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“Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Anno Accademico 2003-04 Storia di un progetto strumenti e metodo Daniela D’Alessandro Andrea Micangeli Filomena Pietrantonio D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Contenuti Definizione di progetto Definizione di project management Dall’ideazione alla valutazione del progetto Cause del fallimento dei progetti Riferimenti bibliografici D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Progetto Impresa complessa, unica e di durata determinata, rivolta al raggiungimento di un obiettivo chiaro e predefinito mediante un processo continuo di pianificazione e controllo di risorse differenziate e con vincoli interdipendenti di costi-tempi-qualità. Archibald, 1989 D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Definizioni: Un programma è un insieme di progetti gestiti in modo coordinato per raggiungere obiettivi non ottenibili gestendoli singolarmente. Un progetto è un insieme di attività svolte per un tempo definito allo scopo di realizzare un prodotto o un servizio unico. Un compito è un gruppo di attività da svolgere a breve termine che insieme ad altri può costituire un progetto D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Un progetto è quindi un insieme di attività svolte per un tempo definito allo scopo di realizzare un prodotto irripetibile. (Project Management Institute, USA 1996) D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Tempo definito del progetto In ogni progetto deve essere possibile identificare una data di inizio e di fine. Esempio: la data di inizio e di fine di una istallazione di impianto PV a Kabul. D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Unicità del progetto Non è mai stato prodotto prima e non è ripetitivo. Esempio: nessun impianto è uguale ad un’altro cambiando organizzazione e contesto. D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Project management Combinazione di uomini, risorse e fattori organizzativi riuniti, temporaneamente, per raggiungere, con l’impiego di risorse limitate, obiettivi unici, definiti, in presenza di vincoli temporali, economici e qualitativi. (Project Management Institute, USA 1996) D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Storia del project management Passato remoto. Comunità organizzate per raggiungere obiettivi comuni, con limiti spesso ben definiti. Es: Obiettivi religiosi, politici, militari stabiliti e garantiti da motivazioni, legami e gerarchie altrettanto stabiliti e dalla presenza di leader fuori dal comune. Passato prossimo. Progressivamente si è cercato di definire modalità di organizzazione del lavoro che garantissero il raggiungimento dei risultati: il diagramma di Gantt è stato elaborato per la costruzione delle navi da trasporto durante la I° guerra mondiale la PERT- Project Evaluation and Review Technique per il progetto del sottomarino Polaris la CPM-Critical Path Method per la costruzione degli impianti chimici. Il campo di utilizzo di tali tecniche si è progressivamente allargato dal settore militare e delle grandi commesse pubbliche o private al settore manifatturiero e a quello dei servizi. Progressivamente si è venuto a definire una vera e propria disciplina, il project management. Nepi, 1997) D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per (Loiudice, l’Autonomia1998; e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Ruoli nella gestione del progetto Project manager: è il responsabile della gestione del progetto e dell’ottenimento degli obiettivi previsti. Generalmente coincide con chi lo elabora o con il responsabile dell’unità maggiormente coinvolta. Gruppo di progetto: formato da persone appartenenti a diversi settori dell’organizzazione coinvolte preferibilmente fin dalle fasi di pianificazione nel progetto. Nei progetti di ampie dimensioni possono essere coinvolte in alcune attività anche persone non appartenenti al gruppo di progetto. Interlocutori, Stakeholders (Portatori di interesse): tutti quanti sono toccati a vario titolo dall’esecuzione del progetto e/o dagli obiettivi prefissati. Possono essere interni o esterni all’organizzazione (es. associazioni di volontariato, associazioni genitori, gruppi antivaccinatori). Committenza: valuta la coerenza del progetto con la strategia aziendale e offre una spinta a superare i vincoli. D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Per realizzare un progetto è necessario conoscere: le basi di general management il settore di appartenenza del progetto che si intende sviluppare l’area geografica ed il contesto ove si intende operare D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Perché nasce un progetto In generale i progetti nascono per risolvere i problemi o per valorizzare delle opportunità. Le ragioni possono essere: risultati operativi non soddisfacenti (scarsa qualità) non copertura di un bisogno adeguamento a vincoli esterni opportunità di sviluppo (Haynes, 1994; Loiudice, 1998) D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Necessità del progetto Scarsa qualità Bisogno insoddisfatto Vincolo normativo Esigenza di cambiamento PROGETTO Sviluppo D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 In presenza di risultati operativi non soddisfacenti (scarsa qualità) è necessario comprenderne le cause per elaborare un progetto di cambiamento. D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Come comprenderne le cause? Bassa copertura antinfluenzale nella popolazione anziana Logical framework analysis Percorso che porta dalla identificazione del problema alla costruzione del progetto CECEU, 1993 D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Logical framework analysis Si compone di tre passaggi successivi: Analisi dei problemi immagine della realtà Analisi degli obiettivi immagine della situazione futura Analisi delle strategie confronto tra le diverse catene di obiettivi D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Analisi della realtà Obiettivo finale: costruzione del diagramma dei problemi Diagramma dei problemi Problema Cause Prime Cause seconde Cause seconde Cause Prime Cause seconde Cause seconde D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Analisi della realtà Percorso per costruire il diagramma dei problemi Analizzare il processo (flowchart) Elencare le possibili cause del problema (brainstorming) Raggruppare tali cause in modo logico e sintetico in alcune categorie (diagramma delle affinità, diagramma causa effetto o di Ishikawa) Valutare l’importanza delle diverse cause prese in esame nella genesi del problema (foglio raccolta dati, diagramma di Pareto) D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Analizzare il processo Il diagramma di flusso (flowchart) Definire i confini del processo da esaminare Elencare tutte le attività e le decisioni che costituiscono il processo (es: mediante un brainstorming) Elencare temporalmente attività e decisioni, evidenziando le relazioni di interdipendenza Disegnare il diagramma di flusso utilizzando una simbologia più o meno condivisa: Terminale inizio Decisione Terminale SI Passaggio del processo fine NO D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Esempio di diagramma di flusso (flowchart): Reclutamento della popolazione anziana per la vaccinazione anti-influenzale Reclutamento da liste Anagrafe Campagna di sensibilizzazione STRUTTURE SANITARIE ABITAZIONE Poliambulatorio ASL, Ospedale Ambulatori MMG, Case di Riposo, Centro anziani, Farmacia, Ufficio postale, Parrocchia, Supermercato Accetta vaccino? NO SI Vaccinazione a domicilio paz. NO STRUTTURE SOCIALI Paz. autosufficiente? Vaccinazione ambulatorio ASL SI Vaccinazione ambulatorio MMG Vaccinazione a domicilio paz. Segnalazione/registrazione alla ASL D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Elencare le possibili cause del problema Brainstorming (tempesta di cervelli) Permette di produrre una molteplicità di idee in un periodo di tempo limitato Si sviluppa in diverse fasi Preliminare (definizione dell’oggetto del brainstorming) Creativa (i membri del gruppo intervengono, di solito, seguendo un ordine preciso) Finale (al termine della fase precedente si torna sulle idee generate per gli opportuni chiarimenti) D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Regole del brainstorming Tutte le idee anche bizzarre possono essere espresse L’obiettivo è produrre il massimo delle idee Si possono utilizzare le idee degli altri per far emergere le proprie idee Non sono ammesse critiche o commenti sotto qualsiasi forma D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Ruolo del leader del gruppo Brainstorming Creare un ambiente rilassato privo di condizionamenti Raccogliere tutte le idee senza valutarle o giudicarle, chiarendole solo per un minimo di comprensione Non preoccuparsi delle ripetizioni Incoraggiare la quantità Scrivere le idee generate in modo sintetico in poche parole, rendendole visibili a tutto il gruppo Valutare e far rispettare i tempi del brainstorming Durata media del brainstorming: 10-20 minuti in funzione del numero di partecipanti D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Nascita del progetto Un progetto si sviluppa in quattro fasi tra loro collegate: Ideazione Pianificazione Esecuzione e controllo Conclusione e valutazione D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Prima fase: Ideazione del progetto D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Ideazione di un progetto Intesa come ottenimento dell’ obiettivo del progetto o specifico Si basa sulla convinzione che la sua realizzazione permetta alla organizzazione di conseguire un cambiamento coerente con Inteso come la sua mission e la sua raggiungimento dell’obiettivo strategia. generale D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Tipologia di obiettivi Obiettivo generale: Situazione che si vuol modificare e rappresenta “l’eredità del progetto” Obiettivo specifico: Risultato atteso e misurabile alla fine del progetto in termini di: Qualità (aumento copertura vaccinale) Tempo (data di avvio e termine del progetto) Costo (materiale, attrezzature, persolale necessari) Gli obiettivi specifici ed i risultati di un programma sono tra di loro connessi e rappresentano una scomposizione dell’obiettivo generale D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Definizione degli obiettivi Obiettivo: costruzione del diagramma degli obiettivi Diagramma degli obiettivi Fine Mezzi Mezzi Mezzi Mezzi Mezzi Mezzi Le situazioni negative emerse con l’analisi dei problemi sono trasformate in realizzazioni positive D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Diagramma degli obiettivi Dalla rilevazione del problema alla definizione di obiettivi Migliorare l'informazione Produrre materiale informativo adeguato Migliorare il contenuto scientifico Rendere comprensibile il messaggio Aumentare compliance operatori sanitari Modificare le attitudini dell'operatore Formare l'operatore sulla malattia D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Analisi delle strategie Diagramma delle strategie Fine Mezzi Mezzi Mezzi Strategia A Obiettivo generale o Scopo Mezzi Mezzi Obiettivo del progetto Mezzi Strategia B Differenti gruppi di obiettivi sono chiamati strategie Il progetto rappresenta la scelta di una delle strategie possibili Alcuni criteri di selezione: rilevanza, fattibilità, limiti temporali, risorse disponibili A volte sono necessarie più strategie perché si modifichi la situazione D’Alessandro MULTIPROGETTO D. F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Esempio: Strategia per il controllo dell’AIDS in Uganda Obiettivo generale Controllo dell'AIDS in Uganda Obiettivi specifici Valutare lo stato della epidemia Sorvegliare l'evoluzione dell'epidemia Ridurre la trasmissione sessuale Ridurre la trasmissione dell'infezione Ridurre la trasmissione da trasfusioni Migliorare la cura dei pazienti Ridurre la trasmissione verticale Aumentare le capacità diagnostiche Sviluppare e coordinare la ricerca Potenziare le misure di disinfezione Buiatti,et al 1993 D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Esempio: Strategia per il controllo dell’AIDS in Uganda Obiettivo specifico Ridurre la trasmissione dell'AIDS da trasfusione Cronogram ma Entro 3 mesi Entro un anno Entro un anno Entro un anno Entro un anno Piano d'azione Conoscere le dimensioni del fenomeno Prevenire la denutrizione Promuovere un corretto uso di sangue ed emoderivati Formare il personale sanitario Gli ospedali devono ridurre le trasfusioni del 25% Rilevare le indicazioni alle trasfusioni Stimare le future richieste di trasfusioni Determinare il numero di trasfusioni nel paese Promuovere l'uso di emoderivati per le emergenze Promuovere l'uso della reinfusione autologa D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Fattori critici nella fase di ideazione del progetto difficoltà di individuare le relazioni tra obiettivi generali e obiettivi specifici carenza delle informazioni disponibili nella fase iniziale esigenza di isolare i risultati del progetto dalle altre variabili del contesto difficoltà di identificare gli indicatori che permettano di misurare il raggiungimento degli obiettivi specifici De Maio et al 1994 D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Seconda fase: Pianificazione del progetto D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Organizzazione logica delle cause Diagramma causa-effetto o di Ishikawa Definire il problema (effetto) http://www.isixsigma.com/library/content/t000827.asp da esaminare da riportare sul margine destro del foglio Inserire nel diagramma i gruppi di cause e le relative subcause identificate Le categorie identificate definiscono alcune spine di pesce e possono essere espresse in diversi modi (es: in fasi del processo; usando lo schema delle 5M: Man, Machine, Material, Method, Measurement). D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Diagramma causa-effetto (di Ishikawa) Cause della bassa copertura vaccinale registrata PERSONE MATERIALI - Scarsa incentivazione -Strutture inadeguate - Inadeguata formazione operatori - Carenza supporti informatici - Inadeguata informazione utenti - Carenza vaccini - Conflitti tra MMG ed ASL - Carenza frigoriferi negli - Scarsa collaborazione farmacisti ambulatori MMg - Scarsa motivazione operatori - Utente ammalato - MMG sconsiglia vaccino - Utente ritiene inefficace il vaccino ASL - Ritardo ordine vaccini - Modalità registrazione - Informazioni inadeguate vaccinazioni inadeguata - Accessibilità ai centri - Liste pazienti incomplete vaccinali inadeguata - Dati su MMG incompleti - Carenza personale - Schede raccolta dati errate - Orario inadeguato oppure non disponibili - Modalità registrazione - Mancata segnalazione da dati inadeguata parte del medico METODI Bassa copertura vaccinale MISURE D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Diagramma causa-effetto (di Ishikawa) Cause della bassa copertura vaccinale registrata PERSONE n° insufficiente scarsa incentivazione economica sulla campagna sul vaccino MATERIALI STRUTTURA INADEGUATA sulla malattia INADEGUATA MOTIVAZIONE OPERATORI SCARSA INFORMAZIONE scarsa autorevolezza dirigenza sul servizio INADEGUATA FORMAZIONE Logistica irrazionale SCARSA COLLABORAZIONE OPERATORI conflitti tra operatori UTENTI AMMALATI ASL insufficiente informatizzazione MEZZI INADEGUATI carenza frigoriferi carenza vaccini Bassa copertura vaccinale TIMING ERRATO CARENZA DI PERSONALE MANCANZA DATI ORARIO INADEGUATO SCHEDE ERRATE Liste pazienti incomplete Mancata segnalazione MISURE D. METODI D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Valutare l’importanza delle diverse cause Diagramma di Pareto Principio di Pareto: Diagramma di Pareto 50 120 45 % di importanza 35 80 30 25 60 20 40 15 10 % Cumulativa 100 40 “ Se si scompone un problema si nota che pochi (~20%), ma importanti fattori ne spiegano l’80%, mentre il restante 20% è dato dall’80% dei fattori identificati, ma di scarsa importanza” 20 Lettura manageriale: 5 0 0 C1 C2 C3 C4 Com ponenti Importanza C 5- % Cumulativa Per correggere l’80% del problema è possibile concentrare le risorse sul 20% delle cause D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Costruire il diagramma di Pareto Definire l’elenco delle componenti Valorizzare l’importanza di ognuna di esse Esprimerla in percentuale relativa Classificare le percentuali in ordine decrescente Rappresentarle graficamente con un diagramma a barre Tracciare il grafico cumulativo Bonaldi et al 1994 D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Diagramma di Pareto Cause che hanno maggiormente influito sulla mancata vaccinazione 100 90 80 % 70 60 50 40 30 20 Si sente in buona salute L'influenza ¸ poco pericolosa Il vaccino non previene Ha effetti indesiderati Contrario Controindicazioni Era ammalato Lo ritiene inefficace Indifferente Sconsigliato dal medico Sconsigliato da amici e parenti Mancanza informazioni Assume altri farmaci Problemi organizzativi 10 0 1 D. D’Alessandro F.Pietrantoniohttp://www.asl20.piemonte.it/SEPI/Sorv_mi/influenza/rapportoflu.PDF e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Diagramma dei problemi Problemi che hanno determinato la mancata vaccinazione Problemi di informazione Inadeguato materiale informativo Contenuto errato Contenuto non chiaro Inadeguata formazione operatori Medico non consiglia vaccino Medico informa male D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 WBS Work breakdown Structure La WBS (Work Breakdown Structure) è un meccanismo di scomposizione gerarchica dell’obiettivo del progetto per identificare i "pacchetti di lavoro" in inglese work packages. La scomposizione segue specifiche logiche: es. sub progetto, sequenza temporale, settori organizzativi coinvolti, competenze necessarie. La disaggregazione permette di identificare il livello più basso al quale è possibile associare una valutazione dei risultati e quindi una responsabilità. Generalmente si utilizzano 3-4 livelli; se necessario è possibile suddividere in subprogetti ognuno con la sua WBS. D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 WBS Caratteristiche Il livello più basso dovrebbe essere sotto la responsabilità di una singola persona; Ogni livello rappresenta l’intero progetto; A ciascun livello la logica di scomposizione deve poter identificare attività indipendenti; Ogni elemento deve essere descritto in breve; Ad ogni elemento si attribuisce un codice (numerico, alfabetico o alfanumerico) in modo che esso rappresenti la somma degli elementi sottostanti. Tale codice verrà utilizzato per identificare l’attività nelle varie fasi del progetto. De Maio et al 1994, Burke 1992 D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 WBS Descrizione delle attività La WBS permette di identificare le attività che costituiscono il progetto. Tali attività devono essere descritte a mano a mano che ne vengano identificate le caratteristiche principali: Codice identificativo Breve descrizione Relazioni logiche di precedenza e successione Durata Data di inizio e di fine Responsabile Risorse e budget D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 WBS - Work Breakdown Structure Possibili attività da svolgere per raggiungere l’obiettivo: “Produrre materiale informativo adeguato” Migliorare l'informazione Produrre materiale informativo adeguato A.0.0 Organizzazione A.1.0 Attivazione gruppo lavoro (GL) A.2.0 Gestione gruppo lavoro (GL) Aumentare compliance operatori sanitari B.0.0 Studio pilota A.3.0 Elaborazione mat. informativo B.1.0 Preparazione studio pilota B.2.0 Effettuazione indagine pilota A.1.1 Costituzione GL A.2.1 Organizzazione riunioni A.3.1 Ricerca della documentazione B.1.1 Predisposizione progetto studio pilota B.2.1 Effettuazione interviste A.1.2 Richiesta disponibilità per GL A.2.2 Riunioni GL A.3.2 Prima stesura materiale informativo B.1.2 Formazione intervistatori B.2.2 Inserimento dati interviste A.1.3 Pratiche anninistrative attivazione GL A.2.3 Stesura verbale riunioni A.3.3 Stesura finale materiale informativo B.1.3 Presentazion dei risultati al GL B.2.3 Elaborazione dati A.2.4 Invio copia verbali ai componenti GL A.2.5 Presentazione risultati al dirigente ASl B.2.4 Stesura relazione studio pilota D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 WBS Relazioni logiche di precedenza e successione Per ogni attività è possibile identificare un’attività successiva e una precedente riportando il tutto in una tabella. In questo modo si evidenzierà la prima (nessun predecessore) e l’ultima (nessun successore) attività del progetto. Le relazioni possono essere illustrate attraverso il diagramma delle relazioni che rappresenta la sequenza temporale delle attività. D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 WBS Tabella logica delle attività - Relazioni di precedenza e durata Attività Attività Durata precedente (giorni lavorativi) A.1.1 1 A.1.2 A.1.1 1 A.1.3 A.1.1 7 A.2.1 A.1.1 1 A.2.2 A.2.1, A.1.3 1 A.2.3 A.2.2 1 A.3.1 A.2.2 15 A.2.4 A.2.3 1 A.2.1 A.2.4 1 A.2.2 A.2.1, A.3.1 1 B.1.1 A.2.2 10 A.2.3 A.2.2 1 A.2.4 A.3.2 1 A.3.2 A.2.2 2 B.1.2 A.3.2, B.1.1 1 B.2.1 B.1.2 5 B.2.2 B.2.1 2 B.2.3 B.2.2 4 B.2.4 B.2.3 3 A.2.1 A.2.4 1 B.1.3 A.2.1, B.2.4 1 A.2.3 B.1.3 1 A.3.3 B.1.3 7 A.2.1 A.2.3 1 A.2.5 A.2.1, A.3.3 1 D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Diagramma delle relazioni Tecniche di rappresentazione reticolare Il diagramma delle relazioni è una rappresentazione grafica delle attività del progetto che mostra la loro sequenza e le rispettive relazioni. Utilizzando una rappresentazione del tipo AsN (attività sui nodi), ogni casella rappresenta un’attività mentre le frecce rappresentano le relazioni tra di esse di precedenza o successione: A.1.2 5gg A.1.2 1gg A.1.3 1gg A.1.4 1gg A.2.1 20gg D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Diagramma reticolare La durata e il calendario del progetto Esaminando il diagramma è possibile identificare la presenza di una o più (in questo caso due) sequenze di attività (percorsi). Seguendo tali percorsi, considerando la durata delle singole attività, è possibile calcolare la durata di ciascuno percorso. Il percorso a durata maggiore verrà definito critico in quanto la sua durata corrisponde a quella del progetto. Ogni prolungamento, infatti, porterà ad un ritardo nella fine del progetto. A.1.2 5gg A.1.2 1gg A.1.3 1gg A.1.4 2gg A.2.1 20gg A.2.2 8gg A.1.5 1gg Percorso critico D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 PERT - Project Evaluation and Review Technique Pert o Diagramma reticolare A.1 2 1g A.1 1 1g A.2 1 1g A.2 3 1g A.2 2 1g A.1 3 7g A.2 4 1g A.2 1 1g A.2 3 1g A.2 2 1g A.3 1 15g A.2 4 1g A.2 1 1g A.2 3 1g A.3 2 2g B.1 1 10g B.1 4 1g B.1 2 1g B.2 1 5g B.2 2 2g B.2 3 4g B.2 4 3g A.2 5 1g A.3 3 7g LEGENDA A1 = descrizione attività 1 = codice attività 1g = durata attività in giorni Contorno rosso = attività critica D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Diagramma reticolare Calcolo della durata del progetto Le attività dei percorsi non critici possono slittare di un intervallo pari alla differenza tra i percorso in cui sono inseriti e quello critico. Sommando alla data di inizio della prima attività la sua durata avremo la data di inizio dell’attività successiva, e così continuando la data di inizio e di fine di tutte le attività del progetto. Sommando alla data di inizio più vicina possibile della prima attività la durata del percorso critico avremo la data più anticipata entra la quale è possibile chiudere il progetto. Sottraendo alla data più lontana di chiusura del progetto avremo la data entro la quale far iniziare la prima attività, pena il non rispetto dei tempi stabiliti. D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 WBS Tabella logica delle attività - Relazioni di precedenza e durata Attivit A.1.1 A.1.2 A.1.3 A.2.1 A.2.2 A.2.3 A.3.1 A.2.4 A.2.1 A.2.2 B.1.1 A.2.3 A.2.4 A.3.2 B.1.2 B.2.1 B.2.2 B.2.3 B.2.4 A.2.1 B.1.3 A.2.3 A.3.3 A.2.1 A.2.5 Attivit precedente A.1.1 A.1.1 A.1.1 A.2.1, A.1.3 A.2.2 A.2.2 A.2.3 A.2.4 A.2.1, A.3.1 A.2.2 A.2.2 A.3.2 A.2.2 A.3.2, B.1.1 B.1.2 B.2.1 B.2.2 B.2.3 A.2.4 A.2.1, B.2.4 B.1.3 B.1.3 A.2.3 A.2.1, A.3.3 *caso esemplificativo riferito all'a nno 2003. Sono stati sclusi i giorni festivi Durata Date (giorni lavorativi) 1 1 7 1 1 1 15 1 1 1 10 1 1 2 1 5 2 4 3 1 1 1 7 1 1 inizio-fine* 17-apr 18-apr 18-28 apr 22-apr 29-apr 30-apr 30 apr-18 mag 6-mag 9-mag 19-mag 20-30 mag 20-mag 21-mag 22-mag 31-mag 1-7 giu 8-11 giu 12-16 giu 16-18 giu 12-giu 20-giu 21-giu 21-29 giu 21-giu 30-giu D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Il Diagramma di GANTT Distribuzione delle attività del progetto nel tempo Il diagramma di GANTT, detto anche diagramma a barre, permette di rappresentare la distribuzione delle attività nell’ambito di un progetto. Il diagramma viene costruito indicando sull’asse verticale le attività e sull’asse orizzontale la scala cronologica le attività vengono rappresentate da barre orizzontali che partono in corrispondenza della data di inizio prevista e terminano alla data di fine. D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Codice Attivit 1 2 3 1 A.1 A.1 A.1 A.2 2 A.2 3 A.2 1 4 1 2 1 A.3 A.2 A.2 A.2 B.1 3 4 2 A.2 A.2 A.3 2 B.1 1 2 3 4 B.2 B.2 B.2 B.2 1 3 3 A.2 B.1 A.2 3 1 5 A.3 A.2 A.2 17-apr 18-apr 19-apr 20-apr 21-apr 22-apr 23-apr 24-apr 25-apr 26-apr 27-apr 28-apr 29-apr 30-apr 1-mag 2-mag 3-mag 4-mag 5-mag 6-mag 7-mag 8-mag 9-mag 10-mag 11-mag 12-mag 13-mag 14-mag 15-mag 16-mag 17-mag 18-mag 19-mag 20-mag 21-mag 22-mag 23-mag 24-mag 25-mag 26-mag 27-mag 28-mag 29-mag 30-mag 31-mag 1-giu 2-giu 3-giu 4-giu 5-giu 6-giu 7-giu 8-giu 9-giu 10-giu 11-giu 12-giu 13-giu 14-giu 15-giu 16-giu 17-giu 18-giu 19-giu 20-giu 21-giu 22-giu 23-giu 24-giu 25-giu 26-giu 27-giu 28-giu 29-giu 30-giu Diagramma di Gantt Sviluppare il calendario del progetto tempo giorni festivi Attivazione GL Gestione GL Elaboraz. mat. Informativo prepar. studio pilota indagine pilota D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Sintesi Elaborare un progetto significa: Definire gli obiettivi del progetto in termini di qualità, tempo, risorse; Sviluppare la WBS con la lista delle attività; Descrivere le attività; Determinare le relazioni tra le attività e esplicitare il relativo diagramma; Sviluppare il calendario del progetto; Stendere il diagramma a barre; Sviluppare la matrice delle responsabilità OBS collegata alla WBS; Analizzare le risorse; Produrre un rapporto sui costi e le responsabilità. Produrre un documento riassuntivo che illustri il progetto alla committenza per attenerne l’approvazione D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04 Ricorda comunque che…. … non esistono problemi che, alla lunga, l’assenza di “progetti” non finisca per risolvere. D. D’Alessandro F.Pietrantonio e A. Micangeli - “Tecnologie per l’Autonomia e l’Ambiente” Scuola Ingegneria Emergenza – Palermo 07-07-04