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Orient prof scol

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Orient prof scol
Cosa significa
orientamento per il
futuro?
LINEE GUIDA IN MATERIA DI ORIENTAMENTO LUNGO TUTTO L’ARCO DELLA VITA
Dalle indicazioni dell’U.E. : principi da condividere e da cui partire
• Cosa significa orientamento per il futuro?
• L’orientamento è un processo associato alla crescita della persona in contesti
sociali,formativi e lavorativi.
•
•
•
•
•
•
E’ un diritto del cittadino e comprende una serie di attività finalizzate a
mettere in grado il cittadino di ogni età ed in ogni momento della sua
vita di:
- identificare i suoi interessi, le sue capacità, competenze e attitudini,
- identificare opportunità e risorse e metterle in relazione con i vincoli
e condizionamenti,
- prendere decisioni in modo responsabile in merito all’istruzione, alla
formazione, all’occupazione e al proprio ruolo nella società,
- progettare e realizzare i propri progetti,
- gestire percorsi attivi nell’ambito dell’istruzione, della formazione e
del lavoro e in tutte quelle situazioni in cui le capacità e le competenze
sono messe in atto.
L’orientamento viene inteso come bene individuale, in
quanto principio organizzatore della progettualità di una
persona capace di interagire attivamente con il
proprio contesto sociale
e come bene collettivo, in quanto strumento di promozione
del successo formativo e di sviluppo economico del paese.
Autostima, motivazione, emozioni
• L'obiettivo più importante a cui deve mirare
l'apprendimento consta nel miglioramento del livello di
autostima del soggetto.
• Il livello di autostima influenza l'apprendimento, secondo
un meccanismo circolare:
- la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità tende a
migliorare le prestazioni e l'autostima (circolarità virtuosa);
- altrimenti si innesca il processo opposto: bassa
autostima genera basse prestazioni che danno luogo ad
una autovalutazione sempre più negativa (circolarltà
viziosa).
• Un'ulteriore condizione essenziale dell'apprendimento è da
individuare nella motivazione del soggetto (interesse), che
raggiunge il suo livello più alto nei contesti in cui lo sforzo
di apprendimento avviene in un ambiente di
appagamento.
Componenti della motivazione
C.S. Dweck ha studiato le due componenti della motivazione a
riuscire, padronanza e impotenza:
padronanza (obbiettivo primario ricerca del successo);
impotenza (evitare l'insuccesso ed eludere situazioni
competitive).
Gli individui orientati alla padronanza tendono:
a) a perseverare di fronte alle difficoltà senza perdere
fiducia in se stessi e fino alla risoluzione del problema;
b) diversamente gli individui con obiettivi di evitamento si
tengono lontani da compiti impegnativi in cui devono
mettere in atto le proprie capacità.
Coscienza di sé e
interventi di potenziamento
• La riflessione sul concetto di sé assume consapevolezza
quando l'adolescente si rende conto della discrepanza tra
come lui definisce se stesso e come lo definiscono le
persone che gli stanno intorno;
• prende avvio così quel processo che lo porta alla
costruzione di una propria identità personale e al
raggiungimento di una "consapevolezza di attitudini,
capacità acquisite, interessi, valori di ognuno".
• Nella fase dell'adolescenza i ragazzi cominciano a pensare
in maniera ipotetico-deduttiva, a usare il pensiero astratto,
per rappresentare il proprio mondo al di là dell'immediata
esperienza e come potrebbe essere sotto altre condizioni.
Sé professionale
• In questo processo entrano in campo le ansie e
le speranze che essi proiettano nel loro progetto
esistenziale.
• In questo contesto una parte rilevante
dell'immagine di sé è costituita dal sé
professionale, cioè dalla coscienza della propria
proiezione nel mondo circostante:
l'adolescente comincia a valutare non solo i suoi
interessi ma anche le sue capacità, ed è per
questo motivo che egli ha bisogno di mettersi alla
prova, di definirsi.
Conoscenza di sé e valutazione
Offrire sostegno agli adolescenti per promuovere:
• la "conoscenza di sé", attraverso l'ausilio di strumenti
analitici di tipo individuale quali:
• l'inventario delle personalità e delle risorse (chi
sono, cosa so fare);
• l'individuazione dei propri punti di forza e
debolezza;
• l'analisi delle aspettative logiche derivanti dai
romanzi di famiglia;
• l'inventario degli interessi;
• l'analisi delle aspettative emozionali (sogni,
desideri).
Valenze dell’orientamento
• L’orientamento può assumere una quadruplice
valenza:
• orientamento informativo (ad es. distribuzione di
materiali come brochure, dépliant, etc.; informazioni
fornite dagli insegnanti, interventi di esperti,
visite di istruzioni ai saloni dell'orientamento,
navigazione guidata sui siti Internet);
•
•
•
•
orientamento educativo :
conoscenza di sé attraverso le discipline,
i test psico-attitudinali,
le tecniche di orientamento narrativo: l'autobiografia,
etc.
Obiettivi prioritari comuni
• Obiettivi prioritari:
• Saper ricercare e in un secondo momento, selezionare le
•
informazioni;
strutturare in maniera adeguata e consapevole
autonomi processi di scelta e di decisione.
• L'orientamento è, in definitiva:
"la capacità di saper costruire processi decisionali indispensabili per essere in grado di ben direzionare la
propria vita, professionale ed esistenziale sperimentabili sotto forma di attività formativa durante
l'intera carriera scolastica".
Le aspirazioni di allievi e genitori
• Allievi
• In presenza di allievi che si pongono obiettivi troppo elevati, è
opportuno che i docenti non incoraggino le loro tendenze;
• al contrario, i ragazzi dovrebbero essere aiutati a capire che proprio
il loro desiderio di eccellere compromette la possibilità di conseguire
mete soddisfacenti e gratificanti.
• Può accadere che siano gli alunni meno capaci a porsi obiettivi
inadeguati alle loro capacità, senza tenere conto dei loro limiti.
• In questi casi è opportuno :
• aiutarli a prospettarsi mete parziali e conseguibili in un breve arco
temporale,
• predisporre le condizioni che permettano loro di avvicinarsi per gradi
ad una meta finale e, nel contempo, più realistica.
Genitori
• Gli stessi genitori possono rendersi conto
dei diversi tipi di influsso che hanno
esercitato sui loro figli - vuoi per le loro
attese ed ambizioni, vuoi per lo status
socio-economico e il livello culturale - e di
conseguenza capire meglio il processo che
li ha condotti ad operare quella
determinata scelta.
ORIENTAMENTO AL LAVORO
Il lavoro che verrà
“Oggi si studia in vista di professioni non
ancora create, fatte con tecnologie da
inventare per problemi che adesso non
conosciamo”
Andrea Cammelli direttore di ALMALAUREA
(Banca dati dei laureati in italia, consultata
da enti e imprese).
• Jeremy Rifkin (La fine del lavoro- 1995):
• L’automazione indotta dalle nuove
tecnologie ha un effetto devastante sugli
operai, sugli impiegati, sui commercianti, e
liberi professionisti.
Dati ALMALAREA
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE 44%
Nel 2013, a 5 anni dalla laurea:
avevano un posto:
il 96,7% dei medici,
91,9% degli ingegneri
Il 91% laureati in economia
trovavano difficoltà
geo – biologi- letterati
Gli STEM (scienze, tecnologia, ingegneria,
matematica) piena occupazione (dati del Politecnico
di Milano e Torino)
• Ned Phelps: Nobel per l’economia:
• “Gli STEM vanno riequilibrati con le
competenze umanistiche (storia, filosofia,
letteratura) necessarie a sviluppare lo
spirito critico e di iniziativa indispensabili
per gestire il cambiamento.
• Cammelli: “Oltre alle conoscenze servono
le competenze”
• ORIENTARSI DOPO LA RIFORMA
Orientarsi dopo la Riforma
• L’incontro ha l’obiettivo di offrire un
quadro complessivo dello stato di
avanzamento della riforma della
secondaria di secondo grado attuata
attraverso i regolamenti:
• dei licei
• dei istituti tecnici
• degli istituti professionali
Il regolamento n.139
• Il DM n.139 costituisce uno snodo
fondamentale di riferimento per
•
•
•
l’applicazione dei regolamenti perché ha definito
per il primo biennio:
l’impianto culturale organizzato per
competenze risulta basato
su 4 assi culturali (dei linguaggi, matematico;
scientifico-tecnologico e storico - sociale); e
sull’intreccio tra competenze culturali,
trasversali e competenze chiave di
cittadinanza (le competenze fanno riferimento
alle raccomandazioni del Parlamento europeo del
dicembre 2006).
I saperi e le competenze per
l’assolvimento dell’obbligo
Assi
culturali
Competenze Competenze chiave di
abilità/conoscenze cittadinanza
Linguaggi
Imparare ad imparare
Progettare
Matematico
Comunicare
Collaborare
Scientifico
Tecnologico
Agire in modo autonomo
Risolvere problemi
Storico –
sociale
Individuare collegamenti
Acquisire ed interpretare
informazioni
La sfida è l’unitarietà del progetto
educativo
• La sfida di questa riforma è quello di
provare a ricondurre a unitarietà il
progetto educativo della secondaria di
secondo grado; visto il quadro
disomogeneo delle leggi a cui fa
riferimento.
Quali spazi per l’unitarietà
• Ci sono degli spazi però su cui agire, partendo
dalla scuola: il primo fra tutti quello di rendere
effettivamente concreto l’obbligo di istruzione,
agendo nel primo biennio: garantendo a tutti gli
studenti l’acquisizione delle competenze chiave;
un efficace orientamento e
ri-orientamento; i passaggi da un
indirizzo all’altro.
• L’unitarietà si gioca soprattutto nei primi due anni
dell’obbligo di istruzione nel garantire una reale
equivalenza formativa nelle competenze in uscita
a 16 anni che sia comune a tutti gli indirizzi.
Aspetti comuni ai tre regolamenti
dei licei, tecnici e dei professionali
• Prima di analizzare i regolamenti è
importante vedere gli aspetti comuni ai
tre regolamenti governativi”
Tutto il sistema della scuola secondaria
superiore è RIORDINATO nel senso che
vengono abolite tutte le sperimentazioni e
tutti i corsi/gli indirizzi confluiscono nel
nuovo ordinamento.
Autonomia e flessibilità
• 2. autonomia
• Le istituzioni scolastiche possono modificare il monte
ore annuale delle discipline di insegnamento di
ciascun anno scolastico per una quota non
superiore al 20% per realizzare attività e
insegnamenti facoltativi, coerenti con il profilo
educativo, culturale e professionale dello studente
• L’orario di ciascuna disciplina non può essere
ridotta oltre il 20%
• Gli studenti sono tenuti alla frequenza delle attività e
degli insegnamenti facoltativi prescelti
La scansione curricolare
• Un altro aspetto comune: nei Regolamenti
•
•
•
•
•
l’impianto curricolare della secondaria di secondo
grado è segmentato in:
2+2+1. La durata del percorso è di 5 anni.
Organizzato in:
primo biennio dai 14 ai 16 anni
secondo biennio dai 16 ai 18 anni, dove si
sceglie l’indirizzo di studi
Un quinto anno 19 anni
monitoraggio e valutazione
•
•
è previsto alla fine
1. del primo biennio dell’obbligo di istruzione il
rilascio di una certificazione che attesta le
competenze acquisite rispetto agli assi culturali e
alle competenze chiave
2. che i percorsi di studio si concludono con un
esame di Stato. E’ rilasciato un diploma
integrato dalla certificazione delle competenze
acquisite dallo studente al termine del percorso
di studio.
Regolamento dei Licei
• Aspetti significativi
• Il riordino semplifica (razionalizza) in 11
indirizzi liceali un sistema che nel tempo
aveva accumulato attraverso diverse
tipologie di sperimentazioni oltre 644
indirizzi.
• Nell’art. 3 del regolamento viene
evidenziato che il sistema dei licei
comprende: il liceo artistico, classico,
linguistico, musicale e coreutico scientifico
11 indirizzi
• Gli indirizzi previsti sono 11:
• Liceo artistico: 1) arti figurative; 2) architettura
•
e ambiente; 3) design; 4) audiovisivi e
multimediale; 5) grafica; 6) scenografia;
7)Liceo classico; 8)liceo linguistico; 9)liceo
musicale e coreutico; 10) liceo scientifico con
opzione delle “scienze applicate”; 11) liceo delle
scienze umane con opzione in “economico
sociale”.
I bienni e il quinto anno
• Art. 2 comma 4, le finalità del primo biennio
•
•
che va dai 14 ai 16 anni è volto a “garantire il
raggiungimento di una soglia equivalente di
conoscenze, abilità e competenze.
Il secondo biennio e finalizzato ad
approfondimento delle conoscenze, delle abilità
e delle competenze caratterizzanti l’area di
indirizzo;
Nel quinto anno è finalizzato alla piena
realizzazione del profilo educativo, culturale e
professionale dello studente
Liceo artistico
Il dato più significativo è che gli istituti d’arte sono
confluiti nei licei artistici. Il problema è che nessuno dei
6 indirizzi garantiscono curricoli legati all’economia del
territorio; in altre parole non hanno più uno sbocco
professionale.
Il liceo artistico è indirizzato a sviluppare conoscenze dei
fenomeni estetici, a far acquisire metodi di ricerca
… a sviluppare capacità di produzione artistica …
conoscere il patrimonio artistico, padroneggiare i
linguaggi artistici e delle tecniche, a fornire capacità
di progettazione …
Il liceo classico
• L’asse culturale rimane quello di Gentile
•
basato (italiano, latino, greco, storia e filosofia)
e “finalizzato allo studio della civiltà classica e
della cultura umanistica”. Punta su una
formazione letteraria , storica filosofica.
“Favorisce l’acquisizione di metodi per gli studi
classici e umanistici con un ottica attenta anche
alle scienze, matematiche, fisiche ecc.”
Elemento di novità è il rafforzamento dell’asse
matematico/scienze naturali nel biennio e fisica
dal terzo anno
Liceo scientifico e opzione delle
scienze applicate
• Nel liceo scientifico la novità è da un lato il mantenimento
•
del liceo scientifico tradizionale con il latino, e dall’altra
l’istituzione dell’opzione dello scientifico delle “scienze
applicate” in sostituzione dello scientifico tecnologico,
senza latino.
Lo scientifico è indirizzato allo studio del nesso tra
cultura scientifica e tradizione umanistica.
Favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi
della matematica, della fisica e delle scienze naturali.
• Nell’opzione delle scienze applicate è più
accentuato l’asse matematico, informatico e scientifico
tecnologico.
Liceo linguistico
• E’ una novità. Viene istituito per la prima
volta l’indirizzo linguistico nell’ordinamento
statale e prevede l’insegnamento di 3
lingue straniere. Inoltre è impartito in
lingua straniera dalla terza classe un
insegnamento non linguistico e dalla
quarta un secondo insegnamento
(metodologica CLIL) prevista anche nel
quinto anno degli altri licei nell’area degli
insegnamenti obbligatori o facoltativi.
Liceo delle scienze umane
• E’ il liceo che riordina tutte le sperimentazioni in cui
•
era collocato il vecchio istituto magistrale. Ha come
finalità lo studio delle teorie che spiegano i
fenomeni collegati all’identità personale e alle
relazioni umane e sociali. Guida lo studente a
maturare le competenze necessarie per cogliere la
complessità e la specificità dei processi formativi.
E’ prevista l’opzione economico sociale già presente
nella versione morattiana, fornisce allo studente
competenze legate agli studi afferenti alle scienze
giuridiche ed economiche e sociali. Le perplessità è che
faccia concorrenza all’analogo indirizzo previsto negli
istituti tecnici commerciali.
Liceo musicale e coreutico
• Anche questo liceo è una novità, può
essere costituito solo senza nuovi e
maggiori oneri, in prima applicazione
possono essere istituiti non più di 40
sezioni musicali e 10 di coreutico. E’ uno
dei licei più gettonati nelle iscrizioni. E
teso ad approfondire e sviluppare le
conoscenze, le abilità e le competenze
necessarie per acquisire la padronanza dei
linguaggi musicali e coreutici.
Il Regolamento dei tecnici
• Il regolamento ha come sfondo la necessità di un
forte rilancio dell’istruzione tecnica e
professionale che negli ultimi anni ha subito un
•
progressivo declino attraverso il calo delle iscrizioni.
Le legge n. 40/07 modifica l’impianto della legge 53/03
(Moratti) che aveva previsto la licealizzazione della
secondaria e il trasferimento degli istituti tecnici nel così
detto secondo canale. La legge n. 40 rimette al
centro il ruolo dell’istruzione tecnica dove si dice che
“fanno parte del sistema dell’istruzione secondaria i licei,
gli istituti tecnici e professionali finalizzati al
conseguimento di un diploma di istruzione secondaria”.
Istruzione professionale e
formazione professionale: qualifiche e
diplomi
• Un altro aspetto rilevante previsto nella legge
•
•
n.40/07 è che gli istituti professionali vengono
organizzati su un percorso quinquennale e rilasciano
diplomi, e non più qualifiche.
Nella legge 40/07 viene detto che con apposite linee
guida d’intesa con la Conferenza unificata gli Istituti
Professionali conducono al diploma mentre l’istruzione
e formazione professionale rilasciano qualifiche in un
apposito repertorio nazionale. Stabilito ora in 21
qualifiche.
E’ questa una rilevante novità che determina un nuovo
scenario nel segmento istruzione, formazione
professionale e nel rapporto tra Stato e Regioni.
L’identità degli Istituti tecnici
• L’identità è connotata da una solida base
culturale a carattere scientifico e
tecnologico in linea con le indicazioni dell’UE,
costruita attraverso lo studio,
l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi
e metodologie di carattere generale e specifico
ed è espressa in un limitato numero di
indirizzi correlati a settori fondamentali per lo
sviluppo economico e produttivo
• L’articolo inoltre precisa che gli istituti
tecnici collaborano con le strutture
formative accreditate dalle Regioni nei
poli tecnico professionali … con
l’obiettivo prioritario di sostenere lo
sviluppo delle professioni tecniche a livello
terziario … con le specializzazioni richieste
dal mondo del lavoro in riferimento alle
piccole e medie imprese
Settori e indirizzi
• I settori e gli indirizzi vengono
drasticamente ridotti. Si passa da 10
settori a 2 e da 39 indirizzi a 11.
• I due settori identificati sono
Il settore economico articolato in due
indirizzi:
• 1. Amministrazione, finanza e marketing,
• 2. Turismo
Il settore tecnologico
• Il settore tecnologico è articolato in 9
•
•
•
•
•
•
•
•
•
indirizzi
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Meccanica, Meccatronica ed Energia
Trasporti e Logistica
Elettronica ed Elettrotecnica
Informatica e Telecomunicazioni
Grafica e Comunicazione
Chimica, Materiali e biotecnologie
Tessile, Abbigliamento e moda
Agraria e Agroindustria
Costruzioni, Ambiente e Territorio
Le novità
• Il monte ore annuale è di 1.056
•
•
corrispondente a 32 ore settimanali
I percorsi sono caratterizzati da una area di
istruzione generale comune a tutti i percorsi
e da aree di indirizzo comprese in ciascuno dei
due settori
Il primo biennio è articolato in 660 ore di
insegnamenti di istruzione generale e in 396 di
insegnamenti di indirizzo ed è finalizzato
all’assolvimento dell’obbligo di istruzione
• Il secondo biennio e articolato in 495
ore di attività di insegnamenti di
istruzione generale e in 561 di
insegnamenti di indirizzo
• Il quinto anno è articolato in 495 ore di
attività di insegnamenti generali e 561
di attività e insegnamenti di indirizzo
I percorsi sono basati su
competenze
• L’aspetto da sottolineare è che i
percorsi di studio sono riferiti a risultati
di apprendimento declinati in
competenze, abilità e conoscenze in
relazione alla raccomandazioni del
Consiglio di Europa del 23 aprile 2008 e
del quadro delle qualifiche per
l’apprendimento permanente (EQF)
L’organizzazione
• Le novità sul piano organizzativo sia dei tecnici
•
•
•
che degli istituti professionali
Possono costituire dipartimenti per il sostegno
alla didattica;
costituiscono un comitato tecnico-scientifico
con docenti, esperti del mondo del lavoro e delle
professioni
Possono stipulare contratti d’opera con il
mondo del lavoro e delle professioni …
Il regolamento degli Is.
Professionali
• Ci avviamo alla fine. Qual è l’identità dei
professionali e cosa si differenziano dei
tecnici?
• L’identità è connotata da una solida
istruzione generale e tecnico professionale
… che consente di sviluppare in una
dimensione operativa, i saperi e le
competenze necessarie per rispondere alle
esigenze formative del settore produttivo
di riferimento …
L’offerta formativa degli Istituti
professionali
• Gli Istituti professionali possono rilasciare:
• 1. diplomi quinquennali
• In accordo con le Regioni e in regime di
sussidiarietà possono rilasciare
• Qualifiche professionali triennali
• Diplomi professionali di durata
quadriennale
Si va verso regionalizzazione degli
istituti professionali?
• E’ evidente che siamo di fronte ad un
•
mutamento radicale dell’istruzione professionale
che si sta progressivamente
regionalizzandosi cioè legando sempre di
più i sui profili alla domanda produttiva del
territorio.
Come per i tecnici anche gli istituti professionali
collaborano con le strutture formative
accreditate dalla Regione nei Poli tecnico
professionali.
I settori e gli indirizzi
• Come per gli istituti tecnici anche per i
•
•
•
•
•
professionali è prevista una forte riduzione sia
dei settori che degli indirizzi
I settori previsti dal regolamento sono solo
due:
1. servizi a loro volta articolati in 5
indirizzi:
a) servizi per l’agricoltura e lo sviluppo
rurale;
b)servizi per la manutenzione e
l’assistenza tecnica;
c) servizi socio sanitari;
Ampia flessiblità
• 2. settore per l’industria e l’artigianato con
•
•
•
•
un solo indirizzo
Molto ampi risultano gli spazi di flessibilità
finalizzati a realizzare un organico collegamento
con il territorio superiore ai tecnici
Entro il 25% nel primo biennio
Il 35% nel secondo biennio
Il 40% nel ultimo anno
I BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
52
La qualità dell’inclusione
È MISURA
DELLA
QUALITÀ
DELL’INTERA SCUOLA
http://www.scuolasancasciano.it/intercultura.htm
53
Secondo le norme, la scuola
deve
assicurare il successo
formativo a tutti gli alunni,
 valorizzando le diversità
 e promuovendo le
potenzialità di ciascuno
54
La Direttiva 27 dicembre
• Estende a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali i
benefici previsti dalla legge 170/2010:
 strumenti compensativi
 misure dispensative
 valutazione personalizzata
 il tutto documentato in un Piano Didattico
Personalizzato
 Prevede la redazione di un Piano Inclusivo di istituto che
armonizzi tutte le risorse (in primis sostegno)
• Stabilisce una nuova organizzazione territoriale
55
COSA SONO I “BES”… ?
• Alunni che “vanno male a scuola” per una serie di
ragioni più o meno note
• Alunni candidati alla bocciatura…
• Bambini e ragazzi che non rispondono in maniera
attesa al curricolo, che non riescono a
fronteggiare il normale ambiente di classe senza
aiuto aggiuntivo
• Ognuno ha la sua storia, legata alle sue ecologie
di vita…
56
COSA SONO I “BES” … secondo la
Direttiva 27.12.2012
Un contenitore concettuale che include diverse
sottocategorie:
• DIVERSA ABILITA’
• DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento)
• ADHD (Disturbo da deficit di attenzione e iperattività)
• Funzionamenti cognitivi BORDERLINE
• DISAGIO PERSONALE, PSICOLOGICO, SOCIO-AMBIENTALE
• DISAGIO LINGUISTICO, CULTURALE ED ETNICO
57
• Mettere schema di evelina scann.
58
Riferimento:
Modello di valutazione ICF
• Diagnosi di funzionamento secondo la classificazione
internazionale del funzionamento, approvata dall’OMS
nel 2001, SUPERA gli attuali modelli in uso (DSM e
ICD 10)
• MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE
• La disabilità viene definita come “la conseguenza o il
risultato di una complessa relazione tra la
condizione di salute di un individuo e i fattori
personali e ambientali che rappresentano la
circostanza in cui l’individuo vive”:
• RUOLO DEL CONTESTO59
Anno scolastico 2014-2015
AUTOVALUTAZIONE
REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DEL RAPPORTO DI
AUTOVAL UTAZIONE
Tutte le istituzioni scolastiche elaboreranno nel corso del primo
semestre 2015, attraverso un modello online, il Rapporto di
autovalutazione (d'ora in avanti, "RAV"), arricchito da una
sezione appositamente dedicata all' individuazione di priorità
strategiche e dei relativi obiettivi di miglioramento.
A tal fine, le scuole si doteranno di un'unità di autovalutazione,
costituita preferibilmente
dal dirigente scolastico,
dal docente referente della valutazione
e da uno o più docenti con adeguata professionalità individuati
dal Collegio dei docenti.
• Nel Format del RAV, disponibile da fine
ottobre, vi saranno:
• • i dati informativi e statistici sugli aspetti
fondamentali del funzionamento
• (livelli di apprendimento, organizzazione
didattica, esiti scolastici, utilizzo delle
risorse umane e finanziarie)
• Nei mesi di gennaio e febbraio le singole scuole
•
•
•
•
procederanno all'inserimento dei dati di loro
competenza
ed entro la fine di marzo gli stessi dati verranno
restituiti con valori di riferimento esterni
(benchmark). In questo modo ogni singola scuola
potrà confrontare la propria situazione con quella
di istituzioni scolastiche simili per un più efficace
processo diautovalutazione in ciascuna delle aree
in cui è articolato il RAV.
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