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Fare sistema per portare in tavola tutti i colori dell

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Fare sistema per portare in tavola tutti i colori dell
dall’elaborazione del progetto all’attuazione
PROGETTI INTEGRATI di FILIERA
ESPERIENZE DAL TERRRITORIO
il Progetto Integrato di Filiera
FARE SISTEMA PER PORTARE IN
TAVOLA TUTTI I COLORI
DELL’ORTOFRUTTA VENETA.
a cura di
Cesare Bellò
Direttore A.O.P. VENETO ORTOFRUTTA Soc. Cons. a r.l.
Legnaro (Padova), 7 e 14 Febbraio 2012
dall’elaborazione del progetto all’attuazione
PROGETTI INTEGRATI di FILIERA
PRESENTAZIONE
Perché il PIF - L’idea
L’idea era “unire le forze provenienti da percorsi in parte comuni per
affrontare meglio le sfide del domani e del mondo globale”
Gli obiettivi
Rilanciare la competitività e la redditività del settore ortofrutticolo regionale
attraverso una adeguata organizzazione dell’intera filiera, una efficace
aggregazione e concentrazione dell’offerta, l’innovazione di prodotto, una
logistica razionale ed efficiente, la promozione e la valorizzazione delle
produzioni tipiche e di qualità, l’attivazioni di possibili integrazioni e sinergie
commerciali, il riequilibrio dei rapporti di filiera.
Le dimensioni del progetto
Il 18/03/2008, 6 O.P. hanno costituito A.O.P. Veneto Ortofrutta la prima
Associazione di Organizzazione di Produttori della Regione Veneto, nel 2009
ha aderito un’altra OP nel settore dei piccoli frutti.
L’A.O.P. è stata riconosciuta dalla Regione Veneto con Decreto della
Direzione Regionale Produzioni Agroalimentari n 53. del 03/07/2008.
Misure attivate con il PIF: 111, 114, 121, 123, 133
dall’elaborazione del progetto all’attuazione
PROGETTI INTEGRATI di FILIERA
Alla A.O.P. VENETO ORTOFRUTTA Soc. Cons. a r.l. aderiscono
attualmente le seguenti Organizzazione di Produttori :
•
•
•
•
•
•
•
O.P. C.O.P. di San Giovanni Lupatoto (VR)
O.P.O. Veneto di Zero Branco (TV)
O.P. ORTOROMI di Borgoricco (PD)
O.P. EUROP di Giacciano con Barucchella (RO)
O.P. ORTI DEI BERICI di Pojana Maggiore (VI)
O.P. IL NOCETO di Chiarano (TV)
O.P. CONSORZIO PICCOLI FRUTTI di San Giovanni Lupatoto
(VR) dal 2009.
I dati complessivi riferiti al 2010 elencano i numeri della struttura:
• N° Produttori associati: 2.500;
• Superficie coltivata: 1.750 ha per le orticole e 3.020 ha per le
frutticole;
• Produzione commercializzata: 49.570,50 t per le orticole e
82.450,85 t per le frutticole;
• Valore della produzione: 51,30 Meuro per le orticole e 46,90
Meuro per le frutticole.
dall’elaborazione del progetto all’attuazione
PROGETTI INTEGRATI di FILIERA
Tipologia di misure/investimenti previsti e realizzati:
Misura
N° domande
attivate
111
2
19.180,00
114
33
61.875,00
121
40
5.114.633,71
123
9
6.965.621,50
133
1
168.000,00
85
12.161.310,21
TOTALE al 30/12/2011(**)
Importi di spesa
ammessa e
realizzati (*)
(*) Per causa di forza maggiore una Misura 123 ha avuto una proroga fino a 30/04/2012
con pagamento entro il 30/05/2012 e pertanto i numeri non sono definitivi.
(**)Tempistica di chiusura dei pagamenti – deposito dei rendiconti finali PIF entro il
30/01/2012.
dall’elaborazione del progetto all’attuazione
PROGETTI INTEGRATI di FILIERA
La gestione del patto di filiera: Il PIF prevedeva la formalizzazione
dell’accordo/patto tra i soggetti del PIF. L’ATI (Associazione Temporanea di
Imprese) e il suo regolamento interno sono stati sottoscritti da tutti gli
aderenti al progetto, con atto notarile del 14/04/2009. Tutti hanno preso
coscienza dei propri impegni e li hanno rispettati. Si vuole segnalare
l’estrema utilità dell’atto di ATI redatto presso uno studio notarile. Al termine
del progetto PIF le aziende socie conferiscono per statuto ma anche le
aziende non socie di OP, hanno sottoscritto il contratto di fornitura per i
prossimi tre anni.
La qualità dei contratti di fornitura/vendita: per i contratti di filiera si è
adottato una contrattualistica ordinaria delle OP, ma migliorata ed integrata
con le prescrizioni previste dal bando PIF.
Per il monitoraggio interno del PIF, non vi è stata la
adottare alcun accorgimento organizzativo, in quanto
aderenti sono presenti nel CDA dell’AOP Veneto Ortofrutta
tutte le riunioni del CDA, vi era un momento di valutazione
avanzamento del PIF e dei risultati.
necessità di
tutte le OP
e pertanto in
dello stato di
dall’elaborazione del progetto all’attuazione
PROGETTI INTEGRATI di FILIERA
Criticità o difficoltà emerse nelle diverse fasi procedurali.
 Manifestazione di interesse e richiesta di adesione al PIF da parte
dei singoli: vi è stata una richiesta di adesione al PIF notevolmente
superiore rispetto ai 15 Meuro massimi ammissibili. La selezione delle
aziende è stata fatta in base alla “strategicità” degli investimenti in
relazione agli obiettivi del PIF.
 Presentazione della “domanda obiettivo”: problematiche nel
dettaglio degli investimenti con il database AVEPA (la domanda
indicava categorie risultati vincolanti nella presentazione delle
domande singole ma che non corrispondevano) per cui da 15 Meuro
del progetto iniziale si è scesi a circa 13 Meuro;
 Istruttoria e ammissibilità delle domande individuali: finanziamento
dei singoli interventi con impossibilità di sostituire alcune tipologie di
attrezzature con altre più in linea con gli obiettivi del progetto;
 Realizzazione; verifica in-itinere e finale: non ci sono state difficoltà
nel realizzare gli investimenti previsti fatto salvo cause di forza
maggiore;
dall’elaborazione del progetto all’attuazione
PROGETTI INTEGRATI di FILIERA
I risultati ex post del progetto PIF dell’AOP sostanzialmente sono stati:
 l’aumento della Valore della Produzione Commercializzata: di seguito gli incrementi realizzati
e/o previsti nel medio lungo periodo in termini di commercializzato e valore aggiunto:
VPC 2009 88.625.631,31 euro
VPC 2010 109.937.779,91 euro
VPC 2011 119.008.281,40 euro (previsione)
Rappresentatività regionale dell’AOP nel mondo organizzato:
nel 2009 36,40%
nel 2010 38,33%
nel 2011 40,00% (prevista)
 l’ampliamento della base produttiva con l’adesione di nuovi produttori e strutture;
 l’aumento della redditività delle aziende socie delle O.P. e beneficiarie del PIF: sia come
maggior liquidazione delle produzioni conferite sia con servizi per collegare le produzioni al
mercato moderno (formazione e informazione, acquisto collettivo di mezzi tecnici, promozione
assistenza tecnica);
 l’ammodernamento strutturale e dotazionale delle aziende in linea con le esigenze del mercato
moderno;
 si sono razionalizzati i costi di produzione;
 l’attivazione di positive integrazioni e sinergie commerciali tra i partner di filiera;
 maggior stabilizzazione dei prezzi e delle forniture: le crisi di mercato degli ultimi due anni sono
state affrontate con minore difficoltà;
 grande valore ai territori e alle produzioni certificate: si è dato “ identità al produttore” e si è
lavorato molto sulla “freschezza”, l’effetto di trascinamento si è avuto anche sulle produzioni
“tradizionali”;
 si sono riequilibrati in rapporti di filiera in un ottica di collaborazione, integrazione e sinergia.
dall’elaborazione del progetto all’attuazione
PROGETTI INTEGRATI di FILIERA
Considerazioni e proposte conclusive del progetto PIF :
1. E’ stata indubbiamente un’esperienza positiva che riteniamo da riprogrammare, in
quanto è sempre forte la necessità di aggregare ancora di più l’offerta in un ottica
di filiera e di supply chain management, anche perché oltre ai progetti di filiera ad
oggi non si riesce ad individuare altre metodologie efficaci per aggregare
coordinare la filiera;
2. Si sono instaurati rapporti di filiera (collaborazione, integrazione e sinergia) che
oltrepassano l’orizzonte temporale del PIF;
3. Ha permesso di ragionare principalmente sulla qualità del progetto e sugli
obiettivi di sviluppo e di crescita non sui requisiti soggettivi delle aziende
agricole (ad es. agricoltori con più di 40 e fino a 64 anni);
4. Si sono valorizzate un’insieme di produzioni certificate e di qualità ma con effetto
positivo anche sulle produzioni “tradizionali”;
5. Si sono valorizzati i territori di produzione e la loro biodiversità;
6. Si è riusciti a restituire redditività alle imprese così che queste possano permanere
in attività sul territorio (effetto governance) garantendo o implementando nuovi
posti di lavoro (effetto welfare) del comparto primario e sull’economia in generale;
7. Si è sentita la mancanza nel progetto della possibilità di attivare la misure 124 (non
prevista per il comparto ortofrutta) per connettere strettamente il mondo produttivo
con la ricerca ed abbinare ai risultati produttivo/economici un miglioramento di
alcuni aspetti tecnico scientifici in particolare sulla biodiversità;
8. Si è contribuito a “limitare” l’innato individualismo che caratterizza la nostra
regione.
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