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Diapositiva 1 - Istituzione Scolastica Mont Emilius 2

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Diapositiva 1 - Istituzione Scolastica Mont Emilius 2
Parco Gran Paradiso
Mont Avic
Mont Mars
Area umida di Lolair
La più conosciuta delle valli del Parco, offre lo scenario unico dei
ghiacciai del Gran Paradiso. L’ampio fondovalle e i tanti valloni
secondari sono percorribili in tutte le stagioni, a piedi o con le
racchette da neve. Rinomata la pista di fondo, dove si svolge ogni
anno la Marcia Gran Paradiso, di 43 Km.
Nella piccola località di Valnontey sorge il Giardino Botanico Alpino
Paradisia, che ti invita a conoscere le fioriture alpine, le piante
officinali e i licheni (dalla metà di giugno alla metà di settembre).
Molto caratteristico il centro storico di Cogne, dove ancora si
praticano attività artigianali come il famoso “tombolo”, il merletto di
Cogne.
Poco distante dal centro, nel villaggio minerario, si trova il centro
visitatori, dedicato ai rapporti tra l’uomo e l’ambiente.
Ogni due anni, alla fine dell’estate, si svolge il festival del film
naturalistico “Stambecco d’oro”.
Istituita nel 1993, la Riserva Naturale Regionale del Mont Mars si
estende per 390 ettari sul versante orografico sinistro della bassa Valle
del Lys.
Essa è situata nel territorio del comune di Fontainemore, alla testata del
vallone solcato dal Torrente Pacoulla.
All'ingresso dell'area protetta si incontra il Lé dou Vargno (Lac Vargno)
con il suo muraglione di sbarramento costruito nel 1916 da una società
che intendeva sfruttarlo a fini idroelettrici. Successivamente, a causa di
scarse garanzie di tenuta ed a seguito della tragedia del Vajont, il muro
venne inciso per lasciare defluire le acque e riportarle al loro livello
naturale.
La Riserva si sviluppa tra i 1670 m e 2600 m di altitudine, presentando
una varietà di ambienti tipicamente alpini di notevole interesse.
La cima più alta, che domina la zona con la sua
imponente piramide, è proprio il Mont Mars che, con
i suoi 2600 m, si erge sopra un paesaggio aspro di
pietraie e pareti scoscese.
Alle conche con i numerosi laghetti si
alternano, nella parte alta, le balze
rocciose formate da rocce montonate
cioè lisciate dall'azione erosiva dei
ghiacciai
Nella parte bassa della
riserva, sono presenti le
latifoglie miste ai Larici e,
nelle zone più umide, gli
Abeti bianchi e gli Ontani
verdi. In questo intricato
intreccio vegetale
compaiono spesso
l'Achillea a grandi foglie e
la Sassifraga a foglie
rotonde. Nelle zone dei
pascoli poi troviamo
l'Arnica montana, la
Genziana porporina, la
Nigritella e, nei pendii
ripidi e soleggiati, il Giglio
di monte.
Nonostante le dimensioni della
riserva siano modeste, essa è
la più grande delle riserve
naturali istituite in Valle d'Aosta
e vi si possono incontrare
specie vegetali molto differenti,
in conseguenza di ambienti
diversificati.
Tra le piante più caratteristiche della zona
del Lé Lounc , a ridosso dell'alpeggio, vi è il
Doronico Austriaco e il Sempre vivo a fiori
grandi, oltre al Ranuncolo acquatico e al
Coltellaccio natante che galleggiano sulle
calme acque del laghetto. Tra le rocce e le
pietraie, spesso si osservano: la Felcetta
crespa, la Campanula incisa, e, dove
cambia il substrato roccioso, la Stella Alpina
e l'Astro Alpino.
Anche la fauna presenta numerose specie
interessanti, tipiche delle zone alpine,
anche se non facilmente visibili tra cui la
Marmotta, la Lepre variabile e il Camoscio.
Più facilmente osservabili: il Culbianco, il
Sordone, il Codirosso Spazzacamino, il
Gracchio alpino e la Nocciolaia.
Sicura la presenza di Fagiano di monte,
Pernice bianca e Fringuello alpino mentre il
Merlo acquaiolo è visibile lungo il torrente e
nei laghetti.
Il Parco del Mont Avic, primo
parco naturale valdostano, è
stato istituito nell'ottobre 1989
al fine di conservare le risorse
naturali presenti nell'alta valle
del Torrente Chalamy.
Le foreste del Parco, pesantemente
depauperate in passato per far fronte alle
esigenze dell'attività mineraria, hanno
recuperato in buona parte le
caratteristiche originali e offrono al
visitatore uno spettacolo di rara bellezza.
Altri aspetti naturali interessanti e vari
arricchiscono l'area protetta.
L'area oggetto di tutela è
caratterizzata da aspetti
paesaggistici estremamente
suggestivi e da ambienti
modificati in misura del tutto
marginale dall'attività
dell'uomo.
L’ influenza del clima più umido della
bassa valle porta a una progressiva
sostituzione del faggio da parte del
pino silvestre, essenza meglio adattata
a condizioni di aridità ambientale.
L'interessante flora
legata alle aree umide
favorisce ambienti che
ospitano vegetali
boreali ormai rari o in
via di scomparsa sulle
Alpi; fra le specie più
rare e localizzate
presenti nelle torbiere.
La flora e la vegetazione del Parco sono
profondamente influenzate dalla presenza di
un gran numero di laghi e piccole zone umide.
L'area protetta è caratterizzata da
paesaggi vegetali insoliti a livello regionale,
fra i quali spicca la più vasta foresta di pino
uncinato presente in Valle d'Aosta; questa
conifera, poco diffusa sulle Alpi italiane.
Sono inoltre presenti tutti i
mammiferi e gli uccelli di
ambiente montano diffusi in
Valle d'Aosta, fra i quali
merita citare lo stambecco,
la lepre variabile, l'aquila
reale, l'astore, la pernice
bianca, il fagiano di monte, la
coturnice, la civetta
capogrosso, il picchio nero, il
codirossone, il gracchio
corallino e la nocciolaia.
Per quanto riguarda la fauna, i
primi studi realizzati hanno
evidenziato notevoli interessi in
campo entomologico (oltre 1100
lepidotteri segnalati, presenza di
libellule rare e localizzate, oltre
110 specie di coleotteri fitofagi
forestali).
La collocazione geologica della Val Chalamy è nell'ambito
del Complesso piemontese dei Calcescisti con Pietre verdi.
Il complesso, qui costituito soprattutto da ofioliti del
Complesso ultrabasico del mont Avic, rappresenta un
frammento del bacino piemontese di tipo oceanico,
coinvolto nell'orogenesi alpina conseguente alla collisione
continentale fra Africa ed Europa.
Le serpentiniti (silicati idrati di magnesio) sono le rocce che affiorano
sulla maggior parte del territorio del Parco, caratterizzandone in
modo spiccato gli aspetti paesaggistici e biologici.
In corrispondenza del Mont Glacier (lembo di ricoprimento del
Glacier-Rafray appartenente alla Falda Dent Blanche) e del
Mont Barbeston affiorano rocce di altra origine, essenzialmente
micascisti, gneiss, gabbri metamorfici e anfiboliti con
cloritoscisti granatiferi.
I calcescisti, corrispondenti ai sedimenti originariamente
depositatisi nel bacino oceanico, sono poco frequenti all'interno
del Parco.
La morfologia della Val Chalamy è caratterizzata da
rilievi elevati e profonde incisioni vallive. La direzione
di scistosità delle rocce metamorfiche è
relativamente omogenea con immersione prevalente
verso nord e determina una netta asimmetria dei due
versanti principali: in sinistra orografica i pendii sono
più acclivi, mentre il versante destro presenta una
morfologia più dolce con alternanza di dossi, ripiani
e avvallamenti (questi ultimi in parte conseguenza di
sciami di faglie) .
L'area del Mont Avic presenta un ricco reticolo idrografico superficiale e numerosi
specchi lacustri anche di grandi dimensioni: fra questi ultimi va menzionato il Gran
Lac, il bacino naturale più esteso della Valle d'Aosta. In assenza di consistenti
apparati glaciali (un'unico piccolo ghiacciaio è presente sul versante nord del Mont
Glacier), l'alimentazione estiva dei principali corsi d'acqua è garantita dal tardivo
scioglimento delle nevi sugli alti pendii esposti a settentrione e dall'acqua contenuta
nelle coltri detritico-moreniche.
Il regime idrologico, caratterizzato da forti sbalzi di portata anche a causa
dei suoli prevalentemente superficiali, presenta un marcato minimo
invernale ed un massimo nella tarda primavera.
La circolazione di acque sotterranee è copiosa e diffusa, con conseguente
presenza di numerose sorgenti; le risorgive situate sul basso versante
orografico sinistro determinano peculiari contrasti ambientali, poiché si
inseriscono in ambienti tendenzialmente xerici.
Il piccolo lago di Lolair
posto a 1175 m di altitudine, è alimentato da tre sorgenti e circondato da un esteso
canneto e dalle caratteristiche rocce montonate, dossi arrotondati e lisciati di origine
glaciale. Il lago accoglie una ricca popolazione planctonica, paragonabile nella regione
solo a quella di Lozon, e una vegetazione di notevole valore.
Lo stagno
ospita numerose specie natanti quali la Lingua d'acqua (Potamogeton natans) e l'Erba
vescica (Utricularia australis); nei pressi delle rive e dei canali appare il Trifoglio fibrino
(Menyanthes trifoliata) e, lungo i ruscelli, si osservano ricchi popolamenti di Calta
palustre (Caltha palustris) e di Cariofillata dei rivi (Geum rivale). L'arido versante
occidentale è caratterizzato da vegetazione xerofila, con cespugli di Ginepro sabina
(Juniperus sabina), fioriture di Eliantemo maggiore (Helianthemum nummularium) e, in
campi ormai abbandonati da tempo, la principale stazione alpina della rarissima
Potentilla pensylvanica.
Sui costoni rocciosi
è facile scorgere l'Aquila reale, l'Astore o la Poiana e, intorno al lago, uccelli tipicamente
acquatici, quali il Germano reale, che qui nidifica, e la Gallinella d'acqua.
Nello stagno e nei dintorni si segnala la presenza di Anfibi e Rettili quali il Rospo
comune (Bufo bufo), e la Biscia dal collare (Natrix natrix) mentre le acque del lago sono
popolate dalla Tinca, da invertebrati e da numerose famiglie di insetti.
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