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Document 744984

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Document 744984
✔ Informazione
✔ Cultura e educazione
✔ Intrattenimento
✔ Musica
✔ Servizio e pubblica utilità
1. I generi dell’“informazione”
 Notiziario (lungo, flash, tematico)
 Documentario, reportage, inchiesta
 Dibattito/talk-show
 Diretta/Radiocronaca (anche sportiva)
 Filo diretto (dibattiti parlamentari e simili)
 Rassegna stampa (con commenti su notizie)
 Rubriche di servizio (meteo, viabilità, bollettino del mare e della
neve, segnale orario, ecc.)
 Rubriche tematiche (salute, tempo libero, ecc.)
 Contenitore informativo (con dibattito, interviste, interventi di
esperti, opinionisti, pubblico; anche notiziari, rubriche, musica)
1. I generi dell’“informazione”
Documentario, reportage, inchiesta (a)
 Genere basato su raccolta di informazioni sul campo attraverso
interviste e osservazione diretta (utilizza le potenzialità di riproduzione
del reale proprie dei mezzi audiovisivi).
 Nasce come reportage di guerra, si afferma come documentario nel
dopoguerra (grazie a registrazione magnetica e tecnica del
montaggio), si sviluppa (soprattutto in tv e stampa) come inchiesta con
obiettivi di svelamento e denuncia.
 Reportage come resoconto giornalistico in prima persona; più legato ad
attualità; attribuito a un solo autore. Documentario più variato per temi
(attualità e non) e approcci (carattere informativo, educativo, storico);
toni e ritmi più narrativi. Inchiesta come investigazione giornalistica,
su fatti del passato o del presente, realizzata in équipe. In radio,
differenze relative soprattutto ai modi di narrazione.
1. I generi dell’“informazione”
Documentario, reportage, inchiesta (b)
 Genere classico della radio (particolarmente diffuso negli anni ’50-’60);
poi a lungo trascurato per esigenze di velocizzazione dell’informazione;
oggi in ripresa nelle emittenti all news.
 Esempi di documentario radiofonico classico:
- Inchiesta in Occidente, 1951, realizzata da team di radiocronisti (su
vita politica, economica e culturale in Europa)
- Luna nel pozzo, 1951, di Aldo Salvo (su ospedale psichiatrico)
- La ricostruzione del Polesine, 1952, di Franco Schepis
- Il viaggio in Italia, 1954, di Guido Piovene (sulle trasformazioni del
Paese)
- Clausura, 1957, di Sergio Zavoli (su vita in monastero)
1. I generi dell’“informazione”
Dibattito/talk show
 Nasce come dibattito a più voci (toni pacati e presenza di un
moderatore); si afferma (soprattutto in tv) come talk show (più
spettacolare e aperto agli ascoltatori/spettatori).
 Varie formule legate al ruolo del conduttore (protagonista o
moderatore), alla tipologia degli ospiti (personaggi o esperti, fissi e
non, in studio o al telefono), alla partecipazione o meno del pubblico
(via telefono).
 Antesignani radiofonici: Il convegno dei cinque (1946-1990), su temi
d’attualità culturale proposti dal pubblico; L’approdo (1945-1977; dal
1952 anche rivista; dal 1963 anche in versione televisiva), su temi più
specificamente letterari; le Tribune elettorali, politiche, sindacali (dal
1960, in radio e tv).
1. I generi dell’“informazione”
Diretta/radiocronaca
 È il racconto di un fatto o evento nel suo accadere (anche se non




necessariamente in diretta). Mira a tradurre in parole e suoni lo
svolgersi di un evento e a restituirne il “clima”.
Può riguardare una cerimonia religiosa, una manifestazione politica,
un concerto musicale, una partita di calcio o altro evento sportivo…
Nasce e si sviluppa come radiocronaca politica (discorsi del duce,
manifestazioni di piazza, altre iniziative o cerimonie del regime) e
informativa (i reportage dai fronti di guerra).
Ma si afferma soprattutto come radiocronaca sportiva: dal Gran Premio
Milano del galoppo (1927, A. Gianoli) alla partita della nazionale di
calcio (Italia-Ungheria, 1928, G. Sabelli Fioretti) e al ciclismo (1932, N.
Corradi); poi ancora, con N. Carosio, le partite di calcio nazionali (1933,
Italia-Germania) e il secondo tempo di una partita di campionato
(1936); e così via.
Uno sviluppo importante: Tutto il calcio minuto per minuto (1960)
2. I generi della “cultura e educazione”







Ieri 
Conversazioni, conferenze, letture di poesie
Lezioni di lingue straniere
Programmi per bambini
Trasmissioni per le scuole, gli agricoltori, le forze armate, ecc.
Ieri e oggi 
Dibattiti su attualità culturale, umanistica, scientifica
Rubriche scientifico-culturali
Teatro/prosa (riprese da teatro, adattamenti da testi teatrali e da
letteratura, radiodramma, letture di romanzi)
 Musica “seria” (concerti e brani di musica lirica, sinfonica, da camera,
ecc.)
Oggi 
 Contenitore culturale (con dibattito, interviste, musica, ecc.)
3. I generi dell’“intrattenimento”
 Rivista e Varietà (con forme diverse di spettacolo)
 Quiz e giochi (inteso anche come subgenere o elemento
del Varietà)
 Fiction (adattamento da letteratura, originale o
radiodramma, serial)
 Musica Leggera (concerti, brani musicali, canzoni)
 Contenitore di intrattenimento (conversazione
leggera, sketch comici, canzoni, ecc.)
3. I generi dell’“intrattenimento”
Varietà (a)
 Genere di spettacolo d’arte varia
 Nasce negli anni ‘30 come “radiorivista”: derivazione teatrale
(operetta, café chantant, vaudeville, ecc.); riunisce numeri di
prosa, sketch comici, musica, ecc.; presenza di una trama, con
situazioni e personaggi fissi (es. I quattro moschettieri, 1934-38,
di Nizza e Morbelli).
 Nel dopoguerra si rinnova: più legato all’avanspettacolo (nato
con l’avvento del cinema); propone in successione sketch,
canzoni, imitazioni, parodie musicali, ecc.; aumenta la parte
musicale; senza o con lo sviluppo di una trama (es. Il Bilione,
1947, di Age, Marchesi e Steno; Caccia al tesoro, 1952-54, di
Garinei e Giovannini).
3. I generi dell’“intrattenimento”
Varietà (b)
 Negli anni ‘50, si sviluppa come “varietà”: molti sketch comici, molta
musica, ospiti di richiamo; non più una trama ma la figura del
conduttore (es. Rosso e nero, 1951-1957)
 Negli anni ‘60-70, lascia il prime time per la fascia mattutina del sabato
o domenica (es. Gran Varietà, 1966-1979, di Amurri e Jurgens).
 Negli anni ‘70, anche nuova forma di varietà basata su
improvvisazione, parola, parodia surreale (Alto gradimento, 1970-76, di
Arbore e Boncompagni, fascia meridiana e scadenza quotidiana).
 Dagli anni ’80: forme tradizionali di varietà (Rai) e show - spesso
affidati a personaggi dello spettacolo o comici di talento - basati su
improvvisazione, canzoni e dialogo con ascoltatori; in diverse fasce
orarie (Rai e private). Es.: Varietà varietà, 1983-1989, di Sanguigni,
Amurri e Verde (sul modello di Gran Varietà); Viva Radio Deejay, 199092 (Fiorello e Baldini); Viva Radiodue, 2001-03 (Fiorello e Baldini);
Buon Varietà, 2011 (Radio 1, con Fiorello in diretta dal teatro Sistina).
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