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cap12_new_compositi2015 - Università del Salento
Materiali compositi Materiali Compositi • Composito: Materiale multifase artificialmente creato in cui le fasi sono distinguibili per la presenza di una netta interfaccia • Si distinguono nel composito: – Matrice: fase continua – Rinforzo: fase dispersa – Interfaccia rinforzo/matrice, eventualmente modificata con agenti accoppianti – Filler o inerti riempitivi, che riducono il contenuto di matrice Materiali Compositi Materiali Compositi Matrice Materiali Compositi Polimero Metallo Ceramico Fibre Vetro Carbonio Polimeriche Particelle (fillers) Rigide Gomme Rinforzo Agenti accoppianti: migliorano la bagnabilità delle fibre e/o promuovono la formazione di legami all’interfaccia fibra/matrice Fibre e Matrice FIBRE Sopportare i carichi applicati al composito Il contributo delle fibre al composito dipende da: Tipo di fibre e relative proprietà meccaniche Frazione in volume di fibre Orientazione delle fibre nel composito (anisotropia) Interfaccia fibra-matrice MATRICE • Tenere distanziate le fibre • Trasferire il carico alle fibre • Proteggere le fibre dagli agenti chimici e atmosferici • Proteggere le fibre da danneggiamenti meccanici • Ritardare la propagazione delle fratture a tutto il composito • E’ responsabile delle prop. a taglio, a compressione e delle prop. in direzione ortogonale rispetto alle fibre Fibre e Matrice Le fibre influenzano: • • • • • • La matrice influenza: • Densità Densità • Resistenza a taglio, taglio Modulo e resistenza a trazione e interlaminare e tutte le prop. compressione in direzione ortogonale alle Resistenza a fatica fibre Conducibilità elettrica e termica • Trasferimento del carico Coefficiente di espansione termica sulle fibre (efficacia del Costo rinforzo) • Resistenza ambientale • Prop. a compressione (microbuckling) • Lavorabilità Morfologia del rinforzo • Una base di classificazione dei compositi viene fatta in base al modo in cui il rinforzo è disperso nella matrice: – Compositi particellari o a fibre discontinue – Compositi fibrorinforzati (a fibre continue) – Compositi laminari • Per i compositi particellari, si hanno in genere proprietà isotrope • Per gli altri tipi di composito, le proprietà sono generalmente anisotrope Compositi particellari • Nei composti particellari, una seconda fase è aggiunta alla matrice per conferire migliori proprietà al materiale • La fase aggiunta è sotto forma di particelle disposte in maniera random nella matrice • Generalmente, il miglioramento ottenibile non è molto elevato, soprattutto per quanto riguarda la resistenza • La regola delle miscele è utile per interpretare una serie di parametri chimico-fisici dei compositi particellari • Carburi cementati (cermets), in cui il carburo di tungsteno è la fase dispersa in cobalto • Polimeri: filler e riempitivi vengono aggiunti ai materiali polimerici (carbonblack, talco, carbonato di calcio, mica, sfere di vetro) Fillers • Ridurre i costi della resina (CaCo3, talco, carbon black, caolino, sabbia di silice) • Aumentare la rigidezza (mica o carbon black per elastomeri) • Ridurre la contrazione volumetrica durante la cura (“low profile” polimeri termoplastici) • Aumentare la resistenza all’impatto (gomme) • Aumentare la resistenza a creep • Controllare la viscosità; • Aumentare la resistenza all’abrasione (Al2O3, SiO2, metalli) • Migliorare il distacco dagli stampi (stearato di Zn) • Aumentare la resistenza UV • Aumentare la resistenza a corrosione • Variare la conducibilità elettrica (carbon black, Cu, Al) • Ridurre la densità (schiume sintattiche con microsfere di silice, fenoliche) • Variare la colorazione • Aumentare la resistenza al fuoco (Al(OH)3, Mg(OH)3, composti alogenati o di fosforo) CaCO3 Basso costo Assenza di tossicità (contatto con alimenti) Colore bianco (non interferisce con i coloranti) Bassa durezza (non usura stampi e macchine) Disponibile in un vastissimo range di granulometrie Chimicamente basico Es. di CaCO3 in PP 0 (phr) 43 (phr) 54 (phr) 68 (phr) E (GPa) 1.6 2.9 3 3.2 r (MPa) 38 30 30 25 Talco 3MgO*4SiO2*H2O Si usa nella forma con cristalli lamellari Impartisce una migliore resistenza al creep del CaCO3. Es. di Talco in PP 0 (phr) 20 (phr) 40 (phr) E (GPa) 1.6 2.7 4.6 r (MPa) 38 39 37 Mica • Silico-alluminati con cationi Mg++ K+ Li+ Na+ Ca++ • Struttura lamellare con elevato rapporto di forma • Aumenta il modulo della resina • Aumenta la fragilità della resina • Migliora il comportamento dielettrico (nelle fenoliche) Proprietà resine con 50% in volume di mica PE E (GPa) r (MPa) y (MPa) 31 120 PP 38 (1.6)* 170 45 185 PA66 UP 47 (2-3)* 159 Epoxy 44 (3-4)* 166 52 62 FenoloNovolacca * non caricata Microsfere cave Schiume sintattiche a celle chiuse (ad es. per galleggianti) = 0.3 g/cm3 per vetro = 0.1-0.2 g/cm3 per fenoliche ablativi Impartiscono alta resistenza a compressione Microsfere piene •Vetro calce-soda •Silice SiO2 Rinforzo gomme Distaccante (0.01-0.1 m) (50-800 m2/g area superficiale) Carbon black (10-300 nm) ( 1000 m2/g area superficiale) Resistenza UV (gomme) Rinforzo gomme (con dimensioni <0.2 m il modulo di una gomma cresce linearmente con 1/d) Variazione di proprietà elettriche Cariche metalliche Al, Ni, Ag, Cu, Acciaio Variazione proprietà elettriche Esiste una soglia percolativa: al di sopra di una certa concentrazione si forma un reticolo fisico che crea continuità elettrica Compositi fibrorinforzati • Nei composti fibrorinforzati, l’aggiunta di fibre lunghe unidirezionali contribuisce a migliorare modulo, resistenza, resistenza a fatica, resistenza alla temperatura • La matrice conferisce duttilità e tenacità, e trasmette la tensione alla fibre che sono generalmente più rigide • Il comportamento del materiale è tipicamente non isotropo, con proprietà migliori nella direzione delle fibre • Le proprietà del composito dipendono dalle proprietà di fibre e matrice • La classe più comune di compositi fibrorinforzati è a matrice polimerica, rinforzata con fibre: – Di vetro – Aramidiche – Di carbonio Compositi laminari • Nei composti laminari, strati di diversi materiali o diverse proprietà sono impilati a conferire proprietà ottimali al prodotto • I laminati si ottengono da impilaggio di fibrorinforzati a diversi angoli delle fibre, o per strutture sandwich • Lo scopo è quello di impartire migliori proprietà superficiali (corrosione, usura, estetica) • Le strutture sandwich sono costituite da due sottili strati di rivestimento saldati ad un materiale di riempimento, generalmente leggero (schiuma polimerica) Lamine e laminati Lamina: singolo strato (ply) di materiale. Continuo undirezionale Modulo e resistenza elevati in direzione longitudinale Modulo e resistenza bassi in direzione trasversale Continuo bidirezionale Unidirezionale discontinuo Discontinuo random Laminato: due o più lamine accoppiate (in genere con diverse direzioni del rinforzo). Core materials Le strutture sandwich sono costituite da materiali molto leggeri inseriti all’interno di laminati compositi ad alte prestazioni (resistenza, rigidezza) al fine di sopportare carichi di trazione, compressione, taglio imposti sulla struttura risultante. I core materials scelti per la struttura sandwich possono essere di diverso tipo e in genere appartengono a diverse categorie: legno balsa schiume corrugati honeycomb Le proprietà di interesse in un core material sono: Bassa densità (la leggerezza è la proprietà richiesta) Elevata rigidezza e resistenza a taglio Elevata rigidezza e resistenza a compressione Proprietà termiche (spesso il core agisce da isolante termico) Strutture sandwich • Nella costruzione di pannelli sandwich due pelli ad alta resistenza e alto modulo sono incollati ad un core di bassa densità. • Riduzione di peso fino al 90% • Alti rapporti resistenza/peso e rigidezza/peso adesivo Skins (pelli) Honeycomb/schiuma Strutture sandwich •Da un punto di vista strutturale, il panello può essere assimilato ad una trave ad I (doppia T). Strutture sandwich Lastra solida Sandwich (stesso peso, doppio spessore) t Sandwich (stesso peso, quadruplo spessore) 2t 4t t 2t Rigidezza relativa 100 700 3700 Resistenza relativa 100 350 925 Peso relativo 100 103 106 Honeycomb Cores a nido d’ape realizzati con diversi materiali e dotati di diverse resistenze. Possono essere usati in strutture composite piane e curve. Dimensione della cella Direzione W T Direzione L Cores schiumati Schiume dure di poliuretano (PU), polivinilcloruro (PVC), polistirene (PS), stirene-acrilonitrile (SAN), polieterimide (PEI), poliproprilene (PP). Densità: 0.04-0.2 g/cm3 Spessori: 5-50 mm. Svantaggi: presenza di celle superficiali molto aperte che possono assorbire resina. Proprietà delle fibre • Le fibre sono realizzate con materiali resistenti, ad alto modulo ed elevata temperatura di fusione • Più che i valori assoluti di modulo e resistenza sono importanti i valori specifici (per unità di peso) • Fibre di carbonio e boro hanno elevati valori di modulo e resistenza specifici • Fibre polimeriche (kevlar, nomex, PE) hanno buoni valori specifici ma moderate resistenze alle temperature • Fibre ceramiche (e di vetro) hanno valori specifici comparabili con quelli delle fibre polimeriche, ma possono essere utilizzate a temperature più elevate Materiali di rinforzo Vetro Carbonio Polimeriche Aramidiche Polietilene PBO Basalto Fibre PIPD Boro Allumina Carburo di silicio Titanio Fibre naturali Fibre di rinforzo: resistenza a trazione vetro E vetro S Kevlar HSC HMC stress (MPa) 4000 3000 4000 3000 2000 2000 1000 1000 0 0 1 2 3 tensile strain (%) 4 0 5 Fibre di vetro Fibre di carbonio Fibre aramidiche Densità g/cm3 2.54 1.8-2 1.45 Le fibre di Carbonio presentano la migliore combinazione tra elevata resistenza e modulo ma hanno bassa capacità di allungamento. Le fibre aramidiche hanno buona combinazione tra elevata resistenza, elevato modulo ed elevato allungamento (resistenza all’urto). Le fibre di vetro hanno elevata resistenza ma basso modulo. Fibre di rinforzo: modulo a trazione modulo elastico (GPa) 400 350 300 250 200 150 100 50 0 E-glassS-glass kevlar HSC HMC Proprietà di alcuni materiali per fibre materiale T di fusione Modulo (°C) specifico (m2s-2) *106 Resistenza specifica (m2s-2) Vetro E <1725 28 1.35 Vetro S <1725 35 1.79 SiO2 1728 33 2.68 Al2O3 2015 55 0.66 ZrO2 2677 71 0.43 Carbonio HS 3700 184 1.84 Carbonio HM 3700 354 1.24 Boro 2030 161 1.46 PE 145 122 2.67 Kevlar 500 86 2.51 *106 Resistenza a trazione specifica (106m2/s2) Fibre di rinforzo: proprietà specifiche 2.75 Kevlar 2.25 Grafite HT (alta resistenza) Vetro S 1.75 Boro Matrici organiche 1.25 Vetro E 0.75 Grafite HM (alto modulo) Acciaio 0.25 Alluminio 25 50 75 100 125 Modulo a trazione specifico (106m2/s2) 150 175 Rinforzo: confronto costi costo di tessuto intrecciato da 300 g/m2 (£/m2) 40 Il costo del rinforzo aumenta col diminuire delle dimensioni dei fasci usati per preparare i tessuti. 30 20 10 0 costo di tessuto unidirezionale da 300 g/m2 (£/m2) E-glass E-glass S-glass Aramid Carbon roving yarn yarn HM HS Carbon HM 20 10 0 E-glass 1200 tex S-glass 410 tex Aramid Carbon HS Carbon HM 252 tex T700-12k T800-12k Se si usano fasci più pesanti (figura in basso), le proporzioni tra i costi dei diversi rinforzi cambiano. Compositi a fibre di vetro • La fibre di vetro conferiscono al materiale composito buona resistenza, alto modulo, resistenza alla temperatura • Il vetro utilizzato è di due tipi: – Vetro E (elettrico) è un vetro calcio-allumino-borosilicato (resistenza 3.44GPa, modulo 72GPa) – Vetro S (ad alta resistenza) a maggiore contenuto di SiO2 (resistenza 4.5GPa, modulo 86GPa), sono più costose • Le fibre vengono prodotte per stiratura ed assemblaggio di monofilamenti di vetro fuso • Vengono utilizzate, pur avendo caratteristiche specifiche sfavorevoli rispetto alla fibre di carbonio o aramidiche, per il loro basso costo Fibre di Vetro Vantaggi: Svantaggi: • • • • • Basso modulo a trazione • Densità relativamente elevata • Problemi di abrasione durante la manipolazione • Resistenza a fatica relativamente bassa • Elevata durezza Basso costo Elevata resistenza a trazione Elevata resistenza chimica Ottime proprietà isolanti Compositi a fibre di carbonio • Le fibre di carbonio hanno migliori proprietà di modulo(190-240GPa), densità (1500kg/m3), ma sono più costose • Le fibre sono prodotte a partire da precursori, PAN o pece • Partendo dal PAN, ci sono tre fasi per la produzione: – Stabilizzazione. Le fibre di PAN vengono allungate nella direzione della fibra e mantenute a ca. 200-220°C – Carbonizzazione. La fibre di PAN vengono pirolizzate in atmosfera inerte a 1000-1500°C fino a che non resta solo carbonio (eliminando O, H, N) – Grafitizzazione. Per aumentare il modulo di elasticità si porta il materiale a 1800°C per aumentare l’orientamento dei cristalliti grafitici. Diminuisce la resistenza a trazione Fibre di Carbonio Vantaggi: Svantaggi: • Elevato modulo specifico a trazione • Elevata resistenza specifica a trazione • Bassissimo coefficiente di espansione termica lineare • Elevata resistenza a fatica • Bassa resistenza ad impatto • Elevata conducibilità elettrica • Elevato costo (applicazioni aerospaziali) Fibre di Carbonio: struttura cristallina della grafite • • • • • • • La grafite è la forma cristallina del carbonio L’atomo di carbonio si trova nella E= 38 Gpa ibridazione sp2 La grafite ha struttura stratificata: in ogni strato legami covalenti creano delle celle esagonali I diversi strati sono tenuti insieme da legami secondari. La distanza tra i piani è maggiore della distanza tra gli atomi adiacenti dentro ogni 0.142 nm singolo esagono. Lo scorrimento dei piani conferisce alla grafite proprietà lubrificanti Esiste una forte anisotropia di proprietà meccaniche e fisiche (massime lungo i piani e scadenti in direzione ortogonale ad essi). 0.34 nm E= 1050 Gpa Fibre di Carbonio: struttura fibrosa a a a Le diverse disposizioni dei piani di esagoni conferiscono diversa anisotropia alle fibre di carbonio. • Circonferenziale Radiale Random Ea=E>Er Ea=Er>E Ea>Er=E • • I sistemi radiali sono più fragili e si ottengono tramite una limitata agitazione della pece fusa Un alto mescolamento della pece fusa determina l’aspetto random Il sistema radiale è tipico delle fibre derivate da PAN Compositi a fibre aramidiche • Le fibre aramidiche sono costituite da poliammidi aromatiche altamente cristalline. • Sono diffuse con il nome commerciale di KEVLAR (DuPont), TWARON (Akzo Nobel) o NOMEX (DuPont). • Il legame idrogeno lega le catene polimeriche in direzione trasversale • Questo conferisce ottima resistenza nella direzione della fibre, e bassa resistenza in direzione trasversale • Hanno eccezionali proprietà specifiche H O C C O O H O H O H C C O O N N N N H Asse fibra C C C C O N Kevlar 49 Fibre Aramidiche Vantaggi: Svantaggi: • Elevatissima resistenza specifica a trazione • Elevata resistenza all’impatto e assorbimento di vibrazioni • Elevata resistenza alla fiamma • Buona stabilità termica fino a 250-300°C • Buona resistenza chimica • Coefficiente di espansione termica lineare negativo • Bassa resistenza a compressione • Difficoltà di taglio e lavorazione • Sensibilità alla luce UV. Fibre di Polietilene Polietilene ad altissimo peso molecolare, UHMWPE (Ultra high molecular weight polyethylene) prodotto per gel spinning seguito da stiri elevati. Elevatissimo grado di cristallinità (95-99%). Introdotte verso la metà degli anni ’80, sono diffuse con il nome commerciale di SPECTRA (Honeywell), Dyneema (DSM), Snia (Tenfor) o Tekmilon (Mitsui). H H H H H H H H H H C C C C C C C C C C H H H H H H H H H H Fibre di Polietilene Vantaggi: Svantaggi: • Elevatissima resistenza • Bassa temperatura di specifica a trazione (superiore fusione (150°C) del 40% a quella del Kevlar) • Alta infiammabilità • Elevata resistenza all’impatto e • Ritiro di qualche percento assorbimento di vibrazioni per azione del calore. • Inattaccabilità agli acidi e alle basi • Bassa costante dielettrica • Densità inferiore a 1 kg/dm3 • Elevata resistenza all’abrasione • Resistenza ai raggi UV Fibre di Polietilene 2400 Modulo a trazione specifico (MN*m/kg) 29 Resistenza a trazione specifico (MN*m/kg) 0.95 Coefficiente di espansione termica (10-6 m/m°C) 2.8 86 4300 34 1.7 5 1.76 228 3500 129 2 -0.1 -0.5 Carbon HM (PAN) 1.77 390 3100 220 1.7 0.5 -1.2 Carbon UHM (PAN) 1.85 440 2000 237 1.08 -0.1 -0.5 Kevlar 29 1.44 70 3600 49 2.5 Kevlar 49 1.45 140 3600 97 2.48 Kevlar 149 1.47 160 3200 109 2.18 SPECTRA 1000 0.97 113 3200 116 3.3 Densità (g/cm3) Modulo a trazione (GPa) Resistenza a trazione (MPa) E-glass 2.54 72 S-glass 2.49 Carbon HS (PAN) Fibra -2 Matrici polimeriche • I materiali costituenti la matrice sono in genere più duttili dei materiali delle fibre • La matrice supporta le fibre, trasmette il carico alle fibre • Le T di fusione della matrice determina la temperatura massima di utilizzo del composito • Le resine poliestere e le epossidiche sono le più usate nel settore compositi • Le resine poliestere sono più economiche ma mano resistenti delle epossidiche • Anche polimeri termoplastici (PP, PET) vengono utilizzati come matrici di compositi Matrici polimeriche Matrici termoplastiche Matrici termoindurenti Molecole lineari tenute insieme Molecole legate da forti legami da deboli legami secondari covalenti che formano un network tridimensionale. Possono essere fuse e riformate un numero elevato di volte. Non possono essere fuse e riformate per mezzo del calore ma solo rese gommose per T>Tg crosslinks Matrici termoplastiche Matrici termoindurenti Vantaggi: Vantaggi: (MPa) • Alta resistenza a frattura e impatto • Bassa viscosità (buona • Alta deformazione a rottura impregnazione del rinforzo) • Tempo di stoccaggio illimitato a • Stabilità termica temperatura ambiente • Resistenza chimica • Breve tempo di fabbricazione • Basso creep • Facile riparazione per saldatura o Svantaggi: con solventi • Tempo di stoccaggio a Epossidica • Post-formatura 100 Epossidica tenacizzata temperatura ambiente fragile 75 limitato. Svantaggi: • Tempo di fabbricazione 50 • Alta viscosità polisulfone lungo nello stampo allo stato fuso 25 • Bassa deformazione a • Alto creep rottura • Bassa stabilità 0 2 4 6 8 10 termica (%) Matrici polimeriche termoplastiche • Nylon (6 o 6.6), Poliesteri termoplastiche (PET, PBT), Policarbonati (PC), Poliacetati: usati per lo più con fibre discontinue per injection molding • Poliamide-imide (PAI), Polieter-eter ketone (PEEK), Polisulfone (PSUL), Polifenilensulfide (PPS), Polieterimide (PEI): adatti per applicazioni a temperature moderatamente alte con fibre continue. Matrici polimeriche termoindurenti • Epossidiche: usate principalmente in applicazioni aeronautiche e aerospaziali. • Poliesteri e vinilesteri: usate in applicazioni ferroviarie, marine, chimiche ed elettriche. • Fenoliche: usate in bulk molding compound e in mezzi di trasporto dove è richiesta la resistenza al fuoco • Poliimidi,Bismaleimmidi (BMI), esteri cianati, polibenzimidazoli (PBI), polifenilchinossalina (PPQ): usate in applicazioni aerospaziali ad alta temperatura (250-400°C). Matrici termoindurenti: Resina • Resina= Monomero principale • Resina= Monomero principale + Inibitore e/o Solvente • Resina= Monomero principale + Inibitore +Solvente + + Catalizzatore o Indurente Processabilità e difetti in un materiale composito dipendono fortemente dalle caratteristiche fisiche della matrice quali: viscosità temperatura di cura punto di fusione (solo matrici termoplastiche) Matrici termoindurenti: Resine disponibili in commercio Liquide bicomponenti: Miscela di resina e catalizzatore Liquide a tre componenti: Alla resina sono aggiunti altri componenti prima che inizi la cura, come iniziatori, inibitori, ecc. Cure Initiated Mix Bulk polymer + catalyst Catalysed Liquid Crosslinked Solid Matrici termoindurenti: Resine Liquide monocomponente Tutti i componenti sono premiscelati dal produttore. La cura è iniziata da un aumento di temperatura o pressione o esposizione a raggi UV. Cure Initiated w/ elevated Temp Pre-mixed Catalysed Liquid Crosslinked Solid Cura CURING: insieme delle trasformazioni (sia fisiche sia chimiche) che portano dal monomero al polimero reticolato. Reazione esotermica accompagnata da variazioni di proprietà reologiche, fisiche e meccaniche del materiale. monomero Oligomero liquido Aumento di viscosità gel gelificazione Polimero vetroso vetrificazione Gelificazione Crosslinked networks Catalysed solution Liquid Gel: A two-phase structure. GELIFICAZIONE: I legami covalenti iniziano a connettere le catene lineari, formando regioni di network tridimensionali. La resina si trasforma da liquida a gommosa. La reazione continua a velocità elevata. Aumenta drasticamente la viscosità quindi si riduce la fluidità della resina. Vetrificazione • Avviene quando la temperatura di transizione vetrosa della resina che sta polimerizzando supera la temperatura di cura della resina. • La velocità di cura si riduce significativamente e l’ulteriore reticolazione avviene per diffusione di molecole attraverso il network tridimensionale. • Lo stato fisico finale dipende dalla temperatura di cura. • Conferisce scarsa deformabilità e buona manipolabilità al materiale, che può essere estratto dagli stampi e post-indurito con trattamenti termici successivi (post-cura). Matrici termoindurenti Resin Type • Polyester Performance Processing Cost LOW EASY LOW HIGH DIFFICULT HIGH • Vinyl Ester • Polyurethane (PUR) • Epoxy • Bismaleimide (BMI) • Phenolic • Polyimide (PI). Confronto proprietà matrici termoindurenti Confronto proprietà matrici termoplastiche Resine Poliestere insature RESINA NON CURATA (g/cm3) (Pa*s) Densità Viscosità 1.1-1.4 0.2-2 RESINA CURATA Resistenza a trazione (MPa) Modulo di trazione (GPa) HDT (°C) Ritiro durante la cura (%) Vantaggi: • • • • Bassa viscosità Ridotto tempo di cura Basso costo Facilità di processamento 34-103 2.1-4.1 60-110 5-12 Svantaggi: • Elevata contrazione volumetrica durante la cura • Bassa resistenza chimica Resine Epossidiche Matrici termoindurenti contenenti 2 o più anelli epossidici, che costituiscono il sito reattivo per la reazione di reticolazione. O CH CH2 La più semplice resina epossidica bifunzionale appartiene alla classe del Diglicidiletere del Bisfenolo A (DGEBA). CH3 O H2C CH H2 C O C OH O H2 C CH CH3 H2 C O CH3 C O O H2 C CH CH2 CH3 n E’ molto reattiva e generalmente si combina attraverso il gruppo epossidico con sostanze contenenti un idrogeno attivo (alcoli, acidi, ammine). Resine Epossidiche: struttura reticolata O O CH H2C CH2 N H C H2C H2 C CH3 C C H2 CH CH2 H C CH2 N H2C CH3 O O TGDDM (Tetra Glicidil Diammino Difenil Metano) O H N S H O H N H DDS (Diammino Difenil Sulfone) Resine Fenoliche: proprietà meccaniche Proprietà meccaniche • Le fibre conferiscono rigidità e resistenza, la matrice duttilità e trasferimento dello sforzo • I parametri più importanti sono resistenza e modulo specifici (per unità di peso) • Le proprietà dipendono da: – Rapporto di forma della fibra: all’aumentare del rapporto di forma migliorano le proprietà del composito (rapporto area/volume, distribuzione dei carichi sulla fibra). Le presenza di fibre lunghe in genere comporta maggiori difficoltà durante la fase di lavorazione – Frazione volumetrica: un aumento della frazione di fibre migliora le proprietà del composito. I valori di frazione volumetrica sono limitati dall’aumento di viscosità e dalla possibilità di impregnare bene le fibre – Orientamento: le proprietà migliori si ottengono con fibre allineate nella direzione del carico. Diminuiscono però le proprietà nelle direzioni ortogonali, e si verifica comportamento anisotropo – Adesione fibra-matrice: una buona adesione permette un efficace trasferimento del carico, e previene lo sfilamento (pull out) delle fibre Modulo elastico isodeformazione • Se il composito è tirato nella direzione di allineamento delle fibre, allora la deformazione sarà uguale per la matrice e per le fibre • Si fa l’ipotesi che ci sia perfetta aderenza tra fibre e matrice • Si ottiene il modulo dalla regola delle miscele PC PF PM Eq. 12.1 C AC F AF M AM CVC FVF MVM C F vF M vM F M C EC EF vF EM vM VF VF v F V VF VM C vF vM 1 vM VM VM VC VF VM Frazione di carico sopportato dalle fibre in una lamina a fibre lunghe unidirezionali PF F AF E F vF PC F AF M AM EF vF EM (1 vF ) EF v (1 v ) F F EM • Nei compositi a matrice polimerica, Ef/Em>10. • Perciò, anche se Vf=0.1, le fibre sostengono circa il 50% del carico al quale è sottoposto il composito. 1.0 0.8 PF/PC Eq. 12.2 EF vF EM 0.6 vF=0.1 0.4 vF=0.5 vF=0.3 vF=0.7 0.2 0.0 1 10 EF/EM 100 Modulo elastico in isosforzo • Nel caso in cui si sottoponga a trazione nella direzione ortogonale alla direzione delle fibre LC LF LM F L0 F M L0 M C F vF M vM C F vF M vM E E EM Eq. 12.3 C F F M C 1 v v F M E C EF EM Modulo elastico reale • Le due ipotesi di isosforzo isodeformazione forniscono estremi inferiore e superiore in varia il modulo elastico compostiti a fibre continue 70 60 ed gli cui di fibre di vetro (E=70 GPa) matice epossidica (E=3GPa) modulo isodeformazione modulo isosforzo E(GPa) 50 40 30 range di composizione di compositi 20 10 0.0 0.2 0.4 0.6 vf 0.8 1.0 Modulo elastico reale 350 EF=70 GPa, EM=3GPa 300 EF=70 GPa, EM=6GPa EF=350 GPa, EM=3GPa EF=70 GPa EM=3 GPa 60 EF=70 GPa EM=6 GPa E(GPa) 200 40 30 150 20 100 10 50 0 0.0 0 0.0 0.2 0.4 EF=350 GPa EM=3 GPa 50 250 E(GPa) 70 0.6 0.8 1.0 vf Il modulo delle fibre ha un significativo effetto sul modulo del composito Il modulo della matrice non ha un significativo effetto sul modulo del composito 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 vf Il modulo delle fibre non ha un significativo effetto sul modulo del composito Il modulo della matrice ha un significativo effetto sul modulo del composito Contenuto di fibre • Frazione in volume vF • Frazione in peso wF dove f e m sono le densità di fibra e matrice. 1.0 wF Eq. 12.4 F wF F wF 0.6 wM M vF F vF F vM M wF vF 0.8 0.4 vF=0.3 vF=0.5 0.2 0.0 vF=0.7 1 2 F/M 3 4 Effetto dell’orientazione delle fibre sulle proprietà specifiche • A parità di contenuto di fibre, un aumento del grado di allineamento e del contenuto delle fibre comporta crescenti prestazioni fisico-meccaniche del composito nella stessa direzione di allineamento. • Un bilanciamento delle proprietà di un composito in più direzioni è perciò possibile con opportune orientazioni e distribuzioni spaziali delle fibre di rinforzo Composito a matrice epossidica con il 60% di fibre 1.5 Resistenza a trazione specifica (MJ/Kg) • Ogni fibra nel composito esercita un “effetto rinforzante” crescente al crescere del rapporto di forma della fibra (l/d) e preminente nella direzione del proprio asse. Carbon HS Kevlar 1.25 S-glass 1 Boro Carbon HM 0.75 0.5 0.25 E-glass 0 25 50 75 100 125 150 Modulo specifico (MJ/Kg) Cerchio vuoto: composito quasi isotropo Cerchio pieno: composito unidirezionale 175 200 Resistenza a trazione • La resistenza a trazione è generalmente determinata dall’adesione tra fibre e matrice • Il fattore limitante è la deformazione della matrice • Il valore di resistenza è inferiore al valore atteso dalla regola delle miscele Resistenza a trazione-isodeformazione • Se la deformazione a rottura delle fibre (RF) è minore della deformazione a rottura della matrice (RM) : RF RM • La corrispondente forza che provoca la rottura vale: FR RF AF M RF AM • E quindi la resistenza: Eq. 12.5 R RF vF M RF 1 vF R M RF RF M RF vF RF F M M(RF) RF Resistenza a trazione-isodeformazione • La resistenza del composito può essere minore di quella della matrice • Perchè sia maggiore: R M RF RF M RF vF RM Eq. 12.6 v A RM M RF F RF M RF • • • • MU=100 MPa FU=3000 Mpa FU=0.01 EM=3 GPaM(FU)=30 GPa 70 vF 2970 • Valore basso!!!!! (2-3%) FU F C M M(FU) FU Resistenza a trazione-isodeformazione • In un composito, anche dopo la rottura delle fibre, la matrice può continuare a reggere il carico, se: RM AM FR RF AF M RF AM RM 1 vF RF vF M RF 1 vF • Per cui: Eq. 12.7 vF B RM M RF RF RM M RF FU F • Osserviamo dal confronto con eq. 12.6 che: vF vF B A • La matrice si rompe quando lo sforzo raggiunge il valore MU e quindi lo sforzo nel composito vale: RM 1 vF Eq. 12.8 C M M(FU) FU Resistenza a trazione-isosforzo • La resistenza del composito è circa pari alla resistenza della matrice (dall’ipotesi di isosforzo!!!!) Fibre discontinue • Le fibre sono longitudinalmente disposte nella direzione della forza, ma non sono continue • Il carico esterno agisce sulla matrice, e viene trasferito alle fibre • La matrice ha modulo più basso, e quindi tende a deformarsi maggiormente • Se c’è aderenza perfetta tra fibre e matrice, la differenza nella deformazione longitudinale crea degli sforzi di taglio PC x Equilibrio della fibra • L’equilibrio dell’elemento di fibra è: F x x Eq. 12.9 D 2 4 F x D 2 4 RDx 0 d F D D x x x R x 0 F F dx 4 4 d F 4 R dx D LF F(x+x) R • R sforzo di taglio all’interfaccia • F sforzo normale sulla fibre F(x) D Equilibrio della fibra • Se l’estremità della fibra è scarica lo sforzo di taglio all’interfaccia è uniforme lungo x: Eq. 12.10 F 0 0 F x 4 R x D • Quindi lo sforzo aumenta partendo da x=0 ( o per simmetria da x=LF/2) fino a raggiungere il valore massimo dato da RF in corrispondenza di una lunghezza LC/2 F x RF x LC RF D 2 4 R RF Eq. 12.11 LC/2 x LC RF D 2 R Lunghezza critica • Lo sforzo massimo sulla fibra può raggiungere la resistenza della fibra RF in corrispondenza della lunghezza critica LC Eq. 12.12 Lc RF D 2 R • LF<LC lo sforzo nella fibra non raggiunge mai la resistenza della fibra. La rottura avviene per rottura della matrice o dell’interfaccia • LF>LC lo sforzo nella fibra può raggiungere la resistenza della fibra, che si può rompere in qualunque punto tra x=LC/2 ed x=LF-LC/2 RF LF<LC LF=LC LF>LC x Effetto della fibra • Per avere un rinforzo efficiente la fibra deve lavorare con valori del carico elevati (pari alla sua resistenza a rottura), per cui LF>>LC • Fissato il tipo di fibra (e quindi D ed σRF) allora il valore di LC può essere controllato variando R • Gli agenti accoppianti aumentano il valore di R e quindi permettono un trasferimento del carico più efficiente, • La fibra può lavorare vicino alla sua resistenza anche per lunghezze minori R1> R2 LC1<LF<LC2 RF R1 R2 x Sforzo medio sulla fibra • Lo sforzo massimo sulla fibra può raggiungere la resistenza della fibra FU in corrispondenza della lunghezza critica LC F 2 LF LF / 2 F dx 0 2 4 R F LF D Eq. 12.13 L RF D c 2 R 2 F LF LF / 2 Lc / 2 4 R xdx RF dx D 0 Lc / 2 2 LC L L RF F c 8 2 L 2 F RF 1 c 2 R RF 2 LF D Lc D RF 1 RF 4 R LF Resistenza del composito • Se LF>LC lo sforzo nella fibra raggiunge la resistenza della fibra, e allora la resistenza del composito vale: F RF 1 Lc 2 LF Lc vF M RF 1 vF v v 1 F F Eq. 12.14 R M RF M RF 2 LF • Che è minore della resistenza del composito con fibre continue!!!!! (Rdiscontinue)/(Rcontinue) MU=100 MPa FU=3000 Mpa FU=0.01 EM=3 GPaM(FU)=30 GPa 1.0 0.8 0.6 0.4 0 2 4 6 LF/LC 8 10 Resistenza del composito • Se LF<LC lo sforzo nella fibra non raggiunge la resistenza della fibra, e allora il composito si rompe nella matrice. • Dato che lo sforzo medio nelle fibre: Eq. 12.15 2 F LF LF / 2 0 4 R L xdx R F D D • La resistenza del composito vale: Eq. 12.16 R F vF RM vM R LF D vF RM 1 vF Adesione fibra matrice F v=0 1500 forza (N) 1200 rinforzato 3 rinforzato 3 sabbiato 900 600 300 0 0 10 20 30 40 50 60 spostamento della traversa (mm) 70 Adesione fibra matrice • Se lo sforzo di taglio all’interfaccia fibra-matrice supera la IFS (interfacial shear strength) avviene lo slittamento della fibra sulla matrice • Lo sforzo non viene più trasferito alla fibra in maniera efficiente 2400 non rinforzato rinforzato 3 rinforzato 3 sabbiato carico (N) 1800 1200 600 0 0 10 20 30 Freccia in mezzeria (mm) Assemblaggio delle fibre • I filamenti molto sottili sono riuniti sotto forma di matasse continue (trefoli o bundles) contenenti fino a qualche migliaio di filamenti • Le fibre continue possono anche essere fabbricate in tessuti, impregnati con una matrice polimerica (prepreg) • I tessuti possono essere mono o bidimensionali, bilanciati (stesse proprietà in due direzioni) o non bilanciati Singola fibra (d=5-20m) Tessuti secchi Trefoli (d=200-800m) (no matrice) Tessuti preimpregnati (fibra + matrice) Vuoti La presenza di vuoti nel composito è dovuta a : • incompleta bagnabilità delle fibre da parte della resina (dovuta a fibre molto vicine e/o a resina di alta viscosità) • presenza di volatili prodotti durante la cura di matrici termoindurenti o durante la fusione di matrici termoplastiche. Il contenuto e la distribuzione dei vuoti dipende dal contenuto e distribuzione delle fibre, dalle proprietà della matrice e dalle condizioni di processamento (P,T, t). M c ,reale V V V c ,reale VM VF M F V M c ,teorica VM VF VV Eq. 12.18 c ,teorica VM VF c ,reale c,reale VV 1 X VV 1 c ,teorica VM VF VV c,teorica Vuoti Dove c,reale è determinata sperimentalmente e c,teorica può essere stimata da: Eq. 12.19 M M M F VM M VF F c,teorica VM VF VM VF c,teorica vM M vF F Impregnazione • In genere lo scopo della fase di trasformazione non è solo la formatura del composito, ma anche la riduzione del grado di vuoti del composito • Questo può avvenire solo se la matrice riesce a fluire negli spazi presenti tra le fibre P Impregnazione • Legge di Darcy: Eq. 12.20 ds P vK dt L S fronte di avanzamento della matrice fluida L dimensione caratteristica della permeazione K permeabilità del tessuto (m2) Legge di Carman-Kozeny 1E-5 1E-7 Carman-Kozeny 1E-9 2 K (m ) • La permeabilità dipende dalla morfologia del rinforzo • Aumenta all’aumentare della porosità del rinforzo (diminuisce la frazione di spazio occupato dalle fibre) • Aumenta all’aumentare del diametro medio D delle particelle di rinforzo • Maggiore porosità minore contenuto di fibre 1E-11 1E-13 1E-15 1E-17 0.0 0.2 0.4 0.6 D 2 3 Eq. 12.21 K C 1 2 0.8 1.0 Effetto della porosità bassa K bassa alta K alta Durante l’impregnazione, la frazione di matrice che entra nel composito è circa pari a vF 1 vM 1 matrice Impregnazione da film stacking • In questo caso, più film di matrice vengono impilati su tessuti di fibre • Il flusso della resina avviene prima attorno ai bundles (macroimpregnazione). La macroimpregnazione è caratterizzata da valori più alti di permeabilità (processo più rapido). • Successivamente il flusso avviene all’interno dei bundles (microimpregnazione). La microimpregnazione è caratterizzata da valori più bassi di permeabilità (processo più lento) • Si riduce la frazione di vuoti Impregnazione da film stacking • La micro-impregnazione è caratterizzata da dimensioni delle particelle (le singole fibre) molto minori delle dimensioni dei bundle (che invece sono rilevanti per la macroimpregnazione) • Inoltre, anche la porosità è minore • La permeabilità è molto bassa (fino a 100 volte minore della permeabilità interbundle) • Quindi in genere eliminare i vuoti all’interno dei bundle è molto più difficile vuoto Solo macroimpregnazione, le fibre sono secche Impregnazione da semi-impregnati • In questo caso, la matrice circonda i bundles • La riduzione del grado di vuoti avviene tramite la sola microimpregnazione Tempi di processo • La micro-impregnazione è lo stadio limitante • Il tempo necessario per avere una completa impregnazione vale: • • • • • L L2 Eq. 12.22 timp v KP Vantaggio di avere un sistema a bassa viscosità Nei compositi a matrice termoplastica, la principale problematica è ridurre la viscosità per avere un processo sufficientemente rapido Nei compositi a matrice termoindurente, il flusso della matrice può avvenire solo finché il sistema è liquido Visto che il flusso deve garantire l’impregnazione Si lavora a basse T per aumentare tgel Eq. 12.23 t gel timp t gel L2 KP Fabbricazione di Materiali Compositi a matrice termoindurente materiali Fibre Matrice (Pre-impregnati) Gel time Impregnazione Lay up Parte in materiale composito PROCESSO (fluidodinamica trasmissione del calore reazione chimica) Know-how Proprietà meccaniche Tolleranze Finitura superficiale Processi di fabbricazione • I processi di fabbricazione dei materiali compositi si dividono in processi a stampo aperto e processi a stampo chiuso • Tra i processi a stampo aperto i più importanti sono: – – – – Laminazione manuale Applicazione a spruzzo Sacco a vuoto-autoclave Filament winding • E tra quelli a stampo chiuso: – Stampaggio per compressione o iniezione – Sheet molding compound (SMC) – Pultrusione Tecnologie di produzione di compositi Termoindurenti •Laminazione in Autoclave •Filament winding •Resin Transfer Moulding, Pultrusione •Sacco a vuoto, Resin infusion •Hand lay-up and SMC •spray-up and BMC Alte Prestazioni Alto costo Basse Prestazioni Basso costo Manufacturing of fiber reinforced plastic Pultrusion Comp. molding RTM Thermoplastic Filament Winding Hand lay up Autoclave Fiber content compression molding (potential) Laminazione manuale • La fibre di rinforzo, generalmente nella forma di tessuto vengono poste manualmente in uno stampo aperto • La resina base, mescolata con eventuali additivi (catalizzatori, acceleranti), viene applicata mediante colata • Per migliorare l’impregnazione delle fibre si usano rulli • In questo modo si producono chiglie per imbarcazioni, serbatoi Rullo di consolidamento Gel coat (optionale) resina stampo Tessuto secco Applicazione a spruzzo • Un filo continuo di fibre viene fatto passare attraverso una pistola che taglia le fibre e le spruzza sulla superficie dello stampo • Lo strato depositato viene addensato con un rullo • Per ottenere spessori maggiori si applicano diversi strati Resina Chopper gun Catalizzatore Gel coat (optionale) fibre stampo Laminazione in autoclave • Autoclave=forno in cui è possibile controllare temperatura e pressione (max 8 bar) • Il ciclo di cura consiste di un programma di temperatura e pressione • Si producono compositi avanzati prevalentemente con fibre di carbonio e kevlar e resine epossidiche • Si utilizzano i cosiddetti preimpregnati (prepregs) Prepregs • Lamine costituite da fibre impregnate di resina (spessore= qualche decimo di millimetro, larghezza tra 1.20 e 2.40 m) • Il rinforzo fibroso può essere di tipo unidirezionale (tape) o tessuto (woven) • La resina ha un’ alta viscosità a temperatura ambiente Sacco a vuoto- autoclave • Con questo processo si ottengono componenti per l’industria aeronautica ed aerospaziale • La resina epossidica e le fibre di carbonio preimpregnate vengono poste su un banco in forma di foglio • Quindi il foglio viene tagliato in pezzi che vengono impilati uno sull’altro su un utensile sagomato per dare un laminato • L’orientazione dei diversi strati dipende dalla resistenza che si vuole ottenere nelle diverse direzioni • Quindi il laminato e l’utensile vengono trattati in un sacco a vuoto per eliminare l’aria intrappolata • Successivamente in autoclave viene condotta la cura del polimero Vacuum pump Vacuum gauge Vacuum bagging film Breather/absorption fabric Release film Peel ply Sealant tape Release coated mold laminate Il sacco da vuoto (vacuum bag) • Vacuum bag: film (spesso di poliammide) dotato di notevole estensibilità e resistenza ad elevate temperature. • Sealant tape: nastro sigillante • Release film or fabric: strato distaccante caratterizzato da diversa porosità per ottenere il flusso di resina desiderato. Vacuum bag Breather Sealant tape laminate Release film Bleeder Release fabric Peel plies stampo Release fabric Release film Il sacco da vuoto (vacuum bag) • Peel ply: strato (ply) aggiunto in fase di stratificazione per proteggere le superfici esterne del composito o modificarne la finitura superficiale per successivi incollaggi • Bleeder: strato con funzioni di assorbimento della resina in eccesso • Breather: è indispensabile per distribuire il vuoto su tutto l’attrezzo. Permette all’aria ed ai volatili di essere allontanati. Spesso si usa un unico feltro breather/bleeder. Vacuum bag Breather Sealant tape laminate Release film Bleeder Release fabric Peel plies stampo Release fabric Release film L’autoclave Griglia di distribuzione dell’aria Vacuum bagging Elementi riscaldanti termocoppia vuoto Vacuum line Shell ad elevato isolamento termico ventola L’autoclave Tipico Ciclo di cura 100 160 Viscosità (Pa*s) 200 pressione 10 120 1 80 0.1 40 gelificazione 0 20 40 60 Tempo (min) 80 100 Temperatura (°C) 1000 Filament winding • Il processo di filament winding prevede che la fibra di rinforzo sia fatta passare in un bagno di resina e quindi avvolta su un mandrino • Quando sono stati avvolti un numero sufficiente di strati il composito viene curato, e successivamente staccato dal mandrino Fibre avvolte con determinato angolo Mandrino rotante Nip rollers Bagno di resina Carrello fibre Rastrelliere portafibre Resin bath roller Doctor blade cascata Avvolgimenti elicoidali su superfici cilindriche • L’angolo di avvolgimento () viene definito dal rapporto tra velocità periferica del mandrino (vp) e la velocità di traslazione del pettine di deposizione delle fibre (vt). • Dalla progettazione viene definito che determina così il rapporto tra le velocità D v p ω 2 πnD tgθ = = = vt vt 60vt vp=wD/2 vt D Avvolgimenti elicoidali su superfici cilindriche n=1 p h z sviluppo nel piano del mandrino n=2 • nel caso generale sono necessarie più corse del pettine di deposizione per completare una ricopertura • ogni ricopertura potrà essere rappresentata da un laminato antisimmetrico con fibre [+] Avvolgimenti elicoidali su superfici cilindriche z n=1 p h sviluppo nel piano del mandrino • I parametri di deposizione sono – h: la larghezza del fascio di fibre deposto (anche qualche decina di cm se uso molte bobine ed un pettine) – n: numero di corse lungo z – ntot numero di corse lungo z per effettuare una ricopertura completa D p – Il passo p è definito come la distanza lungo z tra due fasci • Se la deposizione avviene a velocità costante lungo z allora il passo è costante etg la distanza tra due fasci è correlata alla larghezza del fascio (h) ed al numero di viaggi del pettine per ottenere una ricopertura completa del mandrino, ntot. p ntot h Avvolgimenti elicoidali su superfici cilindriche z n=1 p h sviluppo nel piano del mandrino • I parametri di deposizione sono – h: la larghezza del fascio di fibre deposto (anche qualche decina di cm se uso molte bobine ed un pettine) – n: numero di corse lungo z – ntot numero di corse lungo z per effettuare una ricopertura completa Il passo p è definito come la distanza lungo z tra due fasci • Se la deposizione avviene a velocità costante lungo z allora il passo è costante e la distanza tra due fasci è correlata alla larghezza del fascio (h) ed al numero di viaggi del pettine per ottenere una ricopertura completa del mandrino, ntot. ntot p h D/2 Avvolgimenti elicoidali su superfici cilindriche z p/2 sviluppo nel piano del mandrino • Una volta ottenuto p, la larghezza effettiva utilizzata h dovrà essere un sotto multiplo intero di p: h=p/ntot. • ad esempio per D=400 mm e =55° p=880 mm • se voglio completare una ricopertura con ntot=5 allora h=880/5=176 mm Filament winding equipment Filament Winding • Caratteristiche dei Mandrini – Devono resistere agli sforzi di compressione provocati dalle fibre durante l’avvolgimento e presentare una elevata rigidezza assiale (ad es. per tubi) – Devono mantenere sufficienti proprietà meccaniche ad alta temperatura – Devono essere facilmente rimossi • Materiali usati per i mandrini – mandrini non collassabili • In genere in acciaio ed usati per geometrie che ne consentano l’estrazione (“angoli di sformo”) – Mandrini collassabili • smontabili in metallo o più raramente in composito • Gonfiabili in gomma • Solubili in acqua (ad es. impasti di sabbia e PVA) • Liner – Polimeri termoplastici (PVC e PE ma anche fluoropolimeri) – Composito con contenuto di fibre di vetro C < 20% o con veli di PET – Metallici (soprattutto per gas in pressione) Scelta dell’angolo di avvolgimento • Serbatoio cilindrico in pressione: P s D2 ADs P 4 R A P 2s A D Scelta dell’angolo di avvolgimento • Serbatoio cilindrico in pressione: P P C 2sL PDL R C P s C Scelta dell’angolo di avvolgimento • Serbatoio cilindrico in pressione: R P A C 2s 2 A P R C s C F sin C tan A A F cos tg 2 A C Liquid Molding Injection molding Compression molding RTM Processo Produzione annua (par pressa) 30000 25000 5000-10000 Costi fissi alti alti Moderati Skill dependency bassa Molto bassa significativa Costo dello stampo Molto alto Molto alto Moderato Prodotto Complessità Elevatissima Moderata Limitata dalla preforma Dimensioni piccole Grandi Grandi Finitura superficiale Ottima Ottima Gel-coating resistenza Moderata ottima Ottima RTM (Resin Transfer Moulding) Posizionamento del mat nello stampo Formatura del mat sotto pressione Estrazione della preforma Taglio della preforma Posizionamento della preforma nello stampo Iniezione della resina Riempimento e cura Estrazione del pezzo RTM e VARTM • RTM – Uso un controstampo in acciaio pressioni fino a 10 bar. – Il vuoto non viene usato. – L’iniezione avviene da un canale che si trova nella parte centrale. Chiusura dello stampo 2-10 bar Iniezione della resina 1.5-10 bar • VARTM – Uso un controstampo in acciaio e pressioni simili a quelle dell’RTM – L’iniezione avviene nella parte Vuoto 0.1-0.6 bar centrale dello stampo – Viene applicato vuoto dai bordi dello stampo Iniezione della resina 1.5-3 bar Compression Molding resina rinforzo Composito consolidato Compression Molding • • • • • • Fibre in forma di mat, chopped strand o più raramente di tessuto Resine poliestere e fenoliche più raramente vinil estere ed epossidiche Tempi di cura ridotti (meno di 1/2 ora) Temperatura di cura 50-100 °C Spessori anche elevati (80-100 mm) Si usano a volte tessuti impregnati precedentemente Pultrusione • I trefoli di fibre continue vengono impregati in un bagno di resina e fatti passare attraverso una filiera in acciaio riscaldato che determina la forma del profilato Cut off saw Preformer Guide plate Forming and curing die Fiber creel Resin bath Pulling system Pultrusione • I trefoli di fibre continue vengono impregati in un bagno di resina e fatti passare attraverso una filiera in acciaio riscaldato che determina la forma del profilato Finestra di processo • Esiste un range ottimale di temperature e tempi di processo in cui il prodotto presenta buone proprietà ed è stato ottenuto in tempi brevi Tg Short shot Temperatura Tdeg Cura completa Cura parziale tempo Antieconomico Degradazione Compositi a matrice termoplastica e termoindurente • I compostiti a matrice polimerica possono essere a matrice termoplastica o a matrice termoindurente •Matrici termoplastiche: •Vantaggi •Tempi di conservazione illimitati • Elevata tenacità • Buona resistenza all’acqua • Saldabilità • Riciclabilità •Ridotti tempi di lavorazione •Svantaggi •Limitata resistenza a creep • Limitata resistenza ai solventi • Elevate temperature e pressioni di lavorazione • Elevata viscosità •Matrici termoindurenti: •Vantaggi •Bassa viscosità • Basse pressioni e temperature richieste • Buona bagnabilità delle fibre • Resistenza chimica •Bassi creep e stress relaxation •Svantaggi •Limitata pot e shelf life • Elevati tempi di processo • Bassa deformazione a rottura • Bassa resistenza a impatto •La formatura e la polimerizzazione devono avvenire simultaneamente: è necessaria una reazione chimica Compositi a matrice metallica • Anche nei composti a matrice metallica, le fibre possono essere continue o particellari • Una matrice di alluminio può essere rinforzata con fibre di boro, carburo di silicio, grafite, allumina • Il modulo aumenta da 69 a 231GPa con fibre di boro • L’alluminio viene anche rinforzato con fibre particellari, si SiC e allumina • Gli aumenti di proprietà ottenibili sono inferiori al caso delle fibre continue • Buone proprietà si ottengono anche adoperando whiskers aghiformi di carburo di silicio Compositi a matrice ceramica • • • • • Le fibre continue più utilizzate sono il carburo di silicio e l’allumina Più spesso vengono utilizzate fibre corte o whiskers Una delle applicazioni prevede l’utilizzo di whiskers di SiC in allumina Viene aumentata la tenacità a frattura Le fibre interagiscono con le cricche in tre diversi modi: – Deviazione delle cricche: la cricca viene deviata nel suo moto dalla presenza delle fibre. Occorrono sforzi più elevati per la propagazione – Ponti tra cricche: la fibre tengono unite le due superfici della cricca, aumentando lo sforzo per la propagazione – Sfilamento delle fibre: l’attrito delle fibre in sfilamento dalla matrice assorbe energia. Per avere la propagazione delle cricche sono necessari sforzi maggiori Fiber reinforced concrete (FRC) • Sono compositi ottenuti aggiungendo fibre discontinue di acciaio, vetro o polimeri alla malta cementizia • Le fibre discontinue sono orientate in maniera random • A differenza dei compositi a matrice polimerica (aumento della rigidezza) o del cemento armato (aumento delle capacità strutturali), l’aggiunta di fibre discontinue non consente di migliorare le capacità strutturali • L’aggiunta di fibre consente di migliorare la resistenza alla propagazione delle cricche , e quindi di: – – – – Aumentare la tenacità e la duttilità Migliorare la resistenza a trazione Migliorare la resistenza a fatica Migliorare la resistenza all’impatto Principio • Nel cemento, sono presenti delle micro-cricche anche in assenza di carico • Quando si applica uno sforzo di trazione, le microcricche si allineano nella direzione della forza e coalescono a formare macro-cricche • La macro-cricca cresce in maniera molto veloce, portando alla rottura catastrofica del materiale • Le fibre invece creano un ponte tra i lembi della cricca, assorbendo lo sforzo esterno ed evitandone la crescita Formazione micro-cricche Formazione macro-cricche CLS FRC con basso contenuto di fibre FRC con elevato contenuto di fibre Comportamento di FRC • Aumenta la tenacità • In genere, se lo scopo è migliorare la resistenza a trazione, l’utilizzo di FRC non è la migliore strategia • L’utilizzo di FRC ha lo scopo principale di migliorare la tenacità CLS FRC Composizione di FRC • • • • Sono ottenuti utilizzando elevati quantitativi di cemento nella miscela Inoltre, si utilizzano aggregati molto fini Per avere buona lavorabilità, si utilizzano additivi superfluidificanti Le fibre hanno rapporto di forma (l/D)<100, altrimenti la lavorabilità diminuisce in maniera sensibile • Il rapporto di forma maggiore migliora l’adesione delle fibre, e quindi l’effetto tenacizzante Cemento (Kg/m3) 415-710 Rapporto a/c 0.3-0.45 Aggregato fine 100% Aria (%) 7-10 Contenuto di fibre in volume (%) 0.5-2 Tipi di fibre Fibra Resistenza a trazione (MPa) Modulo (GPa) Allungamento a rottura (%) Diametro dei filamenti (m) Stabilità agli alcali Absesto 600-3600 69-150 0.1-0.3 0.02-30 Eccellente Carbonio 590-4800 28-520 1-2 7-18 Ecellente Aramidiche 2700 62-130 3-4 11-12 Buono Polipropilene 200-700 0.5-10 10-15 10-150 Eccellente Poliammide 700-1000 3.9-6 10-15 10-50 Poliesteri 800-1300 Up to 15 8-20 10-50 rayon 450-1100 Up to 11 7-15 10-50 Discreta PVA 800-1500 29-40 6-10 14-600 Buono PAN 850-1000 17-18 9 19 Buono Polietilene 400 2-4 100-400 40 Eccellente UHMWPE 2585 117 2.2 38 Eccellente acciaio 3000 200 1-2 50-85 Eccellente Acciaio inox 300 200 1-2 50-85 eccellente vatro 1700 72 2 12-20 Buono Proprietà di FRC • L’effetto sulle proprietà a compressione è modesto • L’aumento della resistenza a trazione è molto più significativo Compressive Stress (MPa) 60 CLS FRC con 2% volume fibre FRC con 3% volume fibre 50 40 30 20 10 0 2000 4000 (m/m) 6000 8000 Proprietà di FRC 40 Rapporto di forma 33 30 Rapporto di forma 62 Rapporto di forma 100 20 10 40 0 1 2 3 4 5 Contenuto di fibre (% wt) 6 Tenacità relativa Aumento di resistenza (%) • Anche la tenacità aumenta in maniera significativa A rottura (area totale della curva -) 30 W: frazione in peso L/D: rapporto di forma Area fino allo sforzo massimo 20 10 0 200 400 600 W*L/D 800 1000 Rottura di FRC • La rottura di FRC può avvenire se l’effetto di “bridging” delle fibre viene meno • Ciò può avvenire se: – A) la fibra si rompe. Data l’elevata resistenza trazione di molte fibre, questo è il caso meno comune – B) la fibra si sfila. Questo è il caso più comune (aderenza fibra-matrice) Energia Energia assorbita assorbita spostamento rottura fibra carico carico Sfilamento fibra Energia assorbita spostamento