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5 CLIL research questions

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5 CLIL research questions
C.L.I.L.
CONTENT AND LANGUAGE
INTEGRATED LEARNING
a cura di Angela Orabona
Ufficio Scolastico Regionale per la Campania
Polo Qualità di Napoli
1
Con Le C.L.I.L.
la Campania entra in Europa
Ufficio Scolastico Regionale per la Campania
Polo Qualità di Napoli
2
Il termine CLIL fu coniato da David Marsh, University of Jyväskylä,
Finland (1994):
"CLIL refers to situations where subjects, or parts of subjects, are
taught through a foreign language with dual-focused aims, namely the
learning of content and the simultaneous learning of a foreign
language.“
Il termine è stato lanciato da David Marsh (Finland) e Anne Maljers (Olanda)
nel 1994, Content and Language Integrated Learning (CLIL) o
apprendimento integrato di lingua e contenuto, è un approccio educativo
centrato su due obiettivi in cui una seconda lingua viene usata per insegnare
ed imparare sia lingua che contenuti.
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3
Content & Language Integrated Learning
L’insegnamento attraverso le CLIL non
sostituisce l’insegnamento di una lingua
straniera, ma si integra con esso
“Premessa fondamentale di una istruzione basata sul
contenuto è che le persone non imparano la lingua e
poi la usano, ma imparano la lingua usandola”
(Eskey 97)
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4
CLIL
ovvero come implementare
l’apprendimento di una disciplina
attraverso la Lingua straniera
o… viceversa?
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Varie definizioni di CLIL
•
•
•
•
•
“Any dual-focused educational content in which an L2 is
used in the teaching and learning of non-language
content” …”dual-focused because attention is given to both
subject-specific content and language” (Marsh, 2003)
CLIT
EMILE
ALID
Lingua veicolare o approccio integrato di lingua e
disciplina
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Varie definizioni di Clil
- CLIT (Content & Learning Integrated Teaching);
ma anche :
-EMILE(Enseignment d’une Matière Intégrée dans la
Langue Etrangère);
-ALID (Apprendimento di Lingua Integrato nella
Disciplina)
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Perché?
 per favorire il plurilinguismo;
 per sviluppare competenze anche parziali in diverse lingue;
 per introdurre l’insegnamento della seconda lingua in età
precoce;
 per differenziare l’offerta delle lingue straniere
 per favorire il lifelong learning;
 per collegare l’apprendimento linguistico ad ambiti
professionali specifici.
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Perché?
Rappresenta una delle strategie più usate in Europa per
promuovere la diffusione delle lingue comunitarie Riferimenti
teorici:
Libro Bianco sull’Istruzione adottato dalla
Commissione Europea nel 1995 in cui l’obiettivo
educativo primario per l’Europa è la conoscenza
di tre lingue comunitarie e il CLIL viene
individuato come una modalità eccellente per il
suo raggiungimento.
Quadro comune europeo di riferimento per le lingue
(1998)
 Piano d’azione 2004-06 della Commissione Europea.
( Più recente)
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Lo stato dell’arte nei vari paesi d’Europa
“Sempre più docenti dovrebbero essere in grado di
insegnare la loro materia in almeno una lingua
straniera; a tal fine gli insegnanti in formazione
dovranno studiare le lingue in concomitanza con
la loro materia di specializzazione e intraprendere
una parte dei loro studi all’estero”
( Piano d’azione)
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In Europa
• Austria, Germania,Danimarca, Bulgaria
prevedono nei loro sistemi scolastici
l’insegnamento di una disciplina in lingua
straniera
• Malta e Lussemburgo: tutte le scuole usano
metodologie CLIL
• In Francia ci sono circa 2000 sezioni europee con
lingue veicolari ( inglese,tedesco, spagnolo,
italiano)
• Classi europee in Austria, Repubblica Ceca,
Finlandia, Estonia.
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In Italia
Le prime esperienze di CLIL risalgono agli
anni ’90 in Val d’Aosta o in Alto Adige
favorite anche da chiare situazioni di
bilinguismo
Il Liceo Classico Europeo parte nel 1992
con 9 scuole; oggi ne conta 95.
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Quali esperienze di Clil?
Attualmente sono in atto sperimentazioni di formazione a
distanza di docenti
Esempi:
 in Lombardia il progetto “Tieclil Translanguage in Europe
Lingua A”, coordinato dall’Ispettrice Langé, conclusosi
nell’estate 2002, ha visto coinvolte le università di Pavia,
Praga, Barcellona, Salisburgo e Jyvyaska in Finlandia;
 In Emilia Romagna sono state documentate dall’ ANSAS
una cinquantina di scuole elementari sulla sponda di una
pedagogia interculturale molto creativa che ammette il
ricorso a tutte le possibilità didattiche per coinvolgere e
motivare i bambini stranieri.
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Maggiori esperti in Italia
Grande lavoro di C.M. Coonan di Sperimentazione
Linguistica CLIL presso Ca’ Foscari.
Altri lavori in atto o già conclusi presso gli USR di
Piemonte ( Progetto SLIL, Science and Language
Integrated Learning), Alto Adige ed Emilia
Romagna, in cui si sta tentando attraverso la
sensibilizzazione dei Dirigenti Scolastici di
incardinare il CLIL nei progetti europei delle
scuole.
da OGGI l’ approccio CLIL
anche presso l’ USR per la Campania
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Sostegno nazionale
Legge autonomia
Art.4, comma 3:
Nell’ambito dell’autonomia didattica possono essere
programmati, anche sulla base degli interessi manifestati
dagli alunni, percorsi formativi che coinvolgono più
nonché insegnamenti
in lingua straniera in attuazione di
intese e accordi internazionali
discipline e attività
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15
Progetto lingue 2000
• “ … Moduli di mantenimento e
consolidamento … che permettano attività
in LS quali conferenze, cineforum …
ricerche finalizzate, seminari su argomenti
specifici dell’indirizzo di studio…”
• “…Sin dal conseguimento del livello B1 … e
sicuramente dal B2 … si possono veicolare
contenuti tematici e disciplinari nella LS
facendo tesoro delle esperienze in campo
già avviate …”
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VANTAGGI
– Maggiore esposizione alla Lingua straniera
– Maggiore autenticità delle attività e dell’ins.
– La lingua straniera come strumento di studio
e non come oggetto
– Concentrazione sui contenuti e non sulla
forma (rule of forgetting – Krashen 1987)
– I contenuti disciplinari vengono anteposti a
quelli linguistici
– L’input è comprensibile grazie alle
conoscenze linguistiche, ma anche grazie a
quelle extralinguistiche (interdisciplinarietà)
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17
Inoltre l’approccio CLIL:
• Stimola la creatività linguistica e la libera
espressione in funzione del proprio pensiero
• Rende possibile il legame tra lingua-pensierocontenuto-apprendimento
• Rappresenta comunicazione reale e immediata
• Nell’immersione si impara ad apprendere e ad agire
in lingua straniera (comp. comunicativa)
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Problematiche didattiche (CLIL)
• Difficoltà organizzative (curricoli, insegnanti, ecc.)
• Materiali didattici
• Insegnamento frontale (scarso tempo-parola e
conseguente atteggiamento passivo dei discenti)
• Poca attenzione per la metodologia
• Constatazione che la semplice esposizione alla L2
non permette di raggiungere livelli d’eccellenza
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Conseguenza:
• Necessità di integrare l’insegnamento dei
contenuti in lingua con l’insegnamento della
lingua
• Diversi tipi di INTEGRAZIONE tra lingua e altre
discipline
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20
Il CLIL può essere realizzato in più modi.
– Variabili: tempo d’introduzione, durata,
numero di materie e/o iniziative coinvolte (…)
Come realizzare il CLIL?
– Innestare all’interno dell’insegnamento
veicolare momenti di riflessione linguistica
– Affiancare all’insegnamento veicolare un
insegnamento linguistico formale
– Far precedere l’insegnamento veicolare da un
insegnamento formale
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Allo studente, l'approccio CLIL consente :
•Fiducia in sé nella comunicazione, abilità e
consapevolezza interculturale
•Competenze spendibili per il lavoro
•Mobilità nell'istruzione e nel lavoro
•Ambienti e tecniche d'apprendimento stimolanti ed
innovativi
•Riconoscimento e validazione di competenze
aggiuntive
•Una base positiva per l'apprendimento lungo tutto
l'arco della vita
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Implicazioni derivanti
dall’introduzione di CLIL:
• nuovo ambiente di apprendimento
• nuova figura di docente
• nuove figure professionali
 FORMAZIONE
 RICERCA (didattica & scientifica)
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Aree di competenza
•
•
•
•
Lingua
Disciplina non linguistica
Metodologia d’insegnamento linguistico
Metodologia d’insegnamento della
disciplina
• Conoscenze/competenze su questioni di:
bilinguismo, acquisizione L2, educazione
bilingue/multilingue
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24
Chi è il docente?
1. Docente LS? Come?
- sinergia: supporto linguistico e
metodologico
co-programmazione e/o co-docenza
- insegnamenti CLIL: approfondimenti disc.
interventi extracurriculari
2.Docente materia non linguistica. Come?
da solo o in co-docenza
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La lezione CLIL
Scaletta della lezione
• INPUT ridondante
• Marcatori dell’ordine logico
• Sequenze frontali + gruppi
(pause per comprensione della lingua straniera)
• Sintesi finale (per lez. o argomento)
• Enfasi sulla fluency + corr. errori
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PROGRAMMAZIONE
• PERCHE’
• QUANDO
• CON CHI
• COME
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Contenuti contestualizzati e astratti
• I contenuti contestualizzati risultano più semplici
(legati al BICS> Bas.Interp.Com.Skills)
• I contenuti astratti sono più faticosi (legati al
CALP> Cogn.Acc.Lang.Prof).
Uso di circonlocuzioni, diversi registri, elementi
extralinguistici (gesti, mimica, immagini, ecc.)
Atteggiamento cooperativo, disponibile e
comprensivo dell’insegnante
importanza del clima d’apprendimento:
sereno, rilassato, realistico, positivo
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Materiali didattici CLIL
I materiali devono essere:
- autentici e vicini alla vita reale
- presentare limitata ambiguità
- utilizzare un linguaggio base facilmente trasferibile su
altri domini
- utilizzare strutture alla portata dei discenti
- evitare l’uso eccessivo di linguaggi specifici
- fare largo uso di immagini e supporti visivi
- offrire ambiti lessicali, sintattici e contenutistici
stimolanti, ma anche spunti di esercizio linguistico
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29
Problema:
Testi in L1?
Testi per madrelingua (il L2 / LS)?
Testi semplificati?
Dove trovare i testi adatti alle esigenze
didattiche?
Testi autoprodotti, magari contenenti
anche esercizi linguistici,
costantemente aggiornati e migliorati?
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30
Testi didattici
• Un buon libro, appositamente strutturato, costituisce un
importante sussidio
Testi in madrelingua
Testi in lingua straniera
migliori competenze ma spesso troppo complessi, non didatticizzati
bisogna trovare testi adatti
• Produzione di testi ad hoc: mercato troppo ridotto
Quindi è indispensabile creare materiali/percorsi comuni da
migliorare di anno in anno
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31
Valutazione
• Verifica la qualità dell’apprendimento e
dell’insegnamento
• Si focalizza sia sugli aspetti contenutistici, sia su
quelli linguistici
Quali priorità? Cosa?
Chi valuta? Come? Quando?
Problema: difficile trovare la giusta misura tra 2 discipline e 2
insegnanti (50-50%? 60-40%? 70-30%?)
Necessità di condivisione e collaborazione
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32
• Momenti di verifica sia concomitante, sia separata.
Preferibile: non separare i contenuti linguistici da
quelli contenutistici.
CLIL – integrato
valutazione unica
(ma al suo interno creare anche momenti in cui
separare la valutazione linguistica da quella
disciplinare)
• Assoluta necessità di criteri precisi, omogenei e
trasparenti
• Individuare i nuclei d’apprendimento problematici
Cosa non viene appreso?
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Polo Qualità di Napoli
33
• Cosa si verifica?
Obiettivi
quali priorità (non è possibile perseguire tutti gli obiettivi
insieme; quali saperi? quali competenze? dalle scelte
derivano le verifiche)
• Come?
Decidere il tipo di verifica. Come strutturarla?
Organizzarla in maniera coerente. I discenti devono
conoscere le tipologie di compiti e esercizi.
Dare priorità alla fluency, ovvero all’efficacia
comunicativa
• Quando?
In quale momento del processo inserire la verifica? E la
valutazione del processo d’apprendimento?
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Metodologia CLIL
Obiettivo:
l’insegnamento deve condurre all’acquisizione
integrata di conoscenze disciplinari e conoscenze
linguistiche
Problema
scarse conoscenze linguistiche dei discenti
Soluzione
preparare e realizzare accuratamente percorsi e
interventi didattici (input/output)
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Input
La comprensione è un processo complesso e faticoso.
Quindi l’input deve
- contenere facilitazioni (schemi, riassunti, scalette,
ecc.)
- essere ridondante e contestualizzato
- essere soggetto a continua verifica della
comprensione
Fare attenzione alle strategie comunicative
(foreigner talk)
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Tre tipi di input (Coonan 2002:142-3)
1.
2.
3.
Dell’insegnante
Fonti esterne (testi, video, materiale didattico,
esperti, alunni di gemellaggi,..)
Di altri discenti
•
•
•
•
Non troppo insegnamento (input) frontale
Mai dare la comprensione per scontata
Taglio collaborativo e negoziativo
Prudenza nei confronti della comunicazione IRF
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Polo Qualità di Napoli
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Strategie comunicative (Tardif 1994:476)
• Caretaker talk, foreigner talk, teacher talk
– Ritmo rallentato, articolazione chiara
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Lessico semplice e selezionato
Semplificazioni sintattiche
Enunciati brevi
Ripetizioni, riformulazioni, esemplificazioni, input
ridondante (specialmente per contenuti astratti)
Parafrasi
Espansioni
Poche espressioni ideomatiche
Enfatizzare le parti più importanti; utilizzare la gestualità
La traduzione dovrebbe essere l’ultima risorsa!
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Polo Qualità di Napoli
38
Output
• Espressione = partecipazione attiva
Il CLIL sostiene l’espressione, così come la
comprensione, mediante l’intervento
didattico specifico
• Non privilegiare la comprensione
dell’input (prevale comunque!) sulla
produzione (output)
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Polo Qualità di Napoli
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Output
- Favorire un clima di lavoro sereno evitando la
formazione di ansie e blocchi psicologici.
- Dare precedenza alla fluency e intervenire sugli errori
solo se questi compromettono l’efficacia
comunicativa
- Evitare comunicazioni di tipo Q.A.F.F.
- Evitare domande chiuse e/o dimostrative
- Evitare la mera ripetizione dei contenuti
- Utilizzare domande aperte
- Offrire opportunità di uso reale e libero della lingua
(Q.A.Natural Reaction)
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Polo Qualità di Napoli
40
• Necessità di interazione che:
– Aumenta il tempo-parola
– Permette al discente di essere più cosciente del
percorso del proprio apprendimento
– Permette la negoziazione dei significati
(discussione, comunicazione reale, maggiore
comprensione dell’input e dei suoi contenuti)
• Esercitare l’output per:
– Migliorare accuratezza, precisione
dell’espressione
– Migliorare la comprensione
– Migliorare la conoscenza della lingua
– Ampliare il lessico, per ripassare, ecc.
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Polo Qualità di Napoli
41
Regole da rispettare
(Genesee 1999:195-6)
• L’ insegnante usa solo la lingua veicolare
• L’ insegnante di lingua si identifica con la L2
• I discenti usano solo la lingua veicolare (tranne
nei primi mesi)
• Le classi in immersione dovrebbero disporre di
spazi appositi
• Gli errori linguistici non vengono costantemente
corretti
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42
Principi metodologici generali
Favorire
forme d’apprendimento dialogiche
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Polo Qualità di Napoli
43
• Garantire più interazione tra alunni (lavori in
coppia e di gruppo, progetti, presentazioni, ecc.)
• Garantire più negoziazione dei significati
(alunno-alunno; insegnante-alunno)
• Supporto visivo (immagini, grafici, schemi,
oggetti)
• Inserire al momento opportuno fasi di
riflessione e esercizio linguistico all’interno del
contesto disciplinare
• Valorizzare le preconoscenze dei discenti e
sommarle tra loro (addizzione delle competenze)
• Variare le pratiche didattiche (tipologia esercizi)
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“Ricetta” per l’applicazione ottimale del CLIL
(Balboni 2002:2001)
• Insegnare la disciplina veicolata e la lingua allo
stesso tempo e mediante le medesime attività,
facendo prevalere il contenuto, ma puntando
allo stesso tempo anche sulla qualità della
lingua
• Regola fondamentale per ogni momento
dell’insegnamento veicolare:
“just keep communication going” (Robert Di Pietro)
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45
CLIL:
La lezione disciplinare sensibile
• Si preoccupa della competenza linguistica
entro le tematiche disciplinari
• Sa che lingua e contenuto sono inscindibili
• Sa che ogni apprendimento reale è sempre
apprendimento linguistico
Solo che questa volta la lingua è la LS
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46
CLIL Key
Competences (Studenti)
1. Comunicazione in Lingua straniera
2. Competenza disciplinare
3. Competenza TIC
4. Imparare ad imparare
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47
LE NEUROSCIENZE
pongono in evidenza che
l’apprendimento multilingue
sviluppa più potenziale pensiero
creativo di quello monolingue
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48
La Mente flessibile
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49
La mente Problem-solving
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SCHEMA MODULO
•
•
•
•
•
•
•
Titolo del modulo
classe(scuola)
Livello linguistico
punto del programma (eventuali prerequisiti)
contenuti disciplinari
numero di ore
materiale (libri, software, DVD, videocassette,
fotocopie …)
• Supporti (laboratorio, lavagna luminosa, video ….)
• compresenza (?)
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51
Schema per modulo CLIL
ATTIVITA’ DI BRAINSTORMING (tempo 5-10 minuti).
Si parte con:
– warm-up questions
– parole chiave (scritte alla lavagna, proiettate su lucido, su power point
etc)
– spidergram (diagramma a ragno)
– Immagine/piantina/cartina/mappa
– Glossario
– tabella
– breve video
– testo
– riassunto della/e lezione/i precedente/i
– altro…
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52
PIANO DELLA LEZIONE
– Chiarire gli obiettivi/le finalità dell’attività (ciò che
dovranno individuare, eseguire, scoprire, imparare
ecc.)
– Enunciare i punti che verranno trattati e che vengono
contemporaneamente:
• scritti alla lavagna
• proiettati su lucido
• visualizzati su computer
• altro ….
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53
Schema per modulo CLIL
STRATEGIE DI SOSTEGNO ALLA COMPRENSIONE
(INPUT COMPRENSIBILE)
Ricordarsi di ripetere e di enfatizzare i punti importanti per
distinguerli da aspetti secondari/dettagli.
Utilizzo di:
– attività preparatorie all’ascolto/alla lettura e attività da svolgere
durante l’ascolto o la lettura
– glossario microlingua specifica
– diagramma (a ragno, a flusso…)/grafico
– Tabella/schema (alla lavagna etc)
– realia (e.g. materiali di laboratorio)
– immagini
– cartine/piantine/mappe
– dimostrazione pratica (e.g. esecuzione esercizi di educazione
fisica)
– altro
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54
Schema per modulo CLIL
STRATEGIE
PER LA VERIFICA della COMPRENSIONE IN ITINERE
– sessioni di domande-risposte ( per tutta la classe):
– rispondere a domande oppure trovare la domanda
partendo dalla risposta
– matching exercises (e.g. parola-definizione, frasi
spezzate, abbinare testo ad immagini/grafici/tabelle..)
– esercizi di fill-in the gaps (frasi, brevi testi)
– rispondere a domande di comprensione del testo
– rispondere a domande del tipo vero/falso
– domande a scelta multipla
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55
Altre attività…
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
risoluzione di problemi, esercizi etc
creare un grafico
tabelle da completare
diagrammi
simulazioni
mappe concettuali
fornire la parte iniziale di una frase (da completare)
identificare le parole chiave/ le frasi chiave
mettere nell’ordine giusto i periodi o i paragrafi (jigsaw reading)
dividere il testo in paragrafi
trovare il titolo/ sottotitoli di paragrafi
riassumere il testo (anche con riassunti guidati)
rispondere a un questionario (per esempio dopo un film)
esecuzione corretta dell’esercizio pratico ( educazione fisica..)
altro…..
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56
SOSTEGNO ALLA PRODUZIONE
ORALE/SCRITTA DEGLI STUDENTI
Fornire:
– glossario specifico
– l’ordine di presentazione dei contenuti ( per esempio per la
descrizione di un esperimento)
– riassunto guidato
– testi da completare
– frase iniziale di un paragrafo
– tabelle contrastive (pro/contro, simili/dissimili,
vantaggi/svantaggi etc.)
– punti da discutere ( a coppie o a gruppi) problem-solving
– schema (a punti) per lavoro di gruppo/a coppia
– lessico/ strutture/phrases essenziali per
• un riassunto
• per fare una relazione/parlare di un determinato argomento
(matematica, scienze…)
– risoluzione di esercizi guidati
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57
CLIL is an umbrella term covering a dozen or more educational approaches
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58
There was much discussion on the topic of assessment.
Colleagues stressed that CLiL means that both the content
and the language are taught and that is why both should be
evaluated at the same time. Another colleague suggested an
alternative way of doing assessment is a mark for content and
a separate mark for language. In response to this last
suggestion it's important to add the question which was posed
'Can you actually separate the two out? (I think not).' This
colleague then goes on to say that where a student is
'excellent at say Geography, but who is not a good language
learner and is therefore unable to express themselves in
English ... They are NOT being tested on their knowledge of
Geography as the questions are in a language they aren't
good at and the answers are required in a language they are
unable to express themselves in'.
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59
Student descriptors
A - cognitively unchallenged, doesn't know topic, has L2.
B - cognitively unchallenged, doesn't know topic, doesn't
have L
C - cognitively unchallenged, knows topic, doesn't have L2
D - cognitively unchallenged, knows topic, has L2
E - cognitively challenged, doesn't know topic, has L2
F - cognitively challenged, doesn't know topic, doesn't have
L2
G - cognitively challenged, knows topic, doesn't have L2
H - cognitively challenged, knows topic, has L2
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60
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61
CLIL
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?!?
Claudia Lombardelli
62
Che cosa significa CLIL?
•Content
• and Language
• Integrated
•Learning
Apprendimento integrato di
lingua e contenuto.
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Risoluzioni e iniziative europee a supporto del CLIL
• Promotion of innovative methods, included 'the
teaching of classes in a foreign language for
disciplines other than languages, providing bilingual
teaching' (Council Resolution of 31 March 1995 on
improving and diversifying language learning and
teaching within the education systems of the European
Union, Official Journal C 207 of 12.08.1995)
• Focusing on the most effective practices for helping
all EU citizens to become proficient in three European
languages the Commission stated that '... it could
even be argued that secondary school pupils should
study certain subjects in the first foreign language
learned, as is the case in the European
schools'
(White Paper on education and training
,Teaching and Learning - Towards the Learning Society,
1995)
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• Financial support may be awarded for 'joint development
and implementation of curricula, modules, intensive
courses or other educational activities, including
multidisciplinary activities and the teaching of subjects
in other languages'.
(Decision No. 253/2000/EC of the European Parliament and
of the Council of 24 January 2000 establishing the
second phase of the Community action programme in
the field of education 'Socrates', Programme from 20002006 Official Journal L 28 of 3.2.2000.
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65
Punti chiave
obiettivi
L2
risorse
umane
discipline
coinvolte
tempi
materiali
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OBIETTIVI
lingue
discipline
linguistici
socio-economici
educativi
socio-culturali
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67
Discipline insegnate
attraverso progetti CLIL in Europa
Arte
Musica
Storia
Geografia
Matematica
Informatica
Scienze (biologia, ecologia, chimica)
Scienze umane (psicologia, filosofia, sociologia)
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Tempi
unità
modulo
Settimana/e
Mese/i
sillabo
curricolo
anno scolastico
anni scolastici
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Programmare un progetto CLIL
iter burocratico
(organi collegiali)
individuazione
contenuti
disciplinari
sviluppo
materiali
PROGETTO
CLIL
sistemi
di monitoraggio
e valutazione
individuazione
delle discipline
individuazione
della classe
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70
FINALITÀ
• Dare agli studenti l’opportunità di usare la
lingua veicolare in contesti significativi.
• Creare situazioni naturali per lo sviluppo
linguistico.
• Incrementare la motivazione degli studenti
per l’apprendimento linguistico.
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vantaggi…
aumento
della motivazione
potenziamento
competenze
linguistiche
Crescita
interculturale
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72
… & svantaggi
capacità di
negoziazione
riscontro a
lungo termine
carenza
docenti
qualificati
carenza
materiali
impegnativo
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73
Chi sono
gli insegnanti del CLIL
Insegnanti di diverse discipline
non sempre linguistiche.
Un approccio ideale coinvolge sia
l’insegnante di lingua che l’insegnante
della materia che si impegnano
reciprocamente
affinché
vengano
raggiunti gli obiettivi CLIL prefissati
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74
Criteri di individuazione
Delle classi:
Dei docenti:
• Livello di competenza;
• Scarsa motivazione alla
disciplina/L2
• Corsi di studio
professionali;
•…
• Docenti madrelingua della
disciplina;
• Certificazioni esterne in L2
• Formazione in servizio
relativa alla didattica
CLIL;
• Studi personali nella L2;
•…
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75
GRUPPI DI LAVORO
- misti (alunni provenienti da
classi diverse)
- omogenei (per livello di prestazione)
- flessibili (possibili spostamenti da un gruppo all’altro)
- variabili numericamente
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76
Compiti del docente
Sviluppo materiali
Negoziazione
Ricerca-azione
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L’aspetto della NEGOZIAZIONE
richiede:
• affiatamento tra docenti e disponibilità alla
cooperazione
• disponibilità di tempo
• condivisione dei principi ispiratori
1. informazione genitori
2. corretta percezione alunni
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docenti
genitori
condivisione con le famiglie
percezione della sperimentazione
come elemento sistematico, acquisito,
dell’offerta formativa della scuola
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79
IL CLIL
E IL SUO CONTESTO
DIDATTICA E METODOLOGIA
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80
CLIL: Contesto generale
Il contesto del CLIL si basa sulle indicazioni espresse dai
decisori europei in ambito educativo e culturale;
gli esperti hanno individuato l’esigenza che i piani nazionali
di ogni Paese membro diano coerenza e orientamento
agli interventi intesi a promuovere il plurilinguismo.
E questa affermazione è supportata da documenti e risorse
istituzionali che forniscono le linee guida per condividere,
a livello europeo, i curricoli didattico/metodologici, i
livelli, le esperienze, le buone pratiche riguardanti
l’apprendimento e l’insegnamento delle lingue.
Per quanto riguarda il “CLIL”, esso è indicato come strategia
imprescindibile in tutte le principali direttive,
così come appare nei 3 documenti fondamentali
sintetizzati di seguito.
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1)
Documento europeo:
Nuovo Quadro strategico per il multilinguismo
Per la prima volta il portfolio di un commissario europeo include
esplicitamente la responsabilità per il multilinguismo.
Ogni Piano Nazionale, per legge, è tenuto a fissare obiettivi chiari
per l’insegnamento delle lingue nelle varie fasi dell’istruzione
relativamente a determinate strategie e aree di intervento:
•
•
•
•
•
Migliore formazione degli insegnanti in base allo studio: “Profilo
europeo per la formazione degli insegnanti di lingue”.
Apprendimento precoce delle lingue.
Apprendimento integrato di lingua e contenuto.
Sviluppo del multilinguismo nel settore dell’insegnamento
superiore e accademico.
Indicatore europeo delle competenze linguistiche.
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82
2) Documento europeo:
Raccomandazioni
– L’introduzione di tecnologie multimediali, dell’informazione e della
comunicazione in un quadro metodologico e didattico organico può
rivelarsi proficua ai fini dell’insegnamento e dell’apprendimento
delle lingue.
– La promozione di competenze relative all’ “apprendere ad
apprendere” per consentire uno sviluppo continuo delle abilità
linguistiche anche dopo la fine degli studi. I corsi di lingue
dovrebbero dedicare un ampio spazio all’autoapprendimento,
offrendo agli studenti una formazione all’utilizzo di strumenti di
apprendimento autonomo, nonché a strumenti che consentano il
controllo e l’autovalutazione dei progressi e dei processi di
apprendimento (ad esempio il sistema Dialang e il Portfolio Europeo
delle Lingue).
– La generalizzazione dell'apprendimento integrato di lingua e
contenuto.
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83
3)
Documento europeo:
Piano d’azione 2004-2006
•
•
•
•
•
•
•
•
L’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione coniugato alla
didattica delle lingue;
La produzione e la diffusione di programmi televisivi in lingua originale con
sottotitoli;
la permanenza all’estero per la formazione linguistica degli studenti e la
mobilità degli insegnanti;
L’incremento degli scambi comunicativi come i gemellaggi, i network tra scuole e
le attività di sensibilizzazione come il premio “Label” e la “Giornata europea delle
Lingue”;
La formazione permanente degli insegnanti attraverso risorse condivise di buone
pratiche e di metodologie innovative, alla luce dei criteri contenuti nel “Profilo
del docente europeo di lingue straniere”;
L’applicazione del “Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue:
apprendimento, insegnamento, valutazione” che fornisce i livelli e i descrittori
per i percorsi di apprendimento, insegnamento e valutazione;
La diffusione del plurilinguismo in un’ottica di comunicazione interculturale;
L’apprendimento integrato di lingue e contenuti non linguistici.
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84
Relazione sul Piano 2004-2006
Il 25 settembre 2007, la Commissione europea ha adottato una
relazione sullo svolgimento del Piano d’azione “Promuovere
l'apprendimento delle lingue e la diversità linguistica”.
La relazione fornisce numerosi esempi di buone pratiche:
Belgio, Repubblica ceca, Estonia, Francia, Germania, Lituania,
Romania, Slovenia e Spagna hanno introdotto formule di
istruzione bilingue, con l’insegnamento di una materia in
una lingua diversa.
Austria, Francia, Germania, Grecia, Italia, Slovenia, Slovacchia,
Finlandia, Norvegia e Svezia incoraggiano l’insegnamento
delle lingue dei vicini, a volte mediante classi bilingui.
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85
Pubblicazione sul CLIL - © Eurydice 2006
Istruzione primaria e secondaria
•
•
•
•
Il CLIL è un approccio metodologico in cui l’apprendimento/insegnamento
della materia non linguistica viene fatto con e attraverso una lingua straniera,
non in una lingua straniera. Richiede agli insegnanti una riflessione specifica
non più solo sull’insegnamento delle lingue, ma sul processo di insegnamento
in generale. È’ però stata rilevata la mancanza di personale docente qualificato
per l’insegnamento di tipo CLIL. Quest’ultimo punto è stato sottolineato in
molte valutazioni di progetti sperimentali in Italia.
In merito alle competenze richieste agli insegnanti, si possono distinguere 4
categorie: 1) essere madrelingua della lingua veicolare; 2) avere seguito un corso
o degli studi nella lingua veicolare; 3) seguire una formazione continua
sull’insegnamento di tipo CLIL; 4) sostenere un test o un esame di lingua.
Lo sviluppo e/o il lancio di iniziative di tipo CLIL dipende, in gran parte,
dall’esistenza di un quadro legislativo favorevole a questo insegnamento.
Nella maggior parte dei paesi, l’insegnamento di tipo CLIL viene ripreso dalla
legislazione in materia educativa dagli anni ’90; non così in Italia, dove non
esistono disposizioni ministeriali per la formazione degli insegnanti in
ambito CLIL.
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86
MODULO CLIL
Schema applicabile a più lingue e più discipline
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA:
• Le linee guida su multilinguismo e CLIL attraverso una sitografia
ragionata.
• Il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue:
apprendimento, insegnamento, valutazione.
• Il profilo del docente europeo di lingue: situazione, contesto
organizzativo, competenze, approccio all’insegnamento.
• Il sapere e il saper fare.
• L’apprendimento integrato di lingua e contenuto: CLIL.
• Le buone pratiche, la didattica, le metodologie, gli scambi di
esperienze e attività in ambito CLIL.
• Percorso guidato ed esercitazioni: materiale didattico integrato di
tipo sequenziale (cartaceo) e reticolare (web).
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87
MODULO CLIL
Unità di apprendimento
Portfolio CLIL
Scheda CLIL
Sitografia (ricerche Internet)
Mappa reticolare
Scheda didattico/metodologica
Identità
–
Insegnante titolare
–
Scuola
–
Classe
–
Lingua veicolare
–
Livello linguistico
–
Periodo
–
Monteore
–
Eventuale compresenza di insegnante disciplinarista
–
Testo/i d’adozione (eventuali altre risorse)
–
Titolo del laboratorio (disciplina e tema specifico trattato)
–
Parole chiave
Modalità
–
Strumenti
–
Materiali
–
Ambienti
Progettazione
–
Input (pre-requisiti e motivazioni)
–
Output (obiettivi formativi generali e linguistico/comunicativi)
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88
MODULO CLIL
Unità di apprendimento
Sviluppo del modulo (prima parte: in classe)
–
Introduzione al tema con specifico glossario bilingue
–
Eventuali supporti: visione di filmati o realizzazione di tabelloni, ecc.
–
Presentazione del portfolio (scheda CLIL e mappa reticolare) preparato
dall’insegnante
–
Spiegazione in lingua della scheda CLIL e del percorso web da parte
dell’insegnante
–
Verifica della comprensione
Scheda CLIL in L2 (disciplina: letteratura – lingua: inglese –
titolo: Jane Austen).
Esempio:
Jane Austen (1) nacque nel 1775 a Steventon, nella contea dello
Hampshire (2), dove il padre era rettore ecclesiastico. Nel 1795 iniziò il
romanzo “Ellionore e Marianne”, che venne pubblicato nel 1811 col
titolo di “Sense and Sensibility” (“Ragione e Sentimento”) (3), incentrato sulla
vicenda di due sorelle dalla personalità opposta e con diverse esperienze sul
modo di vivere l’amore.
Sitografia ragionata
1.
www.pemberley.com/janeinfo/janelife.html
2.
www.hants.gov.uk/austen/index.html
3.
www.jasna.org/pol01/shubinsky.html
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89
MODULO CLIL
Unità di apprendimento
• Sviluppo del modulo
(seconda parte: nel laboratorio di informatica)
– Analisi della sitografia e visione dei siti online elencati nella
scheda CLIL
– Ricerca da parte degli studenti (in modo individuale o a piccoli
gruppi) di link web per ampliare la sitografia del portfolio
– Redazione di una breve scheda CLIL con relativa mappa
reticolare (da parte degli studenti) su modello del portfolio
elaborato dall’insegnante
• Sviluppo del modulo
(terza parte: in classe, in laboratorio di informatica ed
eventualmente all’esterno della scuola)
– Verifiche sommative (test linguistico/comunicativi)
– Follow-up (database e/o dispensa e/o gita didattica)
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90
“Il CLIL è un tipo di percorso educativo,
più o meno lungo,
caratterizzato da scelte strategiche,
strutturali-metodologiche,
atte ad assicurare l’apprendimento
integrato duale –
lingua e contenuto non-linguistico –
da parte di discenti che imparano
attraverso una lingua non nativa.”
Coonan, Il futuro è CLIL, pag 23
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Non solo allargamento della L2, ma anche
finalità educative
• Dimensione culturale
- un approccio educativo a supporto della diversità
linguistica
(4 obiettivo Libro Bianco Cresson)
- sviluppare conoscenze e comprensione interculturale
• Dimensione linguistica
- migliorar la competenza complessiva nella LV
- sviluppare interessi ed atteggiamenti plurilingui.
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• Dimensione contenuto
- fornire opportunità di studio del contenuto da diverse
prospettive
• Dimensione apprendimento
- approccio innovativo all’insegnamento
- promuovere e sviluppare strategie di apprendimento
- promuovere apprendimento collaborativo
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Vantaggi
• notevole esposizione alla L2 in contesto naturale
• stile di appr./ins. interattivo  maggiore
opportunità di partecipare verbalmente, frequenti
interazioni con il docente e altri allievi
• apprezzamento studenti: uso della LS per
comunicazione autentica, attenzione al significato
piuttosto che alle strutture e agli errori linguistici
• ampia gamma di processi cognitivi messi in atto:
analogia di operazioni mentali con la LM
• favorisce motivazione intrinseca  soddisfazione
immediata
• possibilità di apprendere in modo incidentale che
è efficace, profondo, duraturo  il CLIL riserva
spazio all’appr. formale, necessario per
raggiungere la completa padronanza della L2.
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Metodologia
“Il CLIL
non rimanda a un’unica metodologia
specifica, ma si avvantaggia di metodi
interattivi, della gestione cooperativa
della classe e dell’enfasi sui diversi tipi di
comunicazione (linguistica, visiva e cinestetica).”
G. Langé (a cura di), Insegnare in una lingua straniera,
TIE-CLIL, 2001
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Per una didattica innovativa
• Focalizzazione dell’attività didattica sul
discente (strategie di problem solving)
• Gestione attiva della classe (cooperative
learning, modalità di lavoro tasked based)
• Uso di metodologie didattiche differenziate,
adeguate all’età degli alunni, al compito, al
contesto, alle competenze da sviluppare, ai
diversi stili di apprendimento
• Far acquisire tecniche di ricerca di materiale
• Stimolare la riflessione metacognitiva
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Stili di apprendimento
• Stile visivo verbale: preferisce vedere ciò che deve
imparare basandosi sul linguaggio verbale.
• Stile visivo non verbale: preferisce vedere, ma basandosi
sul linguaggio non verbale
• Stile uditivo: preferisce sentire ciò che deve imparare
• Stile cinestetico: preferisce svolgere attività concrete.
• Stile analitico: considera un problema scomponendolo
• Stile globale: considera un problema valutandolo nel suo
complesso.
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Strategie didattiche in CLIL
• Presentazione dei contenuti disciplinari in modo più
concreto e visivo
• Importanza del supporto multimediale (vedi libri di
testo degli altri paesi)
• Significati costruiti attraverso forme dialogiche
interattive (approcci globali ed esperienze pratiche
soprattutto alle elementari)
• Lavoro di gruppo, responsabilità, autonomia
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Strategie per un percorso CLIL
Strategie che si rifanno al paradigma psicopedagogico del costruttivismo e del costruttivismo
sociale in particolare
• Porre lo studente al centro del processo di
apprendimento
• Progettare un ambiente di apprendimento che
garantisca un apprendimento significativo.
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Jonassen (1994)
Tre elementi fondamentali
per progettare un ambiente di apprendimento:
•
•
•
idea di costruzione della conoscenza. Negoziazione interna tra
quello che so, l’enciclopedia, i saperi, le rappresentazioni personali
e le informazioni nuove. Secondo le teorie socio-costruttiviste:
l’apprendimento avviene in un contesto sociale, si fonda
sull’interazione con gli altri.
presenza di un contesto significativo e autentico per apprendere.
 metodologie di problem solving
collaborazione tra discente e docente cambia. Non più allenatore,
ma facilitatore.
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Polo Qualità di Napoli
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Per un apprendimento significativo
focalizzare l’attenzione sulla scelta di
tecniche
attività
informazioni
che permettono al discente di costruirsi
il suo sapere
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Cosa devono fare i docenti?
Cooperare nella definizione del percorso:
- pianificare l’intervento CLIL tenendo conto della competenza
linguistica degli studenti
- analizzare aspetti lessicali e strutturali dei linguaggi specialistici
che insegnano in collaborazione con l’insegnante di LS
possibilità di anticipare ed affrontare le difficoltà legate agli
aspetti tecnici della lingua.
• identificare obiettivi e contenuti sia linguistici sia disciplinari
• incorporare il modulo CLIL nella programmazione della
propria disciplina
• monitorare il processo
• il docente di lingue è responsabile dell’accuratezza lessicale e
grammaticale
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La lezione CLIL
•
•
•
•
•
•
recuperare le preconoscenze ingenue o nozioni già acquisite
 brainstorming  mappa concettuale
presentare la scaletta con l’ordine degli argomenti di cui si
parlerà
leggere assieme lo schema in modo da associare grafia e
suono talvolta molto distanti
fornire alcune parole chiave
fornire l’input in maniera ridondante con forte supporto di
elementi non linguistici (utilizzare gesti, frecce per indicare i
rapporti di causa, scrivere alla lavagna numeri, parole chiave,
acronimi ..)
chiarificare i concetti astratti con esempi concreti, con foto,
immagini (importante soprattutto per gli alunni visivi)
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Polo Qualità di Napoli
•
•
•
•
•
•
evidenziare la struttura del discorso, la sua progressione
logica (tempo, causa-effetto, conseguenza ..)
enfatizzare gli aspetti essenziali
riassumere una sequenza di senso prima di passare alla
successiva
alternare le modalità di lavoro per ottimizzare l’attenzione
(lavoro frontale, a coppie, a gruppi ..). Gli alunni possono
puntualizzare assieme quanto hanno appreso (importanza del
lavoro collaborativo)
lasciare uno spazio alla fine della lezione per ripercorrere
sinteticamente quanto svolto o fare una sintesi
intervenire sulla lingua quando la comunicazione non passa,
ma senza interrompere lo studente. Annotare e intervenire
successivamente nell’ora di LS. ( videoregistrare la lezione)
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Punti deboli del CLIL:
LA COMPETENZA LINGUISTICA DEI
DOCENTI
IL TEMPO
per
scelta dei materiali
didattizzare i materiali
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Task
• Dato questo materiale, quali potrebbero
essere gli obiettivi disciplinari e linguistici
perseguibili? Quali aspetti linguistici
potrebbero essere focalizzati?
• Come progettare una lezione con questo
materiale? Quali scelte operare? Come
introdurlo? Quali interventi possibili per
didattizzarlo?
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Polo Qualità di Napoli
Perché favorire esperienze CLIL?
Tale metodologia potenzia:
• la lingua e la cultura
• la disciplina e quindi il contenuto
insegnato in L2
• ma anche e soprattutto
l’apprendimento.
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La Lingua e la cultura
• Si sviluppano competenze specifiche di lingua
in un determinato ambito ( es. il lessico di
riferimento)
• Così facendo si valorizza la lingua la cui utilità
può essere riconosciuta anche da coloro che
spesso la snobbano in un tradizionale curricolo
o, viceversa, studiare una disciplina in L2 può
“nobilitare” una disciplina di secondaria
importanza.
• Si incrementa la dimensione plurilinguista in
modo da “offrire un ulteriore stimolo per la
costruzione degli apprendimenti e delle proprie
capacità di riflessione” (Libro Bianco)
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La dimensione disciplinare
Lavorando sul contenuto disciplinare, ma
attraverso la lingua straniera, significa fornire
prospettive diverse su uno stesso contenuto,
spesso grazie all’utilizzo di materiali del paese
di cui si studia la lingua, lavorando
indirettamente con curricoli diversi e quindi
approcci e punti di vista che stimolano confronti e
relativizzano i saperi.
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La dimensione cognitiva
L’apprendimento della lingua avviene in un
contesto reale e di alta motivazione
provocata dalla disciplina
L’apprendimento della disciplina si esplicita
attraverso un sistema formale diverso da L1
che struttura e plasma la disciplina stessa.
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Gli aspetti cognitivi nell’apprendimento scolastico
trasversali ad ogni disciplina:
•
•
•
•
•
concetti
processi cognitivi
abilità di studio
metacognizione
memoria
A seconda delle discipline che si considerano
questi aspetti prendono diversa enfasi.
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La L2 declina tali aspetti nelle sottocategorie del:
•
•
•
•
•
•
•
lessico
funzioni comunicative
abilità linguistiche
organizzazione testuale
genere testuale
grammatica
pronuncia e ortografia.
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•
•
•
•
•
concetti
processi cognitivi
abilità di studio
metacognizione
memoria
Gli aspetti cognitivi
nell’apprendimento
scolastico trasversali ad ogni
disciplina:
Categorìe di
apprendimento della L2
•
•
•
•
•
•
•
lessico
funzioni comunicative
abilità linguistiche
organizzazione testuale
genere testuale
grammatica
pronuncia e ortografia.
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Interazione
Parecchie di queste categorie linguistiche e
cognitive vanno insieme. Ad esempio, i
concetti sono spesso espressi attraverso il
lessico; i processi cognitivi sono espressi
come funzioni linguistiche; le abilità di studio
implicano sistemi complessi di abilità
linguistiche
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Ancora:
i processi cognitivi, nella loro declinazione pratica, comprendono
in specifico:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Definire
Classificare
Confrontare/contrastare
Descrivere sequenze temporali
Descrivere processi, oggetti e proprietà
Fare ipotesi
Predire
Elencare
Aggiungere/ampliare.
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Il valore aggiunto
Questi processi cognitivi o funzioni linguistiche,
tuttavia, spesso non sono esplicitati e quindi sono
usati in modo inconsapevole e naturale.
Questo vale anche nell’insegnamento della L2.
Nelle lezioni CLIL invece, venendosi a incontrare
due “mondi” disciplinari diversi, questi per
interagire devono incontrarsi sul terreno comune
della trasversalità dei processi cognitivi, che
essendo riconosciuti ed evidenziati, vengono
ulteriormente arricchiti.
Di qui il valore aggiunto dell’insegnamento
disciplinare in L2.
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…e inoltre
La metacognizione comprende anche le abilità di
“imparare ad imparare” che significa:
 pianificare un’attività di apprendimento,
 monitorarla nel suo progredire, riassumerne gli
esiti,
 organizzarne i tempi di svolgimento,
 prevedere le risorse necessarie
sono tutte abilità che nella pratica CLIL vengono
necessariamente messe in campo.
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Saper fare nella disciplina
Contenuto
Operazioni cognitive
(thinking skills)
Lingua
Contenuto
Operazioni
cognitive
(thinkig skills)
Lingua
Ambiti disciplinari
Analizzare
Lessico
Argomenti
Descrivere
Strutture linguistiche
Argomenti
Ufficio
Scolastico RegionaleSintetizzare
per la Campania
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Elaborare
Funzioni
Forme testuali
Quindi...
IL CLIL stimola confronto e scambio di strategie tra
discipline diverse:
Lo studio di una disciplina può essere reso più
interattivo con tecniche usate comunemente dai
docenti di lingue, viceversa i nodi problematici di
una disciplina introducono attività di thinking skills
o solo di problem solving più motivanti e autentici.
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Vantaggi e svantaggi
Problemi possibili
Benefici potenziali
Per lo studente:
Per l’insegnante
- esposizione a diversità di prospettive
- esposizione a diversi stili di insegnamento
- non comprendere il proprio ruolo e le responsabilità
associate
- rapporto numerico studente-insegnante migliore
- difficoltà a cambiare stili di insegnamento
- maggiore attenzione da parte dell’insegnante
- difficoltà ad adottare nuove strategie di insegnamento
- maggiori opportunità di assistenza
- difficoltà ad abbandonare il proprio ruolo ‘unico’ per
lavorare
a squadra
- assistenza immediata e contemporanea sia per la LS
che per il
contenuto
- stili e strategie diversi di apprendimento
Per l’insegnante:
Per lo studente
- stimolo a sperimentare con strategie didattiche nuove
- associare fortemente un ruolo linguistico ai due
insegnanti
- maggiore motivazione professionale collegato con il
ruolo
pro-attivo nella innovazione didattica
- miglioramento
abilità gestionali
della classe
Ufficiodelle
Scolastico
Regionale
per
- maggiore osservazione
operato
Poloe riflessione
Qualità proprio
di Napoli
la Campania
Chi sono gli insegnanti che fanno Clil ?
Devono
cambiare metodo?
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Modalità di insegnamento
• Categoria A
Collaborazione convergente in compresenza
• Categoria B
Collaborazione indipendente
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Collaborazione convergente
in compresenza
Decidere insieme:
Divisione responsabilità:
–
–
–
–
di chi sono i materiali
chi insegna quale contenuto
quale contenuto va insegnato insieme
chi assegna, valuta e corregge i compiti
–
–
–
–
–
Peso da dare al contenuto e alla L2 insieme
Organizzazione della classe
Movimento nell’aula
Alternanza ruoli
Disciplina
Obiettivi e esiti attesi
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Collaborazione indipendente
Modello
Caratteristiche
Gruppo
classe
Risorse
comuni
Dividono risorse (materiali, libri, ecc).
Insegnano separatamente.
Non compresenza.
diverso
Contenuto
comune
Discutono quale contenuto insegnare.
Insegnano separatamente.
Non compresenza.
stesso
‘A rotazione’ La squadra pianifica insieme ma poi ogni
insegnante insegna separatamente la
sua ‘specialità’ al gruppo ‘a rotazione’.
Compresenza o non compresenza.
stesso
‘Capo
squadra’
stesso
Un unico insegnante pianifica e decide per
tutta la squadra. “Compresenza”.
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Grado di collaborazione fra insegnanti
- sinergia

Separazione
nessun contatto
Separazione
semplici scambi di notizie
Separazione ma condivisione
temi contenuto  sillabo L2
lingua contenuto  sillabo L2
Compresenza: CLIL + CLIT
insegnamenti e apprendimenti integrati e equilibrati

+ sinergia
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Sitografia
•
•
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www.bbc.co.uk/education/schools
www.scuolafacendo.carocci.it
www.teachers.tv
www.mathnet.com
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http://www.gebi.bz.it/gebi.htm
http://www.ipbz.it
http://www.clilcompendium.com
http://www.euroclic.net
http://tieclil.org
http://www.goethegymnasium.de/angebote/bilingual.htm
• http://gifil.de
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• http://lernen.bildung.hessen.de/bilingual
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• http://www2.uniwuppertal.de/FBA/bilingu/aufsaetze_und_schriften.htm
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Bibliografia
• Balboni P. Le sfide di Babele, Torino, Utet,, 2002
• Coonan C.M.La lingua straniera veicolare, Torino,
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• Dodman M.(a cura di) Crescere in più lingue,
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• Ricci Garotti:Insegnamento veicolare in provincia di Trento,
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• M. Wildhager, E.Otten: Praxis des bilingualen Unterrichts,
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Bibliografia
• Breidbach, Bach, Wolff: Bilingualer Fachunterricht, P.Lang, 2002
• Schriftreihe des INFORM Band 5: G. Bach/ S. Niemeier (Hrsg)
Bilingualer Unterricht: Grundlagen, Methoden, Praxis,
Perspektive. Frankfurt./M.:Lang 2000
• Auswahlbibliografie bilingualer Unterricht in http:www2.uniwuppertal.de/bilingua/bibliographie.htm
• Krashen S. Bilingual Education: Argumentsfor and /Bogus)
Arguments Against, Georgtown University, 1999
• Langè G. Tieclil Professional development, cd Rom, Miur Milano
Direzione Regionale Lombardia, 2002
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131
La Mente Metalinguistica
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“Nel Medioevo se ad uno scalpellino
chiedevi cosa stesse facendo
lui avrebbe potuto rispondere:
sto scolpendo una pietra,
sto facendo una statua,
sto costruendo una cattedrale”
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