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L`inferno di Dante
1 11/08/2016 La Divina Commedia di Dante È eccezionale, unico perché si svolge in condizione di divina illuminazione. Dalla verità dell’illuminazione divina discende la verità del messaggio. 2 Questo viaggio non deve essere considerato soltanto una finzione letteraria destinata a rappresentare il viaggio di tutti i cristiani che attraverso quella via si liberano dal peccato. Piuttosto deve essere paragonato all’esperienze oltremondane assolutamente irripetibili, di Enea e di San Paolo. 11/08/2016 La biografia Nato nel 1265, di famiglia della piccola nobiltà fiorentina,con scarse risorse economiche. Studia presso i francescani. 1274: primo incontro con Beatrice Portinari, morta a solo 25 anni nel 1290. Testimonianza stilnovista di questo amore è 3 fornita dalle Rime e dalla Vita Nuova (1292/1294). La morte della donna amata getta Dante in una profonda crisi religiosa dalla quale si solleva dedicandosi agli studi filosofici. A partire dal 1295, il poeta partecipa attivamente alla vita politica fiorentina, iscrivendosi alla Corporazione dei Medici e Speziali. Entra i a fare parte di alcuni organi amministrativi municipali fino al Priorato dal 1300. Firenze è in quegli anni al centro di feroci lotte di potere tra due fazioni guelfe i Bianchi e i Neri. Dante si schiera con i Bianchi. Quando i Neri si impadroniscono di Firenze (1301), Dante viene condannato all’esilio, fino alla sua morte nel 1321. Dante fa molti trasferimenti: in Toscana poi nel Nord dell’Italia (Veneto e Lombardia). Scrive molte opere incompiute: il De Vulgari Eloquentia, opera di carattere linguistico in latino, la Monarchia nella quale espone il proprio pensiero politico, il Convivio (una sorta di enciclopedia). Conclude la sua produzione poetica con la Divina Commedia , la sua opera maggiore. 11/08/2016 I quattro sensi della Commedia 4 Letterale Allegorico Morale Anagogico E l’autore stesso a indicarli nel II, V, 2-5 del Convivio e nella XIII epistola. 11/08/2016 5 11/08/2016 Inferno 6 I dannati sono infatti ripartiti in tre categorie, ciascuna localizzata in una sezione decrescente della cavità sotterranea. L'ordinamento delle pene, come dice Virgilio nell'Inferno, prefigura una gerarchia del male basata sull'uso della ragione. I peccatori più vicini a Dio e alla luce, posti cioè nei primi più vasti gironi, sono gli incontinenti, quelli cioè che hanno fatto il minor uso della ragione nel peccare. Seguono i nolenti, che a loro volta sono stati accecati dalla passione, sebbene a un livello di intelligenza maggiore dei primi. Gli ultimi sono i fraudolenti e i traditori, che hanno invece sapientemente voluto e realizzato il male. Tutti i peccatori dell'inferno hanno una caratteristica comune, percepiscono la lontananza da Dio come la pena maggiore. Virgilio spesso farà trasparire dalle sue parole e atteggiamenti un senso di nostalgia, un sentimento eterno mai destinato a cessare. 11/08/2016 7 11/08/2016 8 11/08/2016 Il Purgatorio 9 Ha la forma di una montagna suddivisa in sette gironi . La collocazione dei peccatori espianti è regolata dal peccato più grave, punito nel primo girone, al peccato meno grave, punito nel settimo. Rispettando la graduatoria morale dei sette peccati capitali. 11/08/2016 10 11/08/2016 Pena del contrappasso 11 È il rapporto tra la colpa e pene e Dante stesso a definirlo nell’Inferno (XXVIII, v. 142) Così s’osserva in me lo contrappasso. Dante indica una corrispondenza qualitativa tra peccato e castigo. 11/08/2016 Il Paradiso 12 È la sede dei beati che risiedono tutti insieme nell’Empireo, il cielo che comprende tutti gli altri nove, che rappresenta la sede di Dio. La candida rosa è l’insieme di tutti i beati. Dante realizza la contemplazione di Dio come fulgurazione, esperienza ineffabile. 11/08/2016 13 11/08/2016 Il Paradiso 14 L’Empireo, sede delle anime beate Dante le vede tutte insieme, ma Dio per fargli comprendere il diverso grado della loro beatitudine (minore quanto più il cielo è lontano da Dio) ha voluto che esse gli si mostrassero nei vari cieli 11/08/2016 Il viaggio di Dante 15 Dante percorre l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Questo viaggio nel mondo dei morti è il simbolo del destino dell’uomo. L’aggettivo Divina non appartiene a Dante. Fu Boccaccio ad attribuirlo alla Commedia. Nel 1555 compare per la prima volta nell’edizione veneziana curata da Ludovico Dolce 11/08/2016 Alcuni esempi dell’occorrenza del numero 3 16 Il poema è articolato in 3 cantiche. 33 sono i canti di ciascuna cantica, ad eccezione dell’Inferno che consta di 34 canti ma, il primo che funge da proemio, è necessario per arrivare al computo finale di 100 canti. La Commedia è composta in terzine a rime incatenate affinché ogni rima ricorre 3 volte. 11/08/2016 La selva oscura 17 Dante si mette in scena nella Divina Commedia. A 35 anni, si ritrova in una selva oscura. Questa selva selvaggia simboleggia la vita del peccato morale e intellettuale. Dante deve quindi ritrovare la diritta via, quella del bene. 11/08/2016 Inferno 18 Per raggiungere la perfezione, l’uomo deve prima conoscere il male. In Inferno, i dannati sono puniti da mostri o diavoli per l’eternità. Più si scende nel cono infernale, più i peccati puniti sono gravi. In fondo dell’Inferno, Dante vede Lucifero, mostro con tre teste. 11/08/2016 Purgatorio 19 La montagna del Purgatorio permette agli uomini che si sono pentiti prima espiare i della morte di propri peccati. Un giorno, accederanno al Paradiso. 11/08/2016 Paradiso 20 Arrivato in Paradiso, l’anima diventa beata e può accedere alla visione di Dio. 11/08/2016 Le guide di Dante 21 Dante viene accompagnato nel suo viaggio da due guide, in successione: -il poeta latino Virgilio, simbolo della ragione umana -la donna che amava, Beatrice, simbolo della fede divina 11/08/2016 Alcuni personaggi incontrati 22 In Inferno, Dante incontra Paolo Malatesta e Francesca da Rimini (morti nel 1285) nel cerchi dei lussuriosi (quelli che non hanno saputo resistere a una passione proibita). Anche in Inferno, le due anime sono unite, simbolo di amore passionale. 11/08/2016 Alcuni personaggi incontrati 23 In Inferno, Dante incontra il conte Ugolino (morto nel 1288) nel cerchio dei traditori della patria. Il personaggio è famoso perché, imprigionato con i figli e nipoti, fu lasciato morire di fame. 11/08/2016