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Presentazione di PowerPoint

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Presentazione di PowerPoint
Udine, 11 marzo 2011
Sala Scrosoppi
GLI STRUMENTI FINANZIARI
DERIVATI PER IMPRESE NON
FINANZIARIE
STUDIO ASSOCIATO MOLARO – PEZZETTA – ROMANELLI – DEL FABBRO
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DEFINIZIONE DI
STRUMENTI DERIVATI
Definizione di strumento finanziario
(principi contabili internazionali)
Qualsiasi contratto che dia origine a una attività finanziaria
per un soggetto e a una passività finanziaria o a uno
strumento rappresentativo del capitale per un altro
soggetto
 Accezione estremamente ampia
 Comprende attività (ad esempio un credito), passività (ad
esempio un debito) o una posta di patrimonio netto
(azione o quota)
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DEFINIZIONE DI
STRUMENTI DERIVATI
 I contratti derivati sono una particolare categoria di
strumenti finanziari (IAS 39)
 Essi sono dotati di 3 caratteristiche:
1) Il loro valore muta come conseguenza del mutamento
assunto da una variabile (ad esempio: un tasso di
interesse, il prezzo di uno strumento finanziario quale
un titolo o di una merce)
2) Non richiedono un investimento iniziale o ne
richiedono uno di importo inferiore a quello che
sarebbe stato necessario per la stipula di altri contratti
che reagiscono in modo analogo alle variabili di
mercato
3) Trovano regolamento in un momento differito rispetto
alla negoziazione
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DEFINIZIONE DI
STRUMENTI DERIVATI
DEFINIZIONE
 i derivati sono contratti ad esecuzione differita il cui
valore dipende (DERIVA) dall’andamento del valore di
una attività o dal verificarsi di un evento
oggettivamente osservabile
 L’attività o l’evento che influenzano il derivato è detto
sottostante
 Il risultato finanziario del derivato è detto pay off ed è
calcolabile mediante funzioni matematiche
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1/6 – DEFINIZIONE DI
STRUMENTI DERIVATI
POSIZIONE
-
colui che acquista un’attività assume una posizione lunga, in
quanto si espone ad un rischio se i rendimenti della stessa
scendono;
-
colui che vende un’attività assume una posizione corta e si
espone al rischio in caso di rialzo del mercato.
La protezione dal rischio richiede di intraprendere un’operazione
finanziaria che compensa una posizione lunga assumendo una
posizione corta supplementare, o che compensa una posizione
corta assumendone una lunga supplementare.
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FINALITA’ DEGLI
STRUMENTI DERIVATI
 Negoziazione:
– Speculazione: “scommessa” sulla variazione futura di
un sottostante (merci, valute, tassi, indici, etc.)
 Si assume una esposizione al rischio
– Arbitraggio: sfruttamento, attraverso due contratti
contemporanei di segno opposto sullo stesso
sottostante, delle differenze di prezzo
 Non si assume alcuna esposizione al rischio
 Copertura (Hedging)
– Copertura dai rischi di cambio, di tasso di interesse, di
liquidità e di commodity
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DEFINIZIONE DI
OPERAZIONI DI COPERTURA
Un’operazione è di copertura se e solo se
permette di ridurre o eliminare un rischio finanziario.
La definizione fiscale dei derivati di copertura, contenuta nell’art. 112
TUIR è sostanzialmente uguale.
Caratteristica fondamentale del derivato di copertura:
la diretta correlazione a una specifica attività o passività o a
insiemi omogenei di attività e passività.
Non è derivato di copertura, quindi, quello destinato a coprire
genericamente una massa indistinta di attività o passività
– ad esempio: l’ammontare medio dell’esposizione bancaria.
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DERIVATI DI COPERTURA

1.
2.
3.
Provvedimento della Banca d’Italia
Anche se abrogato con l’adozione degli IAS continua a
fornire indicazioni utili:
Un’operazione fuori bilancio è considerata di copertura
quando:
Vi sia l’intento della banca o dell’ente finanziato di porre
in essere tale copertura
Vi sia elevata correlazione in termini di caratteristiche
tecnico – finanziarie tra derivato di copertura e
attività/passività coperte
Le condizioni di cui ai punti 1) e 2) siano documentate da
evidenze interne della banca o dell’ente finanziato
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TIPOLOGIE DI DERIVATI
 FORWARD (contratti a termine)
 SWAP
 OPZIONI
– MERCATI OTC:
» Prodotti non standardizzati
» Minore trasparenza
» Rischio di credito della controparte: garanzie
 FUTURES
 OPZIONI
– BORSA
» Prodotti standardizzati
» Maggiore trasparenza
» Rischio di credito della controparte: sistema dei
margini
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TIPOLOGIE DI DERIVATI
 Italian Derivatives Market:
– IDEM è un mercato finanziario regolamentato italiano in
cui sono negoziati i derivati
– Opera dal 1994
– Il rischio di controparte viene gestito attraverso la
Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G), detta
Clearing House che assume il ruolo di controparte
 Meccanismo dei margini
 somme che i partecipanti versano a garanzia
della propria posizione
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TIPOLOGIE DI DERIVATI





Il sistema dei Margini è il principale sistema di gestione del rischio adottato da CC&G
– ogni partecipante deve Margini per coprire i costi teorici di liquidazione cui CC&G
andrebbe incontro per chiudere le posizioni del Partecipante in caso di suo default
Margini Iniziali sono calcolati su base giornaliera per coprire i costi teorici di
liquidazione a cui CC&G andrebbe incontro nel caso di insolvenza di un Partecipante,
per chiudere le posizioni alle più sfavorevoli condizioni di mercato ragionevolmente
ipotizzabili, nell’ambito dell’ “Intervallo del Margine”: un range di variazione dei prezzi
massimo.
– L’Intervallo del Margine applicato a ciascuno strumento finanziario è rivisto
periodicamente sulla base di analisi
Margini Infragiornalieri sono richiesti da CC&G nel caso di improvvise e significative
variazioni dei prezzi o se necessario sulla base dell’esposizione di rischio complessiva
di un Partecipante.
I margini Iniziali possono essere versati sia in contante che in Titoli di Stato Italiani,
Francesi e Tedeschi.
Default Fund sono tre (Comparto Azionario e dei Derivati Azionari; il Comparto dei
Derivati dell’Energia; Comparto Obbligazionario)
– Hanno lo scopo di coprire i rischi derivanti da variazioni significative dei prezzi o
dei tassi di interesse.
– Sono il risultato stress tests.
– Ogni Partecipante vi contribuisce mensilmente in proporzione ai Margini Iniziali
versati nel mese precedente.
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SWAP
 Con uno swap due parti si accordano per scambiare fra
loro flussi di pagamento a date certe e prefissate
 L’ammontare dei flussi di cassa pagati da una parte
all’altra è funzione di un sottostante (ad esempio un tasso
di interesse o un tasso di cambio fra valute)
 Gli swap sono contratti OTC (non sono negoziati in mercati
regolamentati)
 Prevedono prestazioni che al momento della stipula sono
fra loro equivalenti (il valore iniziale del contratto è nullo)
 La variazione del valore del sottostante durante lo swap
comporta differenziali che vengono liquidati e pagati
periodicamente fra le parti
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SWAP
 Vi sono vari tipi di swap
– Swap di interessi (Interest Rate Swap, IRS): cfr ultra
– Swap di valute (currency swap, CS): due parti si
scambiano nel tempo un flusso di pagamenti
denominati in due diverse valute.
– Swap di commodities: due parti si scambiano nel tempo
un flusso di pagamenti indicizzati rispetto al valore di
mercato di una commodity e a un tasso fisso dall'altro
(Oil swaps)
– Swap di protezione da insolvenza (Credit default swap,
CDS). Una parte paga all’altra premio periodico in
cambio di un pagamento di protezione nel caso di
insolvenza dell’emittente l’attività finanziaria
sottostante
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INTEREST RATE SWAPS
(IRS)
DEFINIZIONE
L’Interest Rate Swap (IRS) è un contratto mediante il quale due
parti si impegnano a scambiarsi a date stabilite e per un periodo
di tempo prefissato, pagamenti di interessi, calcolati su uno
stesso capitale nozionale di riferimento, non oggetto di scambio.
 In particolare
– Una parte si impegna a pagare all’altra interessi calcolati
utilizzando un predeterminato tasso fisso
– L’altra parte si impegna a pagare alla prima gli interessi
calcolati utilizzando un predeterminato tasso variabile
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INTEREST RATE SWAPS
(IRS)
 Plain Vanilla Swap:
– Dura un numero intero di anni
– Uno dei flussi è basato su un tasso di interesse fisso,
mentre l’altro è indicizzato su un tasso variabile
– Il capitale nozionale resta invariato per tutta la durata
del contratto
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INTEREST RATE SWAPS
(IRS)
 L’impresa Alfa ha contratto un conto corrente ipotecario
per € 1.000.000, scadenza 12 mesi, con tasso Euribor 6
mesi + 1
 Alfa vuole coprirsi dal rischio di apprezzamento dei tassi di
interesse.
 Stipula quindi, con controparte una banca, un Plain Vanilla
Swap avente le seguenti caratteristiche:
 durata 1 anno
 regolazione: trimestrale
 nozionale: € 1.000.000
 Tasso fisso: 5%
 Variabile di riferimento: Euribor 6 mesi + 1
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INTEREST RATE SWAPS
(IRS)
Date
1/3/2011
1/6/2011
1/9/2011
1/12/2011
1/3/2012
TOTALI
Euribor 6 Alfa paga
mesi + 1
6%
0
5%
12.500 =
1.000.000 x
5% x 3 /12
4%
12.500
3%
12.500
2%
12.500
50.000
Banca Paga
0
18.000 =
1.000.000 x
6% x 3 / 12
12.500
10.000
7.500
48.000
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Flusso
netto
0
+ 5.500
0
- 2.500
- 5.000
- 2.000
INTEREST RATE SWAPS
(IRS)
(l’esempio che segue è mutuato da materiale didattico di M. Rutigliano)
 L’impresa Alfa contrae un finanziamento con una banca,
avente le seguenti caratteristiche:
– Stipula: 1.2.2002
– Scadenza: 30.6.2009
– Tasso di interesse: Euribor 6 mesi
– Periodicità: semestrale
– Valore nominale: 300.000
 Ritenendo che i tassi di interesse possano aumentare,
stipula con la medesima banca un IRS, di durata però
inferiore a quella del finanziamento
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INTEREST RATE SWAPS
(IRS)
 Caratteristiche dell’IRS:
– Stipula: 1.2.2002
– Scadenza: 31.12.2006
– Nozionale: 300.000
– Periodicità: semestrale
– Alfa paga: tasso fisso 3,8%
– Banca paga: Euribor 6 mesi
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INTEREST RATE SWAPS
(IRS)
 A fine 2002:
– Interessi passivi pagati su finanziamento a tasso variabile:
10.950
– Differenziali da swap pagati: 450
– Costo complessivo del finanziamento: 11.400 = 10.950 +
450
– Tasso effettivo del finanziamento: 11.400 : 300.000 = 3,8%
– L’obiettivo di copertura è stato raggiunto, anche se, senza
swap, l’impresa avrebbe pagato 450 in meno
 Dato che è un derivato di copertura vige il principio di coerenza
valutativa con l’attività coperta (il mutuo), che non è valutata al
minore fra costo e mercato
 Anche il derivato resta valutato al costo (no esposizione del fair
value in stato patrimoniale)
 Esposizione del fair value in nota integrativa (cfr. infra)
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INTEREST RATE SWAPS
(IRS)
 L’impresa decide di estendere la copertura per tutta la durata
del finanziamento;
 A tal fine ristruttura il derivato prima della sua estinzione
chiudendolo e aprendone uno nuovo
 La banca propone una cd. strategia “zero cost”:
– Il fair value del derivato estinto è fatto pari al fair value del
nuovo derivato;
– Il fair value del derivato da estinguere, al 30.6.2003 è
negativo per l’impresa di 4.500
 Possibilità:
 L’impresa paga subito 4.500 e stipula un nuovo
derivato con fair value pari a zero;
 L’impresa stipula un nuovo derivato il cui fair value sia
reso pari a quello estinto mediante il riconoscimento
de parte della banca di un up front di 4.500
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INTEREST RATE SWAPS
(IRS)
 Caratteristiche del nuovo IRS
– Stipula: 30.6.2003
– Scadenza: 30.6.2009
– Nozionale: 300.000
– Periodicità: semestrale
– Alfa paga: tasso fisso
 2,9% da 30.6.2003 a 30.6.2006
 4% da 1.7.2006 a 30.6.2009
– Up front: 4.500
 Di fatto: il fair value del nuovo derivato, senza up front,
sarebbe negativo, per l’impresa, di 9.000 e ciò è (in
sostanza) il valore attuale dei flussi attesi in base al tasso
fisso che l’impresa si è impegnata a pagare
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INTEREST RATE SWAPS
(IRS)
IRS: costi impliciti
SWAP RATE : IMPLIED FORWARD RATE METHOD
FOUR YEAR SWAP, ANNUAL PAYMENTS
PERIODO
GIORNI
curva dei tassi
FORWARD
RATE
1
2
3
4
5
360
360
360
360
360
3,50%
3,60%
4,00%
4,30%
4,50%
3,50%
3,70%
4,80%
5,21%
5,30%
FLOATING C.F.
PV FLOAT CF
FIXED CF
PV FIXED CF
3.500.000
3.700.097
4.804.639
5.205.202
3.381.643
3.447.415
4.271.307
4.398.457
5.000.000
5.000.000
5.000.000
5.000.000
4.830.918
4.658.547
4.444.982
4.225.059
TOTALE
days
notional
Swap fixed rate
15.498.821
360
100.000.000
5,000%
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18.159.506
CURRENCY RATE SWAPS
DEFINIZIONE
Le parti del contratto si impegnano a versare o a
riscuotere
a
una
data
prestabilita
un
importo
determinato in base al differenziale del tasso di
cambio contrattuale e di quello corrente alla data di
scadenza dell’operazione.
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CONTRATTI A TERMINE
DEFINIZIONE
Contratti
per
mezzo
dei
quali
due
controparti
si
accordano per scambiarsi una certa quantità di un
sottostante (merce, valuta, interessi, ecc.) ad una
scadenza (maturity date) e ad un prezzo (forward
price) pattuiti nel contratto.
Spot date
Accordo tra
le controparti
Future price
PREZZO
Posizione
→
Posizione
BENE
lunga
←
corta
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CONTRATTI A TERMINE
 Al momento della stipula le prestazioni di acquirente e venditore
sono (in linea di principio) equivalenti
– Il prezzo di consegna del sottostante equivale al suo prezzo a
termine
– Il prezzo a termine del sottostante equivale al suo prezzo a
pronti, maggiorato di un interesse per il tempo fra data di
stipula e data di scadenza
 La variazione che subisce il prezzo a pronti del sottostante nel
periodo fra la stipula e la scadenza determina il profilo di rischio /
rendimento del derivato
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FORWARD RATE
AGREEMENT (FRA)
 due soggetti si accordano per scambiarsi a una certa
data futura, la differenza tra:
– tra un tasso di interesse fisso, predeterminato (ad es.
5%), e
– un tasso di interesse variabile, rilevato successivamente
alla stipula del contratto (ad es. Euribor),
– calcolata con riferimento a predeterminati
 capitale nozionale (ad es. 1.000.000 €) e
 Periodo (ad es. 3 mesi)
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FORWARD RATE
AGREEMENT (FRA)
 Una impresa prevede di doversi indebitare fra 6 mesi di
1.000.000 di €, che sarà in grado di rimborsare nei
successivi 9 mesi (bullet)
 Le previsioni di andamento dei tassi sono al rialzo da qui a
6 mesi e in ulteriore rialzo nei successivi 9 mesi
– L’impresa sconta un rischio di tasso di interesse
– Negozia un FRA al fine di circoscrivere il rischio di tasso
a un costo massimo rappresentato dal tasso fisso
 (rectius: dalla differenza fra tasso fisso e tasso
variabile, che non potrà mai essere pari a zero;
quindi il costo massimo non sarà mai pari al tasso
fisso)
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FORWARD RATE
AGREEMENT (FRA)
 Caratteristiche del FRA
– Si tratta di un cd FRA 6 x 15
– Due parti:
 L’impresa (acquirente) che pagherà il tasso fisso e
incasserà il tasso variabile
 La controparte che pagherà il variabile e incasserà il fisso
– Data di scambio: 6 mesi
– Tasso di interesse fisso
– Tasso di interesse variabile (Euribor 6 mesi)
– Capitale nozionale: 1.000.000 €
– Durata: 9 mesi
La liquidazione è anticipata
(l’investimento del flusso incassato riduce ancor di più i costi
della operazione)
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CONTRATTI FUTURE
DEFINIZIONE
Un financial future è simile a un contratto forward su tasso
d’interesse, in quanto specifica che uno strumento di debito deve
essere trasferito da una parte all’altra in una specifica data futura.
Rispetto
ai
forwards,
i
futures
presentano
due
vantaggi
principali, conseguenti al fatto che sono negoziati su mercati
regolamentati:
-
non sono soggetti a rischi di insolvenza (grazie alla stanza di
compensazione);
-
sono più liquidi (sono strumenti standardizzati negoziabili su un
proprio mercato di riferimento).
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OPZIONI
DEFINIZIONE
Sono contratti che attribuiscono il diritto di acquistare (opzione call)
o vendere (opzione put) una determinata attività sottostante ad
un prezzo stabilito chiamato prezzo d’esercizio:
-
entro una data predefinita (opzioni americane);
-
ad una data predefinita (opzioni europee) di scadenza.
Usati per finalità di copertura, questi contratti consentono di fissare il
prezzo massimo di acquisto o il prezzo minimo di vendita di
un’attività, mediante il pagamento di un premio, che dipende da
vari fattori (ad es. durata, volatilità e livello dei tassi di interesse).
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OPZIONI

Le opzioni possono essere utilizzate (ad esempio) per migliorare la reddività di attività
finanziarie
– Alfa detiene in portafoglio azioni della società quotata Beta, acquistate per 1.000
– Il valore corrente delle azioni Beta è di 800, perché non hanno pagato dividendi
– Se Alfa vendesse ora le azioni realizzerebbe una minusvalenza di 200 e inoltre
non ha nemmeno goduto dei frutti
– Alfa può vendere una opzione call rappresentata dal diritto conferito a un terzo,
dietro pagamento di un premio (supponiamo pari a 10), di acquistare le azioni di
Beta per il prezzo di 1.000
– Alfa così:
 Si garantisce un frutto derivante dal possesso del titolo (pari al premio)
 Se le azioni restano al di sotto di 1.000 il terzo non avrà nessun interesse a
esercitare la call e comunque si è esposto a un rischio predefinito e limitato
 Se le azioni superano il valore di 1.000 ma non 1.010 il terzo potrebbe avere
interesse a esercitare la call, per rientrare almeno parzialmente del costo
dell’opzione già pagata
 Se le azioni superano 1.010 ma non 1.020 il terzo avrà interesse ad
esercitare la call e Alfa a vendere al terzo le azioni
 Se le azioni superano 1.020 Alfa avrà interesse a rimborsare al terzo l’opzione
a vendere le azioni sul mercato realizzando un profitto maggiore del premio
che ha già incassato
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ASPETTI CIVILISTICI
ART. 2427 - BIS C.C. – informazioni relative al valore equo “fair
value” degli strumenti finanziari
COMMA 1°:
Nella nota integrativa sono indicati, per ciascuna categoria di
strumenti finanziari derivati:
a) il loro fair value;
b) informazioni sulla loro entità e sulla loro natura.
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ASPETTI CIVILISTICI
ART. 2428 C.C. – n. 6 bis – Nella Relazione sulla gestione devono in
ogni caso risultare:
-
in relazione all’uso da parte della società di strumenti finanziari e, se
rilevanti per la valutazione della situazione patrimoniale e finanziaria e
del risultato economico dell’esercizio:
a) gli obiettivi e le politiche della società in materia di gestione del rischio
finanziario, compresa la politica di copertura per ciascuna principale
categoria di operazioni previste;
b) l’esposizione della società al rischio di prezzo, al rischio di credito, al
rischio di liquidità e al rischio di variazione dei flussi finanziari.
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ASPETTI CONTABILI
Il documento OIC 3 prevede che le informazioni sul fair value, sulla
natura e sull’entità per ciascuna tipologia di strumento finanziario
derivato vengano proposte:
-
nel caso in cui il numero di contratti sia significativo, con due
tabelle articolate, una per i derivati di negoziazione, una per i
derivati di copertura;
-
nel caso in cui il numero di contratti sia contenuto, fornendo le
seguenti informazioni: tipologia di contratto derivato, finalità (trading
e copertura); valore nozionale; tipo di rischio finanziario sottostante;
fair value del contratto derivato; attività/passività coperta (per i
contratti derivati di copertura); fair value dell’attività/passività
coperta, se disponibile (per i contratti derivati di copertura).
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TABELLA OIC INFORMATIVA
DI BILANCIO PER I DERIVATI
SOTTOSTANTI
_______
OPERAZIONI
Tassi di
interesse e
titoli di debito
Titoli di
capitale e
indici azionari
Tassi di
cambio
Crediti
Derivati quotati (future,
opzioni)
Derivati non quotati
(derivati finanziari,
creditizi)
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Altri valori
ASPETTI CONTABILI
Documenti di riferimento:
-
Principio contabile n.26 – “operazioni e partite in moneta estere”;
-
Principio contabile n.19 – “fondi rischi e oneri, il t.f.r. e i debiti”.
Alle operazioni fuori bilancio relative a contratti derivati su titoli, valute,
tassi e indici di Borse devono applicarsi i medesimi criteri di valutazione
stabiliti per le corrispondenti attività e passività in bilancio, di
conseguenza, se il derivato non è di copertura:
“le perdite nette maturate in relazione alle operazioni in argomento
devono essere stanziate in appositi fondi del passivo di stato
patrimoniale nella voce B.3.”
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ASPETTI CONTABILI
Nel corso dell’esercizio si rilevano:
– i differenziali di interessi o di cambio pagati o incassati;
– i premi (nel caso delle opzioni);
– addebitando o accreditando le voci:
• C 16) d) (differenziali positivi su interessi)
• C 17) (differenziali negativi su interessi e premi su opzioni)
• C 17-bis) (utili o perdite su cambi)
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ASPETTI CONTABILI
TIPOLOGIA DI
DERIVATO
FONTE DI
RIFERIMENTO
Currency future
PPCC 26
Costo, con rateizzazione del
differenziale
Minore tra costo e
mercato
FRA
PPCC 19 e d.lgs.
87/92
Valutazione coerente con
attività/passività coperta. Quindi:
Costo: se l’attività/passività è
valutata al costo;
Minore tra costo e mercato (negli
altri casi)
Minore tra costo e
mercato
Interest rate
swaps
PPCC 19 e d.lgs.
87/92
Valutazione coerente con
attività/passività coperta. Quindi:
Costo: se l’attività/passività è
valutata al costo;
Minore tra costo e mercato (negli
altri casi)
Minore tra costo e
mercato
Currency option
PPCC 26
Costo, con rateizzazione del
premio / sconto
Minore tra costo e
mercato
COPERTURA
TRADING
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DERIVATI SPECULATIVI
CONTABILIZZAZIONE
-
Non vi è rischio da coprire o il derivato comunque “non si qualifica”
come di copertura.
-
Adeguata informativa in Nota integrativa.
-
Rivalutazioni: non rilevano.
-
Svalutazioni: a conto economico (perdite su cambi oppure rettifiche
di valore di attività finanziarie) e passività (altri debiti).
-
Flussi differenziali pagati/incassati: conto economico (oneri/proventi
finanziari).
-
Premi opzioni (comprate o vendute): capitalizzati (attività /
passività: altri titoli / altri debiti).
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APPLICABILITÀ
IAS 39
L’applicazione delle disposizioni ex IAS 39 non può condurre a travalicare
alcuni limiti costituiti dalle disposizioni di cui:
-
al secondo comma dell’art. 2423 (chiarezza, verità e correttezza);
-
all’art. 2423-bis (prudenza e competenza).
Ne consegue che l’utilizzo, in particolare dello IAS 39 e specie per quanto
attiene alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati,
trova un limite nella
necessaria applicazione del principio di prudenza
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CONTI D’ORDINE
Il principio contabile n. 22 stabilisce che i contratti derivati vadano rilevati
nel sottosistema degli impegni, tra i conti d’ordine. Il documento riporta,
inoltre, le seguenti regole:
-
tenuto conto dei principi generali per la redazione del bilancio di
esercizio, il valore deve essere tale che il messaggio trasmesso al
lettore sia il più corretto possibile;
-
devono, quindi, essere evitati sia i valori simbolici sia, qualora
fuorvianti, i valori nominali;
-
ne deriva che gli impegni non quantificabili devono essere oggetto di
illustrazione in nota integrativa, tralasciando l’esposizione nei conti
d’ordine.
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RINEGOZIAZIONE DEI
CONTRATTI DERIVATI
In alcune situazioni accade che una società estingua
anticipatamente un contratto derivato classificato come di
copertura e, a fronte del mantenimento in bilancio dello strumento
coperto, sottoscriva un nuovo derivato di copertura.
Spesso il fair value del contratto oggetto di estinzione anticipata e
il fair value del nuovo contratto coincidono (“rimodulazione del
derivato).
Queste operazioni richiedono di identificare e contabilizzare
separatamente:
-
l’utile (o la perdita) relativa all’estinzione del primo derivato;
-
il valore di accensione del nuovo contratto.
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RINEGOZIAZIONE DEI
CONTRATTI DERIVATI
Si possono presentare due possibilità:
a) Il nuovo derivato viene contabilizzato come contratto di copertura. Si
dovrà procedere alla separata contabilizzazione del:
- Costo per la chiusura del vecchio derivato, che dovrà essere
ammortizzato lungo la durata residua dell’operazione originaria di
copertura;
- Up front incassato sul nuovo contratto, che dovrà essere ammortizzato
lungo la durata della nuova operazione di copertura.
B) Il nuovo derivato non viene considerato come di copertura, ma di
trading. Si dovrà procedere alla separata contabilizzazione del:
- Costo per la chiusura del vecchio derivato, che verrà ammortizzato
lungo la durata residua dell’operazione originaria di copertura;
- Fair value del nuovo contratto, che dovrà essere successivamente
valutato in base al principio del minore fra costo e mercato.
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INDICAZIONI PRATICHE
1. Per verificare l’esistenza dei derivati: monitoraggio centrale rischi
mediante richiesta formulata dal legale rappresentante dell’impresa
alla locale sede Banca d’Italia
Per valutare i derivati (a fine esercizio):
1. chiedere per tempo alla banca che ha «venduto» il derivato il mark
to market dello stesso alla data di chiusura dell’esercizio;
2. Eventualmente far verificare la valutazione della banca a esperti
indipendenti (attuari o società specializzate)
2. Per uscire da situazioni di perdite pesanti: affrontare la negoziazione
con la banca sulla base di un progetto di ristrutturazione dei derivati
effettuato da esperti, ovvero trasformando in mutuo a medio /lungo
termine il fair value negativo per l’impresa
3. Valutare con un legale di fiducia le modalità di sottoscrizione del
derivato e l’informativa resa dall’intermediario finanziario
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