a chi, con buone intenzioni,
a parole o col proprio atteggiamento
vi sussurra “prenditela comoda”.
Ognuno deve servire Geova
secondo la sua misura di fede
e se voi vi sentite pionieri
continuate a fare i pionieri,
perché questo è il vostro dono.
Spesso mi sono resa conto che si decide
di essere pionieri minuto dopo minuto
e non solo il giorno in cui si compila
quella benedetta domanda.
Quello è un attimo, il tempo di una firma,
ma poi inizia la guerra
e noi pionieri siamo orgogliosi
di essere in prima linea,
come veri pionieri
apriamo la porta agli altri,
costruiamo ponti e strade
che conducono alla vita.
Il nostro servizio è sempre un successo
poiché il motivo principale
per cui predichiamo
non è la salvezza delle creature,
ma la gloria resa al Creatore,
ed Egli
non è ingiusto da dimenticare.
Gli uomini possono dimenticare,
ma Geova no.
Vorrei dirvi
che il paradiso in cui mi trovo
è molto,
molto più entusiasmante
e meraviglioso
di come ve l’ho descritto.
Non vi ho forse detto che
Geova ha esaudito
ogni mio desiderio
oltre le aspettative?
Allora permettetemi
di svelarvi un piccolo segreto,
qualcosa che mi ha aiutato a
perseverare:
ora pensate
a qualcosa che vorreste fare
per Geova nel paradiso
e poi diteglielo in preghiera.
Dovrà però rimanere
un segreto
fra voi e Lui solo.
Deve essere qualcosa di specifico,
nel senso che
quando Geova lo farà avverare
direte senza ombra di dubbio:
“Questa può essere solo
la mano di Geova!”
Poi fate la vostra parte
come il salmista:
“Una cosa ho chiesto a Geova,
è ciò che cercherò:
Che io possa dimorare nella casa di Geova
per tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la piacevolezza di Geova.
E per guardare con apprezzamento il suo tempio.”
- Salmo 27: 4 –
Laura
PS:
A proposito,
vi piacerebbe conoscere
quale era il segreto
fra me e Geova Dio?
Dopo tutto
oggi non è più un segreto.
Allora
vi aspetto molto presto
nel mio giardino.”
Musiche:
1. Ambiance Romantique Biliti
2. Sfeermuziek
3. Cantico 134: “Ti vedi già nel nuovo
mondo?” (inglese)
Buona continuazione
cari fratelli e sorelle!
Realizzato con fotografie dal Web
da Walter
ago 2011
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