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doping - Provincia di Padova
Provincia di Padova
DOPING. Legislazione e
regolamenti sportivi
Dott. Claudio Terranova
Unità Operativa Complessa di Tossicologia Forense ed Antidoping
Azienda Ospedaliera - Università di Padova
[email protected]
Progetto Sperimentale: Iniziative di prevenzione del doping
DOPING
La consapevole esposizione a xenobiotici può
conseguire a:
•terapia di patologie naturali e/o di patologie
sport-correlate;
•uso voluttuario, lecito o illecito;
•presunto miglioramento fisico o psico-fisicoprestazionale.
Per qualunque delle suddette finalità, sussiste il rischio di
assumere xenobiotici vietati dalla vigente normativa,
statuale e sportiva.
NORMATIVA
CIVILE-PENALE
AMMINISTRATIVOSPORTIVA
NORMATIVA CIVILEPENALE
DOPING
Assetto normativo
L. 1099/71
Istituisce l’illecito-doping ed i controlli antidoping.
Determina le modalità e le competenze istituzionali di
controllo. D.M. 5/7/75
L. 833/78
Attribuisce alle Regioni la tutela delle attività sportive e
dei controlli antidoping
L. 401/89
Introduce sanzioni penali per chi altera i risultati delle
gare oggetto di scommesse.
L. 522/95
Ratifica della Convezione di Strasburgo sul Doping.
Obbliga gli Stati aderenti ad osservare la stessa tabella di Dopanti (LISTA CIO). Emendamento 20/5/99 n.116
L. 14/12/2000 n. 376
Disciplina della tutela sanitaria delle attività
sportive e della lotta contro il doping
Legge 14 dicembre 2000, n. 376
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 7
Art. 9
Tutela sanitaria delle attività sportive
Divieto di doping
Classi delle sostanze dopanti
Commissione per la vigilanza ed il
controllo sul doping e per la tutela della
salute nelle attività sportive
Laboratori per il controllo sanitario
sull’attività sportiva
Farmaci contenenti sostanze dopanti
Disposizioni penali
Legge 376/2000 - art.1
• L’attività sportiva è diretta alla promozione
della salute individuale e collettiva e informata
al rispetto dei principi etici e dei valori
educativi richiamati dalla Convenzione di
Strasburgo
• Ad essa si applicano i controlli a tutela della
salute e della regolarità delle gare e non può
essere svolta con l’ausilio di tecniche,
metodologie o sostanze che possano mettere
in pericolo l’integrità psicofisica degli atleti
Legge 376/2000 - art.1
• Somministrazione di farmaci o di sostanze
biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o
la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da
condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di
alterare le prestazioni agonistiche degli atleti
• Somministrazione di farmaci o sostanze biologicamente
o farmacologicamente attive e l’adozione di pratiche
mediche non giustificate da condizioni patologiche,
finalizzate e comunque idonee a modificare i risultati dei
controlli antidoping
Legge 376/2000 - art.2
I farmaci , le sostanze e pratiche mediche, il cui
impiego è considerato doping, sono ripartite in
classi con decreto del Ministero della salute di
concerto con il Ministero per i beni e le attività
culturali
Lista sostanze vietate
Criteri e modalità di elaborazione
• Garantire la certezza della
conoscenza e la tutela degli atleti e di
coloro che praticano sport
• Esaustività della lista ed
aggiornabilità secondo modalità
definite
Lista sostanze vietate
• Chi la deve fare?
• Come deve essere fatta?
• Come devono essere gestiti
i rapporti internazionali?
Lista sostanze vietate
CHI?
Commissione per la vigilanza ed il
controllo sul doping e per la salute delle
attività sportive (CVD) si occupa di
• predisposizione classi
revisione classi
Lista sostanze vietate
COME?
Rispetto delle disposizioni della convenzione di
Strasburgo e delle indicazioni del CIO e degli
organismi sportivi internazionali preposti al
settore sportivo
LISTA INTERNAZIONALE DI RIFERIMENTO
Lista sostanze vietate
Lista internazionale di riferimento redatta
aggiornata ogni anno
dalla
WORLD ANTI-DOPING AGENCY
(WADA)
WADA
1999
istituita come autorità mondiale di riferimento per
l’armonizzazione delle regole di lotta al doping, per la
definizione della lista delle sostanze vietate e per
l’accredito dei laboratori internazionali
2001
ultima lista di riferimento elaborata dal CIO
2003
approvazione Codice Mondiale antidoping, attualmente
sottoscritto da tutte le federazionisportive
2004
entrata in vigore prima lista di riferimento internazionale
WADA
Lista sostanze vietate
RAPPORTI INTERNAZIONALI?
LA LISTA ELABORATA DALLA WADA
Recepita ogni anno dal Consiglio di
Europa come allegato alla Convenzione
contro il doping di Strasburgo
Lista sostanze vietate
•
•
…
e in Italia….
Lista sostanze vietate
DM 16 gennaio 2004
provvede ad adeguare la lista alla prima
lista internazionale di riferimento
predisposta dalla WADA e recepita dal
Consiglio d’Europa come allegato alla
Convenzione di Strasburgo
Lista sostanze vietate
AGGIORNAMENTO
La Commissione provvede
all’aggiornamento periodico della lista,
inserendovi le sostanze di cui abbia
accertato l’affinità farmaco-tossicodinamica alle sostanze già inserite,
avvalendosi della Banca dati del
farmaco
Lista sostanze vietate
1. SOSTANZE PROIBITE FUORI E IN
COMPETIZIONE
2. SOSTANZE PROIBITE IN COMPETIZIONE
3. SOSTANZE PROIBITE IN PARTICOLARI
SPORT
Lista sostanze vietate
ORMONI - SOSTANZE
CORRELATE
AGENTI
ANABOLIZZANTI
DIURETICI
AGENTI
MASCHERANTI
Fuori e in competizione
AGENTI
ANTIESTROGENICI
METODI VIETATI
- Doping ematico- Modificatori
pH, tampone, volume ematico
- Manipolazioni chimico-fisica
Lista sostanze vietate
In competizione
CANNABINOIDI
STIMOLANTI
GLUCOCORTICOSTEROIDI
NARCOTICI
Lista sostanze vietate
BETABLOCCANTI
ALCOL
PROIBITI
In sport particolari
Legge 376/2000 - art.4
Laboratori per il controllo
sanitario dell’attività sportiva
1. Devono essere accreditati dal CIO o da altro
organismo internazionale riconosciuto
2. Effettuano i controlli antidoping
3. Eseguono programmi di ricerca
4. Collaborano per la definizione dei requisiti dei
laboratori regionali
Legge 376/2000 - art.4
• In Italia è presente un unico laboratorio accreditato
CIO-WADA
• La vigilanza sul laboratorio e sull’attività di controllo
antidoping è affidata all’Istituto Superiore di Sanità
• E’ prevista l’istituzione di laboratori regionali
USO TERAPEUTICO
MEDICINALI CONTENENTI
SOSTANZE PROIBITE
L’uso terapeutico di sostanze dopanti è
ammesso solo nel caso in cui il medico
specialista in malattie respiratorie o il medico
sociale compili una notifica scritta attestante
la sussistenza di asma e/o asma indotta da
esercizio fisico da inviare alla federazione
sportiva di appartenenza
FARMACI CONTENENTI
SOSTANZE DOPANTI
Le confezioni di farmaci, contenenti sostanze
vietate per doping, devono recare un
apposito contrassegno sull’involucro e sul
foglietto illustrativo
CONTRASSEGNO
DM 24 settembre 2003
L’etichettatura dell’imballaggio esterno
delle confezioni di tali medicinali deve
includere il seguente pittogramma
DISCIPLINA DELLA TUTELA SANITARIA DELLE ATTIVITÀ
SPORTIVE DELLA LOTTA CONTRO IL DOPING
ART. 9 (L. 376/2000)
REATO DOPING
dolo specifico
CONDOTTE
•procurare ad altri
•somministrare
•assumere
•favorire l’utilizzo
Art. 6 ATLETA
 rifiuto di sottoporsi ai controlli
antidoping = illecito sportivo
sostanze ed i metodi
inseriti in “Classi”
specifiche (ex D.M.)
sostanze/farmaci
in assenza di
condizioni patologiche
per modificare le
condizioni biologiche al
fine di alterare le
prestazioni agonistiche o
modificare i risultati dei
controlli




RECLUSIONE 3 mesi - 3 anni
MULTE DA 5 a 100 milioni
AGGRAVANTI
danno per la salute
fatto commesso su minore
membro CONI, Federazione, Ente e
Società sportive
esercente professione sanitaria
REATO- DOPING (ART.9 L. 376/2000)
elementi costitutivi del dolo intenzionale
“Alterare”
 miglioramento (dopanti ergonomici) o peggioramento (dopanti ergolitici)
della performance sportiva
“Prestazioni agonistiche”
 il termine non è di univocaATTIVITA’
interpretabilità
FINALIZZATA AL
 la Cassazione ha rigettato
l’ammissibilità per l’insussistenza del
COMMERCIO
dolo intenzionale in un caso di eclatante commercio di
anabolizzanti nelle palestre, senza fornire un’interpretazione della
qualificazione delle prestazioni agonistiche
 sinonimo di gara?
 sinonimo di attività sportive agonistiche (professionistiche e
dilettantistiche) ?
Legge 376/2000 - art.9
Chi commercia sostanze vietate per doping
attraverso canali diversi dalle farmacie
e’ punito
reclusione da 2 a 6 anni e
multa da € 5164.57 a € 77468,58
AMBITO
AMMINISTRATIVOSPORTIVO
ANTI-DOPING
ISTITUZIONI
Agenzia Mondiale Antidoping
WADA
Gruppo di Sorveglianza Europea
CVD
CIO
CON
Federazioni internazionali e nazionali
WADA
Codice Mondiale Antidoping
La mancata accettazione del codice da
parte dei singoli governi comporta il
divieto allo svolgimento di
manifestazioni sportive internazionali
(Campionati mondiali, Giochi Olimpici)
sul territorio nazionale.
WADA
Entro l’anno 2004 (Atene) tutte le
federazioni hanno adeguato i
propri regolamenti al Codice Mondiale
Entro l’anno 2006 (Torino) si dovranno
adeguare tutti gli Stati
Comitato Olimpico
Nazionale Italiano
Regolamento dell'attività antidoping
in vigore dal 1 gennaio 2004
attuativo del Codice
mondiale antidoping WADA
DOPING
verificarsi di una o più violazioni previste
dal Regolamento
VIOLAZIONI
REGOLAMENTO
1. Uso o tentato uso di una sostanza o di un metodo proibito
2. Presenza di una sostanza vietata o dei suoi metaboliti o
marker in un campione biologico dell'atleta
3. Rifiuto od omissione, senza giustificato motivo, di
sottoporsi al prelievo dei campioni biologici
4.Violazione delle condizioni previste per gli atleti che
devono sottoporsi ai test fuori competizione
5. Possesso di sostanze vietate e pratica di metodi proibiti
6. Traffico illegale di sostanze e metodi proibiti
VIOLAZIONI
REGOLAMENTO
Attivazione di un procedimento disciplinare
ed eventuale applicazione delle sanzioni
stabilite dal C.O.N.I., dalle Federazione Sportiva
Nazionale dalle Discipline Associate
LISTA SOSTANZE
DOPANTI
La WADA pubblica nel proprio sito Web la
versione più recente delle Lista (1.1.2005)
La Lista ed i suoi aggiornamenti entrano
in vigore tre mesi dopo la pubblicazione
da parte della WADA senza che si
rendano necessari ulteriori interventi da
parte del CONI
LISTA SOSTANZE
DOPANTI
La Lista prevede le stesse suddivisioni
precedentemente descritte.
Individua inoltre una categoria di sostanze
SPECIFICHE definite in considerazione di:
1. diffusa presenza in prodotti medicinali
(più frequenti violazioni non intenzionali);
2. < suscettibilità all’utilizzazione
come sostanze dopanti.
STRUTTURE
ANTIDOPING
COMMISSIONE ANTIDOPING
- promozione iniziative rivolte alla lotta contro il Doping
- individuazione nominativi atleti da sottoporre ai controlli antidoping
COMMISSIONE SCIENTIFICA ANTIDOPING
- ricerca scientifica in ambito antidoping
- disciplina e valutazione di concessioni di esenzioni terapeutiche
UFFICIO PROCURA ANTIDOPING
Competente ad indagare su:
- uso di sostanze vietate e metodi proibiti
- traffico/vendita sostanze doping
- violazioni accertate ai sensi della 376/2000
SANZIONI
SQUALIFICA PER
USO DI SOSTANZE
o
METODI VIETATI
1a violazione: 2 aa
2a violazione: a vita
USO DI SOSTANZE
SPECIFICHE
1a violazione: da
richiamo con nota
di biasimo a
squalifica per 1 aa
2a violazione: 2 aa
3a violazione: a vita
PROCEDURA PER
L’APPELLO
E’ possibile appellare esclusivamente le
seguenti sentenze:
1. di condanna per violazione del Regolamento;
2. con sanzioni ritenute di entità non idonea;
3. di assoluzione;
4. per incompetenza dell’Organo che le ha emesse;
5. per sospensione cautelare.
IDONEITA’ ATTIVITA’
SPORTIVA
AGONISTICANON AGONISTICA
FONTI NORMATIVE PRIMARIE
art.. 32 Costituzione
art
Legge 1099/71
FONTI NORMATIVE SECONDARIE
(“tutela sanitaria attività sportive”)
D.M. 18/2/82 (“attività sportiva agonistica”)
Legge 833/78
D.M. 22/10/82 (“giocatori di calcio”)
D.M. 28/2/83 (rettifica D.M. 18/2/82”)
(“tutela sanitaria attività sportive
/compiti del S.S.N.”)
Legge 33/80
(“medici della FMSI, personale di
strutture pubbliche e convenzionate,
modalità fissate dalle Regioni d’intesa
con il CONI e criteri Ministero della
Sanità” )
Circolare Min. San. n. 7 del 31/1/83
D.M. 28/2/83 (“attività sportiva non agonistica”)
D.M. 15/9/83 (“ciclisti professionisti”)
D.M. 16/2/84 (“pugili professionisti”)
D.M. 4/3/93 (“attività sportiva agonistica delle
persone handicappate”)
D.M. 13/3/95 (“attività sportiva professionistica”)
Legge 91/81
(“rapporti società e sportivi
professionisti”)
Protocollo d’intesa 27/1/95 FNOM e CONI
IDONEITA’ ATTIVITA’ SPORTIVA
AGONISTICA
regole diagnostiche “codificate”
Specialista
MEDICINA DELLO
SPORT
- struttura
pubblica/convenzionata
- libero-professionista
Protocolli
diagnostici specifici
in relazione allo
specifico sport
eventuali ulteriori
accertamenti clinici
e strumentali
CERTIFICATO DI
IDONEITÀ ALLO
SPORT SPECIFICO
durata limitata
accertamenti periodici
scheda di
valutazione
medicosportiva
giudizio
favorevole
giudizio
sfavorevole
2 protocolli diagnostici
sport con minore e
maggiore impegno
cardiovascolare e
respiratorio
periodicità delle visite
conservazione del
CERTIFICATO c/o
la SOCIETÀ’
SPORTIVA di
appartenenza
Commissione
regionale
TUTELA SANITARIA DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA
PROFESSIONISTICA
regole diagnostiche “codificate”
MEDICO SPORTIVO
DI FIDUCIA
MEDICO SOCIALE
Specialista Medicina
dello Sport
sportivi
professionisti
autonomi
SOCIETA’
SPORTIVA
accertamenti clinici e
diagnostici
SCHEDA SANITARIA
responsabilità di custodirla e
aggiornarla con periodicità
almeno semestrale, salvo
diverse prescrizioni per singoli
sport
responsabile
dell’istituzione
sportivi
professionisti
autonomi
documentazione
conservata
dall’atleta
esecuzione accertamenti
sintetica valutazione specialistica medicosportiva
eventuali controindicazioni anche
temporanee
IDONEITA’ ATTIVITA’ SPORTIVA
NON AGONISTICA
regole diagnostiche “generali”
Medico di
medicina
generale
Pediatra
di libera
scelta
visita medica volta ad accertare lo
STATO DI BUONA SALUTE
e l’ASSENZA DI CONTROINDICAZIONI
all’attività sportiva non agonistica
CERTIFICATO DI
IDONEITA’
in caso di motivato sospetto
clinico il medico visitatore ha
la facoltà di chiedere
accertamenti specialistici
integrativi
Fly UP