Programma stagione - Teatro Civico Sinnai Effimero Meraviglioso
by user
Comments
Transcript
Programma stagione - Teatro Civico Sinnai Effimero Meraviglioso
ojos design | cagliari REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DEL TURISMO, ARTIGIANATO E COMMERCIO spettacolo fuori abbonamento spettacolo fuori abbonamento, ingresso gratuito per gli abbonati sabato 19 marzo, ore 21 mercoledì 6 aprile, ore 21 venerdì 15 aprile, ore 21 venerdì 22 aprile, ore 21 CHIEDILO A GIGIO LA CASA DI BERNARDA ALBA LE NOSTRE DONNE STAVAMO MEGLIO QUANDO STAVAMO PEGGIO? di ParoleRivelate (debutto) da “L’appartamento” di Billy Wilder e A.L. Diamond ParoleRivelate regia Carla Calò e Marco Nateri, con Maurizio Anichini, Rebecca Anichini, Ferdinando Manunza, Nino M. Mameli, Gianni Piludu, Ester Murenu, Corinne Vigo, Luigi Ibba, Giovanni Guiso di Federico Garcia Lorca L’Effimero Meraviglioso regia Maria Assunta Calvisi, con Miana Merisi e Cristina Maccioni e con Rita Atzeri, Luana Brocato, Anna Brotzu, Francesca Cara, Renata Manca, Carla Orrù, Marta Proietti Orzella di Eric Assous Teatro Zeta L’Aquila regia Livio Galassi, con Edoardo Siravo, Manuele Morgese, Emanuele Salce di e con Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio (debutto) musiche dal vivo eseguite da Francesco Digilio 14 novembre Orari La discesa dei giullari parata spettacolo Caduta di stile 21 novembre 29 novembre Storiafinta Flebowsky storie di ordinaria corsia 13 dicembre 5/6 dicembre Cherridoras Riso al salto orario ufficio: 9.30 – 13.15 e 16.00 – 20.00 servizio biglietteria per gli spettacoli: la biglietteria apre un’ora prima dell’inizio degli spettacoli. 19 dicembre Edith, la voce dell'anima COMUNE DI SINNAI Noche tanguera La spiaggia apre il 14 novembre La discesa dei giullari parata spettacolo di Gurdulù teatro, in partenza alle ore 18 dal Teatro civico Caduta di stile da Raymond Queneau – Scuola di Teatro Fulvio Fo regia Maria Assunta Calvisi alle ore 21, ingresso gratuito febbraio Quando Garcia Lorca scrisse “La casa di Bernarda Alba”, nel 1936, non immaginava che la realtà descritta potesse essere calata pari pari nella Sardegna di allora. Il matriarcato delle donne sarde è un concetto che esprime in maniera calzante la figura di Bernarda: donna forte per necessità, castrante e a sua volta castrata. La realtà sociale, qui come in Spagna, sanzionava comportamenti e relegava ai margini chi non rispettava le regole stabilite dalla comunità. “La casa di Bernarda Alba”, un capolavoro della drammaturgia contemporanea, continua a raccontare sui palcoscenici di tutto il mondo questa temperie di emozioni che è di nessun luogo ma di tutti i luoghi, di nessun tempo ma di tutti i tempi. Lo spettacolo, inserito nel progetto “Bernarda talks to the world”, ha avuto il riconoscimento della Comunità europea. Una sera Max e Paul si trovano a casa di Max per la solita partita a carte. Stanno aspettando Simon che è in ritardo. Quando quest’ultimo arriva, sconvolto, confessa di aver strangolato la moglie e cerca negli amici un alibi. Opposte sono le posizioni di Max e Paul: più intransigente il primo, più indulgente il secondo. I tre amici parlano per tutta la notte delle rispettive mogli, della loro amicizia fino a che Simon crolla sul divano. I due amici discutono se mentire alla giustizia per proteggere l’amico oppure denunciarlo. Quando Simon si sveglia, il telefono squilla... Lo spettacolo ha avuto un enorme successo in Francia con tre grandi interpreti: Jean Reno, Richard Berry e Patrick Braoudé. Un viaggio che comincia da una mansarda dove un uomo riscopre vecchi oggetti, libri e canzoni di un’Italia che sapeva anche ridere... Dove è finito quello stato d’animo collettivo? Attraverso il racconto ironico di usanze e modi di parlare, ripercorreremo un’epoca di grande sogno che abbiamo forse dimenticato: gli anni Sessanta e Settanta. Stefano Masciarelli, attore poliedrico e cantante, regalerà una serata intensa di ricordi e canzoni, partendo da Alberto Sordi, per passare a Domenico Modugno e a tanti altri cantanti e successi di quell’Italia del sorriso e del sogno. Rivivremo le atmosfere leggere e a volte scanzonate di quel mondo (ritrovando i sapori, gli umori, le speranze) che oggi ci appare lontano e forse un po’ ingenuo, ma a cui guardiamo con tenerezza e un po’ di nostalgia. modalità di pagamento: contanti – assegno Spettacoli fuori abbonamento LA CASA DI BERNARDA ALBA biglietto singolo spettacolo euro 15,00 ingresso gratuito per gli abbonati alla stagione* Mastro Don Gesualdo *dietro presentazione del tagliando di abbonamento. 13 marzo L’uomo dal fiore in bocca prezzi stagione teatrale 2015-2016 biglietto singolo spettacolo euro 15,00 abbonamento completo 13 spettacoli intero euro 100,00 | ridotto 75,00 pacchetto 8 spettacoli a scelta euro 70,00 pacchetto 5 spettacoli a scelta euro 50,00 CHIEDILO A GIGIO biglietto singolo spettacolo euro 15,00 abbonati alla stagione euro 10,00* 20 febbraio 5 marzo potete usufruire del servizio di prenotazione telefonando ai numeri: 070 765 831 – 377 70 80 898 oppure scrivendo a: [email protected] CADUTA DI STILE ingresso gratuito Un borghese piccolo piccolo Gigio Bonetti è un piccolo impiegato di banca che presta il proprio appartamento ai suoi superiori con la promessa di far carriera. A complicare le cose, un’impiegata di cui è innamorato e un direttore che lo metterà di fronte alla scelta della sua vita. Ispirato a “L’appartamento” di Billy Wilder e, nella scenografia, ai dipinti di Edward Hopper, racconta con ironia la solitudine urbana, la notte, simbolo dell’essere soli in una grande città. Il protagonista racconta le vicende licenziose di colleghi e superiori che concupiscono giovani donne, mentre lui, uomo dalle poliedriche sfaccettature, cerca l’amore. In un gioco di specchi i personaggi si muovono in un ambiente geometrico lineare come delle sagome ispirate al fumetto, sopra le note di allegre melodie. Prenotazioni riduzioni: giovani < 26 | anziani > 65 residenti a Sinnai 23 gennaio 10 gennaio 19 marzo Incendi Chiedilo a Gigio Contatti 6 aprile La casa di Bernarda Alba 15 aprile Le nostre donne 22 aprile la vita è Stavamo meglio quando stavamo peggio? Teatro civico di Sinnai via della Libertà - 09048 Sinnai (CA) telefono: 070 765 831 – 377 70 80 898 mail: [email protected] www.teatrocivicosinnai-effimeromeraviglioso.it stagione 2015-2016 teatro civico di sinnai spettacolo fuori abbonamento, ingresso gratuito sabato 14 novembre, ore 21 sabato 21 novembre, ore 21 domenica 29 novembre, ore 19 CADUTA DI STILE STORIAFINTA FLEBOWSKY. STORIE DI ORDINARIA CORSIA da “Esercizi di stile” di Raymond Queneau L’Effimero Meraviglioso regia Maria Assunta Calvisi, con gli allievi della Scuola di teatro “Fulvio Fo” “Esercizi di stile” è un testo di grande fascino. La traduzione di Umberto Eco (più una riscrittura e una rivisitazione) rende questo testo ancora più interessante e intrigante. In fondo, com’è dichiarato nel titolo, sono diversi modi di dire, di raccontare uno stesso fatto. Ma in realtà poi diventa un vero e proprio gioco, colto e raffinato che avvince, diverte. Si gioca con la lingua, con i significati, con la scrittura. E tutto questo materiale ha innescato un processo di creatività nei venti allievi/attori che si sono misurati con il testo capendolo, rispettandolo, distorcendolo, secondo il loro estro. E quindi adattamenti, canzoni, produzione di brevi testi “queneauniani”, piccole coreografie, scene corali dove Queneau ha strizzato loro l’occhio bisbigliando: dai, lanciatevi, manipolate, create, divertitevi! Però quanta fatica! di Lelio Lecis Akròama regia Lelio Lecis, con Simeone Latini e Marion Constantin Sospeso fra immedesimazione e distacco, fra passione e straniamento, un uomo solo guarda il mare e narra a se stesso una storia d’amore: forse la inventa o la ricorda. La ragazza, in fuga da una famiglia carrieristica americana, è approdata in una setta religiosa: “I Bambini di Dio”. Distribuisce volantini sulla fine del mondo imminente ai semafori, ed è qui che lui la incontra e se ne innamora perdutamente. Insieme fanno un viaggio, percorrono una Sardegna che scorre monotona nella cornice del finestrino dell’auto. L’amore negli squallidi alberghetti fuori stagione, fobie sessuali, l’angoscia e poi, infine, la noia. Scritto agli inizi degli anni Ottanta come sceneggiatura cinematografica e destinata in origine a un’opera video. di Fabrizio Blini MenteComica regia Gigi Piola, con Nicola Pistoia, Ketty Roselli, Armando Puccio Un’iniezione di umorismo per il benessere sociale! Con questo spirito lo spettacolo racconta di pigiami, di camici, di reparti. Un’antropologia della flebo che traduce le esperienze di corsia sul palco e le trasforma in un momento di riflessione. “Flebowsky” è un manuale di degenza ospedaliera tratto da un libro scritto da un vero paziente che ha deciso di ridere delle proprie malattie con l’obiettivo di ristabilire un sano rapporto tra malati, medici, ospedali. In ospedale tutto funziona al contrario: il posto più freddo si chiama “camera ardente”, al pronto soccorso si passa col rosso e ti fermano col verde, ci sono le corsie ma non si corre… Una terapia del sorriso perché non è vero che una risata ci seppellirà! Una risata ci dimetterà! sabato 5 dicembre, ore 21 domenica 6 dicembre, ore 19 domenica 13 dicembre, ore 19 sabato 19 dicembre, ore 21 domenica 10 gennaio, ore 19 sabato 23 gennaio, ore 21 di e con Marta Proietti Orzella e i NoiseOff: Alessandro Aresu (batteria), Andrea Loi (basso), Luca Pauselli (chitarra), Sara Proietti Orzella (voce) L’Effimero Meraviglioso CHERRIDORAS di Elena Musio compagnia Ilos regia Elena Musio, con Rosa Beccu, Teresa Loi, Elena Musio, Gian Luigi Moreddu, Nicola Guiso, Marta Proietti Orzella e Maria Antonia Sedda EDITH, LA VOCE DELL’ANIMA LA SPIAGGIA NOCHE TANGUERA RISO AL SALTO Uno spettacolo comico musicale, un coloratissimo viaggio all’insegna della spensieratezza e dell’allegria, strizzando l’occhio alla rivista con sketches originali e pezzi di repertorio, al varietà televisivo degli anni d’oro e ai comici attori brillanti che hanno reso grande la cultura del nostro Paese. Tutto si svolge in un bar, di cui la protagonista e i NoiseOff sono sfortunati gestori (data la crisi nel mondo del teatro...). Il gruppo musicale che dovrebbe suonare nel locale per una serata organizzata non si presenta: ai gestori viene la voglia di riprendere a suonare, a recitare, nonostante le contingenze. Nel frattempo nel locale si alternano avventori bizzarri, personaggi grotteschi, con un finale inaspettato. Nelle miniere della Sardegna si sviluppano le storie che la narratrice, testimone diretta dell’evoluzione di una comunità, ripercorre sul filo della memoria: non solo la dura e spietata quotidianità, ma soprattutto l’umanità delle persone, la grande rete che si muoveva in aiuto di chi aveva subito una disgrazia o un’ingiustizia, terrena o divina che fosse. Col passare degli anni, come scrive Iride Peis Concas «le vene del minerale si sono esaurite, i minatori non scendono più sotto terra, le donne non separano più l’utile dallo sterile e la campana del riposo tace, le famiglie dei minatori si sono disperse nei loro paesi d’origine… nulla è più come prima». Una rievocazione lontana sia dalle tradizionali messe in scena disperate e struggenti, che da quelle false e consolatorie. di Anna Lisa Mameli OfficinAcustica arrangiamenti e direzione musicale Corrado Aragoni, con Anna Lisa Mameli (voce), Corrado Aragoni (pianoforte), Remigio Pili (accordeon), Massimo “Maso” Spano (contrabbasso), Alessandro Garau (drums) Dai sobborghi di Parigi all’Olympia, fino alle tournée in America, Edith Piaf ha stregato il mondo con la sua voce “insanguinata”, che nemmeno l’alcool e la malattia hanno potuto incrinare. Una vita a voce spiegata, spinta fino all’ultimo respiro. Edith, il passerotto che temeva la notte come le tenebre dell’inferno, fragile e insieme indistruttibile, eternamente innamorata… Un ritratto musicale e poetico, una passeggiata a piedi nudi per i marciapiedi di Parigi, alla ricerca dei luoghi dell’anima che la sua voce e le sue canzoni hanno saputo così bene raccontare, dipingere, illuminare. La vogliamo ricordare e omaggiare nella giornata del suo compleanno quando avrebbe compiuto cento anni, se non avesse chiuso per sempre il sipario del palcoscenico della sua travagliata vita, a soli quarantotto anni. di Luca De Bei La Fabbrica Illuminata regia Marco Parodi, con Elena Pau Irene si interroga sulla propria vita, alla ricerca di una ragione per la sua solitudine che affonda le radici nell’infanzia, che vive e cresce in una mancanza sottile e divorante: quella di un padre, un uomo che ha abbandonato la sua famiglia per crearsi una nuova vita, un nuovo nucleo affettivo. Irene affronta la sua esistenza con coraggio e con ironia, ma con dolorosa ostinazione non rinuncia a conoscere la verità, anzi a cercarla senza tregua, a volte disperatamente, a volte solo per potersi dichiarare viva. La spiaggia è il luogo metaforico e fisico di questa ricerca. È il teatro degli incontri con il padre perduto e, forse, un giorno ritrovato. In questa immensa distesa di sabbia il dolore sembra placarsi un po’, la coscienza anestetizzarsi e la verità, che affiora lentamente, farsi addirittura più accettabile. Compagnia Naturalis Labor, in collaborazione con Cedac Centro multidisciplinare della Sardegna coreografia e regia Luciano Padovani di e con Marcelo Ballonzo, Elena Garis, Loredana De Brasi, Tobias Bert, Sandhya Nagaraja, Patrizio Di Diodato musiche dal vivo con il gruppo Lumère de tango: Stefano Giavazzi (pianoforte), Cristina Bertoli (flauto), Marco Fabbri (bandoneon) In scena il Tango, quello vero, autentico, coniugato con le invenzioni sceniche e drammaturgiche che da anni contraddistinguono il lavoro del coreografo. Una visione d’altri tempi: in scena, oltre ai sei tangueros, esseri apparentemente inanimati, sedie, corde, lampade, un armadio. Meraviglia, ironia, colpi di scena. Passione. «Noche tanguera dal cuore vero. Il coreografo e danzatore offre l’autenticità coniugata con le sue invenzioni sceniche… e il teatro si fa milonga». A. Agosti, Giornale di Vicenza «Incanta la “noche tanguera” di Luciano Padovani… Il risultato è di raffinata eleganza, fin dalla prima scena, musiche suonate dal vivo dal bravissimo gruppo Lumière de tango». A. Galetto, Arena di Verona sabato 20 febbraio, ore 21 domenica 21 febbraio, ore 19 MASTRO DON GESUALDO di Giovanni Verga regia Guglielmo Ferro, con Enrico Guarnieri, Ileana Rigano, Rosario Minardi, Francesca Ferro, Nadia De Luca, Giovanna Centamore, Vincenzo Volo, Rosario Marco Amato, Pietro Barbaro, Maddalena Longo Chiavaro, Gianni Fontanarosa La riduzione del romanzo e la messinscena dello spettacolo sono affidate al regista Guglielmo Ferro, figlio di Turi Ferro interprete del Mastro-don Gesualdo nel 1967. La sua profonda conoscenza del teatro contemporaneo è indispensabile per un’operazione culturale che mira, nel rispetto assoluto del valore storico-letterario del testo verghiano, a una trasposizione più attuale. Guglielmo Ferro intende ricontestualizzare il concetto di “roba” che permea il romanzo, l’incessante e frenetica attività di speculazione di un mondo di estremo materialismo, dove non c’è posto per i sentimenti. Un mondo senza spazio e tempo, in cui i personaggi sono “fotografati” come una marionetta che non può fare altro che andare incontro al proprio destino. febbraio 2016 sabato 5 marzo, ore 21 domenica 13 marzo, ore 19 UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA INCENDI Il romanzo, che diverge dal film in alcuni nodi narrativi essenziali, è un ritratto di agghiacciante attualità del nostro paese. La sua peculiarità è la tinta grottesca con cui Vincenzo Cerami descrive le umili aspirazioni del protagonista Giovanni Vivaldi. Un uomo di provincia che lavora al ministero, il cui più grande desiderio è quello di “sistemare” suo figlio Mario, proprio in quel ministero in cui lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Ecco l’inizio della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”. Si consuma così il dramma che si intreccia con una vena di ironia che permea anche il romanzo. In scena Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi, due grandi interpreti del teatro italiano. È uno dei più grandi capolavori della drammaturgia italiana. In un “misero caffè notturno” di una stazione avviene l’incontro tra l’uomo dal fiore in bocca e il “pacifico avventore” che darà vita a un dialogo crescente e intenso fino alla rivelazione del suo male senza scampo. Un semplice innesto drammaturgico, come quello di un treno perso alla stazione, rende possibile lo sviluppo di un dialogo profondo che cresce d’intensità nelle pieghe della scrittura e ci pone di fronte a quesiti inevitabili sulla vita e sul rapporto tra le persone. La novità di questa messa in scena: due generazioni di attori che si confrontano sulla “lettura” e la trasposizione sulla scena del personaggio, alternandosi nei ruoli. Tutto nasce dall’apertura del testamento lasciato dalla madre appena morta: un silenzio ostinato ed enigmatico aveva accompagnato la donna nei suoi ultimi anni di vita. Ora, a ciascuno dei due giovani, lascia una lettera, destinata l’una al padre che essi credevano morto, l’altra al fratello di cui ignoravano l’esistenza. La vicenda assume il carattere dell’inchiesta, l’inseguimento di un enigma da sciogliere che porterà i due ragazzi a ripercorrere i sentieri di quel paese lontano, paese di guerre fratricide, sulle orme della madre e di se stessi. Una terribile verità sta alla fine di quel cammino. Si segnala nel cast la presenza di Leonardo Tomasi, giovane allievo della nostra Scuola di Teatro “Fulvio Fo”. di Vincenzo Cerami Compagnia Molière adattamento e regia Fabrizio Coniglio, con Giuseppe Pambieri, Lia Tanzi e altri cinque attori da definire di Luigi Pirandello (debutto) Il Salto del Delfino regia Nicola Michele, con Tino Petilli e Nicola Michele di Waid Mouawad Sardegna Teatro regia Guido De Monticelli, con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Isella Orchis, Marta Proietti Orzella, Cesare Saliu, Giorgia Senesi, Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Luigi Tontoranelli, Agnese Fois, Leonardo Tomasi