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8. Tecniche di coltivazione
Prof. Bruno Marangoni Dipartimento di Colture Arboree Universita’ di Bologna FATTORI DELLA PRODUZIONE NATURALI Clima Condizioni topografiche Terreno Lavoro Concimazioni organiche Piante coltivate ARTIFICIALI Concimi minerali Correttivi e ammendanti Macchine Irrigazione e drenaggio Sistemazioni e lavorazioni del terreno Tecniche di semina e piantagione, diserbo, potatura, avvicendamento, consociazione, forzatura, raccolta Difesa dalle abiotiche avversità biotiche e Conservazione e condizionamento in azienda ELEMENTI NATURALI DELL’AMBIENTE DELLE PIANTE Area (milioni di ettari) •Energia radiante •Luce: fotoperiodo composizione dello spettro intensità •Umidità •Vento: velocità frequenza raffiche direzione •Nebbia •Precipitazioni: pioggia, nevischio, neve, grandine, rugiada •Composizione dell’atmosfera: CO2 inquinamento Suolo •Caratteristiche fisiche •Umidità: quantità disponibilità •Temperatura: gradienti con la profondità •pH •Composizione dell’atmosfera del terreno: rapporto CO2/O2 Precipitazioni Fotosintesi Attività Tecnica colturale Veget. Prod. Clima Fertilizzazione Irrigazione e drenaggio Disponibilità nutritive Regime idrico Sostanza organica Presenza di O2 Processi biologici CONCIMAZIONE I parametri per impostare un corretto programma di fertilizzazione sono: Caratteristiche del terreno (ANALISI DEL TERRENO) Stato nutrizionale della pianta (ANALISI FOGLIARE) Esigenze della pianta in funzione delle fasi fenologiche Densità di impianto Tecniche di gestione del suolo Bilancio nutrizionale del frutteto (apporti/asportazioni) La fertirrigazione è una tecnica che permette di somministrare gli elementi nutritivi localizzandoli, attraverso l’acqua di irrigazione, in una zona del terreno interessata dalla gran parte delle radici. PARAMETRI AGRONOMICI PARAMETRI DI BASE PARAMETRI SPECIFICI •Umidità •Fisici (densità, porosità…) •pH •Idrologici (ritenzione idrica, acqua disponibile, porosità libera…) •Salinità •Sostanza organica •Macroelemneti della fertilità (N, P, K) •Altri elementi (Ca, Mg, Fe..) •Semi di piante infestanti •Capacità di scambio cationico •Potere tampone •Potere repressivo •Elementi in forma solubile ASSORBIMENTO E APPARATO RADICALE DISPONIBILITA’ DI NUTRIENTI E ACQUA TIPO DI SUOLO ASSORBIMENTO STRUTTURA APPARATO RADICALE VOLUME TOTALE ATTIVITA’ RADICI ED ESCRETI RADICALI EFFICIENZA RADICI SUPERFICIE CONTATTO DINAMICA DELLA CRESCITA DISTRIBUZIONE ATTIVITA’ METABOLICA DENSITA’ ETA’ Diverso assorbimento di elementi nutritivi in rapporto al pH GESTIONE DELLA NUTRIZIONE Caratteristiche del suolo Disponibilità di N (N-NO3- e N-NH4+) Asportazioni della specie nel corso della stagione Carica produttiva Stato nutrizionale dell’albero (analisi fogliare e visiva) ANALISI CHIMICO-FISICA DEL TERRENO 0-30 cm 30-60 cm Sabbia (2,00-0,05 mm) % 18 18 Limo (0,05-0,002 mm) % 50 49 Argilla (<0,002 mm) % 32 33 pH (in H2O) % 7.4 7.5 Sostanza Organica % 1.5 1.3 Azoto Totale (N) % 0.97 0.86 Fosforo ass. (P) ppm 18 14 Potassio sc. (K) ppm 157 119 Calcio sc. (Ca) ppm 3.826 3.857 Magnesio sc. (Mg) ppm 336 358 meq/100g 22.6 22.9 Capacità di scambio cationico ELEMENTI ASPORTATI DALLE DIVERSE SPECIE FRUTTICOLE N P2O5 K2O MELO 60 – 100 20 - 50 100 – 150 PERO 60 - 100 20 – 50 100 – 150 PESCO 100 – 140 20 – 50 100 – 150 ACTINIDIA 100 - 150 20 – 50 100 – 150 VITE 60 - 100 20 - 70 100 – 170 VARIAZIONI DI CONCENTRAZIONE DEI DIVERSI ELEMENTI NEI TESSUTI SANI DELLE PIANTE ELEMENTI MINERALI RIMOSSI DAI FRUTTI (50T) 100 kg dell’elemento rimosso 90 80 MELO PERO 70 60 50 40 30 20 10 0 N Da Tagliavini et al. 1998 P2O5 K2O CaO MgO CICLO INTERNO DELL’AZOTO Rimobilizzazione PRIMAVERA Radici, fusto, INVERNO branche, germogli Assorbimento foglie ESTATE Assorbimento Retraslocazione AUTUNNO BILANCIO DELL’AZOTO FONTE ASSORBIMENTO •Atmosferico •Foglie •NH4+ adsorbito •Legno di potatura •Acqua d’irrigazione •Strutture legnose •Sostanza organica •Frutti •Fertilizzanti RISERVE PERDITE •NH4+ adsorbito •Percolazione •Microbico •Volatilizzazione AZOTO ASPORTATO DAL FRUTTETO Fino al diradamento 10 % * 150 = 15 kg/ha Maggio – agosto 65 % * 150 = 98 kg/ha Fine agosto - settembre 25 % * 150 = 37 kg/ha DISPONIBILITA’ DI N NEL SUOLO N-NO3- (ppm) Volume del suolo (0.8 m; 2 m) X Peso specifico apparente (1.2-1.4) Disponibilità di N kg /ha STIMA DELL’N-NO3- NEL SUOLO 1 ppm = 6 kg/ha N 10 ppm = 60 kg/ha N 20 ppm = 120 kg/ha N N-NO3- nella soluzione del suolo 5 volte inferiore 10 ppm = 12 kg/ha N CRITERI PER INDIVIDUARE IL LIVELLO ATTITUDINALE DEL SUOLO PER LA COLTIVAZIONE DELLE POMACEE Caratteristiche pedologiche Classe di attitudine Molto adatto Moderatamente adatto Non adatto > 80 40 - 80 < 40 Drenaggio Buono moderato Imperfetto, lento,molto lento Tessitura Media, moderatamente fine, mod. grossolana Media, grossolana, fine Molto fine, con caratteri vertici (crepe profonde quando il suolo è asciutto) 6.5-7.5 5.4-6.5 7.5-8.8 <5.4 >8.8 Calcare attivo (%) < 10 10-15 >15 Salinità (mS/cm) <2 2-3 >3 Profondità utile alle radici (cm) Reazione (pH) FUNZIONI DEI PRINCIPALI ELEMENTI NELLA PIANTA N K P Aminoacidi, proteine, acido nucleico, nucleotidi, clorofilla e coenzimi Enzimi, aminoacidi, sintesi delle proteine. Apertura e chiusura stomi Formazione di energia, acidi nucleici, enzimi, fosfolipidi, enzimi. Ca Pareti cellulari, permeabilità di membrana, cofattore degli enzimi Fe Sintesi della clorofilla, citocromo, nitrogenasi OBIETTIVI DELLA FERTILIZZAZZIONE • Costante e regolare produzione • Migliore qualità dei frutti (colore, sapore, conservabilità, suscettibilità a patogeni e insetti) • Salvaguardia ambientale COMPORTAMENTO DI N, P, K IN UN TERRENO ARGILLOSO E SABBIOSO N P K N P K N P K N P K P K N P K N Sincronizzare le esigenze nutrizionali e la disponibilità di nutrienti Conoscenze dinamica asportazioni Monitoraggio disponibilità Flessibili modalità di somministrazione (fertirrigazione – concimazione fogliare) Tradizionale Concimi granulari distribuiti al suolo; Fertirrigazione Distribuzione dei nutrienti disciolti nell’acqua d’irrigazione: dosi minori (maggiore efficienza) dosi proporzionate alle esigenze dell’albero (apporti frequenti) Fogliare Applicazione dei concimi, sottoforma di spray, direttamente sulla chioma CONCIMAZIONE TRADIZIONALE Inizio aprile Perfosfato triplo + Nitrato ammonico Fine maggio Nitrato di potassio + Nitrato di magnesio e Urea Fine giugno Solfato di potassio Inizio settembre Nitrato ammonico I concimi vengono distribuiti lungo il filare nei diversi periodi dell’anno secondo le esigenze degli alberi NUTRIZIONE CONVENZIONALE MELO Inizio di aprile Fosfato triplo + nitrato di ammonio Fine di maggio Nitrato di potassio + nitrato di magnesio e urea Fine di giugno Solfato di potassio Inizio di settembre Nitrato di ammonio I fertilizzanti sono distribuiti sulla fila PIANO DI FERTILIZZAZIONE TRADIZIONALE (27 t/ha) N P2O5 K2 O MgO (kg/ha) (kg/ha) (Kg/ha) (kg/ha) Data Fase 1 30/3 Caduta petali 40 45 0 0 2 15/5 Diradamento 40 0 140 20 3 30/8 Post-raccolta 35 0 0 0 115 45 140 20 Totale VANTAGGI DELLA FERTIRRIGAZIONE Distribuzione dei nutrienti nel volume di suolo a maggiore densità radicale Migliore mobilità dei nutrienti come il K e il P che solitamente sono adsorbiti dalle argille Migliore efficienza del fertilizzante e conseguente minore dose di applicazione Distribuzione di piccole dosi con minore rischio di lisciviazione (es. N) Migliore equilibrio vegeto-produttivo e più precoce entrata in produzione Centralina computerizzata Controllo dosi , pH e conducibilità delle soluzioni nei diversi settori MICROIRRIGAZIONE EROGATORI A 40 cm PORTATA = 2,2 L/h CENTRALE COMPUTERIZZATA PER FERTIRRIGAZIONE Piano di fertirrigazione per il pesco 16 14 kg ha-1 12 10 8 P2O5 N 6 4 MgO 2 0 K2O Caduta petali Diradamento Raccolta PIANO DI FERTIRRIGAZIONE PERO MESE Aprile Maggio Giugno Luglio Post-raccolta TOTALE Quantità (kg/ha) N P2O5 K2O MgO 2(2) 12(2) 0 0 10(4) 7(1) 8(1) 9(2) 15(3) 0 34(2) 7(1) 13(3) 0 29(2) 9(3) 5(1)+F 0 14(1) 0 45 19 88 25 PERO cv. CONFERENCE /BA29 Trattamento Produzione (kg/albero) Peso del frutto (g) Numero di frutti/albero Convenzionale 13.0 156 84.5 Fertirrigazione 14.3 163 88.6 Convenzionale 14.9 152 102 Fertirrigazione 14.5 146 102 1998 1999 350 14 300 12 250 10 200 8 150 6 100 4 50 2 0 0 mg N-NO 3/kg terreno mg N/albero/giorno Confronto tra l’N apportato mediante fertirrigazione (mg N/albero/giorno) e la disponibilità di N-NO3- nel terreno (1999) CONCENTRAZIONE DELLO IONE NO3NELLA SOLUZIONE DEL SUOLO NEL CORSO DEL 1999 250 Concimazione tradizionale Fertirrigazione100% 200 Fertirrigazione 50% (N, P, K, Mg) *** a ppm NO3- 150 NO3- ** a *a 100 b 50 0 b b ** a a b b *a * *** a ** a a a b ab b b b b Fert. 100 % N, P, K, Mg Fert. 50 % N, K, Mg SOLUBILITÀ IN ACQUA DI ALCUNI FERTILIZZANTI (KG/M3) Fertilizzante Fosfato mono-ammonico Fosfato bi-ammonico Nitrato ammonico Nitrato di calcio Sulfato di ammonio Urea Cloruro di potassio Nitrato di potassio Sulfato di potassio Fosfato mono-calcico Acido fosforico Temperatura (°C) 0-5 20-25 227 282 429 575 1183 1950 1020 3410 706 760 780 1193 280 347 133 316 69 110 18 5480 Bar.Yosef, 91 FERTILIZZAZIONE FOGLIARE Rapido effetto Rimedio all’insolubilità di nutrienti nel suolo Effetto limitato nel tempo Difficile assorbimento attraverso la cuticola fogliare Limitata rimobilizzazione dei nutrienti Limitato apporto (10 gN/l) esistono casi sperimentali di concentrazioni di urea fino al 10% TRATTAMENTI FOGLIARI COSA QUANDO Deficienza Macro e micro nutrienti Assorbimento radicale ostacolato Somministrazioni di post raccolta • amminoacidi • acidi umici • vitamine • carboidrati Stress ? Pomacee Tecnica molto diffusa. Strategia nutrizionale utile per ridurre fisio e fitopatie da conservazione. Drupacee Tecnica in forte aumento. Limitate informazioni sperimentali (1994:Caldesi 2000 e Stark RedGold). L’analisi eseguita in estate su foglie mature è: • affidabile per valutare lo stato nutrizionale dell’albero • poco utile per guidare la corso fertilizzazione nell’anno in Diagnostica eseguita in primavera su foglie giovani Diagnostica fogliare: indici di riferimento proposti per l’Emilia-Romagna (Abate Fetel) Elementi (% s.s.) Caduta petali1 Allegagione Estate N 2,80 - 3,40 1,95 - 2,70 2,00 - 2,45 P 0,30 - 0,40 0,16 - 0,22 0,14 - 0,20 K 1,60 - 2,20 1,25 - 2,00 0,80 - 1,50 Ca 0,70 - 1,10 0,90 - 1,70 1,10 - 1,90 Mg 0,25 - 0,40 0,30 - 0,60 0,35 - 0,50 1: foglie della lamburda vegetativa GESTIONE DEL SUOLO FILA & INTERFILA Diserbo Lavorazione Lavorazione Inerbimento permanente o temporaneo (sovescio) Particolare di interfilare subito dopo l’interramento della biomassa trinciata e lasciata disidratare in campo A pochi anni dalla semina la composizione del cotico erboso si arricchisce di essenze spontanee, principalmente graminacee Marangoni, 2001 BIOMASSA (S.S.) PRODOTTA ANNUALMENTE DALL’ERBAIO DA SOVESCIO E DAL PRATO 10.0 S=30.0 S=21.7 7.5 5.0 2.5 0.0 ‘95 ‘96‘97 ‘98‘99 ‘95 ‘96‘97 ‘98‘99 sovescio prato MACROELEMENTI NELLA BIOMASSA SFALCIATA (MEDIA 1995/97) N P K kg/ha kg/ha kg/ha Sovescio Inerbimento* Ca Mg kg/ha kg/ha 85 16 139 87 43 134 19 158 83 42 * media della concentrazione rilevata nei vari sfalci MICROELEMENTI NELLA BIOMASSA SFALCIATA (MEDIA 1995/97) Fe Mn Zn Cu B kg/ha kg/ha kg/ha kg/ha kg/ha Sovescio Inerbimento 14,0 0,7 0,2 0,1 0,2 7,8 0,6 0,3 0,2 0,1 * media della concentrazione rilevata nei vari sfalci VARIAZIONE DEL CONTENUTO DI SOSTANZA ORGANICA NELLO STRATO DI TERRENO 5-30 CM (1994-1999) Sostanza organica (%) 1994 1995 1996 1997 1998 1999 '99/94 Inerbimento 1,27 1,59 1,60 1,59 1,62 1,52 + 19,7 ** Lavorazione 1,61 1,47 1,45 1,50 1,50 1,38 Sovescio 1,41 1,65 1,55 1,53 1,55 1,49 + 5,7 n.s. - 14,3 * VEGETAZIONE ASPORTATA CON LA POTATURA (1995/97) 4.0 (kg/albero) 3.0 2.0 a 1.0 0.0 a b c Inverno '95/96 LAVORAZIONE a a b Estate '96 SOVESCIO a b Inverno '96/97 INERBIMENTO PRODUZIONE t/ha 40 30 inerbimento lavorazione sovescio a 20 b 10 0 13,1 8,7 1996 a a b 34,0 b 31,2 26,3 9,8 1999 QUALITÀ DEI FRUTTI 1999 Peso Diametro C (g) (cm) (%) RSR (%) AT meq/l Lavorazione 163,8 67,2 79,0 11,1 91,5 Sovescio 163,8 67,1 79,7 10,5 96,6 Inerbimento 165,3 65,0 83,1 11,6 99,4 N-NO3 NEL TERRENO (1995) 20 18 a 16 a mg N/kg 14 12 6 a a b bb 4 Febbraio Maggio Giugno b b b 2 0 a a 10 8 a aa Agosto Inerbimento Sovescio SettembreOttobre Lavorazione Il prato ha contenuto lo sviluppo vegetativo e la produzione, ma non ha interferito sulla qualità dei frutti; Sia il prato che il sovescio possono facilitare l’assorbimento degli elementi nutritivi da parte degli alberi ma non sostituire gli apporti di fertilizzanti; La copertura permanente, ha vegetale, soprattutto efficacemente disponibilità di nitrati nel terreno; quella regolato la Il calo di produttività nel sovescio può essere superato alternando, negli anni, miscugli di specie diverse; La lavorazione ha confermato l’effetto negativo sul contenuto di S.O. nel terreno; Prato e sovescio possiedono capacità ammendante ma da soli richiederebbero tempi lunghi per elevare il contenuto di S.O. PESO FRESCO, PESO SECCO E UMIDITÀ DELLA BIOMASSA SFALCIATA (MEDIA 1995/97) Peso fresco Peso secco Umidità t/ha t/ha % Sovescio 26 6 77 Inerbimento 32 7 78 IRRIGAZIONE PER ASPERSIONE soprachioma sottochioma MICROPORTATA DI EROGAZIONE microspruzzo microtubi goccia SUBIRRIGAZIONE L’IRRIGAZIONE E’ IL MEZZO TECNICO CHE INFLUENZA MAGGIORMENTE QUANTITA’ E QUALITA’ DELLE PRODUZIONI AGRICOLE Definizione dei consumi idrici ottimali (da un punto di vista agronomico) nelle diverse fasi del ciclo. es. colture orto-frutticole con leggeri stress idrici durante la maturazione aumento della serbevolezza e delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali (zuccheri, vitamine,…) Eccessi idrici sono negativi per: fertilità chimica del suolo: dilavamento cationi ed azoto e trasporto al di sotto della zona esplorata dalle radici inquinamento da nitrati nelle falde, fertilità fisica: deflocculazione argille distruzione struttura riduzione porosità e capacità di ritenzione idrica (acqua disponibile) fertilità biologica: predominano i microbi anaerobici denitrificazione, sviluppo composti tossici (H2S, NH4,….); condizioni favorevoli per patogeni terricoli IRRIGAZIONE PER SCORRIMENTO IRRIGAZIONE PER INFILTRAZIONE LATERALE SUBIRRIGAZIONE Vantaggi ampie superfici coltivate senza tare assenza di investimenti in materiale di irrigazione assenza erosione superficiale non bagna la parte aerea della pianta nessuna influenza del vento bassa manodopera facilità di automazione Svantaggi praticabile solo su terreni con falda non profonda o orizzonti superficiali impermeabili elevati volumi (> fino al 50% rispetto aspersione) lunghi orari di adacquamento possibilità di occlusione dei dreni FORME DI ALLEVAMENTO SPINDELBUSCH PIRAMIDE SLENDER SPINDLE SUPER SPINDLE FUSETTO ALTA DENSITA’ DI IMPIANTO 3-3.5 x 0.80 =4167-3571 piante/ha 3 x 0.50 = 6667 piante/ha Golden Delicious allevata con asse centrale alto Cima di un Fusetto di Pink Lady Spindler Y modificato Meleto brasiliano Le forme di allevamento più adottate per il pero sono la palmetta, il fusetto e altre forme adatte a impianti ad alta densità Spindler Y modificato CLOROSI SU PERO PERO AD ALTA DENSITA’ DI IMPIANTO Vaso prima (a) e dopo (b) la potatura invernale. (a) (b) Vasetto ritardato COLTURE FUORI SUOLO La coltivazione fuori suolo è una tecnologia basata sull’allevamento delle piante in una soluzione nutritiva con o senza l’uso di substrato (perlite, vermiculite, lana di roccia, torba….) I sistemi fuori suolo svincolano la pianta dal terreno permettendo di ridurre i problemi ad esso connessi (salinità, fisiopatie…) e migliorando in controllo sulle condizioni di crescita delle piante. INCREMENTO DELLA QUALITA’ E DELLA PRODUTTIVITA’. SCHEMA DI FUNZIONAMENTO DI UN IMPIANTO FUORI SUOLO Rappresentazione schematica di un sistema biorigenerativo Vantaggi e svantaggi dei principali sistemi fuori suolo a ciclo chiuso Basilico su canalette lapillo in Pomodoro ciliegino coltivato in vasi riempiti con fibra di cocco e fertirrigati a goccia Piante di gerbera coltivate in sacchi e fertirrigate a goccia Stelle di natale coltivate in bancali con la tecnica del flusso e riflusso La percentuale di CO2 dell’arie viene arricchita attraverso manichette forate poste in prossimità della coltura Centralina elettronica per il controllo automatico del clima in serra Sistema di filtri e pompe per gestire la soluzione nutritiva La sfogliatura favorisce la maturazione dei palchi più bassi Piantine di lattuga coltivate con il sistema “Porous Tube plant nutrient delivery system” in condizioni di microgravità simulata. Sezione trasversale di un modulo di crescita del sistema Porous Tube plant nutrient delivery system