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violenza sui minori e sulle donne

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violenza sui minori e sulle donne
Service Nazionale di Studio
LIONS ITALY
Abuso sui minori …..
Una mano per prevenire ed aiutare,
………………..attraverso l’informazione e la sensibilizzazione
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Governatore
Ninetta Lamberti
La convenzione di Lanzarote
E’ stata siglata il 25 ottobre 2007 ed è entrata in
vigore il primo luglio 2010 e fu adottata da 5
paesi Stati membri del Consiglio D’Europa..
Oltre alle fattispecie di reato più diffuse in
questo campo (abuso sessuale, prostituzione
infantile,
pedopornografia,
partecipazione
coatta di bambini a spettacoli pornografici), il
provvedimento disciplina i reati di grooming
(l'adescamento attraverso internet) che è una
vera e propria novità nel nostro ordinamento, e
di turismo sessuale.
La convenzione delinea inoltre misure
preventive che comprendono il reclutamento e
l'addestramento di personale che possa
lavorare con i bambini al fine di renderli
consapevoli dei rischi che possono correre.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
La convenzione di Lanzarote
l provvedimento interviene anche sul tema
delle misure di prevenzione personali, con
particolare riferimento al divieto di
avvicinamento a luoghi abitualmente
frequentati da minori.
La
convenzione
limita
anche
la
concessione di benefici penitenziari ai
condannati per delitti di prostituzione
minorile e pedopornografia, nonché di
violenza sessuale.
Ammette inoltre al gratuito patrocinio,
anche in deroga ai limiti di reddito, le
persone offese dai suddetti delitti.
La Convenzione viene adottata dall’Italia
con Legge n. 172 il 1 ottobre 2012 ed è
entrata in vigore il 23 stesso mese.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
La convenzione di Lanzarote
La Convenzione si occupa di:
-Nuovi reati come l’adescamento
minorenni ( grooming);
-reato di
sessuale;
prostituzione
di
minorile-turismo
-reato di istigazione alla pornografia e
pratiche di pedofilia;
-reato dell’inescusabilità dell’ignoranza
dell’età della persona offesa, con il limite
sino a 18 anni;
-Raddoppio dei termini di prescrizione per i
reati di abuso sessuale dei minori;
-- il trattamento psicologico dei condannati
per i reati sessuali in danno ai minori etc
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
ASPETTI GENERALI
I maltrattamenti e le violenze ai bambini/e sono sempre esistiti senza che
se ne avesse, però, la consapevolezza, sviluppatasi in tempi recenti grazie
ai cambiamenti che si sono verificati a livello sociale (Romito 2001).
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Gli abusi e i maltrattamenti nella storia
Comportamenti abusanti compaiono nei miti e nelle fiabe che ci raccontano di figli divorati dai genitori,
come :
•
nel mito di Krònos
•
o abbandonati, come Edipo lasciato su una
montagna con i piedi legati e feriti,
•
anche la Bibbia racconta di padri che
sacrificano i figli benché il sacrificio di Isacco
da parte di Abramo sia fermato all’ultimo
momento
•
oppure di figli minacciati di morte o uccisi,
come nella “strage degli innocenti” ordinata da
Erode
•
o come nelle fiabe di Pollicino e di Hansel e
Gretel.
Dunque i miti raccontano una realtà che ha
sempre accompagnato la storia dell’umanità
(Correra e Martucci, 1988)
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
STUDIO ONU SULLA VIOLENZA CONTRO I
BAMBINI - STATISTICHE
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Studio ONU sulla violenza contro i bambini - Statistiche
Almeno 53.000 bambini
sono stati assassinati nel 2002 in tutto il mondo
150 ml di bambine e 73 ml di bambini
sotto i 18 anni sono stati sottoposti nel 2002 a rapporti
sessuali forzati o ad altre forme di violenza che
includono il contatto fisico molesto
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Tra il 20 e il 65% dei bambini in età scolare
dichiarano d'esser stati vittime di atti fisici o
verbali di bullismo nei 30 giorni precedenti
l'intervista
Un numero variante tra 100 e 140 ml di donne e
ragazze hanno subito, su scala mondiale, una
qualche forma di mutilazione o taglio dei
genitali.
Studio ONU sulla violenza contro i bambini - Statistiche
Uno studio multi paese condotto dall'OMS,
comprendente tanto paesi sviluppati che in via di sviluppo,
indica che tra l'1 e il 21% delle donne ha denunciato di
essere stata abusata sessualmente prima del 15°
anno di età, nella maggior parte dei casi da membri
maschi della famiglia
La violenza tra conviventi
accresce il rischio delle violenze in famiglia sui
bambini, con studi dalla Cina, Colombia, Egitto,
Messico, Filippine e Sud Africa che mostrano la
correlazione più stretta tra violenza contro le donne e
violenza contro i bambini
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Si stima che ogni anno, su scala mondiale, tra i 133 e i 275
milioni di bambini assistano a violenze familiari .
Uno studio effettuato in India
ha riscontrato che la violenza domestica
raddoppia il rischio di violenza contro i
bambini .
Studio ONU sulla violenza contro i bambini - Statistiche
Nel 2004
218 milioni di bambini sono stati coinvolti nel lavoro minorile,
di cui 126 milioni in attività lavorative rischiose .
Stime del 2000
5,7 milioni di bambini risultavano coinvolti in attività lavorative
forzate o imposte loro per l'estinzione di un debito
(bonded labour),
1,8 milioni nel giro della prostituzione e della pornografia,
circa 1,2 milioni risultavano vittime del traffico di minori
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
nel 2002
Il tasso di omicidi di bambini era due volte maggiore nei
paesi a basso reddito di quello registrato nei paesi ad
alto reddito (ad es. 2,58 contro 1,21 su una
popolazione di 100.000 persone).
I tassi più alti di omicidio si rilevano durante l'adolescenza in particolar modo tra i ragazzi - in un età compresa tra
i 15 e 17 anni (3,28 per le ragazze e 9,06 per i ragazzi)
e nei bambini tra 0 e 4 anni (1,99 per le bambine e
2,06 tra i bambini)
IL BAMBINO COME SOGGETTO
Nel 1959 con la “Dichiarazione dei Diritti del Bambino” dell’ONU, il bambino comincia a diventare
soggetto di diritto e non è più un oggetto del tutto sottomesso all’autorità parentale e degli adulti.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
IV Seminario Criminologico del Consiglio d'Europa
(1978)
definisce gli abusi sessuali sui minori come
"gli atti e le carenze che turbano gravemente i bambini e le bambine, attentando alla loro integrità
corporea, al suo sviluppo fisico, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono la trascuratezza e/o
lesioni di ordine fisico e/o psicologico e/o sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura
del bambino".
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Il National Center of Child Abuse and Neglect
(1981)
lo definisce:
" quella situazione in cui, attraverso atti intenzionali o disattenzione
grave nei riguardi dei bisogni di base del bambino, il comportamento
di un genitore (o di un suo sostituto, o di un altro adulto che si
occupa di lui), abbia causato danni o menomazioni che potevano
essere previsti o evitati, o abbia contribuito materialmente al
prolungamento o al peggioramento di un danno o di una
menomazione esistente".
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia
Il primo atto formale di una certa rilevanza che testimonia questa maggiore attenzione alla figura del
minore è la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia, sottoscritta a New York il 20.11.89 e
ratificata dall'Italia con la Legge 176 del 1991.
l'articolo 3
sancisce chiaramente che
"...in tutte le decisioni riguardanti i fanciulli che scaturiscano da istituzioni, di assistenza sociale,
private o pubbliche, tribunali, autorità amministrative o organi legislativi, "l 'interesse superiore del
fanciullo deve costituire oggetto di primaria considerazione".
In particolare, l'articolo 9, comma 3,
stabilisce che
"deve essere rispettato il diritto del fanciullo separato...omissis...da uno dei genitori di mantenere
relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori".
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
L'Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS)
definisce l'abuso e il maltrattamento sui minori"
tutte le forme di cattivo trattamento fisico e/o affettivo, abuso sessuale, incuria o trattamento
negligente nonché sfruttamento sessuale o di altro genere che provocano un danno reale o
potenziale alla salute, alla sopravvivenza, allo sviluppo o alla dignità del bambino, nell’ambito di una
relazione di responsabilità, fiducia o potere”.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Gli abusi e i maltrattamenti nella storia
Da questo momento in poi molte saranno le definizioni proposte e le precisazioni fatte in base alle
diverse impostazioni, ma il termine, che sul piano internazionale viene maggiormente riconosciuto e
usato, è “Child Abuse” (Correra e Martucci, 1988; Colesanti, 1995).
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Il 25 Gennaio 1996, a Strasburgo, viene sottoscritta la Convenzione
Europea sull'Esercizio dei Diritti dei Fanciulli
Focalizza l'attenzione sui minori che divengono oggetto di una particolare tutela.
comma 2 dell'articolo 1, la Convenzione stabilisce che,
"nella tutela dell'interesse ottimale dei minori, gli Stati parti, devono garantire la promozione dei loro
diritti, la garanzia dei loro diritti procedurali e la facilitazione dell'esercizio degli stessi, l'assicurazione
che i minori siano, essi stessi o attraverso altre persone, informati ed autorizzati a prendere parte alle
procedure che li riguardano, avviate dinanzi alle autorità giudiziarie".
all'art. 3, la Convenzione stabilisce
il diritto dei minori di essere consultati e di esprimere i propri punti di vista; inoltre, all'art. 4 è stabilito
che, quando il giudicante reputi il minore privo di sufficiente capacità di comprensione (comma 2),
questi avrà diritto di richiedere, personalmente o attraverso altre persone, un rappresentante speciale
nei procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie che lo coinvolgono (comma 1).
il ruolo dell'autorità giudiziaria,
"prima di prendere una decisione, dovrà valutare se dispone di informazioni sufficienti per poter
decidere nel migliore interesse del minore e, se necessario, dovrà ottenere ulteriori informazioni
consultando il minore personalmente; quindi dovrà dare il giusto peso al punto di vista del minore".
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI ALL'INFANZIA
IL MALTRATTAMENTO
Secondo il Consiglio d’Europa si ha
“quando il minore è oggetto di aggressione da parte dei familiari
con conseguenze fisiche che vanno da lesioni come ecchimosi,
fratture e bruciature, fino alla morte”.
fisico
è la forma più manifesta e facilmente riconoscibile
psicologico:
è forse l'abuso più difficile ad essere individuato, se non quando
ha già determinato gli effetti devastanti sullo sviluppo della
personalità del bambino; in notevole incremento negli ultimi anni
con lo stile di vita della società consumistica e materialistica e la
crisi della famiglia.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI ALL'INFANZIA
PATOLOGIA DELLA FORNITURA DI CURE
Un tempo identificata nella incuria, in realtà viene individuata non solo nella carenza di cure, ma anche
nella inadeguatezza delle cure fisiche e psicologiche offerte, considerandole sia da un punto di vista
quantitativo che qualitativo.
Si possono distinguere le seguenti forme:
•INCURIA:
cioè la carenza di cure fornite (la cosiddetta violenza per
omissione);
•DISCURIA:
quando le cure, seppur fornite, sono distorte ed inadeguate se
rapportate al momento evolutivo del bambino;
•IPERCURA:
quando viene offerto, in modo patologico, un eccesso di cure. In
questo gruppo è compresa la sindrome di Münchhausen per
procura, il medical shopping e il chemical abuse.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI ALL'INFANZIA:
ABUSO SESSUALE
•
Secondo la definizione del Consiglio d’Europa,
“quando il minore è coinvolto da parte dei familiari
in atti sessuali che presuppongono violenza o ai
quali non può acconsentire con consapevolezza”.
•
Secondo Kempe (1989) l’abuso sessuale è “il
coinvolgimento di bambini e adolescenti, soggetti
immaturi e dipendenti, in attività sessuali che essi
non comprendono ancora completamente, alle
quali non sono in grado di acconsentire con totale
consapevolezza o che sono tali da violare tabù
vigenti nella società circa i rapporti familiari”.
Con questo termine dobbiamo considerare tutti gli atti
che sono volti all’eccitazione e alla gratificazione
sessuale
dell’adulto,
compresi
quelli
che
avvengono senza contatto fisico tra adulto e
bambino, e indipendentemente dall’uso o meno di
forza fisica.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI ALL'INFANZIA
ABUSO SESSUALE
Tale forma di abuso è onnicomprensiva di tutte le pratiche sessuali manifeste o mascherate a cui
vengono sottoposti i minori e comprende:
•
abuso sessuale intrafamiliare
Non riguarda solo quello comunemente considerato tra
padri o conviventi e figlie femmine, ma anche quello
tra madri o padri e figli maschi, nonché forme
mascherate in inconsuete pratiche igieniche; è
attuato da membri della famiglia nucleare (genitori,
compresi quelli adottivi e affidatari, patrigni,
conviventi, fratelli) o da membri della famiglia
allargata (nonni, zii, cugini ecc.; amici stretti della
famiglia);
•
abuso sessuale extrafamiliare
Interessa indifferentemente maschi e femmine e
riconosce spesso una condizione di trascuratezza
intrafamiliare che porta il bambino ad aderire alle
attenzioni affettive che trova al di fuori della famiglia;
è attuato, di solito, da persone conosciute dal minore
(vicini di casa, conoscenti ecc.).
A questa classificazione si può aggiungere una
distinzione ancora più ampia
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI ALL'INFANZIA:
ABUSO SESSUALE
•
ABUSO ISTITUZIONALE
quando gli autori sono maestri, bidelli, educatori, assistenti di
comunità, allenatori, medici, infermieri, religiosi, ecc., cioè tutti
coloro ai quali i minori vengono affidati per ragioni di cura,
custodia, educazione, gestione del tempo libero, all'interno delle
diverse istituzioni e organizzazioni;
•
ABUSO DA PARTE DI PERSONE SCONOSCIUTE
(i cosiddetti "abusi di strada");
•
SFRUTTAMENTO SESSUALE A FINI DI LUCRO
da parte di singoli o di gruppi criminali organizzati(quali le
organizzazioni per la produzione di materiale pornografico, per lo
sfruttamento della prostituzione, agenzie per il turismo sessuale);
•
VIOLENZA DA PARTE DI GRUPPI ORGANIZZATI
(sette, gruppi di pedofili, ecc.).
Non è affatto infrequente che vengano attuate da parte di più
soggetti forme plurime di abuso (ad esempio, abuso intrafamiliare e
contemporaneo sfruttamento sessuale a fini di lucro; abuso da parte
di adulti della famiglia e di conoscenti, ecc.).
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Chi e' il bambino maltrattato
•
Per quanto riguarda l'età
Si scatenano più facilmente nel caso di bambini della fascia da 0 a 3 anni.
E’ un'età in cui il bambino vive un periodo in cui sono più complessi i
problemi di adattamento e per cui esso ha poche capacità personali di
sottrarsi alle percosse o comunque di denunciare il suo abusante.
•
Per quanto riguarda il sesso
Vi è una assoluta parità nel maltrattamento tra i due sessi. Al più si può
affermare che più frequentemente viene maltrattato il bambino del
sesso opposto a quello desiderato dai genitori poiché la sua nascita
delude le loro aspettative.
•
Per quanto riguarda le caratteristiche specifiche del bambino
maltrattato
Vi sono dei fattori che più di altri possono far sì che il minore divenga
vittima dell'episodio violento. Infatti, non tutti i bambini sono uguali:
già al momento della nascita presentano caratteristiche proprie che
vengono definite "personalità di base" o "differenze costituzionali".
Naturalmente un bambino irrequieto, che piange, che ha difficoltà di
alimentazione sarà più esposto al rischio di essere maltrattato rispetto
ad un bambino che non crea problemi ai genitori.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI
ALL'INFANZIA
Si è concordi nel ritenere che tutte le forme di abuso
incidano sullo sviluppo fisico, psicologico, emotivo,
comportamentale
e
relazionale
del
minore,
condizionando l'assetto totale dell'intera personalità in
fieri.
Ogni forma di violenza ai danni di un minore,
costituisce sempre un attacco confusivo che
destabilizza la personalità in via di sviluppo, e provoca
danni a breve, medio e lungo termine sul processo di
crescita dell'individuo:
il bambino abusato è prima di tutto violato nella
psiche.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
La realtà dell'abuso
Tali violenze, secondo questa ricerca , sono
commesse, nella quasi totalità dei casi, in
ambiente domestico (91%).
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
La realtà dell'abuso
Anche da un'altra ricerca svolta nel 2002, dalla Scuola Romana Rorschach (Centro studi e intervento
infanzia violata), sui dati raccolti da 35 audizioni protette di minori sessualmente abusati, è stato
confermato quest'ultimo risultato.
L'abuso sessuale è stato distinto in abuso sessuale :
•intrafamiliare ed intradomestico: quando l'abuso sessuale è commesso dal genitore o comunque da
un parente convivente con il minore;
•intrafamiliare ed extradomestico: quando l'abuso è perpetuato da un parente non convivente o da
un amico di famiglia;
•extrafamiliare: quando l'abuso è compiuto da un soggetto estraneo al minore e/o alla famiglia.
Le tipologie
dell'abuso sessuale
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
La realtà dell'abuso
Rilevazione statistica compiuta dalla Scuola Romana Rorschach nel 2002 sull'incidenza degli abusi
sessuali a seconda del sesso del minore e dell'età.
Coordinatrice
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
Dott.ssa Patrizia MARINI NOVARINA
La realtà dell'abuso
Dalla rilevazione compiuta dalla Dott.ssa Pernisco , maschi e femmine non risultano subire una
quantità diversa di azioni abusanti per quanto riguarda la violenza sessuale "tradizionale" (come gli atti
di libidine e i rapporti sessuali penetrativi o nell'avvio alla prostituzione), mentre nelle violenze
connesse alle attività organizzate di pedofilia i maschi sono coinvolti in misura quasi doppia rispetto
alle femmine.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
La realtà dell'abuso
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
Le tipologie di maltrattamento riscontrate fanno rilevare:
•
•
•
•
una alta percentuale di maltrattamento fisico (46%)
seguita da abuso sessuale (22%)
trascuratezza (16%)
maltrattamento psicologico (8%) e situazioni di pregiudizio (8%).
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
In relazione all'autore della violenza possiamo
osservare la irrilevanza dei membri della rete
parentale e la netta prevalenza di due diverse
modalità di maltrattamento:
•quella che viene perpetrata da entrambi i
genitori (139 pari al 35%) all'interno di una
situazione familiare fortemente conflittuale e
critica nella quale viene progressivamente meno
qualsivoglia relazione positiva con il bambino
•e quella che vede in un solo genitore,
tendenzialmente nel padre (163 pari al 41%) più
che nella madre (66 pari al 16%) il principale
responsabile della violenza.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
L'età dei bambini si colloca prevalentemente nell'infanzia (6-10 anni) e nella prima infanzia (0-5 anni).
Le misure di tutela già attuate prima dell'avvio del lavoro presso il CBM sottolineano la presenza di situazioni di alto
rischio che hanno richiesto nella gran parte dei casi, il collocamento in ambienti eterofamiliari e solo nel 25% dei casi la
permanenza nella famiglia di origine.
Per quanto riguarda l'ambito dell'abuso sessuale sui minori, alcuni dati significativi arrivano dal Censis , secondo le cui
ricerche, il perfetto estraneo rappresenta solo una minima parte della percentuale dei responsabili di abuso sessuale. In
effetti, i procedimenti penali del Tribunale di Roma nell'anno 1996 dimostrano che (fig. 1), nel complesso:
– il 90% dei casi di abuso nei confronti dei minori avviene in famiglia, e vede nel ruolo di abusante il padre
naturale, il patrigno o, più raramente, la madre/matrigna;
– l'8% avviene in ambito extrafamiliare, come la scuola o la palestra, e l'abusante risulta essere una persona
conosciuta precedentemente dall'abusato, come l'insegnate, il personale scolastico, o altre figure
professionali vicine al mondo dei minori;
– appena il 2% dei casi di abuso nei confronti dei minori chiama in causa abusanti che risultano del tutto
sconosciuti al minore abusato.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
CONCLUSIONI
•
L'abuso sessuale perpetrato ai danni dei minori si configura in Italia come un fenomeno
essenzialmente domestico.
•
Inoltre, uno studio più approfondito del fenomeno dell'abuso intrafamiliare , che tiene conto di
un'analisi qualitativa dei casi e delle denunce presso le autorità di polizia, dimostra come la
violenza si perpetri all'interno di tipologie di famiglie che non risultano connotate né in termini di
ceto socioeconomico né in termini di collocazione geografica .
•
Indipendentemente dal reddito, dal titolo di studio, dalla professione dei genitori, dalla città o
regione di residenza, la violenza e l'abuso delle famiglie sono un fenomeno reale, le cui ragioni
sono da rintracciarsi negli equilibri interni alle coppie e alle famiglie e nei loro sistemi di relazione,
spesso incerti e problematici.
•
Per quanto riguarda la composizione familiare, da una rilevazione sulla violenza all'infanzia
compiuta dalla Dott.ssa Celeste Pernisco nel 2002 , è emerso che la maggioranza dei bambini
vittime di violenze vive in nuclei costituiti da entrambi i genitori biologici conviventi (56%) e la
famiglia "normale" continua ad essere l'ambito in cui si verificano la maggior parte degli abusi.
Rilevazione statistica compiuta dalla Dott.ssa Perisco sulla struttura familiare delle vittime di abuso
sessuale, nel 2002.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
Rilevazione statistica compiuta dalla
Perisco, con confronto dei sessi e nazionalità delle vittime in base alle
caratteristiche dell'abuso sessuale, nel 20023
D3ott.ssa
Le statistiche evidenziano, infatti, che i bambini extracomunitari sono, più spesso di quelli italiani, vittime di rapporti
sessuali, indotti alla visione di pornografia ed avviati alla prostituzione .
La causa, probabilmente, si può ricondurre alla loro stessa situazione di vita, caratterizzata da una quasi totale
abbandono sia da parte delle istituzioni, sia da parte della famiglia (costretta a lottare per la sopravvivenza con un
elevato numero di figli).
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Studio ONU sulla violenza contro i bambini - Statistiche
Un'insieme di studi condotti in 21 paesi (la maggior parte dei quali sviluppati)
rileva che una percentuale variante tra il 7 e il 36% delle donne e il 3 e il 29% degli uomini
afferma d'esser stata vittima di abusi sessuali durante l'infanzia,
e la maggior parte degli studi ha riscontrato che il tasso di abusi tra le bambine è da una volta e
mezzo a tre volte superiore a quello dei bambini.
La maggior parte degli abusi è avvenuta in ambito familiare
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Studio ONU sulla violenza contro i bambini - Statistiche
Almeno 8 milioni di bambini
si trovano, su scala mondiale, in istituti d'accoglienza .
Relativamente pochi vi si trovano perché privi di genitori,
mentre la maggior parte dei bambini sono in istituto perché
disabili, a causa della disintegrazione della loro famiglia, di
situazioni di violenza domestica e delle loro condizioni sociali
ed economiche, povertà inclusa
I bambini rinchiusi nei centri di detenzione
sono frequentemente sottoposti a violenze commesse dal
personale stesso degli istituti, sia come forma di controllo
sia come punizione, spesso per infrazioni minime.
In almeno 77 paesi, le punizioni corporali e altre punizioni
violente sono accettate negli istituti penali come misure
disciplinari legali
Lo sfruttamento di minori nella prostituzione, pornografia infantile
e attività simili costituisce una violenza.
Si stima che 1 milione di bambini entrino ogni anno nel giro di tali
settori di sfruttamento
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
La proposta dei nostri club si caratterizza per l'attualità dei contenuti, in quanto non c’è giorno
dell’anno che non si segnalino azioni di violenza perpetrata nei confronti dei minori.
L’azione di tutti i Lions sarà quella di proporre tale
tema come un progetto con valide soluzioni per il
futuro,
I Minori non devono più essere vittime passive ma
membri attivi e partecipi dei diritti umani.
Educare alla legalità giovani donne e giovani
uomini sarà il nostro scopo, perché costoro
rappresentano il futuro che è intorno a noi e per
loro noi abbiamo il dovere di lottare per credere in
un mondo migliore, ove la violenza non esista più.
Inoltre, dobbiamo operare a favore della salute pubblica che, altrimenti, a causa dei dati OMS,
andrebbe persa per molti minori in modo irreparabilmente
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
I Lions potranno supportare e favorire anche la conoscenza dei comportamenti da adottare per
rispondere all’iniziale richiesta d’aiuto degli adolescenti.
Affrontare tale tematica non ci deve preoccupare, in
quanto la conoscenza e la riflessione non hanno
mai arrecato danno ad alcuno.
È necessario un impegno costante delle autorità
pubbliche e di tutta la comunità che non può
declinarsi solo in una maggiore attenzione e
controllo sul territorio ma deve essere finalizzato ad
un cambiamento culturale e sociale
Al termine del progetto verrà valutata l’azione
educativa con appositi test di monitoraggio.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
LINEE DI INTERVENTO DEI LIONS PROPOSTE DAL
TEMA NAZIONALE
Ci sono parole e comportamenti che nessuna
legge punisce ma che possono uccidere
psichicamente un minore o, almeno, ferirlo in
modo grave e spesso irreversibile.
La provocazione continua, l'offesa, la disistima, la
derisione, la svalutazione, la coercizione, il
ricatto, la minaccia, il silenzio, la privazione della
libertà, la menzogna e il tradimento della fiducia
riposta, l'isolamento sono solo alcune delle forme
in cui si manifesta la violenza psicologica.
Le violenze sui minori rappresenta un flagello
mondiale, una malattia sociale e rappresentano
una grave negazione dei diritti umani
fondamentali.
Bisogna ricordare che i diritti dei minori sono diritti
umani. Le violenze non sono mai un fatto
individuale e privato, ne' solo un problema di
sicurezza urbana, ma una responsabilità
collettiva da assumere tutti.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
LINEE DI INTERVENTO DEI LIONS PROPOSTE DAL
TEMA NAZIONALE
La relazione esposta evidenzia la magnitudine e la gravità del fenomeno in esame.
La violenza sui minori non è un fenomeno da fronteggiare e combattere, visto i “numeri” che lo
caratterizzano, ma è necessaria un’azione più profonda che non può essere circoscritta al controllo del
territorio o a pene più severe.
Questi strumenti sono certamente utili ma non bastano,
è necessaria una politica a tutto tondo che, accanto alla
prevenzione prima e alla protezione dopo la violenza,
riesca a modificare due atteggiamenti che caratterizzano
il fenomeno della violenza contro la donna.
Scopo principale dei Lions deve, perciò, essere quello di vincere questa battaglia etica, di dare
speranza a chi non ne ha, di far vedere uno spiraglio di luce e di speranza in un mondo in cui i veri
valori abbiano trovato la giusta collocazione.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
Le linee di intervento su cui puntare, a nostro avviso, sono essenzialmente di due tipi:
EDUCATIVA
stabilire un partenariato con il MIUR e quindi con gli Istituti
d’istruzione, al fine di fornire la formazione sulla violenza di
genere con professionisti del settore , le forze d’ordine, gli
operatori del settore sanitario, dell’istruzione e il personale
di sostegno alle vittime a volte inconsapevoli.
Elaborare una carta Etica sviluppata insieme agli studenti
delle scuole in una peer education che li coinvolga in toto.
A tal fine sarò utile coinvolgere i discenti eletti nella
Consulta degli Studenti, in quanto rappresentanti degli
allievi di tutta Italia.
Promuovere nelle scuole e nei luoghi di aggregazione
giovanile, una cultura di valori etici che orienti alla
valorizzazione dei minori
Nelle scuole si organizzeranno incontri con maratone di letture sulla tematica e verranno proiettati dei
film dedicati. Inoltre, saranno realizzati dei seminari sui diritti umani.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
COSTI
•
•
In un momento di recessione economica come l’attuale, bisognerà raggiungere il massimo risultato
nel minor tempo possibile e senza costi aggiuntivi.
Si può fare molto con la forza delle idee e senza costi, quando si crede realmente nella forza di un
tema che si presenta.
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
VERIFICA
• E' prevista come verifica finale la presentazione, da parte di
ciascun club partecipante, di una proposta compatibile con
l’organizzazione del servizio rappresentato, di sensibilizzazione
degli operatori scolastici, della Consulta degli studenti
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO- METODOLOGICA
Essa prevede per ogni incontro una tematica da sviluppare con la presenza di due docenti e di un
tutor.
METODOLOGIA
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relazioni su temi preordinati
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confronto e discussioni di gruppo coordinato da un conduttore
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presentazione di problemi e casi
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lavoro a piccoli gruppi con produzioni di Raccomandazioni e /o Linee guida
STRUMENTI
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smart board , filmati, drammatizzazione
MATERIALI
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rapporti di ricerca
STATISTICHE
RACCOLTE DI CASI CLINICI
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Metodologie
Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
TEMATICHE E CORPO DOCENTE
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Le tipologie della violenza sui minori
La violenza e le connessioni con la salute: statistiche ed epidemiologie
I percorsi ei centri anti-violenza
Il maltrattamento familiare: la tipologia più frequente tra le violenze contro le donne
Gli indicatori della violenza familiare
Le leggi e la violenza contro i minori
Il punto di vista legale
Le procedure di valutazione del danno conseguente a maltrattamento: un campo da esplorare
L’approccio alla violenza da parte del mondo scolastico: strategie di intervento
Come organizzare la prevenzione
Durante i workshop sviluppati con i ragazzi durante le riunioni-discussione verranno elaborati materiali
informativi (filmati, depliant e locandine)
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Coordinatrice
Patrizia MARINI NOVARINA
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