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Editor
Software applicativi
Videoscrittura:
Microsoft Word
I programmi di videoscrittura
I programmi di videoscrittura sono la categoria
di software più utilizzata in assoluto.
Tutti hanno bisogno di scrivere, prima o poi, sia
al lavoro che a casa.
La videoscrittura permette di creare semplici
lettere o volantini, ma anche testi più
complessi come tesi di laurea, o impaginare
libri interi.
Evoluzione – Editor di testi
C’è stata una vera evoluzione dei programmi per
la videoscrittura nel corso della storia dei PC. I
primi programmi per scrivere erano chiamati
EDITOR di testi e permettevano poche operazioni,
rispetto a quelle attuali.
Un editor di testo lavora in modo molto simile
alla macchina da scrivere.
Editor di testi
Un editor non produce un documento
complesso, ma un semplice testo ASCII, cioè un
testo senza formattazione: niente parole in
grassetto, niente allineamento, niente tabelle,
ecc.
I file prodotti hanno normalmente estensione TXT.
C’è stata una vera evoluzione dei programmi per la videoscrittura nel
corso della storia dei PC.
I primi programmi per scrivere erano chiamati EDITOR di testi e
permettevano poche operazioni, rispetto a quelle attuali. Un editor di testo
lavora in modo molto simile alla macchina da scrivere, permettendo di
scrivere testi anche molto lunghi, ma sempre con lo stesso carattere,
sempre con la stessa dimensione. Non era possibile inserire immagini o
mettere un titolo al centro del foglio. Il vantaggio di questi programmi,
rispetto alle macchine da scrivere, si può riassumere in un articolo di un
giornalista americano, edito nella metà degli anni ’80.
Questo giornalista affermava di essere entusiasta di poter scrivere sul
computer perché poteva copiare, spostare, cancellare e aggiungere testo
senza dover riscrivere tutto l’articolo. Con la macchina da scrivere infatti,
se si commettono errori si deve buttare il foglio e cominciare il lavoro
dall’inizio. Con il computer invece si può correggere, aggiungere, spostare
testo senza problemi, perché si lavora sul monitor e solo alla fine si stampa
il documento.
Un editor non produce un documento, ma un semplice testo ASCII, cioè
un testo senza formattazione: niente parole in grassetto, niente
allineamento, niente tabelle, ecc. ASCII (si pronuncia aschi) è la sigla di
un codice di caratteri americano e rappresenta i file con estensione TXT.
Editor di testi: Blocco note
Start\Programmi\Accessori\Blocco note
Editor di documenti: WordPad
Il sistema operativo
Windows include al proprio
interno il programma di
videoscrittura WordPad,
dotato delle funzionalità di
base comuni a tutte le
applicazioni di questo tipo
Start\Programmi\Accessori\WordPad
WordPad Editor
testi evoluto
Il righello è lo strumento
che indica la larghezza della
pagina (esclusi i margini), e
che permette di regolare i
margini e i rientri dei
paragrafi, semplicemente
spostando con il mouse gli
indicatori laterali.
La barra dei menu:
contiene tutti i comandi
che servono per gestire
un documento, divisi per
argomento
Le barre degli strumenti
permettono di applicare molti
comandi contenuti con un
solo clic del mouse sulle
icone.
Le impostazioni generali
Questa immagine mostra le icone delle barre degli strumenti di
WordPad.
Tra queste, soltanto l’icona Data/Ora
e l’ora attuale) e l’icona Colore
(che inserisce nel testo la data
(che permette di scegliere il colore
del testo), hanno un aspetto differente rispetto alle icone contenute nelle
barre degli strumenti di Microsoft Word.
Microsoft Word
• Microsoft Word rappresenta un word
processor evoluto.
• Permette di scrivere testi con facilità e di
modificarli perchè in formato elettronico,
usufruendo di tutte le tradizionali funzioni
di editing e di formattazione.
• Dispone inoltre di caratteristiche avanzate
quali:
Programmi di videoscrittura
•
•
•
•
•
la formattazione
l’impaginazione
la possibilità di inserire immagini nel documento
la creazione di tabelle
ecc.
La formattazione
• possibilità di scrivere in grassetto
• mettere un titolo al centro del foglio
• cambiare colore e tipo di carattere
… e tutto ciò che riguarda il modo di scrivere il testo.
I file creati con programmi di videoscrittura si
chiamano, in genere, documenti e non testi,
proprio perché oltre al testo puro vengono aggiunti
formattazione, immagini e altri oggetti.
Editor o programma di
videoscrittura?
Anche se editor di testi e programmi di
videoscrittura non sono esattamente la stessa
cosa, i due termini sono spesso utilizzati per
indicare lo stesso tipo di programmi…
Potrebbe succedervi di leggere che Word è un
editor di testi.
Microsoft Word
E’ un programma per la videoscrittura che
permette di scrivere testi (come un normale
editor), di formattare il testo, aggiungere
immagini e altri oggetti.
Microsoft Word è il programma di
videoscrittura più utilizzato al mondo. Tuttavia,
ne esistono altri i cui comandi e funzionalità
sono simili.
Funzioni
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
funzioni varie di generazione automatica
correttore ortografico, grammaticale
dizionario dei sinonimi
correzione automatica
possibilità di visualizzazioni wysiwyg
anteprima di stampa evoluta
possibilità di attivare il salvataggio automatico del
documento
possibilità di importare oggetti (grafici, immagini,
fogli elettronici, ecc) creati da altre applicazioni e
di aggiornarli automaticamente
stampa unione evoluta
formule di calcolo e funzioni statistiche
Menù
File
Funzioni svolte
Gestione dei file (apertura, salvataggio,
chiusura) impaginazione e stampa
Modifica Variazioni del contenuto del lavoro:
annulla, taglia, copia, incolla, seleziona
tutto…
Visualizza Tipo di modalità di visualizzazione del
lavoro, gestione delle barre degli
strumenti…
Inserisci Introduzione di nuovi elementi all’interno
del lavoro corrente: File, immagini, clip
art, word art, file sonori, filmati…
Menù
Funzioni svolte
Strumenti Servizi vari disponibili con il programma,
gestione di macro, controlli ortografici e
grammaticali multilingue, sunto
automatico…
Tabella
Con esso si possono gestire tabelle
all’interno del programma o modificare
quelle importate da excel.
Finestra Gestione delle finestre di lavoro,
all’interno della finestra del programma
?
Guida in linea, informazioni varie sulla
versione del programma in uso
Funzioni di Word
Inserimento di
immagini
Produzione di materiali
pubblicitari
Collegamenti
ipertestuali
Generazione di ipertesti
Controlli
linguistici
multilingue
Revisioni
Correzioni ortografiche e
grammaticali, sillabazioni
automatiche…
Gestioni di lavori di gruppo
Da dove si comincia?
Sul sistema Windows occorre portare il puntatore
del mouse sulla barra delle applicazioni e fare clic
col tasto sinistro sul pulsante AVVIO o START,
selezionare il menu Programmi scegliendo poi con
un nuovo clic la “W” azzurra che corrisponde al
programma Microsoft Word.
APRIRE WINWORD 2000
Come prima operazione si deve imparare ad aprire Microsoft
Winword.
Fare clic sul pulsante START, portare il puntatore del mouse
sopra PROGRAMMI. Si apre una seconda lista di comandi,
spostare il puntatore su questa nuova lista e fare clic sopra
Microsoft Winword, come indicato sulla figura 01.
FIG. 01
Dopo pochi secondi si aprirà la finestra di Microsoft Winword
2000.
Avvio di Word
Avvio di WinWord
• Per avviare Winword
• Doppio clic sull’icona del collegamento a
Word nel Desktop oppure
• clic sul pulsante Avvio sulla barra delle
Applicazioni, selezionare Programmi e
quindi Word oppure
• clic sul pulsante Avvio quindi scegliere
Esegui, digitare path + Winword.exe.
Avvio di Word sul Mac
Su sistema Apple invece è necessario fare clic
sulla mela colorata in alto.
Una volta aperto il menù cliccare su
“Applicazioni recenti” e successivamente
selezionare la riga Microsoft Word.
La schermata di apertura di Word
Microsoft
Word
I pulsanti di visualizzazione
permettono di cambiare
rapidamente la modalità di
visualizzazione del file.
Equivalgono alle opzioni del
menu Visualizza.
Le barre di scorrimento
permettono di vedere anche
le parti del documento che
eccedono le dimensioni dello
schermo.
La barra di stato indica il
numero della pagine, il totale
delle pagine del documento e
la posizione del cursore.
Icona Word
Barra del
Titolo
pulsante di
chiusura
del Menu
di
Controllo
Pulsante di
ingrandimento
Barra dei
menu
pulsante di
riduzione a
icona
Barra
Strumenti
standard
Puntatore
del mouse
Punto di
inserimento
Barra
Strumenti
Formattazione
Righello
Verticale
Righello
Orizzontal
e
Barra di
selezione
Riga di stato
Pulsanti di
visualizzazione
normale, layout web,
layout di stampa e
visualizzazione struttura
Barra di
scorrimento
Orizzontale
Barra di
scorrimento
verticale
Righello orizzontale
rientro prima
riga paragrafo
rientro
sporgente
margine
sinistro
rientro dal
margine sinistro
pulsante
allineamento
tabulazioni
margine
destro
Elementi essenziali della finestra
1. BARRA DEL TITOLO: mostra il nome del
programma aperto (Microsoft Word) e il nome
del file aperto (Documento 1).
2. BARRA DEI MENU (File, Modifica, ecc.).
Barra del Menù
Menù file
Uscita WinWord
• Per uscire da Winword
• Menu File - Esci oppure clic sul pulsante
Chiudi del menu di controllo applicazione.
CHIUDERE WINWORD 2000
Per chiudere il programma si utilizza il pulsante chiudi,
rappresentato da una X. Si trova in alto a destra sulla finestra di
Winword, è visualizzato nella figura 01.
FIG. 01
INTERFACCIA
Nelle figure seguenti sono riportati gli elementi essenziali
della finestra.
1. BARRA DEL TITOLO: dove si possono leggere il nome
del programma aperto (Microsoft Winword) e il nome del
file aperto (Documento 1).
FIG. 01
2. BARRA DEI MENU (File, Modifica, ecc.).
FIG. 02
Ogni menu contiene una lista di comandi. Per aprire un qualsiasi
menu si deve fare un clic sul nome, per esempio VISUALIZZA, e
subito si apre una “tendina” con una lista di comandi che ha l’aspetto
seguente:
FIG. 03
La lista dei comandi non è completa: sono visibili solo quelli principali e quelli utilizzati più
spesso. Per questo motivo, ogni volta che si cerca un comando, si deve fare un clic alla fine
della lista, sulle doppie frecce (evidenziate dal rettangolo rosso nella figura 03), in questo
modo la lista diventa completa.
FIG. 04
Per chiudere il menu si deve cliccare nuovamente sul rispettivo nome.
3. BARRA DEGLI STRUMENTI.
FIG. 05
Questa barra è formata da una serie di pulsanti che
rappresentano un modo più veloce, rispetto ai
menu, di applicare i comandi. Ogni pulsante
rappresenta un’operazione, per sapere quale è
sufficiente fermare il puntatore del mouse sopra
un pulsante e aspettare (senza fare clic). Dopo
pochi secondi appare il nome, come sulla figura
06.
4. RIGHELLO. Serve per indicare in quale parte del foglio si può scrivere.
FIG. 07
5. BARRA DI STATO. Indica l’operazione che si sta compiendo,
cioè lo stato in cui si trova il programma in un determinato
momento. Si trova in basso, alla fine della finestra di Winword,
sopra il pulsante START. Visualizza alcune informazioni utili, per
esempio pagina1, sezione 1, prima pagina su uno pagine totali,
riga 1 e colonna 1.
FIG. 08
6. La parte rimanente della finestra è il foglio su cui si scrivono i
documenti.
PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000
Nel precedente capitolo sono state analizzate le diverse componenti della finestra di
Winword: barra del titolo, barra dei menu, righello, barra degli strumenti, foglio di
lavoro e barra di stato.
Nella versione di Word 2000 le barre degli strumenti non si trovano subito a posto,
infatti, la prima volta che si apre il programma ci sono due barre degli strumenti
attaccate, che sembrano una unica. È necessario imparare a sistemarle. Nella figura 01
sono mostrate le barre degli strumenti, come appaiono prima di sistemarle.
FIG. 01
Chi non è esperto può pensare che questa figura rappresenti un’unica barra, in realtà
sono due. La prima inizia dove c’è il foglio bianco (il primo pulsante), la seconda inizia
dove c’è la scritta “Times new roman”. Disposte in questo modo non sono efficienti, in
quanto non visualizzano tutti i pulsanti. Per lavorare meglio occorre dividerle, disporle
una sotto l’altra.
Ogni barra degli strumenti inizia con una linea grigia
verticale, come evidenziato nella figura 02.
FIG. 02
I rettangoli rossi mostrano qual è la parte iniziale. Ogni barra può essere spostata in
qualsiasi posizione dello schermo, prendendola sulla linea verticale. Si deve portare
il puntatore del mouse sopra la linea, il puntatore assume l’aspetto di una quadrupla
freccia nera, mostrata nella figura 03.
FIG. 03
Se il puntatore del mouse non assume questo aspetto si deve continuare a
muoverlo sullo schermo, vicino alla linea grigia, finché non si trova la posizione
giusta. Solo quando sono visualizzate le quattro frecce si deve cliccare e tenere
premuto il tasto sinistro del mouse. Tenendo premuto il tasto sinistro portare la
barra degli strumenti in mezzo allo schermo.
ESEMPIO. Separare le barre degli strumenti.
Portare il puntatore del mouse sopra la linea verticale che c’è prima della
scritta “Times new roman”. Muovere il puntatore del mouse finché non diventa
una quadrupla freccia.
FIG. 04
Premere e tenere premuto il tasto sinistro del mouse, portare il puntatore del
mouse al centro dello schermo.
Questo metodo si chiama trascinamento. Notare che, insieme al puntatore del
mouse, si sta trascinando l’intera barra, con tutti i pulsanti. A questo punto si
può rilasciare il tasto sinistro del mouse.
Questo metodo si chiama trascinamento. Notare che, insieme al
puntatore del mouse, si sta trascinando l’intera barra, con tutti i
pulsanti. A questo punto si può rilasciare il tasto sinistro del
mouse.
FIG. 05
La barra degli strumenti portata al centro dello schermo ha
cambiato aspetto: la linea grigia verticale è sostituita dalla barra
blu che indica il nome degli strumenti (nell’esempio
formattazione). Per spostare la barra “Formattazione” si deve
prenderla sulla barra blu (esattamente come per tutte le finestre
di Windows).
ESEMPIO. Spostare una barra degli strumenti.
ESEMPIO. Spostare una barra degli strumenti.
Mettere il puntatore del mouse sopra la barra blu, il puntatore assume la forma di
una freccia bianca. Premere e tenere premuto il tasto sinistro del mouse e spostare
la barra in qualsiasi posizione dello schermo.
Provare a spostare la barra sopra i bordi della finestra di Word, quando la barra
arriva esattamente nel bordo della finestra assume la forma che aveva all’inizio,
cioè con la linea grigia verticale.
Riassumendo:
Le barre degli strumenti possono avere forme diverse, a seconda della posizione
nello schermo. Se una barra si trova sui bordi della finestra di Word, la sua forma
è “schiacciata” e la barra inizia con una linea grigia verticale.
Se la barra si trova in mezzo alla finestra, la linea grigia viene sostituita dalla
barra blu che indica il nome.
Per spostare una barra degli strumenti la si deve prendere sulla linea grigia
oppure sul titolo.
È possibile mettere nella posizione più comoda tutte le barre degli strumenti.
La barra, quando si trova al centro della finestra, ha un pulsante
che raffigura una X, a destra del titolo, che serve per chiudere
la barra stessa.
ESEMPIO. Chiudere una barra degli strumenti.
Provare a fare un clic sulla X: sparisce la barra dallo schermo,
è stata chiusa.
Le barre visibili quando si apre Word non sono tutte quelle
disponibili, ne esistono molte altre, ognuna con una sua
specifica funzione. Normalmente sono visualizzate solo nel
caso in cui si sta compiendo un’azione particolare,
praticamente appaiono solo quando serve. Il motivo per cui
non sono tutte visibili sullo schermo è perché, se così fosse,
occuperebbero troppo spazio. Quindi la maggior parte sono
nascoste finché non diventano necessarie.
È possibile visualizzare o nascondere una qualsiasi barra degli
strumenti in ogni momento. Si deve cliccare sul menu
VISUALIZZA e fermare il puntatore del mouse in corrispondenza
del comando “Barre degli strumenti” (senza fare clic). Appare una
lista, come mostrato nella figura 06.
La barra che corrisponde al nome Standard ha una V in fianco, questo
significa che è attiva, cioè che è visualizzata. Per visualizzare o
nascondere una qualsiasi barra si deve fare un clic sul nome.
ESEMPIO. Visualizzare una barra degli strumenti.
Aprire il menu VISUALIZZA, spostare il puntatore del mouse sul
comando “Barre degli strumenti”, aspettare che si apra la lista e fare clic
sul comando “Immagine”.
È stata attivata, cioè visualizzata la
barra degli strumenti immagine. Per
nasconderla si devono ripetere le
stesse operazioni appena fatte:
aprire il menu VISUALIZZA,
spostare il puntatore del mouse sul
comando “Barre degli strumenti” e
FIG. 07
aspettare che si apra la lista. Notare
che questa volta il comando
“Immagine” ha una V in fianco,
infatti la barra è visualizzata. Fare
clic sul comando “Immagine” e la
barra scompare.
Le due barre degli strumenti che di solito sono sempre attive sono le
prime: Standard e Formattazione. Controllare che sul vostro
computer queste due barre abbiano la V, nel menu VISUALIZZA –
BARRE DEGLI STRUMENTI. Se non è così, visualizzarle
entrambe, nascondendo tutte le altre.
Prendere con il mouse la barra Formattazione, sul titolo, e portarla
sotto quella Standard (quella con il pulsante del foglio bianco). Si
deve prestare attenzione perché, muovendo anche di pochissimo il
mouse, la barra cambia forma. È importante non mollare il tasto
sinistro del mouse, finché è premuto si può continuare a spostare la
barra.
Le due figure seguenti indicano la posizione sbagliata (08) e quella corretta (09).
FIG. 08
FIG. 09
Questa operazione per sistemare le barre degli
strumenti non si deve fare sempre. Infatti, quando si
nascondono o si visualizzano le barre degli strumenti,
Word registra le modifiche per le successive sessioni
di lavoro. Detto in altre parole, ogni volta che si apre
il programma si trovano le barre degli strumenti
esattamente come erano state lasciate la volta
precedente.
Inserire Testo
Inserire del testo
• DIGITARE IL TESTO
Word è un programma di videoscrittura, per cui la prima
cosa da imparare è come scrivere il testo. Questa
operazione è talmente facile che non ci sarebbe bisogno
di spiegarla, ma il manuale intende non solo insegnare
ad utilizzare il programma, ma anche fare apprendere il
motivo per cui si utilizzano i comandi: non solo come, ma
anche perché.
Per scrivere il testo è sufficiente aprire il programma e
digitare il testo sulla tastiera. Qualsiasi cosa si digiti
viene automaticamente inserito sul foglio. Per ora
occupiamoci di inserire solo il testo, senza andare a
capo, senza maiuscole e senza correggere gli errori di
digitazione.
Esempio
• ESEMPIO. A capo automatico.
Aprire un nuovo file in Word ( senza fare altre
operazioni, digitate il testo seguente, senza preoccuparsi
di andare a capo (il testo da digitare verrà visualizzato in
corsivo).
• fino a quando esisterà, a causa delle leggi e dei costumi,
una dannazione sociale che crea artificialmente, in piena
civiltà, inferni, e che complica con una fatalità umana il
destino, che è divino; fino a quando i tre problemi del
secolo, la degradazione dell’uomo a causa del
proletariato, l’abbrutimento della donna a causa della
fame e l’atrofia del fanciullo a causa delle tenebre che
l’avvolgono, non saranno risolti; fino a quando, in certe
regioni, sarà possibile l’asfissia sociale; in altre parole, e
sotto un punto di vista ancor più esteso, fino a quando ci
saranno sulla terra ignoranza e miseria, esercizi come
questo potranno non essere utili.
Esempio
• Durante la digitazione ci si accorge che, arrivati a fine riga, il testo
va a capo da solo: si arrangia il programma a sistemare tutto.
• Se si desidera mandare a capo il testo prima della fine della riga si
deve utilizzare il tasto INVIO. Dopo aver premuto il tasto INVIO si
comincia a scrivere all’inizio della riga successiva. Per ora si
consideri INVIO come il ritorno carrello della macchina da scrivere,
in seguito si vedrà che non è esattamente così.
• ESEMPIO. Invio.
Continuando l’esercizio precedente premere INVIO e
scrivere il testo seguente, andando a capo con INVIO al
posto di (invio).
• prima riga (invio) seconda riga (invio) terza riga, prova di
digitazione. Continuando a scrivere il testo andrà a capo
solo a fine riga e sarà il programma a stabilire quante
parole stanno nella riga precedente (invio) ultima riga
Scrivere Testo
•
•
Seguendo alla lettera le
istruzioni il testo dovrebbe
risultare come mostrato nella
figura 01.
Cancellare del testo
•
CANC, BACK SPACE
Si possono utilizzare due tasti per correggere gli errori: CANC e
BACK SPACE.
• Il primo si trova sopra le frecce direzione nella tastiera, con la scritta
CANC (in alcune tastiere DEL).
• Il secondo si trova sopra INVIO ed è rappresentato da una freccia
verso sinistra.
Entrambi cancellano un carattere alla volta, cioè eliminano un
carattere per ogni pressione del tasto.
• La differenza è che CANC elimina un carattere a destra del cursore,
mentre BACK SPACE elimina un carattere a sinistra del cursore: il
cursore è il riferimento non solo per la scrittura, ma anche per le
correzioni. Quindi, prima di premere i tasti CANC o BACK SPACE si
deve posizionare il cursore nel punto in cui si vogliono cancellare i
caratteri.
Esempio
•
•
•
ESEMPIO. CANC e BACK SPACE.
Aprire un nuovo file (capitolo 08.01)
e digitare il testo seguente:
Prova di utilizzo dei tasti BACK
SPACE CANC per correggere gli
errori.
Si ricorda di utilizzare la
visualizzazione layout di stampa
(capitolo 03.04) e di attivare il
pulsante MOSTRA NASCONDI
(capitolo 04.02).
Si vogliono cancellare le parole
BACK SPACE e CANC, utilizzando i
rispettivi tasti. Per prima cosa
portare il cursore tra la parola
SPACE e la parola CANC, come si
vede nella figura 01.
•
FIG. 01
Back Space
• Premere più volte il tasto
BACK SPACE sulla
tastiera, per cancellare un
carattere alla volta a
sinistra del cursore, cioè
la scritta BACK SPACE. Il
risultato si vede nella
figura 02.
•
FIG. 02
•
Cancellare
Premere più volte il tasto CANC
sulla tastiera, per cancellare un
carattere alla volta a destra del
cursore, cioè la scritta CANC, il
risultato si vede nella figura 03.
•
FIG. 03
•
Per correggere si possono
utilizzare entrambi i tasti
indifferentemente,
posizionando il cursore
correttamente. I due tasti non
sono uno migliore dell’altro o
uno più veloce dell’altro, il loro
utilizzo dipende solo dalla
posizione del cursore.
Dopo aver cancellato i caratteri
sbagliati, se si desidera inserire
altro testo è sufficiente
digitarlo. Provare a scrivere
nuovamente BACK SPACE
CANC.
Nel capitolo 06 si vedrà come
cancellare più caratteri insieme,
per esempio intere parole, righe
o pagine.
A cosa serve la selezione
•
INTRODUZIONE
Selezionare significa dire al programma con quale parte del testo si
intende lavorare. Quando si seleziona una parte del foglio si lavora
solo con quella: tutti i comandi valgono solo per le righe selezionate,
non per tutte le altre.
•
In generale si adopera la selezione per utilizzare gli stessi comandi su
una parte del testo, per esempio colorare e ingrandire la riga del titolo.
•
Senza la selezione, si dovrebbe lavorare un carattere alla volta, come
per tutti i comandi visti nei capitoli precedenti.
•
Questo significherebbe ripetere la stessa operazione (colore e
ingrandimento) per tutti i caratteri, cioè decine, centinaia di volte.
•
Utilizzando la selezione, invece, i comandi (colorare e ingrandire) si
devono eseguire una volta sola per tutto il testo selezionato.
•
• Una buona regola per lavorare con i programmi di videoscrittura, quando
non si è ancora esperti e non si conoscono bene i comandi, è quella di
scrivere prima tutto il testo, senza preoccuparsi di come viene disposto nel
foglio.
• Solo successivamente si passa a quella che viene chiamata la
formattazione del testo, cioè per esempio scegliere il tipo di carattere, il
colore, sottolineare le parole importanti, centrare i titoli, ecc.
• Questo non è il sistema più veloce per lavorare, ma è sicuramente il più
semplice e quello che evita la maggior parte dei problemi.
•
È possibile formattare il testo anche durante la digitazione, ma ciò implica
una conoscenza molto avanzata dei comandi e del programma e complica
molto l’utilizzo di Word.
• La parte del testo selezionata cambia colore, come se si passasse sopra
al testo con un pennarello evidenziatore.
• SELEZIONARE CON LA TASTIERA
• Nel capitolo 04.05 si è visto come spostare il cursore utilizzando la
tastiera, gli stessi tasti premuti insieme a SHIFT (freccia verso l’alto)
servono per selezionare.
•
Le frecce direzione muovono il cursore un carattere alla volta nella
direzione della freccia, SHIFT + frecce direzione seleziona il testo un
carattere alla volta, nella direzione della freccia.
•
I tasti FINE e HOME spostano il cursore all’inizio e alla fine della riga,
quindi SHIFT + FINE e SHIFT + HOME servono per selezionare il testo
dalla posizione del cursore fino alla fine o fino all’inizio della riga.
CTRL + HOME e CTRL + FINE mandano il cursore rispettivamente
all’inizio e alla fine del documento, quindi SHIFT + CTRL + HOME e
SHIFT + CTRL + FINE servono per selezionare il testo dalla posizione del
cursore fino all’inizio o fino alla fine del documento, rispettivamente.
ESEMPIO.
• ESEMPIO. Prove di selezione con la tastiera.
Aprire un nuovo documento e digitare il seguente testo:
• Il riconoscitore di design pattern implementato è stato
realizzato completamente con il linguaggio Java. Tale
scelta è stata influenzata dalle caratteristiche di Java, la
sua portabilità tra le varie piattaforme e dal fatto che
questo linguaggio è di pubblico dominio. Oltre al Java
Development Kit, versione 1, sono stati utilizzati due tool
per implementare gli analizzatori sintattico e lessicale, in
particolare sono stati utilizzati JLex e CUP. Entrambi i
tool sono scritti completamente in Java e sono a loro
volta di pubblico dominio.
• Provare tutti i comandi sopra descritti sul testo.
Nell’immagine 01 si vede un esempio di selezione.
Provare tutti i comandi sopra descritti
sul testo. Nell’immagine 01 si vede un
esempio di selezione.
Come si vede, il testo selezionato è
colorato come se fosse stato utilizzato
un pennarello evidenziatore nero. Per
poter vedere il testo sotto il nero
dell’evidenziatore, il testo è visualizzato
al negativo, cioè in bianco. Quando un
testo è selezionato non si vede mai il
colore vero del testo, ma sempre il
colore negativo.
Un’altra cosa molto importante da
notare è che quando c’è un testo
selezionato non c’è il cursore. La
selezione esclude il cursore, e
viceversa. Per togliere la selezione dal
testo si deve quindi posizionare il
cursore in un punto del testo, facendo un
clic con il mouse o utilizzando uno dei
tasti precedenti, senza lo SHIFT.
Selezione
SELEZIONARE CON IL MOUSE
• Per selezionare il testo si può utilizzare anche il mouse, che è
generalmente lo strumento preferito, ma non sempre il migliore. Per
esempio selezionare una parola e mezza con il mouse, oppure
selezionare pochi caratteri, risulta più difficile che non con la
tastiera.
• Il primo sistema per selezionare è il più semplice di tutti ed è quello
più utilizzato in assoluto. Si deve portare il puntatore del mouse
sopra il testo, cliccare e tenere premuto il pulsante sinistro, muovere
il puntatore (tenendo premuto il tasto sinistro). Tutto il testo sopra cui
si passa con il puntatore diventa nero, cioè viene selezionato, fino a
quando si rilascia il pulsante sinistro del mouse. Per riavere il
cursore si deve semplicemente fare un clic sul testo.
SELEZIONARE CON IL MOUSE
•
Di seguito saranno spiegati altri sistemi per selezionare testo con il
mouse, che corrispondono a scorciatoie rispetto al metodo precedente.
Si devono però introdurre due concetti importanti: parola e paragrafo
(cioè cosa sono le parole e i paragrafi per Word). Si è già visto che il
computer considera come carattere qualsiasi cosa venga premuto sulla
tastiera, compresi gli spazi e gli INVII (che non vengono stampati).
•
Winword non ha il dono della semantica, cioè non conosce il significato
del testo. Word non riconosce le parole dal significato, ma utilizza questo
concetto: una parola è un insieme di caratteri seguita da uno spazio. Non
ha nessuna importanza se la parola sia corretta o errata, se manca una
doppia o una vocale. Per esempio la stringa di testo “un’automobile”
nella lingua italiana è formata da due parole, per il computer invece, non
essendoci lo spazio in mezzo, è formata da un’unica parola.
•
Il concetto di paragrafo è un po’ più complesso. Nei libri si dice che
finisce un paragrafo quando si trova un punto a capo. Cioè un paragrafo
è composto da tutte le righe, formate anche da più frasi, fino a dove si va
a capo. Nel computer si considera come paragrafo il testo compreso tra
due simboli di fine paragrafo. Possono esserci zero righe e zero parole
(cioè solo i due simboli), oppure tante righe e tante parole. Nelle figure
01, 02, 03 e 04 si vedono alcuni esempi.
SELEZIONARE CON IL MOUSE
• Possono esserci zero righe e
zero parole (cioè solo i due
simboli), oppure tante righe
e tante parole. Nelle figure
01, 02, 03 e 04 si vedono
alcuni esempi.
•
FIG. 01, un unico paragrafo,
senza testo.
•
FIG. 02, due paragrafi, senza
testo
•
FIG. 03, un paragrafo con testo.
•
FIG. 04
ESEMPIO
•
•
•
•
•
•
ESEMPIO. Parole, paragrafi.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente. Andare a capo con
INVIO al posto della scritta (a capo con invio).
Si può paragonare un foglio elettronico ad una grande tabella
disegnata su un foglio di carta.
La tabella è suddivisa in righe e colonne, l’incrocio tra una riga e una
colonna forma una cella (una casella della tabella).
Nelle celle si possono inserire varie informazioni: numeri, testo, date,
percentuali, ecc. (a capo con invio)
Un foglio di calcolo è un programma che permette di creare le tabelle
in modo automatico e semplice: non si deve disegnare la tabella, ma è
già pronta sullo schermo.
Quello che si deve fare è semplicemente inserire i dati all’interno della
tabella. (a capo con invio) Un foglio di calcolo non si limita solo a
questo, altrimenti sarebbe sufficiente utilizzare un programma per la
videoscrittura, per esempio Microsoft Winword.
• I dati numerici possono essere elaborati utilizzando
diverse operazioni (somma, differenza, ecc.) e
funzioni (media, massimo, ecc.) al fine di ottenere
dei risultati, sempre numerici. Questa è la
caratteristica per cui si utilizza un foglio di calcolo
anziché un programma per videoscrittura, cioè fare
operazioni e ottenere dei risultati. (a capo con invio)
Queste operazioni sono tali che, una volta create,
possono essere utilizzate con dati diversi.
• Il testo dovrebbe risultare molto simile a quello che
si vede nella riduzione della figura 05.
BARRA DI SELEZIONE
• Una parte dello schermo del programma è dedicata alla selezione
del testo, per velocizzare la selezione quando il testo in questione è
lungo. La barra di selezione è la parte bianca del foglio a sinistra del
testo. Inizia dopo il righello verticale e finisce dove cominciano le
righe.
• Quando si porta il puntatore del mouse su questa zona, il puntatore
assume la forma di una freccia bianca che ha la punta verso il testo.
• Nella figura 01 la zona barra di selezione è colorata in azzurro, per
distinguerla dal resto del foglio, e il puntatore è colorato in rosso.
BARRA DI SELEZIONE
BARRA DI SELEZIONE
• Per utilizzare la barra di selezione si deve semplicemente
portare il cursore sopra la zona indicata e attendere che il
puntatore assuma la forma di una freccia in direzione del testo.
•
Se la barra di selezione del vostro computer è molto meno
spaziosa di quella della figura, verificare di utilizzare la
visualizzazione layout di stampa e utilizzare le barre di
scorrimento per portarsi a sinistra del tutto nello schermo.
Un clic sulla barra di selezione evidenzia una riga
(indipendentemente dal fatto che si tratti di un paragrafo o
meno).
• Premendo il tasto sinistro del mouse e spostando il puntatore
verso l’alto o verso il basso (sempre tenendo premuto il
pulsante) si selezionano tutte le righe vicino alle quali si passa
con il puntatore stesso.
Doppio clic sulla barra di selezione evidenzia un paragrafo,
cioè da INVIO a INVIO.
• Triplo clic sulla barra di selezione evidenzia tutto il documento,
dall’inizio alla fine. Questo è il sistema più veloce per
selezionare tutte le pagine scritte.
• ESEMPIO. Barra di selezione.
Provare sul testo dell’esercizio precedente a selezionare
utilizzando i comandi appena visti per la barra di selezione.
• Non è possibile selezionare parti di testo non contigue, cioè
pezzi di testo staccati, non esiste nessun comando che compie
questa operazione. Si può capire il motivo pensando a come
Word memorizza il testo.
CANCELLARE LA SELEZIONE
• Si è visto sopra che quando c’è un testo selezionato manca il
cursore e, viceversa, quando c’è il cursore non ci può essere
testo evidenziato. Si può dire che la selezione sostituisce il
cursore.
In precedenza sono stati introdotti i comandi CANC e BACK
SPACE, che servono per cancellare un carattere alla volta. Gli
stessi comandi possono eliminare una parola intera, un
paragrafo, più pagine o tutto il documento con un’unica
operazione: si deve prima selezionare il testo da cancellare, poi
utilizzare indifferentemente uno dei due tasti, tutto il testo
selezionato viene eliminato in un’unica operazione.
• ESEMPIO. Cancellare la selezione.
Selezionare una parola nel testo degli esercizi precedenti, come
mostrato nella figura 01.
BARRA DI SELEZIONE
Selezione più Canc
•
Premere il tasto CANC (o BACK
SPACE) una sola volta, l’intera
parola viene cancellata, figura
02.
Provare a selezionare altre parti del
testo e premere CANC.
ANNULLA E RIPRISTINA
• Un altro effetto della selezione è che se c’è testo selezionato e
si digita un qualsiasi carattere nella tastiera, tutta la selezione
sparisce e viene sostituita da quell’unico carattere.
• ESEMPIO.
Selezionare tutto il testo degli esempi precedenti, con un triplo
clic nella barra di selezione.
BARRA DI SELEZIONE
Premere il carattere “a” sulla
tastiera, tutto il testo sparisce
e viene sostituito dalla “a”
appena digitata.
ANNULLA
• Succede spesso, per errore,
di premere un carattere nella
tastiera quando c’è un testo
selezionato e veder sparire
tutto. Prima di imprecare e
disperarsi esiste un
comando che serve ad
annullare l’ultima operazione
fatta: ANNULLA, il cui
pulsante è mostrato nella
figura 03.
ANNULLA
• Provare a fare un clic sulla
freccia blu, ricompare tutto il
testo.
Il comando ANNULLA
memorizza tutte le
operazioni (in realtà
qualcuna la salta) che
vengono fatte dall’apertura
del file fino a quando il file è
stato salvato. Facendo un
clic sulla freccetta nera
vicino al pulsante si apre
una lista che consiste in
tutte le operazioni compiute
sul file, in ordine inverso,
cioè dall’ultima alla prima.
• È possibile annullare una
qualsiasi operazione
facendoci un clic sopra, ma
bisogna fare attenzione
perché le operazioni sono
legate in modo simile ad una
catena. Per esempio se sono
state fatte 10 operazioni e si
annulla la numero 8,
verranno annullate anche la
9 e la 10. Questo significa
che quando si commette un
errore è meglio correggerlo
subito, prima di eseguire
qualsiasi altro comando.
Se si utilizza in modo
scorretto il pulsante
ANNULLA, c’è anche un
comando che memorizza le
operazioni annullate:
RIPRISTINA, figura 05.
Questo comando si utilizza
nello stesso modo del
precedente.
ANNULLA
FORMATO
MAIUSCOLE/MINUSCOLE
•
Succede di scrivere
alcune righe e solo alla
fine accorgersi di aver
lasciato premuto il tasto
CAPS LOOK, il risultato
è quello che si vede
nella figura 01.
•
FIG. 01
MAIUSCOLE/MINUSCOLE
• È possibile convertire il testo, utilizzando il
comando MAIUSCOLE/MINUSCOLE, che
si trova all’interno del menu FORMATO. Si
deve prima selezionare il testo e, subito
dopo, lanciare il comando, e appare la
finestra di dialogo visualizzata nella figura
02.
FIG. 02
MAIUSCOLE/MINUSCOLE
•
Si deve cliccare vicino al comando
che si desidera utilizzare e in
seguito fare clic su OK. Le figure
seguenti mostrano, uno alla volta, i
comandi eseguiti sul testo della
figura 01.
•
FIG. 03, Normale.
•
FIG. 04, tutto minuscole.
•
FIG. 05, tutto maiuscole.
•
FIG. 06, tutte iniziali maiuscole.
•
FIG. 07, inverti
maiuscole/minuscole.
SIMBOLI
• Sulla tastiera non sono disponibili tutti i caratteri
esistenti al mondo, per esempio non si trova il
simbolo ©, oppure ®; mancano anche molti
caratteri utilizzati in altri paesi, per esempio la Ñ
spagnola, oppure la Ü tedesca, come mancano
molti simboli utilizzati in matematica, per
esempio le lettere dell’alfabeto greco. È
possibile trovare e inserire tutti questi simboli
utilizzando il comando SIMBOLI, all’interno del
menu INSERISCI. Lanciando il comando si apre
la finestra di dialogo visualizzata nella figura 01.
Simboli
Simboli
•
I simboli sono raggruppati in
base al tipo di carattere, quindi
quelli visibili sono solo una
parte di quelli che si possono
trovare. Per cercare altri
caratteri si deve fare un clic
sulla tendina (freccia nera) della
casella di testo “Tipo di
carattere”, che si trova in alto a
sinistra. Nella lista che appare
si deve fare un clic sul nome di
un carattere e compaiono altri
simboli.
Simboli
• Oltre ai caratteri di testo, sono disponibili anche simboli come
telefoni, computer, ruote o altri oggetti che è possibile inserire:
provare a scegliere i caratteri Winding.
Una volta trovato il simbolo che si vuole inserire nel testo, si deve
fare un clic sulla cella del simbolo, che diventa blu e un clic sul
pulsante INSERISCI. I simboli sono inseriti all’interno del testo nella
posizione indicata dal cursore. Inserire i simboli con il comando
SIMBOLI è corrispondente a digitarli con la tastiera, quindi, prima di
aprire la finestra del comando si deve posizionare il cursore nel
punto in cui si desidera inserire il nuovo carattere.
Una volta inseriti nel testo, i simboli si comportano come tutti gli altri
caratteri, Word non distingue tra quelli che si digitano da tastiera e
quelli che si inseriscono dal menu.
• ESEMPIO. Simboli.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente:
Simboli
Prova simboli.
Provare ad inserire dei simboli come si vede nella figura 02, nelle stesse
posizioni.
FIG. 03
Tutti i simboli della figura fanno parte del tipo di carattere “symbol”.
Provando l’esempio precedente ci si accorge di un grosso difetto: si perde
molto tempo ad inserire un simbolo. C’è un sistema per inserire più
velocemente i simboli che si utilizzano spesso, quello di assegnare una
combinazione di tasti.
Esempi
•
ESEMPIO. Assegnare una
combinazione di tasti.
Lanciare il comando INSERISCI
– SIMBOLO, fare un clic su un
simbolo a scelta e fare un clic
sul pulsante SCELTA RAPIDA,
in basso nella finestra di
dialogo, figura 01. Si apre una
nuova finestra di dialogo, figura
04.
•
•
•
•
Fare un clic dentro la casella “Nuova combinazione”, in
modo che lampeggi il cursore. In questa casella si deve
digitare la combinazione di tasti da assegnare al
simbolo.
Le combinazioni di tasti si compongono scegliendo uno
o due tra i tasti SHIFT, ALT, CTRL e ALTGR e uno dei
caratteri dell’alfabeto (compresi i numeri). Per esempio
sono combinazioni di tasti CTRL +C, ALT +V, SHIFT + 6,
CTRL + SHIFT + B.
Si deve porre attenzione nella scelta dei tasti, perché
molte combinazioni sono già occupate dal programma.
Provare a digitare CTRL + C (premere e tenere premuto
il tasto CTRL e contemporaneamente premere e
rilasciare il tasto C).
La combinazione viene scritta nella casella “nuova
combinazione”, ma subito più in basso il programma
avverte che questa combinazione è assegnata al
comando copia.
•
Ogni volta che si sceglie una combinazione e
sotto il programma scrive che è già assegnata,
conviene cambiarla.
•
Cancellare CTRL + C e provare a digitare CTRL +
SHIFT + W, il programma ci avverte che questa
combinazione è libera, cioè non è assegnata,
come si vede nella figura 06.
• Una volta trovata una combinazione non
assegnata, si deve memorizzare la combinazione
facendo un clic sul pulsante ASSEGNA.
•
La combinazione viene spostata dalla casella
“nuova combinazione” alla casella “combinazioni
correnti”.
•
Fare un clic sul pulsante CHIUDI e si ritorna alla finestra di dialogo
precedente. Chiudere questa finestra utilizzando il pulsante X in alto a
destra.
•
Da questo momento in poi è possibile scrivere il simbolo assegnato
utilizzando la combinazione di tasti scelta. Provare a ripetere più volte
la combinazione di tasti CTRL + SHIFT + W, si vedrà che ogni volta
verrà inserito nel testo il simbolo scelto.
•
Conviene assegnare una combinazione solo Ai simboli che sono
utilizzati spesso.
Gestione File
FILE NUOVO
•
FILE NUOVO
Prendere un nuovo file significa iniziare un nuovo
lavoro. In qualsiasi momento è possibile terminare
un lavoro e cominciarne un altro, facendo un clic
sul pulsante NUOVO, evidenziato da un rettangolo
rosso nella figura 01. Il pulsante si trova in alto a
sinistra, nella barra degli strumenti e corrisponde
al comando NUOVO, che si trova aprendo il menu
FILE.
•
Con questa operazione Word apre un nuovo file,
che prende il nome di DOCUMENTO 2 (il numero
aumenta ogni volta). Nella barra delle applicazioni,
quella dove si trova START, sono visualizzati due
pulsanti che rappresentano i due file di Word aperti
(aprendo più file si trova un pulsante per ogni file
aperto).
Apri
Nella figura 02 si nota che ci sono due file aperti: Documento1 e
Documento2. Il file che si vede nella finestra di Word è Documento2:
quello che ha il pulsante premuto.
Per tornare a lavorare con il file Documento1 si deve premere il
rispettivo pulsante. In generale, quando ci sono più file aperti, ad
ogni file corrisponde un pulsante sulla barra delle applicazioni, il file
che si utilizza è quello con il pulsante premuto, per passare ad un
altro file si deve fare un clic sul pulsante con il nome del file.
Il numero massimo di file nuovi che si possono creare dipende dalla
quantità di memoria del computer.
Un altro modo di vedere quali sono i file aperti è quello di utilizzare il
menu FINESTRA: aprendo il menu finestra, alla fine dei comandi, si
trova la lista dei file aperti.
In questa lista un solo nome di file ha una V di fianco: è il file attivo.
Per passare da un file all’altro si deve aprire il menu FINESTRA e
fare un clic sul nome del file.
Finestre
•
•
•
Nella figura 02 si nota che ci sono due file aperti:
Documento1 e Documento2.
Il file che si vede nella finestra di Word è Documento2:
quello che ha il pulsante premuto.
Per tornare a lavorare con il file Documento1 si deve
premere il rispettivo pulsante. In generale, quando ci
sono più file aperti, ad ogni file corrisponde un pulsante
sulla barra delle applicazioni, il file che si utilizza è
quello con il pulsante premuto, per passare ad un altro
file si deve fare un clic sul pulsante con il nome del file.
•
Il numero massimo di file nuovi che si possono creare
dipende dalla quantità di memoria del computer.
•
Un altro modo di vedere quali sono i file aperti è quello
di utilizzare il menu FINESTRA: aprendo il menu finestra,
alla fine dei comandi, si trova la lista dei file aperti. In
questa lista un solo nome di file ha una V di fianco: è il
file attivo. Per passare da un file all’altro si deve aprire il
menu FINESTRA e fare un clic sul nome del file.
•
La figura 03 mostra il menu
FINESTRA con i file
DOCUMENTO1 e
DOCUMENTO2. DOCUMENTO1
è il file attivo.
FILE SALVA CON NOME
•
•
•
•
•
Fare un clic sul pulsante del file DOCUMENTO2 e scrivere quanto
segue:
File Documento2, prova di memorizzazione.
Il nome del file, DOCUMENTO2, è visualizzato, oltre che nel pulsante
sulla barra delle applicazioni, anche sulla barra del titolo (quella blu in
alto). Il lavoro che stiamo facendo, come qualsiasi altro lavoro con il
computer, è temporaneamente memorizzato sulla memoria RAM.
La memoria RAM è una memoria volatile, cioè perde tutto il suo
contenuto quando viene tolta la corrente, quando cioè si spegne il
computer. Questo significa che, se non si dice niente, ogni volta che
viene spento il computer e poi riacceso, si deve ricominciare il lavoro
dall’inizio. Di solito, invece, si vogliono memorizzare i lavori in modo
da poterli successivamente riprendere per modificarli o ampliarli.
Per memorizzare un file e riprenderlo in seguito si utilizza un’altra
memoria: la memoria su dischi (di solito HARD DISK o FLOPPY DISK).
La memoria RAM è utilizzata come memoria di lavoro (temporanea) dal
computer, in quanto è veloce. I dischi sono utilizzati come memoria
permanente: quando si registra un file sull’ hard disk questo rimane
“per sempre”. Permanente significa che il file memorizzato rimane
finché non si decide di cancellarlo. Non viene utilizzato l’ hard disk
direttamente come memoria di lavoro perché è molto più lento della
RAM.
Salva con nome
•
Ogni volta che siamo interessati a mantenere un file
dobbiamo memorizzarlo, cioè dire esplicitamente a
Word di registrare il file sull’ hard disk.
•
Questa operazione viene fatta con il comando SALVA
CON NOME, che si trova nella barra degli strumenti,
vicino al pulsante NUOVO, oppure all’interno del menu
FILE. La figura 01 mostra il pulsante, contornato da un
rettangolo rosso.
Salva con nome
•
•
•
Quando si fa un clic su questo
pulsante, appare la finestra SALVA
CON NOME, visualizzata nella figura
02.
In questa finestra si devono indicare
due cose:
La directory in cui memorizzare il file
nella tendina in alto evidenziata dal
rettangolo rosso che si chiama
SALVA IN. Se non si specifica una
directory Word utilizza la cartella
DOCUMENTI, come tutti i programmi
della Microsoft.
• Il
nome del file sulla casella in basso evidenziata dal rettangolo rosso. Si
deve fare un clic dentro la casella bianca, cancellare il nome predefinito e
scrivere il nuovo nome. Se non si digita niente Word utilizza Documento1,
Documento2, ecc., come si vede nella figura 02. Provare a scrivere
magico.
Fare un clic sul pulsante SALVA.
Salva con nome
•
La finestra SALVA CON NOME
sparisce e sembra che non sia
successo niente. Osservando
più attentamente si notano due
cose:
•
è cambiato il nome del file sulla
barra del titolo in alto;
•
è cambiato il nome del file sul
pulsante nella barra delle
applicazioni in basso.
Come si vede nelle figure 03 e
04.
•
File - Esci
• Questo indica che il file è stato registrato nell’ hard disk.
Chiudere Word, utilizzando il comando FILE – ESCI, il computer,
prima di chiudere il programma, chiude tutti i file aperti dentro Word.
• Per i file che sono stati registrati sull’ hard disk non ci sono problemi.
Se però sono stati creati nuovi file e non sono stati salvati con
nome, l’applicazione chiede se veramente si vogliono chiudere.
Sono stati creati due file: Documento1 e Documento2, all’inizio si
trovavano entrambi sulla memoria RAM.
• Poi abbiamo registrato Documento2 sull’ hard disk e gli abbiamo
dato il nome “magico”. Quando abbiamo utilizzato il comando FILE –
ESCI, Word ha chiuso senza problemi il file magico, per il file
Documento1 avverte che:
• Documento1 si trova sulla memoria RAM;
• Se lo chiudiamo sarà perso per sempre.
Salva
•
Winword chiede quindi se si
intende memorizzarlo nell’ hard
disk, tutto ciò è fatto con la
seguente finestra:
Ci sono tre possibilità:
Il pulsante SÌ manda alla finestra SALVA
CON NOME, vista prima e che serve
per memorizzare il file sull’ hard disk.
Il pulsante NO chiude il file, senza
memorizzarlo.
Il pulsante ANNULLA fa tornare a Word,
praticamente annulla il comando dato
prima: FILE – ESCI.
FILE APRI
•
•
Riaprire Winword. Ogni volta si
trova un nuovo file
Documento1, sul quale
lavorare. Spesso si vuole,
invece di cominciare un nuovo
lavoro, riprendere un file già
iniziato. Questo significa dire al
computer di andare a prendere
il file nell’ hard disk, leggerlo e
memorizzarlo sulla memoria di
lavoro: la RAM.
Questa operazione in termini
informatici è chiamata aprire il
file.
Per aprire un file si utilizza il
comando APRI, che si trova
nella barra degli strumenti
vicino al pulsante NUOVO o nel
menu FILE. Il pulsante apri è
evidenziato, nella figura 01, con
un rettangolo rosso.
Apri
•
•
Dopo aver fatto un clic sul pulsante APRI,
appare la finestra 02 molto simile alla
finestra SALVA CON NOME.
Si devono indicare due cose:
•
La directory in cui si trova il file,
utilizzando la tendina CERCA IN,
evidenziata dal rettangolo rosso in alto;
•
Il nome del file. Una volta scelta la
directory, nella parte centrale della
finestra appare la lista di tutti i file
contenuti nella cartella stessa. Si deve
fare un doppio clic sul nome del file, nel
nostro caso magico.
Dopo queste operazioni si apre il file
scelto e si può riprendere il lavoro da
dove era stato lasciato. Il risultato finale è
lo stesso che si otterrebbe facendo il
lavoro tutto di seguito.
Scrivere alla fine del testo “seconda
volta”. Il risultato dovrebbe essere il
seguente.
•
FILE SALVA
•
•
Le nuove modifiche sono
memorizzate nella memoria
RAM. Questo significa che, se
vogliamo tenere tutte le
modifiche, dobbiamo registrarle
sull’ hard disk. Non è più
necessario ripetere tutte le fasi
precedenti, in quanto Winword
conosce già la directory in cui
si intende memorizzare il file e
conosce anche il nome del file.
Quindi per memorizzare le
modifiche si utilizza il comando
SALVA, anziché SALVA CON
NOME. Il comando SALVA si
trova nella barra degli
strumenti, come mostrato nella
figura 01, o all’interno del menu
FILE.
Salva
• Il pulsante è lo stesso di prima. In effetti, i comandi SALVA e SALVA
CON NOME sono la stessa cosa. La differenza è che il primo si
utilizza quando il file è già stato registrato in precedenza, il secondo
si utilizza la prima volta che si registra il file.
• Il comando SALVA CON NOME può essere utilizzato anche per
creare una copia del file, con un nome diverso o su una directory
diversa. Ogni volta che si utilizza FILE - SALVA CON NOME,
Windows propone di salvare il file nella cartella su cui è stato aperto,
con il nome con cui è stato aperto: corrisonde al comando SALVA.
Cambiando nome al file o cartella del file si crea una copia del file: si
ottengono due documenti, uno con la versione aggiornata, uno con
la versione più vecchia, senza modifiche.
IMPOSTA PAGINA
•
•
•
Prima di iniziare a scrivere il
testo si deve scegliere il
supporto su cui scrivere, cioè
se utilizzare un foglio oppure
una busta, le dimensioni del
foglio e altre caratteristiche.
Per decidere le caratteristiche
della pagina si utilizza il
comando IMPOSTA PAGINA che
si trova all’interno del menu
FILE.
Lanciando questo comando si
apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura 01.
Margini.
•
•
La finestra è divisa in 4 schede, rappresentate dai
nomi che si vedono in alto: Margini, Dimensioni,
Alimentazione e Layout. Per passare da una scheda
all’altra si deve fare clic sul nome della scheda
stessa.
Cominciamo ad analizzare la scheda Margini. A destra
c’è un’area chiamata Anteprima che mostra il risultato
dei comandi utilizzati nel resto della finestra. Ogni
volta che si utilizza un comando si controlla
sull’anteprima per vedere il risultato.
•
Sulla sinistra ci sono le misure dei margini di
scrittura, che rappresentano l’area del foglio su cui si
scrive. Generalmente nessuno vuole iniziare a
scrivere nell’angolo in alto a sinistra della pagina, ma
si comincia un po’ più in basso e un po’ più a destra
dal bordo. Praticamente i margini indicano la distanza
dai bordi del foglio e creano un secondo “foglio” più
piccolo sul quale si scrive il testo. La figura 02 mostra
la pagina con i margini rappresentati in rosso.
Rilegatura
•
•
•
Per modificare i margini si utilizzano le frecce vicino al
numero: la freccia verso l’alto aumenta il margine, quella
verso il basso lo diminuisce. Le modifiche dei margini
riguardano l’intero documento, dalla prima all’ultima
pagina.
Sotto i margini c’è una casella chiamata rilegatura che
serve se il documento stampato debba essere anche
rilegato. In questo caso è utile aggiungere almeno un
centimetro in più al margine di sinistra.
Se non si prevede lo spazio per la rilegatura, può
succedere che risulti difficile leggere nei fogli, in quanto
la colla o le graffette della rilegatura tolgono spazio al
testo. Per aumentare o diminuire lo spazio della rilegatura
si usano le frecce, come visto per i margini. La rilegatura
viene segnalata con una “griglia” nell’anteprima, figura
03.
Rilegatura
•
•
In basso a destra, nella finestra di dialogo, ci sono
altre due opzioni riguardanti la rilegatura: Posizione
della rilegatura A sinistra, In Alto.
La prima è quella predefinita e visibile nella figura 03,
la seconda serve per rilegare le pagine come un
blocco notes anziché come un libro, figura 04.
Intestazione a piè di pagina
•
•
Sotto la rilegatura si trovano le misure
dell’intestazione e dei piè di pagina, che
rappresentano tutto ciò che si scrive sopra il
margine superiore la prima o tutto ciò che si
scrive sotto il margine inferiore, verranno trattati
in un prossimo capitolo.
L’unica cosa da segnalare in questo capitolo è
che per i piè di pagina si deve modificare la
misura, infatti molte stampanti tagliano la parte
inferiore del documento se non si mette la
misura di almeno 1,7 cm come piè di pagina.
Sotto si trova l’opzione Pagine affiancate, che
serve quando si intende stampare fronte e retro
le pagine, come nei libri. Facendo un clic sul
quadrato bianco appare una V e sull’anteprima
si vedono le pagine affiancate, figura 05.
2 pagine per foglio
•
Sono cambiati anche i nomi dei margini: quello che prima
si chiamava margine sinistro è diventato margine esterno,
mentre il margine destro è diventato il margine interno,
proprio come succede sui libri.
•
L’opzione successiva si chiama 2 pagine per foglio ed è
una novità della versione 2.000 del programma, non c’è
sulle versioni precedenti. Serve per stampare le pagine in
versione ridotta, appunto per far stare due pagine sullo
stesso foglio.
Imposta pagina
•
•
Rimane il pulsante PREDEFINITO,
che è meglio non utilizzare. Questo
pulsante cambia i valori preimpostati
dei comandi della finestra,
sostituendoli con i nuovi valori
inseriti. In pratica significa che
aprendo un nuovo file, invece di
trovare il foglio con le dimensioni e i
margini normali, si trova il foglio con
le impostazioni scelte dall’utente e
con i margini modificati. Conviene
non utilizzare questo pulsante.
Passiamo alla scheda Dimensioni,
dove si può scegliere il tipo di
supporto su cui scrivere, figura 07.
Dimensioni foglio
•
•
Sulla destra si trova ancora l’anteprima, con la
stessa funzione della scheda precedente.
A sinistra c’è una casella che si chiama Dimensioni
foglio e che serve, appunto, a scegliere le
dimensioni della pagina.
Per cambiare le dimensioni si deve fare un clic sulla
tendina, la freccia nera a destra della casella, e
scegliere un tipo di foglio sulla lista che si apre,
figura 08.
Altezza e Larghezza
•
•
Nella lista c’è una barra di scorrimento
per vedere gli altri tipi di documento, tra i
quali si trovano anche le buste. Il
contenuto della lista dipende dalla
stampante installa nel computer. È anche
possibile personalizzare il foglio
immettendo a mano le misure in
centimetri sfruttando le caselle
sottostanti: Altezza e Larghezza.
Più in basso c’è la sezione Orientamento
foglio in cui si può scegliere se scrivere e
stampare in orizzontale o in verticale.
La figura 09 mostra la scheda
Alimentazione, che è poco utilizzata,
infatti i comandi di questa scheda si
trovano nelle proprietà della stampante.
Conviene scegliere le impostazioni
direttamente nelle proprietà della
stampante.
Layout
•
L’ultima scheda si chiama
Layout ed è visualizzata nella
figura 10.
Intestazione a piè di pagina
•
La maggior parte dei controlli di questa scheda sono
accessibili utilizzando altri comandi, che si vedranno in
seguito. Per esempio l’area Intestazioni e piè di pagina
verrà trattata nel capitolo riguardante tale argomento, in
questo capitolo non si capirebbe la funzione, non
conoscendo l’argomento.
•
I comandi che si utilizzano in questa finestra sono due,
di cui il primo è l’allineamento verticale. Facendo un clic
sulla tendina si apre la lista dei possibili allineamenti,
come si vede nella figura 11.
•
•
•
•
L’allineamento
L’allineamento verticale riguarda tutto il testo
di una pagina e serve per decidere come
sistemare il testo. Normalmente il testo viene
disposto in alto sul foglio, esattamente dove è
stato scritto. In alcuni casi si vuole portare il
testo al centro del foglio (centrato), per
esempio per fare cartelli o avvisi.
L’allineamento giustificato serve per
“allungare” il testo: le righe scritte sono
distribuite su tutta la pagina, aumentando la
distanza tra le righe.
ESEMPIO. Allineamento verticale.
Aprire un nuovo file e scrivere le tre righe
seguenti sostituendo (invio) con il simbolo di
fine paragrafo, come al solito.
Prima riga. (invio)
Seconda riga. (invio)
Terza riga.
Il testo è disposto in alto nel foglio, come si
vede nella figura 12 (le dimensioni del testo
sono state ingrandite).
FILE – IMPOSTA PAGINA
•
Lanciare il comando FILE – IMPOSTA
PAGINA e fare un clic sulla scheda
Layout. Aprire la tendina del comando
Allineamento verticale, fare un clic su
Centrato e un clic sul pulsante OK. Il
testo verrà disposto nella pagina come
mostrato nella figura 13.
FILE – IMPOSTA PAGINA
•
Aprire nuovamente il comando FILE –
IMPOSTA PAGINA e selezionare la scheda
Layout. Aprire la tendina del comando
Allineamento verticale e fare un clic sulla
voce giustificato, infine fare un clic su OK. Il
testo verrà disposto come mostrato nella
figura 14.
numeri di riga
•
Il secondo comando utile nella
scheda Layout corrisponde al
pulsante numeri di riga, che
apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura 15.
numeri di riga
•
•
Per aggiungere i numeri di riga si deve fare clic
sulla casella bianca Aggiungi numeri di riga, che
serve per attivare tutti gli altri comandi della
finestra.
Poi si deve scegliere il numero iniziale (comincia
da), la distanza del numero di riga dal testo e ogni
quante righe deve essere visualizzato il numero
(conta per). La figura 16 mostra un esempio.
Formattazione Testo
INTRODUZIONE
• Compito della videoscrittura non è solamente quello di digitare il
testo in un documento, ma anche quello di sistemare il testo in una
“struttura” che sia piacevole da vedere e comoda da leggere, viene
chiamata la formattazione del testo.
• Formattare il testo significa per esempio scegliere il tipo di carattere
con cui si scrive, la dimensione del carattere, il colore del carattere,
l’allineamento e tutto ciò che riguarda gli aspetti “stilistici” del testo.
•
Di solito non si vuole applicare una formattazione uguale a tutto il
testo, ma si vuole differenziare le varie parti del documento, per
esempio i titoli dei capitoli sono più grandi del testo sottostante. Si
deve quindi scegliere la parte di testo che si intende modificare
selezionandola.
• Se non si seleziona un testo, i comandi di formattazione sono inutili
(quasi tutti), è come se non fossero stati applicati.
BARRA DEGLI STRUMENTI
•
Nella barra degli strumenti formattazione si
trovano i comandi più spesso utilizzati per
modificare il carattere del testo. I primi due sono
quelli mostrati nella figura 01. Se non si trovano
i comandi di formattazione, consultare il capitolo
03.
tipo di carattere
• Il primo pulsante rappresenta il tipo di
carattere, ogni nome rappresenta un modo
diverso di scrivere.
• Si può pensare al tipo di carattere come alla
scrittura delle persone: ogni persona scrive lo
stesso testo in modo differente, personalizzato.
• Il carattere predefinito in Word è il Times new
roman, per cambiare carattere si deve
selezionare il testo e fare un clic sulla freccia
nera vicino al nome del carattere, si apre una
lista (figura 02), che rappresenta i vari modi di
scrivere. Nella lista c’è una barra di scorrimento,
perché l’elenco dei nomi è lungo.
• Una volta trovato il carattere che si vuole
utilizzare si deve fare un clic sopra quel nome.
dimensione del carattere
• La lista di caratteri è suddivisa in questo modo: in alto ci
sono gli ultimi caratteri utilizzati, poi c’è una doppia riga
per separare e sotto ci sono tutti gli altri, in ordine
alfabetico.
• Il secondo comando della figura 01 rappresenta la
dimensione del carattere. Quella predefinita in Winword
2000 è 12, mentre nelle versioni precedenti era 10, per
cambiare la dimensione di un testo si deve: prima
selezionare il testo, poi fare un clic sulla tendina (freccia
nera) e si apre una lista che rappresenta le dimensioni
possibili (figura 03), infine si deve fare un clic sul numero
scelto.
• Anche in questo caso è presente la barra di scorrimento
perché la lista è lunga.
•
•
Nella lista non sono presenti tutte le dimensioni, per esempio
mancano quasi tutti i numeri dispari, è comunque possibile
scegliere un numero diverso da quelli della lista.
Si deve fare un clic all’interno della casella del numero, il
numero viene selezionato in blu (figura 04), poi si deve
cancellare il numero della casella (con CANC o BACK
SPACE), digitare la dimensione desiderata e premere INVIO. Il
tutto sempre dopo aver selezionato il testo da ingrandire.
Esempio
•
•
•
ESEMPIO. Carattere e dimensione.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente,
sostituendo (invio) come al solito:
Carattere Arial (invio) Carattere Wingdings (invio)
dimensione 16 (invio) dimensione 40
Il testo dovrebbe risultare come nella figura 05.
Selezione e dimensione
•
•
•
Selezionare la prima riga e applicare il
tipo di carattere Arial, aprendo la
tendina e utilizzando la barra di
scorrimento (se necessario).
Selezionare la seconda riga e
applicare il tipo di carattere
Wingdings.
Selezionare la terza riga e applicare la
dimensione 16, utilizzando la tendina.
Selezionare la quarta riga e applicare
la dimensione 40 digitando il numero
nell’apposita casella. Il risultato si
vede nella figura 06.
Grassetto Corsivo Sottolineato
•
I successivi comandi rappresentano, rispettivamente, la
scrittura in grassetto, in corsivo (nelle precedenti
versioni si chiamava Italico) e sottolineato.
Esempio
•
•
•
Per utilizzare questi comandi si deve
selezionare il testo e fare un clic sul pulsante,
il pulsante rimane premuto. Per togliere il
comando si deve selezionare il testo e fare un
clic sul pulsante che è premuto, il pulsante
torna in fuori.
Questi comandi possono essere utilizzati
separatamente o contemporaneamente, tutte
le combinazioni sono possibili, per esempio
per avere grassetto e corsivo si deve
selezionare il testo, fare un clic sulla G e fare
un clic sulla C.
ESEMPIO. Grassetto, Corsivo, Sottolineato.
Aprire un nuovo file e digitare il testo della
figura 08.
Esempio
•
Selezionare una riga alla volta e premere il
pulsante o i pulsanti relativi al testo, il risultato
si vede nella figura 09.
Colore
•
Gli ultimi pulsanti che riguardano la formattazione
del carattere si trovano in fondo alla barra di
formattazione e si chiamano, rispettivamente,
evidenziatore e colore carattere.
• Il primo serve per simulare l’effetto di un
pennarello evidenziatore sul testo, effetto che
riesce benissimo sullo schermo, ma che
risulta male sulla stampa (con molte
stampanti). Per utilizzare questo comando si
deve selezionare il testo, fare un clic sulla
tendina (freccia nera), si apre una lista di
colori (figura 11), infine fare un clic su uno dei
colori.
eliminare l’effetto
• Per eliminare l’effetto dell’evidenziatore si deve
selezionare il testo, aprire la tendina del comando
e fare un clic su Non presente.
• Il secondo comando serve per colorare il testo.
Come per tutti gli altri strumenti visti, si deve
selezionare il testo, aprire la tendina, si apre una
lista di colori, fare un clic sul colore scelto.
Attenzione, se il testo è selezionato si vede il
colore in negativo, per vedere il colore scelto si
deve togliere la selezione. Il colore predefinito del
testo è Automatico.
Esempio
• ESEMPIO. Evidenziatore e colore
carattere.
Aprire un nuovo file e copiare il testo
della figura 13.
• Selezionare la prima riga e
applicare l’evidenziatore di colore
giallo, selezionare una alla volta
le altre righe e applicare il
comando scritto nelle righe
stesse. Il risultato si può vedere
nella figura 14.
FORMATO CARATTERE
•
FORMATO CARATTERE
•
Gli strumenti visti sopra si possono
trovare anche utilizzando il comando
CARATTERE che si trova all’interno del
menu FORMATO, figura 01.
In generale è preferibile utilizzare la
barra degli strumenti, perché è molto
più veloce. Il comando all’interno del
menu offre però molti più strumenti,
che sono utilizzati in situazioni
particolari. Anche utilizzando il
comando FORMATO – CARATTERE si
deve prima di tutto selezionare il testo,
altrimenti tutti gli strumenti utilizzati
non hanno valore: è come se non
fossero mai stati fatti. In realtà, se non
si seleziona niente, la formattazione
viene applicata al cursore, il testo
digitato (senza spostare il cursore)
prende la formattazione del cursore,
ma è un sistema molto complicato da
utilizzare.
•
Tipo
•
La finestra di dialogo è divisa in 3 schede (Tipo,
Spaziatura e posizione e Effetti di testo), per
passare da una scheda all’altra si deve fare un
clic sul nome.
•
La prima scheda è Tipo e contiene i comandi più
utilizzati. In fondo alla finestra c’è una sezione
che si chiama Anteprima che serve a mostrare
come risulta il testo in base alle scelte effettuate
nella finestra.
Ogni volta che si prova un qualsiasi comando
all’interno della finestra, si deve controllare
l’anteprima per vedere l’effetto.
•
•
In alto a sinistra si trova l’area Tipo di carattere
che serve per scegliere il carattere con cui si
scrive il testo. Per scegliere un carattere si deve
fare clic sul nome e controllare il risultato
nell’anteprima.
•Più a destra si trova la sezione Stile, che corrisponde ai pulsanti
grassetto, corsivo e sottolineato. Ancora più a destra si può scegliere
la dimensione del carattere.
•Sotto il tipo di carattere c’è una casella che permette di modificare il
colore del carattere.
•Si deve aprire la tendina (freccia nera), viene visualizzata una lista di
colori e si deve fare clic sopra uno dei colori. Anche in questo caso si
può vedere il risultato controllando nell’anteprima.
Stile sottolineatura
•
Tutti questi strumenti sono più comodi da utilizzare
direttamente con la barra degli strumenti, mentre i
prossimi si possono trovare solo utilizzando il menu.
•
Dopo il colore del carattere si trova la casella Stile
sottolineatura che permette non solo di sottolineare il
testo, ma di scegliere anche il tipo di sottolineatura.
Si deve fare un clic sulla tendina e si apre una lista di
possibili tipi di sottolineatura, visualizzati nella figura
03.
•
colore della sottolineatura
• Vicino al tipo di sottolineatura si trova il
colore della sottolineatura, che può
essere diverso dal colore del testo. Anche
in questo caso si deve aprire la tendina e
fare un clic sul colore.
• Se non si sceglie un colore per la
sottolineatura, questa prende il colore del
testo.
• L’ultima sezione si chiama Effetti e
raggruppa un insieme di comandi che
servono, appunto, per applicare degli effetti
particolari al testo. Invece di spiegare ogni
singolo effetto, si mostra a cosa
corrisponde nelle figure seguenti.
Effetti
•
Gli effetti successivi si vedono
solo con dimensioni grandi dei
caratteri, altrimenti non si
riescono a distinguere.
Maiuscoletto
•
Maiuscoletto trasforma i
caratteri minuscoli in
maiuscolo, con dimensione più
piccola delle vere maiuscole.
Spaziatura e posizione
•
•
•
L’opzione nascosto serve per
nascondere il testo, ma solo nella
stampa.
Non è un effetto molto utilizzato, può
servire per inserire dei commenti che
poi non vengono stampati.
Nella stampa non si vede il buco lasciato
dal testo nascosto, ma il testo viene
ridisposto come per i normali
documenti.
La scheda successiva, Spaziatura e
posizione, contiene dei comandi per
distanziare i caratteri.
proporzioni
•
La casella proporzioni è utilizzata
pochissimo, la definizione di
proporzioni è: espande o comprime il
testo in senso orizzontale in misura
percentuale rispetto alle dimensioni
correnti. La casella spaziatura serve
per aumentare o diminuire la
distanza dei caratteri all’interno delle
parole. La casella Posizione serve
per personalizzare gli effetti apice e
pedice, cioè per alzare o abbassare
ulteriormente il testo in apice o
pedice. La crenatura è
un’impostazione tipografica che
riduce la distanza tra i caratteri, ma
solo per alcuni tipi di caratteri e per
alcune dimensioni. Praticamente la
crenatura tiene conto della forma dei
caratteri e considera che alcuni
caratteri possono essere avvicinati
più di altri, per esempio la A
maiuscola vicino alla V maiuscola.
Effetti di testo
•
L’ultima scheda si chiama
Effetti di testo e serve per
creare degli effetti di
animazione che non sono
opportuni nei normali
documenti di Word, ma che
possono essere piacevoli su
Internet. Tutti gli effetti risultano
male sulla stampa, quindi in
genere non sono utilizzati.
effetti possibili
•
Nella figura 10 si possono
vedere gli effetti possibili.
Formattazione Paragrafo
INTRODUZIONE
• Un paragrafo per Word è tutto il testo
compreso tra due simboli di fine paragrafo.
I comandi che riguardano i paragrafi sono
sempre applicati all’intero paragrafo,
anche se non è completamente
selezionato.
• Per esempio se si evidenzia una sola
parola di una riga e si applica
l’allineamento centrato, tutta la riga viene
allineata al centro. Se così non fosse, le
parole risulterebbero sovrapposte.
BARRA DEGLI STRUMENTI
•
BARRA DEGLI STRUMENTI
•
La figura 01 mostra i 4 comandi che riguardano i paragrafi; in ordine
sono allineamento a sinistra, allineamento al centro, allineamento a
destra e allineamento giustificato.
•
Per scegliere l’allineamento si deve selezionare il testo e fare un clic su
uno dei pulsanti, quello scelto rimane premuto, gli altri tornano in fuori.
A differenza dei comandi grassetto corsivo e sottolineato del capitolo
precedente, questi 4 pulsanti si escludono a vicenda: non è possibile
avere più di un allineamento contemporaneamente sullo stesso
paragrafo.
ESEMPIO
•
ESEMPIO. Allineamento.
Aprire un nuovo file e scrivere il testo
della figura 02.
•
Selezionare una riga alla volta e applicare
l’allineamento rispettivo, il risultato si
può vedere sulla figura 03.
Esempio
• Per l’allineamento giustificato serve un testo più
lungo. Aprire un nuovo file e copiare il testo
seguente.
• Corse su per i gradini. Poco dopo Paul lo udì
ritornare, ma non velocemente. Accompagnava
il fratellino storpio. Lo fece sedere sul gradino
inferiore, poi si strinse a lui e indicò l’automobile.
“Eccola, Buddy, proprio come ti ho detto di
sopra. Suo fratello gliela ha regalata per natale e
non gli è costata un centesimo. E un giorno io te
ne regalerò una uguale... allora vedrai tutte le
belle cose delle vetrine natalizie che ho cercato
di descriverti.”
Selezione
•
Selezionare tutto e applicare
l’allineamento giustificato. Nella
figura 04 si vede il testo allineato a
sinistra, nella figura 05 si vede lo
stesso testo con l’allineamento
giustificato.
L’allineamento giustificato dispone il
testo a blocchi, cioè fa in modo che
la riga finisca sempre esattamente
sul margine destro, aumentando la
distanza tra le parole. I quotidiani
per sistemare le colonne utilizzano
l’allineamento giustificato.
RIENTRI
•
rientri sono molto utilizzati nelle lettere commerciali.
Servono per spostare il testo dal margine, cioè per
iniziare a scrivere un po’ più avanti o per fermarsi un
po’ prima rispetto ai margini. Non si devono
confondere i rientri con i margini, infatti i rientri
valgono solo per alcuni paragrafi e sono costruiti
rispetto ai margini, mentre i margini si applicano
all’intero documento e sono costruiti rispetto ai bordi
del foglio.
Ci sono tre tipi di rientri: sinistro, destro e di prima
riga. Il rientro sinistro sposta il testo più avanti
rispetto al margine sinistro. Il rientro destro sposta il
testo più indietro rispetto al margine destro. Il rientro
di prima riga sposta il testo più avanti del margine
sinistro, ma solo le prime righe di ogni paragrafo,
cioè solo le righe dopo un INVIO.
Nella figura 01 sono rappresentati i simboli dei rientri
sinistro e prima riga, per distinguerli sono stati
colorati in rosso: sono due triangoli e un rettangolo. I
comandi dei rientri si trovano sul righello orizzontale,
subito sotto le barre degli strumenti.
Rientri
•
•
•
•
Per applicare il rientro sinistro si deve selezionare il testo, portare il
puntatore del mouse sopra il rettangolo (la punta della freccia deve
essere esattamente dentro il rettangolo), cliccare e tenere premuto il
pulsante sinistro del mouse e trascinare sul righello il puntatore del
mouse. Si spostano contemporaneamente i due triangoli e il
rettangolo. Alla fine si rilascia il pulsante sinistro del mouse, nella
posizione in cui si vuole applicare il rientro sinistro.
ESEMPIO. Rientro sinistro.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente:
Un mio amico di nome Paul ricevette un’automobile come regalo di
Natale da suo fratello. La vigilia di Natale, quando Paul uscì
dall’ufficio, un monello di strada stava girando attorno all’auto nuova
luccicante, ammirandola. “È sua questa macchina, signore?”
domandò.
Paul annuì. “Me l’ha regalata mio fratello per Natale.” Il ragazzo rimase
sbalordito. “Vuole dire che suo fratello gliel’ha regalata e a lei non è
costata niente? Ragazzi, vorrei...” esitò.
Naturalmente paul sapeva che cosa avrebbe voluto. Avrebbe voluto
avere un fratello così. Ma quello che disse il ragazzo scosse Paul fino
ai talloni.
“Vorrei,” proseguì il ragazzo, “poter essere un fratello così.”
Selezionare tutto il testo e portare il puntatore del mouse sopra il
rettangolo del rientro sinistro, come mostrato nella figura 02.
trascinare il puntatore
•
Cliccare e tenere premuto il
tasto sinistro del mouse,
trascinare il puntatore verso
destra, fino ad arrivare in
corrispondenza del numero due
e rilasciare il pulsante sinistro
del mouse. Il risultato è
mostrato nella figura 03.
trascinare
•
Per applicare l’allineamento di
prima riga si deve selezionare il
testo, portare il puntatore del
mouse sopra il triangolino in
alto (figura 04), cliccare e tenere
premuto il pulsante sinistro del
mouse e trascinare sul righello.
In questo caso viene preso solo
il triangolo sopra, non gli altri
due oggetti.
Esempio
• ESEMPIO. Rientro di prima riga.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente:
• Un mio amico di nome Paul ricevette un’automobile come regalo di
Natale da suo fratello. La vigilia di Natale, quando Paul uscì
dall’ufficio, un monello di strada stava girando attorno all’auto nuova
luccicante, ammirandola. “È sua questa macchina, signore?”
domandò.
Paul annuì. “Me l’ha regalata mio fratello per Natale.” Il ragazzo
rimase sbalordito. “Vuole dire che suo fratello gliela ha regalata e a
lei non è costata niente? Ragazzi, vorrei...” esitò.
Naturalmente paul sapeva che cosa avrebbe voluto. Avrebbe voluto
avere un fratello così. Ma quello che disse il ragazzo scosse Paul
fino ai talloni.
“Vorrei,” proseguì il ragazzo, “poter essere un fratello così.”
• Selezionare tutto il testo e portare il puntatore del mouse sopra il
triangolo in alto, cliccare e tenere premuto il tasto sinistro del mouse
e trascinare il puntatore verso destra fino al numero 1. Rilasciare il
tasto sinistro del mouse, il risultato si può vedere nella figura 05.
Esempio
Esempio
•
Il rientro destro è molto più semplice,
perché ha un solo triangolo. Per applicare
il rientro destro si deve selezionare il
testo, portare il puntatore del mouse sopra
il triangolo (il rientro destro si trova a
destra sul righello, figura 06). A questo
punto si deve cliccare e tenere premuto il
pulsante sinistro del mouse e trascinare il
puntatore verso sinistra, in
corrispondenza della posizione in cui si
vuole far terminare il testo.
Esempio
•
•
Di seguito sono esposti due esempi che
mostrano l’utilizzo del rientro sinistro
nelle lettere commerciali.
ESEMPIO. Indirizzo nelle lettere.
Aprire un nuovo file e digitare il testo
della figura 07.
Selezione e allineamento
•
Selezionare tutto il testo e
applicare l’allineamento
centrato, il risultato si vede
nella figura 08 (il testo è stato
ingrandito).
Esempio
•
Non sempre si desidera questo
effetto, di solito si vuole portare
l’indirizzo al centro del foglio, ma in
modo che il testo inizi tutto nello
stesso punto. Selezionare tutto il
testo e rimettere l’allineamento a
sinistra. Ora spostare verso il centro
del foglio il rientro sinistro,
prendendo il rettangolo, il risultato si
vede nella figura 09. Confrontare bene
le figura 08 e 09.
Esempio
•
ESEMPIO. Firme.
Se la firma è unica, è sufficiente
utilizzare l’allineamento a
destra, se le firme sono più di
una o sono “composte”,
l’allineamento a destra non va
bene. Aprire un nuovo file e
digitare la firma della figura 10.
Esempio
•
Le due righe dovrebbero risultare
centrate una con l’altra. Selezionare
il testo e riapplicare l’allineamento a
sinistra. Per portare le firme a
destra e centrarle una rispetto
all’altra si utilizzano due comandi:
l’allineamento e i rientri.
Selezionare tutto il testo e applicare
l’allineamento centrato, in questo
modo le righe risultato centrate non
solo sul foglio, ma anche una
rispetto all’altra. Per portare le righe
a destra si utilizza il rientro di
sinistra: selezionare il testo, portare
il puntatore del mouse sopra il
rettangolo del rientro di sinistra e
trascinare verso destra finché le
firme non arrivano a fine foglio. Il
risultato è quello della figura 12.
FORMATO PARAGRAFO
•
La barra degli strumenti è molto
più veloce dei menu, ma i menu
sono più completi. Anche per il
paragrafo, come per il carattere,
è previsto un comando che si
chiama PARAGRAFO e si trova
all’interno del menu FORMATO.
La figura 01 mostra la finestra
di dialogo del comando
FORMATO – PARAGRAFO.
La finestra di dialogo è divisa in due schede, la prima si chiama Rientri e
spaziatura. In basso si trova la sezione Anteprima che visualizza il risultato degli
strumenti scelti. Conviene sempre controllare l’anteprima quando si applica un
comando.
Il primo strumento, in alto a sinistra, serve per scegliere l’Allineamento e
corrisponde ai 4 pulsanti visti sopra. Per applicare l’allineamento non conviene
utilizzare il comando FORMATO - PARAGRAFO, ma conviene utilizzare i
pulsanti che sono più veloci.
Si deve aprire la tendina, fare un clic sulla freccia nera e fare un clic sul nome
dell’allineamento scelto. Livello struttura è utilizzato molto poco e solo sui
documenti di grandi dimensioni, in questo manuale non viene considerato.
Sotto l’allineamento si trova la sezione dedicata ai Rientri, dove si
possono specificare gli stessi rientri visti sopra (speciale
corrisponde a prima riga). In genere è più comodo il righello, si
utilizza il menu se c’è la necessita di utilizzare misure precise, che
con il righello sono difficili da impostare.
Le frecce verso l’alto servono per aumentare il numero, quelle verso
il basso per diminuirlo.
Infine si trova la sezione Spaziatura, che comprende anche
l’interlinea.
L’interlinea è la distanza tra le righe di uno stesso paragrafo,
mentre la spaziatura è la distanza tra due paragrafi, cioè tra l’ultima
riga del paragrafo precedente e la prima riga del paragrafo
successivo. Per aumentare o diminuire la spaziatura si utilizzando le
frecce, verso l’alto aumentano e verso il basso diminuiscono il
valore.
Per l’Interlinea si deve fare un clic sulla tendina, freccia nera, si apre
una lista di comandi (figura 02), alla fine si deve fare un clic sul tipo
di interlinea che si desidera applicare.
Interlinee
Le interlinee Singola, 1,5 righe e Doppia
sono quelle che si trovano anche nelle
macchine da scrivere e sono quelle più
utilizzate. Quelle più difficili da capire
sono Minima ed Esatta, spiegate
nell’esempio seguente. FORMATO –
PARAGRAFO
Interlinee
• ESEMPIO. Interlinea minima ed esatta.
Aprire un nuovo file e digitare il testo
seguente:
• Il microprocessore, per poter lavorare ha
bisogno di memoria. Questa memoria deve
essere veloce, in modo da rispondere alle
richieste nel minor tempo possibile.
• Selezionare tutto il testo, aprire il comando
FORMATO – PARAGRAFO e scegliere
Interlinea Esatta. Nella casella a fianco
all’interlinea impostare il valore 20, utilizzando
le frecce e fare un clic su OK, il risultato si
vede nella figura 03.
Interlinea esatta
•
•
•
Le righe sono distanziate. Interlinea esatta
significa che la distanza tra le righe è
esattamente di 20 punti, né più né meno.
Le interlinee Singola, 1,5 righe e Doppia
dipendono dalle dimensioni del testo,
l’interlinea esatta no. Selezionare il testo e
impostare la dimensione del carattere a 36.
L’interlinea resta ancora di 20, il testo ha
dimensione 36, il risultato si vede sulla
figura 04: il testo risulta sovrapposto.
Interlinea minima
•
Interlinea minima significa che la
dimensione minima dell’interlinea è
quella impostata, ma se il testo è più
grande la misura dell’interlinea è
aumentata automaticamente per non
vedere il testo sovrapposto come nella
figura 10.21.
•
Selezionare tutto il testo, aprire il
comando FORMATO – PARAGRAFO,
scegliere interlinea minima e impostare il
valore a 20, utilizzando le frecce. Fare un
clic sul pulsante OK, il risultato si può
vedere nella figura 05.
La misura dell’interlinea
• La misura dell’interlinea sarebbe 20, ma dato che il testo è troppo
grande, l’interlinea è stata aumentata automaticamente.
• Selezionare tutto il testo e applicare la dimensione del carattere 12.
Il carattere è piccolo, quindi l’interlinea è di 20 punti.
• L’interlinea esatta e quella minima si comportano nello stesso modo
quando la dimensione del carattere è ridotta, si differenziano
quando la dimensione del carattere supera la misura dell’interlinea.
Esempio
• ESEMPIO. Interlinea e spaziatura paragrafi.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente, andando a capo al
posto di (INVIO).
• Il modo in cui sono memorizzate le informazioni, come cioè sono
gestiti i settori e le tracce di un disco, dipende dal file system
(spiegato più avanti). I cerchi concentrici sono chiamati tracce in
quanto seguendo questi cerchi il computer trova le informazioni. La
quantità di tracce dipende dal disco, non esiste un numero unico.
(invio) Anche i settori variano la loro dimensione a seconda del tipo
di disco. La capacità di memorizzazione è uguale per tutti i settori,
da ciò consegue che sulle tracce interne le informazioni sono più
concentrate rispetto alle tracce più esterne. (invio) Tutte le tracce
che sono disposte alla stessa distanza dall’estremità del disco
formano un CILINDRO. Il numero dei cilindri corrisponde al numero
di tracce presenti su una faccia.
• Selezionare tutto il testo e aprire il comando FORMATO –
PARAGRAFO. Impostare interlinea doppia e spaziatura prima e
dopo a 20. Il risultato si vede nella figura 06. In azzurro è mostrata
l’interlinea, in giallo la spaziatura.
Esempio
Distribuzione testo
•
La seconda scheda si chiama
Distribuzione testo ed è
visualizzata nella figura 07.
Controlla righe isolate
•
Anche in questa scheda c’è l’anteprima, con la stessa funzione della
precedente.
Controlla righe isolate sistema il testo in due casi:
•
L’ultima riga di un paragrafo all’inizio di una nuova pagina viene riportata
nella pagina precedente;
•
La prima riga di un paragrafo alla fine di una pagina viene portata nella
pagina successiva.
Mantieni assieme le righe impedisce di avere le righe del paragrafo su
due pagine diverse. Il paragrafo deve rimanere tutto nella stessa pagina.
Mantieni con il successivo impedisce di avere in due pagine diverse il
paragrafo precedente e quello successivo. Praticamente corrisponde al
comando precedente per due paragrafi anziché per uno solo.
Anteponi interruzione manda il paragrafo selezionato in una nuova
pagina.
Ometti numeri di riga impedisce di visualizzare i numeri di riga vicino ai
paragrafi selezionati.
Non sillabare impedisce la sillabazione automatica sui paragrafi
selezionati.
•
Formato Bordi e sfondo
•
•
FORMATO BORDI E SFONDO
Il comando BORDI E SFONDO,
all’interno del menu FORMATO,
permette di mettere un colore di
sfondo e di impostare un bordo al
testo.
Generalmente i bordi e gli sfondi
sono applicati all’intero paragrafo,
ma è anche possibile scegliere di
applicarli al testo, cioè solo alle
parole selezionate. Si deve prima
selezionare il testo, poi applicare i
comandi. La figura 01 visualizza la
finestra BORDI E SFONDI.
Bordi
•
La finestra di dialogo è divisa in tre schede.
La prima scheda riguarda i Bordi del testo. L’area a
sinistra della finestra mette a disposizione alcuni
“stili” di bordi predefiniti, per utilizzarli si deve fare
clic sopra lo stile scelto, A destra della finestra c’è
l’anteprima che visualizza il risultato dei comandi
scelti.Ogni volta che si utilizza un comando si
controlla il risultato nell’anteprima.
•
Con gli strumenti dell’area che si trova in mezzo
alla finestra si possono definire i bordi in modo
personalizzato.
Stile serve per decidere il tipo di linea del bordo,
per esempio tratteggiata o doppia. Si utilizza la
barra di scorrimento e si deve fare un clic sopra lo
stile di linea scelto.
Più in basso si decide il colore del bordo. Facendo
un clic sulla tendina, freccia nera, si apre una lista
di colori, si deve poi fare un clic sul colore scelto.
spessore
• Infine si può decidere
lo spessore del bordo,
sempre utilizzando la
tendina.
pulsanti
•
•
Tutti questi comandi non hanno nessun effetto senza
la conferma, infatti guardando l’anteprima non
succede niente.
Per applicare questi strumenti, si devono confermare
utilizzando i pulsanti vicino all’anteprima e
visualizzati nella figura 04, che rappresentano
rispettivamente i bordi sopra, sotto, a sinistra, a
destra e tra due paragrafi.
Esempio
•
•
Un clic su un pulsante mette i bordi nel punto
corrispondente al pulsante (si vedono
sull’anteprima), con le impostazioni scelte nell’area
in mezzo. Quindi per mettere i bordi in tutte le
direzioni si devono prima scegliere i colori e le
dimensioni, poi fare clic sui pulsanti dell’anteprima.
È possibile mettere un colore (o tipo di linea o
spessore) diverso per ogni lato del testo.
ESEMPIO. Bordi uguali.
Aprire un nuovo file e digitare il testo visualizzato
nella figura 05.
FORMATO – BORDI E SFONDO
•
Lanciare il comando FORMATO –
BORDI E SFONDO e fare un clic sul
nome della scheda bordi. Fare un clic
sul comando Nessuno, a sinistra
nella finestra, in modo da
personalizzare i bordi e, utilizzando
l’area centrale, scegliere i bordi con
doppia linea, spessore 3 pt e colore
BLU, come mostrato nella figura 07.
Tutti gli strumenti utilizzati sono
evidenziati in rosso nella figura.
Esempio
• Il risultato si può
vedere nella figura
08.
Esempio
•
ESEMPIO. Bordi diversi.
Aprire un nuovo file e digitare il testo
visualizzato nella figura 05, lo stesso
dell’esempio precedente. Selezionare
i due paragrafi, come si vede nella
figura 06 (come nell’esempio
precedente). Lanciare il comando
FORMATO – BORDI E SFONDO e fare
un clic sul nome della scheda bordi.
Fare un clic sul comando Nessuno, a
sinistra nella finestra, in modo da
personalizzare i bordi. Scegliere lo
stile linea continua, colore blu e
spessore 2 e un quarto pt, poi
confermare i bordi in alto e in basso,
utilizzando i pulsanti vicino
all’anteprima, come mostrato nella
figura 09. Tutti gli strumenti utilizzati
sono evidenziati in rosso nella figura.
Bordi Esterni
• Per i bordi esterni
scegliere lo stile linea
tratteggiata, colore verde
e spessore 3 pt, poi
confermare i bordi a
sinistra e a destra,
utilizzando i pulsanti
vicino all’anteprima, come
mostrato nella figura 10.
Tutti gli strumenti utilizzati
sono evidenziati in rosso
nella figura.
bordo tra i due paragrafi
• Per il bordo tra i due
paragrafi scegliere lo stile
linea doppia, colore giallo
e spessore 1 e mezzo pt,
poi confermare il bordo
tra i paragrafi, utilizzando
il pulsante vicino
all’anteprima, come
mostrato nella figura 11.
Tutti gli strumenti utilizzati
sono evidenziati in rosso
nella figura.
Applica
• Il risultato si può vedere
nella figura 12.
• Importantissimo è il
comando Applica a, che
serve per decidere se i
bordi devono essere
messi all’intero paragrafo
o solo al testo
selezionato. Si deve
aprire la tendina (clic
sulla freccia nera) e fare
un clic su Paragrafo o su
Testo.
Esempio
• ESEMPIO. Bordi, paragrafi e testo.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente:
• Il DOS è il vecchio sistema operativo, che fino a
qualche anno fa era il più diffuso sui PC, prima
dell’avvento di Windows 95 e successori.
Le caratteristiche principali di questo sistema
operativo sono: testuale, monoutente, monotask.
• Selezionare “sistema operativo”, come mostrato
nella figura 13.
FORMATO – BORDI E SFONDO
Lanciare il comando FORMATO –
BORDI E SFONDO, scegliere colore,
spessore e stile della linea e, utilizzando i
pulsanti dell’anteprima, impostare i
bordi sopra, sotto, a sinistra e a destra.
Aprire la tendina “Applica a”,fare un
clic su paragrafo e fare un clic sul
pulsante OK. Il risultato è visualizzato
nella figura 14.
FORMATO – BORDI E SFONDO
•
I bordi sono stati applicati non solo alle
parole selezionate, ma all’intero
paragrafo.
Selezionare il testo “caratteristiche
principali”, come mostrato nella figura
15.
Lanciare il comando
FORMATO – BORDI E
SFONDO e scegliere le
caratteristiche dei bordi.
Applicare i bordi
utilizzando i pulsanti
dell’anteprima, aprire la
tendina “Applica a”, fare
un clic su testo e un clic sul
pulsante OK. Il risultato è
visualizzato nella figura 16.
Sfondo
•
Il bordo è stato applicato solo al
testo selezionato, non all’intero
paragrafo.
•
La terza scheda si chiama
Sfondo e serve per mettere un
colore di sfondo al testo, figura
17.
sfondo
•
•
•
Per scegliere uno sfondo si deve semplicemente
fare un clic sul colore desiderato, nella sezione
Riempimento. È anche possibile fare uno sfondo
di due colori, utilizzando la sezione Motivo. Per il
motivo si deve aprire la tendina Stile e scegliere il
modo in cui amalgamare i due colori (per esempio
righette, a quadratini o mescolando i colori in
percentuale). Si deve poi scegliere il secondo
colore.
La terza scheda si chiama Bordo pagina, il nome
definisce anche la sua funzione: mettere un bordo
intorno a tutto il foglio. La scheda bordo pagina è
praticamente uguale a quella bordo, anche per
l’utilizzo dei comandi. Unica novità è il comando a
tendina Motivo bordo, visualizzato nella figura 18.
Aprendo la tendina di questo comando si trovano
molte immagini che possono essere utilizzate
come bordo per l’intera pagina. Purtroppo con
molte stampanti il bordo inferiore non viene
stampato bene, viene tagliato.
Disporre il testo in colonne
INTRODUZIONE
• Le tabulazioni sono uno degli strumenti più difficili di tutto il
programma. Derivano dalle macchine da scrivere, dove sono
utilizzate per incolonnare il testo. Per capire meglio la funzione delle
tabulazioni, introduciamo il concetto stesso nelle macchine da
scrivere.
Le vecchie macchine da scrivere avevano un carrello che si
spostava avanti e indietro sopra il foglio. Per allineare le parole
correttamente nelle colonne si dovevano contare i caratteri che
precedevano ogni colonna.
Nelle macchine da scrivere ogni carattere occupa lo stesso spazio,
mentre nel computer ogni carattere ha una dimensione diversa, per
esempio la “i” occupa meno della “m”, per cui nel computer non è
più possibile disporre il testo in colonne contando il numero di spazi,
altrimenti il testo non verrebbe allineato bene.
Invece di dover contare per ogni riga lo stesso numero di spazi, era
possibile mettere un “blocco” al carrello, in corrispondenza
dell’inizio di ogni colonna. Si dovevano contare gli spazi una sola
volta e utilizzare un tasto per fissare il tabulatore, cioè per mettere il
blocco al carrello. In questo modo, si poteva utilizzare un apposito
tasto, chiamato TAB (tabulatore), che mandava avanti il carrello in
corrispondenza del blocco, cioè dove iniziava la colonna.
Tab
•
Nella videoscrittura il funzionamento è abbastanza simile,
considerando che al posto del carrello si utilizza il righello e che al
posto del blocco si utilizzano dei simboli, sempre sul righello.
U n’altra differenza è che nella macchina da scrivere il tasto TAB, se
non erano fissati i blocchi, mandava il carrello alla fine della riga,
mentre in Word il tasto TAB, se non sono fissati i simboli di
tabulazione, utilizza le tabulazioni predefinite (una ogni 1,25 cm).
•
•
Il tasto TAB si trova a sinistra nella tastiera ed è, di solito,
rappresentato con due frecce in direzione opposta. Anche questo
tasto rappresenta un carattere che deve essere memorizzato dal
programma. Attivando il pulsante MOSTRA/NASCONDI si vede il
simbolo della tabulazione: una freccia verso destra. La figura 01
visualizza i simboli di tabulazione, colorati in rosso.
Tabulazione
•
•
•
Come si vede, alcuni simboli di tabulazione (frecce), sono
completi, altri sono più corti o addirittura si vedono poco (come
l’ultimo).
Questo dipende dal testo e da dove si preme il tasto tabulazione. Il
tasto tabulazione manda avanti fino al primo “blocco” che trova
sul righello, se il blocco è distante la freccia si vede bene, se il
blocco è vicino, la freccia si vede poco.
Le tabulazioni predefinite sul righello sono rappresentate da
piccole tacche grigie, che nella figura 02 sono colorate in rosso
per evidenziarle.
L’impostazione predefinita
•
Con la videoscrittura è anche possibile decidere un allineamento
rispetto ai simboli sul righello. L’impostazione predefinita (che
corrisponde all’utilizzo nelle macchine da scrivere) è allineamento a
sinistra, cioè il testo inizia dove trova il blocco e procede verso
destra, come mostrato nella figura 03.
Tabulazione con allineamento
• Tabulazione con
allineamento a destra
significa che il testo
comincia dal simbolo
di tabulazione, ma
viene scritto verso
sinistra, come si vede
nella figura 04.
Tabulazione con allineamento
centrato
• Tabulazione con
allineamento centrato
significa che il testo
risulta centrato
rispetto al simbolo di
tabulazione, figura 05.
Allineamento decimale
• L’ultimo possibile
allineamento si
chiama decimale e
serve per allineare i
numeri con la virgola,
come si vede nella
figura 06.
FORMATO TABULAZIONI
• Per disporre il testo in colonne
con le tabulazioni si deve
prima di tutto digitare il testo,
mettendo davanti alle parole
da disporre in colonna il
simbolo di tabulazione, cioè si
deve premere il tasto TAB. Il
testo risulterà disposto male,
finché non verranno messi i
simboli sul righello. In seguito
si deve selezionare il testo e
disporre sul righello i simboli di
tabulazione.
Per mettere i “blocchi” sul
righello si utilizza il comando
TABULAZIONI, che si trova
all’interno del menu
FORMATO; la finestra di
dialogo del comando è
visualizzata nella figura 01.
tabulazioni predefinite
•
In alto a destra si vede la misura delle
tabulazioni predefinite, che possono essere
modificate utilizzando le frecce.
Per mettere i “blocchi” sul righello si deve
scrivere un numero in cm sulla casella di
testo Posizione tabulazioni. Si deve fare un
clic dentro la casella per fare apparire il
cursore e scrivere il numero (senza cm). Il
numero digitato corrisponde ai cm sul
righello. Scritto il numero si deve decidere il
tipo di allineamento, un po’ più a destra,
facendo un clic sul nome dell’allineamento
scelto. È anche possibile scegliere un
carattere di riempimento, un po’ più in
basso. Il carattere di riempimento è utile
nelle liste quando le colonne sono distanti,
per mostrare bene la corrispondenze tra una
parola di una colonna e una parola di
un’altra colonna.
•Dopo aver scelto tutte le caratteristiche del primo “blocco”, si deve fare un
clic sul pulsante IMPOSTA. Il numero viene riportato all’interno della
casella sotto a Posizione tabulazioni, che verrà chiamata, nel manuale,
casella delle tabulazioni correnti. Poi si deve ripetere tutto il
procedimento per ogni blocco che si intende utilizzare. La figura 02 mostra
la finestra FORMATO – TABULAZIONI con dei blocchi impostati.
Esempio
•
Il pulsante CANCELLA serve per
eliminare un blocco, selezionato nella
casella tabulazioni correnti, mentre il
pulsante CANCELLA TUTTO elimina
contemporaneamente tutte le
impostazioni.
ESEMPIO1. Tabulazioni.
Aprire un nuovo file e digitare il testo della figura 03.
FORMATO – TABULAZIONI
•
•
Come si vede, il testo risulta disposto
male, non bene incolonnato.
Selezionare tutto il testo e lanciare il
comando FORMATO – TABULAZIONI,
si apre la finestra di dialogo della
figura 01. In questo esempio ci sono
due colonne, ma la prima si trova nel
margine sinistro, quindi non è
considerata per le tabulazioni; si deve
mettere il blocco solo per la colonna
NOME.
Fare un clic sulla casella di testo
Posizione tabulazioni e digitare il
numero 4. Fare un clic su allineamento
“A sinistra” e un clic sul pulsante
imposta. Il numero 3 viene riportato
sulla casella delle tabulazioni correnti,
fare un clic sul pulsante OK. Il risultato
si vede nella figura 04.
ESEMPIO
• Il testo è disposto in
colonne, perfettamente
allineato in
corrispondenza del
simbolo sul numero 4 nel
righello. Quel simbolo
rappresenta il blocco che
è stato impostato.
• ESEMPIO2. Tabulazioni.
Aprire un nuovo file e
digitare il testo della
figura 05.
FORMATO – TABULAZIONI
•
Tra NOME e CITTÀ c’è un simbolo di
tabulazione, che non si vede perché il testo
finisce vicinissimo al simbolo di tabulazione
predefinita. In questo caso si hanno 3
colonne, della prima non si tiene conto
perché si trova sul margine sinistro, la
seconda è come l’esempio precedente, la
terza si vuole allineare al centro rispetto al
simbolo di tabulazione. Selezionare tutto il
testo e lanciare il comando FORMATO –
TABULAZIONI. Fare un clic sulla casella di
testo Posizione tabulazioni, digitare 4, fare
un clic sull’allineamento a sinistra e un clic
sul pulsante IMPOSTA. La prima tabulazione
viene inserita sulla casella delle tabulazioni
correnti. Fare un clic sulla casella posizione
tabulazioni, cancellare il numero scritto e
digitare il numero 8. Fare un clic su
allineamento centrato e un clic sul carattere
di riempimento numero 2. Fare un clic sul
pulsante IMPOSTA, il numero 8 viene
inserito sulle tabulazioni correnti, alla fine
fare un clic sul pulsante OK. Il risultato si
vede nella figura 06.
FORMATO – TABULAZIONI
• Nel righello ci sono 2 simboli, uno per ogni blocco. I simboli hanno
due figura diverse, che rappresentano rispettivamente l’allineamento
a sinistra e quello centrato. I puntini che si vedono tra NOME e
CITTÀ rappresentano il carattere di riempimento.
Per qualsiasi modifica si deve selezionare tutto il testo e utilizzare il
comando FORMATO – TABULAZIONI.
TABULAZIONI SUL
RIGHELLO
•
È possibile definire le tabulazioni utilizzando il
righello, in modo più veloce. Si deve digitare il
testo, selezionarlo, scegliere il simbolo
corrispondente al tipo di allineamento di cui si ha
bisogno e fare un clic direttamente sul righello, in
corrispondenza della posizione in cui si vuole
mettere il blocco.
Per scegliere il tipo di allineamento delle
tabulazioni si deve utilizzare la casella che si trova
a sinistra del righello, evidenziata con un
rettangolo rosso nella figura 01.
Tabulatori
• Ad ogni clic nella casella cambia il simbolo. Nella figura
02 sono visualizzati, in ordine, i simboli che
rappresentano l’allineamento a sinistra, l’allineamento a
destra, l’allineamento al centro e l’allineamento
decimale.
• Si può anche spostare il simbolo sul righello: si deve
selezionare il testo, portare il puntatore del mouse
esattamente sopra il simbolo della tabulazione nel
righello, premere e tenere premuto il pulsante sinistro
del mouse e trascinare verso destra o verso sinistra.
Quando si trova la nuova posizione si rilascia il pulsante
del mouse.
Per eliminare le tabulazioni si deve selezionare il testo,
portare il puntatore del mouse esattamente sopra il
simbolo di tabulazione sul righello, premere e tenere
premuto il pulsante sinistro del mouse e trascinare
verso il basso, cioè verso il foglio. Un volta che il
puntatore ha raggiunto il foglio si deve rilasciare il
pulsante sinistro del mouse.
ESEMPIO1
•
ESEMPIO1. Tabulazioni con il righello.
Aprire un nuovo file e copiare il testo
della figura 03.
•
Selezionare tutto il testo, portare il
puntatore del mouse sopra la casella
delle tabulazioni (figura 01) e fare clic
finché non appare il simbolo di
tabulazione sinistra (il primo della
figura 02). Portare il puntatore del
mouse in corrispondenza del numero 5
sul righello (appena sotto il numero e
appena sopra la barra grigia) e fare un
clic. Nel righello si vede il simbolo della
tabulazione e il testo risulta
incolonnato, figura 04.
Selezionare
• Selezionare nuovamente
il testo e portare il
puntatore del mouse
sopra il simbolo di
tabulazione sul righello,
sotto il puntatore appare il
nome del simbolo, come
si vede nella figura 05.
Cliccare e tenere premuto
il pulsante sinistro del
mouse. Trascinare il
simbolo sul righello fino al
numero 6 e rilasciare. La
colonna viene sistemata
sulla nuova posizione.
ESEMPIO2.
• ESEMPIO2.
Tabulazioni con
righello.
Aprire un nuovo file e
copiare il testo della
figura 06.
Selezionare tutto il testo
•
Selezionare tutto il testo, portare il
puntatore del mouse sopra la casella
delle tabulazioni (figura 01) e fare clic
finché non appare il simbolo di
tabulazione sinistra (il primo della
figura 02). Portare il puntatore del
mouse in corrispondenza del numero
5 sul righello e fare un clic. Portare il
puntatore del mouse sopra la casella
delle tabulazioni (figura 01) e fare clic
finché non appare il simbolo di
tabulazione al centro (il terzo della
figura 02). Portare il puntatore del
mouse in corrispondenza del numero
9 sul righello (appena sotto il numero
e sopra la barra grigia) e fare un clic.
Nel righello si vedono i simboli delle
tabulazioni e il testo risulta
incolonnato, figura 07.
Elenchi
PULSANTI
• PULSANTI
Il modo più semplice e
veloce per creare gli
elenchi è quello di
digitare il testo,
selezionarlo e fare un clic
su uno dei pulsanti per gli
elenchi, visualizzati nella
figura 01. Il pulsante
rimane premuto ad
indicare l’utilizzo
dell’elenco.
Pulsanti
• Il primo pulsante rappresenta gli elenchi numerati, il secondo gli
elenchi puntati. La differenza tra i due tipi di elenchi consiste nel
fatto che gli elenchi puntati utilizzano lo stesso simbolo per ogni
punto dell’elenco, mentre quelli numerati utilizzano un simbolo con
una numerazione e un ordine progressivo (come per esempio
numeri o lettere dell’alfabeto).
Per passare da un tipo di elenco ad un altro si deve semplicemente
fare un clic sul pulsante del nuovo elenco, dopo aver selezionato il
testo.
Per togliere l’elenco si deve selezionare il testo e fare un clic sul
pulsante dell’elenco, che era premuto e torna in fuori.
ESEMPIO
•
ESEMPIO. Elenchi.
Aprire un nuovo file e digitare il testo
della figura 02.
•
Selezionare il testo e fare un clic
sul pulsante ELENCO PUNTATO,
la figura 03 illustra il risultato.
Selezionare nuovamente il testo e
fare un clic sul pulsante ELENCO
NUMERATO
•
Esempi
•
In qualsiasi momento è possibile
inserire nuove voci nell’elenco,
senza doverlo rifare. Portare il
cursore subito dopo MILANO,
premere INVIO e digitare la nuova
città BOLOGNA. Automaticamente
Word sistema l’elenco, come si
vede nella figura 05.
Per eliminare una voce
dall’elenco si deve selezionare
l’intero paragrafo, compreso il
simbolo di fine paragrafo, e
digitare CANC, Word sistema
l’elenco.
Selezionare la città VERONA,
compreso il simbolo di fine
paragrafo, come mostrato nella
figura 06.
Esempi
•
Premere il tasto CANC, sparisce
la città VERONA e il punto
dell’elenco, automaticamente
sono anche sistemati tutti i numeri
relativi alle altre città, come si
vede nella figura 07.
Esempio
• ESEMPIO. Elenchi con paragrafi lunghi.
Non sempre gli elenchi sono formati da singole parole, spesso nelle
lettere si utilizzano gli elenchi per paragrafi di molte righe. Aprire un
nuovo file e digitare il testo seguente, andando a capo al posto di
(INVIO).
• Come ogni dispositivo, anche il disco fisso è soggetto a usura, errori
e malfunzionamenti. Può succedere che siano persi o rovinati alcuni
dati nell’ hard disk. Per certi tipi di problemi è possibile intervenire e
riparare all’errore, in altri casi invece si deve necessariamente
sostituire il disco. (INVIO) Uno degli errori più frequenti è noto come
BAD SECTOR (settore “cattivo”, rovinato). Quando viene segnalato
questo errore significa che i dati memorizzati nel bad sector sono
stati persi. Quindi si deve controllare periodicamente il disco, prima
di memorizzare le informazioni, in modo da non utilizzare i settori
rovinati. Windows fornisce un programma che controlla e ripristina
alcuni tipi di errori: SCANDISK.
• Selezionare tutto il testo e fare un clic sul pulsante ELENCO
NUMERATO, il risultato si vede nella figura 08.
Esempio
I punti dell’elenco
•
I punti dell’elenco sono creati per ogni
paragrafo, cioè solo dopo un INVIO.
Posizionare il cursore davanti alla
scritta “Può succedere”, come
mostrato nella figura 09.
INVIO
• Premere il tasto INVIO, viene
creato un nuovo paragrafo e,
di conseguenza, un nuovo
punto dell’elenco, figura 10.
• Per andare a capo, senza
cambiare paragrafo, quindi
anche senza cambiare punto
elenco, si deve utilizzare la
combinazione di tasti SHIFT +
INVIO, che crea un simbolo
chiamato testo a capo.
Questo simbolo, figura 11, non
cambia paragrafo, il suo unico
effetto è quello di cambiare
riga.
SHIFT + INVIO
•
Posizionare il cursore davanti alla
scritta “Quindi si deve”, come
mostrato nella figura 12.
Digitare SHIFT + INVIO, il testo va
a capo, ma non cambia punto
elenco, come mostrato nella figura
13, il simbolo di testo a capo è in
rosso.
ELENCHI PUNTATI
• Il pulsante ELENCO
PUNTATO prevede un
unico simbolo.
Utilizzando il comando
ELENCHI PUNTATI E
NUMERATI, che si trova
nel menu FORMATO, è
possibile scegliere
qualsiasi simbolo per
l’elenco. Eseguendo il
comando si apre la
finestra di dialogo
mostrata nella figura 01.
FORMATO – ELENCHI PUNTATI E
NUMERATI
• La finestra è divisa in tre
schede, per passare da una
scheda all’altra si deve fare un
clic sul nome.
Nella finestra sono presenti più
immagini che rappresentano i
simboli più utilizzati negli
elenchi, per utilizzarli si deve
selezionare il testo, lanciare il
comando FORMATO –
ELENCHI PUNTATI E
NUMERATI, fare un clic su uno
dei simboli e un clic sul
pulsante OK.
Per scegliere un simbolo
diverso si deve fare un clic su
uno di quelli predefiniti e
premere il pulsante
PERSONALIZZA, si apre
un’altra finestra di dialogo,
figura 02.
PUNTO ELENCO
• Per scegliere un simbolo diverso si deve premere il pulsante
PUNTO ELENCO, che apre la finestra di dialogo SIMBOLI, vista in
un precedente capitolo. Nella finestra simboli si deve scegliere il
simbolo e fare clic su CHIUDI.
Il pulsante CARATTERE serve se si vuole scegliere una
formattazione diversa, per il simbolo, rispetto al testo. Apre la
finestra di dialogo CARATTERE, vista anche questa in un
precedente capitolo.
La sezione Posizione punto elenco serve per spostare il simbolo
dell’elenco rispetto al margine sinistro, praticamente è il rientro del
simbolo. Utilizzando le frecce si possono aumentare o diminuire le
misure e controllando nell’Anteprima si vede il risultato. È più facile
provare e guardare l’anteprima che spiegarlo.
La sezione Posizione testo serve per spostare il testo in
corrispondenza al simbolo dell’elenco, anche in questo caso è più
facile provare e guardare l’anteprima che non spiegarlo.
Dopo aver fatto tutte le scelte si deve fare clic sul pulsante OK.
PERSONALIZZA
• Nella finestra ci sono
alcuni esempi di elenchi
predefinititi, per utilizzarli
si deve semplicemente
farci un clic sopra e un
clic su OK. Se si desidera
un elenco numerato,
diverso da quelli
predefiniti, si deve
sceglierne uno e fare un
clic sul pulsante
PERSONALIZZA, si apre
una seconda finestra di
dialogo, figura 02.
Elenchi Numerati
• La seconda scheda del
comando FORMATO –
ELENCHI PUNTATI E
NUMERATI si chiama
Numeri o lettere e serve
per personalizzare gli
elenchi numerati. Si deve
selezionare il testo,
lanciare il comando e fare
un clic sul nome della
scheda, figura 01.
Stile numero
• La finestra è molto simile
a quella per
personalizzare gli elenchi,
quindi si vedranno solo gli
strumenti diversi.
Per scegliere un elenco
diverso si deve aprire la
tendina della casella Stile
numero, facendo un clic
sulla freccia nera, figura
03.
Formato numero
•
Più a destra c’è la casella Comincia
da che serve per scegliere il numero o
la lettera iniziale dell’elenco.
Più in basso, nella casella di testo
Posizione numero si stabilisce
l’allineamento del numero elenco. È
utile quando l’elenco supera i 9 punti
per allineare a destra i numeri, in
modo che le unità si trovino sopra le
unità, le decine sopra le decine, e così
di seguito.
Lo strumento più importante è
Formato numero, dove si può
scegliere cosa visualizzare prima e
dopo il numero dell’elenco. Si deve
fare un clic all’interno della casella di
testo e digitare i caratteri che
attorniano il numero. Il numero è
rappresentato da una casellina grigia,
che non deve essere cancellata. Nella
figura 04 c’è un esempio che mostra
cosa scrivere per visualizzare i numeri
dell’elenco nella forma: (1).
Dopo aver fatto tutte le scelte si deve
fare clic sul pulsante OK.
ELENCHI A STRUTTURA
•
La figura 01 visualizza un esempio di
elenco a struttura.
FORMATO – ELENCHI PUNTATI E
NUMERATI
•
Gli elenchi a struttura sono più
elenchi semplici messi insieme,
uno dentro l’altro. L’elenco più
esterno fa parte di quello che
viene chiamato il primo livello,
quelli più interni fanno parte del
secondo, terzo, quarto livello (al
massimo 9 livelli). Per creare un
elenco a struttura si deve digitare
il testo, lanciare il comando
FORMATO – ELENCHI PUNTATI
E NUMERATI e fare un clic sulla
scheda Struttura, figura 02. Dentro
la finestra di dialogo si devono
definire tutti gli elenchi, un livello
alla volta. Praticamente è come
fare più elenchi semplici (quelli
visti sopra) in un’unica
operazione.
RIDUCI RIENTRO e AUMENTA
RIENTRO
•
Questa finestra di dialogo è
praticamente uguale alla finestra di
dialogo Numeri o lettere, tranne che
per la casella Livello. Per definire
l’elenco si lavora esattamente come
negli elenchi precedenti, facendo
prima un clic sul livello da modificare.
Finito un livello si passa ad un altro.
Dopo aver fatto tutte le scelte si deve
fare clic sul pulsante OK.
Purtroppo non è ancora sufficiente,
infatti dopo queste operazioni il testo
risulta tutto sul primo livello della
struttura, infatti Word non può sapere
come dividere il testo in livelli. Si deve
quindi, manualmente, indicare al
programma quali sono le parti da
mettere al primo livello, quali al
secondo livello, ecc. Per fare questa
operazione si utilizzano i pulsanti
RIDUCI RIENTRO e AUMENTA
RIENTRO (che possiamo rinominare
in riduci livello e aumenta livello),
visualizzati nella figura 03.
Esempio
•
ESEMPIO. Elenco a struttura.
Aprire un nuovo file e copiare le
parole seguenti, una per riga.
FORMATO – ELENCHI PUNTATI E
NUMERATI
• Selezionare tutto il testo,
lanciare il comando FORMATO
– ELENCHI PUNTATI E
NUMERATI e fare un clic sulla
scheda Struttura. Selezionare
il primo esempio di struttura e
fare un clic sul pulsante
personalizza. Fare un clic su
livello 1 e selezionare il tipo di
elenco numeri (1, 2, 3). Fare
un clic su livello 2 e
selezionare il tipo di elenco
lettere minuscole (a, b, c). Fare
un clic su livello 3 e
selezionare il tipo di elenco
puntato (con uno qualsiasi dei
simboli) e fare un clic su OK. Il
testo risulta come nella figura
04.
Esempio
• Selezionare insieme
scheda madre, cpu,
hard disk e cd rom,
come mostrato nella
figura 05.
AUMENTA RIENTRO
• Fare un clic sul
pulsante AUMENTA
RIENTRO, il testo
selezionato passa al
secondo livello, come
si vede nella figura 06
AUMENTA RIENTRO
• Selezionare insieme 30
X, 40 X e 42 X e fare un
primo clic sul pulsante
aumenta rientro, il testo
selezionato viene portato
al secondo livello. Fare
un secondo clic sul
pulsante AUMENTA
RIENTRO e il testo viene
portato al terzo livello,
figura 07.
Esempio
• Si deve continuare
con questo sistema
fino alla fine
dell’elenco, il risultato
finale è visualizzato
nella figura 08.
Spostare e copiare
Trascinamento
•
•
Il trascinamento è il metodo per copiare o spostare più veloce e più semplice da
apprendere. È adatto quando si lavora all’interno di un’area completamente visibile
sullo schermo.
Per spostare il testo si procede come segue:
selezionare il testo da spostare;
•
portare il puntatore del mouse sul bordo dei caratteri selezionati, il puntatore assume
la forma di una freccia bianca;
•
premere e tenere premuto il tasto sinistro del mouse;
•
sempre tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, muovere la mano in direzione
delle posizione in cui si intende portare il testo;
•
trovata la posizione corretta, rilasciare il pulsante sinistro del mouse. La posizione
corretta è indicata da una piccola linea verticale formata da puntini neri, che si sposta
insieme al puntatore.
È possibile spostare testo solo deve c’è altro testo, non in un punto vuoto del foglio,
esattamente come non è possibile spostare il cursore sulla parte bianca del foglio.
Il testo viene cancellato, tolto da dove si trovava all’inizio e viene spostato nella
nuova posizione.
•
Esempio
• ESEMPIO. Spostare con trascinamento.
Aprire un nuovo file e copiare il testo seguente:
• I grafici sono immagini che rappresentano le tabelle, o meglio che
rappresentano i dati delle tabelle. In generale, risulta molto più
semplice e immediato consultare un grafico che una tabella. A
conferma di ciò, nelle riviste in edicola si trovano spesso articoli che
presentano dei dati (statistiche, inchieste, bilanci, ecc.) attraverso
dei grafici, non attraverso le tabelle. In genere i grafici più utilizzati
sono quelli a torta o gli istogrammi, perché sono i più semplici da
capire anche senza conoscenze matematiche.
• Selezionare la parola grafici, come mostrato nella figura 01 e
applicare il colore rosso al carattere, questo per riconoscere la
parola quando avrà cambiato posizione.
Esempio
Portare il puntatore del mouse sul bordo della
selezione e aspettare che assuma la forma di
una freccia.
Esempio
• Premere e tenere premuto il
tasto sinistro del mouse.
Tenendo premuto il tasto
sinistro del mouse spostare la
mano, con lo spostamento è
visualizzato sotto il puntatore
un rettangolo che indica il testo
trascinato e una linea verticale
che indica la posizione del
cursore, cioè dove verrà
rilasciato il testo. Inserire il
testo tra le parole “gli” e
“istogrammi” nella penultima
riga, 03.
Esempio
•
Il testo è stato eliminato dalla posizione originale e trasferito in quella nuova.
•
•
Per copiare il testo si procede come segue:
selezionare il testo da copiare;
•
portare il puntatore del mouse sul bordo della selezione, il puntatore assume la forma
di una freccia bianca;
•
premere e tenere premuto il tasto sinistro del mouse;
•
premere e tenere premuto nella tastiera CTRL;
•
sempre tenendo premuto il tasto sinistro del mouse e il tasto CTRL sulla tastiera,
muovere la mano in direzione delle posizione in cui si intende portare il testo;
•
trovata la posizione corretta, rilasciare il pulsante sinistro del mouse, per ultimo
rilasciare il tasto CTRL sulla tastiera.
Il testo viene lasciato dove si trovava all’inizio e viene copiato anche nella nuova
posizione: si ottengono due testi identici in due posizioni diverse, appunto la copia.
•
Esempio
• ESEMPIO. Copiare
con trascinamento.
Si utilizza il testo
dell’esempio
precedente.
Selezionare la parola
immagini, come
mostrato nella figura
04.
Colorare in
• Colorare in verde il
testo, per vedere
meglio il risultato
finale. Portare il
puntatore del mouse
sul bordo della
selezione e aspettare
che assuma la forma
di una freccia.
• Premere e tenere premuto il
tasto sinistro del mouse.
Premere e tenere premuto il
tasto CTRL della tastiera.
Tenendo premuto il pulsante
sinistro del mouse e il tasto
CTRL, spostare la mano: con
lo spostamento sono
visualizzati un rettangolo, sotto
il puntatore, che indica il testo
selezionato, la linea verticale
che indica la posizione del
cursore e una croce che indica
la copia (per distinguere dallo
spostamento).
Esempio
• Rilasciare il tasto
sinistro del mouse e,
dopo, rilasciare il
tasto CTRL. Inserire il
testo tra le parole
“nelle” e “riviste” nella
terza riga, 07.
TAGLIA, COPIA, INCOLLA
• Il metodo del trascinamento, pur essendo semplice e veloce, non è
sempre conveniente. Per esempio se si deve copiare un testo in un
altra pagina o in un altro file, con il trascinamento risulta difficile.
Il metodo TAGLIA, COPIA, INCOLLA risulta meno facile all’inizio,
ma più comodo una volta appreso. È adatto per copiare o spostare
in posizioni distanti, per esempio fogli diversi o file diversi.
In generale si devono fare le seguenti operazioni:
• selezionare;
• TAGLIA per spostare, oppure COPIA per copiare. Uno solo dei due,
non prima uno e poi l’altro;
• destinazione;
• INCOLLA.
Taglia copia incolla
• Queste quattro operazioni valgono nel caso generale: qualsiasi
programma di Windows, qualsiasi cosa si voglia copiare o spostare.
Una volta imparate, possono essere usate in ogni altra applicazione
nello stesso modo.
La prima operazione è esattamente quella vista nel precedente
paragrafo: serve per dire al programma quale testo si intende
spostare o copiare.
La seconda operazione serve per dire a Word che si ha l’intenzione
di copiare o spostare il testo selezionato. Il programma a questo
punto sa che si intende fare l’operazione, ma non sa ancora quando
e dove. Se ci si ferma all’operazione 2, è come non fare niente.
La terza fase serve per indicare quale sarà la nuova posizione del
testo selezionato. Si deve portare il cursore nella posizione in cui si
intende portare i caratteri selezionati.
La quarta fase indica a Word che si vuole compiere l’operazione,
cioè spostare o copiare il testo. Solo a questo punto il programma
esegue la copia o lo spostamento.
L’errore più frequente è fermarsi alla seconda operazione.
TAGLIA, COPIA e INCOLLA
• comandi TAGLIA, COPIA
e INCOLLA si trovano
all’interno del menu
MODIFICA o nella barra
degli strumenti
rappresentati nella figura
01. Le forbici
rappresentano TAGLIA, il
doppio foglio COPIA e la
cartellina con il foglio
INCOLLA.
ESEMPIO. TAGLIA
• ESEMPIO. TAGLIA.
Aprire un nuovo file e copiare il testo seguente:
• Si nota che Excel, invece di calcolare il risultato, riporta
esattamente quanto scritto. Il problema è che il
programma non può conoscere le nostre intenzioni. Per
Excel è stato scritto un testo, che è stato riportato
esattamente.
Si deve, pertanto, specificare ad Excel che si vuole
scrivere un’operazione e che interessa il risultato di
questa operazione. Per fare ciò, si deve digitare il
simbolo di uguale, “=”, davanti all’operazione. Il simbolo
= indica ad Excel di fare i calcoli e riportare il risultato.
• Selezionare la parola Excel, come mostrato nella figura
02 e colorare in rosso, per vedere meglio il risultato.
Esempio
• Selezionare la parola
Excel (operazione 1)
e fare un clic sul
pulsante TAGLIA nella
barra degli strumenti
(operazione 2). Il
testo selezionato
sparisce.
Esempio
• Posizionare il cursore
tra la parola
“riportato” e la parola
“esattamente” nella
terza riga, figura 04
(operazione3).
INCOLLA
Fare un clic sul pulsante INCOLLA (operazione 4).
ESEMPIO. COPIA
• ESEMPIO. COPIA.
Si utilizza il testo
dell’esempio precedente.
Selezionare la parola
calcolare e applicare il
colore blu, per vedere
meglio il risultato.
Selezionare la parola
calcolare (operazione 1),
come mostrato nella
figura 06.
pulsante COPIA
• Fare un clic sul pulsante
COPIA nella barra degli
strumenti (operazione
2), apparentemente non
è successo niente, in
realtà il programma copia
la selezione nella
memoria RAM e attende
la conferma.
Posizionare il cursore tra
la parola “questa” e la
parola “operazione” nella
penultima riga
(operazione3) e fare un
clic sul pulsante
INCOLLA (operazione 4).
Copia Formato
•
Il comando COPIA FORMATO,
figura 01, serve per copiare la
formattazione del testo, anziché il
testo.
•
Si deve selezionare il testo con la
formattazione che si vuole
copiare, fare un clic sul pulsante
COPIA FORMATO, il puntatore
assume la forma di un pennello
(quella del pulsante) e selezionare
il testo a cui si vuole applicare la
formattazione.
Facendo doppio clic sul pulsante
COPIA FORMATO, il pulsante
rimane premuto ed è possibile
copiare la formattazione in più
parti diverse, finché non si fa
tornare in fuori il pulsante, con un
clic.
ESEMPIO. Copia Formato.
• ESEMPIO. Copia Formato.
Aprire un nuovo file e digitare il
testo seguente:
•
Selezionare la prima riga e
applicare la formattazione
seguente: tipo di carattere Arial,
dimensione carattere 16,
grassetto, colore carattere rosso,
come si vede nella figura 02.
COPIA FORMATO
•
Selezionare la prima riga e fare un
clic sul pulsante COPIA
FORMATO, il puntatore assume la
forma di un pennello. Selezionare
la Quarta riga, il puntatore torna
normale e la quarta riga assume
la formattazione della prima, figura
03.
Selezionare la seconda riga e
applicare la formattazione
seguente: tipo di carattere
Courier New, dimensione
carattere 18, corsivo, colore
carattere blu, come si vede
nella figura 04.
COPIA FORMATO
• Selezionare la seconda riga e
fare doppio clic sul pulsante
COPIA FORMATO, il puntatore
assume la forma di un
pennello e il pulsante rimane
premuto. Selezionare la
decima riga, figura 05.
• Il puntatore ha ancora la forma
di un pennello, selezionare le
righe ottava e sesta, figura 06.
• Il puntatore del mouse ha
ancora la forma di un pennello,
per terminare l’operazione fare
un clic sul pulsante COPIA
FORMATO, che ritorna
normale.
Trova e sostituisci
Trova
•
Lo strumento TROVA è molto utile sui
documenti di grandi dimensioni per
cercare una riga o una parola nel
documento stesso. Si deve aprire il
menu MODIFICA e fare un clic sul
comando TROVA e si apre la finestra
di dialogo visualizzata nella figura 01.
TROVA SUCCESSIVO
• Si deve inserire il testo da cercare nella casella Trova e fare un clic
sul pulsante TROVA SUCCESSIVO. Word comincia a cercare dalla
posizione del cursore verso la fine del documento, arrivato alla fine
riparte dall’inizio e arriva fino alla posizione del cursore. Se trova
una corrispondenza la seleziona e sospende la ricerca. Si deve
controllare se il testo trovato corrisponde a quello cercato, in tal
caso si fa un clic sul pulsante CHIUDI, altrimenti si fa un clic sul
pulsante TROVA SUCCESSIVO per cercare un’altra
corrispondenza.
ESEMPIO. Trova
•
•
ESEMPIO. Trova.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente:
Un mio amico di nome Paul ricevette un’automobile come regalo di Natale da suo fratello. La
vigilia di Natale, quando Paul uscì dall’ufficio, un monello di strada stava girando attorno all’auto
nuova luccicante, ammirandola. “È sua questa macchina, signore?” domandò.
Paul annuì. “Me l’ ha regalata mio fratello per Natale.” Il ragazzo rimase sbalordito. “Vuole dire che
suo fratello gliel’ ha regalata e a lei non è costata niente? Ragazzi, vorrei...” esitò.
Naturalmente paul sapeva che cosa avrebbe voluto. Avrebbe voluto avere un fratello così. Ma
quello che disse il ragazzo scosse Paul fino ai talloni.
“Vorrei,” proseguì il ragazzo, “poter essere un fratello così.”
Paul guardò il ragazzo con meraviglia, poi impulsivamente aggiunse: “Ti piacerebbe fare un giro
con la mia machina?”
“Oh, si, tantissimo.”
Dopo un breve giro, il ragazzo si volse e con gli occhi luccicanti chiese: “Signore, le dispiacerebbe
passare davanti a casa mia?”
Paul sorrise. Pensava di sapere che cosa volesse il ragazza. Voleva mostrare ai vicini che poteva
tornare a casa su un’auto grande. Ma Paul si sbagliava di nuovo. “Può fermarsi dove ci sono quei
gradini?” chiese il ragazzo.
Corse su per i gradini. Poco dopo Paul lo udì ritornare, ma non velocemente. Accompagnava il
fratellino storpio. Lo fece sedere sul gradino inferiore, poi si strinse a lui e indicò l’automobile.
“Eccola, Buddy, proprio come ti ho detto di sopra. Suo fratello gliel’ ha regalata per natale e non gli
è costata un centesimo. E un giorno io te ne regalerò una uguale... allora vedrai tutte le belle cose
delle vetrine natalizie che ho cercato di descriverti.”
Paul scese e sollevò il ragazzo sul sedile anteriore dell’auto. Il fratello maggiore, con gli occhi
luccicanti, salì accanto e tutti e tre cominciarono un memorabile giro natalizio.
Dan Clark
MODIFICA – TROVA
•
Eseguire il comando MODIFICA –
TROVA, nella finestra di dialogo
digitare la parola Paul e fare un
clic sul pulsante TROVA
SUCCESSIVO. Provare più volte
a cliccare sul pulsante TROVA
SUCCESSIVO e osservare che
ogni volta viene trovata la parola
Paul, in una posizione diversa.
•
Il pulsante ALTRO, aggiunge alla
finestra di dialogo alcuni comandi,
come si vede nella figura 02.
Maiuscole/minuscole e Solo
parole intere
•
Le opzioni utilizzate sono
Maiuscole/minuscole e Solo
parole intere. La prima opzione
permette di cercare la parola
esattamente come è stata digitata,
cioè Paul è diverso d paul e da
PAUL, quindi digitando Paul le
altre non vengono cercate. Per la
seconda facciamo un esempio: se
non è attiva e si digita “da”,
vengono trovate tutte le parole
che iniziano con “da”, per esempio
da, dado, Davide, dati.
Il pulsante SPECIALE permette di
cercare alcuni caratteri particolari,
che non si possono digitare da
tastiera. Un clic sul pulsante
SPECIALE apre una lista di questi
caratteri, figura 03.
FORMATO
• Il pulsante FORMATO apre un menu dove
si trovano i comandi CARATTERE,
PARAGRAFO e altri che riguardano la
formattazione, per cercare un testo senza
conoscere i caratteri, ma conoscendo la
formattazione.
ESEMPIO.
•
ESEMPIO. Trova formattazione.
Selezionare a caso 10 parole nel testo
dell’esercizio precedente e colorarle in
rosso. Eseguire il comando MODIFICA
– TROVA e fare un clic sulla casella
Trova, senza scrivere niente. Fare un
clic sul pulsante ALTRO, fare un clic
sul pulsante FORMATO e uno su
CARATTERE. Si apre la finestra di
dialogo per il carattere, selezionare il
colore rosso e fare un clic su OK, il
risultato si vede nella figura 04.
•
Nella casella di testo Trova non c’è
scritto niente, ma subito sotto è
indicato che si intende cercare un
testo con una particolare
formattazione: carattere rosso.
Provare a fare clic più volte sul
pulsante TROVA SUCCESSIVO,
verranno trovate, una alla volta, tutte
le parole colorate in rosso.
Sostituisci
• Lo strumento
SOSTITUISCI è molto
utile sui documenti di
grandi dimensioni per
cercare un testo e
sostituirlo con un altro, in
particolare è conveniente
quando si deve sostituire
la stessa frase o parola
molte volte. Si deve
aprire il menu MODIFICA
e fare un clic sul
comando
SOSTITUISCI, si apre la
finestra di dialogo
visualizzata nella figura
01.
Sostituisci con
• La finestra è identica a quella del comando TROVA, con in più la
casella di testo Sostituisci con, dove si deve digitare il testo con cui
si vuole sostituire quello trovato. Il pulsante SOSTITUISCI elimina il
testo trovato e inserisce il testo da sostituire, una sola operazione. Il
pulsante SOSTITUISCI TUTTO automaticamente compie
l’operazione del pulsante precedente su tutto il documento, senza
chiedere conferma; alla fine visualizza il numero di sostituzioni
effettuate.
• ESEMPIO. Sostituisci.
Si utilizza il testo degli esercizi precedenti. Si vuole sostituire la
parola Paul con la parola Paolo, in tutto il documento. Eseguire il
comando MODIFICA – SOSTITUISCI e digitare Paul nella casella di
testo Trova. Digitare Paolo nella casella di testo Sostituisci con e
fare un clic sul pulsante TROVA SUCCESSIVO. Provare a fare clic
sul pulsante SOSTITUISCI, poi sul pulsante SOSTITUISCI TUTTO.
Vai a
•
•
Lo strumento VAI A serve per
spostarsi in un certo punto del
documento, per esempio la pagina
54; è utile soprattutto nei
documenti lunghi. Si deve
eseguire il comando VAI A che si
trova nel menu MODIFICA, si apre
la finestra di dialogo visualizzata
nella figura 01.
A sinistra, nella casella Vai a, si
può scegliere in base a quale
elemento spostarsi sul
documento, mentre a destra, nella
casella Numero di pagina, si
deve digitare il numero della
pagina che si vuole visualizzare.
Controllo ortografico
Controllo ortografica
• Winword non conosce il significato delle parole, ciononostante è in
grado di effettuare due tipi di controlli sul documento: il controllo
ortografico e il controllo grammaticale. Per effettuare il controllo
ortografico il programma dispone di un dizionario che è un elenco
di parole. Ricordiamo che parola per il computer è un insieme di
caratteri seguiti da uno spazio. Ogni parola digitata dall’utente viene
confrontata con la lista del dizionario, se la parola corrisponde a una
della lista è corretta, altrimenti è considerata sbagliata e viene
sottolineata in rosso. Può succedere che il dizionario contenga la
parola al singolare, ma non quella al plurale.
•
Il controllo grammaticale è fatto in un modo più difficile da spiegare e da
capire, si deve sempre considerare che il computer non conosce il
significato. Il controllo grammaticale controlla se le frasi sono costruite
correttamente, ha un insieme di regole fisse che paragona alla frase scritta.
Non è detto che se il controllo grammaticale rileva un errore, la frase sia per
forza scorretta.
controllo ortografico
• Dopo aver scritto un documento, conviene sempre fare sia il
controllo ortografico che quello grammaticale, perché sono in grado
di rilevare la maggior parte degli errori di digitazione (non tutti). Il
primo rileva gli errori parola per parola, il secondo in genere segnala
regole grammaticali che possono essere saltate, ma almeno in una
occasione è d’aiuto: se si digita due volte la stessa parola, per
esempio “casa casa”, il correttore ortografico non rileva errori in
quanto entrambe risultano sulla lista del dizionario, mentre il
correttore grammaticale rileva la parola ripetuta e la segnala.
Si utilizza il correttore ortografico direttamente scrivendo il testo,
infatti le parole considerate scorrette sono segnalate con una
sottolineatura rossa. Quando ci si accorge dell’errore è possibile
correggerlo utilizzando CANC o BACK SPACE o fare clic con il tasto
destro del mouse sopra la parola sottolineata, esce una lista di
suggerimenti. I suggerimenti sono forniti non considerando il
significato del termine (perché Word non lo conosce), ma cercando
nel dizionario parole con caratteri simili. Per esempio i suggerimenti
per casa potrebbero essere cassa e caso, che hanno significati
completamente diversi ma sono composte da caratteri simili.
ESEMPIO
•
ESEMPIO. Tasto destro.
Aprire un nuovo file e digitare il
testo, esattamente come è scritto,
della figura 01.
Portare il puntatore del mouse
sopra la parola sottolineata in
rosso e fare un clic con il tasto
destro, si apre una tendina, figura
02.
Aggiungi
• Le parole della prima sezione sono i suggerimenti, per utilizzarle si
deve fare un clic sopra con il tasto sinistro del mouse.
Nella seconda sezione c’è il comando Ignora tutto che serve per
fare in modo che la parola venga considerata corretta nel
documento, in modo che non sia più sottolineata. Negli altri
documenti verrà ancora considerata sbagliata.
Il comando Aggiungi inserisce la parola nel dizionario, in modo che
non venga più considerata sbagliata nel documento e anche in tutti
gli altri documenti.
Nell’ultima sezione l’unico comando utile è Lingua, che serve per
cambiare la lingua del dizionario, cioè per utilizzare il dizionario e il
correttore grammaticale di altre lingue. In Winword 2000 è possibile
installare i correttori di italiano, inglese, francese e tedesco, nelle
versioni precedenti del programma, invece, era disponibile solo la
lingua italiana, le altre dovevano essere acquistate a parte.
CONTROLLO ORTOGRAFIA E
GRAMMATICA
• Alla fine del documento,
per fare un controllo
completo, si deve
eseguire il comando
CONTROLLO
ORTOGRAFIA E
GRAMMATICA, che si
trova nel menu
STRUMENTI. Il comando
apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura
03.
Cambia
• comandi Ignora tutto, Aggiungi, Lingua dizionario e Suggerimenti
hanno la stessa funzione vista per il tasto destro.
Il comando Ignora si differenzia da Ignora tutto perché considera la
parola corretta solo in quella occorrenza, non nel resto del
documento. Per cui, se la parola appare in altre zone del documento
sarà nuovamente considerata scorretta.
La casella di testo più in alto mostra un’anteprima dell’errore
evidenziando in rosso (correttore ortografico) o in verde (correttore
grammaticale) l’errore riscontrato. Per correggere si può accettare
uno dei suggerimenti, con un clic sopra, oppure mettere il cursore
nella casella dell’anteprima e correggere a mano, come su un
normale documento. Per confermare la correzione si utilizza il
pulsante Cambia, che corregge l’errore solo in quella occorrenza,
non nel resto del documento, oppure Cambia tutto che corregge lo
stesso errore in tutto il documento.
Sillabazione
• Dopo aver digitato il
testo è possibile
selezionarlo e
sillabarlo utilizzando il
comando
SILLABAZIONE,
come mostrato nella
figura 01.
finestra di dialogo visualizzata
• Si apre la finestra di
dialogo visualizzata
nella figura 02.
Sillaba automaticamente il
documento
• L’opzione Sillaba automaticamente il documento
serve per sillabare il documento automaticamente,
durante la digitazione, senza dover poi richiamare il
comando.
Sillaba parole maiuscole serve per fare in modo che
anche le parole maiuscole vengano sillabate, altrimenti
sono escluse perché considerate importanti.
L’area di sillabazione indica la zona in cui Word
considera di sillabare le parole, 0,5 cm significa che la
zona di sillabazione inizia 0,5 cm prima del margine
destro.
L’ultimo comando serve per decidere il numero massimo
di righe consecutive che possono essere sillabate.
ESEMPIO.
• ESEMPIO. Sillabazione.
Aprire un nuovo file e
digitare il testo seguente:
• I componenti che
controllano e fanno
funzionare i dischi,
seguendo i comandi della
CPU, si chiamano
controller e possono
essere di diversi tipi.
• Selezionare il testo ed
eseguire il comando
SILLABAZIONE, il
risultato si vede nella
figura 03.
Caselle di testo
Introduzione
•
INTRODUZIONE OGGETTI
Nei precedenti capitoli si è parlato di tutto ciò che riguarda il testo, ma in
un documento è possibile aggiungere elementi che non fanno parte del
testo: gli oggetti. Un OGGETTO è un qualsiasi elemento di Winword che
non fa parte del testo e che viene gestito come “corpo estraneo”, cioè viene
gestito diversamente dai caratteri. Una volta che un oggetto è stato creato,
è possibile ingrandirlo e spostarlo indipendentemente dal testo che ha
intorno; un oggetto può anche essere posizionato oltre i margini di scrittura
o in qualsiasi altra posizione dove il testo non può arrivare.
Ci sono più tipi di oggetti che possono essere inseriti in un file, i più comuni
sono le immagini, le caselle di testo, i wordart e i disegni. Ognuno di questi
ha alcune caratteristiche che lo distinguono dagli altri, ma tutti gli oggetti
hanno delle proprietà comuni, che hanno anche tutti gli altri. Grazie a ciò,
molti comandi per gestire gli oggetti sono uguali per tutti gli oggetti, quindi è
sufficiente imparare ad utilizzarli per un tipo e si conoscono anche per tutti
gli altri tipi.
Tutti gli oggetti sono creati attraverso il menu INSERISCI, seguito dal nome
dell’oggetto. Tutti gli oggetti possono essere modificati attraverso il menu
FORMATO, seguito dal nome dell’oggetto.
Caselle di Testo
•
Si è detto che si può scrivere testo
solo dove ci sono dei caratteri, non è
possibile iniziare a scrivere un
documento direttamente al centro della
pagina. Per scrivere nel centro del
foglio si devono utilizzare più
strumenti, per esempio premere INVIO
più volte e utilizzare l’allineamento
centrato.
In alcune situazioni sarebbe più
comodo poter scrivere direttamente al
centro del foglio, senza dover seguire
tutti i passaggi, per esempio per
inserire l’indirizzo del destinatario nelle
buste. Le CASELLE DI TESTO sono
un oggetto che permette di scrivere
testo in qualsiasi posizione del
documento.
Per creare una casella di testo si
utilizza il comando INSERISCI –
CASELLA DI TESTO, il puntatore
assume la forma di una croce, figura
01.
All’interno della casella di testo
lampeggia
• All’interno della casella di
testo lampeggia il
cursore, evidenziato in
rosso nella figura 02, che
serve per scrivere
caratteri dentro la casella
stessa. Se non appare il
cursore si deve portare il
puntatore del mouse
dentro il rettangolo e fare
un clic. Il testo digitato
quando il cursore si trova
dentro il rettangolo, viene
visualizzato all’interno
della casella di testo,
figura 03.
Casella Testo
• Si deve posizionare il
puntatore sul foglio (qualsiasi
punto della pagina), premere e
tenere premuto il pulsante
sinistro del mouse e, sempre
tenendo premuto il pulsante,
muovere la mano. Con lo
spostamento si disegna sul
foglio un rettangolo, sempre
tenendo premuto il pulsante si
può allargare o rimpicciolire il
rettangolo. Quando si trova la
giusta dimensione (che
comunque può essere
modificata in seguito), si deve
rilasciare il pulsante sinistro
del mouse e il rettangolo
rimane visualizzato, quella è la
casella di testo, figura 02.
Casella Testo
• Si può considerare la
casella di testo come un
piccolo pezzo di carta
posizionato sopra il foglio.
Il testo all’interno di
questo oggetto può
essere formattato
(ingrandito, colorato,
ecc.), utilizzando i soliti
strumenti di
formattazione, come per i
normali documenti. La
figura 04 visualizza la
casella di testo
precedente con i caratteri
formattati.
Casella Testo
• Quando il testo
digitato supera le
dimensioni del
rettangolo, il testo in
eccedenza non viene
visualizzato, ma è
comunque
memorizzato, figura
05.
Casella Testo
• Per visualizzare il testo in
eccedenza si deve
ingrandire il rettangolo.
Per modificare le
dimensioni delle caselle
di testo si utilizzano le
maniglie, che sono i
quadratini bianchi che si
vedono intorno al bordo,
nella figura 06 sono
evidenziati in rosso.
Casella Testo
• Si deve portare il puntatore del
mouse sopra una delle
maniglie, il puntatore assume
la forma di una doppia freccia
nera, figura 07. A questo punto
si deve premere e tenere
premuto il pulsante sinistro del
mouse e, sempre tenendo
premuto il tasto sinistro del
mouse, si deve muovere il
puntatore nella direzione in cui
si desidera modificare la
dimensione del rettangolo.
Raggiunta la dimensione
desiderata si deve rilasciare il
pulsante.
Casella Testo
• Mentre si “tira” una
maniglia, sullo
schermo si vede la
dimensione che
assumerà l’oggetto
rappresentata con un
rettangolo
tratteggiato, figura 08.
Casella Testo
• Quando la casella di
testo è ingrandita, i
caratteri che prima
non erano visualizzati
diventano visibili,
figura 09.
Casella Testo
• Il bordo a spina di pesce
serve per indicare che la
casella di testo è
selezionata, ma non
viene stampato, il bordo
che viene stampato è
quello visibile quando
l’oggetto non è
selezionato. Per togliere
la selezione dalla casella
di testo si deve fare un
clic sul foglio, fuori dal
rettangolo, in questo
modo si posiziona il
cursore sul testo e la
casella risulta
deselezionata, figura 10.
Casella Testo
• Quello che si vede nella figura 10 è ciò che
viene stampato.
Quando la casella di testo non è selezionata,
non è possibile lavorare con essa, cioè i
comandi dell’oggetto non sono disponibili. Per
lavorare con un qualsiasi oggetto, prima si
deve selezionarlo, poi si utilizzano gli
strumenti per le modifiche, esattamente come
si è visto per il testo.
Per selezionare una casella di testo si deve
portare il puntatore del mouse sopra il bordo e
fare un clic. La casella di testo è selezionata
quando si vede il bordo a spina di pesce, con le
maniglie.
Casella Testo
• Per spostare la casella di
testo si deve posizionare
il puntatore del mouse sul
bordo della casella, in
qualsiasi punto del bordo
escluse le maniglie, il
puntatore del mouse
assume la forma di 4
frecce nere, come
visualizzato nella figura
11 (il puntatore è colorato
in rosso).
Casella Testo
• Quando il puntatore del mouse si trova in questa
posizione si deve premere e tenere premuto il
pulsante sinistro del mouse e, sempre tenendo
premuto il pulsante sinistro, spostare la mano
nella direzione in cui si desidera portare la
casella di testo. Quando si trova la posizione
desiderata si deve rilasciare il pulsante sinistro
del mouse.
Per cancellare una casella di testo si deve
selezionarla facendo un clic sul bordo della
casella stessa, il bordo appare con la forma a
spina di pesce, ma non si vede il cursore dentro
il rettangolo, poi si deve premere CANC sulla
tastiera, in questo modo sparisce l’oggetto.
Casella Testo
• Casella Testo. Indirizzo
sulle buste.
Aprire un nuovo file e
utilizzare il comando FILE
– IMPOSTA PAGINA.
Selezionare la scheda
DIMENSIONI e, nella
casella “Dimensioni
foglio”, scegliere una
busta, come mostrato
nella figura 12.
visualizza la busta scelta
• Fare un clic sul
pulsante OK, il
documento diventa
una busta, invece del
solito foglio A4. La
figura 13 visualizza la
busta scelta, ridotta
con lo zoom.
INSERISCI – CASELLA DI TESTO
• Lanciare il comando
INSERISCI –
CASELLA DI TESTO
(si ricorda di allargare
la lista dei comandi,
altrimenti casella di
testo non è
accessibile) e
disegnare un
rettangolo nella busta,
figura 14.
INSERISCI – CASELLA DI TESTO
• Si vede nella figura
un’ancora, per il
momento sarà
ignorata, verrà
considerata in
seguito.
Digitare, all’interno
della casella,
l’indirizzo del
destinatario, come
mostrato nella figura
15.
Se il testo non è completamente
visibile
•
•
Se il testo non è completamente
visibile si deve allargare la casella di
testo, come spiegato sopra.
L’ultima cosa da fare è posizionare
l’indirizzo nella busta. Si deve portare il
puntatore del mouse sopra il bordo,
escluse le maniglie, premere e tenere
premuto il pulsante sinistro del mouse
e trascinare la casella nella posizione
in cui si vuole stampare l’indirizzo,
figura 16.
In seguito si vedrà anche come
eliminare il bordo. Per fare la stessa
cosa senza usare le caselle di testo, si
devono utilizzare le tabulazioni o i
rientri, impiegando molto più tempo e
utilizzando sistemi che sono più
difficili. Provare a sistemare l’indirizzo
sulla busta utilizzando le tabulazioni.
Ancora
•
Quando un oggetto è selezionato
si vede (se è attivo il pulsante
MOSTRA/NASCONDI) una
piccola ancora, figura 01. Questa
icona serve per indicare che un
oggetto è “legato” ad un certo
paragrafo.
•
L’esempio seguente mostrerà la
funzione dell’ancora.
ESEMPIO
• ESEMPIO. Oggetto e
ancora.
Aprire un nuovo file e
digitare il testo seguente
(un numero per riga):
• 1
2
3
4
5
• Creare una casella di
testo, utilizzando il
comando INSERISCI –
CASELLA DI TESTO.
Quando l’oggetto è selezionato
• Quando l’oggetto è
selezionato, è possibile
prendere l’ancora con il
puntatore del mouse e,
tenendo premuto il
pulsante sinistro, portare
l’ancora vicino a uno
qualsiasi dei paragrafi.
Provare a mettere
l’ancora vicino al numero
3, figura 03.
funzione dell’ancora
• Come si vede, è stata spostata
l’ancora, ma non la casella di
testo. La funzione dell’ancora è
di abbinare l’oggetto al
paragrafo vicino cui è posta
l’ancora stessa. La posizione
di un oggetto è memorizzata
come distanza da un
paragrafo, quando il paragrafo
viene spostato anche l’oggetto
si sposta nella stessa misura,
mantenendo così la stessa
distanza dal paragrafo.
Posizionare il cursore subito
dopo il numero 1, come
mostrato nella figura 04, il
cursore è evidenziato in rosso.
funzione dell’ancora
• È importante notare che
l’ancora non è più visibile,
questo perché l’oggetto
non è più selezionato.
Premere due volte INVIO,
i paragrafi 1 e 2 vengono
distanziati, di
conseguenza anche il
paragrafo 3 viene
spostato e la cornice, che
ha l’ancora abbinata al
paragrafo 3, viene
spostata per mantenere
la stessa distanza con il
paragrafo, figura 05.
funzione dell’ancora
• Selezionare la casella di
testo e controllare la
posizione dell’ancora: si
trova ancora abbinata al
paragrafo 3, come
mostrato nella figura 06.
• Tutti gli oggetti hanno
un’ancora, con la stessa
funzione vista per le
caselle di testo.
Barra degli Strumenti Casella
Testo
• Quando è selezionata
una casella di testo
dovrebbe apparire
automaticamente una
barra degli strumenti,
visualizzata nella
figura 01, se non
appare consultare i
primi capitoli di
questo manuale.
ESEMPIO
• La maggior parte dei comandi
della barra degli strumenti
sono utilizzati raramente e per
situazioni difficili da spiegare.
L’unico comando che vale la
pena di prendere in
considerazione è l’ultimo
pulsante, che serve per ruotare
il testo all’interno della casella
di testo. Ogni clic sul pulsante
fa ruotare il testo in una
direzione diversa.
• ESEMPIO. Ruotare il testo.
Aprire un nuovo file, creare
una casella di testo con il
comando INSERISCI –
CASELLA DI TESTO e
scrivere, dentro l’oggetto, la
parola “PROVA”, come
visualizzato nella figura 02.
barra degli strumenti casella testo
• Provare a fare clic
sull’ultimo pulsante
della barra degli
strumenti casella di
testo, ad ogni clic il
testo viene girato
dentro la casella. Le
figure seguenti
mostrano le possibili
rotazioni.
Formato Casella Testo
•
•
Nel capitolo precedente è stato detto
che gli oggetti sono creati utilizzando il
menu INSERISCI e sono gestiti
utilizzando il menu FORMATO. Il menu
formato apre una finestra di dialogo
che è uguale per tutti gli oggetti,
quindi, una volta imparati i comandi
per le caselle di testo, gli stessi
comandi sono conosciuti anche per
tutti gli altri oggetti.
È possibile utilizzare il menu
FORMATO solo se è selezionato un
oggetto, altrimenti il comando è
bloccato. Tutti i comandi della finestra
di dialogo relativa alle proprietà degli
oggetti verranno spiegati nel seguente
esempio.
ESEMPIO.
Aprire un nuovo file e creare una
casella di testo. All’interno della casella
digitare la scritta “PROVA COMANDI”,
come mostrato nella figura 01.
FORMATO – CASELLA DI TESTO
• Tenendo selezionata la
casella di testo, eseguire
il comando FORMATO –
CASELLA DI TESTO, si
apre la finestra di dialogo
PROPRIETÀ OGGETTO.
Per gli altri oggetti il
comando è lo stesso,
sostituendo a casella di
testo il nome dell’oggetto
selezionato.
PROPRIETÀ OGGETTO
• La figura 03
visualizza la finestra
di dialogo
PROPRIETÀ
OGGETTO.
Colori e linee RIEMPIMENTO
•
La finestra di dialogo è divisa in più
schede, quattro sono comuni a tutti gli
oggetti (Web, Colori e Linee,
Dimensioni e Layout), una è specifica
per le caselle di testo (Casella di testo)
e una è specifica per le immagini
(Immagine). Le quattro schede comuni
sono identiche per tutti gli oggetti, le
altre sono attive solo se l’oggetto
selezionato ha lo stesso nome delle
schede.
La scheda attiva nella figura 03, Colori
e linee, serve per “configurare” i bordi
e lo sfondo dell’oggetto in questione.
Nella sezione RIEMPIMENTO si può
scegliere il colore di sfondo
dell’oggetto, nel caso delle caselle di
testo è il colore che appare sotto le
scritte. Si deve fare un clic sulla
tendina, freccia nera, si apre una lista
di colori, figura 04, e fare un clic sul
colore scelto.
semitrasparente
•
Nessun riempimento serve per
annullare il colore di sfondo
precedentemente impostato. Gli
strumenti Altri colori ed Effetti di
riempimento verranno spiegati nel
capitolo dei disegni. La casella
semitrasparente serve per stampare
il colore di sfondo con effetto
semitrasparente (è più facile vedere il
risultato che descriverlo a parole).
La sezione LINEA serve per stabilire
le caratteristiche del bordo dell’oggetto
selezionato. Il comando Colore serve
per colorare il bordo, si utilizza come il
comando per il colore dello sfondo.
Nessuno serve per non stampare il
bordo della casella di testo, utile per
esempio quando si deve stampare
l’indirizzo sulle buste. Il comando
Tratteggio serve per scegliere una
linea tratteggiata anziché continua, si
deve fare clic sulla tendina, appare
una lista di segmenti tratteggiati, figura
05, e si deve fare clic sul segmento
Stile
• Il comando Stile serve per
scegliere lo spessore della
linea, si deve fare un clic sulla
tendina, freccia nera, e appare
una lista che contiene diversi
esempi (figura 06). Il comando
Spessore è una ripetizione del
precedente, che permette di
definire la dimensione del
bordo in punti. Per modificare
la dimensione si utilizzano le
frecce, verso l’alto aumenta il
numero, verso il basso lo
diminuisce.
La sezione Frecce
• La sezione Frecce è poco
usata e, nella maggior parte
degli oggetti, è inattiva, infatti è
visualizzata in grigio e non si
può utilizzare. Può essere
attivata solo se l’oggetto
selezionato è una freccia.
Provare ad applicare i comandi
della scheda “Colori e linee”
come mostrato nella figura 07,
i comandi utilizzati sono
evidenziati in rosso. Il risultato
si vede nella figura 08.
Web
• Fare un clic sulla scheda
Web, visualizzata nella
figura 09. Questa scheda
non si utilizza per niente,
serve solo nel caso in cui
si utilizzi Winword per
creare pagine da mettere
in Internet
(assolutamente
sconsigliato). Nelle
pagine HTML gli oggetti
non sono previsti, per cui
la scheda Web ha il
compito di mostrare come
verrebbe visualizzato
l’oggetto in Internet.
Dimensioni
• Fare un clic sulla scheda
Dimensioni, che serve,
come dice il nome stesso,
per modificare le
dimensioni dell’oggetto.
In genere conviene
modificare le dimensioni
di un oggetto utilizzando
le maniglie, si utilizza
questa finestra quando
c’è bisogno di dimensioni
precise, espresse in
centimetri.
Altezza e Larghezza
•
•
Per impostare le dimensioni
dell’oggetto si utilizzano le frecce delle
caselle Altezza e Larghezza, la
freccia verso l’alto aumenta, quella
verso il basso diminuisce. È possibile
anche aumentare o diminuire le
dimensioni dell’oggetto in percentuale
in base alle dimensioni originali,
utilizzando sempre le frecce nelle
caselle Altezza e Larghezza della
sezione Proporzioni. Per esempio
mettere Altezza all’120% significa che
l’altezza viene aumentate del 20%
rispetto a quella originale.
Il comando più utile è la casella
Blocca proporzioni, che, se attiva, fa
in modo che l’oggetto mantenga
sempre le proporzioni originali tra
altezza e larghezza.
Fare un clic sulla scheda Casella di
testo, figura 11. Questa scheda esiste
solo nel caso l’oggetto selezionato sia
una casella di testo, per gli altri oggetti
non è attiva.
Scrivere all’interno di una casella di
testo
• Scrivere all’interno di una
casella di testo è come
scrivere in un piccolo
documento, quindi anche
all’interno della casella di testo
si devono stabilire dei margini,
per non stampare i caratteri
attaccati ai bordi del
rettangolo, esattamente come
si stabiliscono i margini per i
normali documenti. Lo scopo
della scheda Casella di testo è
quello di stabilire i margini
all’interno dei quali verrà
digitato il testo.
CONVERTI IN CORNICE
• Il pulsante CONVERTI IN
CORNICE serve per
trasformate una casella di
testo in una cornice. Le
cornici sono le caselle di
testo delle vecchie
versioni del programma,
con molte limitazioni
rispetto a quelle attuali.
• Fare un clic sulla scheda
Layout, figura 13. Questa
scheda è quella più
importante per gli oggetti.
In linea con il testo
•
Gli oggetti non fanno parte del testo, sono al di fuori dei caratteri. Questa
scheda serve per decidere come risulta l’oggetto rispetto al testo. La
maggior parte dei pulsanti che si vedono sono più utili con gli altri oggetti
che non con le caselle di testo, in particolare sono molto utilizzati per le
immagini. In linea con il testo non è attivo, non può essere utilizzato con le
caselle di testo. Se viene selezionato questo comando l’oggetto torna a far
parte del testo, cioè viene considerato come un carattere di grandi
dimensioni, verrà analizzato nel capitolo delle immagini. Incorniciato
dispone il testo intorno all’oggetto, creando una specie di cornice con il
testo, come si vede sul disegno del pulsante. Il testo non segue la forma
dell’oggetto, ma segue sempre una forma rettangolare. Ravvicinato
significa che il testo viene scritto intorno all’oggetto, seguendo la forma
dell’oggetto stesso, come si vede sulla figura del pulsante. Anche questo
comando viene utilizzato con le immagini, per le caselle di testo è
equivalente a quello precedente. Davanti al testo serve per mettere
l’oggetto sopra il testo, nascondendo il testo che si trova sotto l’oggetto.
Corrisponde a incollare un pezzo di carta sopra al documento. Dietro al
testo significa che l’oggetto viene messo come sfondo del testo. Non ha
senso utilizzare dietro al testo con le caselle di testo, ha invece senso con
le immagini.
Per vedere gli effetti di questi comandi si deve creare un oggetto all’interno
di un documento con testo scritto, perciò aprire un nuovo file e scrivere il
testo seguente:
testo
• Il REGISTRO DI CONFIGURAZIONE, o REGISTRY, è il database
centrale di Microsoft Windows 95, 98 e Me, che contiene e gestisce i
dati della configurazione del sistema. Molti problemi o situazioni di
emergenza possono essere risolti attraverso il registro di
configurazione. Il registro è formato da due file chiamati
SYSTEM.DAT E USER.DAT.
Il file SYSTEM.DAT si trova nella cartella \WINDOWS e contiene la
configurazione hardware e software del sistema e le impostazioni
dei dati. Le impostazioni di questo file sono necessarie e sono
utilizzate da Windows durante la fase di avvio del sistema; contiene
informazioni per caricare i driver di periferica e per stabilire quale
hardware è disponibile.
Il file USER.DAT contiene informazioni relative all’utente, come per
esempio il nome, le impostazioni del Desktop e del menu Avvio.
Questo file non ha una posizione specifica nell’ hard disk, la sua
posizione dipende dalla configurazione del computer. Per esempio
se un PC è collegato in rete con un server, il file USER.DAT è
situato sul server. In genere questo file si trova nella cartella
\WINDOWS\PROFILES.
INSERISCI – CASELLA DI TESTO
• Dopo aver digitato tutto il
testo, creare una casella
di testo utilizzando il
comando INSERISCI –
CASELLA DI TESTO e
scrivere all’interno del
rettangolo “PROVA
COMANDI LAYOUT”,
come mostrato nella
figura 14.
FORMATO – CASELLA DI TESTO
• Selezionare la casella
di testo, lanciare il
comando FORMATO
– CASELLA DI
TESTO e aprire la
scheda Layout.
Provare uno per uno i
comandi spiegati
sopra, le figure
seguenti visualizzano
i risultati.
Esempio
• Tra le due figure non
c’è differenza,
utilizzando le caselle
di testo, la differenza
si vede solo con gli
altri oggetti.
• Non si riesce a
vedere e a leggere il
testo sotto la casella.
Dietro al testo
• È evidente che non ha senso utilizzare il
comando “Dietro al testo” con questo tipo
di oggetti.
• I comandi della sezione Allineamento
orizzontale servono per l’allineamento
dell’oggetto, ma sono poco utilizzati in
quanto, di solito, si preferisce posizionare
gli oggetti sulla pagina utilizzando il
trascinamento.
Immagini
ClipArt
•
Le immagini predefinite del
pacchetto OFFICE, il gruppo di
programmi di cui fa parte Word, si
chiamano CLIPART, sono fornite
insieme al programma e sul sito
della Microsoft è possibile
scaricare centinaia di nuove
immagini già pronte. Le clipart
sono un oggetto, come le caselle
di testo, per cui per aggiungere
un’immagine al documento si
utilizza il menu INSERISCI. Prima
di inserire un’immagine si deve
posizionare il cursore nel punto in
cui si vuole mettere l’immagine
stessa.
Il comando completo per inserire
una clipart nel documento è
INSERISCI – IMMAGINE –
CLIPART, figura 01.
CLIPART
• Si apre la finestra di
dialogo visualizzata
nella figura 02.
CLIPART
• Questa finestra di dialogo
utilizza il sistema di lavoro dei
Browser per Internet: le parole
selezionate sono Link
(collegamenti) che mandano in
altre posizioni, la freccia a
sinistra torna indietro di una
schermata, la freccia a destra
manda avanti di una
schermata e il pulsante con i
quadratini (vicino alle frecce)
manda alla schermata iniziale.
Seguendo le categorie si deve
cercare l’immagine da inserire,
trovata l’immagine si deve
posizionare il puntatore sopra
e fare un clic, esce un fumetto
con dei comandi, figura 03.
Inserisci oggetto clipart
• Quando esce il fumetto si deve
posizionare il puntatore del
mouse sopra il primo pulsante
del fumetto, Inserisci oggetto
clipart (figura 04) e si deve
fare un clic, la clipart viene
inserita nel testo in
corrispondenza del cursore.
Alla fine si deve chiudere la
finestra di dialogo utilizzando il
pulsante con la X in alto a
destra, almeno che non si
intenda inserire altre immagini.
ESEMPIO.
•
•
•
ESEMPIO. Inserire una clipart.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente:
Se il registro di configurazione è corrotto, cioè rovinato, Windows non può
essere avviato. Per poter avviare nuovamente Windows si deve sistemare il
registro di configurazione.
Prima di arrivare a questo, conviene fare una copia di backup dei file
USER.DAT e SYSTEM.DAT, quando tutto funziona correttamente. La copia
deve essere fatta in un dispositivo diverso dal disco di installazione di
Windows (di solito C:), utilizzando un qualsiasi programma per la copia dei
file o per i backup (per esempio Esplora risorse, Risorse del computer,
copy). Le copie dei file di registro rimangono in un dispositivo sicuro, con la
speranza di non doverli mai utilizzare. Nel momento in cui il registro di
configurazione (originale) si rovina, si devono utilizzare i file di backup: si
copiano i file di backup sopra i file originali (sovrascrittura), con un qualsiasi
programma, e si riavvia il computer.
Posizionare il cursore dopo la parola Windows, nella quinta riga, come
mostrato nella figura 05 (il cursore è evidenziato in rosso).
Posizionare il cursore dopo la
parola Windows
• Posizionare il cursore
dopo la parola
Windows, nella quinta
riga, come mostrato
nella figura 05 (il
cursore è evidenziato
in rosso).
INSERISCI – IMMAGINE –
CLIPART
• Eseguire il comando
INSERISCI –
IMMAGINE –
CLIPART, scegliere
un’immagine e
inserirla nel testo,
utilizzando il fumetto,
come spiegato sopra,
il risultato si può
vedere nella figura
06.
clipart
• La clipart è stata inserita nel
testo, come se fosse un
carattere gigantesco. In questa
versione del programma le
clipart, appena vengono
inserite, si comportano
diversamente dagli altri oggetti,
infatti l’immagine risulta in
linea con il testo, non al di fuori
come dovrebbe succedere.
Fare un clic sopra la clipart,
risulta selezionata (figura 07),
ma invece di avere le maniglie
bianche, come visto per le
caselle di testo, ha le maniglie
nere. Questa situazione è
dovuta al fatto che la clipart
per il momento è in linea con il
testo.
FORMATO – IMMAGINE
•
•
Le maniglie, anche se nere,
servono sempre per ingrandire o
restringere l’immagine, come visto
nel capitolo delle caselle di testo.
Quando si posiziona il puntatore
del mouse sopra una delle
maniglie, il puntatore assume la
forma di una doppia freccia nera,
si deve premere e tenere premuto
il pulsante sinistro del mouse e
trascinare fino alla dimensione
desiderata.
Come visto per le caselle di testo,
anche le clipart hanno la finestra
proprietà, all’interno del menu
FORMATO.
Eseguire il comando FORMATO –
IMMAGINE, come mostrato nella
figura 08.
FORMATO – IMMAGINE
• Si apre la finestra di
dialogo già vista in un
precedente capitolo, con
gli stessi comandi, in
questo capitolo vedremo
solo le differenze.
Selezionare la scheda
Immagine, che per le
caselle di testo e per gli
altri oggetti è bloccata,
figura 09.
Ritaglia
• La sezione Ritaglia serve per
tagliare la clipart, come si fa
con una forbice su
un’immagine in un foglio di
carta. Si devono inserire le
misure di quanti centimetri
tagliare e in che direzione
tagliare.
La sezione Controllo
immagine è più interessante.
Il comando colore serve per
applicare alcuni effetti alla
clipart, si deve fare un clic sulla
tendina, si apre una lista di
effetti (figura 10) e si deve fare
un clic sopra il nome dello
strumento desiderato.
Luminosità e Contrasto
• I comandi Luminosità e
Contrasto hanno lo stesso
significato degli omonimi tasti
sui comandi delle televisioni. È
possibile modificare la
luminosità e il contrasto
utilizzando le barre di
scorrimento o agendo sulle
frecce per aumentare o
diminuire la percentuale.
Il pulsante REIMPOSTA riporta
tutto come era all’inizio, prima
di aprire la finestra delle
proprietà.
• Fare un clic sulla scheda
Layout, figura 11.
In linea con il testo
• La scheda Layout è identica a
quella vista per le caselle di
testo, solo che con le immagini
la maggior parte dei pulsanti
ha più senso. Per prima cosa
si deve notare che il comando
attivo è In linea con il testo: è
evidenziato in blu. Questo
comando non è disponibile per
gli altri oggetti, vale solo per le
clipart. Se è attivo, l’immagine
risulta dentro il testo e perde le
caratteristiche degli oggetti.
Provare uno per uno i pulsanti,
le figure seguenti visualizzano
i risultati.
Il testo “disegna” un rettangolo
intorno all’immagine
• Il testo “disegna” un
rettangolo intorno
all’immagine. Quando
l’immagine non è più
in linea con il testo ed
è selezionata, ha le
maniglie bianche
come tutti gli altri
oggetti.
differenza tra Incorniciato e
Ravvicinato
• Per capire la
differenza tra
Incorniciato e
Ravvicinato si devono
osservare con
attenzione le due
immagini precedenti:
utilizzando
Ravvicinato, il testo
segue la forma
dell’immagine.
L’immagine diventa lo sfondo del
testo
• L’immagine diventa lo
sfondo del testo.
Barra degli strumenti X
immagini
• BARRA STRUMENTI
IMMAGINE
• Quando una clipart è
selezionata appare la
barra degli strumenti
immagine, visualizzata
nella figura 01. Se nel
vostro computer non
vedete questa barra degli
strumenti, consultate il
capitolo 03 del manuale.
INSERISCI IMMAGINE
• Il primo pulsante si chiama
INSERISCI IMMAGINE e
riguarda un comando che
vedremo alla fine di questo
capitolo.
Il secondo pulsante, Controllo
immagine, corrisponde al
comando colore della scheda
Immagine, e serve per
applicare alcuni effetti. Un clic
sul pulsante apre la stessa
lista di comandi della casella
colore, visualizzati nella figura
02.
Contrasto
•
Il terzo e il quarto pulsante servono per aumentare
o diminuire il Contrasto dei colori, esattamente
come il rispettivo strumento nella scheda Immagine.
Ogni clic su uno dei pulsanti aumenta o diminuisce
la percentuale di contrasto.
Il quinto e il sesto servono per aumentare o
diminuire la Luminosità.
Il settimo pulsante si chiama Ritaglia e corrisponde
all’omonimo strumento nella scheda Immagine. Per
utilizzarlo si deve fare un clic sul pulsante, che
rimane premuto, il puntatore cambia aspetto: una
freccia con sotto la stessa figura dell’icona del
pulsante. Si deve portare il puntatore sopra una
delle maniglie, premere e tenere premuto il tasto
sinistro del mouse e, sempre tenendo premuto il
pulsante, trascinare verso l’interno dell’immagine
per tagliarla, verso l’esterno per aggiungere spazio
bianco al disegno. Alla fine si deve fare un ultimo
clic sul pulsante nella barra degli strumenti, in modo
da farlo uscire. Questo comando è molto utile per
ritagliare le parti delle immagini che non servono,
per esempio si utilizza quando le immagini hanno
un contorno bianco, per togliere quel contorno.
L’ottavo pulsante, Stile linea, serve per mettere un
bordo alla clipart. Si deve fare un clic sul pulsante e
si apre la lista di linee possibili, figura 03.
Disposizione testo
• Il pulsante
successivo,
Disposizione testo,
quello con il disegno
del cane, è il più
importante e il più
utilizzato con le
immagini. Si deve
fare un clic sul
pulsante e si apre una
lista di comandi,
figura 04.
FORMATO – IMMAGINE
• Questi comandi sono gli stessi incontrati nella finestra
FORMATO – IMMAGINE, scheda Layout, cioè sono gli
strumenti per scegliere come disporre l’oggetto rispetto
al testo. Utilizzare questi comandi nella barra degli
strumenti permette di risparmiare tempo.
Il pulsante con disegnato il secchiello, Formato
immagine, apre la finestra di dialogo FORMATO –
OGGETTO.
Il penultimo pulsante, Imposta colore trasparente, è
quasi sempre inattivo: si può utilizzare in pochissime
occasioni. Serve per togliere un colore dall’immagine e
renderlo trasparente, in modo che si veda il testo sotto il
colore scelto.
L’ultimo pulsante, Reimposta immagine, serve per
annullare tutti i comandi provati sull’oggetto.
Ingrandire spostare e cancellare
•
INGRANDIRE, SPOSTARE, CANCELLARE
• Per queste tre operazioni vale quanto detto nei capitoli
precedenti per le caselle di testo.
Per ingrandire una clipart si deve selezionare l’oggetto
e si devono trascinare le maniglie.
Per spostare un’immagine si deve selezionare l’oggetto,
portare il puntatore del mouse sopra l’oggetto, il
puntatore assume la forma di una freccia e si trascina
l’immagine sul foglio.
Per cancellare una clipart si deve selezionare l’oggetto
e premere CANC sulla tastiera.
Disegno
Sono immagini “semplici” che è possibile inserire nel documento
utilizzando un’apposita barra degli strumenti, chiamata BARRA DEI
DISEGNI, anche i disegni sono considerati oggetti. Per visualizzare la
barra dei disegni è possibile utilizzare il menu VISUALIZZA, oppure il
pulsante Disegno, visualizzato nella figura 01.
Un clic sul pulsante permette di visualizzare la barra dei disegni e il
pulsante rimane premuto, un altro clic nasconde la barra e il pulsante
rimane in fuori.
La barra dei disegni può essere posizionata in qualsiasi punto dello
schermo, ma conviene portarla in basso nella finestra, appena sopra
la barra di stato, dove dovrebbe posizionarsi automaticamente se non
è stata spostata in precedenza, figura 02.
Forme
•
•
Gli strumenti di questa barra
verranno analizzati a gruppi, nei
capitoli seguenti
I pulsanti visualizzati nella figura
01 rappresentano gli strumenti per
disegnare, disponibili in Word.
Il primo pulsante, Forme, apre una tendina nella quale si trovano
una serie di categorie di oggetti, figura 02.
•
Si deve fare un clic sul pulsante
per aprire la lista, poi si deve
posizionare il puntatore del
mouse, senza cliccare, sulla
categoria che interessa e si apre
una seconda lista che rappresenta
i disegni possibili per quella
categoria, figura 03.
•
Per completare l’operazione si deve
posizionare il puntatore del mouse,
senza cliccare, sopra la figura scelta e
fare un clic. Il puntatore del mouse
assume la forma di una croce, figura
04, esattamente come succede per le
caselle di testo.
Si deve posizionare il puntatore del
mouse, che ha la forma di croce, sopra il
foglio, cliccare e tenere premuto il tasto
sinistro del mouse e trascinare il
puntatore, la figura viene disegnata sullo
schermo, proprio come succede per le
caselle di testo.
•
I disegni sono oggetti, come le clipart,
per ingrandire o rimpicciolire si
utilizzano le maniglie, per spostare si
usa il trascinamento e per cancellare
si utilizza il tasto CANC.
L’unica novità è rappresentata dal
quadratino giallo, presente solo in
alcuni disegni, che serve per cambiare
l’aspetto dell’oggetto, nella figura 05
serve per modificare la bocca dello
SMILE. Il quadratino giallo si utilizza
come le maniglie, cioè si posiziona il
puntatore del mouse sopra il quadrato,
il puntatore assume la forma di una
punta di freccia, si clicca e si tiene
premuto il pulsante sinistro del mouse
e si trascina. La figura 06 visualizza
una modifica.
•
Tra le categorie disponibili, un caso
particolare sono i Callout. Questi sono
praticamente delle caselle di testo con
figure particolari. Si creano come le
altre forme, ma una volta disegnate
sullo schermo è possibile scrivere
testo all’interno della figura, proprio
come le caselle di testo. La figura 07
visualizza un callout con un testo.
La griglia intorno indica che l’oggetto è
selezionato e assomiglia molto alla
selezione delle caselle di testo. Rispetto
alle caselle di testo i callout hanno una
linea che può essere direzionata verso un
testo o una figura.
•
Il secondo pulsante, Linea, serve per
disegnare una linea. Si deve fare un
clic sul pulsante e il puntatore assume
la forma di una croce. Si deve
posizionare il puntatore sul foglio,
premere e tenere premuto il tasto
sinistro del mouse e trascinare;
quando si rilascia il pulsante del
mouse, viene disegnata una linea sulla
pagina, figura 08.
•
I pulsanti successivi servono per
disegnare, rispettivamente, una
Freccia, un Rettangolo o un’Elisse.
Si deve prima fare un clic sul pulsante,
poi trascinare la figura sul foglio.
Linee, frecce, rettangoli ed elissi sono
gestite come tutti gli altri oggetti, quindi
le maniglie servono per ingrandire e
rimpicciolire, si spostano sulla pagina
con il trascinamento, si cancellano con
il tasto CANC.
•
Per disegnare figure geometriche
regolari, per esempio un quadrato
invece che un rettangolo o un cerchio
invece che una elisse, si deve premere
e tenere premuto il tasto SHIFT
(MAIUSCOLE), mentre si disegna
l’oggetto.
OGGETTI
•
I pulsanti visualizzati nella figura 01
rappresentano gli strumenti per
inserire oggetti nel documento.
Questi tre pulsanti corrispondono ai comandi INSERISCI –
CASELLA DI TESTO, INSERISCI – IMMAGINE – WORDART e
INSERISCI – IMMAGINE – CLIPART. Il primo e il terzo sono
oggetti che già conosciamo, il Wordart verrà spiegato più avanti.
Non c’è niente da sapere su questi pulsanti se non che, se la barra
dei disegni è visualizzata, sono un modo più veloce per creare
caselle di testo, clipart e wordart.
Formato Oggetti
•
Anche i disegni, essendo oggetti, se
sono selezionati hanno a disposizione
le proprietà, con il comando
FORMATO – FORME. La finestra di
dialogo ha attive solo quattro schede,
perché, come visto nei capitoli
precedenti, le schede Immagine e
Casella di testo sono disponibili solo
per gli omonimi oggetti.
La scheda più importante è Layout,
che serve per stabilire il
comportamento del testo rispetto
all’oggetto. Anche in questo caso vale
quanto detto nei precedenti capitoli, i
comandi sono identici.
Colori
•
I pulsanti della figura 01 servono per
colorare gli oggetti, non solo i disegni,
ma anche qualsiasi altro oggetto,
come per esempio le caselle di testo.
Verranno spiegati con un esempio.
È possibile che uno o più di questi pulsanti siano
inattivi, cioè colorati in grigio e impossibili da
utilizzare; questi comandi hanno validità a
seconda dell’oggetto selezionato.
•
ESEMPIO. Colori oggetti.
Aprire un nuovo file e disegnare un
rettangolo utilizzando l’apposito
pulsante sulla barra dei disegni, figura
02.
Tenendo selezionato il rettangolo disegnato, utilizzeremo, uno alla volta, i
pulsanti della figura 01.
Il primo pulsante, quello con il secchiello, si chiama Colore riempimento
e serve per colorare lo sfondo dell’oggetto. Si deve fare un clic sulla
tendina, freccia nera vicino al pulsante, e si apre una lista di colori, figura
03, si deve poi portare il puntatore del mouse sopra il colore scelto e fare
un clic. La figura 04 visualizza il rettangolo colorato in blu.
•
Nessun riempimento serve per
togliere il colore di sfondo dell’oggetto.
Se si utilizza questo comando, è
possibile vedere ciò che sta sotto al
disegno, per esempio il testo o un altro
oggetto.
Un clic su Altri colori di riempimento
apre la finestra di dialogo visualizzata
nella figura 05, nella quale è possibile
scegliere colori differenti da quelli
predefiniti.
•
Il comando Effetti di riempimento
permette di comporre effetti
“spettacolari” sulle figure, degni di
programmi di grafica più sofisticati. Si
apre la finestra di dialogo visualizzata
nella figura 06, divisa in più schede.
• La scheda Sfumature è divisa in due parti: Colori e Sfumatura. La
sezione Sfumatura mostra un’anteprima del risultato e permette di
scegliere la direzione della sfumatura dei colori. La sezione Colori
permette di scegliere se lavorare con uno o più colori. Selezionando
l’opzione Un colore, si deve scegliere il colore da utilizzare e se
fare la sfumatura verso il chiaro o verso lo scuro. Per queste
impostazioni, all’interno della stessa sezione vengono aggiunti i
comandi, visualizzati nella figura 07.
La scheda Sfumature è divisa in due parti: Colori e Sfumatura. La
sezione Sfumatura mostra un’anteprima del risultato e permette di
scegliere la direzione della sfumatura dei colori. La sezione Colori
permette di scegliere se lavorare con uno o più colori. Selezionando
l’opzione Un colore, si deve scegliere il colore da utilizzare e se
fare la sfumatura verso il chiaro o verso lo scuro. Per queste
impostazioni, all’interno della stessa sezione vengono aggiunti i
comandi, visualizzati nella figura 07.
•
Selezionando l’opzione Due
colori si devono scegliere due
colori da amalgamare, poi, nella
sezione Sfumatura, il modo di
amalgamarli insieme.
•
L’opzione Preimpostato mette a
disposizione delle combinazioni di
colori predefinite.
La figura 09 visualizza il rettangolo con
una sfumatura di colori.
La scheda Trama, figura 10, mette a
disposizione un insieme di sfondi che di
solito sono utilizzati per internet.
•
La scheda Motivo permette di creare
effetti con due colori, come per
esempio righe, quadratini e mattoncini,
figura 11.
•
•
Si devono scegliere due colori, quello
in Primo piano e quello in Secondo
piano e un tipo di motivo tra quelli
visualizzati.
La scheda Immagine è poco
utilizzata, permette di definire una
immagine come sfondo. Nella scheda
Immagine si deve indicare la cartella
che contiene la figura e il nome del file.
Il pulsante con disegnato un pennello,
Colore linea, serve per definire il
colore del bordo dell’oggetto. Si deve
fare un clic sulla tendina, freccia nera,
si apre una lista di colori, figura 12, e
si deve fare un clic sul colore scelto.
•
Per togliere il bordo si deve fare un clic
su Nessuna linea. Altri colori è
identico alla funzione del pulsante
precedente. Linee con motivi apre la
finestra di dialogo motivi, uguale a
quella della figura 11, nella quale è
possibile scegliere il motivo del bordo,
visibile però solo se il bordo è largo. La
figura 13 mostra il rettangolo con
bordo rosso.
•
Il pulsante con la A rappresenta il
Colore del carattere, comando già
analizzato in un precedente capitolo e
che si trova anche in alto nella barra
degli strumenti formattazione.
Il pulsante successivo, Stile linea,
apre una lista di linee che possono
essere utilizzate per il bordo
dell’oggetto, figura 14.
•
La figura 15 visualizza il rettangolo
esempio con un bordo di 3 punti.
Il pulsante successivo, Stile tratteggio, serve per modificare
la linea del bordo, apre una lista di possibili disposizioni, figura
16.
•
Il pulsante con i disegni delle frecce,
Stile freccia, apre una lista di possibili
tipi di punte per le frecce. Gli strumenti
di questo pulsante sono attivi solo se
l’oggetto selezionato è una freccia.
Gli altri comandi della barra dei disegni verranno analizzati nel prossimo capitolo.
•
OMBREGGIATURA
La figura 01 visualizza il penultimo
pulsante della barra degli strumenti
disegno: Ombreggiatura.
Questo strumento serve per creare l’ombra di un
oggetto. Non può essere utilizzato con tutti gli
oggetti, può succedere che siano inattivi i comandi.
Un clic sul pulsante apre una lista, che comprende
alcuni esempi di ombre possibili e alcuni comandi,
figura 02.
•
•
•
Nessuna serve per annullare
l’effetto ombreggiatura. Per creare
un’ombra si deve selezionare
l’oggetto e fare un clic su uno
degli esempi.
ESEMPIO. Ombra.
Aprire un nuovo file, disegnare un
rettangolo, colorare lo sfondo in
blu e il bordo in rosso, figura 03.
Selezionare il rettangolo, aprire la
tendina del pulsante
Ombreggiatura e fare un clic su
uno degli esempi della lista, figura
04.
•
Un clic su Impostazioni
ombreggiatura apre la barra degli
strumenti omonima, figura 05.
Il primo pulsante della barra, Attiva/Disattiva
ombreggiatura, serve per annullare o rimettere
l’effetto dell’ombra all’oggetto. Quando il pulsante è
premuto, come nella figura, significa che l’oggetto ha
un’ombra.
I quattro pulsanti seguenti, Spingi ombreggiatura in
alto/basso/a destra/a sinistra, servono per spostare
l’ombra rispetto all’oggetto. Ogni clic su uno dei
pulsanti muove l’ombra nella direzione della freccia.
La figura 06 visualizza il rettangolo precedente con
l’ombra spostata.
•
L’ultimo pulsante della barra, Colore
ombreggiatura, serve per cambiare il
colore dell’ombra. Si deve fare un clic
sulla tendina, freccia nera, e un clic
sulla lista di colori che appare, figura
07.
Per chiudere la barra degli
strumenti ombreggiatura si utilizza
il pulsante con la X.
• 3 DIMENSIONI
•
L’ultimo strumento della barra dei
disegni, figura 01, serve per
applicare l’effetto 3D agli oggetti.
Anche questo comando, come
l’ombreggiatura, non è disponibile
per tutti gli oggetti.
L’effetto 3D è incompatibile con
l’effetto ombreggiatura, per cui, se
si utilizza uno dei due,
automaticamente si esclude l’altro.
Anche i bordi vengono esclusi
quando si utilizza questo effetto.
•
Per applicare l’effetto 3D si deve
selezionare l’oggetto, fare un clic sul
pulsante 3D, si apre una lista di effetti,
figura 02, e fare un clic sull’effetto
scelto. La figura 03 visualizza il
rettangolo dell’esempio con un
effetto 3d.
•
Annulla 3D serve per togliere
l’effetto delle 3 dimensioni, mentre
Impostazioni 3D serve per aprire
la barra degli strumenti omonima,
figura 04.
Il primo pulsante, Attiva/Disattiva
3D, serve per applicare o
eliminare l’effetto 3 dimensioni,
quando il pulsante è premuto,
come nella figura, significa che
l’oggetto è in 3D.
I quattro pulsanti successivi,
Ruota in basso/in alto/a destra/
a sinistra, servono per ruotare
l’oggetto su se stesso, ogni clic
ruota l’oggetto nella direzione
indicata dalla freccia. La figura 05
visualizza il solito rettangolo dopo
alcune rotazioni.
• Il prossimo pulsante,
Profondità, apre una lista di
dimensioni per la profondità
dell’effetto 3D, figura 06.
• Si deve selezionare uno degli
esempi, oppure digitare il
numero desiderato nella
casella Personalizza.
Il pulsante successivo,
Direzione, apre una lista che
serve per impostare la
direzione della terza
dimensione, figura 07.
•
•
Il pulsante successivo,
Illuminazione, serve per scegliere
da che parte far arrivare la luce
nell’oggetto. Con un clic si apre
una lista, figura 08, nella quale è
possibile scegliere la direzione e
anche se si vuole una luce
intensa, normale o tenue. Il
prossimo pulsante,
Superficie, serve per applicare
alcuni effetti particolari all’oggetto,
con un clic si apre la lista di effetti,
figura 09.
•
L’ultimo strumento, Colori, serve per
stabilire il colore della terza
dimensione. Si deve fare un clic sulla
tendina, freccia nera, si apre una lista
di colori, figura 10, e un clic sul colore
scelto.
•
La figura 11 visualizza il rettangolo
dell’esempio con l’effetto 3D in
rosso.
•
LAVORARE CON PIÙ OGGETTI
•
Il pulsante Disegno, nella barra degli
strumenti Disegno, mette a
disposizione una lista di comandi utili
quando si deve lavorare con più
oggetti contemporaneamente. La
figura 01 visualizza la lista di comandi,
completa, che saranno analizzati
nell’esempio seguente.
•
•
ESEMPIO. Comandi Disegno.
Aprire un nuovo file e disegnare i
3 oggetti visualizzati nella figura
02, con gli stessi colori.
Questi tre disegni sono oggetti
separati, che devono essere
gestiti uno alla volta. Per applicare
dei comandi
contemporaneamente a tutti gli
oggetti, devono essere selezionati
insieme. Per selezionare insieme
più oggetti si deve fare clic sopra
ogni disegno, tenendo premuto il
tasto SHIFT (maiuscole).
Provare a selezionare gli oggetti
creati, la figura 03 visualizza i tre
oggetti selezionati insieme.
•
Come si vede, ogni oggetto ha
visualizzate le sue maniglie. Quando
più oggetti sono selezionati insieme è
possibile modificare il colore a tutti con
un solo comando o spostarli tutti
insieme, con il trascinamento, ma ogni
oggetto mantiene la sua identità. Ogni
volta che si avrà bisogno di lavorare
contemporaneamente con questi
oggetti, si dovranno selezionare
insieme.
Fare un clic sul pulsante Disegno,
aprire tutta la lista di comandi e fare un
clic su Raggruppa. La figura 04
visualizza il risultato.
•
Il comando Raggruppa compone insieme
più oggetti, nella figura 04 si vede che le
maniglie sono uniche, intorno a tutti i disegni
raggruppati. L’effetto di raggruppa è di
togliere l’identità di ciascun oggetto e creare
un nuovo unico disegno, quindi i 3 di prima,
dopo il comando Raggruppa, sono
considerati da Word come un unico oggetto
e sono gestiti come un qualsiasi altro
oggetto semplice. Questo strumento è molto
utile quando ci sono più oggetti che devono
essere tenuti insieme.
È possibile dividere gli oggetti raggruppati,
utilizzando il comando Separa nella lista di
Disegno. Separa è attivo solo se è
selezionato un oggetto composto: si
possono separare solo oggetti che erano
stati raggruppati con Raggruppa.
Utilizzare il comando Separa per dividere i 3
oggetti.
Facendo un clic su Disegno e posizionando
il cursore su Ordine, si apre la lista di
comandi visualizzata nella figura 05.
•
Per capire l’utilità di questi comandi si devono spostare gli oggetti come
mostrato nella figura 06.
•
Selezionare uno degli oggetti e provare, uno
alla volta, i primi 4 strumenti. Porta in primo
piano mette l’oggetto selezionato davanti
agli altri oggetti sovrapposti. Porta in
secondo piano posiziona l’oggetto
selezionato dietro agli altri oggetti
sovrapposti. Porta avanti posiziona
l’oggetto selezionato avanti di un livello alla
volta, fino ad arrivare sopra a tutti gli altri.
Porta dietro posiziona l’oggetto selezionato
dietro di un livello alla volta, fino ad arrivare
sotto a tutti gli altri.
Porta davanti al testo e Porta dietro al
testo servono per disporre gli oggetti sopra
il testo o come sfondo del testo, sono
comandi già incontrati nella finestra
proprietà oggetto, le figura seguenti
visualizzano il risultato.
Quando si lavora con gli oggetti, Word utilizza una
griglia sulla quale costruisce e sposta gli oggetti
stessi. Si può considerare il lavoro sulla griglia
come i disegni fatti su un quaderno a quadri,
utilizzando i quadri stessi per i bordi dei disegni. Il
comando Griglia, nella lista Disegno, serve per
gestire le proprietà della griglia di Word, si tratta di
strumenti utilizzati molto poco. L’unico aspetto che
vale la pena di analizzare è il seguente: provare a
spostare un oggetto, ci si accorge che lo
spostamento non è lineare, ma avviene a scatti,
questo è dovuto al fatto che il programma utilizza la
griglia. Per muovere gli oggetti senza considerare
la griglia, si deve tenere premuto il tasto ALT, sulla
tastiera, durante il trascinamento. Provare.
Anche la lista di strumenti Spingi è poco utilizzata,
figura 09. Questi comandi spostano gli oggetti nella
direzione delle frecce, di uno scatto alla volta. È più
comodo spostare gli oggetti a mano.
•
Anche la lista di strumenti Spingi è
poco utilizzata, figura 09. Questi
comandi spostano gli oggetti nella
direzione delle frecce, di uno scatto
alla volta. È più comodo spostare gli
oggetti a mano.
•
La lista di comandi Allinea e
distribuisci, figura 10, è utile per
posizionare gli oggetti tutti alla stessa
altezza.
• Per provare i comandi,
disporre gli oggetti come
mostrato nella figura 11.
• Selezionare i 3 oggetti
insieme, fare un clic sul
pulsante Disegno, posizionare
il puntatore sopra Allinea e
distribuisci e fare un clic sul
comando Allinea a sinistra.
Word controlla i 3 disegni
utilizzando la griglia, trova
quello più a sinistra e
posiziona tutti gli altri a partire
dalla stessa “colonna” della
griglia.
•
I comandi Distribuisci verticalmente
e orizzontalmente sistemano gli
oggetti selezionati alla stessa distanza
l’uno dall’altro.
La lista di comandi Ruota o
capovolgi, figura 13, serve per girare
l’immagine nel foglio. Ogni comando è
descritto dal nome e da un’icona che
mostra la rotazione.
Selezionare il disegno con la figura del
lampo, fare un clic sul pulsante
Disegno, posizionare il puntatore
sopra Ruota e capovolgi e fare un clic
sul comando Ruota a sinistra, il
risultato si vede nella figura 14.
La lista di comandi Disposizione testo
è la stessa della scheda Layout della
finestra proprietà oggetto, analizzati
già più volte.
Gli altri comandi sono utilizzati
pochissimo, quindi non verranno presi
in considerazione.
• SELEZIONE OGGETTI
•
Il pulsante Selezione oggetti,
visualizzato nella figura 01, ha la
funzione di selezionare gli oggetti,
come dice il nome stesso. È molto
utile quando un oggetto è disposto
sotto il testo, perché in quel caso
un clic sopra l’oggetto non serve
per selezionare l’oggetto, ma per
posizionare il cursore sul testo.
Quando si fa un clic sul pulsante
Seleziona oggetti, questo rimane
premuto e non è più possibile
lavorare con il testo: finché rimane
premuto è possibile lavorare solo
con gli oggetti.
•
RUOTA PER GRADI
•
La figura 01 visualizza il pulsante
Ruota per gradi, il terzo nella
barra dei disegni; si trova anche
all’interno del comando Disegno –
Ruota e capovolgi.
Questo strumento è attivo solo se
è selezionato un oggetto.
Selezionare il disegno a forma di
lampo e fare un clic sul pulsante
Ruota per gradi, le maniglie di
selezione spariscono, al loro posto
appaiono dei cerchi verdi, figura
02, che servono per ruotare
l’immagine.
•
Portare il puntatore del mouse sopra
uno dei cerchi verdi, il puntatore
assume la forma di una freccia che
ruota (la stessa del pulsante), premere
e tenere premuto il tasto sinistro del
mouse e trascinare il puntatore. In
questo modo si vede girare l’oggetto
su se stesso. Una volta trovata la
posizione desiderata, rilasciare il
puntatore del mouse. La figura 03
visualizza una possibile rotazione.
•
WORDART
I Wordart servono per creare logo
aziendali o scritte “artistiche”.
Come tutti gli oggetti, per creare un
wordart si utilizza il menu INSERISCI,
il comando è INSERISCI – IMMAGINE
– WORDART, figura 01.
• Si apre la finestra di dialogo,
figura 02, nella quale sono
visualizzati degli esempi di
testi artistici.
•
Ogni esempio indica i colori, la
forma e gli effetti che assumerà il
testo. Si deve fare un clic sopra
uno degli esempi e un clic sul
pulsante OK, si apre una nuova
finestra di dialogo, figura 03, nella
quale si deve digitare il testo del
logo.
•
Dopo aver digitato il testo, è
possibile scegliere il tipo di
carattere, la dimensione e gli
effetti Grassetto e Corsivo, ma
questi comandi hanno poca
influenza sul risultato finale. Per
concludere si deve fare un clic sul
pulsante OK.
•
Come tutti gli oggetti, anche il wordart
ha le maniglie, che servono per
ingrandire e rimpicciolire, può essere
spostato con il trascinamento e
cancellato con il tasto CANC. Per
selezionare un wordart si deve fare un
clic sopra una delle lettere. Il
quadratino giallo serve per modificare
la forma del testo.
I comandi visti per gli altri oggetti sono
validi anche per il wordart, quindi
rimane da analizzare solo la barra
degli strumenti. Ricordiamo solamente
che, anche per questo oggetto, si
possono utilizzare i comandi all’interno
del menu FORMATO – OGGETTO.
Quando è selezionato un oggetto
wordart appare la barra degli strumenti
visualizzata nella figura 05.
•
Il primo pulsante, Inserisci wordart, serve
per creare un nuovo oggetto wordart, non
per modificare quello esistente, lo stesso
pulsante si trova anche nella barra dei
disegni.
Modifica testo apre la finestra di dialogo
della figura 03, nella quale è possibile
cambiare o correggere i caratteri
dell’oggetto.
Il terzo pulsante, Raccolta wordart, apre la
finestra di dialogo della figura 02, nella quale
è possibile scegliere colori ed effetti
differenti per il testo, utilizzando gli esempi
predefiniti.
Il pulsante con il disegno del secchiello,
Formato wordart, apre la finestra di dialogo
delle proprietà dell’oggetto, corrisponde a
FORMATO – OGGETTO.
Il pulsante ABC, Forme del testo, apre una
lista, visualizzata nella figura 06, nella quale
è possibile scegliere la forma che assume il
testo.
•
La figura 07 visualizza l’oggetto della figura 04, con
una forma diversa.
I pulsanti successivi, Ruota
per gradi e Disposizione
testo, sono già stati analizzati
in un precedente capitolo.
Il prossimo pulsante, Stessa
altezza lettere, ingrandisce le
lettere minuscole in modo che
raggiungano l’altezza di quelle
maiuscole. Le figure 08 e 09
mostrano un esempio senza
questo effetto la prima, con
l’effetto la seconda.
•
Il pulsante successivo, Testo
verticale, serve per disporre il testo
verticalmente, con un clic, o
orizzontalmente, un altro clic. La figura
10 mostra l’effetto “testo verticale”
sull’esempio della figura 07.
•
•
Gli ultimi due pulsanti, Allineamento e
Spaziatura caratteri, sono utilizzati
pochissimo e i loro effetti sono quasi
impercettibili sugli oggetti.
Per creare gli effetti migliori si possono
utilizzare tutti gli strumenti visti per i
disegni, in particolare gli effetti di
riempimento, ombreggiatura e 3D. Le
figure seguenti mostrano alcuni
esempi.
Intestazione a piè di pagina
•
INTRODUZIONE
Si è visto in precedenza che non si
scrive il documento sull’intero foglio di
carta, ma si stabiliscono dei margini
all’interno dei quali si digita il testo. I
margini formano un “secondo foglio di
scrittura”, più piccolo, come mostrato
nella figura 01.
•
Per Winword tutto ciò che viene scritto
in un’area sopra il margine superiore
fa parte delle intestazioni, tutto ciò che
viene scritto in un’area sotto il margine
inferiore fa parte dei piè di pagina.
Quindi, intestazioni e piè di pagina
sono delle “zone” del foglio, fuori dai
margini, all’interno delle quali si può
scrivere. La particolarità è che tutto ciò
che viene digitato in queste aree viene
riportato, automaticamente, in tutte le
pagine del documento. La figura 02
visualizza, in blu, le zone
corrispondenti alle intestazioni e ai piè
di pagina.
•
VISUALIZZA INTESTAZIONI E PIÈ DI
PAGINA
•
Sembrerebbe logico trovare il
comando per le intestazioni e i piè di
pagina all’interno del menu
INSERISCI, ma non è così. Si deve
pensare che le zone in questione
esistono già sul foglio di carta, non
sono un pezzo in più da aggiungere,
inserire, ma è sufficiente visualizzarle.
Lo strumento per lavorare con le
intestazioni e piè di pagina, quindi, si
trova all’interno del menu
VISUALIZZA, come mostrato nella
figura 01.
• ESEMPIO. Intestazioni.
Aprire un nuovo file e digitare il
testo visualizzato nella figura
02.
Viene mostrata la zona sopra il
margine (e sopra il testo
scritto) con un’area definita da
un rettangolo tratteggiato. In
questa zona (come nel piè di
pagina) è possibile lavorare
come in qualsiasi altro punto
del documento, l’unica
differenza è che tutto ciò che si
trova in questa area (come nel
piè di pagina) viene stampato
su tutte le pagine del
documento.
•
Si nota che il testo scritto in
precedenza è visualizzato in grigio,
questo perché le intestazioni e i piè di
pagina non fanno parte del “normale”
documento, ma sono zone a sé stanti.
Non è possibile lavorare
contemporaneamente con il
documento e le intestazioni, o si lavora
in un’area, o nell’altra. Quanto sono
visualizzate le intestazioni (o i piè di
pagina), il documento appare in grigio,
perché non può essere modificato. La
stampa viene eseguita normalmente.
Digitare il testo visualizzato nella figura
04 e applicare l’allineamento centrato.
•
Se il testo digitato occupa più
spazio di quello reso disponibile
dal rettangolo, l’intestazione si
allunga verso il basso (il piè di
pagina si allunga verso l’alto),
togliendo spazio al documento.
Quando si visualizzano le
intestazioni e i piè di pagina si
apre la barra degli strumenti con
lo stesso nome, visualizzata nella
figura 05.
Per tornare a lavorare con il
documento si deve chiudere la
visualizzazione intestazioni e piè
di pagina, utilizzando il pulsante
CHIUDI, nella barra degli
strumenti. La figura 06 mostra
cosa succede dopo un clic su
CHIUDI.
•
Il testo del documento è di nuovo visualizzato in nero, mentre il testo delle
intestazioni è visualizzato in grigio (la stampa viene eseguita normalmente).
Come detto sopra, non si può lavorare contemporaneamente con il
documento e con le intestazioni, uno esclude l’altro. Il testo in grigio indica,
appunto, che non si può lavorare con quella parte del file, a meno di
“attivarla”.
Per lavorare con le intestazioni e piè di pagina si utilizza il menu
VISUALIZZA, ma se c’è già qualcosa all’interno di queste aree, esiste una
scorciatoia: doppio clic sopra il testo delle intestazioni corrisponde al
comando VISUALIZZA – INTESTAZIONI, doppio clic sopra il testo del
documento corrisponde al pulsante CHIUDI.
Provare a passare da intestazioni a documento con il doppio clic.
Il doppio clic non funziona la prima volta, cioè per scrivere qualcosa su
intestazioni vuote si deve, per forza, aprirle passando per il menu
VISUALIZZA.
Provare a premere il tasto INVIO molte volte, fino a raggiungere la seconda
pagina del documento, si vedrà che, automaticamente, le intestazioni
saranno ripetute sulla seconda pagina (e su tutte le altre), come mostrato
nella figura 07.
Quanto detto per le intestazioni vale anche per i
piè di pagina, anche per i capitoli seguenti.
•
BARRA DEGLI STRUMENTI
•
In questo capitolo vedremo la funzione
dei pulsanti presenti nella barra degli
strumenti che appare
automaticamente quando si
visualizzano le intestazioni o i piè di
pagina.
La figura 01 visualizza il primo
pulsante, INSERISCI VOCE
GLOSSARIO.
•
•
•
Il Glossario è un’area del programma in cui
è possibile memorizzare testo o grafica che
si utilizza spesso, per esempio un indirizzo.
In pratica non risulta comodo, per cui è
quasi inutilizzato. Le voci predefinite del
glossario sono quelle riportate nella figura,
per utilizzarle si deve fare un clic sopra.
La figura 02 visualizza il pulsante
INSERISCI NUMERO DI PAGINA.
Un clic sul pulsante aggiunge sul foglio un
controllo che sostituisce il numero di pagina.
Quello che si vede è il numero di pagina
corrente, contornato da un rettangolo grigio.
Il rettangolo intorno al numero indica che
non si tratta di testo qualunque, ma di un
controllo del programma. La figura 03
mostra come viene visualizzato il numero
della pagina, inserito con il pulsante.
•
•
I controlli di questo tipo possono essere
gestiti come il resto del testo, cioè possono
essere formattati e cancellati. Il controllo, in
ogni pagina, visualizza il numero
progressivo della pagina, per esempio, sulla
prima pagina visualizza 1, sulla seconda
pagina visualizza 2, ecc.
Non si deve, in nessun caso, digitare il
numero della pagina utilizzando la tastiera,
perché tutto ciò che si digita nelle
intestazioni viene riportato, tale e quale,
nelle pagine successive. Per esempio,
digitando in numero 1 sulla prima pagina, si
stamperebbe 1 anche in tutte le altre pagine.
La figura 04 visualizza il pulsante
INSERISCI NUMERO DI PAGINE. Non è un
errore, il pulsante precedente e questo
hanno un nome simile, la differenza, nel
nome, è solo nel carattere finale: “a” il primo,
“e” il secondo.
•
•
Un clic su questo pulsante inserisce un
controllo che stampa il numero totale
di pagine del documento. Il pulsante
precedente visualizza il numero
corrente della pagina (cioè il numero
progressivo), mentre questo visualizza
sempre il numero totale, in tutte le
pagine. Un suo utilizzo è quello che si
vede quando si trova una scritta del
tipo “pagina 4 di 100”, il numero 100 è
stampato con questo pulsante.
Si avverte che il pulsante INSERISCI
NUMERO DI PAGINE, utilizzato
insieme al precedente ha dei problemi
(funziona male), purtroppo irrisolvibili.
La finestra 05 visualizza il pulsante
FORMATO PAGINA NUMERI.
• Un clic su questo
pulsante apre la
finestra di dialogo
visualizzata nella
figura 06.
•
•
In questa finestra è possibile scegliere
il tipo di numerazione da stampare,
utilizzando la casella Formato numero.
Un clic sulla tendina, freccia nera, apre
la lista dei possibili formati, figura 07.
Più in basso, si può scegliere di
iniziare il conteggio da qualsiasi
numero, positivo.
La figura 08 visualizza il pulsante
INSERISCI DATA.
•
•
•
Un clic sul pulsante inserisce nelle
intestazioni (o piè di pagina) un
controllo che visualizza la data. La
data viene aggiornata
automaticamente ad ogni stampa.
La figura 09 visualizza il pulsante
INSERISCI ORA.
Un clic sul pulsante inserisce nelle
intestazioni (o piè di pagina) un
controllo che visualizza l’ora. L’ora
viene aggiornata automaticamente
ad ogni stampa.
La figura 10 visualizza il pulsante
MOSTRA/NASCONDI TESTO
DOCUMENTO.
•
•
Si è visto nel paragrafo
precedente che, quando sono
visualizzate le intestazioni, il testo
del documento risulta in grigio.
Facendo un clic su questo
pulsante il testo del documento
viene nascosto, solo finché si
lavora con le intestazioni. Per
visualizzare nuovamente il testo
del documento, in grigio, si deve
nuovamente fare un clic sopra il
pulsante.
La figura 11 visualizza il pulsante
COME SEZIONE PRECEDENTE.
•
•
È attivo solo in situazioni particolari,
che riguardano aspetti avanzati del
programma. Per utilizzarlo si devono
conoscere le SEZIONI, che sono uno
degli argomenti più ostici in Word.
Serve per poter fare intestazioni e piè
di pagina diversi all’interno dello
stesso documento (escludendo la
prima pagina e pagine pari e dispari
che sono predefiniti, come si vedrà nel
prossimo paragrafo).
La figura 12 visualizza il pulsante
ALTERNA INTESTAZIONI E PIÈ DI
PAGINA.
•
•
Un clic sul pulsante visualizza i piè di
pagina, un altro clic visualizza le
intestazioni, senza utilizzare le barre di
scorrimento e altre perdite di tempo.
La figura 13 visualizza i pulsanti
MOSTRA PRECEDENTE e MOSTRA
SUCCESSIVA
•
•
Se il documento prevede intestazioni
diverse, si possono visualizzare le
precedenti o le successive utilizzando
questi pulsanti, sono abbinati a COME
SEZIONE PRECEDENTE. Una
intestazione potrebbe essere applicata
a 100 pagine, per cui, per vedere la
successiva utilizzando la barra di
scorrimento, si dovrebbero passare
100 fogli.
ESEMPIO. Stampa intestazioni e piè
di pagina.
Aprire un nuovo file e digitare il testo
visualizzato nella figura 14.
•
•
•
Eseguire il comando VISUALIZZA
– INTESTAZIONI E PIÈ DI
PAGINA e digitare, nello spazio
dell’intestazioni, il testo seguente:
PROVA INTESTAZIONE
Fare un clic sul pulsante
ALTERNA INTESTAZIONI E PIÈ
DI PAGINA, in modo da
visualizzare l’area dei piè di
pagina. Digitare il testo
visualizzato nella figura 16.
Le caselle grigie, cioè i controlli,
non devono essere digitati da
tastiera, ma inseriti con i rispettivi
pulsanti, in ordine: INSERISCI
NUMERO DI PAGINA, INSERISCI
NUMERO DI PAGINE, INSERISCI
DATA e INSERISCI ORA.
Stampare il documento e
controllare il risultato.
•
IMPOSTA PAGINA
• Nel capitolo precedente è stato
saltato, volutamente, il
pulsante IMPOSTA PAGINA,
visualizzato nella figura 01.
Un clic su questo pulsante
apre la finestra di dialogo
IMPOSTA PAGINA, nella
scheda layout. La figura 02
riporta la parte della finestra
relativa alle intestazioni e piè
di pagina.
• Nella sezione visualizzata è possibile attivare (con un clic sulla
casella bianca), o disattivare (con un altro clic sulla casella bianca),
le due opzioni disponibili.
Diversi per pari e dispari: serve per fare intestazioni e piè di pagina
diverse per le pagine pari, rispetto alle dispari. Questa opzione è
utilizzata, per esempio su alcuni libri, nei quali si legge nelle pagine
pari il titolo del capitolo, nelle pagine dispari il nome dell’autore.
Diversi per la prima pagina: serve per fare le intestazioni, o i piè di
pagina, diversi per la prima pagina, rispetto a tutte le altre pagine del
documento. È utilizzata, per esempio, nelle lettere commerciali dove
si stampa il nome (intestazione) della ditta nella prima pagina, ma
non nelle successive.
Le due opzioni possono essere utilizzate insieme.
•
ERRORE NEL PROGRAMMA
•
Può succedere che i piè di pagina non vengano stampati oppure risultino
tagliati nella stampa, questo è un errore del programma, con la maggior
parte delle stampanti, sopratutto quelle vecchie. Se nella stampa i piè di
pagina non risultano, o risultano male, si deve utilizzare il comando FILE –
IMPOSTA PAGINA e selezionare la scheda MARGINI. Nella casella dei piè
di pagina si deve impostare un valore maggiore o uguale a 1,7 cm (uno
virgola sette, non 1,07). In questo modo, dovrebbero essere stampati
correttamente anche i piè di pagina, con tutte le stampanti.
Interruzioni
•
•
•
•
•
•
INTERRUZIONI DI PAGINA
Le interruzioni di pagina servono per indicare al programma che il testo
successivo all’interruzione deve essere posizionato nel foglio successivo.
Sono molto utili, per esempio, nei libri quando si conclude un capitolo e si
inizia il successivo non nello stesso foglio, ma nella pagina successiva.
Per ora, l’unico sistema che si conosce per passare alla pagina successiva
è quello di premere INVIO più volte. Questo sistema può funzionare se si
stampa subito il documento e non si apportano modifiche, ma non è corretto
in generale.
ESEMPIO. Cambio pagina con INVIO.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente:
Prima pagina.
Premere INVIO più volte, fino ad arrivare alla pagina successiva e digitare:
Seconda pagina.
La figura 01 visualizza il risultato (pagine ridotte e testo ingrandito).
•
Stampando il documento si otterrebbe
esattamente quello che si vede, con
“seconda pagina” esattamente sotto il
margine superiore.
Si posizioni il cursore subito dopo la
scritta “prima pagina”, come mostrato
nella figura 02 (il cursore è evidenziato
in rosso).
•
•
•
Digitare il testo seguente:
Aggiunta alla prima pagina. Questo
complica la situazione, perché anche il
testo della seconda pagina viene
spostato, per fare spazio all’aggiunta.
La figura 03 visualizza il risultato.
•
Il testo della seconda pagina si è
distanziato dal margine superiore. Se
questo fosse un documento di 100
pagine (la tesi di laurea per esempio),
si dovrebbero sistemare tutte le pagine
successive a quella in cui è stata fatta
la modifica.
Ora si selezionino circa 15 paragrafi
nella prima pagina, come mostrato
nella figura 04 (dato che il testo è stato
ingrandito, sono selezionati meno
paragrafi nella figura).
•
Premere il tasto CANC, per eliminare
tutti i paragrafi selezionati. In
conseguenza a ciò, il testo successivo
ai paragrafi deve essere ridisposto dal
programma, quindi la scritta “seconda
pagina” viene spostata nel primo
foglio, come si vede nella figura 05.
•
Esiste un comando che permette
di mandare il testo successivo
nella pagina seguente, anche in
caso di modifiche come quelle
viste nell’esempio. Questo
comando si chiama, appunto,
INTERRUZIONE DI PAGINA e si
trova all’interno del menu
INSERISCI, come mostrato nella
figura 06. SI ricorda che per
vedere il comando INSERISCI –
INTERRUZIONE si deve allargare
la lista di comandi.
•
Con clic su INTERRUZIONE si apre la
finestra di dialogo visualizzata nella
figura 07.
•
•
Per il momento siamo interessati solamente
alla sezione superiore della finestra, cioè ai
primi tre comandi.
Si utilizza Di pagina quando si vuole che il
testo successivo (all’interruzione) venga
inserito nel foglio successivo. Corrisponde
alla combinazione di tasti CTRL + INVIO. La
combinazione di tasti è molto comoda
mentre si digita il testo.
Si utilizza Di colonna quando si vuole
interrompere una colonna in un punto scelto
(sarà utilizzato nel capitolo dedicato alle
colonne). Corrisponde alla combinazione di
tasti SHIFT + CTRL + INVIO.
Si utilizza Di testo quando si vuole andare a
capo senza cambiare paragrafo. Questo
comando è già stato utilizzato e spiegato in
un precedente capitolo, corrisponde a
SHIFT + INVIO.
Quando si utilizza il comando INSERISCI –
INTERRUZIONE – DI PAGINA, oppure si
digita sulla tastiera CTRL + INVIO, si
inserisce un carattere nel testo, visualizzato
come nella figura 08.
•
Interruzione di pagina è un carattere
non stampabile, come fine paragrafo,
spazio e tabulazione, quindi può
essere cancellato con i tasti CANC e
BACK SPACE (a seconda della
posizione del cursore).
A volte, nella pagina manca lo spazio
per visualizzare completamente il
carattere “interruzione di pagina”, in
quei casi viene visualizzato in formato
ridotto, come nella figura 09.
•
•
•
•
•
ESEMPIO. Interruzione di pagina.
Aprire un nuovo file e digitare il testo
seguente:
Prima pagina.
Premere CTRL + INVIO, oppure
utilizzare il comando INSERISCI –
INTERRUZIONE – DI PAGINA e
digitare:
Seconda pagina.
La figura 10 visualizza il risultato
(pagine ridotte e testo ingrandito).
•
L’interruzione di pagina, mancando
spazio, è visualizzata solo con i
puntini. Stampando il documento si
otterrebbe esattamente quello che si
vede, con “seconda pagina”
esattamente sotto il margine
superiore.
Si posizioni il cursore subito dopo la
scritta “prima pagina”, come mostrato
nella figura 11 (il cursore è evidenziato
in rosso).
•
•
•
Digitare il testo seguente:
Aggiunta alla prima pagina. Questo
complica la situazione, perché anche il
testo della seconda pagina viene
spostato, per fare spazio all’aggiunta.
La figura 12 visualizza il risultato.
Il testo della seconda pagina non si è
distanziato dal margine superiore. Se
questo fosse un documento di 100
pagine (la tesi di laurea per esempio),
non sarebbe necessario sistemare le
pagine successive a quella in cui è
stata fatta la modifica.
•
SEZIONI
•
Le sezioni sono uno degli strumenti più difficili di questo programma. In
questo manuale verrà fatta una introduzione all’argomento, allo scopo di
capire alcune situazioni particolari delle colonne (capitolo 24).
Per capire cosa sono le sezioni, si propone un esempio che non ha nulla a
che vedere con l’informatica. Si pensi ad una torta, fatta in modo da avere
gusti diversi. La torta è divisa in più parti (sezioni), ognuna delle quali
contiene ingredienti diversi (panna, cioccolata, frutta, marmellata).
• La figura 01 mostra
un esempio, non è
una torta, ma serve
per rendere l’idea.
• Se le parti della torta fossero separate male, quello che
succederebbe è che gli ingredienti verrebbero mischiati
nelle sezioni.
Si deve notare che non ci sono 4 porzioni uguali, ma
sono tutte di dimensioni diverse.
• Le sezioni in Word servono per dividere il documento in
varie parti, in ognuna delle quali si utilizzano comandi
diversi (di solito i comandi per le sezioni sono difficili).
Ogni sezione può comprendere un singolo paragrafo,
due paragrafi, tanti paragrafi, una pagina o tante pagine.
La dimensione delle sezioni è decisa dall’utente nel
momento in cui inserisce l’interruzione di sezione.
•
La parte inferiore della finestra visualizza i 4 tipi possibili di sezioni.
Pagina successiva: divide il documento in due parti e manda il testo
successivo all’interruzione nel primo foglio successivo all’interruzione
stessa. Il risultato sulla stampa è molto simile all’interruzione di pagina, ma
si deve capire che l’interruzione di pagina non divide il documento in due
sezioni.
Continua: divide il documento in due parti, ma il testo successivo
all’interruzione viene scritto subito sotto, nella stessa pagina.
Pagina pari: divide il documento in due parti e manda il testo successivo
all’interruzione nel primo foglio, con numero progressivo pari, successivo
all’interruzione stessa. Per esempio, se l’interruzione viene messa nella
pagina 1, il testo successivo inizia nella pagina 2. Se l’interruzione viene
messa nella pagina 2, il testo successivo inizia nella pagina 4.
Pagina dispari: divide il documento in due parti e manda il testo successivo
all’interruzione nel primo foglio, con numero progressivo dispari, successivo
all’interruzione stessa. Per esempio, se l’interruzione viene messa nella
pagina 1, il testo successivo inizia nella pagina 3. Se l’interruzione viene
messa nella pagina 2, il testo successivo inizia nella pagina 3.
•
Anche l’interruzione di sezione è un
carattere non stampabile, quindi può
essere cancellata con CANC o BACK
SPACE.
Questo carattere viene visualizzato
con una doppia riga, come si vede
nella figura 03.
Se manca spazio,
l’interruzione di sezione viene
visualizzata solo con la doppia
riga tratteggiata, come
succede anche per le
interruzioni di pagina, figura
04.
•
•
L’esempio seguente illustra un caso in cui
possono essere utilizzate le interruzioni di
sezione, non è semplice, per cui i non
interessati possono passare direttamente al
capitolo successivo.
ESEMPIO. Intestazioni diverse.
Si è visto, nel capitolo precedente, che è
possibile fare intestazioni diverse per le
pagine pari e dispari o per la prima pagina.
Utilizzando le sezioni è possibile fare
intestazioni diverse in qualsiasi parte del
documento.
Aprire un nuovo file e digitare “prima
pagina”, poi premere INVIO. Utilizzare il
comando INSERISCI – INTERRUZIONE, si
apre la finestra di dialogo. Fare un clic su
“interruzione di sezione Pagina successiva”
e un clic sul pulsante OK. Nella seconda
pagina digitare “seconda pagina”, la figura
05 visualizza il risultato.
•
Sono state create due sezioni, una
sulla prima pagina, una sulla seconda.
Ogni sezione può avere
un’intestazione e un piè di pagina
diversi.
Posizionare il cursore sulla prima
pagina e eseguire il comando
VISUALIZZA – INTESTAZIONI E PIÈ
DI PAGINA. Digitare “Intestazione
della prima sezione”, figura 06
.
•
Come si vede, l’intestazione (per il
momento), viene riportata in tutte le
pagine.
Fare un clic sul pulsante MOSTRA
SUCCESSIVA, figura 07, della barra
degli strumenti Intestazioni e piè di
pagina.
•
La figura 08 visualizza il risultato.
•
Il cursore è stato portato nella seconda
sezione (che potrebbe essere anche
100 pagine più avanti).
Fare un clic sul pulsante COME
SEZIONE PRECEDENTE, figura 09,
che risulta premuto.
•
Dopo il clic, il pulsante torna in fuori,
questo significa che è possibile
cambiare l’intestazione della seconda
sezione, indipendentemente dalla
prima. Se il pulsante è premuto,
cambiando la seconda intestazione si
modifica contemporaneamente anche
la prima.
Cancellare il contenuto della seconda
intestazione e digitare “intestazione
della seconda sezione”, il risultato è
visualizzato nella figura 10.
Colonne
• COLONNE
Le colonne sono un modo di
disporre il testo nella pagina, i
quotidiani sono l’esempio classico
di documenti disposti in colonne,
tanto che quelle di Word sono
spesso chiamate “colonne tipo
giornale”.
Nel caso generale, disporre il
testo in colonne è un’operazione
molto semplice, si utilizza il
pulsante visualizzato nella figura
01.
•
Un clic sul pulsante apre una tendina,
che serve per scegliere il numero di
colonne. Passando con il puntatore del
mouse sopra le colonne, queste
diventano blu, alla fine si deve fare un
clic. La figura 02 visualizza il pulsante
premuto, con 2 colonne scelte.
•
•
•
Prima si digita il testo, poi si seleziona quello da dividere in colonne, alla fine si
utilizza il pulsante.
ESEMPIO. Testo in colonne.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente:
Il REGISTRO DI CONFIGURAZIONE, o REGISTRY, è il database centrale di
Microsoft Windows 95, 98 e Me, che contiene e gestisce i dati della configurazione
del sistema. Molti problemi o situazioni di emergenza possono essere risolti
attraverso il registro di configurazione. Il registro è formato da due file chiamati
SYSTEM.DAT E USER.DAT.
Il file SYSTEM.DAT si trova nella cartella \WINDOWS e contiene la configurazione
hardware e software del sistema e le impostazioni dei dati. Le impostazioni di questo
file sono necessarie e sono utilizzate da Windows durante la fase di avvio del
sistema; contiene informazioni per caricare i driver di periferica e per stabilire quale
hardware è disponibile.
Il file USER.DAT contiene informazioni relative all’utente, come per esempio il nome,
le impostazioni del Desktop e del menu Avvio. Questo file non ha una posizione
specifica nell’ hard disk, la sua posizione dipende dalla configurazione del computer.
Per esempio se un PC è collegato in rete con un server, il file USER.DAT è situato sul
server. In genere questo file si trova nella cartella \WINDOWS\PROFILES.
•
Selezionare il testo compreso tra “Il file
SYSTEM.DAT” e “quale hardware è
disponibile”, cioè il secondo paragrafo,
come mostrato nella figura 03.
•
Fare un clic sul pulsante COLONNE,
posizionare il puntatore in
corrispondenza di 3 colonne e fare un
altro clic. Il testo selezionato risulta
diviso in 3 colonne, come mostrato
nella figura 04 (il testo è stato ridotto).
•
Questo è quanto serve, in generale,
per utilizzare le colonne.
Per gli utenti esperti (o che vogliono
diventare tali) si deve guardare più
attentamente il testo, si vedono, sopra
e alla fine delle colonne, due
interruzioni di sezione. La figura 05
evidenzia, in blu, i caratteri di fine
sezione in questione.
•
Per poter dividere il testo in colonne,
Word utilizza le sezioni. Nell’esempio
si ha una sezione in una colonna, una
seconda sezione in tre colonne e una
terza sezione in una colonna. Ogni
volta che si dispone il testo in colonne,
il programma automaticamente crea le
sezioni, mettendo un fine sezione
sopra il testo da dividere in colonne e
un fine sezione alla fine del testo. La
cosa importante è che quei simboli
non possono essere cancellati,
altrimenti si ha un effetto “disastroso”.
Posizionare il cursore prima del primo
carattere “fine sezione”, come
mostrato nella figura 06 (il cursore è
evidenziato in rosso).
•
Premere il tasto CANC sulla tastiera,
in questo modo si elimina il simbolo di
fine sezione. È stata anche eliminata
la prima sezione del documento,
quindi ora Word ha a disposizione solo
due sezioni. Il testo della prima
sezione assume l’aspetto del testo
della seconda sezione, figura 07.
•
Posizionare il cursore prima del
secondo carattere “fine sezione”,
come mostrato nella figura 08.
•
Premere il tasto CANC, in questo
modo si elimina il carattere di fine
sezione, e nel documento rimane
un’unica sezione. Come si può vedere
nella figura 09, il documento è tornato
in un’unica colonna.
•
Per far tornare il testo in un’unica colonna, quindi, non si utilizza il
pulsante COLONNE, ma si devono eliminare i caratteri di fine sezione.
Utilizzando il pulsante COLONNE e scegliendo una sola colonna, il risultato
nella stampa è simile, ma non vengono eliminati i caratteri di fine sezione,
questo potrebbe portare conseguenze nel resto del documento.
•
INTERRUZIONE DI COLONNA
•
Quando si divide il testo in colonne, è il
programma a decidere il punto in cui
termina la prima colonna e inizia la
seconda (e lo stesso per tutte le altre),
vengono utilizzate quelle che si
chiamano interruzioni di colonna
automatiche. Non sempre Word è in
grado di distribuire equamente il testo
nelle colonne, ma è possibile
intervenire inserendo le interruzioni
di colonna manuali. Quando si
inserisce una interruzione manuale,
sono escluse tutte quelle automatiche,
per cui si devono utilizzare le
interruzioni manuali in tutte le colonne.
Le interruzioni manuali si trovano su
INSERISCI – INTERRUZIONE. La
figura 01 visualizza la finestra di
dialogo “Interruzione”.
• Questo comando corrisponde a digitare nella tastiera la
combinazione di tasti CTRL + SHIFT + INVIO.
L’interruzione di colonna è un carattere non stampabile, come fine
paragrafo, tabulazioni, ecc., per cui può essere eliminato con CANC
o BACK SPACE (a seconda della posizione del cursore).
• ESEMPIO. Interruzioni di colonna manuali.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente:
•
Il microprocessore, per poter lavorare ha bisogno di memoria. Questa memoria deve essere
veloce, in modo da rispondere alle richieste nel minor tempo possibile. La memoria utilizzata dalla
CPU per lavorare è detta, appunto, MEMORIA DI LAVORO (di solito la RAM). Le memorie di
lavoro hanno due caratteristiche principali: sono molto veloci, sono volatili. La prima caratteristica
è ovvia, la seconda significa che quando si spegne il computer vengono persi tutti i dati. Le
memorie volatili funzionano con la corrente, quando manca la corrente (spegnimento del PC)
perdono tutte le informazioni.
Il computer necessita quindi di un altro tipo di memoria che registri i dati anche a PC spento: la
MEMORIA DI MASSA, tra cui si trovano hard disk, floppy disk, CD-rom, DVD, dischi magnetoottici e tutti i dispositivi a nastri. Il termine memoria di massa era nato come contrapposizione a
memoria di lavoro in quanto la RAM è molto più costosa. Con la stessa cifra è possibile
acquistare una piccola quantità di memoria di lavoro, oppure una grande quantità di memoria su
disco (una “massa” di memoria).
La memoria di massa è detta anche memoria PERMANENTE, perché mantiene registrate le
informazioni anche a computer spento. Permanente significa che i dati non vengono persi finché
l’utente non decide di cancellarli. Questa memoria non può però essere utilizzata come memoria
di lavoro, in quanto è molto più lenta rispetto alla RAM. La memoria di lavoro ha un
“funzionamento elettrico”, per cui l’accesso ai dati è quasi immediato; mentre le memorie di massa
hanno un funzionamento meccanico, per cui l’accesso ai dati è molto lento.
Gli harddisk sono il tipo di memoria di massa attualmente più utilizzata, ogni computer moderno
ha almeno un harddisk: sono al primo posto tra le memorie di massa sia per la velocità, sia per la
quantità di memoria. Il basso costo per MegaByte (circa 10 lire) permette di conservare sugli hard
disk applicazioni, database, file audio-video e ogni sorta di dati.
•
Selezionare il testo da “Il computer
necessita” fino a “l’accesso ai dati è
molto lento”, come mostrato nella
figura 02.
•
Si vuole distribuire diversamente il
testo nelle colonne.
Posizionare il cursore tra “CD-ROM,” e
“DVD,” nella prima colonna, come
mostrato nella figura 04.
•
Fare un clic sul pulsante colonne,
posizionare il mouse sopra 3 colonne
e fare un altro clic, il risultato si vede
nella figura 03.
•
Eseguire il comando INSERISCI –
INTERRUZIONE – DI COLONNA, o
digitare CTRL + SHIFT + INVIO. La
prima colonna termina esattamente
dopo “CD-rom,”, come si vede nella
figura 05 (il carattere di fine colonna è
evidenziato in rosso).
•
La terza colonna non esiste più,
perché le interruzioni automatiche
sono state sostituite da quelle manuali
(non si è ancora inserita l’interruzione
della seconda colonna).
Posizionare il cursore tra “memoria di
lavoro,” e “oppure una grande
quantità”, nella seconda colonna,
come mostrato nella figura 06.
•
Eseguire il comando INSERISCI –
INTERRUZIONE – DI COLONNA,
oppure premere CTRL + SHIFT +
INVIO nella tastiera, il risultato si vede
nella figura 07.
• FORMATO
COLONNE
•
Per chi avesse necessità di
personalizzare le colonne, esiste il
comando FORMATO – COLONNE,
figura 01 (si deve allargare la lista di
comandi).
• Si apre la finestra di
dialogo visualizzata
nella figura 02.
•
In alto, nella finestra di dialogo, si
trovano alcuni esempi predefiniti di
colonne, è sufficiente farci un clic
sopra e controllare il risultato
sull’anteprima, in basso a destra.
Subito sotto è possibile scegliere il
Numero di colonne. Il pulsante
COLONNE permette di arrivare al
massimo a quattro, mentre in questa
finestra si può arrivare ad un massimo
di 12. Per scegliere il numero si deve
cliccare sulle frecce, verso l’alto
aumenta, verso il basso diminuisce.
Se ci sono più colonne, si attiva il
comando Linea separatrice, che
serve per mettere una linea verticale
che divide le colonne. La figura 03
visualizza un esempio di testo in
colonna con linea separatrice
(evidenziata in rosso).
•
La sezione Larghezza e spaziatura si utilizza per definire la dimensione in
cm delle colonne (larghezza) e della distanza tra le colonne (spaziatura).
Un’unica riga è disponibile per modificare le dimensioni, in quanto tutte le
colonne hanno la stessa larghezza. Aumentando la larghezza, diminuisce la
spaziatura e viceversa, in quanto la larghezza del foglio rimane invariata.
Di solito, le colonne hanno tutte la stessa dimensione, solo in alcuni casi si
desidera che ogni colonna abbia una larghezza diversa. Per impostare una
larghezza diversa in ogni colonna, si deve disattivare la casella di controllo
Stessa larghezza per tutte le colonne, in basso nella finestra. Quando
questa casella è disattiva, nella sezione Larghezza e spaziatura, si
attivano una riga per ogni colonna scelta, in modo da permettere la modifica
manuale delle dimensioni di ogni colonna e della spaziatura tra le colonne.
Si deve tenere presente, anche in questo caso, che, essendo fissa la
dimensione del foglio, aumentando da una parte, il programma deve
diminuire le dimensioni nel resto delle colonne o spaziature.
La finestra di dialogo FORMATO – COLONNE è poco utilizzata, perché il
pulsante è molto più comodo e veloce, di solito è utilizzata per avere più di
4 colonne, le altre opzioni sono molto rare.
•
CASO PARTICOLARE
•
In generale, quanto detto sopra è più che sufficiente per lavorare con le colonne,
esiste solo un caso particolare. Fino ad ora si è lavorato con un testo “lungo”, per cui
le colonne risultavano sopra e sotto ad altro testo in una sola colonna. Il caso
particolare si ha quando tutto il testo del documento deve essere disposto in colonne.
ESEMPIO.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente (introduzione ai Miserabili di Victor
Hugo):
Fino a quando esisterà, a causa delle leggi e dei costumi, una dannazione sociale
che crea artificialmente, in piena civiltà, inferni, e che complica con una fatalità
umana il destino, che è divino; fino a quando i tre problemi del secolo, la
degradazione dell’uomo a causa del proletariato, l’abbrutimento della donna a causa
della fame e l’atrofia del fanciullo a causa delle tenebre che l’avvolgono, non saranno
risolti; fino a quando, in certe regioni, sarà possibile l’asfissia sociale; in altre parole, e
sotto un punto di vista ancor più esteso, fino a quando ci saranno sulla terra
ignoranza e miseria, libri come questo potranno non essere utili.
Hauteville House, 1 gennaio 1862
Selezionare tutto il testo, come mostrato nella figura 01.
•
•
•
•
• Utilizzando il pulsante
COLONNE, disporre il
testo in 3 colonne, il
risultato si vede nella
figura 02.
•
Il testo è stato disposto in un’unica colonna, anziché
in tre. Cosa è successo?
Il programma non ha potuto inserire i simboli di fine
sezione, in quanto tutto il testo del documento è
stato impostato in 3 colonne, quindi il documento è
formato da un’unica sezione (in 3 colonne,
appunto). Non essendoci altro testo intorno, Word
cerca di completare la prima colonna, fino a fondo
pagina. Se si completa la prima colonna, il testo
rimanente viene disposto sulla seconda, fino a fine
pagina. Se si completa anche la seconda colonna, il
testo rimanente viene disposto sulla terza colonna,
fino a fine pagina. Nel caso venisse completata
anche l’ultima colonna, il programma
ricomincerebbe dalla prima colonna della pagina
successiva.
Quando tutto il testo viene disposto in colonne,
l’effetto che si ha è che il testo non viene bene
distribuito tra le colonne stesse.
Il secondo problema è che, volendo aggiungere
testo sopra le colonne, anche il testo aggiunto
verrebbe distribuito nelle colonne, non c’è la
possibilità, in automatico, di aggiungere testo in una
colonna unica.
Si provi a posizionare il cursore all’inizio del testo e
aggiungere il titolo “I MISERABILI”, in grassetto e
centrato, il risultato si può vedere nella figura 03.
• Anche il titolo è stato incluso nelle colonne.
• Per risolvere i problemi appena evidenziati, si devono
aggiungere due paragrafi, uno sopra il testo da disporre
in colonne e uno sotto il testo. Il primo paragrafo serve
per avere la possibilità, in futuro, di aggiungere righe in
una colonna. Il paragrafo sotto il testo serve perché così
il programma distribuisce in modo “equilibrato” il testo tra
le colonne.
• ESEMPIO.
Aprire un nuovo file e digitare il testo precedente,
preceduto da un INVIO e seguito da un INVIO, come si
vede nella figura 04 (i paragrafi aggiunti sono evidenziati
in rosso).
• Selezionare il testo,
esclusi i due paragrafi
aggiunti, come
visualizzato nella
figura 05.
• Utilizzando il pulsante
COLONNE, dividere il
testo in 3 colonne, il
risultato si vede nella
figura 06.
•
Come si vede, il testo è disposto correttamente in 3 colonne. I due paragrafi
aggiunti hanno permesso al programma di dividere il documento in 3
sezioni. Quando si deve dividere in colonne tutto il documento, si deve
ricordare di aggiungere un INVIO sopra il testo e uno sotto il testo (che
non devono essere inclusi nella selezione).
•
•
STILI
Il seguente esempio cerca di spiegare cosa sono gli stili e qual è la loro utilità.
ESEMPIO. Stili.
Si deve scrivere la tesi di laurea (oppure un libro, un documento di grandi
dimensioni). Uno dei problemi che si deve affrontare è quello di stabilire la
formattazione del testo: testo del documento, titolo dei capitoli, sottocapitoli, ecc. Si
supponga di aver definito come formattazione dei titoli dei capitoli il carattere “Arial”,
con la dimensione 14, in grassetto e sottolineato.
Le prime difficoltà sorgono durante la digitazione della tesi: ogni volta che si scrive il
titolo di un nuovo capitolo, si deve ricordare la formattazione di quelli precedenti (tutti
i titoli devono avere le stesse caratteristiche). Se non si ricordano i comandi applicati
ai titoli precedenti, si deve tornare indietro nel documento e controllare, oppure si può
utilizzare il comando COPIA FORMATO, che però è molto scomodo in questo caso
(probabilmente i titoli si trovano in pagine diverse).
Può anche succedere che, dopo aver presentato la testi al docente, questi ci
suggerisca di cambiare la formattazione del documento, ma questo significa
ripassare tutte le pagine e rifare tutti i comandi di formattazione.
• Si supponga di poter dare un nome alla formattazione
“Arial”, dimensione 14, in grassetto e sottolineato, per
esempio “Titolo Capitoli”. Durante la digitazione del
documento, invece di ricordare e rifare tutti i comandi di
formattazione, sarebbe sufficiente selezionare il testo e
fare un clic sul nome “Titolo Capitoli”, il compito di
ricordare i comandi ricadrebbe sul programma. Se, dopo
aver presentato il file al docente, questi decidesse di
farci cambiare formattazione, non si dovrebbe ripassare
l’intero documento, ma sarebbe sufficiente cambiare
“l’insieme” di comandi abbinati al nome “Titolo Capitoli”.
Word, qualora venisse modificato l’insieme di comandi,
provvederebbe a modificare la tesi, applicando
automaticamente la nuova formattazione.
• Gli STILI sono un insieme
di comandi di
formattazione del testo,
abbinati ad un nome.
Esistono stili predefiniti
del programma, ma è
possibile crearne di
nuovi. Gli stili si trovano
all’interno del menu
FORMATO, figura 01 (si
deve ricordare di
allargare la lista dei
comandi).
• Facendo un clic sul
comando “Stile” si
apre la finestra di
dialogo visualizzata
nella figura 02.
• Nella casella in alto a
sinistra, “Stili”, sono
elencati i nomi degli stili
predefiniti. All’inizio è
quasi vuota, per vedere
tutti gli stili si deve aprire
la tendina “Mostra”, in
basso a sinistra nella
finestra, e fare un clic su
“tutti gli stili”, come
mostrato nella figura 03.
• Dopo questo comando è possibile vedere la lista completa degli stili
predefiniti del programma.
Selezionando uno stile, un clic sul nome nella casella “Stili”, nella
destra della finestra è possibile vedere “l’Anteprima del paragrafo”
e “l’Anteprima del carattere”, che insieme visualizzano il risultato
dello stile, se applicato al testo. Più in basso, sempre tenendo
selezionato un nome, si può vedere la “Descrizione” dello stile, che
praticamente è la lista di tutti i comandi di formattazione utilizzati per
definire lo stile stesso.
Il pulsante NUOVO serve per definire un nuovo insieme di comandi
di formattazione, il pulsante MODIFICA serve per modificare uno
stile esistente (quello selezionato), il comando ELIMINA serve per
cancellare lo stile selezionato.
Per applicare uno stile al testo si deve, prima di tutto, selezionare il
testo. Poi si esegue il comando FORMATO – STILI, si seleziona un
nome nella casella “Stili” e si fa un clic sul pulsante APPLICA.
Nell’esempio seguente è spiegato un sistema più rapido e più
comodo.
• ESEMPIO. Creare e applicare un nuovo stile.
Aprire un nuovo file e digitare il testo seguente:
• CAPITOLO PRIMO
Testo del primo capitolo
• CAPITOLO SECONDO
Testo del secondo capitolo
• CAPITOLO TERZO
Testo del capitolo terzo
• Eseguire il comando
FORMATO – STILI, si
apre la finestra di
dialogo visualizzata
nella figura 02. Fare
un clic sul pulsante
NUOVO, si apre la
finestra di dialogo
visualizzata nella
figura 04.
•
Nella casella “Nome” digitare il nome dello stile: “Prova”.
Nella casella “Tipo” è possibile scegliere, utilizzando la tendina (freccia
nera), tra “Paragrafo” e “Carattere”. Il secondo permette di utilizzare
solo i comandi che si trovano all’interno del comando FORMATO –
CARATTERE, mentre il primo permette di utilizzare tutti gli strumenti di
formattazione. Lasciare “Paragrafo”.
•
Nella casella “In base a” si deve scegliere in base a quale stile partire
per definire quello nuovo. Di solito si inizia dallo stile “Normale”, cioè da
zero, ma è possibile iniziare da uno stile già definito. Lasciare
“Normale”, se c’è un altro nome all’interno della casella
selezionare“Normale”, con la tendina.
•
Nella casella “Stile per paragrafo successivo” si lascia, di solito, il
nome dello stile che si vuole definire. Serve per fare in modo che
quando si va a capo nel testo si continui a scrivere con la stessa
formattazione.
Ora si devono inserire gli elementi dell’insieme, cioè i comandi di
formattazione per cui si definisce lo stile. Praticamente si lavora come
se fosse selezionato un testo e si stesse applicando la formattazione a
quel testo, solo che invece di richiamare i comandi dal menu
FORMATO, si richiamano gli stessi comandi dal pulsante FORMATO,
all’interno della finestra di dialogo. La figura 05 visualizza la lista di
strumenti disponibili
• La maggior parte dei nomi
nella lista sono spiegati nei
capitoli precedenti.
Fare un clic sul pulsante
FORMATO e uno su
CARATTERE, si apre la
finestra di dialogo FORMATOCARATTERE, che è già
conosciuta. Scegliere il tipo di
carattere “Arial”, lo stile
“Grassetto”, la dimensione 24
e il colore blu, come
visualizzato nella figura 06 (i
comandi utilizzati sono
evidenziati in rosso).
• Fare un clic sul pulsante
OK, si ritorna alla finestra
di dialogo precedente
(figura 04), nella quale
sotto “Descrizione”
appare la descrizione
dello stile, cioè i comandi
utilizzati, come mostrato
nella figura 07.
•
Fare un clic sul pulsante OK, si
ritorna alla finestra iniziale degli
stili (figura 02) e fare un clic sul
pulsante CHIUDI.
È stato definito lo stile “Prova”,
contenente l’insieme di comandi
appena utilizzati, ma non è ancora
stato formattato il testo.
Gli stili possono essere definiti
prima di scrivere il documento e
utilizzati durante la digitazione del
testo, oppure, come in questo
esempio, dopo la digitazione del
testo.
Per applicare gli stili si utilizza la
casella “Stile” sulla barra di
formattazione, in alto a sinistra,
visualizzata nella figura 08.
• All’interno della casella si trova
la scritta “Normale”, che è lo
stile utilizzato all’inizio in ogni
documento nuovo, cioè testo
senza nessun comando di
formattazione.
Per applicare lo stile ai titoli dei
capitoli, si deve selezionare il
testo e utilizzare la tendina
della casella “Stile”.
Selezionare il titolo
“CAPITOLO PRIMO”, come
mostrato nella figura 09.
• Aprire la tendina (un clic
sulla freccia nera) della
casella “Stile”, sulla barra
degli strumenti. Si apre
una lista di nomi, che
sono quelli più utilizzati,
tra i quali ci sono tutti gli
stili definiti dall’utente. Si
deve posizionare il
puntatore del mouse
sopra il nome che si
intende utilizzare
(“Prova”) e fare un clic.
• Il risultato si vede
nella figura 11.
• Utilizzando lo stesso
sistema, applicare lo
stile “Prova” agli altri
titoli, figura 12.
•
Dopo aver terminato il
“lunghissimo” lavoro, ci si accorge
che sarebbe meglio utilizzare il
colore rosso anziché il blu. Invece
di rifare la formattazione a tutto il
documento, è sufficiente
modificare lo stile “Prova”.
Eseguire il comando FORMATO –
STILI, selezionare lo stile “Prova”
nella casella “Stili” e fare un clic
sul pulsante MODIFICA. Si apre
una finestra di dialogo che è
praticamente identica alla finestra
del pulsante NUOVO, tranne per il
nome (nella barra del titolo), figura
13.
•
Fare un clic sul pulsante
FORMATO, posizionare il cursore
su CARATTERE e fare un altro
clic. Si apre la finestra di dialogo
FORMATO – CARATTERE, nella
quale si deve sostituire il colore
blu con il rosso. Fare un clic sul
pulsante OK, si ritorna alla finestra
“Modifica Stile”, figura 13. Fare un
clic sul pulsante OK, si ritorna alla
finestra stili, figura 02. Infine, fare
un clic sul pulsante CHIUDI.
Automaticamente tutto il testo cui
era stato applicato lo stile “Prova”
cambia colore, come si può
vedere nella figura 14.
Modelli
•
INTRODUZIONE
Ogni volta che si apre un nuovo documento di Word, questo si presenta sotto la
forma di foglio A4, con i margini di 2 cm (quello superiore è di 2,5), il carattere “Times
new roman” e tutte le altre caratteristiche predefinite. Per fornire ogni volta lo stesso
foglio, con le stesse impostazioni, il programma utilizza un file che si chiama
Normal.dot. Ci sono, in Word, un insieme di file con estensione .dot che sono definiti
MODELLI (la t finale sta per Template, che significa modello), si differenziano dai
normali DOCUMENTI, che invece hanno l’estensione .doc.
Il modello principale, Normal.dot, è utilizzato dal programma per fornire sempre le
stesse impostazioni iniziali, quando si apre un nuovo file, si apre in realtà il modello
normale, solo che Word modifica l’estensione, passa cioè da .dot a .doc (l’estensione
con cui si salvano i documenti). Cambiando l’estensione, il programma assicura che
sia “impossibile” modificare il modello originale, infatti qualsiasi modifica venga
effettuata, al momento di salvare il file viene utilizzata l’estensione .doc. Anche
scegliendo per il nuovo file il nome Normal, questo avrebbe un nome diverso da
quello originale (normal.doc è diverso da Normal.dot).
Il modello Normale non è l’unico modello del programma, ma gli altri non sono molto
utili. È invece utile imparare a creare nuovi modelli, perché questi portano dei
vantaggi nel lavoro di tutti i giorni, l’esempio seguente spiega cerca di spiegare i
vantaggi dei modelli.
•
•
ESEMPIO.
Si supponga di scrivere continuamente lettere commerciali con l’indirizzo della ditta
come Intestazione. Ogni volta che serve una nuova lettera si deve aprire un nuovo
file e scrivere, oltre al testo della lettera, l’indirizzo della ditta, che è già stato digitato
molte volte in altri file. Le alternative alla digitazione, peraltro scomode, sono i
comandi COPIA e INCOLLA, oppure utilizzare sempre lo stesso documento,
ricordandosi di salvarlo con un altro nome. Utilizzare un documento già pronto con
l’indirizzo sarebbe una buona soluzione, se non fosse per il fatto che un qualsiasi
utente potrebbe fare un errore (cancellare l’indirizzo o modificare il numero di
telefono) e salvare il file con lo stesso nome, tutti gli altri utenti ritroverebbero l’errore.
Se invece si crea un modello contenente l’indirizzo, chiunque potrebbe aprire il
modello. Quando si crea un nuovo file basato su un modello, il file è aperto come
documento, cioè con l’estensione .doc, per cui è “impossibile” che un utente riesca a
modificare il modello originale. Tutti possono aprire il modello e salvare il file come
documento, con qualsiasi nome, senza mai modificare l’originale.
Un modello può contenere qualsiasi cosa contenga un documento, tutti i comandi
visti nel manuale valgono, tali e quali, anche per i modelli. È possibile preparare
modelli predisposti di qualsiasi tipo: lettere, fax, curriculum, volantini, ecc.
Creazione modelli
• MODELLI
•
Per creare un modello si utilizza il
comando FILE – NUOVO (si deve
allargare la lista di comandi),
visualizzato nella figura 01. Il pulsante
NUOVO nella barra degli strumenti
non può sostituire, solo per i modelli, il
comando nel menu.
•
Si apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura 02.
• In questa finestra la sezione importante si trova in basso
a destra, “Crea nuovo”, dove si può scegliere tra
documento o modello. Di solito, quando si utilizza il
comando NUOVO è predefinita l’opzione “Documento”,
solo quando si intende creare un modello è necessario
fare un clic sopra l’opzione “Modello”. Questa è l’unica
differenza rispetto ad un file normale, dopo aver scelto la
creazione di un modello, invece che un documento, si
lavora come sempre. Alla fine si salva il file, si arrangia il
programma a mettere l’estensione giusta: .dot.
I documenti sono salvati, come impostazione predefinita
di Windows, nella cartella Documenti, mentre i modelli,
come impostazione predefinita di Word, sono salvati
nella cartella MODELLI (si trova all’interno della cartella
OFFICE).
•
ESEMPIO. Creare e utilizzare un
modello.
Si vuole creare un modello con
l’indirizzo della ditta come
Intestazione.
Aprire Winword ed eseguire il
comando FILE – NUOVO, si apre
la finestra di dialogo visualizzata
nella figura 02. Fare un clic sopra
l’opzione “Modello”, in modo che
sia scelta, come visualizzato nella
figura 03 (l’opzione scelta è
evidenziata in rosso).
•
Fare un clic sul pulsante OK, si apre
un nuovo file, come succede sempre,
l’unica differenza si trova sulla barra
del titolo di Word dove, invece della
scritta documento, appare la scritta
modello, figura 04.
Eseguire il comando VISUALIZZA –
INTESTAZIONI E PIÈ DI PAGINA,
vengono visualizzate le intestazioni,
figura 05.
•
•
•
Digitare il seguente indirizzo:
ROSSI & C.
Via Verdi, 107/A
31100 TREVISO
0422 46456456
[email protected]
Applicare l’allineamento centrato e
una formattazione simile a quella
della figura 06.
• Fare un clic sul pulsante
CHIUDI, nella barra degli
strumenti “Intestazioni e
piè di pagina”. Eseguire il
comando FILE – SALVA
CON NOME, appare la
finestra di dialogo
visualizzata nella figura
07.
•
In alto si nota che la cartella
predefinita è Modelli (evidenziata in
rosso), conviene sempre utilizzare
questa directory perché così il
programma trova automaticamente i
modelli creati dall’utente.
In basso si deve digitare il nome del
file, nella casella evidenziata in rosso.
Digitare Prova, l’estensione non è
necessaria, e fare un clic sul pulsante
SALVA, si ritorna alla finestra del
programma.
Chiudere il file, con il comando FILE –
CHIUDI (non si può adoperare il
modello se è aperto). Il modello è
pronto per essere utilizzato.
Per aprire un nuovo documento
basato sul modello Prova, si deve
eseguire il comando FILE – NUOVO,
si apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura 08.
• Fare un clic sopra l’icona
del file “Prova”, il file
risulta così selezionato
(evidenziato in blu).
Notare che in basso a
destra, nella sezione
“Crea nuovo”, è
selezionata l’opzione
“Documento”. Fare un clic
sul pulsante OK. Si apre
un nuovo file, con
l’intestazione già pronta,
figura 09.
• Si può lavorare in questo
documento come si fa di solito.
Per salvare il documento si
utilizza il comando FILE –
SALVA CON NOME e si apre
la finestra visualizzata nella
figura 10. Sono evidenziate in
rosso le differenze rispetto alla
finestra di salvataggio dei
modelli: la cartella predefinita è
DOCUMENTI e l’estensione
del file è doc, non dot.
Anteprima di Stampa
•
ANTEPRIMA DI STAMPA
Quando si termina di scrivere e formattare
un documento conviene fare il controllo
ortografico per rilevare gli errori di
digitazione. Prima di stampare il documento
c’è un altro controllo che conviene fare:
l’anteprima di stampa.
L’ANTEPRIMA DI STAMPA visualizza una
“riduzione” del documento e serve a
controllare il risultato che si avrebbe
stampando il documento stesso. In un certo
senso, possiamo pensare all’anteprima
come all’utilizzo dello zoom in una
percentuale che visualizza l’intera pagina,
così che si possa vedere il risultato del
lavoro fatto. Analizzando l’anteprima, ci si
rende conto dei principali errori di
impaginazione del documento, evitando
stampe di prova.
Per visualizzare l’anteprima di stampa si
utilizza il comando FILE – ANTEPRIMA DI
STAMPA (si deve allargare la lista di
comandi), figura 01.
• La stessa operazione
può essere effettuata
con un clic sul
pulsante ANTEPRIMA
DI STAMPA sulla
barra degli strumenti,
visualizzato nella
figura 02.
• Quando si apre
l’anteprima, le barre degli
strumenti vengono
sostituite dai pulsanti
dell’anteprima e il
documento è visualizzato
in formato ridotto, in
modo da vedere una
pagina intera. La figura
03 visualizza una pagina
di un documento vista
dall’anteprima di stampa.
•
Come si vede, non viene data
importanza alla qualità grafica del
documento, quello che importa è
la disposizione del testo e degli
oggetti sulla pagina.
Dall’anteprima si dovrebbero
notare caratteristiche del tipo:
allineamento del testo (era meglio
mettere il giustificato),
disposizione delle immagini, il
testo è troppo corto (conviene
aumentare la dimensione del
carattere e l’interlinea), e qualsiasi
altra caratteristica riguardante
l’impaginazione del documento.
La figura 04 visualizza la barra
degli strumenti dell’anteprima.
•
I nomi dei pulsanti sono, da sinistra verso destra, stampa, lente
d’ingrandimento, una pagina, pagine multiple, zoom, mostra righello, riduci
di una pagina, schermo intero, chiudi e guida rapida.
Il pulsante STAMPA, come dice il nome stesso, serve per stampare il
documento. Non sempre conviene utilizzare questo strumento per
stampare, perché utilizza le impostazioni predefinite di stampa, ma in un
ufficio chiunque può modificarle, ootrebbe succedere di premere il pulsante
convinti di lanciare una stampa e di ritrovarsi 5 copie del file.
Se il pulsante LENTE D’INGRANDIMENTO è premuto, come nella figura, il
puntatore del mouse ha l’aspetto di una lente con un più (+) al posto del
“vetro”. Si può posizionare il puntatore in un punto qualsiasi della pagina e
fare un clic, si ingrandisce la pagina, visualizzando in primo piano il punto
sopra il quale era posizionato il puntatore. Questo serve per controllare la
qualità di stampa, in quanto si è detto sopra che nell’anteprima non viene
considerata. Dopo l’avvicinamento, il puntatore del mouse ha sempre la
forma di una lente, ma con un meno (-) in mezzo, con un clic si ritorna alla
visualizzazione precedente.
• Il pulsante UNA PAGINA
visualizza esattamente una
pagina alla volta nella finestra
di anteprima. Se non si utilizza
questo strumento è possibile
visualizzare più pagine
insieme, ovviamente con
dimensioni ancora più ridotte.
Il pulsante PAGINE MULTIPLE
serve per vedere più fogli
contemporaneamente. Un clic
sul pulsante apre una tendina,
figura 05, nella quale si può
scegliere il numero di pagine
da visualizzare
contemporaneamente.
• Il pulsante ZOOM ha la
stessa funzione vista nei
primi capitoli del
manuale, anche il suo
utilizzo è lo stesso.
Premendo il pulsante
MOSTRA RIGHELLO
vengono visualizzati (o
nascosti) i righelli
orizzontali e verticali. La
figura 06 mostra il righello
orizzontale.
• Il pulsante RIDUCI DI UNA PAGINA è utile quando nel documento
ci sono una o più pagine piene e nell’ultima ci sono solo poche
righe. Questo strumento riduce l’interlinea, la distanza tra i caratteri
e cerca di ridurre di 1 pagina le dimensioni del documento.
SCHERMO INTERO dedica l’intero schermo all’anteprima del
documento, eliminando dalla facciata del monitor gli elementi non
necessari (barra del titolo, barre degli strumenti, barra di stato, ecc.).
Per ritornare all’anteprima si utilizza il tasto ESC, in alto a sinistra
nella tastiera.
Il pulsante CHIUDI serve per tornare alla visualizzazione layout di
stampa, quella che si utilizza per lavorare nel documento.
Conviene controllare sempre l’anteprima, prima di stampare il
documento.
Stampa
• STAMPA
• Per stampare un file,
dopo aver effettuato il
controllo ortografico e
visualizzato l’anteprima,
si utilizza il comando
FILE – STAMPA, figura
01. È possibile anche
utilizzare il pulsante
STAMPA nella barra degli
strumenti, visualizzato
nella figura 02.
•
Il pulsante può, in alcuni casi, creare dei
problemi. Infatti, quando si utilizza il
comando FILE – STAMPA, il documento non
viene mandato subito alla stampante, ma
vengono richieste alcune informazioni,
mentre quando si utilizza il pulsante, il
documento viene mandato immediatamente
alla stampante. Il pulsante STAMPA utilizza
le impostazione della stampante che si
trovano nel PANNELLO DI CONTROLLO di
Windows (START – IMPOSTAZIONI –
PANNELLO DI CONTROLLO –
STAMPANTI). Se qualcuno modifica le
impostazioni nel pannello di controllo,
mettendo per esempio stampa in bianco e
nero 2 copie per pagina, tutti gli altri,
utilizzando il pulsante, stampano con le
stesse impostazioni. Per questo motivo, se
più persone utilizzano il computer e non si è
sicuri delle impostazioni del pannello di
controllo, conviene utilizzare sempre il
comando FILE – STAMPA, che apre la
finestra di dialogo visualizzata nella figura
03.
•
La prima sezione della finestra si
chiama “Stampante” e serve per
scegliere, se ci sono più stampanti
collegate al computer, quella da
utilizzare per la stampa del
documento. Si utilizza la tendina della
casella “Nome” e si fa un clic sul nome
della stampante. Il pulsante
PROPRIETÀ apre la finestra
PROPRIETÀ STAMPANTE del
pannello di controllo, nella quale è
possibile scegliere le caratteristiche
della stampa (a colori o in bianco e
nero, il tipo di carta: normale, opaca,
lucida, ecc.). La finestra proprietà
dipende dalla marca e dal modello di
stampante installata, la figura 04
visualizza un esempio della Epson.
•
Nella sezione “Pagine da stampare” si deve scegliere quali pagine
stampare, se non si ha intenzione di stampare l’intero documento. L’opzione
“Tutte”, predefinita, indica che si stampa l’intero file, dalla prima all’ultima
pagina. Facendo un clic su “Pagina corrente” si stampa solo la pagina
corrente, quella in cui c’è il cursore. Se è stata selezionata una parte del
documento, è possibile scegliere “Selezione” che serve per stampare solo il
testo selezionato. Per scegliere esattamente quali pagine stampare si deve
utilizzare la casella “Pagine:” nella quale si devono digitare i numeri delle
pagine da stampare. Si possono utilizzare due separatori per i numeri di
pagine, la virgola “,” e il trattino “-”. Utilizzando la virgola si indica di
stampare esattamente quelle pagine, per esempio 1, 2, 5, 12 significa
stampare le pagina 1, la pagina 2, la pagina 5 e la pagina 12. Il trattino si
utilizza per indicare un insieme di pagine “da a”, per esempio 5-12 significa
stampare le pagine tra la 5 e la 12 comprese (5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12).
Possono anche essere adoperati contemporaneamente, per esempio 1, 35, 7, 9, 12-14 significa stampare le pagine 1, poi dalla 3 alla 5, la 7, la 9, poi
dalla 12 alla 14 (1, 3, 4, 5, 7, 9, 12, 13, 14).
Nella sezione “Copie” si sceglie il numero di copie per ogni pagina da
stampare.
•
•
•
È possibile digitare il numero all’interno della casella “Numero di
copie”, oppure utilizzare le frecce per aumentare o diminuire il
numero.
Conviene sempre tenere selezionata l’opzione “Fascicola”
perché, in questo modo, se si sceglie di stampare più copie,
queste saranno stampate in ordine. Per esempio, in un
documento di 100 pagine, si vogliono stampare 5 copie (in totale
500 pagine). Utilizzando l’opzione fascicola, il programma stampa
l’intero documento la prima volta (100 pagine), poi lo stampa la
seconda volta (100 pagine) e così fino all’ultima copia. Se
fascicola non è attiva, invece, viene stampata 5 volte la prima
pagina, poi 5 volte la seconda, poi 5 volte la terza e così fino alla
fine. Dopo la stampa si devono sistemare tutti i fogli (se l’opzione
non è selezionata).
Nella sezione “Zoom” è possibile scegliere di stampare più
pagine per foglio (ovviamente in dimensioni ridotte). Si deve fare
un clic per aprire la tendina della casella “Più pagine per foglio”,
come visualizzato nella figura 05.
Dopo aver scelto le opzioni di stampa, si deve fare un clic sul
pulsante OK, il file viene spedito alla stampante e si può
continuare a lavorare con il programma (contemporaneamente
alla stampa dei fogli).
Tabelle
• INTRODUZIONE
Una tabella è un testo
diviso in righe e colonne,
tra le quali si trova (di
solito) una linea
separatrice.
L’intersezione tra una riga
e una colonna forma una
cella, all’interno della
quale è possibile scrivere.
La figura 01 visualizza un
esempio di tabella.
•
Le tabelle che si possono creare
in Word sono solo tabelle di testo,
nelle quali non si possono fare
calcoli, per fare tabelle con
formule e operazioni di vario tipo
si utilizza il programma Excel. In
realtà in Word esiste la possibilità
di effettuare alcune semplici
operazioni, ma la loro funzione è
talmente limitata che non
conviene adoperarle.
Il modo più veloce per creare una
tabella è utilizzare il pulsante
INSERISCI TABELLA nella barra
degli strumenti, visualizzato nella
figura 02.
• Un clic sul pulsante apre una
tendina, figura 03, nella quale
si deve scegliere il numero di
colonne e il numero di righe
della tabella da creare. È
importante stabilire subito il
numero di colonne, mentre per
il numero di righe non ci sono
problemi: si vedrà in seguito
che è possibile aggiungere o
togliere sia colonne che righe
alla tabella.
Inserire del testo
• INSERIRE TESTO NELLA
TABELLA
• Per spiegare come lavorare
all’interno di una tabella si
utilizza l’esempio seguente.
• ESEMPIO. Creare una tabella.
Aprire un nuovo file, fare un
clic sul pulsante INSERISCI
TABELLA e scegliere 3 righe e
due colonne. Nel documento
appare la tabella visualizzata
nella figura 01, con il cursore
(evidenziato in rosso) che
lampeggia all’interno della
prima cella.
• I cerchietti che si vedono
all’interno della tabella sono i
delimitatori delle celle,
indicano cioè la fine della cella.
Hanno una funzione simile al
simbolo di fine paragrafo per il
testo normale, si deve
considerare che il programma
non lavora sul foglio, ma sulla
memoria composta da una
serie lunghissima di celle
consecutive, per cui deve
memorizzare il termine di
ciascuna parte della tabella. La
figura 02 visualizza, ingrandito,
un simbolo di fine cella.
•
•
Per scrivere nella tabella è
sufficiente digitare il testo, che
viene inserito nella prima cella.
Digitare “COGNOME”, il risultato
si vede nella figura 03 (il cursore è
evidenziato in rosso).
Se si preme il tasto INVIO, non si
passa nella cella sottostante, ma
si continua a scrivere nella stessa
cella. Premendo INVIO si va a
capo e tutta la riga, non solo la
cella su cui si scrive, viene
ingrandita per far stare il testo.
Premere INVIO, il risultato si vede
nella figura 04.
•
Utilizzare il tasto BACK SPACE per
riportare la situazione come nella
figura 03.
Per passare alla cella successiva si
utilizza il tasto TAB nella tastiera,
quello in alto a sinistra, raffigurato con
due frecce in direzione opposta.
Premere il tasto TAB, il cursore passa
nella cella successiva, come mostrato
nella figura 05.
Digitare “NOME” e premere il
tasto TAB, si passa nella terza
cella, quindi digitare “CITTA’”, il
risultato si vede nella figura 06.
•
Premere TAB, il cursore passa
nella prima cella della seconda
riga, figura 07.
•
Digitare “Rossi”, poi premere TAB
per passare alla cella successiva,
scrivere “Mario”, premere TAB e
digitare “Treviso”, il risultato si
vede nella figura 08.
Per inserire un altro nominativo
non ci sono difficoltà, infatti,
quando il cursore si trova
nell’ultima cella della tabella,
premendo il tasto INVIO si crea
automaticamente una nuova
riga. Premere TAB, figura 09.
•
• Digitare il nuovo
nominativo, come
visualizzato nella
figura 10.
SPOSTARE IL CURSORE
• SPOSTARE IL CURSORE
• Per spostare il cursore all’interno della tabella si
utilizzano le frecce direzione o il puntatore del mouse, gli
stessi visti per il testo.
Le frecce direzione spostano il cursore un carattere alla
volta, nella direzione della freccia, ma, se la cella è
vuota, spostano il cursore sulla cella (successiva o
precedente) in direzione della freccia.
L’alternativa è utilizzare il puntatore del mouse: si porta il
puntatore del mouse sopra il punto in cui si vuole
posizionare il cursore, il puntatore assume la forma di
una I e si fa un clic, il cursore viene inserito esattamente
in quella posizione (proprio come succede nel testo).
•
ESEMPIO. Cursore nelle tabelle.
Si utilizza il file con la tabella
dell’esempio precedente.
Provare a spostare il cursore
all’interno della tabella, prima con
le frecce direzione, poi con il
mouse. Dopo le prove,
posizionare il cursore subito dopo
la parola “Mario”, nella seconda
cella della seconda riga, come
mostrato nella figura 01.
•
Premere il tasto INVIO, viene
aggiunto un paragrafo nella stessa
cella e tutta la riga aumenta in
altezza, figura 02.
•
SELEZIONARE
•
Per formattare il testo all’interno della
tabella o, comunque, per applicare altri
comandi, si deve prima di tutto
selezionare la parte di tabella con cui
lavorare. È possibile selezionare il
testo all’interno di una cella, la cella,
più celle, una riga o più righe, una
colonna o più colonne, tutta la tabella.
Per selezionare il testo all’interno di
una cella si utilizzano i sistemi visti in
precedenza per il semplice testo. È
selezionato il testo se appare
evidenziato, ma non deve essere
incluso nella selezione il simbolo di
fine cella, la figura 01 visualizza un
esempio con il simbolo di fine cella in
questione evidenziato in rosso.
• Per selezionare una cella,
invece, si deve includere nella
selezione il simbolo di fine
cella. Si deve posizionare il
puntatore del mouse all’interno
della cella, poco prima
dell’inizio del testo, il puntatore
assume la forma di una freccia
nera con direzione verso il
testo e si deve fare un clic.
La figura 02 visualizza la
posizione del puntatore, per
selezionare la prima cella della
terza riga (il puntatore è
evidenziato in rosso).
• Per selezionare più celle,
si utilizza lo stesso
sistema, tenendo
premuto il pulsante del
mouse e passando sopra
le celle da selezionare.
La figura 04 visualizza
due celle selezionate.
•
Si noti che la prima cella è mezza
bianca, mentre la seconda è
completamente colorata. Questo non
ha importanza, infatti, ciò che conta
perché sia selezionata una cella è che
sia incluso il simbolo di fine cella. Il
motivo per cui la prima cella è mezza
bianca è perché la cella termina nella
prima riga, in corrispondenza del
simbolo, mentre la seconda cella
termina nella seconda riga, sempre in
corrispondenza del simbolo.
Per selezionare una riga si deve
posizionare il cursore sulla barra di
selezione, dove assume la forma di
una freccia bianca con direzione verso
il testo e si deve fare un clic. La figura
05 mostra un esempio di selezione di
una riga, si noti che anche il simbolo di
fine riga (quello fuori della tabella,
evidenziato in rosso) è incluso.
• Per selezionare più
righe si utilizza lo
stesso sistema,
tenendo premuto il
tasto sinistro del
mouse e spostando il
puntatore in su o in
giù. La figura 06
visualizza un
esempio.
• Per selezionare una
colonna si deve
posizionare il puntatore
del mouse sopra la
tabella, in corrispondenza
della colonna da
selezionare. Il puntatore
assume la forma di una
freccia nera che punta
verso il basso e si deve
fare un clic. La figura 07
visualizza la posizione
corretta del puntatore.
• La figura 08 visualizza un
esempio con una colonna
selezionata.
• Per selezionare più colonne si
deve tenere premuto il tasto
sinistro del mouse e passare
sopra le colonne da
selezionare, la figura 09
visualizza un esempio.
• Per selezionare tutta la
tabella si devono selezionare
tutte le righe della tabella,
figura 10.
•
CANCELLARE
•
Per cancellare si seleziona e si
utilizza il tasto CANC nella
tastiera. Si deve fare attenzione
che cancellare ed eliminare sono
sinonimi nella lingua italiana, ma
hanno un concetto leggermente
diverso nell’ambito del
programma.
L’esempio seguente illustra la
differenza tra cancellare ed
eliminare. ESEMPIO. Cancellare
ed eliminare.
Si utilizza il file degli esempi
precedenti.
Selezionare la seconda riga della
tabella, figura 01.
•
•
Premere il tasto CANC sulla
tastiera, il risultato si vede nella
figura 02.
•
È stato cancellato il testo
contenuto nella riga della tabella,
non la riga stessa. Togliere la riga
dalla tabella, nel linguaggio di
Word, si dice eliminare la riga,
questa operazione verrà
analizzata in un prossimo capitolo.
Quando si utilizza il tasto CANC,
non si elimina la parte selezionata,
ma il contenuto della selezione.
Selezionare l’intera tabella, figura
03.
• Premere il tasto CANC,
sparisce tutto il contenuto
della tabella, come
mostrato nella figura 04.
• La tabella è memorizzata
dal simbolo di paragrafo
che si vede subito sotto la
tabella stessa, per cui,
per eliminare la tabella si
devono selezionare tutte
le righe e, in più, anche il
simbolo di paragrafo.
•
Posizionare il puntatore del mouse, in
corrispondenza della prima riga, nella barra
di selezione, premere e tenere premuto il
tasto sinistro. Spostare il mouse verso il
basso, in modo da selezionare tutte le righe.
Quando sono state selezionate tutte le
righe, sempre tenendo premuto il pulsante
sinistro del mouse, continuare a spostare
verso il basso il puntatore, fino ad arrivare al
simbolo di fine paragrafo. A questo punto,
sempre tenendo premuto il tasto sinistro,
spostare il puntatore verso destra, finché
anche il simbolo di fine paragrafo non risulta
selezionato, come mostra la figura 05.
•
Premere il tasto CANC sulla tastiera, questa
volta si elimina la tabella.
Analizzare bene le figure 03 e 05, perché la
differenza è minima: la selezione del
simbolo di fine paragrafo.
Inserisci Tabella
•
•
Esiste un altro sistema per creare una
tabella oltre al pulsante nella barra degli
strumenti: il comando TABELLA –
INSERISCI - TABELLA, figura 01.
Questo strumento apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura 02.
Si deve specificare il “Numero di colonne”
e il “Numero di righe”, utilizzando le frecce.
Le “Opzioni di adattamento automatico” non
sono importanti, si vedranno in seguito i
comandi corrispondenti. Dopo aver scelto il
numero di colonne e di righe si deve fare un
clic sul pulsante OK.
È evidente che il pulsante INSERISCI
TABELLA è molto più comodo e veloce del
menu, ma è limitato ad un massimo di 4
righe per 5 colonne, mentre nel menu si
possono scegliere dimensioni più grandi.
INSERISCI RIGHE, INSERISCI
COLONNE
• Lavorando con le tabelle, succede spesso di aver bisogno di nuove
righe e/o nuove colonne. Per le righe si è visto che è possibile
aggiungere un numero qualsiasi di righe, sotto la tabella, utilizzando
il tasto TAB. Quando però le righe servono in mezzo alla tabella e
non alla fine, oppure quando servono nuove colonne, si rende
necessario utilizzare il menu TABELLA.
• All’interno del menu TABELLA si trova il gruppo di comandi
INSERISCI, nel quale si trovano gli strumenti per inserire una
tabella, le righe, le colonne e le celle. Nella figura 01, del capitolo
precedente, si vede che l’unico comando attivo (colorato) è quello
per inserire una tabella, infatti, per aggiungere righe o colonne è
necessario prima aver creato una tabella e, in più, si deve avere il
cursore all’interno della tabella.
Per vedere il funzionamento dei comandi si utilizza l’esempio
seguente.
• ESEMPIO. Inserisci righe e
colonne.
Aprire un nuovo file e lanciare
il comando TABELLA –
INSERISCI – TABELLA. Nella
finestra di dialogo scegliere 3
righe, 3 colonne e fare un clic
sul pulsante OK, il risultato si
vede nella figura 01.
• Scrivere un numero in ogni
cella, come visualizzato nella
figura 02.
•
•
•
Posizionare il cursore all’interno
della casella centrale, quella che
contiene il numero “CINQUE”,
come mostrato nella figura 03.
Eseguire il comando TABELLA –
INSERISCI – RIGHE SOPRA,
come mostrato nella figura 04.
Viene aggiunta una riga sopra a
quella nella quale si trova il
cursore, come si vede nella figura
05.
•
Posizionare il cursore sulla cella
contenente “CINQUE” ed eseguire il
comando TABELLA – INSERISCI –
RIGHE SOTTO. Viene aggiunta una
riga sotto a quella contenente il
cursore, come mostrato nella figura
06.
Posizionare il cursore sulla
cella contenente “CINQUE” ed
eseguire il comando TABELLA
– INSERISCI – COLONNE A
SINISTRA. Viene aggiunta una
colonna a sinistra di quella
contenente il cursore, come
mostrato nella figura 07.
•
Posizionare il cursore sulla cella
contenente “CINQUE” ed eseguire il
comando TABELLA – INSERISCI –
COLONNE A DESTRA. Viene
aggiunta una colonna a destra di
quella contenente il cursore, come
mostrato nella figura 08.
•
Si ha anche la possibilità di inserire
singole celle, ma, di solito, non
conviene farlo. Aggiungendo una sola
cella, invece di una riga o una colonna,
si “rompe l’armonia” della tabella, cioè
il numero delle celle nelle righe o nelle
colonne non è più uguale, questo
comporta difficoltà maggiori
nell’utilizzo della tabella.
Per inserire una singola cella
posizionare il cursore sulla cella
contenente “CINQUE” ed eseguire il
comando TABELLA – INSERISCI CELLE, si apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura 09.
•
Per inserire la nuova cella, si
devono spostare le altre a destra
o in basso. Scegliere “Sposta celle
a destra” e fare un clic sul
pulsante OK, il risultato si vede
nella figura 10.
•
Come si vede, c’è una cella
“libera”, che si trova in una
posizione non “normale” nella
tabella. Quando si ha a che fare
con tabelle di questo tipo, il lavoro
risulta molto più difficile da gestire.
Per riportare la situazione alla
“normalità, fare un clic sul
pulsante ANNULLA, visualizzato
nella figura 11.
• È anche possibile inserire
contemporaneamente più
righe o più colonne. Si
utilizzano gli stessi comandi,
solo che si deve selezionare
un numero di righe (o colonne)
pari a quelle che si desidera
aggiungere.
Selezionare le prime 3 righe
della tabella, come mostrato
nella figura 12.
• Eseguire il comando TABELLA
– INSERISCI – RIGHE
SOPRA, figura 13.
•
SELEZIONARE
•
Si è già visto come selezionare le
celle, righe, colonne e la tabella
utilizzando il puntatore del mouse. Nel
menu TABELLA si trovano i comandi
per fare la selezione in modo più
semplice, ma meno veloce.
Si deve fare un clic sul menu
TABELLA, posizionare il puntatore del
mouse sopra la voce SELEZIONA e si
apre una lista di possibili scelte, figura
01, si deve sceglierne una e farci un
clic sopra.
•
La selezione è sempre riferita alla
posizione del cursore.
DIVIDI TABELLA
•
DIVIDI TABELLA
•
In alcune situazioni si rende
necessario dividere la tabella in
due parti, cioè spezzarla e creare
due tabelle distinte. L’esempio
seguente insegna come fare.
ESEMPIO. Dividere una tabella.
Aprire un nuovo file e creare la
tabella visualizzata nella figura 01.
Posizionare il cursore sulla prima
cella della seconda riga, come
visualizzato nella figura 02 (il
cursore è evidenziato in rosso).
•
•
• Eseguire il comando TABELLA
– DIVIDI TABELLA, figura 03
(si deve allargare la lista di
comandi).
•
La figura 04 riporta il risultato.
È stato aggiunto un simbolo di
fine paragrafo tra le due “parti”
di tabella. Per riunire la tabella,
quindi, si deve cancellare il
simbolo di fine paragrafo.
Posizionando il cursore come
si vede nella figura 04, è
sufficiente premere il tasto
CANC, sulla tastiera, e le
tabelle ritornano insieme.
DIMENSIONI RIGHE E COLONNE
•
Quando si crea una tabella, le dimensioni delle righe e
delle colonne sono scelte dal programma, in base al
contenuto delle celle. Le righe hanno una dimensione
che viene definita AUTOMATICA: se aumenta la
dimensione del testo, automaticamente aumenta anche
la dimensione delle righe. Per le colonne c’è, invece, il
problema dei margini: la dimensione totale delle colonne
non può andare oltre il limite dei margini della pagina,
per cui, la dimensione delle colonne non è automatica,
come per le righe. In ogni caso, è sempre possibile
scegliere manualmente sia la dimensione delle colonne
che quella delle righe.
• Per cambiare le dimensioni si deve posizionare il
puntatore del mouse nei bordi che dividono le celle e il
puntatore assume la forma di una doppia freccia nera.
Quando il puntatore assume la forma di una doppia
freccia nera si deve premere e tenere premuto il
pulsante sinistro del mouse e si strascina fino alle
dimensioni desiderate. Per modificare la dimensione
delle righe si deve portare il puntatore nel bordo che
divide due righe, per modificare le dimensioni delle
colonne si deve posizionare il puntatore del mouse nel
bordo che divide le colonne.
È importante che il cursore si trovi all’interno della
tabella, ma non deve essere selezionato niente
all’interno della tabella, altrimenti il trascinamento genera
delle situazioni anomale.
• ESEMPIO. Modificare le
dimensioni delle righe e
colonne con il trascinamento.
Aprire un nuovo file in Word e
digitare la tabella della figura
01.
Si vogliono ridurre le
dimensioni della tabella in
modo che siano giuste per
contenere il testo. Posizionare
il puntatore del mouse sopra il
bordo tra la prima e la seconda
colonna, trovando la posizione
in cui il mouse assume la
forma di una doppia freccia
nera, figura 02 (il puntatore è
evidenziato in rosso).
• Cliccare e tenere
premuto il pulsante
sinistro del mouse e
trascinare verso
sinistra fino ad
ottenere le dimensioni
desiderate, a questo
punto rilasciare il
pulsante sinistro del
mouse, figura 03.
•
Si può utilizzare un sistema più
veloce: ADATTA. Il programma
controlla il contenuto di tutta la
colonna e regola la dimensione
della colonna in base alla cella
che contiene il testo più lungo,
senza dover fare tentativi. Per
adattare la dimensione delle
colonne al contenuto si deve
posizionare il puntatore del mouse
nel bordo che divide le colonne
(provare tra la seconda e la terza
colonna), il puntatore assume la
forma della doppia freccia nera e
si deve fare un doppio clic.
Automaticamente la colonna
risulta ridimensionata in base al
testo delle celle, figura 04.
• Provare lo stesso metodo
con l’ultima colonna,
posizionando il puntatore
del mouse sul bordo alla
fine della terza colonna,
figura 05.
Ciò che è stato fatto per
le colonne può essere
utilizzato, tale e quale,
anche per le righe.
• PROPRIETÀ TABELLA
• Quando servono misure
in centimetri per le righe e
le colonne, si deve
utilizzare il comando
TABELLA – PROPRIETÀ
TABELLA, figura 01.
Si apre la finestra di
dialogo visualizzata nella
figura 02.
• La finestra è divisa in 4 schede, la prima delle quali,
“Tabella”, è quella visualizzata nella figura. La scheda
“Tabella” contiene i comandi per gestire la tabella
rispetto al testo, questi sono molto simili a quelli utilizzati
per gli oggetti e la loro funzione è quella che si vede
sulle icone di ogni comando. Essendo praticamente gli
stessi strumenti visti più volte per gli oggetti; essendo
poco utilizzati non verranno spiegati in dettaglio.
Saranno invece presi in considerazione, nell’esempio
seguente, gli strumenti delle altre schede, che sono
utilizzati molto più spesso.
•
•
ESEMPIO. Dimensioni righe e
colonne.
Si utilizza la tabella dell’esempio
precedente.
Selezionare l’intera tabella e
applicare la dimensione 16 al
carattere, il risultato si vede nella
figura 03.
Come si è detto anche in
precedenza, il programma adatta
continuamente la dimensione
delle righe al testo, infatti, la prima
riga si è allargata in modo da
contenere i caratteri che sono
diventati più grandi. Le colonne,
invece, sono rimaste uguali, non
sono cambiate le dimensioni.
• Per modificare la
dimensione delle righe e
delle colonne, in modo da
stabilire una precisa
misura in centimetri, si
deve selezionare l’intera
tabella ed eseguire il
comando TABELLA –
PROPRIETÀ TABELLA,
si apre la finestra di
dialogo visualizzata nella
figura 02. Fare un clic sul
nome della scheda
“Riga", figura 04.
•
La sezione che si trova in alto,
“Dimensione” serve per
specificare le misure delle righe.
Si deve fare un clic sulla casella
bianca vicino al comando
“Specifica altezza”, in questo
modo si attivano le caselle per
scegliere e modificare le misure,
in centimetri, dell’altezza delle
righe. Se non si mette il segno di
spunta, come nella figura 04,
significa che l’altezza delle righe è
automatica, altrimenti, come
mostrato nella figura 05, l’altezza
è quella specificata sulla casella
“Specifica altezza”.
• Fare un clic sulla casella
bianca, in modo da mettere il
segno di spunta, come
visualizzato nella figura 31.10
e mettere, come misura 2 cm,
utilizzando le frecce o
digitando il numero all’interno
dell’apposita casella. Si deve
inoltre stabilire se la misura è
minima o esatta, all’interno
della casella “Altezza riga”. Si
deve fare un clic sulla tendina,
freccia nera, e si apre una
lista, come visualizzato nella
figura 06.
• Fare un clic su minima e uno
sul pulsante OK, il risultato è
riportato nella figura 07.
Minima significa che la misura
in cm specificata è l’altezza
minima della riga, se le
dimensioni del testo superano
quelle dell’altezza, le righe
vengono ingrandite
ulteriormente per visualizzare il
testo. Selezionare la tabella e
applicare le dimensioni 72 al
testo. Come si vede nella
figura 08, l’altezza delle righe è
stata aumentata per contenere
il testo.
• Selezionare la tabella ed
eseguire il comando
TABELLA – PROPRIETÀ
TABELLA. Fare un clic
sulla scheda “Riga” e
scegliere esatta, nella
casella “Altezza riga”.
Fare un clic sul pulsante
OK, il risultato è riportato
nella figura 09.
•
ESATTA significa che le
dimensioni della riga sono
esattamente quelle scelte,
indipendentemente dalla
dimensione del testo. Infatti,
anche se il testo è molto grande e
non può essere visualizzato in 2
cm, l’altezza delle righe è proprio
2 cm, il testo che non entra in
queste dimensioni viene tagliato,
proprio come si vede nella figura
09.
Selezionare la tabella ed eseguire
il comando TABELLA –
PROPRIETÀ TABELLA e
applicare la dimensione 14 al
testo, il risultato si vede nella
figura 10.
•
L’altezza delle righe è ancora 2 cm,
anche se il testo è molto piccolo.
La differenza tra minima ed esatta si
vede solo se la dimensione del testo
supera quella delle righe, altrimenti il
comportamento è identico.
Di solito si utilizza esatta, in quanto si
vogliono stabilire misure precise per le
celle. Utilizzando minima, infatti, non si
è certi che la stampa avverrà
esattamente con la misura stabilita,
nel caso in cui il testo venisse
ingrandito.
Selezionare la tabella, eseguire il
comando TABELLA – PROPRIETÀ
TABELLA e fare un clic sulla scheda
“Colonna”, figura 11.
• L’impostazione visualizzata,
con il segno di spunta e la
casella in grigio, indica che le
colonne hanno dimensioni
diverse.
Fare clic sulla casella fino a far
apparire il segno di spunta con
lo sfondo bianco, come
visualizzato nella figura 12.
Questa impostazione è quella
in cui si può specificare la
larghezza esatta delle colonne,
tutte della stessa dimensione.
Impostare la larghezza a 3 cm,
figura 12.
• Fare un clic sul pulsante
OK, il risultato si vede
nella figura 13: tutte le
colonne hanno la
larghezza uguale, di 3
cm.
Selezionare la tabella,
eseguire il comando
TABELLA – PROPRIETÀ
TABELLA e fare un clic
sulla scheda “Cella”,
figura 14.
•
In questa scheda è possibile
specificare la larghezza di ogni singola
cella, nella sezione in alto, ma di solito
si utilizza la stessa dimensione per
tutte le colonne, oppure si modificano
le dimensioni con il trascinamento.
La sezione “Allineamento verticale”
è, invece, molto utile. Osservando la
figura 13 si vede che le celle sono
grandi e il testo si trova tutto verso
l’alto, nella parte superiore delle celle.
Questo corrisponde al comando “In
alto”. È possibile centrare il testo
rispetto all’altezza delle celle,
scegliendo il comando “Centrato”,
oppure posizionare il testo sul fondo
delle celle, “In basso”, le figure
aiutano molto a capire questi
strumenti.
Fare un clic sull’icona dell’opzione
“Centrato” e un clic sul pulsante OK.
•
ADATTA
•
Nel capitolo “dimensioni righe e
colonne” è spiegato che facendo
doppio clic, con il puntatore
posizionato nel bordo di divisione
tra due colonne, la larghezza della
colonna si adatta al testo
contenuto nelle celle della colonna
stessa. Si può ottenere lo stesso
risultato utilizzando il comando
TABELLA – ADATTA – ADATTA AL
CONTENUTO (si deve allargare la
lista di comandi), figura 01.
• Adatta al contenuto: adatta le dimensioni delle colonne
al testo scritto dentro le celle delle colonne.
Adatta alla pagina: cambia le dimensioni delle colonne
occupando tutto lo spazio dal margine sinistro al margine
destro. In pratica, occupa tutto lo spazio disponibile,
utilizzando le dimensioni (totali) massime per le colonne.
Larghezza fissa colonne: è l’impostazione predefinita:
se la dimensione del testo varia, la larghezza delle
colonne resta sempre la stessa, non cambia.
Ripartisci uniformemente righe (colonne): la
dimensione della tabella viene suddivisa in parti uguali
tra le righe (colonne). Quindi, il perimetro della tabella
rimane sempre uguale, mentre le righe (colonne)
diventano tutte della stessa altezza (larghezza).
• ESEMPIO. Adatta al
contenuto.
Selezionare la tabella
degli esempi
precedenti ed
eseguire il comando
TABELLA – ADATTA
– ADATTA AL
CONTENUTO, figura
02.
• BORDI E SFONDO
I bordi delle tabelle sono
stampati così come si
vedono sullo schermo.
Per modificare o togliere i
bordi e lo sfondo delle
celle, si deve selezionare
la tabella e si utilizza lo
stesso comando visto per
i bordi e lo sfondo dei
paragrafi: FORMATO –
BORDI E SFONDO,
figura 01.
• Si apre la finestra di
dialogo visualizzata nella
figura 02.
• I comandi, sia per i bordi
che per gli sfondi, sono
gli stessi e si utilizzano
allo stesso modo, per
imparare gli strumenti
della finestra “bordi e
sfondi”, quindi, si faccia
riferimento al capitolo
relativo.
• ESEMPIO.
Aprire un nuovo file e creare la
tabella visualizzata nella figura
03.
• Selezionare la tabella ed
eseguire il comando
FORMATO – BORDI E
SFONDO. Utilizzare i comandi
della finestra di dialogo per
rendere la tabella come nella
figura 04.
• UNISCI CELLE
• Il comando UNISCI CELLE,
figura 01 (si deve allargare la
lista di comandi), serve per
unire due o più celle
selezionate. Si possono
costruire, con questo
strumento, tabelle con “figure”
particolari. Le celle da unire
devono essere vuote, cioè non
devono contenere testo, in
caso contrario viene
visualizzato un messaggio di
errore.
•
•
ESEMPIO. Unire le celle.
Aggiungere una riga alla tabella
dell’esempio precedente, posizionando
il cursore nell’ultima cella della tabella
e utilizzando il tasto TAB. Selezionare
la riga aggiunta alla tabella, come
visualizzato nella figura 02.
Eseguire il comando TABELLA –
UNISCI CELLE, il risultato è riportato
nella figura 03.
Quelle che prima erano tre celle sono
diventate un’unica cella, che occupa lo
stesso spazio, la stessa area totale.
È possibile unire le celle anche in
senso verticale, con lo stesso
procedimento.
• DIVIDI CELLE
• Il comando DIVIDI CELLE,
figura 01 (si deve allargare la
lista di comandi), serve per
dividere una o più celle
selezionate, in quante “parti” si
vuole. Questo comando è
l’esatto inverso di quello
presente nel capitolo
precedente. Le celle da
dividere devono essere vuote,
cioè non devono contenere
testo, in caso contrario viene
visualizzato un messaggio di
errore.
• ESEMPIO. Dividere le
celle.
Selezionare l’ultima cella
della tabella dell’esempio
precedente, come
mostrato nella figura 02.
• Eseguire il comando
TABELLA – DIVIDI
CELLE, si apre la finestra
di dialogo visualizzata
nella figura 03.
• Nella casella “Numero di
colonne” si deve inserire
il numero di colonne che
si desidera ottenere,
mentre nella casella
“Numero di righe” si
deve inserire il numero di
righe da ottenere.
Scegliere 4 colonne e 2
righe, il risultato è
riportato nella figura 04.
• Aprire un novo file e creare
una tabella con 2 righe e due
colonne, figura 05.
• Selezionare l’intera tabella e
lanciare il comando TABELLA
– DIVIDI CELLE. Nella finestra
di dialogo, figura 03, notare
che è spuntata l’opzione
“Unisci celle prima di
dividere”, impostare 4
colonne, 4 righe e fare un clic
sul pulsante OK.
• Aprire un novo file e
creare una tabella con 2
righe e 2 colonne.
Selezionare l’intera
tabella e lanciare il
comando TABELLA –
DIVIDI CELLE. Nella
finestra di dialogo fare un
clic sull’opzione “Unisci
celle prima di dividere”, in
modo da togliere il segno
di spunta, figura 07.
• La casella “Numero di
righe” è bloccata, infatti
non è possibile
suddividere ulteriormente
le celle in più righe.
Impostare a 4 il numero
di colonne e fare un clic
sul pulsante OK, il
risultato è riportato nella
figura 08.
Confrontare le figure 08 e
06 per capire l’utilizzo
dell’opzione “Unisci celle
prima di dividere”.
ORDINA
•
Il comando TABELLA –
ORDINA, figura 01 (si
deve allargare la lista di
comandi), serve per
mettere in orine le righe
delle tabelle. Di solito le
tabelle hanno, nella prima
riga, il nome delle
colonne, che viene detto
CAMPO. Per ordinare si
deve scegliere in base a
quale campo ordinare,
cioè in base a quale
colonna.
• Il comando ORDINA apre la
finestra di dialogo visualizzata
nella figura 02.
• Si deve aprire la tendina della
casella “Ordina per” e fare un
clic sul nome di campo in base
al quale si desidera ordinare la
tabella. Si deve anche
scegliere il “Tipo” di
ordinamento, aprendo la
tendina visualizzata nella
figura 03
• La differenza principale tra i diversi tipi di ordinamenti
riguarda i numeri. Utilizzando l’ordinamento testo, il
programma confronta il primo carattere di una cella con il
primo di un’altra, se sono uguali passa al secondo e così
di seguito. Nell’ordinamento tra numeri, invece, si
confrontano i valori dei numeri. Per esempio, mettendo
in ordine 3, 15, 7, e 24 come testo, il risultato è 15, 24, 3
e 7, invece nell’ordinamento numerico il risultato è 3, 7,
15 e 24.
Infine si deve scegliere se l’ordinamento è “Crescente” o
“Decrescente”.
È possibile stabilire più di un criterio di ordinamento,
utilizzando le sezioni “Poi ordina per”.
•
•
ESEMPIO. Ordinare una tabella.
Aprire un nuovo file e creare la
tabella visualizzata nella figura 04.
Si vuole ordinare la tabella in base
al cognome delle persone.
Se due persone hanno lo stesso
cognome, devono essere ordinate
in base al nome, se due persone
hanno lo stesso cognome e lo
stesso nome, devono essere
ordinate in base alla città. Ci sono
3 criteri di ordinamento: cognome,
nome e città. Cognome è quello
più importante, poi si considera il
nome, infine la città.
•
Si deve mettere il cursore
all’interno della tabella, in
qualsiasi cella (non deve esserci
niente di selezionato). Lanciare il
comando TABELLA – ORDINA, si
apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura 05. Si
deve aprire la tendina del primo
criterio e fare un clic sopra
cognome, poi aprire la tendina del
secondo criterio e fare un clic su
nome, alla fine aprire la tendina
del terzo criterio e fare un clic su
città. La figura 05 visualizza le
impostazioni corrette delle finestra
di dialogo, le caselle utilizzate
sono evidenziate in rosso.
• Fare un clic sul pulsante OK e
la tabella risulta ordinata,
come mostrato nella figura 06.
Qualora si dovesse
aggiungere un ulteriore
nominativo, anche e
soprattutto con tabelle più
lunghe, non converrebbe
cercare di inserirlo nella
posizione ordinata, conviene
inserire i nuovi nominativi alla
fine e, in seguito, ordinare la
tabella.
•
TITOLI
•
Se la tabella è molto lunga, più di una
pagina, in genere si riportano i titoli
delle colonne su tutte le pagine.
Digitando a mano i titoli, però, questi
verrebbero inclusi negli eventuali
ordinamenti, cosicché, ogni volta che
si ordinasse la tabella, sarebbe
necessario sistemare le righe dei titoli.
Esiste un comando che riporta in ogni
pagina i titoli della tabella,
automaticamente, escludendo i titoli
dall’ordinamento: RIPETI RIGHE DEL
TITOLO, figura 01.
•
Si deve selezionare la riga, o le righe,
contenente il titolo ed eseguire il
comando, il resto lo fa il programma.
• ESEMPIO. Ripetere i
titoli.
Selezionare la prima
riga della tabella
dell’esempio
precedente, come
mostrato nella figura
02.
• Eseguire il comando TABELLA
– RIPETI RIGHE DEL TITOLO.
Apparentemente non è
successo niente, ma il
programma ha memorizzato la
prima riga e la ripeterà in tutte
le pagine. Se si prova ad
aprire il menu TABELLA,
senza eseguire nessun
comando, si vede che RIPETI
RIGHE DEL TITOLO è
spuntato, è attivo, figura 03.
• Posizionare il cursore
sull’ultima cella della
tabella, ultima riga e
ultima colonna, premere
e tenere premuto il tasto
TAB sulla tastiera. In
questo modo si
aggiungono nuove righe,
tenere premuto finché
non si raggiunge la
seconda pagina, dove,
automaticamente, viene
ripetuta la riga che
contiene i titoli.
•
CONVERTI
•
Esiste una stretta relazione tra le tabelle e le
tabulazioni: il lavoro fatto con le tabulazioni
può essere svolto più semplicemente con le
tabelle, togliendo i bordi; il risultato sulla
stampa è lo stesso.
Anche Word è in grado di cogliere la
relazione esistente tra tabelle e relazioni,
tanto che è possibile passare da testo in
tabella a testo in tabulazioni, e viceversa.
Questo strumento è molto utile per chi ha
difficoltà ad utilizzare le tabulazioni e deve
fare un concorso, nel quale si deve svolgere
un esercizio obbligatoriamente con le
tabulazioni.
Gli strumenti da utilizzare sono: TABELLA –
CONVERTI - TABELLA IN TESTO e
TABELLA - CONVERTI - TESTO IN
TABELLA, figura 01 (si deve allargare la
lista di comandi).
• ESEMPIO.
Aprire un nuovo file e
creare la tabella della
figura 02.
Selezionare la tabella e
lanciare il comando
TABELLA – CONVERTI –
TABELLA IN TESTO, si
apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura
03.
• Nella finestra si deve
selezionare il tipo di
carattere da utilizzare per
separare il testo, al posto
delle colonne. È già
selezionato il carattere di
tabulazione, che è
predefinito in tutti i
programmi. Fare un clic
sul pulsante OK, il
risultato è riportato nella
figura 04.
• La tabella è stata convertita con le tabulazioni, ma il
testo è rimasto nella stessa disposizione.
Selezionare il testo ed eseguire il comando TABELLA –
CONVERTI – TESTO IN TABELLA, si apre la finestra di
dialogo visualizzata nella figura 05.
Di tutte le opzioni della finestra, l’unica che conviene
modificare, se serve, è “Numero di colonne”, di solito il
programma è in grado di rilevare automaticamente il
numero di colonne giuste. Fare un clic sul pulsante OK,
si ottiene la tabella di partenza.
GRAFICI
•
I grafici sono un modo per
rappresentare le informazioni
contenute nelle tabelle attraverso
immagini. Un grafico dovrebbe rendere
la lettura dei dati più semplice, rispetto
alle tabelle.
Word non è in grado di creare i grafici,
per farlo utilizza un programma che si
chiama Microsoft Graph, questo
programma prende la tabella di Word,
la converte in una tabella di Excel e
crea il grafico in base ai valori
contenuti nella tabella. Tutto questo
viene fatto automaticamente, si deve
semplicemente selezionare la tabella,
eseguire il comando INSERISCI –
IMMAGINA – GRAFICO, figura 01. È
necessario che le tabelle contengano
valori numerici, in caso contrario non
potrà essere creato il grafico.
• ESEMPIO. Creare un
grafico.
Aprire un nuovo file e
creare la tabella
visualizzata nella figura
02.
Selezionare l’intera
tabella ed eseguire il
comando INSERISCI –
IMMAGINE – GRAFICO.
La tabella viene copiata
in un foglio di Excel e
viene creato il grafico,
figura 03.
• La finestra in cui è
riportata la tabella è il
foglio di lavoro di Excel, il
grafico si intravede sotto
la finestra. In questo
momento si utilizzano i
comandi di Microsoft
Graph, non quelli di
Word, infatti sono
cambiate le barre degli
strumenti e dei menu.
• Per ritornare a
lavorare con gli
strumenti di Word, si
deve fare un clic sul
foglio, in un punto
vuoto, in questo modo
si posiziona il cursore
nel documento.
•
Il grafico è un oggetto, e viene gestito
come le immagini, tutti i comandi visti
per le immagini, capitolo 19, valgono
anche per i grafici.
Per tornare al programma Microsoft
Graph si deve fare doppio clic sopra il
grafico, si ritorna nella situazione
visualizzata nella figura 03.
I grafici sono in stretta relazione con
Excel, come dimostra il fatto che, per
creare il grafico la tabella di Word è
stata convertita, perciò in questo
manuale ci limiteremo solo a vedere
come cambiare tipo di grafico, per
altre funzioni si veda il manuale di
Excel
Si deve eseguire il comando
GRAFICO – TIPO DI GRAFICO, figura
06, si apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura 07.
•
Nella sezione a sinistra, “Tipo di
grafico”, si deve scegliere il tipo di
grafico da costruire, nella sezione
di destra, “Scelte disponibili”, si
deve scegliere il sottotipo del
grafico. Per ogni tipo, sono
visualizzate le varie
rappresentazioni possibili.
Scegliere il tipo “Area”, un
qualsiasi sottotipo, fare un clic sul
pulsante OK e un clic sul
documento, figura 08.
•
Tutti i comandi per lavorare con il
grafico, una volta inserito nel
foglio, sono uguali a quelli per le
immagini.
Stampa Unione
INTRODUZIONE
•
È sicuramente successo a tutti di ricevere una lettera di pubblicità da parte di
un’azienda, contenente “offerte strepitose” oppure “favolosi premi”. La stessa lettera
è inviata a migliaia di persone, l’unica differenza tra una pagina ed un’altra è
l’indirizzo del destinatario. La STAMPA UNIONE si occupa di questo problema,
non della pubblicità, ma di spedire lo stesso documento a persone diverse.
Servono almeno due file: uno contiene la lettera da spedire, l’altro contiene gli
indirizzi dei destinatari. Se la lettera è sostituita da una busta oppure da fogli
contenenti etichette, non cambia il principio della stampa unione, cioè si lavora nello
stesso modo. La lettera deve essere preparata con Word, si tratta di un semplice
documento, come tutti gli altri. Il file contenente gli indirizzi può essere creato con
Word, ma, se conosciuto, è possibile utilizzare un qualsiasi altro programma per
creare elenchi o archivi, per esempio Excel o Access.
La stampa unione inizia dopo la creazione dei file appena descritti, consiste nel
mettere insieme gli indirizzi con la lettera (busta o etichetta), si dice unione dei file.
Purtroppo il procedimento è lungo e laborioso.
Si utilizzerà un esempio che comprende l’intero capitolo per insegnare questa
procedura.
ELENCO
• ELENCO
• Un elenco è una lista di indirizzi, divisa in colonne e
righe. Ogni colonna ha un titolo, CAMPO, diverso da
quello delle altre colonne, sono esempi di campi
cognome, nome e indirizzo. Nella colonna che si chiama
cognome possono essere inseriti solamente i cognomi
delle persone, se venisse per errore digitato un nome in
questa colonna, verrebbe considerato dal computer
come un cognome.
Ogni riga contiene tutti i dati riguardanti una sola
persona, un indirizzo completo, in termini informatici si
chiama RECORD.
• Detto questo, sembra evidente
che un elenco è una tabella, la
cui prima riga contiene i titoli
delle colonne (campi) e le
righe successive contengono
gli indirizzi delle persone
(record). Non sono necessari
comandi speciali per creare un
elenco, è sufficiente creare la
tabella con i dati all’interno e
salvare il file.
Aprire un nuovo file in Word e
creare una tabella con 7
colonne e 2 righe, utilizzando il
comando TABELLA –
INSERISCI – TABELLA, figura
01.
• Digitare i nomi dei
campi visualizzati
nella figura 02,
selezionare la prima
riga e applicare la
formattazione
grassetto.
•
Inserire gli indirizzi visualizzati
nella figura 03.
• Salvare il file con il nome INDIRIZZI.
L’elenco è pronto, non serve fare altro. Il tempo
che si perde in più è quello per la digitazione di
tutti gli indirizzi. È disponibile un file con gli
indirizzi già inseriti, si deve semplicemente fare
un clic su: INDIRIZZI.
Nella tabella contenente gli indirizzi è possibile
aggiungere quanti campi si desidera, anche se
poi non saranno utilizzati nella stampa unione: al
momento opportuno, è possibile scegliere quali
campi utilizzare.
Lettera tipo
• LETTERA TIPO
• La LETTERA TIPO è il documento che si intende spedire, si tratta di
una normalissima lettera, come qualsiasi altro lavoro creato con
Word.
Aprire un nuovo file in Word e digitare la lettera seguente:
• (inizio lettera)
BOTTEGA GIALLA
ERBORISTERIA
LA BELLEZZA CHE VIENE DAI FIORI
• Titolo
Cognome Nome
indirizzo
Cap. Città
•
•
•
•
•
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delle nostre offerte.
Le ricordo che BOTTEGA GIALLA è sinonimo di qualità e convenienza.
CORDIALI SALUTI
ERICA RAMPICANTE
ERBORISTA
(fine lettera)
Applicare alla lettera una formattazione simile a quella che si vede nella figura 01.
• Si noti che, nella lettera, gli indirizzi sono stati sostituiti con Titolo,
Cognome, Nome, ecc. Questo non è necessario, ma è utile per
l’impaginazione della lettera. Potrebbe accadere, per esempio, che
la lettera occupi esattamente una facciata, ma poi, con l’inserimento
degli indirizzi, ne occupi due. Il testo scritto al posto degli indirizzi
serve per vedere lo spazio che questi occupano nella lettera,
evitando di dover ripetere la formattazione in seguito.
È possibile utilizzare il file già creato, facendo un clic su: INDIRIZZI.
Salvare il file con il nome BOTTEGA GIALLA.
Questo punto è molto delicato, si deve salvare il file prima di iniziare
la procedura di stampa unione, altrimenti, ogni volta che si apre il
file, il programma potrebbe impiegare molto tempo per visualizzare il
file, in quanto deve cercare gli indirizzi collegati. Una volta iniziata
la procedura di stampa unione, non deve più essere salvata la
lettera tipo.
• STAMPA UNIONE
• Considereremo la
procedura meno veloce,
ma più semplice.
Aprire il file BOTTEGA
GIALLA e lanciare il
comando STRUMENTI –
STAMPA UNIONE (si
deve allargare la lista di
comandi), figura 01.
• Si apre la finestra di
dialogo visualizzata
nella figura 02.
•
La finestra è divisa in 3 fasi, necessarie
per arrivare alla fine della procedura. La
prima fase è attiva, il pulsante è in nero,
le altre sono inattive, i pulsanti sono in
grigio. Fino a che non si completa la fase
precedente, è impossibile utilizzare la
fase successiva.
In qualsiasi momento, se si esce dalla
procedura e ci si perde, è sufficiente
utilizzare il comando STRUMENTI –
STAMPA UNIONE e si ritorna esattamente
nel punto in cui si era usciti, senza dover
rifare tutto.
La prima fase si chiama “Documento
principale” e serve per creare il
documento da spedire. Nel nostro caso il
documento è già stato creato, quindi si
dovrà semplicemente selezionarlo.
Fare un clic sul pulsante CREA della fase
1, si apre una lista, visualizzata nella
figura
• Si tratta dei possibili tipi di
documento che possono
essere utilizzati per la
stampa unione, fare un
clic sopra “Lettere tipo”.
Per utilizzare uno
qualsiasi degli altri tipi si
procede nello stesso
modo, cambia solo ciò
che viene stampato.
Viene visualizzata la
finestra di dialogo
rappresentata nella figura
04.
• Quello che viene chiesto, in
parole più semplici, è se si
intende creare una lettera
nuova, corrispondente al
pulsante “Nuovo documento”,
oppure se si intende utilizzare
il documento aperto
(BOTTEGA GIALLA),
corrispondente al pulsante
“Finestra attiva”.
Fare un clic sul pulsante
“Finestra attiva”, si ritorna alla
finestra di dialogo “Stampa
unione”, in cui si è attivata la
fase 2, figura 05.
• Nella fase 1 si è aggiunto un
pulsante, “Modifica”, che
serve per eventuali modifiche
alla lettera tipo. Non è
necessario utilizzare questo
pulsante, in quanto la nostra
lettera è già pronta.
Per verificare cosa succede,
fare un clic sul pulsante
“Modifica”, nella fase 1, si apre
una lista, nella quale compare
solo il nome del file BOTTEGA
GIALLA, fare un clic sopra il
nome del file.
•
Si ritorna a lavorare con il
documento BOTTEGA GIALLA.
Per continuare la stampa
unione, si deve utilizzare il
comando STRUMENTI –
STAMPA UNIONE, si apre la
finestra di dialogo visualizzata
nella figura 05, esattamente
come era stata lasciata, cioè
con la fase 2 attiva.
La fase 2 consiste nello
scegliere il file contenente gli
indirizzi (potrebbero esserci più
elenchi pronti, con funzioni
diverse), che viene chiamato
ORIGINE DATI.
Fare un clic sul pulsante “Dati”,
si apre la lista visualizzata nella
figura 07.
•
Crea origine dati”: per creare un file
contenente l’elenco degli indirizzi
utilizzando una procedura guidata
(per niente intuitiva), nel caso non
si sappia creare una tabella in
Word.
“Apri origine dati”: per segnalare il
nome del file contenente gli
indirizzi. Qualora si trattasse di file
non creati con Word, è necessario
aprire i file prima di iniziare la
procedura di stampa unione.
Gli altri comandi sono praticamente
inutilizzati.
Fare un clic su “Apri origine dati”,
si apre la finestra di dialogo “Apri”,
nella quale si deve indicare la
cartella e il nome del file contenente
gli indirizzi. Aprire il file INDIRIZZI,
viene visualizzato il messaggio
rappresentato nella figura 08.
•
È importante capire cosa dice la
finestra, perché si tratta dell’unica
fase che non è trattata come tale del
programma. La situazione attuale è
la seguente: BOTTEGA GIALLA è il
file lettera tipo, INDIRIZZI è il file
origine dati, la fase 3 consiste nel
mettere insieme i due file, cioè
creare una lettera per ogni record
(riga) della tabella. Il problema del
programma è che non sa dove
devono essere scritti gli indirizzi
nella lettera tipo. La finestra, in
termini più semplici, chiede di
indicare a Word il punto in cui
inserire gli indirizzi nella lettera
(busta o etichetta).
Fare un clic sul pulsante “Modifica
documento principale”, si ritorna al
file BOTTEGA GIALLA. È stata
aggiunta alla finestra del file la
barra degli strumenti “Stampa
unione”, visualizzata nella figura 09.
• Di tutti gli strumenti disponibili nella barra, sarà utilizzato
solo il primo comando: “Inserisci campo unione”.
Si deve indicare al programma i punti in cui inserire i dati
del file elenco (gli indirizzi), per fare questo si devono
inserire i nomi delle colonne della tabella, i campi, nelle
posizioni in cui poi dovranno essere stampati gli indirizzi
dei destinatari. Non è possibile scrivere i nomi dei campi
a mano, altrimenti verrebbero stampati tali e quali, si
deve utilizzare il pulsante “Inserisci campo unione”, che
mette un codice “speciale” del programma.
• Questo codice, nel
momento in cui si dirà di
completare l’unione, verrà
sostituito dalle righe della
tabella, inserendo i dati
relativi al nome di campo
utilizzato.
Selezionare la parola
“Titolo”, come
visualizzato nella figura
10.
• Fare un clic sul pulsante
“Inserisci campo unione”, si
apre la lista dei campi del file
INDIRIZZI (la lista contiene i
nomi delle colonne), figura 11.
• Posizionare il puntatore del
mouse in corrispondenza di
“TITOLO”, la scritta diventa blu
e fare un clic. Nel documento,
il testo “Titolo” viene sostituito
con il campo titolo, figura 12.
•
Il campo titolo è contornato da una
selezione grigia, questa indica che
non si tratta di testo semplice, ma
di un campo. Al momento
dell’unione, il campo titolo verrà
sostituito dal testo contenuto nella
colonna Titolo della tabella.
Il campo può essere formattato o
cancellato come qualsiasi altro
testo.
Selezionare “Cognome”, come
visualizzato nella figura 13.
Fare un clic sul pulsante “Inserisci
campo unione”, si apre la lista dei
nomi dei campi, posizionare il
puntatore del mouse sopra
COGNOME e fare un clic, il risultato
si vede nella figura 14.
• Selezionare il testo
“Nome”, come
visualizzato nella figura
15. Fare un clic sul
pulsante “Inserisci campo
unione”, si apre la lista
dei campi, posizionare il
puntatore del mouse
sopra NOME e fare un
clic, il risultato si vede
nella figura 16.
•
Selezionare il testo “indirizzo”, fare
un clic sul pulsante “Inserisci
campo unione”, si apre la lista dei
campi, posizionare il puntatore del
mouse sopra INDIRIZZO e fare un
clic, il risultato si vede nella figura
17.
Selezionare il testo “Cap.”, fare un
clic sul pulsante “Inserisci campo
unione”, si apre la lista dei campi,
posizionare il puntatore del mouse
sopra CAP e fare un clic.
Selezionare il testo “Città”, fare un
clic sul pulsante “Inserisci campo
unione”, si apre la lista dei campi,
posizionare il puntatore del mouse
sopra CITTA e fare un clic, il
risultato si vede nella figura 18.
• Selezionare il testo
“Cognome”, che si trova
subito dopo la scritta
“Gentile cliente, come
visualizzato nella figura
19.
Fare un clic sul pulsante
“Inserisci campo unione”,
si apre la lista dei nomi
dei campi, posizionare il
puntatore del mouse
sopra COGNOME e fare
un clic, il risultato si vede
nella figura 20.
• Selezionare il testo “nome”,
fare un clic sul pulsante
“Inserisci campo unione”, si
apre la lista dei campi,
posizionare il puntatore del
mouse sopra NOME e fare un
clic, il risultato si vede nella
figura 21.
• L’unica cosa da notare sono gli
spazi tra i campi COGNOME e
nome e tra CAP e CITTA. Se
mancassero gli spazi, gli
indirizzi verrebbero stampati, a
loro volta, senza spazi, per
esempio:
• Non è obbligatorio inserire tutti
i campi della tabella, si
possono scegliere, di volta in
volta, quelli che servono.
Dopo aver inserito tutti i campi
necessari, si deve ritornare
alla finestra stampa unione,
per completare la terza fase.
Eseguire il comando
STRUMENTI – STAMPA
UNIONE, si apre la finestra di
dialogo visualizzata nella
figura 22, con la terza fase
attiva.
• Per completare l’unione si
utilizza il pulsante “Unisci”.
Fare un clic sul pulsante
“Unisci”, si apre la finestra
visualizzata nella figura 23.
Fare un clic sul pulsante
UNISCI, viene creato un nuovo
file, Lettere tipo 1, composto
da tante pagine. In ogni pagina
si trova la lettera con un
indirizzo diverso, in totale ci
sono tante pagine quante sono
le righe della tabella
(utilizzando il file indirizzi si
trovano 396 pagine).
• Conviene controllare il file lettere tipo, con l’anteprima di stampa,
prima di procedere con la stampa del documento.
Alla fine si devono chiudere tutti i file, utilizzando il pulsante chiudi
(la X in alto a destra, sulla barra del titolo). Word chiede, per ogni file
chiuso, di salvare le modifiche. È già stato detto che non si deve
salvare il file BOTTEGA GIALLA, è stato salvato prima della stampa
unione. Non si deve salvare nemmeno il file Lettere tipo 1, in quanto
contiene informazioni inutili, sono presenti in altri file. Qualora
servisse nuovamente il file lettere tipo 1, si dovrebbe rifare la
stampa unione, questo permette di risparmiare molta memoria
sull’hard disk.
L’unico file che deve essere salvato, se non è stato fatto in
precedenza, è il file INDIRIZZI, perché contiene gli indirizzi che
possono essere utilizzati per altre stampe unione.
Query
•
INTRODUZIONE
In questo capitolo è spiegato come fare la stampa
unione utilizzando solo una parte degli indirizzi. Per
utilizzare una parte degli indirizzi si devono FILTRARE i
dati. Filtrare significa scegliere una parte dei dati e
scartare i rimanenti, la scelta è fatta stabilendo un
criterio (o più criteri), per esempio i clienti di Roma. Tutti i
record (righe della tabella) che non rispettano i criteri
sono esclusi.
Anche in questo capitolo si utilizzano i file BOTTEGA
GIALLA e INDIRIZZI (fare un clic per scaricare). Tutto il
capitolo è basato su un esempio (la prima parte
dell’esempio, quella relativa a questo paragrafo, è
spiegata in dettaglio nei capitoli precedenti).
•
Aprire il file BOTTEGA GIALLA e
lanciare il comando STRUMENTI –
STAMPA UNIONE. Si apre la finestra
di dialogo, con la fase 1 attiva,
“Documento principale”. Fare un clic
sul pulsante CREA, si apre una lista di
comandi, scegliere “LETTERA TIPO”.
Appare una finestra in cui si deve fare
clic sul pulsante “Finestra attiva”. Si
attiva la seconda fase, “Origine dati”,
fare un clic sul pulsante DATI, si apre
una lista di comandi. Scegliere “Apri
origine dati”, si apre una nuova
finestra di dialogo, nella quale si deve
cercare e aprire il file INDIRIZZI.
Appare la finestra visualizzata nella
figura 01, fare un clic su “Modifica
documento principale”.
• Inserire i CAMPI UNIONE
negli appositi spazi. Eseguire il
comando STRUMENTI –
STAMPA UNIONE, si apre la
finestra di dialogo visualizzata
nella figura 02. Nel capitolo
precedente è spiegato che per
completare l’operazione si
utilizza il pulsante UNISCI. Il
risultato è che tutti i record del
file INDIRIZZI sono utilizzati
per la stampa unione. Nei
capitoli successivi è spiegato
come filtrare i record.
•
QUERY
•
Una QUERY è una interrogazione sui dati,
per esempio, quali sono i clienti di Bologna?
Le query servono per filtrare i dati, si deve
estrarre dalla domanda il criterio
corrispondente. Dall’interrogazione
precedente si ricava il criterio seguente: tutti
i record che hanno il campo CITTÀ uguale a
“Bologna”. Word passa tutta la tabella, riga
per riga, e confronta il valore del campo
CITTÀ con “Bologna”, se il valore del campo
è uguale a Bologna “tiene” il record (criterio
verificato, corrispondente a vero), altrimenti
lo “scarta”, lo nasconde (criterio non
verificato, corrispondente a falso). Alla fine
visualizza (o utilizza) solo i record che
hanno verificato il criterio.
Nella finestra prepara stampa unione fare un
clic sul pulsante “Opzioni query”, si apre la
finestra di dialogo visualizzata nella figura
01.
•
Si devono spedire le lettere solo ai
clienti di Treviso, quindi il criterio è
“città uguale a Treviso”.
Si deve fare un clic sulla casella
“Campo”, si apre la lista di nomi
visualizzata nella figura 02.
•
Questa casella serve per indicare il
campo nel quale si vuole stabilire il
criterio. Utilizzando la barra di
scorrimento, fare un clic sopra il
campo CITTA, il nome del campo
viene scritto all’interno della casella.
Si deve poi scegliere l’operatore da
utilizzare, all’interno della casella
“Criterio”. Anche in questo caso si
utilizza la tendina, visualizzata nella
figura 03.
• Tutti gli operatori sono
descritti a caratteri e
fanno esattamente quello
che dice il nome. Fare un
clic sopra “Uguale a”.
Nella casella “Valore” si
deve digitare il testo che
deve essere confrontato
con quello contenuto
nelle celle. Fare un clic
all’interno della casella
bianca, per inserire il
cursore e digitare
“Treviso”, figura 04.
•
Fare un clic sul pulsante OK, si ritorna alla
finestra di dialogo “Stampa unione”.
Per completare si deve fare un clic sul
pulsante “Unisci”, si apre una nuova finestra
di dialogo, fare un clic sul pulsante “Unisci”,
come visto nei precedenti capitoli.
Viene creato un nuovo file, “Lettere tipo 1”,
che contiene esattamente 40 pagine, una
per ogni cliente di Treviso. Utilizzando la
barra di scorrimento, controllare che siano
stati inseriti solo i clienti la cui città è uguale
a Treviso. Per effettuare nuove unioni, si
deve tornare al file BOTTEGA GIALLA. Fare
un clic sul menu FINESTRA, si apre una
lista nella quale si trovano tutti i nomi dei file
aperti, figura 05.
Fare un clic sopra BOTTEGA GIALLA. Una
volta tornati alla finestra BOTTEGA GIALLA,
è possibile effettuare nuove unioni
utilizzando la finestra STRUMENTI –
STAMPA UNIONE, che si apre con tutte le
fasi attive.
• AND, OR
• Quando si devono utilizzare più criteri insieme entrano in
gioco due operatori della logica matematica, che,
sopratutto all’inizio, creano confusione. Questi operatori
sono rappresentati in Word dalle lettere “e” e “o”, tradotti
dai relativi operatori inglesi “AND” e “OR”. Non conviene
utilizzare la traduzione letterale, perché AND e OR non
sono congiunzioni, ma operatori matematici. La
traduzione letterale in “e” e “o” è quella che crea più
confusione, una traduzione più adeguata potrebbe
essere AND = contemporaneamente, OR = oppure.
• Prima di vedere come
utilizzare gli operatori in Word,
cerchiamo di capire come
funzionano in generale. Si
visualizza l’effetto degli
operatori con una tabella,
chiamata “Tabella di verità”.
Si considerano 2 criteri (C1 e
C2), si vede la validità di
ciascun criterio, i risultati dei
due criteri vengono composti
con gli operatori. La tabella di
verità è rappresentata nella
figura 01.
•
•
•
In poche parole, il significato è il
seguente:
· AND restituisce come risultato
vero solo se tutti i criteri,
contemporaneamente sono
verificati, altrimenti il risultato è
falso;
· OR restituisce come risultato
vero se almeno uno dei criteri è
verificato, restituisce falso solo se
tutti i criteri sono falsi.
Purtroppo, essendo operatori
matematici, non è facile capire la
loro funzione.
Proviamo a simulare il
comportamento del programma
sull’elenco visualizzato nella figura
02.
• Si vogliono trovare tutti i clienti di Treviso e di Padova.
Questa è la query, si deve tradurre in criteri: il criterio 1 è
“città uguale a Treviso”, il criterio 2 è “città uguale a
Padova”. Il problema è come mettere insieme i due
criteri, cioè quale operatore utilizzare. Sembrerebbe
logico, leggendo la query, utilizzare AND, in quanto
l’interrogazione dive “Treviso e Padova”. Questo non si
può fare, come detto sopra, non si deve tradurre “e” con
AND, perché quest’ultimo non è una congiunzione, come
la “e” della query.
Se non si riesce a capire quale operatore deve essere
utilizzato, si può provare a lavorare come il programma.
Word passa le righe della tabella, dalla prima all’ultima,
e, per ogni riga, verifica i criteri.
• Controlliamo la prima riga. Primo criterio: la città è uguale a Treviso?
Sì, quindi il criterio è verificato, segniamo vero (V). Secondo criterio:
la città è uguale a Padova? No, quindi il criterio non è verificato,
segniamo falso (F).
Controlliamo la seconda riga. Primo criterio: la città è uguale a
Treviso? No, quindi il criterio non è verificato, segniamo falso (F).
Secondo criterio: la città è uguale a Padova? Sì, quindi il criterio è
verificato, segniamo vero (V).
Controlliamo la terza riga. Primo criterio: la città è uguale a Treviso?
No, quindi il criterio non è verificato, segniamo falso (F). Secondo
criterio: la città è uguale a Padova? No, quindi il criterio non è
verificato, segniamo falso (F).
• Si procede in questo
modo per tutte le
righe, alla fine si
ottiene la tabella
visualizzata nella
figura 03.
Componendo i
risultati con gli
operatori si ottiene la
tabella della figura 04.
• Utilizzando AND non
esiste nessun record
della tabella che possa
verificare i due criteri
contemporaneamente,
per cui il risultato della
query è 0 record.
Utilizzando OR, invece,
sono presi tutti i record
che hanno la città uguale
a Treviso oppure la città
uguale a Padova, che è
quello che si voleva
ottenere, figura 05.
• Facciamo un altro esempio. Si vogliono trovare tutti i
clienti di Treviso, laureati. Questa è la query, si deve
tradurre in criteri: il criterio 1 è “città uguale a Treviso”, il
criterio 2 è “titolo uguale a dott.”. Il problema, come nel
caso precedente, è come mettere insieme i due criteri,
cioè quale operatore utilizzare. Se non si riesce a capire
quale operatore deve essere utilizzato, conviene provare
a lavorare come il programma, come è stato fatto
nell’esempio precedente.
Controlliamo la prima riga. Primo criterio: la città è
uguale a Treviso? Sì, quindi il criterio è verificato,
segniamo vero (V). Secondo criterio: il titolo è uguale a
dott.? No, quindi il criterio non è verificato, segniamo
falso (F).
• Si procede in questo
modo per tutte le righe,
alla fine si ottiene la
tabella visualizzata nella
figura 06.
La tabella risultante con
l’operatore AND è
visualizzata nella figura
07.
Il risultato utilizzando
l’operatore OR è
visualizzato nella figura
08.
• Il risultato corretto, quindi, si ottiene utilizzando AND. Il
problema principale è che, in ogni caso (cioè utilizzando
entrambi gli operatori), si ottiene un risultato, ma solo
uno è corretto. Ogni volta che si creano query con più
criteri, conviene controllare di aver ottenuto il risultato
corretto. Word visualizza un messaggio di “errore” solo
se non esiste un record della tabella che verifica i criteri.
Questo messaggio non significa, però, che è sbagliata
l’interrogazione proposta, ma solo che nella tabella
presa in considerazione non ci sono record che
verificano i criteri, ma potrebbero esserci in altre tabelle.
• QUERY CON PIÙ
CRITERI
• Nel file BOTTEGA
GIALLA eseguire il
comando STRUMENTI –
STAMPA UNIONE, si
apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura
01.
• Fare un clic sul pulsante
“Opzioni query”, si apre la
finestra di dialogo per inserire i
criteri.
Si vuole spedire la lettera a
tutti i clienti di Treviso e
Padova, come visto nel
paragrafo precedente, i criteri
sono: “città uguale a Treviso” e
“città uguale a Padova”.
Impostare i criteri, come
visualizzato nella figura 02,
sono evidenziati in rosso gli
strumenti utilizzati.
•
Prima del secondo criterio si è
illuminata una casella contenente
una “e”, quella casella serve per
indicare l’operatore. Nel paragrafo
precedente si è visto che
l’operatore corretto per questa
interrogazione è OR,
corrispondente alla “o”, ma , per
vedere gli effetti, lasciare la “e”,
corrispondente a AND. Il risultato
è una tabella vuota, cioè non
esiste nessun record della tabella
che abbia, contemporaneamente,
la città uguale a Treviso e Padova.
Fare un clic sul pulsante OK,
viene visualizzata la finestra
rappresentata nella figura 03.
•
Come spiegato poco fa, questo
messaggio non significa
necessariamente che la query è
sbagliata, ma che nessuna riga della
tabella verifica i criteri.
Fare un clic sul pulsante OK, si ritorna
alla finestra visualizzata nella figura
01.
Fare un clic sul pulsante “Opzioni
query”, si ritorna alla finestra
visualizzata nella figura 02. Impostare i
criteri come in precedenza, come
visualizzato nella finestra. Questa volta
si vuole utilizzare l’operatore OR,
quindi si deve mettere “o” vicino al
secondo criterio. Si deve fare un clic
sulla tendina dell’operatore vicina al
secondo criterio, si apre la lista
visualizzata nella figura 04.
• Posizionare il
puntatore del mouse
sopra la lettera “o”, la
lettera viene
evidenziata e fare un
clic, la lettera “e” è
sostituita dalla “o”,
come si vede nella
figura 05.
• Fare un clic sul pulsante OK, si ritorna alla
finestra di dialogo visualizzata nella figura
01. Fare un clic sul pulsante “Unisci”, si
apre un’altra finestra di dialogo, fare un
clic sul pulsante “Unisci” nella nuova
finestra. Viene creato un nuovo file
“Lettera tipo” nel quale ci sono
esattamente 80 pagine, che corrispondono
ai clienti di Treviso e di Padova.
Buste
• BUSTE
Quando si deve
stampare su buste o
etichette conviene
utilizzare il comando
STRUMENTI –
BUSTE ED
ETICHETTE (si deve
allargare la lista di
comandi), figura 01.
• Si apre la finestra di
dialogo visualizzata
nella figura 02.
• La finestra di dialogo è divisa
in due schede: la scheda
“Buste”, quella visualizzata, e
la scheda “Etichette”,
analizzata nel prossimo
paragrafo.
Come si vede, è possibile
digitare nella finestra sia
l’indirizzo del “mittente” che
quello del “destinatario”, ma
prima conviene stabilire le
dimensioni della busta.
Si deve fare un clic sul
pulsante OPZIONI e si apre la
finestra visualizzata nella
• Si deve fare un clic
sulla tendina della
casella “Formato
busta”, si apre una
lista di possibili
dimensioni da
utilizzare con la
stampante
disponibile, figura 04.
• Utilizzando la barra di scorrimento si cercano le dimensioni della
busta da stampare e si deve fare un clic sul nome scelto.
Le altre opzioni della finestra non sono molto utili, più avanti si vedrà
come utilizzare quelle opzioni in modo più semplice.
Una cosa importante da ricordare è:
Non si possono utilizzare tutti i tipi di buste (o etichette), si
devono acquistare le buste (o etichette) adatte per il tipo di
stampante che si possiede. Le stampanti a getto d’inchiostro e
a laser, durante la fase di stampa, producono una grande
quantità di calore. Se le buste (o etichette) non sono quelle
adatte alla stampante, può succedere che la colla contenuta si
sciolga e vada a finire sugli ingranaggi della macchina. Il
risultato è che si deve riparare (nel caso più fortunato) o gettare la
stampante.
• Dopo aver scelto il tipo di
busta, si deve fare un clic
sul pulsante OK e si
ritorna alla finestra
visualizzata nella figura
02. Inserire l’indirizzo del
mittente e quello del
destinatario negli appositi
spazi, come visualizzato
nella figura 05.
• Si può scegliere se stampare
direttamente la busta o se
inserirla nel documento attivo.
Per stampare la busta si deve
fare un clic sul pulsante
STAMPA, per unirla al
documento si utilizza il
pulsante AGGIUNGI AL
DOCUMENTO.
Nel secondo caso si ottiene un
file di Word, con le dimensioni
più piccole. Per visualizzare la
busta intera, impostare lo
zoom al 50% (capitolo 2), il
risultato si vede nella figura 06.
•
Per Word, quindi, la busta è
semplicemente un foglio più piccolo. Si
può ottenere lo stesso risultato
utilizzando il comando FORMATO –
IMPOSTA PAGINA, modificando le
impostazioni nella scheda
DIMENSIONI.
L’indirizzo del mittente è scritto
semplicemente iniziando nell’angolo
tra margine superiore e margine
sinistro, come per qualsiasi altro
documento. Per l’indirizzo del
destinatario, invece, è utilizzata una
casella di testo. Fare un clic sopra
l’indirizzo del destinatario, si vede la
casella di testo, figura 07.
Per spostare l’indirizzo del
destinatario, quindi, è sufficiente
spostare la casella di testo. Questo
corrisponde alle opzioni non utilizzate
nella finestra della figura 03.
ETICHETTE
• ETICHETTE
• Per stampare le etichette si
utilizza il comando
STRUMENTI – BUSTE ED
ETICHETTE e si deve fare un
clic sulla scheda “Etichette”, si
apre la finestra visualizzata
nella
figura 01.
•
Per le etichette, rispetto alle buste, la
situazione è più complicata. Infatti, non
basta selezionare la misura delle
etichette, ma si deve anche indicare il
tipo di supporto. Esistono etichette in
modulo continuo, i fogli tutti attaccati
che poi si devono strappare, oppure
etichette in fogli singoli A4 (o in altre
dimensioni). Inoltre, ci possono essere
fogli che contengono una sola
etichetta, due etichette o un numero
diverso di etichette; non basta, le
etichette possono essere tutte
attaccate o distanziate. Tutte queste
caratteristiche devono essere indicate
al programma.
Si deve fare un clic sul pulsante
OPZIONI, si apre la finestra di dialogo
visualizzata nella figura 02.
• Nella sezione in alto,
“Informazioni
stampante”, si deve
indicare il tipo di
stampante utilizzata.
Nell’altra sezione si deve
indicare il modello di
etichette utilizzare
(marca), utilizzando la
casella “Etichette”, figura
03.
•
Le Avery sono quelle più utilizzate
(anche le più costose), perché quasi
tutti i tipi sono supportati dal
programma.
Dopo aver scelto il modello, si deve
scegliere il “Tipo” di etichetta. Ogni
tipo è rappresentato da un codice, che
può essere letto nella confezione. Ad
ogni codice corrispondono le misure,
che si possono vedere nella sezione
“Informazione etichetta”. Si deve
trovare il codice esatto corrispondente
alle proprie etichette, altrimenti è
necessario indicare tutte le misure a
mano.
Nel caso in cui nessun codice
corrisponde a quello delle vostre
etichette, si deve fare un clic sul
pulsante “Nuova etichetta” e si apre
• Ci si deve armare di un righello e si devono inserire tutte le misure
richieste nella finestra, esatte al millimetro. La spiegazione delle
misure richieste si vede nella sezione “Anteprima”. Le prime volte si
crea un po’ di confusione, per cui si deve stampare un foglio di
prova per verificare se le misure sono esatte.
Si deve, obbligatoriamente, digitare un “Nome etichetta”, come
evidenziato nella figura. Il nome potrà essere utilizzato
successivamente, senza dover inserire di nuovo tutte le misure.
Per completare si deve fare un clic sul pulsante OK, si ritorna alla
finestra visualizzata nella figura 02, dove, nella casella “Tipi”, si vede
il nome di etichetta appena creato.
Fare un clic sul tipo di etichetta da utilizzare e un clic sul pulsante
OK, si ritorna alla finestra visualizzata nella figura 01. Fare un clic
sul pulsante DOCUMENTO NUOVO, viene creato un nuovo
documento, nel quale si trova una tabella, le cui celle corrispondono
alle misure delle etichette.
Le macro di MSWord
Si definisce macro una serie di operazioni da compiere in sequenza
all'interno di una procedura (Es.: MSWord), allo scopo di ottenere un
certo risultato finale.
La gestione di una macro prevede due momenti:
1) REGISTRAZIONE;
2) ESECUZIONE
La registrazione della macro consiste nella definizione delle operazioni
da eseguire e nella memorizzazione degli stessi su disco (è necessario
indicare il nome della macro da memorizzare).
L'esecuzione della macro consiste nella esecuzione di tutte le operazioni
da essa rappresentate (è necessario indicare il nome della macro da
eseguire).
L'utilizzazione di una macro è consigliata quando si vuole ripetere per
molte volte la stessa sequenza di operazioni (Es. Modifica del tipo e della
dimensione del carattere da effettuare su molti documenti di MSWord).
Registrazione di macro in MSWord
Di seguito sono indicate le operazioni da compiere registrare una macro in
MSWord (Versione OFFICE 97).
Aprire il documento sul quale si vuole operare con una macro.
Dal menu Strumenti selezionare Macro... u e poi ˜Registra Nuova
macro... comparirà la finestra di dialogo Registra macro .
Compilare la finestra di dialogo secondo le indicazioni della figura in
alto (l'utilizzazione dei tasti Assegna la macro a Barre strumenti e
Assegna la macro a Tastiera si consiglia ad un utente più esperto) e
confermare cliccando su Ok.
La registrazione della macro, a questo punto, è stata avviata.
Comparirà una piccola finestra con due pulsanti rispettivamente per
una pausa di registrazione e per terminare la registrazione. Il cursore
del mouse assume l'aspetto della modalità registrazione macro
(freccetta bianca con una piccola audio cassetta attaccata ad essa).
Eseguire le operazioni che si vogliono inserire nella macro (quando
possibile si consiglia di utilizzare la tastiera).
Cliccare sul pulsante di Fine registrazione. La macro viene
memorizzata automaticamente
Esecuzione di macro in MSWord
Aprire il documento sul quale si vuole eseguire la macro.
Dal menu Strumenti selezionare Macro... u e poi uMacro... (in
alternativa premere ALT + F8 sulla tastiera).
Comparirà la finestra di dialogo
Selezionare la macro da eseguire cliccando sul suo nome e confermare cliccando
su Esegui.
Esempio praticoUno studente liceale ha memorizzato in 4 documenti Word i suoi
appunti di anatomia umana (tessuti). Ad ogni documento ha assegnato le
seguenti caratteristiche:
disposizione foglio verticale
tipo di carattere Arial
dimensione carattere 10
aspetto carattere Corsivo
interlinea singola
allineamento testo a sinistra
allineamento titolo a destra
Si verifica adesso la necessità di modificare l'aspetto dei 4 documenti in modo che
assumano queste nuove caratteristiche:
disposizione foglio orizzontale
tipo di carattere Times new roman
dimensione carattere 12
aspetto carattere normale
interlinea doppia
allineamento testo giustificato
allineamento titolo centrato
Trattandosi di 4 documenti e della modifica di molte caratteristiche, per ciascuno di
essi, risulta evidente l'utilità delle macro.
Il registratore delle macro
Come si diceva, questa benvenuta funzionalità di Word 2000
consente di trasformare in un insieme di istruzioni codificate le
sequenze di tasti che si premono sulla tastiera per dare corso ad una
determinata operazione. In altre parole, se dopo aver attivato il
registratore procediamo, per esempio, ad assegnare il grassetto, il
corsivo e il colore rosso ad una parola, in una speciale sezione di
Word, il cosiddetto Editor, viene trascritto automaticamente il
corrispondente programma in VBA che potrà essere opportunamente
richiamato tutte le volte che vogliamo assegnare
contemporaneamente quegli attributi ad un’altra parola o ad una
porzione di testo del documento su cui stiamo lavorando.
Le macro registrate, però, hanno qualche limitazione: due, se
vogliamo essere precisi. La prima si riferisce al fatto che non possono
tenere conto degli spostamenti del mouse nell’ambito del documento
dal momento che quando si registra una macro il mouse è
inutilizzabile nell’area di edizione (ma possiamo servircene per aprire
menu e impartire comandi), mentre la seconda limitazione si
materializza nella loro mancanza di interattività. In altre parole, non è
possibile passare delle informazioni ad una macro registrata per
modificarne in un qualche modo le azioni svolte. Conviene fare un
esempio.
Se la nostra macro è stata impostata per assegnare certi attributi
ad una zona di testo, assegnerà sempre quegli attributi, e se
vogliamo procedere ad assegnazioni di natura diversa dobbiamo
sviluppare un nuovo programmino. Non è previsto, insomma,
specificare di volta in volta quali sono gli attributi da assegnare
passando estemporaneamente alla macro le informazioni del
caso. Inoltre, il nostro programmino eseguirà sempre alla lettera
tutti passaggi previsti nella procedura originale senza tenere
assolutamente conto di eventuali nuove situazioni. Così, se
abbiamo sviluppato una macro che assegna il corsivo ad una
parola, se la si lancia quando il cursore si trova su un’altra parola
cui è già stato assegnato tale attributo se ne determina, invece, la
visualizzazione in caratteri normali! Questo è solo un esempio
semplicissimo, ma sta di fatto che in certi casi, utilizzando una
macro in ambienti diversi da quelli in cui è stata impostata, i
risultati potrebbero essere imprevedibili. Con un po’ di pratica,
però, le suddette limitazioni possono essere ovviate intervenendo
con opportune modifiche sui listati originali, ne più ne meno di
come quando si modifica un documento di Word!
Analizzando attentamente i risultati delle registrazioni si arriva poco per
volta ad impadronirsi di alcune regole fondamentali che consentono anche
ai principianti di rendere interattiva una macro o di poterla utilizzare
nell’ambito dei documenti dalla più disparata struttura. Se poi si considera
che una macro può essere il risultato di operazioni di copia e incolla
condotte sui listati di altre macro registrate, prima o poi ci si accorge con
una certa soddisfazione che non è necessario essere proprio degli esperti
per mettere insieme anche applicazioni di una certa importanza. È forse
questa la parte più gratificante per chi, da profano, si avvicina al per lui
misterioso mondo della programmazione in VBA. A questo punto, visto che
sappiamo tutto quello che bisognava sapere sul registratore delle macro e
sui suoi molti pregi e pochi difetti, è il momento di entrare nel vivo del
problema incominciando a registrare la nostra prima macro. Considerando
che si tratta della prima esperienza ci limiteremo ad una procedura
semplicissima: assegnare contemporaneamente ad una parola il grassetto,
il corsivo e il colore rosso.
Definizione, registrazione e lancio della macro
• Definizione di una sequenza di controllo
• Registrazione e lancio della macroDopo aver portato il cursore sulla
parola cui si vogliono assegnare gli attributi desiderati si apre il menu
Strumenti di Word e si seleziona la voce Macro. Così facendo viene aperto
il corrispondente sottomenu in cui si opta per Registra nuova macro. Con
questa operazione viene attivato il registratore delle macro e,
contemporaneamente, si accede ad una maschera che gestisce la
definizione della macro che siamo in procinto di registrare. Analizziamone la
struttura, che si articola in varie sezioni. La prima è occupata dalla casella
Nome macro, nella quale si digita il nome da assegnare alla macro, che
verrà utilizzato quando la si vuole richiamare dall’elenco che ospita tutte
quelle impostate nell’ambito del documento attivo. La seconda sezione,
invece, è rappresentata da un riquadro che contiene due pulsanti.
Premendo il primo la macro può venire assegnata ad una voce di menu o
ad un pulsante che verrà successivamente inserito nella barra degli
strumenti, mentre la selezione del secondo pulsante determina l’accesso ad
una maschera in cui si può definire una combinazione di tasti (CTRL +
carattere) che permetterà di lanciarla direttamente in qualsiasi momento
senza dover necessariamente selezionarla nella lista di cui abbiamo appena
parlato. Ma vediamo come procedere in quest’ultimo caso, rimandando ad
un’altra occasione la descrizione della procedura per associare una macro
ad un pulsante o ad una voce di menu.
Definizione di una sequenza di controllo
Premendo il pulsante con sopra impressa una tastiera si accede alla finestra
di dialogo per la definizione della combinazione di tasti che determinerà il
lancio della nostra macro. Nella casella di testo Nuova combinazione si
digita, tenendo contemporaneamente premuto il tasto CTRL, il carattere che
deve fare parte della combinazione. Se la sequenza fosse già assegnata a
un’altra macro, o comunque utilizzata da Word, il fatto viene segnalato e si
può optare per una combinazione diversa, dal momento che mantenendola
verrà disattivata la precedente assegnazione. Ovviamente, l’inibizione della
sequenza originale è solo temporanea, e se la macro dovesse essere
eliminata o vi si dovesse associare una nuova combinazione di tasti, la
sequenza originale ritorna immediatamente valida.
Nell’elenco a discesa associato alla casella Memorizza la macro in,
invece, si può specificare se la sequenza è legata unicamente al
documento attivo oppure se deve essere associata al modello normal.dot, il
foglio stile che viene caricato per impostazione predefinita quando si apre
un nuovo documento. Operando quest’ultima scelta la macro potrà essere
lanciata dall’interno di un qualsiasi documento, pertanto questa definizione
si presta particolarmente per macro che gestiscono procedure
generalizzate e che pertanto possono essere utilizzate indiscriminatamente
senza dover tenere necessariamente conto di particolari situazioni
ambientali. È il caso, tanto per fare un esempio, proprio della macro che
abbiamo in mente di sviluppare. Assegnare il grassetto, il corsivo e il
colore ad una parola, infatti, è un’operazione assolutamente generica che
può essere eseguita in qualsiasi momento e in qualunque punto di un
documento.
Le assegnazioni operate si consolidano premendo il pulsante Chiudi, e così
facendo si ritorna all’area di lavoro dove avrà finalmente luogo la
registrazione della procedura da automatizzare.
Registrazione e lancio della macro
Riaccedendo all’area di lavoro si può notare la presenza di una minuscola
finestra dotata di due pulsantini affiancati.
La pressione del primo determina l’arresto della registrazione a procedura
conclusa, mentre il secondo mette in pausa il registratore per consentire di
dare corso ad eventuali operazioni che non si vuole registrare. Si noti
anche che il cursore del mouse ha cambiato forma e si presenta associato
al simbolo di un piccolo registratore a nastro. Solo quando lo si porta
nell’area dei menu o nelle barre che contornano l’area di lavoro riprende le
consuete sembianze a punta di freccia. A questo punto, dal momento che il
cursore già si trova sulla parola cui assegnare i tre attributi, possiamo
procedere alla loro assegnazione.
1. Aprire il menu Formato
2. Selezionare la voce Carattere e nella maschera che viene
contestualmente aperta dare corso alle assegnazioni desiderate.
3. A cose fatte si fa clic sul pulsante per l’arresto del registratore (quello
con sopra impresso un quadratino) concludendo così la procedura di
registrazione.
. Selezionare la voce Carattere e nella maschera che viene contestualmente
aperta dare corso alle assegnazioni desiderate.
3. A cose fatte si fa clic sul pulsante per l’arresto del registratore (quello con
sopra impresso un quadratino) concludendo così la procedura di
registrazione.
D’ora in poi la macro potrà essere lanciata in qualsiasi momento
premendo l’eventuale pulsante che le è stato associato, richiamando la
corrispondente voce di menu, digitando la relativa sequenza di
controllo, o facendo doppio clic sul suo nome nell’elenco che viene
visualizzato aprendo il menu Strumenti, selezionando la voce Macro e
optando ancora per Macro nel sottomenu contestuale. Il risultato è quello
di assegnare il grassetto, il corsivo e il colore rosso alla parola su cui è
stato posizionato il cursore.
L’editor di VBA
• Navigare con la tastieraChi fosse interessato a vedere nero su bianco il
listato creato dal registratore deve accedere all’elenco delle macro
(Strumenti, Macro, Macro) selezionare il nome di quella da esaminare e
fare clic sul pulsante Modifica. Così facendo si accede all’editor del VBA e,
in particolare, ad una finestra in cui la macro che ci interessa può essere
individuata dal fatto che la prima riga del corrispondente listato contiene il
nome che le è stato assegnato (preceduto dalla istruzione Sub).
Le righe successive contengono informazioni relative alla data di
registrazione della macro e specificano (se è stata assegnata) la
combinazione di tasti per lanciarla direttamente. Seguono le istruzioni
corrispondenti alle operazioni eseguite e il listato si conclude con
l’istruzione End Sub. L’editor del VBA rappresenta un ottimo strumento per
apprendere a gestire le macro. Infatti, esaminando i listati delle operazioni
condotte alla tastiera si riesce poco per volta a comprendere il significato
dei singoli passi e si può cominciare a trasferirli da una macro all’altra con
le tradizionali procedure di copia e incolla. Quando si esamina una macro,
poi, si rivela la preziosa la possibilità di inibire l’esecuzione di uno o più
righe del listato anteponendo a queste un semplice apostrofo.
Per saperne di più sull’editor del VBA e sulle macro in genere si consiglia
di aprire la guida in linea di Word, accedere alla scheda Ricerca libera e
ricercare il termine Editor VBA. Fra gli argomenti individuati selezionare
Utilizzo di macro per automatizzare operazioni e consultare le voci in
cui si articola questa voce.
Navigare con la tastiera
Come si è accennato, quando si registra una macro il mouse non può
essere utilizzato nell’ambito dell’area del documento. Pertanto,
spostamenti ed evidenziazioni devono essere eseguiti utilizzando la
tastiera. Considerando che l’impiego ormai istituzionalizzato del mouse
ha fatto mandare nel dimenticatoio tutte le combinazioni di tasti per
navigare all’interno di un documento vale la pena di rinfrescarsi la
memoria almeno su quelle principali. Solo così si può cominciare a
sviluppare qualche macro appena più impegnativa di quella che assegna
il grassetto, il corsivo e il colore rosso ad una parola.
Per documentarsi in profondità sugli spostamenti all’interno di un
documento aprire la guida in linea di Word, accedere alla scheda
Ricerca libera e digitare nella casella Navigare all’interno del
documento. Premendo il pulsante cerca vengono individuati vari
argomenti: consultare le videate correlate alla voce Spostamenti
in un documento. Per quanto riguarda, invece, l’evidenziazione
di un testo ricercare Selezione di testi e, fra gli argomenti
individuati, accedere alle videate associate alla voce Selezione di
testi e grafica. Si consiglia di procedere alla stampa delle tabelle
che ospitano i comandi di evidenziazione e navigazione: si
riveleranno preziose quando ci si accingerà a registrare le prime
macro
Scrivere un documento
di testo
Alcuni accorgimenti per velocizzare il nostro
lavoro:
1. Digitare tutto il testo senza usare pulsanti di
formattazione
Scrivere un documento
di testo
2. Controllare gli errori usando, per spostarsi, i
tasti freccia per scorrere sul testo, o puntare
con il mouse nel punto in cui è l’errore da
correggere.
Scrivere un documento
di testo
3. Usare gli strumenti di formattazione del testo
selezionando le parti da modificare (fare clic
trascinando il mouse finché abbiamo selezionato
tutta la parte di testo desiderata, oppure premere
F8 usando i tasti freccia, o il tasto della maiuscola)
quindi cliccare sui pulsanti desiderati: grassetto,
corsivo, allineamento, colore testo, elenchi puntati
o numerati, tipo carattere, ecc.
FILE NUOVO
Aprire un nuovo file significa iniziare un nuovo
lavoro. E’ possibile farlo in qualunque
momento, facendo un click sul pulsante
NUOVO, senza necessariamente chiudere il
documento aperto in precedenza.
Con questa operazione Word apre un nuovo file,
che prende il nome di “DOCUMENTO 2” (il numero
aumenta ogni volta). Nella barra delle applicazioni
sono visualizzati due pulsanti che rappresentano i
due file di Word aperti
Un altro modo di vedere quali sono i file aperti è
quello di utilizzare il menu “FINESTRA”: aprendo il
menu finestra, alla fine dei comandi, si trova la
lista dei file aperti. In questa lista un nome di file
ha un segno di spunta: è il file attivo. Per passare
da un file all’altro si deve aprire il menu FINESTRA
e fare un clic sul nome del file.
File Salva con Nome
Quando si fa un
click su questo
pulsante ed è
attivo un
documento
nuovo, appare la
finestra SALVA
CON NOME
File Apri
Dopo aver fatto
un clic sul
pulsante
“APRI”
appare la
finestra che ci
permette di
riaprire file
salvati
Per visualizzare il righello
Menu Visualizza – Righello
Consente di velocizzare le procedure di modifica dei rientri dei paragrafi selezionati, dei margini sinistro e destro
della pagina e della larghezza delle colonne tipo giornale o delle colonne di una tabella, nonché di impostare i punti
di tabulazione utilizzando il mouse.
Durante lo spostamento del punto di inserimento gli indicatori dei rientri e i punti di tabulazione visualizzati sul
righello orizzontale rifletteranno le impostazioni applicate al paragrafo contenente il punto di inserimento.
Righello verticale
Consente di modificare i margini superiore ed inferiore, nonché l'altezza delle righe contenute in una tabella. Il
righello verticale viene visualizzato quando si attiva la visualizzazione anteprima di stampa o la visualizzazione
layout di pagina.
Barra di stato
È una riga in fondo alla finestra di Word che presenta le statistiche riguardanti il documento attivo e lo stato di
alcuni tasti importanti.
Informazioni: n. di pagina, n. sezione in cui si trova il punto di inserimento, n. di pag. da inizio documento fino al
punto di inserimento e n. di pag. totali, posizione punto di inserimento dal bordo superiore di pagina, n. di riga e
di colonna della pag. corrente dove si trova il punto di inserimento.
Es. Tasti :
EST(EXT)
estensione selezione
REG(REC)
modalità registrazione
macro
SSC(OVR)
modalità sovrascrittura
Lingua / Stato correzione ortogr./grammatic.
Barra di selezione
Una colonna vuota e non contrassegnata lungo il bordo sinistro della finestra del documento utilizzata
per selezionare il testo con il mouse.
Barre degli strumenti
Menu Visualizza - Barre degli strumenti
Consentono di accedere rapidamente, tramite il mouse, ai comandi e alle funzioni di Word di utilizzo più
frequente.
Quando viene avviato Word, vengono visualizzate la barra degli strumenti Formattazione e la barra degli
strumenti Standard.
Il nome dei pulsanti verrà visualizzato all'interno di piccoli riquadri posizionando il puntatore del mouse
sopra ai pulsanti relativi.
Barra dei menu
Con la versione 2000 di Word, i menu hanno una struttura diversa rispetto a prima, infatti visualizzano solo i
comandi usati più recentemente, mentre per visualizzarli tutti bisogna premere la freccia verso il basso.
Per cambiare le impostazioni predefinite:
menu Visualizza/Barre degli Strumenti/Personalizza, finestra Opzioni
Modificare la barra strumenti
Menu Visualizza - Barre degli strumenti - Personalizza
Nella pagina ‘Comandi’ si possono aggiungere o togliere voci/icone dai menu di Word o dalle barre degli
strumenti.
Visualizzazione normale
È la visualizzazione predefinita. Offre l’approssimazione meno fedele di quello che si otterrà in stampa
rispetto alle altre visualizzazioni, però richiede un minore impegno del processore e quindi è indicata su
computer di non elevate prestazioni o quando si lavora con documenti di grandi dimensioni. Non prevede la
visualizzazione dei margini di pagina, delle intestazioni - piè di pagina, delle note in calce.
Visualizzazione layout di stampa
Rappresenta un’anteprima a pieno schermo, dove una pagina occupa più videate.
Il documento viene presentato esattamente come in fase di stampa, senza precludere la possibilità all’utente
di apportarvi delle modifiche sia a livello di testo che di formattazione.
Visualizzazione layout web
Simula un’anteprima di come verrebbe visualizzato il documento con un browser.
Visualizzazione struttura
Visualizza i titoli di diverso livello in cui è strutturato il documento.
Visualizzazione a schermo intero
Il documento occupa l’intera videata senza l’ingombro delle varie barre e dei componenti della finestra.
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Anteprima pagina web
Effettua un salvataggio di una copia del documento corrente e la apre nel browser predefinito.
Finestre di documento multiple
Winword consente di aprire più documenti contemporaneamente e di visualizzarli sullo schermo in finestre di
documento separate.
Per visualizzarli tutti contemporaneamente: menu Finestra - Disponi tutto
Per visualizzare lo stesso documento in due riquadri distinti, nella stessa finestra: menu Finestra - Dividi /
Finestra Rimuovi divisione
Per visualizzare il documento corrente in una nuova finestra: Finestra Nuova finestra
Per visualizzare un altro documento aperto: Finestra, quindi selezionare dall’elenco
Strumenti di ingrandimento
Menu Visualizza – Zoom
La Guida in linea costituisce un importante strumento per ottenere informazioni riguardanti procedure e
comandi ed è accessibile per parole chiave o per argomento.
Per presentare gli argomenti nell'indice o nel sommario della guida in linea
Cliccare col mouse su "?" (Help) nella barra dei menu o premere F1
Scegliere ‘Guida di Word’
scegliere Indice o Sommario
Per cercare un argomento specifico nella guida
Cliccare col mouse su "?" (Help) nella barra dei menu o premere F1
scegliere la scheda ‘Trova’
digitare le prime lettere della parola da ricercare nella casella
clic sul pulsante ‘Trova’
selezionare un argomento
Per richiamare l’assistente di Office
Cliccare col mouse su "?" (Help) nella barra dei menu
Selezionare ‘Visualizza l’Assistente Office’
Per attivare la Guida rapida
Serve per ottenere informazioni sugli elementi dello schermo e sulle relative funzioni, sugli elementi
delle finestre di dialogo e sui pulsanti delle barre degli strumenti.
Cliccare col mouse su "?" (Help) sulla barra dei menu
Selezionare ‘?‘ oppure, all’interno di una finestra di dialogo, fare click sul pulsante con il ‘?’ (=
Guida Rapida)
Creazione di un documento
Word consente di creare documenti tra loro simili a partire da modelli di doc. già esistenti.
- menu File - Nuovo
<Documento> o <Modello>
Battitura e correzione del testo
a) per passare dalla modalità inserimento alla modalità sovrascrittura e viceversa:
menu Strumenti – Opzioni - Cartella Modifica <Modalità Sovrascrittura> oppure
doppio clic sul pulsante relativo nella Barra di Stato
b) per cancellare un errore:
BACKSPACE / DEL (cancellano a sinistra / destra del punto di inserimento)
c) per cancellare un simbolo non stampato
selezionarlo col mouse
DEL
d) per inserire uno spazio unificatore fra 2 parole:
CTRL + MAIUSC + BARRA SPAZIATRICE
e) per iniziare un paragrafo nuovo:
ENTER
f) per iniziare una riga nuova senza creare un paragrafo nuovo:
SHIFT + ENTER
g) per iniziare una pagina nuova manualmente:
CTRL + ENTER oppure menu Inserisci - Interruzione <di pagina>
h) per ripetere (quando è possibile) l'ultima digitazione:
Menu Modifica Ripeti (tasto F4)
i) per annullare (quando è possibile) le modifiche apportate a un documento:
pulsante ‘Annulla’ della Barra Strumenti Standard o menu Modifica - Annulla
l) per ripristinare (quando è possibile) l'ultima operazione annullata:
pulsante ‘Ripristina’ della barra strumenti standard
m) per digitare una lettera (maiuscola) accentata:
CTRL + accento + (SHIFT) + lettera oppure
Menu Formato - Cambia Maiuscola/Minuscola
n) per attivare/disattivare la visualizzazione dei simboli nascosti:
clic sul pulsante mostra/nascondi sulla barra strumenti standard oppure menu Strumenti Opzioni <Visualizza> <Caratteri non stampabili> e attivare l’opzione <Tutti>.
o) per inserire un carattere non disponibile sulla tastiera (simbolo o carattere speciale):
menu Inserisci - Simbolo
p) per impostare correzioni di battitura automatiche o inserimento di simboli rapidi:
menu Strumenti - Autocorrezione
Per aprire uno o più documenti già esistenti
Word apre un file ed eventualmente lo converte (se è in un altro formato riconosciuto) in formato
normale di Word.
- menu File - Apri
<Nome file:> digitare direttamente il/i nomi o selezionarli dall'elenco.
Elementi essenziali della finestra
Ogni menu contiene una
lista di comandi.
Per aprire un qualsiasi
menu si deve fare click
sul nome, ad esempio
VISUALIZZA.
Si apre una “tendina” con
una lista di comandi che
ha l’aspetto illustrato
Elementi essenziali della finestra
La lista dei comandi non è
visualizzata completamente:
sono visibili solo quelli
principali e quelli utilizzati più
spesso
Per questo motivo, ogni volta
che si cerca un comando, si
deve cliccare alla fine della
lista sulle doppie frecce
In questo modo la lista diventa
completa
Elementi essenziali della finestra
3. BARRA DEGLI STRUMENTI
Questa barra è formata da una serie di pulsanti
(tasti di scelta rapida) che rappresentano un modo
più veloce, rispetto ai menu, di inviare i comandi.
Elementi essenziali della finestra
Ogni pulsante rappresenta un’operazione.
Per sapere quale, è sufficiente fermare il
puntatore del mouse sopra un pulsante e
aspettare (senza fare click). Dopo pochi secondi
ne appare il nome.
Elementi essenziali della finestra
4. RIGHELLO. Serve per indicare in quale
parte del foglio si può scrivere.
Elementi essenziali della finestra
5. BARRA DI STATO.
Visualizza una serie di informazioni sull’operazione
in corso e sul documento visualizzato.
Nella figura sottostante, ad esempio: pagina 1,
sezione 1, prima pagina su uno pagine totali, riga 1
e colonna 1.
Chiudere Word
• Fare clic sul menù File cliccando poi sul comando
“Esci”.
• Fare un solo clic sulla piccola icona a sinistra della
barra del titolo, seguito da “Chiudi”.
• Battere sulla tastiera i tasti Alt+F4.
• Fare clic sulla “x” in alto a destra sulla barra del
titolo.
Per aprire un documento recentemente aperto
Il menu File visualizza i nomi degli ultimi n documenti aperti.
Per impostare il valore di n: menu Strumenti - Opzioni, <Scheda Standard>, impostare un valore in
‘Lista file utilizzati di frequente’ (max = 9).
Creare e salvare un documento
Un moderno elaboratore di testi è in grado di
leggere e salvare documenti di diverso formato. Il
formato di un documento è determinato dalla sua
estensione (cioè dalle tre lettere che seguono il
titolo del documento e il punto).
Per esempio, un file di nome mio_scritto.txt è un
documento di formato .txt.
Creare e salvare un documento
I più diffusi formati riconosciuti dai word processor
sono i seguenti:
.txt (text): è un formato universale (cioè
riconosciuto da ogni word processor) per
documenti che comprendono soltanto semplice
testo; non salvare i tuoi documenti come .txt se vi
hai inserito formattazioni, immagini o tabelle:
esse non sarabbero comunque visualizzate nel
documento;
Creare e salvare un documento
.rtf (rich text format): è anch’esso un formato
universale che permette di salvare nel documento
anche elementi non testuali, come immagini e
tabelle; inoltre questo formato genera file di
piccole dimensioni;
Creare e salvare un documento
.doc (document): è il formato proprietario della
Microsoft, ma viene letto dalla la maggior parte
dei programmi in commercio; permette di salvare
nel documento moltissimi elementi, e anche interi
file creati con altri programmi della Microsoft,
come per esempio fogli di Excel o presentazioni
di PowerPoint.
Creare e salvare un documento
.html (hyper-text mark-up language): questo formato
di file, pur non essendo un formato specifico degli
elaboratori di testi, viene utilizzato sempre più spesso
per creare documenti che possano essere pubblicati in
Internet.
L’html è infatti un linguaggio universale usato per
costruire ipertesti (ossia testi in formato elettronico che
sono collegati ad altri testi attraverso link) e permette
l’inserimento di ogni genere di elementi (non soltanto
immagini fisse o tabelle, ma anche video e suoni) nel
documento.
Assegna nome
•
•
Nella parte destra della finestra ci
sarà invece la visualizzazione
della cartella aperta (di default è
quella dei DOCUMENTI) e le varie
opzioni relative al salvataggio
(soprattutto NOME FILE e TIPO
FILE):Se il documento non è mai
stato salvato in precedenza,
operare con SALVA, o cliccare
sulla seguente icona equivarrà
ad operare con SALVA CON
NOME. Poi sarà semplicissimo
fare dei salvataggi di sicurezza
cliccando sull’icona con un floppy
disk (in questo caso no si aprirà
più nessuna finestra) o salvare
quando si chiude il programma
cliccando sul Sì.
SALVA COME PAGINA WEB
•
Da notare l’opzione SALVA COME
PAGINA WEB che trasforma il
documento di word in un file con
estensione htm, con tutte le immagini
che compaiono in una cartella
(autocreata). Se per esempio il vostro
file si chiamerà word2000.htm, tutte le
immagini saranno contenute nella
cartella word2000
Salvataggio di un documento
Se l'utente non attribuisce alcuna particolare estensione al file, questo verrà salvato con estensione .DOC. Se
un documento viene salvato per la prima volta, Word visualizza il riepilogo informazioni se è attivata la
relativa casella in menu Strumenti - Opzioni <Salva> <Riepilogo Informazioni>.
Per salvare il documento attivo la prima volta oppure per aggiornarlo:
- menu File - Salva
<Nome file>
Digitare o selezionare il nome del file
<Salva in>
Per selezionare il disco/directory di archiviazione
<Salva come>
Per salvare il documento in un formato diverso da ‘Winword’, fra quelli previsti nell’elenco
Strumenti-Opzioni Generali>
Presenta le opzioni di salvataggio richiamabili anche da menu Strumenti - Opzioni, Scheda ‘Salva’
Per duplicare il documento attivo:
- menu File - Salva con nome
Word esegue, se possibile, un salvataggio veloce, altrimenti un salvataggio completo.
Per rinominare il documento attivo:
- menu File – Apri, selezionare il file, click col pulsante destro e scegliere ‘rinomina’
Opzioni Scheda ‘Salva’
crea sempre copie di backup
Salva la versione corrente del documento e archivia la versione precedente in un file con lo stesso nome ma
con estensione = .BAK
consenti salvataggio veloce
Modalità predefinita = attiva; per i documenti già esistenti Word registra solo le modifiche apportate dopo
l’ultimo salvataggio integrale.
richiedi riepilogo informazioni
presenta la finestra riepilogo informazioni al termine di ogni salvataggio
richiedi salvataggio modello Normal.dot.
se attiva, alla chiusura di Word chiede conferma per il salvataggio delle modifiche apportate alle
impostazioni predefinite
salva i dati solo per le form
Consente di salvare i dati digitati in una form come un singolo record delimitato da tabulazioni così da
poterli usare in un data base.
incorpora caratteri TrueType
Consente di incorporare i caratteri True Type utilizzati per creare un documento. Ciò permette ad altri
utenti di visualizzare il documento con i tipi di carattere originali.
salvataggio dei documenti in background.
Modalità predefinita = attiva; consente agli utenti di continuare a lavorare mentre viene eseguito il
salvataggio del doc.
salvataggio automatico di un documento.
Le modifiche apportate a un documento vengono automaticamente memorizzate da Word in base all’
intervallo di minuti specificato.
salva i file di Word come.
Selezionare il formato predefinito in cui Word deve salvare i documenti.
disabilita funzionalità non supportate da Word 97
password di protezione (da lettura)
password di protezione (da scrittura)
sola lettura
Chiusura di un documento
- Menu File - Chiudi
Se si desidera che le modifiche apportate al doc. dopo l'ultimo salvataggio non vengano conservate,
quando compare il messaggio: "Salvare le modifiche in ...." scegliere <No>
Chiusura di tutti i documenti aperti
- tenere premuto tasto SHIFT
- Menu File - Chiudi
Per chiudere Word
- Menu File - Esci
APRIRE UN DOCUMENTO GIÀ
ESISTENTE
•
È consigliabile salvare sul server, nella
cartella con il nostro cognome. Si può
salvare con nome anche all’inizio del
lavoro. Per salvare con nome basta
andare nel menu file e scegliere SALVA
CON NOME. Si aprirà una finestra che
a sinistra visualizzerà alcune opzioni
rapide di cartelle in cui salvare:
Una selezione corrisponde al testo ed alle illustrazioni contenute all'interno dell'evidenziazione.
Molti comandi di formattazione di Word agiscono su una selezione.
Come spostare il punto di inserimento
riga precedenteSU
riga successivaGIU
'carattere a sinistraSINISTRA
carattere a destraDESTRAI
caratt. di una rigaHOME
ultimo caratt. di una rigaENDI
caratt. di un documentoCTRL + HOME
ultimo caratt. di un documentoCTRL + ENDI
caratt. parola precedenteCTRL + SINISTRAI
caratt. parola success.CTRL + DESTRAI
caratt. paragrafo preced.CTRL + SUI
caratt. paragrafo success.CTRL + GIU‘
Un quadrante verso l'alto/bassoPGUP/PGDN
Per scorrere nel documento
verso alto/bassoBARRA DI SCORRIMENTO VERTICALE
verso destra/sinistraBARRA DI SCORRIMENTO ORIZZONTALE
Per andare in un punto preciso del documento
Menu Modifica - Vai a
Selezione di testo
Terminologia.
Carattere: lettera, numero, simbolo o segno di interpunzione (!?;., ecc.)
Parola: gruppo di caratteri separato da spazi, tab. o segni di interpunzione; comprende anche lo spazio
che lo segue.
Paragrafo: gruppo di caratteri che precedono un simbolo di paragrafo (¶), simbolo compreso.
Riga: riga di testo che va da margine a margine.
Colonna : blocco rettangolare di caratteri.
Sezione: porzione di documento in cui è possibile cambiare il layout della pagina.
Documento: l'intero documento, escluse le note in calce, le intestazioni o i numeri di pagina.
Selezione rapida
Per selezionare
Procedura
Qualsiasi elemento o quantità di testo
Clic a inizio testo quindi trascinare col pulsante
sinistro.
Eventualmente premere congiuntamente ALT
per disattivare la selezione automatica delle
parole intere (vedi menu Strumenti – Opzioni Modifica).
Una parola
Doppio clic sulla parola
Una o più righe di testo
Clic sulla barra di selezione a sinistra della/e
righe e trascinare
Un paragrafo
Doppio clic sulla barra di selezione accanto al
paragrafo
Un blocco verticale di testo
Tenere premuto Alt, clic e trascinare
Un elemento grafico
Clic sull’elemento
Un intero documento
Triplo clic sulla barra di selezione o menu
Modifica - Seleziona tutto o CTRL + A
Selezionare utilizzando la tastiera
Posizionare il punto di inserimento all'inizio del contenuto da selezionare
premere F8 (estendi selezione)
premere i tasti di direzione per estendere la selez.
ESC per annullare la modalità di estensione della selezione o doppio clic sul pulsante relativo sulla barra di stato.
oppure:
posizionare il punto di inserimento all'inizio del contenuto da selezionare premere SHIFT e i tasti di direzione
Appunti =
Area di memoria temporanea che riceve testo ed illustrazioni da spostare
da e in:
1. un'altra parte del documento attivo
2. un altro documento
3. altre applicazioni di Windows
Negli appunti possono essere posti fino a 12 elementi contemporaneamente.
Copiare, spostare e cancellare
I word processor offrono molti modi per spostare
o copiare brani di testo all’interno di un file o tra
file differenti; nella scheda del manuale abbiamo
visto come compiere queste operazioni
attraverso i menu e le scorciatoie da tastiera.
Trovare e sostituire parole o frasi
Quando si digita velocemente sulla tastiera, capita spesso di inserire
due spazi bianchi (anziché uno solo) per separare le parole; puoi
rimediare a questa imperfezione con il comando Sostituisci.
Posiziona il cursore nella casella di testo Trova e premi due volte la barra
spaziatrice della tastiera; poi sposta il cursore nella riga Sostituisci con e premi
una sola volta la barra spaziatrice; infine premi il pulsante Sostituisci tutto.
Trovare e sostituire parole o frasi
Al termine dell’operazione il programma ti avviserà di quante sostituzioni
sono state effettuate.
Puoi utilizzare il comando Sostituisci anche per eliminare una frase in un
testo, senza doverlo leggere per intero.
IL “DRAG AND DROP”
• Questa operazione di editing è usata
frequentemente e risulta utile in tutti i casi che
coinvolgono copie o spostamenti a breve
distanza all’interno del file di lavoro.
• Tenendo premuto il puntatore del mouse, si
può trascinare la parte selezionata fino al
punto desiderato, oppure copiarla se, durante
il trascinamento, è stato tenuto premuto il
tasto Ctrl.
TROVA
• Lo strumento TROVA è molto utile sui
documenti di grandi dimensioni per cercare
una stringa di caratteri all’interno del
documento. Si deve aprire il menu MODIFICA
e fare un clic sul comando TROVA per aprire
la finestra di dialogo.
Il pulsante ALTRO, aggiunge alla finestra di
dialogo alcuni comandi
Il pulsante SPECIALE permette di cercare
alcuni caratteri particolari, che non si possono
digitare da tastiera. Un clic sul pulsante
SPECIALE apre una lista di questi caratteri
SOSTITUISCI
Lo strumento
SOSTITUISCI è molto
utile sui documenti di
grandi dimensioni per
cercare un testo e
sostituirlo con un altro.
Si deve aprire il menu
MODIFICA e fare un clic
sul comando
SOSTITUISCI per aprire
la finestra di dialogo.
VAI A
Lo strumento VAI A serve
per spostarsi in un certo
punto del documento,
per esempio la pagina
54; è utile soprattutto
nei documenti lunghi. Si
deve eseguire il
comando VAI A che si
trova nel menu
MODIFICA.
Per visualizzare la barra strumenti degli Appunti
Clic su Menu Visualizza - Barre Strumenti - Appunti.
Per cancellare testo e porlo negli Appunti
selezionil testo da cancellare
[Modifica] [Taglia] oppure CTRL + X
Per copiare testo e porlo negli Appunti
selezionare il testo
[Modifica] [Copia] oppure CTRL + C
Perinserire testo dagli Appunti
posizionarsi col punto di inserimento
[Modifica] [Incolla] oppure CTRL + V oppure tasto INS se abilitato.
Per cancellare testo lasciando immutati gli Appunti
selezionare il testo da cancellare
DEL
Come trasferire/copiare testo senza usare gli Appunti
selezionare la stringa di testo da spostare
clic sul testo evidenziato e trascinare, assieme al puntatore del mouse, il punto di inserimento nella posizione di
destinazione (tasto CTRL per copiare)
Le due funzioni consentono di ricercare/sostituire una stringa di caratteri o un insieme di formattazioni
nel testo, dando la possibilità di specificare, nella sequenza stessa, caratteri speciali, tipi di
formattazione, una determinata disposizione di lettere maiuscole/minuscole, eventuali operatori logici e
l’orientamento della ricerca.
Solo per la ricerca:
posizionare il cursore per definire il punto di partenza della ricerca
menu Modifica - Trova
Per la ricerca e sostituzione:
posizionare il cursore per definire il punto di partenza della ricerca/sostituzione
menu Modifica – Sostituisci
Le formattazioni più comuni
Il passaggio da WordPad a Word (ossia da un elaboratore di testi molto
semplificato a un elaboratore per uso professionale), rende disponibili
numerosi comandi nuovi e amplia la possibilità di personalizzare vari
tipi di formattazione.
Un esempio di queste nuove possibilità e costituito dal comando Elenco
puntato del menu Formato. Se si utilizza questo comando in WordPad,
si può ottenere un solo effetto, creando un elenco come il seguente:
• elenco puntato
• creato
• con WordPad
ossia un elenco nel quale le voci sono segnalate da un pallino nero e
hanno tutte lo stesso rilievo.
Le formattazioni più comuni
In Word il comando corrispondente è la voce Elenchi puntati
e numerati del menu Formato. Scelta questa voce, si aprirà
la finestra di dialogo mostrata nella figura seguente.
Nella scheda Punti elenco
della finestra di dialogo sarà
possibile scegliere, con un
clic del mouse, quale tipo di
simbolo utilizzare per i
punti dell’elenco (nella
figura precedente, per
esempio, è selezionato il
segno di spunta).
Le formattazioni più comuni
La scheda Numeri o lettere
permette di creare elenchi
ordinati, in maniera da
attribuire un valore gerarchico
alle voci della lista.
Le formattazioni più comuni
Infine, la scheda Struttura
consente di creare elenchi
gerarchici ramificati come, per
esempio, l'indice di un libro (che
può essere diviso in parti, le quali
si dividono a loro volta in capitoli
e quindi in paragrafi).
Nella creazione di queste strutture
complesse, si potranno utilizzare
sia simboli grafici, sia numeri o
lettere.
Formattazioni avanzate
Il Righello presente nell’interfaccia dei Word processor
è utile non solo perché mostra le dimensioni della
pagina, ma anche perché consente di impostare margini
e rientri del testo con un solo movimento del mouse.
Digitare il testo
Per scrivere è sufficiente aprire il programma e
digitare il testo sulla tastiera. Qualsiasi cosa si
digiti viene automaticamente inserita sul foglio.
Se si desidera mandare a capo il testo prima
della fine della riga si deve utilizzare il tasto
INVIO.
Lettera
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Spett.le
Pantaleone
Srl
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Via Alessandro
Manzoni, 24
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•
22053 Fallaci
Data: 20/9/1995
Alla cortese attenzione del Vs. Sig. Zurlì
oggetto : Vostro ordine del 15/9/1995.
In riferimento alla Vostra offerta in oggetto Vi comunichiamo che saremo disponibili alla
consegna dei materiali richiesti soltanto nel mese di novembre a causa della continua mancanza
dei componenti elettrici necessari per assemblare le vostre schede.
Gli attuali tempi di approvvigionamento di mosfet sono nell’ordine degli 8 mesi e le quantità
da noi richieste al nostro fornitore primario non sono ancora state soddisfatte, stiamo pertanto
attendendo la consegna degli ultimi elementi necessari a completare la commessa entro pochi
giorni.
Vi preghiamo di volerci in ogni caso contattare per tempo in caso di Vostre future necessità
per evitare l’allungamento dei tempi di consegna.
Con l’occasione porgiamo distinti saluti.
Il Responsabile dell’Ufficio
Vendite
Mario Rossetti
Esercitazione 1
•
•
•
Aprire il documento NOVATOWN.DOC.
Creare uno stile paragrafo chiamato Galileo da
assegnare ai titoli delle "Caratteristiche del progetto
NOVATOWN" (Nascita, Persone ecc.)
Lo stile deve avere le seguenti caratteristiche:
rientro sinistro al cm 1
dimensione carattere 14
grassetto
corsivo
stile per il paragrafo successivo: Normale
spaziatura prima: 12 p.ti
spaziatura dopo: 6 p.ti
Modificare lo stile inserendo il tipo di carattere: ARIAL
Esercitazione 2
•
•
•
•
•
•
•
Il ritornello ha due frasi invertite: vanno rimesse a posto
Dopo la prima strofa, il ritornello non appare più.
Sostituite la parola "Ritornello:" con il ritornello
completo
Vi sono degli errori ortografici evidenziati che vanno
corretti e altri che, pur essendo evidenziati come
errore, tali non sono e che quindi vanno lasciati.
Vi sono poi degli errori ortografici che non appaiono
come tali: vanno individuati e corretti.
Inserite all'inizio della canzone il titolo AZZURRO
Salvatela con il nome azzurro_corretta.doc
Stampatela
Mostra nascondi
Un comando fondamentale per capire tutti gli
altri:
MOSTRA / NASCONDI
Si trova nella barra degli strumenti ed è
rappresentato da una “P” invertita
Premendo il pulsante vengono visualizzati tutti i
caratteri, anche quelli nascosti. Premendolo di
nuovo alcuni caratteri vengono nascosti.
Esempio: caratteri nascosti
Cliccando sul pulsante MOSTRA / NASCONDI
appariranno nel testo molti simboli che
prima erano nascosti:
i caratteri non stampabili.
CURSORE E PUNTATORE
Un altro concetto fondamentale della videoscrittura
è la differenza tra CURSORE e PUNTATORE.
Alla fine del testo appare una “I” che lampeggia:
quel simbolo si chiama CURSORE o PUNTO DI
INSERIMENTO.
CURSORE E PUNTATORE
puntatore
cursore
Il cursore indica il punto in cui si inserisce il
testo, cioè il punto del documento in cui si sta
scrivendo.
Ogni volta che si vuole scrivere si deve fare
riferimento alla posizione del cursore
SPOSTARE IL CURSORE
Per poter scrivere in un punto qualsiasi della pagina
si deve portare il CURSORE su quel punto.
Quando si inizia un nuovo lavoro il cursore
lampeggia in alto a sinistra, cioè all’inizio del
foglio. Per scrivere più in basso sul foglio si deve
portare il cursore nella posizione desiderata.
SPOSTARE IL CURSORE
Di solito il cursore può essere spostato solo dove c’è
già del testo: non può essere messo in una zona
vuota (bianca) della pagina.
Ciò significa che, partendo da una pagina vuota, per
scrivere in mezzo alla pagina si deve premere invio
più volte, finché si arriva nel punto desiderato, cioè
si deve inserire testo (caratteri).
SPOSTARE IL CURSORE
In generale si utilizza il cursore per aggiungere o
correggere un testo già esistente. Per spostare il
cursore, su un testo già esistente, si possono
utilizzare alcuni tasti nella tastiera o il puntatore
del mouse.
Utilizzando la tastiera esistono alcune
“scorciatoie”. Per esempio il tasto “FINE” (sopra le
frecce direzione) porta il cursore alla fine di una
riga, mentre il tasto “HOME” (sopra il tasto fine, a
volte rappresentato con una freccia obliqua) porta
il cursore all’inizio di una riga.
SPOSTARE IL CURSORE
Premendo insieme CTRL (a sinistra della tastiera)
+ FINE si porta il cursore alla fine del documento
Anche in un documento con molte pagine, in una
frazione di secondo si arriva alla fine. Premendo
CTRL + HOME si riporta il cursore all’inizio.
CORREZIONI - CANC, BACK SPACE
Si possono utilizzare due tasti per correggere gli
errori: CANC e BACKSPACE. Il primo si trova sopra le
frecce direzione nella tastiera, con la scritta CANC (in
alcune tastiere DEL). Il secondo si trova sopra INVIO
ed è rappresentato da una freccia verso sinistra.
Entrambi cancellano un carattere alla volta, cioè
eliminano un carattere per ogni pressione del tasto.
La differenza è che CANC elimina un carattere a
destra del cursore, mentre BACKSPACE elimina un
carattere a sinistra del cursore.
Formattazioni di CARATTERE
Comprendono il font, la dimensione, lo stile, il colore, la sottolineatura, gli effetti, la spaziatura, la posizione dei caratteri.
Per applicarle:
selezionare i caratteri da formattare
menu Formato - Font oppure utilizzare alcuni dei pulsanti della barra strumenti formattazione
Per trasformare il testo selezionato in
Normale
tutte minuscole
TUTTO MAIUSCOLE
Tutte Le Iniziali Maiuscole
iNVERTI mAIUSCOLO/mINUSCOLO
menu Formato - Maiuscole/minuscole
(SHIFT + F3)
Imposta Pagina
Prima di iniziare a
scrivere il testo si
deve scegliere il
supporto su cui
scrivere, cioè se
utilizzare un foglio
oppure una busta,
le dimensioni del
foglio e altre
caratteristiche.
Imposta Pagina
Passiamo alla
scheda
“Dimensioni”,
dove si può
scegliere il tipo di
supporto su cui
scrivere
Formattazioni di PAGINA
Comprendono i margini, la dimensione, l’orientamento di stampa, l’alimentazione, il layout di pagina,
il testo su più colonne, le intestazioni/piè di pagina e le note in calce.
Come impostazione predefinita agiscono su tutto il documento che, quindi, non è necessario
selezionare prima.
Per applicarle solo a porzioni di documento si dovrà suddividere quest’ultimo in sezioni:
menu Inserisci - Interruzione di sezione e posizionare il punto di inserimento nella sezione da
formattare
menu File - Imposta pagina
Per suddividere il testo su più colonne stile giornale:
menu Formato - Colonne
selezionare le opzioni
È possibile inserire un’interruzione di colonna manuale con:
menu Inserisci - Interruzione
clic sull’opzione ‘colonna’
Intestazioni/Piè di pagina
L’intestazione/piè di pagina è un elemento grafico o testuale che si trova all’interno del margine
superiore/inferiore di pagina.
Per impostarle:
menu Visualizza - Intestazione/Piè di pagina
digitare il contenuto dell’intestazione e utilizzare la barra strumenti che compare sullo schermo per
inserire campi data, ora, numero di pagina, ecc.
al termine clic sul pulsante ‘Chiudi’
Per inserire e numeri di pagina o la data corrente direttamente nel documento:
menu Inserisci - Numeri di pagina/Data e ora
clic su pulsante ‘Formato ‘ per formattare la numerazione o la data.
Per inserire l’autore del documento:
menu Inserisci - Campo - Autore
Formattazioni di PARAGRAFO
Comprendono i rientri da margine destro/sinistro, i rientri prima riga paragrafo e corpo paragrafo, gli
allineamenti, le tabulazioni, l’interlinea, i bordi, le spaziature fra i paragrafi e la disposizione del
testo.
Per applicarle:
posizionare il punto di inserimento nel paragrafo da formattare o selezionare i paragrafi da formattare
col mouse
menu Formato - Paragrafo oppure utilizzare alcuni dei pulsanti della barra strumenti formattazione
Per impostare rientri dal margine destro, sinistro, prima riga o corpo paragrafo con il mouse
posizionare il punto di inserimento nel paragrafo da formattare o selezionare i paragrafi da formattare
col mouse
spostare sul righello i simboli corrispondenti ai rientri da applicare (vedi appunti ‘Schermo di
Winword’)
Per inserire bordi, linee orizzontali, sfondi
posizionare il punto di inserimento nel paragrafo da formattare o selezionare i paragrafi da formattare
col mouse
menu Formato - Bordi e sfondo
Per creare elenchi puntati o numerati
selezionare i paragrafi da formattare col mouse
menu Formato - Elenchi puntati e numerati oppure clic sui relativi pulsanti nella barra strumenti
formattazione
Per creare un paragrafo nuovo senza aggiungere un numero o un simbolo:
SHIFT + ENTER
Per terminare l’editazione di nuovi elementi nella lista:
ENTER + ENTER
Per impostare dei tabulatori
Con i comandi da menu
posizionare il punto di inserimento nel paragrafo da formattare o selezionare i paragrafi da formattare col
mouse
menu Formato - Tabulazioni
impostare la posizione, l’allineamento, il carattere di riempimento ed eventualmente modificare il valore di
default delle tabulazioni predefinite.
Con il mouse e il righello
posizionare il punto di inserimento nel paragrafo da formattare o selezionare i paragrafi da formattare col
mouse
cliccare sul quadrato a sinistra del righello per scegliere il tipo di allineamento della tabulazione (a destra, a
sinistra, al centro, decimale)
cliccare sul righello in corrispondenza dei punti in cui si vuole impostare un fermo di tabulazione
Per eliminare un fermo di tabulazione
è sufficiente cliccare col puntatore del mouse sul fermo e trascinare verso il basso.
Per spostare un fermo
occorre cliccare col puntatore del mouse sul fermo e trascinare sul righello verso destra o sinistra.
Per sapere quali formattazioni di carattere/paragrafo sono attive per un determinato carattere/paragrafo di
testo:
selezionare il testo di cui si vogliono conoscere le formattazioni
verificare i valori della barra strumenti formattazione o le impostazioni del menu Formato
Formattazione automatica
menu Formato - Formattazione automatica
La funzione serve per formattare automaticamente il documento grazie all'applicazione
automatica di stili (ovvero un gruppo di formati predefiniti adeguati per i diversi
elementi), inclusi nel modello abbinato, ai diversi elementi del documento
riconosciuti, quali titoli ed elenchi puntati.
Se lo si preferisce, è possibile applicare gli stili al testo in modo manuale (vedi stili di
documento).
Prima di utilizzare il comando Formattazione automatica è consigliabile specificare il
tipo di modifiche di formattazione che si desidera apportare:
menu Strumenti - Correzione Automatica, quindi selezionare le opzioni desiderate
nella scheda ‘Formattazione automatica’.
Dopo aver eseguito la formattazione automatica, è possibile rivedere le modifiche di
formattazione apportate e gli stili applicati e quindi scegliere se accettarli, rifiutarli o
modificarli.
Copia formattazione
Selezionare il testo con i formati che si desidera copiare;
clic sul pulsante ‘Copia formato’ nella barra strumenti standard;
selezionare il testo da formattare
Se la selezione di partenza include il segno di paragrafo, verranno copiati lo stile di
paragrafo e altri formati di paragrafo, lo stile di carattere e altri formati di carattere
applicati al primo carattere della selezione.
Usare modelli e stili
Se ti posizioni con il mouse su
un paragrafo di un documento
e fai clic su Formato e poi su
Stile, si aprirà la finestra di
dialogo raffigurata qui sotto.
Con un clic sul pulsante Modifica
puoi avviare la procedura che ti
permette di ridefinire le formattazioni
dello stile Normale. Con un clic su
Nuovo, invece, si avvierà una
procedura del tutto analoga, che però
ti permetterà di definire un nuovo
stile, e di assegnargli un nome
originale.
Usare modelli e stili
Potrai anche stabilire se lo stile
che stai creando si debba
applicare a interi paragrafi o
soltanto a singoli caratteri - e
soprattutto se esso debba essere
aggiunto al modello, ossia al file
che raccoglie gli stili disponibili
per ogni documento di Word. In
caso contrario, lo stile che stai
creando sarà disponibile soltanto
per il file corrente.
Usare modelli e stili
Infine fai clic sul pulsante Formato per
scegliere quali formattazioni assegnare.
Ognuna delle voci che vedi nella figura a
fianco aprirà una finestra di dialogo
identica a quelle accessibili direttamente
dal menu Formato della barra dei menu.
In questo caso, però, le formattazioni che
sceglierai verranno salvate in memoria e
saranno disponibili attraverso l'icona stile
della barra degli strumenti di
formattazione.
Fogli di stile
È stato dunque definito lo stile “Prova”,
contenente l’insieme di comandi appena
utilizzati, ma non è ancora stato formattato il
testo.
Gli stili possono essere definiti prima di scrivere il
documento e utilizzati durante la digitazione del
testo, oppure, come in questo esempio, dopo la
digitazione del testo.
Applicare uno stile
Per applicare gli stili si utilizza la
casella “Stile” sulla barra di
formattazione, in alto a sinistra.
All’interno della casella si trova la
scritta “Normale”, che è lo stile
utilizzato all’inizio in ogni
documento nuovo, cioè testo senza
nessun comando di formattazione.
Per applicare lo stile ai titoli dei
capitoli, si deve selezionare il
testo e utilizzare la tendina della
casella “Stile”.
Funzioni di Word
Scrittura
Produzione di testi di qualsiasi
genere (lettere, relazioni,
appunti …)
Formattazione Abbellimento di testi
Impaginazione Produzione di relazioni e progetti
dall’aspetto professionale,
giornalini, …
Stili
Rappresentano un insieme di formattazioni di carattere e di paragrafo, salvate con un nome,
applicabili con un solo comando al testo selezionato.
Per visualizzare gli stili del documento attivo
Menu Strumenti/Opzioni/Visualizza/ impostare dimensione area di stampa
Attivare visualizzazione ‘normale’ del documento
Per applicare uno stile esistente al testo selezionato
Menu Formato/Stile
Selezionare lo stile dall’elenco quindi click su Applica
Per creare un nuovo stile da un modello
Posizionare il cursore all’interno del paragrafo di esempio
Menu Formato/Stile / Nuovo
Modelli
Rappresentano l’insieme di tutte le caratteristiche predefinite relative a un documento (es. formato
del foglio [A4], margini di pagina, formattazioni di carattere/paragrafo, stili disponibili, glossario,
ecc.)
Il modello standard per i documenti è ‘Normal.dot’ e fa parte dei modelli generali.
L’estensione di un modello è sempre ‘.dot’.
Per creare un nuovo documento basato su un modello esistente non predefinito
Menu File / Nuovo
Selezionare il file del modello o la creazione guidata
Click su ‘crea nuovo documento’
Per creare un nuovo modello
Menu File / Nuovo
Selezionare il modello di partenza
Click su ‘crea nuovo modello’
Per applicare un modello diverso al documento attivo:
Menu Strumenti/Modelli e Aggiunte
scegliere il pulsante Applica
selezionare il modello desiderato e fare clic su Apri
Word esegue il controllo ortografico solo dei caratteri visualizzati, del testo del documento, delle
intestazioni, dei piè di pagina e delle note in calce.
È possibile eseguire il controllo ortografico di testo selezionato oppure dell’intero documento.
È possibile assegnare a porzioni di testo l’attributo ‘lingua’ che consente a Word di eseguire il
controllo ortografico, per quel testo, consultando il vocabolario della lingua specificata (se installato).
Il controllo ortografico si basa su diversi dizionari: quello principale e quelli personalizzati attivi,
intitolati direttamente dall'utente e con estensione .dic.
L'aggiunta di nuove parole, così come la cancellazione, può essere fatta solo al dizionario
personalizzato selezionato durante la correzione ortografica del documento.
Winword italiano viene fornito con due vocabolari per il controllo ortografico: quello inglese e
quello italiano.
Controllo ortografico dell'intero documento
posizionarsi a inizio documento
menu Strumenti - Controllo ortografia
Se WinWord individua una parola senza alcuna corrispondenza con le parole
contenute nei suoi dizionari, visualizzerà una finestra che conterrà:
<Non nel dizionario>
Presenta la parola che non si trova nei dizionari attivi
<Cambia in>
consente di digitare la parola corretta o di selezionarla dall'elenco ‘Suggerimenti’
<Suggerimenti>
se l’opzione suggerisci sempre è attiva e se è stato scelto il pulsante ‘Suggerisci’,
visualizza l’ elenco delle correzioni proposte dai dizionari aperti
<Aggiungi parole a>
per selezionare il dizionario personalizzato a cui aggiungere la parola che si trova
nella casella ‘Non nel dizionario’;
pulsante <Ignora>
Lascia invariata la parola nell'occorrenza selezionata e passa a quella successiva;
pulsante <Ignora tutto>
Lascia invariata la parola anche in altri documenti durante tutta la sessione di
lavoro;
pulsante <Suggerisci>
visualizza l'elenco delle correzioni proposte quando l'opzione "Suggerisci
sempre" non è attiva;
pulsante <Cambia/Elimina>
sostituisce la parola selezionata con la correzione. Se la casella ‘Cambia in’ è vuota il pulsante si trasforma in ‘Elimina’;
pulsante <Cambia tutto/Elimina tutto>
sostituisce o elimina la parola in tutto il documento.;
pulsante <Aggiungi>
aggiunge la parola al dizionario selezionato nella casella ‘Aggiungi parole a’.
pulsante <Correzione automatica>
Consente di aggiungere una parola all'elenco di ‘correzione automatica’.
pulsante <Annulla ultimo>
Consente di annullare, una alla volta, le ultime azioni eseguite.
Opzioni di controllo ortografia
<Dizionari personalizzati>
digitare o selezionare il nome del dizionario personalizzato da utilizzare
<Ignora maiuscole>
ignora le parole scritte interamente in maiuscolo
<Ignora parole con numeri>
ignora le parole contenenti numeri
<Suggerisci sempre>
visualizza un elenco di correzioni suggerite per ogni parola senza corrispondenza nei dizionari
<Suggerisci solo dal dizionario principale>
visualizza solo le proposte di correzione contenute nel diz. principale
Creazione du un dizionario personalizzato
menu Strumenti - Controllo ortografia - Opzioni
clic su pulsante ‘Nuovo dizionario personalizzato’
Correzione automatica
Menu Strumenti - Correzione automatica
Lo scopo di questa funzione è quello di eliminare gli errori di battitura più frequenti,
personalizzando le impostazioni di correzione automatica del testo.
Assegnazione attributo lingua
selezionare la porzione di testo
menu Strumenti - Lingua
Controllo Della Sillabazione
La sillabazione è il procedimento che consente di inserire dei trattini per la divisione delle parole a fine riga.
Normalmente la sillabazione in Winword è disattivata.
Word effettua la sillabazione inserendo i trattini solo quando la parola viene divisa a fine riga in sede di stampa; la
sillabazione proposta coincide al punto di sillabazione più vicino alla fine della riga.
Quando Word mostra la parola da sillabare, è possibile selezionare un altro punto di sillabazione.
Minore è l'area di sillabazione, più giustificate saranno le righe in stampa.
Opzioni della finestra di dialogo
Menu Strumenti – Lingua - Sillabazione
Sillaba automaticamente documento
Consente di sillabare automaticamente tutto il documento.
Sillaba parole maiuscole
Consente di sillabare anche le parole scritte in lettere maiuscole.
Area di sillabazione
Consente di definire l'area entro la quale si desidera vengano sillabate le parole. Impostando un'area ristretta il
margine destro risulterà più allineato, mentre aumentando l'area sarà possibile ridurre il numero di parole
sillabate. La misura specificata determina lo spazio vuoto ammesso.
Righe consecutive sillabate
Consente di immettere il numero massimo di righe consecutive di testo che possono terminare con un trattino.
Manuale
Consente di visualizzare le parole da sillabare e di confermare o meno la sillabazione.
Thesaurus
Rappresenta una sorta di dizionario dei sinonimi.
Per ottenere l’elenco dei sinonimi di una parola:
selezionare la parola
menu Strumenti – Lingua - Thesaurus
Opzioni
<Sostituisci>
la parola selezionata dell’elenco sostituisce quella nel testo;
<Cerca>
per cercare altri sinonimi in base alle parole selezionate nella sezione
‘Significati’ e nella sezione al di sotto della casella ‘Sostituisci con sinonimo’;
<Precedente>
serve per percorrere a ritroso la sequenza delle selezioni.
Stampare i documenti
Word mette a disposizione alcuni modelli predefiniti per la
creazione di documenti particolari.
Scrivere indirizzi sulle buste o sulle etichette adesive, per
esempio, potrebbe essere un’operazione molto complessa.
Fortunatamente è possibile utilizzare un apposito modello, e
in questa Attività vedremo come.
Stampare i documenti
Fai clic sul menu File e poi sulla voce Nuovo: apparirà la finestra di
dialogo che puoi vedere qui sotto. Nella scheda Lettere e fax,
seleziona la voce Autocomposizione Busta e fai clic su OK.
Stampare i documenti
La nuova finestra che appare ti chiederà soltanto di inserire
Destinatario e Mittente negli spazi previsti: poi sarà possibile
stampare la busta direttamente da qui, premendo il pulsante Stampa.
Le aree Anteprima e Alimentazione,
in basso a destra, mostrano aspetto e
forma della busta e il modo corretto
di inserirla nella stampante.
Queste aree in realtà sono pulsanti: se
fai clic su di esse potrai
personalizzare anche questi elementi;
potrai per esempio scegliere buste di
dimensioni differenti.
Stampare i documenti
Negli ambienti di lavoro, molto spesso, anziché stampare gli indirizzi
direttamente sulle buste, li si stampa su etichette adesive.
La scheda Etichette, che contiene funzioni del tutto analoghe alla
scheda Buste, serve proprio a facilitare questo compito.
Menu File - Stampa
Consente di mandare in stampa il documento attivo e di
specificare le modalità di stampa desiderate. Per poter
utilizzare il comando, è necessario aver installato e
selezionato una stampante.
Per installare una stampante:
vedere la documentazione di Windows.
Per selezionare una stampante:
File - Stampa <nome Stampante>
selezionare la stampante dall’elenco
Per attivare rapidamente la stampa di una copia del
documento in base alle impostazioni correnti:
clic sul pulsante Stampa sulla barra degli strumenti Standard
Per interrompere la stampa di un documento:
Se è ancora visualizzata sullo schermo l’animazione di stampa nella riga di stato:
clic sul pulsante ‘Interrompi stampa’,
altrimenti:
doppio clic sull’cona del Print Manager
cancellare dalla coda di stampa il documento [Documento - Cancella].
Per creare una tabella
Tabella – Inserisci - Tabella oppure
pulsante Inserimento Tabella nella barra strumenti Standard
Numero di colonne
Consente di digitare o selezionare il numero di colonne desiderato.
Numero di righe
Consente di digitare o selezionare il numero di righe desiderato.
Larghezza colonne
Consente di digitare o selezionare la larghezza fissa desiderata per le colonne. L'opzione "Adatta alla finestra"
permette di inserire colonne di dimensioni uguali fra il margine destro e il margine sinistro del documento;
l’opzione “Adatta al contenuto” imposta la larghezza della colonna in base alla dimensione massima delle celle
in essa contenute.
Formato tabella
Consente di visualizzare il formato predefinito scelto utilizzando il pulsante Formattazione automatica.
Formattazione automatica
Consente di applicare automaticamente alle tabelle formati predefiniti che includono anche bordi e sfondi.
I trimestre
II trimestre
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
199
8
44
33
434
21
223
199
9
67
676
67
54
200
0
56
56
676
200
1
666
69
200
2
656
568
III trimestre
Giu
IV trimestre
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
78
98
87
787
686
76
3
35
556
77
775
43
56
67
44
99
99
66
55
67
678
55
44
45
3
43
65
96
43
568
8
565
6
56
99
99
54
3
90
654
77
54
66
77
Per spostarsi da una cella all’altra
Premere il pulsante TAB
Per inserire nuove righe (colonne/celle)
Tab dall’ultima cella oppure
Tabella – Inserisci - Riga sotto
Conversione di una tabella in testo
Consente di convertire una tabella o righe di tabella selezionate, separando il contenuto delle celle di ciascuna riga con il
carattere separatore specificato (tabulazione, fine paragrafo, punto e virgola, altro).
selezionare la tabella o la porzione di testo
Tabella - Converti la tabella in testo
Conversione di un testo in tabella
Consente di convertire il testo selezionato in una tabella separando il testo in colonne in base al carattere separatore
specificato.
selezionare il testo
Tabella - Converti il testo in tabella
Per dividere in due una tabella inserendo un paragrafo vuoto
posizione il punto di inserimento in corrispondenza dell’interruzione
Tabella - Dividi tabella
Per dividere una cella in piu’ celle
posizione il punto di inserimento sulla cella da dividere
Tabella - Dividi cella
Per unire più celle in una cella
Selezionare le celle da unire
Tabella – Unisci cella
Selezioni nelle tabelle
Per selezionare una riga di celle: doppio clic dall’area di selezione in corrispondenza della riga oppure
posizionare il punto di inserimento all’interno della riga e scegliere menu Tabella/Seleziona/Riga.
Per selezionare una colonna di celle: posizionare il puntatore del mouse sopra alla colonna e cliccare oppure
posizionare il punto di inserimento all’interno della colonna e scegliere menu Tabella/Seleziona/Colonna]
Per selezionare un’intera tabella: menuTabella/Seleziona/Tabella oppure premere ALT e doppio clic in un
punto qualsiasi della tabella.
Formattazioni di tabella
È possibile utilizzare le formattazioni di carattere / paragrafo solite
dopo avere selezionato la tabella o porzioni di tabella.
Per variare l’altezza/larghezza delle righe/colonne, per cambiare
l’allineamento verticale del testo nelle celle o la posizione del testo
fuori dalla tabella:
selezionare la tabella/riga/colonna/cella
menu Tabella/Proprietà
Per impostare bordi, griglie e sfondi
selezionare gli elementi quindi
menu Formato/Bordi e
sfondo oppure:
menu Tabella/Proprietà
Per impostarela direzione del testo(orizzontale o verticale) di una
cella:
selezionare la cella
click col pulsante destro del mouse
selezionare ‘Direzione del testo’
Se la tabella continua nella pagina successiva, per ripetere il titolo:
selezionare la riga del titolo della tabella
Tabella/Ripeti Intestazione di riga
Per visualizzare o meno la griglia di tabella:
Posizionarsi all’interno della tabella
Tabella/Visualizza-nascondi griglia
Per Auto-formattare una tabella
Posizionarsi all’interno della tabella
Tabella/Auto-formattazione
In Word è possibile creare lettere tipo personalizzate, stampare indirizzi su buste ed etichette, nonché
realizzare documenti legali e cataloghi.
Creazione di lettere tipo
La procedura prevede l'unione di due documenti, ovvero di un documento principale e di un
file di dati. Nel documento principale sono contenuti tutti gli elementi testuali e grafici che
rimarranno invariati in tutte le versioni del documento finale (lettera tipo), mentre nel file di
dati sono contenute tutte le informazioni variabili quali, ad esempio, i nomi e gli indirizzi dei
destinatari della lettera tipo. Nel documento principale verranno inserite istruzioni speciali,
definite campi unione che, in fase di stampa (=unione), verranno sostituite dai dati variabili
tratti dal file di dati.
[Strumenti] [Stampa unione]
dalla finestra ‘Prepara stampa unione’ clic su ‘Crea’ per impostare il documento principale
selezionare ‘Lettere tipo’
scegliere ‘Finestra attiva’, o ‘Nuovo documento’ per aprire una nuova finestra
clic sul pulsante ‘Dati’ per impostare l’origine dei dati (apri se file già esistente o crea per
file nuovo)
eventualmente inserire i campi unione nel documento principale e i campi word
sempre dalla finestra ‘Prepara stampa unione’ clic sul pulsante ‘Unisci’ per unire, su
stampante o su file, il file dati al documento principale.
Per tornare rapidamente alla finestra di dialogo ‘Prepara stampa
unione’ da un documento principale, è possibile fare clic sul
pulsante ‘Prepara stampa unione’ sulla barra degli strumenti
Stampa unione.
Per riconvertire il documento principale in documento Word
“normale” attivare la finestra ‘Prepara stampa unione’, clic sul
pulsante ‘Crea’ del documento principale e scegliere ‘Ripristina
formato normale’
Per determinare i criteri per la selezione automatica di alcuni
record in un file di dati attivare la finestra di dialogo ‘Prepara
stampa unione’, oppure ‘Stampa unione’ quindi clic sul pulsante
‘Opzioni query’ e impostare i filtri, congiungendoli con l’operatore
and o or.
(Ad esempio, visualizzare solo i record in cui il campo "Città"
contiene la voce "Firenze").
Consente di inserire un
campo dall’origine dati.
per visualizzare i dati
del primo record e
attivare i pulsanti di
scorrimento tra i record
Stampa Unione.
Barra strumenti stampa unione
per scorrere avanti e
indietro nei record
Modifica origine
dei dati
Consente di inserire un
campo di Word nel
documento principale in
corrispondenza del punto di
inserimento.
Verifica errori.
Unione su documento
nuovo.
Stampa di buste ed etichette di indirizzi
Dopo aver impostato il formato desiderato per le buste e le
etichette di indirizzi, la procedura di unione verrà eseguita
in modo automatico. Le informazioni contenute nel file di
dati verranno infatti inserite nel documento principale
rispettando le impostazioni di stampa specificate. A questo
punto, le buste o le etichette potranno essere stampate.
[Strumenti] [Stampa unione]
Dalla finestra ‘Prepara stampa unione’ clic su ‘Crea’ per
impostare il documento principale
selezionare ‘Etichette indirizzi’
scegliere ‘Finestra attiva’, o ‘Nuovo documento’ per aprire
una nuova finestra
Clic sul pulsante ‘Dati’ per impostare l’origine dei dati (apri
se file già esistente o crea)
impostare il documento principale, selezionando il tipo di
etichetta dall’elenco o eventualmente specificando
dimensioni personalizzate
impostare il contenuto dell’etichetta tipo ed eventualmente
inserire i campi unione nel documento principale e i campi
word per le funzionalità avanzate
sempre dalla finestra ‘Prepara stampa unione’ clic sul
pulsante ‘Unisci’ per unire, su stampante o su file, il file
dati al documento principale.
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
1
2
3
4
Trim . Trim . Trim . Trim .
Elementi grafici
È possibile inserire, all’interno di un documento Word, elementi grafici come immagini, disegni,
organigrammi, forme, caselle di testo, clipart, figli di lavoro Excel, ecc.
Tutti questi elementi possono essere definiti come ‘oggetti’.
Per inserirli nel testo, dopo avere posizionato il punto di inserimento, devo selezionare il menu
Inserisci/Immagine o Inserisci/Oggetto.
Tipi di Immagini
Propone 4 tipi diversi di immagini che si possono includere in un documento
ClipArt: attiva un programma che propone una serie di ClipArt (Immagini)
classificate per argomenti
Da File: apre una finestra da cui è possibile selezionare il file contenente
l’immagine da inserire
Forme: attiva una Barra degli Strumenti i cui pulsanti aprono liste di elementi
grafici (poligoni, frecce, stelle…) raggruppati per categoria.
Organigramma: attiva un programma che gestisce la creazione di organigrammi
WordArt: apre una finestra da cui selezionare un effetto grafico da applicare al
testo.
Da Scanner o Fotocamera Digitale: se al computer è collegato uno di questi
strumenti è possibile acquisire le immagini e importarle direttamente nel
documento
Facendo clic sull’oggetto inserito, essa apparirà
incluso in un rettangolo con otto quadratini
(manigliette) che servono per modificare la
dimensione dell’oggetto. Se le manigliette sono
bianche, significa che l’oggetto non è in linea con il
testo e quindi può essere spostato ovunque sul foglio,
anche oltre i margini, se le manigliette sono nere (es.
per le clipart) al contrario l’oggetto è in linea con il
testo e quindi non può essere spostato in aree vuote
del documento ma solo in corrispondenza di righe di
testo.
Per spostare un oggetto si deve selezionare
l’oggetto, portare il puntatore del mouse sopra
l’oggetto; quando il puntatore assume la forma di
una freccia si trascina l’immagine sul foglio.
Quando un oggetto è selezionato, appare di fianco
all’oggetto una piccola ancora che ha la funzione di
abbinare l’oggetto al paragrafo vicino all’ancora
stessa.
La posizione di un oggetto è memorizzata come
distanza da un paragrafo: quando il paragrafo viene
spostato anche l’oggetto si sposta nella stessa misura,
mantenendo così la stessa distanza dal paragrafo.
Quando unimmagine è selezionata, appare sullo
schermo una barra strumenti Immagine
Per modificare la formattazione di un oggetto
Selezionare l’oggetto
Menu Formato/nome Oggetto
Importare fogli di lavoro Excel o altri oggetti nel documento.
Un oggetto può essere inserito in due modalità: incorporamento o collegamento.
Incorporamento: nel documento viene inserita una copia dell’oggetto, quindi, eventuali
modifiche all’oggetto di partenza non avranno effetto sulla copia inserita nel documento. Per
modificare l’oggetto incorporato fare doppio Clic su di esso e operare le modifiche.
In questo caso non è possibile salvare l’oggetto modificato con lo stesso nome dell’oggetto
originale.
Collegamento: non viene creata una copia dell’oggetto, ma dei collegamenti all’oggetto stesso e
dei riferimenti all’applicazione di origine, quindi ogni modifica sul file originale verrà riportata
anche sul foglio di lavoro.
È possibile modificare l’oggetto importato: fare un doppio clic su di esso (si apre l’applicazione
con cui l’oggetto è stato creato), modificare l’oggetto e salvarlo (automaticamente viene
apportata la modifica anche nel documento Word).
Menu Inserisci/Oggetto
Selezionare ‘crea da file’ e selezionare il file da importare
Attivare la casella di controllo ‘collega al file’ per collegare, altrimenti l’oggetto viene incorporato
Per cancellare un oggetto
Selezionare l’oggetto con un clic del mouse
premere il tasto Canc
Per creare un grafico dentro a un documento Word
Ci sono varie possibilità:
Digitare i dati in una tabella Word, quindi selezionare la tabella e clic su
Menu Inserisci/Immagine/Grafico
Inserire un grafico senza avere prima predisposto una tabella selezionando sempre
menu Inserisci/Immagine/grafico
In questo caso viene proposto un grafico predefinito con una tabella dati predefinita, modificabile
menu Inserisci/Oggetto/Microsoft Excel Chart
modificare i dati predefiniti nel foglio dati e apportare modifiche al grafico prodotto nel foglio Grafico.
Usare modelli e stili
Word permette di creare, stili di formattazione personalizzati
per i paragrafi di un documento. A questi stili potrai dare un
nome e memorizzarli; essi saranno poi visualizzati nel menu a
discesa che si apre al clic sull’icona Stile della barra degli
strumenti di formattazione.
Quando definisci un nuovo stile puoi impostare il tipo di
carattere, il formato del paragrafo e delle tabulazioni, il colore
di sfondo e molte altre variabili.
Puoi anche scegliere di modificare lo stile Normale, che viene
utilizzato per default da tutti i documenti di Word.
Fogli di stile
Gli STILI sono un insieme di
comandi di formattazione del
testo, abbinati ad un nome.
Esistono stili predefiniti del
programma ma è possibile
crearne di nuovi. Gli stili si
trovano all’interno del menu
FORMATO.
Nella casella in alto a
sinistra, “Stili”, sono
elencati i nomi degli
stili predefiniti.
All’inizio è quasi
vuota, per vedere
tutti gli stili si deve
aprire la tendina
“Mostra”, in basso a
sinistra nella finestra,
e fare un click su
“tutti gli stili”, come
mostrato.
Fatto un clic sul pulsante
NUOVO, si apre questa
finestra di dialogo
Nella casella “Nome”
digitare il nome dello
stile (ad esempio
“Prova”)
Nella casella “In base a”
si deve scegliere in base
a quale stile partire per
definire quello nuovo.
Ora si devono inserire gli elementi
dell’insieme, cioè i comandi di
formattazione per cui si definisce
lo stile.
Praticamente si lavora come se
fosse selezionato un testo e si
stesse applicando la formattazione
a quel testo, solo che invece di
richiamare i comandi dal menu
FORMATO, si richiamano gli stessi
comandi dal pulsante FORMATO,
all’interno della finestra di
dialogo.
Fatto un clic sul
pulsante “FORMATO” e
uno su “CARATTERE”, si
apre la finestra di
dialogo FORMATOCARATTERE.
Scegliere il tipo di
carattere: ad esempio
“Arial”, lo stile
“Grassetto”, la
dimensione “24” e il
colore “blu”.
Le nuove impostazioni:
Fatto un clic sul pulsante “OK”, si ritorna alla
finestra di dialogo precedente, nella quale sotto
“Descrizione” appare la descrizione dello stile,
cioè i comandi utilizzati.
Ridimensiona la
visualizzazione su
schermo della
percentuale di
ingrandimento
desiderata.
Zoom
Visualizza +
Zoom
Stampa
File + Stampa
Invia il documento di
lavoro attivo alla
stampante
Controllo
ortografia
grammatica
Strumenti +
Controllo
ortografia e
grammatica
Controlla, nel
documento di lavoro
attivo, la correttezza
ortografica e
grammaticale del testo
digitato
Taglia
Copia
Incolla
Modifica + taglia o
Ctrl+x
Modifica + Copia o
Ctrl + c
Cancella la parte di
documento
selezionata e ne
produce una copia
negli Appunti.
Produce negli Appunti
una copia della parte
del documento
selezionata, senza
cancellarla nel
documento attivo.
Inserisce, nella
Modifica + incolla o posizione inserita dal
cursore, il contenuto
Ctrl + v
memorizzato negli
Appunti.
Annulla
Modifica + annulla
Copia non un blocco
di testo ma la
formattazione ad
esso applicata.
Copia
formato
Dimensione
carattere
Elimina gli effetti
dell’ultima
operazione eseguita
(usando la casella a
discesa si possono
annullare anche
azioni precedenti)
Formato +
carattere punti
Ridimensiona il
carattere del testo
selezionato in unità
di punti tipografici (1
punto = 0.376 mm)
Tipo
carattere
Formato +
carattere
Cambia la forma dei
caratteri del testo
selezionato
Allinea a
sinistra
Formato +
paragrafo
allineamento
Allinea il testo
selezionato a sinistra
Centra
Formato +
paragrafo
allineamento
Allinea il testo
selezionato al centro
Allinea a
destra
Formato +
paragrafo
allineamento
Allinea il testo
selezionato a destra
Giustifica
Formato +
paragrafo
allineamento
Distribuisce in modo
uniforme il testo nelle
colonne o nei
paragrafi
Elenco
numerato
Formato + elenchi Inserisce l’ordine
puntati e numerati numerico nelle
proposizioni
selezionate
Elenco
puntato
Formato + elenchi Inserisce punti
puntati e numerati indicativi nelle
proposizioni
selezionate
Riduci
rientro
Formato +
tabulazioni
Diminuisce il rientro
del della riga dove è
posizionato il cursore
Aumenta
rientro
Formato +
tabulazioni
Aumenta il rientro del
della riga dove è
posizionato il cursore
Bordi
Rende visibili o
invisibili i bordi delle
tabelle desiderate
Evidenzia
Evidenzia del colore
desiderato il testo che
selezioniamo con il
puntatore del mouse
Colore
Carattere
Cambia il colore al
testo selezionato
Siti web di approfondimento
http://www.manualipc.it/manuali/corso/manuali.php?idcap
=00&idman=1&size=12&sid=
http://www2.stat.unibo.it/supsoft/MicroSoft/word.htm
http://www.comune.jesi.an.it/jesicentro/TDC/ONLINE/
WORD/WORD.HTM
http://web.tiscali.it/area12/Office/Word/Corso%20di%2
0Word.htm
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