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Presentazione di PowerPoint

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Presentazione di PowerPoint
Ci sono numerosi misteri che circondano
Leonardo, misteri in grado di alimentare
thriller come ad esempio il romanzo di
Dan Brown “Il Codice Da Vinci”;
Nelle seguenti analisi dell’ “Ultima cena” e
“La Vergine delle rocce” di Leonardo ho
cercato di illustrare due fondamentali scuole
di pensiero:
La principale, la quale suggerisce che, pur essendovi
innumerevoli interrogativi sulla vita e l’opera di questo
artista, non esistono prove conclusive di ipotesi estreme
che rintracciano all’interno delle sue opere un simbolismo
eterodosso.
Tra i vari rappresentanti di questa scuola di pensiero,
quelli qui presi in esame sono:
Diane ApostolsCappadona
(intervista)
Denis Budd
(intervista)
L’altra scuola di pensiero, è certamente molto
interessante anche se le prove sono esili. Questa rintraccia
all’interno delle suddette opere (e non solo) un simbolismo
eterodosso. E sebbene queste teorie potranno avere
pochissimi fondamenti nella realtà, possono offrire molto dal
punto di vista metaforico e concettuale.
Tra i vari rappresentanti di questa scuola di pensiero,
quelli presi in esame sono:
Lynn Picknett e Clive Prince
Analisi dell’ “Ultima cena”
Premessa
Invito a guardare “ l’Ultima Cena” con occhi nuovi.Ad
analizzarla non come farebbe un critico d’arte, ma come
farebbe un profano;
Nel corso di alcune ricerche è venuto alla luce che
Leonardo era un eccellente psicologo e che trovava gusto
nel realizzare immagini non ortodosse per i mecenati che gli
avevano commissionato soggetti religiosi,pur nel rispetto dei
canoni tradizionali. Sapeva bene che anche l’eresia più
spinta avrebbe creato problemi,perché solitamente si vede
solo ciò che ci si aspetta di vedere.
I) “Leonardo nel quadro”
A destra si scopre un uomo alto e barbuto che si piega per
parlare all’ultimo discepolo seduto a tavola e che volta
completamente le spalle al Redentore
Tutti riconoscono che il modello per questo
discepolo è lo stesso Leonardo
Egli era notoriamente un convinto sostenitore del doppio
significato delle immagini
Ma perchè ha dipinto se stesso che guarda così
platealmente dalla parte opposta rispetto Gesù?
II) “Il Pane e il Vino”
La figura centrale è quella di Gesù, che Leonardo, nei
suoi appunti di lavoro, indica come “Redentore”
Tiene gli occhi bassi, come
assorto in contemplazione
Guarda leggermente verso
la sua sinistra,con le mani
appoggiate davanti a sè
In quest’occasione Gesù istituì il Sacramento dell’ Eucaristia,
invitando i discepoli a
Mangiare il pane come se si
trattasse della sua “carne”
Bere il vino come se si
trattasse del suo “sangue”
Ci si aspetterebbe quindi che sulla tavola ci
siano un calice o una coppa di vino
Per i Cristiani “la cena” avvenne immediatamente
prima della Passione di Gesù nell’orto del
Getsemani,dove egli predicò dicendo: «Passi da me
questo calice», e prima della morte in croce,quando
versò il suo sangue per la salvezza del genere umano
Eppure non c’è vino davanti Gesù e ogni commensale
ha davanti a sé un piccolo bicchiere di vino
Inoltre poco del pane presente sulla tavola è
realmente spezzato
Secondo le Sacre scritture Gesù stesso identificava il pane
con il proprio corpo, che doveva essere spezzato nel
supremo sacrificio
Dipingere l’ultima cena mettendo poco vino in tavola è come
dipingere un’incoronazione senza la corona: o si è perso
completamente di vista il soggetto, o si vuole fare un’altra
cosa, come esprimere l’adesione a una posizione eretica
rispetto all’ortodossia dominante
III) “L’ambiguità della figura di
‘Giovanni’ ”
Nel racconto evangelico
San Giovanni,il discepolo
prediletto, era fisicamente
così vicino a Gesù da
poter appoggiare “il capo
sul suo petto”
Nella rappresentazione di
Leonardo, invece,
Giovanni è vistosamente
inclinato nella parte
opposta del redentore,
con la testa voltata verso
la sua destra
Di fronte a questa figura, in un profano sorgerebbe qualche
dubbio. Infatti anche se l’artista dava spesso tratti effeminati
ai personaggi maschili, qui tutto di Giovanni è femminile
Nonostante le alterazioni provocate dal tempo
sull’affresco, sono ben visibili:
Le mani sottili e
aggraziate;
I lineamenti delicati e
maliziosi;
Il petto non certo
maschile;
La collana d’oro.
E inoltre indossa abiti che la distinguono come una persona
speciale e sono l’immagine speculare degli abiti del
Redentore
L’una veste una tunica blu
e un manto rosso
L’altro una tunica rossa
e un manto blu
Identici nella fattura
Si ipotizza che questa figura femminile rappresenti
Maria Maddalena
Inoltre
Il rosso e il blu sono
considerati colori regali
Il colore blu denota
l’amore spirituale, la
fedeltà e la verità
In questo caso suggerirebbero il tema del “Sangue Reale” e
l’imparentarsi fra la stirpe reale di Beniamino (da cui si dice
che discendesse Maria) e quella di David (da cui si dice che
discendesse Gesù)
IV) “La M e la V”
Nella composizione complessiva il blocco composto da
Gesù e da questa “donna” è centrale
una gigantesca
V
L’angolo di 45° che separa Gesù
e questa “donna” ricorda una V
che è considerato il simbolo
archetipico del calice,del ventre
materno e della sessualità
femminile
M
La linea che definisce il
contorno di Gesù e della
“donna” è a forma di M.
Secondo un’altra
argomentazione questa
potrebbe connotare Maria
Maddalena o il matrimonio
V) “Il coltello”
Una strana mano punta uno stiletto allo stomaco di
un discepolo nel gruppo all’estremità sinistra della
tavola
Non si riesce a immaginare come la mano possa
appartenere a qualcuno dei commensali
Inoltre solo un paio tra tutti i testi consultati su
Leonardo ne fanno cenno, mostrando una curiosa
reticenza a rivelare il particolare
Anche in questo caso i critici hanno preferito ignorare un
elemento tanto bizzarro che potrebbe avere un significato
simbolico, essendo dissociato dal resto dell’immagine
VI) “Pietro e la ‘donna’ ”
Il gesto di Pietro, che taglia l’aria in modo minaccioso
in direzione della “donna-Maria Maddalena”
Potrebbe sottolineare
La rivalità di Pietro con la
donna per il controllo del
movimento di Gesù dopo la
sua morte
Nonché la gelosia
dell’apostolo per il ruolo
importante che Gesù ha dato a
Maria Maddalena all’interno
del movimento
I) “Il Pane e il Vino”
Guardando l’affresco si vede che le mani di Cristo
sono tese sopra il tavolo
La sinistra indica molto
chiaramente una coppa
di vino
Pur non essendo un vero e
proprio calice,come quelli usati
nelle moderne funzioni religiose,
si tratta comunque di una COPPA
DI VINO
La destra si
allunga verso un
pezzo di pane
cioè quello che uno si
aspetterebbe di vedere in
una raffigurazione dell’
Ultima Cena
II) “L’ ambiguità della figura di
‘Giovanni’ ”
La figura accanto al Redentore È San Giovanni
Evangelista
San Giovanni è il beniamino di Cristo e viene
sempre ritratto al suo fianco;
È sempre privo di barba ed è sempre molto bello.
III) “Il coltello”
Non c’è nessuna mano priva di corpo
La mano con il coltello appartiene a Pietro
Tiene in mano il coltello, il quale
indica una premonizione della
reazione violenta che avrà durante
l’arresto di Cristo, quando mozzerà
l’orecchio al soldato romano
Si tratta quindi di un
attributo iconografico
abbastanza comune
IV) “Lo stato di conservazione”
Altra questione da menzionare è il terribile stato di
conservazione che rende inaffidabile ogni esame
L’affresco venne definito un rudere appena 20 anni dopo il
suo completamento, mentre Da Vinci era ancora vivo;
Dopodiché è stato a più riprese descritto come a malapena
visibile
1726 e nel 1770
fu restaurato
1799
La sala in cui si trovava fu usata come caserma
e come stalla dalle truppe di Napoleone
1800
Fu danneggiato da un’alluvione
Fu tagliato nell’angolo in basso per ricavarne
una porta
1821
Ci fu un tentativo di rimuoverlo dalla parete
1854-55
Fu restaurato di nuovo e successivamente nel:
1907-08, 1947-48, 1951-54 e durante tutti gli
anni ‘80 e ‘90
Non è rimasto abbastanza dei volti per poter trarre
conclusioni serie
I) Visione del quadro
L’Ultima Cena è iconograficamente importante perché
Il pittore cambia il centro d’interesse della scena
Storicamente, nei bassorilievi e nelle incisioni sugli
esterni e gli interni delle cattedrali, nei paramenti
sacri e nei dipinti
O l’identificazione
del traditore
L’Ultima Cena mette
in risalto
Oppure l’istituzione
dell’Eucarestia
Ciò che invece fa Leonardo è raffigurare l’annuncio:
“Io sarò tradito”
E il momento immediatamente seguente
I discepoli,traumatizzati, si guardano a vicenda,indicandosi
con gesti come a dire: “non può trattarsi di me,devi essere tu!”
E Gesù non sta solo dicendo: “so che sarò tradito”, ma
anche “so chi di voi lo farà”
I gesti sono umanizzati infatti significano sorpresa, incredulità,
accusa nonché timore reverenziale o meraviglia
II) I preconcetti sul genere sessuale
Secondo la tradizione Giovanni appare ai nostri occhi –
occhi del tardo XX o dell’inizio del XXI – come un
giovinetto effeminato e dalla pelle liscia
Tuttavia, osservando attentamente l’affresco, si notano altri
discepoli privi di barba o ai quali si potrebbero attribuire
lineamenti femminili
Il concetto del genere sessuale è socialmente e culturalmente
condizionato
Ciò che oggi accettiamo come maschile e femminile è con ogni
probabilità diverso da ciò che sarebbe stato accettato come tale
a Firenze o a Milano nel XV secolo
III) “La Piramide”
Un elemento molto importante di quest’opera è
La composizione piramidale
Vi sono quattro raggruppamenti triangolari che sono
importanti per formare l’equilibrio compositivo
intorno alla figura triangolare al centro costituita da
Gesù
Così situato al centro, Cristo è in posizione piramidale
Questa composizione costituisce uno dei grandi doni di
Leonardo all’arte occidentale
Analisi de“La Vergine delle rocce”
Esistono due versioni de
“La Vergine della rocce”
Una esposta al
Louvre di Parigi
Un’altra esposta alla
National Gallery di
Londra
L’opera era stata commissionata a Leonardo dalla
Confraternita dell’Immacolata Concezione
Doveva costituire la parte centrale di un trittico per l’altare
della cappella della Confraternita nella chiesa di San
Francesco Grande a Milano.
Il contratto, datato 25 aprile1483, esiste ancora e getta
una luce interessante su ciò che i membri della
Confraternita si aspettavano e su ciò che in realtà
ottennero
IL CONTRATTO SPECIFICAVA :
I.
La forma e le dimensioni del dipinto, per il quale
esisteva già la cornice, ed entrambe le versioni di
Leonardo rispettano tali dimensioni;
II. Il tema del dipinto
Doveva rappresentare un evento che non si trova nei
Vangeli ma fa parte della tradizione apocrifa
• La storia di come, durante la fuga in Egitto, Giuseppe,
Maria, e il Bambino si fossero rifugiati in una grotta del
deserto dove incontrarono Giovanni Battista, protetto dall’
Arcangelo Uriel
• E di come nel casuale incontro dei due santi bambini,
Gesù avesse conferito al cugino Giovanni l’autorità di
battezzarlo quando sarebbero stati entrambe adulti
Questo racconto aggira l’imbarazzo della Chiesa per il
fatto che Giovanni, quando battezzò Gesù, doveva
evidentemente avere l’autorità per farlo
I membri della Confraternita avevano chiesto un dipinto
secondo i gusti dell’epoca,ricco di decorazioni, con cascate
di foglie dorate, cherubini e profeti del Vecchio Testamento
L’opera che alla fine fu consegnata era molto differente al
punto che i rapporti tra l’artista e la Confraternita divennero
così tesi da culminare in una controversia legale che si
protrasse per più di vent’anni
Leonardo infatti scelse di rappresentare la scena più
realisticamente possibile
SENZA PERSONAGGI ESTRANEI
Le persone riprodotte erano forse troppo poche; infatti non vi
appare neppure Giuseppe
La versione del Louvre
la prima realizzata
Mostra la Vergine vestita di blu con un braccio protettivo
attorno a uno dei due bambini, mentre l’altro è vicino a Uriel
STRANAMENTE
Quello accanto all’angelo
sta benedicendo l’altro
Mentre quello accanto a Maria
sta inginocchiandosi in segno di
ossequio
Gli storici dell’arte ritengono che, per qualche ragione,
Leonardo scelse di accostare il piccolo Giovanni a Maria; di
conseguenza il bambino che dà la benedizione è Gesù
Tuttavia questo dipinto può essere interpretato in altri modi,
che suggeriscono la presenza di messaggi profondi, forti e
chiaramente ETERODOSSI :
Si può ipotizzare che il bambino con Maria è Gesù, e che
quello con Uriel è invece Giovanni
In questo caso è Giovanni che sta benedicendo Gesù, il quale
si sottomette alla sua autorità
Uriel, il protettore speciale di Giovanni, evita di guardare
Gesù
Maria, proteggendo suo figlio, tiene una mano minacciosa
sopra la testa di Giovanni
Parecchi centimetri sotto la sua mano c’è la mano di Uriel,
posta di traverso, come se i due gesti volessero fornire
alcuni indizi
È come se Leonardo volesse indicare che qualche oggetto
significativo, ma invisibile, deve riempire lo spazio tra loro
Nel contesto non è difficile capire che
Le dita allungate di
Maria sembrano poste
sulla corona di una
testa invisibile
L’indice puntato di
Uriel è situato
precisamente dove
dovrebbe esserci il
collo
Questa testa fantasma è proprio sopra il bambino che è
con Uriel e che viene così identificato come colui che
doveva morire decapitato
Se questo è veramente Giovanni Battista, è lui che
benedice, e che quindi dimostra di essere superiore
Nella versione della National Gallery
quella successiva
Tutti gli elementi su cui si basano queste deduzioni eretiche,
e SOLO questi, sono scomparsi
I due bambini sono abbastanza differenziati e quello con
Maria porta la tradizionale croce allungata del Battista (che
può essere stata aggiunta da un artista più tardo)
La mano destra di Maria è ancora tesa sopra l’altro bambino
ma in questo caso il gesto non è minaccioso
Uriel non punta più il dito, né distoglie lo sguardo dalla scena
È come se Leonardo ci invitasse a notare le
differenze fra le due versioni, sfidandoci a tirare le
conclusioni sulla base dei dettagli anomali
Inoltre in più di un decennio di ricerche, questi due studiosi,
hanno scoperto le prove del fatto che Leonardo coglieva ogni
possibile occasione per elevare Giovanni al di sopra di Gesù,
mostrando di considerare il Battista superiore a Cristo
Grazie alla figura pericolosamente eretica di Leonardo
Hanno affrontato la straordinaria rivelazione di
avere di fronte un’antica tradizione nella quale
Giovanni Battista era adorato,mentre Gesù veniva
considerato un essere inferiore
In base all’affermazione secondo la quale il
dipinto sarebbe eretico c’è una lettura erronea :
Questa confonde la figura di San Giovanni Battista con
Cristo e viceversa
Maria, con la mano sospesa sopra il figlio, abbraccia
San Giovanni, inginocchiato in segno di rispetto.
Vi furono alcune complesse questioni legali riguardanti il
dipinto e la sua copia, compresi gli ordini del pagamento.
Le analisi che rintracciano all’interno delle opere di
Leonardo un simbolismo eterodosso fanno emergere
numerosissime informazioni nascoste provocatorie
C’è qualcosa di fortemente
voluto
Nella ripetizione del
tema del Battista
Nella grande
complessità delle
immagini
Forse Leonardo completò così poche delle opere non
tanto perché fosse un perfezionista
Ma perché era consapevole di ciò che sarebbe potuto
accadere se qualcuno avesse notato, al di là dello strato
superficiale rispettoso dell’ortodossia, la decisa
“empietà” celata al di sotto
Tuttavia Leonardo non era un ateo materialista, ma
aveva convinzioni contrarie a ciò che era la linea
dominante del Cristianesimo
Oggi molti raccolgono le convinzioni di questo tipo
sotto il nome di “occultismo”
Questo termine significa semplicemente
“nascosto”
Per quanto riguarda Leonardo, ci furono in effetti nella sua
vita aspetti e opinioni che sapevano di riti sinistri e di pratiche
magiche, ma è anche vero che egli tendeva, sopra e oltre ogni
altra cosa alla CONOSCENZA
Molto di ciò che lo interessava era stato effettivamente
“occultato” dalla società
In particolare dall’onnipotente e potente organizzazione della
Chiesa che a quel tempo, nella maggiore parte d’Europa
Non vedeva di buon
Prendeva drastici provvedimenti
per ridurre al silenzio coloro che occhio le sperimentazioni
scientifiche
rendevano pubblici punti di vista
eterodossi o personali
Tuttavia FIRENZE, dove Leonardo era nato e cresciuto,
era un fiorente centro di ricerca e di nuova cultura
I primi mecenati di Leonardo, quei Medici che
governavano Firenze incoraggiavano attivamente
Le scuole di
occultismo
La traduzione di
manoscritti perduti
La maggior parte degli studi rappresentava un serio tentativo
di capire l’universo e il ruolo dell’uomo
I Maghi poi desideravano andare oltre e scoprire come
controllare le forze della natura
L’eminente storica FRANCES YATES ha anche suggerito
che la chiave per comprendere la grande genialità di Leonardo
potrebbe proprio essere la magia
Infatti i gruppi dell’epoca erano accomunati dall’
ERMETISMO
Il quale prende il nome da ERMETE TRISMEGISTO
il grande e leggendario mago egiziano i cui libri offrivano
un sistema coerente di magia
Il nocciolo del pensiero ermetico era l’idea che l’uomo fosse in
qualche modo letteralmente divino
Un concetto in se stesso talmente pericoloso, secondo l’autorità
della Chiesa da essere condannato come anatema
Infatti nel PIMANDER, primo trattato del Corpus
Hermeticum
(una collezione di trattati la cui paternità è attribuita alla figura
di Ermete Trismegisto)
Viene narrata la creazione del mondo:
 I Atto creativo del Verbo: è quello della luce e degli
elementi;
 II Atto creativo del Verbo: è quello dei cieli o più
specificamente
Dei sette GUBERNATORES, o sette pianeti da cui si riteneva
dipendesse il mondo inferiore degli elementi
III Atto creativo del verbo: è quello dell’UOMO il
quale
“Quando vide la creazione modellata dal Demiurgo […]
desiderò a sua volta la capacità di creare e ne ottenne il
permesso dal Padre. Essendo così entrato nella sfera
demiurgica in cui aveva pieni poteri, i Gubernatores
s’innamorarono dell’uomo e ciascuno di loro gli donò parte
del proprio potere.”
L’uomo ermetico ritorna cioè in comunione con il sovrano
del “Tutto” attraverso la comunione magico-religiosa con il
cosmo
È quindi un essere che acquista la DIVINITÁ
I principi ermetici entrarono evidentemente nella vita e
nell’opera di Leonardo
Potrebbe però sembrare che ci sia una forte discrepanza tra
L’eresie che interpretavano in
modo difforme rispetto alla
tradizione ufficiale le figure
evangeliche
E queste sofisticate
idee filosofiche
Tuttavia è ampiamente dimostrato che gli ermetisti potevano
anche essere eretici
GIORDANO BRUNO
ad esempio proclama che le sue convinzioni provenivano da
un’antica religione egizia precedente al Cristianesimo e più
importante di esso
Vediamo infatti che nell’Epistola esplicatoria dello
“Spaccio de la Bestia trionfante”
Affiorano con chiarezza i caratteri del programma
filosofico del Nolano il quale
Riprende e svolge motivi centrali de Lamento ermetico il
quale aveva previsto
La “vecchiaia”, il “disordine”, la “irreligione” del mondo,
profetando che “le tenebre si preponeranno alla luce, la morte
sarà giudicata più utile che la vita, nessuno alzarà gli occhi al
cielo, il religioso sarà stimato insano l’empio sarà giudicato
prudente, il furioso forte, il pessimo buono”
A questa luce Bruno determina i caratteri costitutivi del
suo programma, definendo, al tempo stesso, la situazione di
crisi storico-universale in cui si trova e che intende
Rovesciare per far rinascere l’ “antico volto”
dell’umanità
“Non so, non ho, non pretendo altro che simplicità, sincerità,
verità”
Il Rovesciamento degli ordini previsto da Ermete si è infatti
integralmente attuato
I nessi fra Dio e mondo, uomo e natura si sono totalmente
infranti, spezzati
La RENOVATIO MUNDI
coincide con
Il ristabilimento della comunicazione tra Dio uomo e
natura
Ma l’una e l’altra sono impossibili e inattuabili
prima che la decadenza si dispieghi interamente
È infatti dall’ APOCALISSE che germinerà la
renovatio, aveva spiegato Ermete
Nella profezia, il tempo dell’Apocalisse si apre
quando
Diventa universale il dominio sanguinoso degli angeli del
male, i quali
“Meschiati con gli uomini forzaranno gli miseri all’audacia di
ogni male, come fusse giustizia, donando materia a guerre,
rapine, frodi e tutte altre cose contrarie alla anima e giustizia
naturale: e questa sarà la vecchiaia ed il disordine e la
irreligione del mondo”
QUESTO PER BRUNO, È IL TEMPO CHE, ORMAI, SI
AVVIA A COMPIMENTO
Gli ANGELI NOCENTES si sono infatti incarnati,
hanno insanguinato il mondo. E stanno, in fine, per
perire, come inequivocabilmente prevedeva l’antica
profezia :
“ Dopo che saranno accadute queste cose, allora il
signore e padre Dio, governator del mondo,
l’onnipotente provveditore, per diluvio d’acqua, o di
fuoco, di morbi o di pestilenze, o altri ministri della
sua giustizia misericordiosa, senza dubbio donarà fine
a cotal MACCHIA DEL MONDO, richiamando il
mondo all’antico volto”
MACCHIA DEL MONDO
è una parola chiave
Nello Spaccio serve, precisamente,a individuare i riformati
Nel I dialogo morale il giudizio di Bruno è più chiaro
e circoscritto
L’Angelo del male che ha rovesciato in modo radicale gli
ordini del mondo aprendo, simultaneamente, il tempo
dell’Apocalisse ha un nome preciso, lineamenti definiti
È l’autore del “De servo arbitrio”
MARTIN LUTERO
Lutero è, per Bruno, l’angelo pernicioso previsto
nell’antica profezia
Come prevedeva Ermete, ha portato guerre, frodi,
rapine; ha distrutto la giustizia naturale
Questa è la vera macchia del mondo che bisogna
cancellare, per riportare la pace tra gli uomini, restaurare
il concetto di giustizia, ricostituire le fondamenta del
convitto umano
ROVESCIAMENTO – APOCALISSE –
RENOVATIO sono inseriti nel ciclo universale e si
incarnano in figure polarmente antagonistiche quali
BRUNO e LUTERO.
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