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Intervento precoce a domicilio

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Intervento precoce a domicilio
Intervento precoce a domicilio
Novara, 8-9 maggio 2009
Dott.ssa A. C. Caucino
Psicologa Clinica NPI Novara
Dott.ssa M. Gallo
Dott.ssa F. Rossi
Dott.ssa P. Taroppi
Progetto a domicilio
anno 2007/08
• 3 bambini affetti da DGS di età compresa tra
2 anni e mezzo e tre anni e mezzo
• 3 psicologhe formate sull’autismo
• Lavoro di rete con scuola e altri servizi
educativo-riabilitativi (educatore,
psicomotricista,ecc.)
• Supervisione con psicologa, neuropsichiatra,
logopedista musicoterapeuta
Finanziato dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia
Valutazione del bambino e del suo
contesto
• Funzioni sensoriali e motorie
• Capacità di regolare il tono
• Possibilità di essere contenuto/possibilità
della madre di contenere- consolare il suo
bambino
• Attenzione e collaborazione
• Abilità relazionali e linguistiche
• Livello di gioco e cognitivo
1° bambino: Ibrahima
I. è nato nel mese di aprile del 2003 da genitori di origine
senegalese. Viene inviato al servizio dal suo pediatra all’età
di quasi tre anni. E’ il secondogenito di tre figli (A., 4 anni e F.
2 anni). All’epoca in cui viene effettuata la prima osservazione
il bambino non possiede un linguaggio verbale, utilizza un
gergo composto da suoni prevalentemente gutturali che
utilizza frequentemente, in particolare in situazione di forti
emozioni. Non indica, ma utilizza il gesto strumentale per
ottenere ciò che desidera. Non si volta se viene chiamato,
tanto che i genitori pensano che il bambino non ci senta
bene. Presenta alcune stereotipie quali strizzare gli occhi di
fronte a fonti luminose o mettersi in posizioni bizzarre (a testa
in giù), muovere le mani davanti a sé, lanciare gli oggetti. La
sua attività preferita a detta del padre è accendere e
spegnere le luci, correndo per il corridoio di casa.
Da tre mesi non vuole più portare le scarpe. Se i genitori
gliele fanno indossare lui continua a togliersele, così accade
per le calze. Fino a poco tempo fa faceva la stessa cosa con
il pannolino.Il padre riferisce che ci sono giorni in cui il
bambino piange ininterrottamente, mentre in altri ride
continuamente
senza
un
particolare
motivo.
Manifesta spesso un comportamento ipoattivo in
ambulatorio, ma iperattivo nell’ambiente familiare dove si
diverte a vagare per le stanze e a saltare sui divani in modo
confuso e senza scopo. Quando invece viene preso in
braccio
appare
ancora
ipotonico.
Non si rilevano problemi particolari durante la gravidanza. I
nasce poco prima del termine con un peso di circa 2 Kg.
Non vi sono note rilevanti nemmeno nell’acquisizione delle
tappe di sviluppo, se non che I. non ha ancora acquisito il
controllo
sfinterico.
I. non presenta interesse per alcun materiale e tende per lo
più ad isolarsi e a dedicarsi a sequenze ripetitive. Di fronte
a cambiamenti improvvisi nell’ambiente I. mostra reazioni
di paura non spiegabili attraverso l’entità dello stimolo (si
rannicchia su se stesso non appena viene cambiato il
canale della televisione). Le insegnati concordano nel
sostenere che I ha comportamenti bizzarri e non gioca con
gli
altri
bambini,
ma
li
allontana.
La madre sembra particolarmente in difficoltà nel
relazionarsi con il suo bambino che appare ritirato in se
stesso. In particolare fatica a trovare gli stimoli appropriati
per il piccolo e a cogliere le sue necessità.
Ottiene un punteggio di 37 alla scala CARS. Gli esami
strumentali (RM encefalo EEG, Baep’s) non rilevano
alcuna
anomalia.
2°bambino: Claudio
C. è nato nell’aprile del 2004 e giunge a consultazione
all’età di 2 anni e mezzo inviato dal suo pediatra.
C. appare completamente isolato, non interagisce con
nessuno e quasi nulla attrae la sua attenzione. La madre
riferisce di aver pensato che avesse problemi di udito,
ma si è poi rassicurata al riguardo perché C. guarda la
televisione, che rimane accesa per l’intero arco della
giornata, oppure gioca con alcuni giocattoli sonori
azionando loro allo stesso modo ripetutamente per molte
volte. In questi casi presenta delle stereotipie come lo
sfarfallamento delle mani e l’irrigidimento delle gambe.
Mette in bocca tutto (tubetti di plastica, pennarelli, libri,
giocattoli), mordendo con forza fino a rompere l’oggetto
afferrato. Non rivolge mai lo sguardo a qualcosa che lo
interessi, ma lo mantiene fisso sulla televisione, a cui
presta molta attenzione: se cambia stanza e la
televisione viene spenta o viene abbassato il volume, se
ne accorge immediatamente mettendosi a piangere. Ha
paura dei rumori forti (le moto, le sirene delle
autoambulanze)
C. presenta delle difficoltà motorie nel passare dalla
posizione sdraiata a quella eretta; preferisce rimanere
sdraiato e in braccio alla madre, sembra non riuscire a
mantenere comodamente la posizione seduta. Ha iniziato a
gattonare molto presto, ma ha poi camminato da solo a 22
mesi. Non utilizza il pointing , ma il gesto strumentale
quando vuole ottenere qualcosa. In alternativa urla e
muove la testa verso l’oggetto di suo interesse.
C. non ha raggiunto il controllo sfinterico. Il bagnetto è “un
trauma”, piange e strilla anche quando è il fratello ad
essere lavato. Così piange quando gli si tagliano i capelli.
Non possiede il senso del pericolo e sembra non avvertire
dolore quando si fa male, non chiede mai di essere
consolato. È molto selettivo nell’accettare i diversi cibi:
pane, pappe e omogeneizzati di carne e frutta sono da lui
graditi, mentre rifiuta qualunque altro cibo, nonostante
intorno all’anno avesse invece cominciato uno
svezzamento completo.
C. presenta un grave ritardo del linguaggio, a 6 mesi ha
pronunciato le prime parole “mamma” e “papà”, ma al
compimento dei due anni i genitori riferiscono che non dice
più nulla. Non articola altri suoni, eccetto quando piange: in
questi momenti emette grida dal suono identico e non
modulato. Fatica molto a tranquillizzarsi e, anche se viene
subito consolato dalla madre, continua a piangere senza
calmarsi, anche per mezz’ora, rendendo vana qualunque
forma
di
contenimento.
C. manifesta grosse difficoltà di adattamento ad ambienti e
situazioni nuove. Piange molto spesso, non appena avviene
qualcosa di imprevisto rispetto alla routine delle sue
abitudini. Portato al Servizio di NPI, ha pianto per tutta la
durata delle prime visite. Se desidera qualcosa piange, se
viene spenta la televisione piange, se vuole alzarsi in piedi
piange, non riuscendo ad utilizzare nessun altro canale
comunicativo. Ottiene un punteggio alla CARS di 53
Vantaggi dell’intervento a domicilio
• Coinvolge appieno i genitori e gli altri
familiari
• Accompagna i genitori nel “post-diagnosi”
• Rompe un circolo disfunzionale nella
relazione tra il bambino e tutti i familiari
• L’attività di gioco è naturale come
l’ambiente in cui si attua
• Può essere più facilmente un intervento
intensivo e globale centrato sulla relazione
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
Item
Impressioni
generali
Livello di attività
Comunicazione
verbale
Comunicazione
non verbale
Paura o ansietà
Risposte di
ascolto
Portare alla
bocca,
Risposte visive
Uso degli
oggetti
Adattamento ai
cambiamenti
Uso del corpo
Relazioni con
persone
Comportamento
Imitativo
Risposte
emotive
Punteggio
Confronto dati CARS caso I.T.
Risultati test Marzo 2007
Risultati test Marzo 2008
Relazioni con le
persone
Comportamento
imitativo
Risposte
emotive
Uso del corpo
Uso degli
oggetti
Adattamento ai
cambiamenti
Risposte visive
Risposte di
ascolto
Portare alla
bocca,
Paura e ansietà
Comunicazione
verbale
Comunicazione
non verbale
Livello di attività
Impressioni
generali
Punteggio
Confronto dati CARS caso C.P.
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
Risultati test Marzo 2007
Rislutati test Marzo 2008
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