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tecniche autoptiche - Studenti per l`università
TECNICHE AUTOPTICHE Corso di laurea specialistica Medicina e Chirurgia Corso A & B Dott. Anna Napoli e Dott. Andrea Marzullo Anatomia Patologica Tecniche autoptiche Si apprendono le regole per: • -esaminare il cadavere • -studiare i vari organi • -mettere in evidenza eventuali alterazioni patologiche 2 Tecniche autoptiche • SALA AUTOPTICA • STRUMENTI • PERSONALE 3 Tecniche autoptiche Generalità sala autoptica • -Illuminazione: naturale\artificiale (bianca) • -Tavolo autoptico: -materiale impermeabile (porcellana, acciaio, gres) -altezza 80-85cm dal suolo -scolo per liquidi organici e lavatura -tavolino accessorio (30cm) per esame visceri -acqua corrente e vaschetta 4 Tecniche autoptiche Generalità sala autoptica • -Apparecchi di ventilazione • -Impianti adeguati per lavare pareti e pavimenti Sala settoria pulita, come ogni laboratorio in cui si tratta materiale settico, e decoro per il rispetto del cadavere 5 Tecniche autoptiche • GENERALITA’ STRUMENTI (Buona tecnica e non pericolosi per chi li adopera) • -Coltelli: -a lama robusta, con manico di legno (perché non scivoli), con punta non troppo acuta -a lama affilata: per il taglio dei visceri (sezioni nette) -a lama grossolana: pelle, cartilagini, organi calcifici, tendini, capsule articolari…) -a lama lunga, piatta e sottile, ad 1 o 2 taglienti (spatole) per i visceri voluminosi e delicati, per estesi piani di sezione -piccoli (bisturi) per minute dissezioni 6 Tecniche autoptiche • -Forbici: -a branche uguali ( diritte o curve), smusse alla punta, per lavori di dissezione -a branche diseguali, una più lunga e bottonuta per organi cavi come guida al taglio, evitando lacerazioni (cardiotomo, enterotomo, cistotomo ecc.) • -Pinze: -di varie dimensioni, sia a denti (chirurgiche), sia senza (anatomiche) -lunghi compressori a pinza con arresto per intestino (enterostomo) 7 Tecniche autoptiche • -Sonde e specilli: per controllare pervietà anatomiche • -Costotomo: specie di forbice da giardiniere per sezionare cartilagini costali • -Staccaperiosto e scalpelli per organi scheletrici (speco vertebrale) • -Sega: -a lama piatta e rigida -elettrica: .a disco rotante o oscillante .non scagliano lontano la “segatura” dell’osso .risparmiano “le parti molli” aderenti all’osso 8 Tecniche autoptiche • ACCESSORI • Divaricatori (uncini smussi) • Strumenti di misura (doppio decimetro, bilancia, bicchieri graduati, compassi) • Lenti di ingrandimento • Bacinelle • Spugne • Teli • Aspiratore di liquidi • Calzature di gomma (cavi elettrici+masse liquide= folgorazione) 9 Tecniche autoptiche • Aghi e fili di diverso calibro: -suturare o legare orifici di organi cavi -preparare i pezzi per la dimostrazione -ricomporre il cadavere • Apparecchi radiologici -esame dello scheletro -angiografia di visceri, previa iniezione di liquidi radioopachi • Contenitori di dimensioni variabili: -etichettati -contenenti liquido fissatore (per organi o frammenti di tessuto destinati all’es.istologico 10 Tecniche autoptiche • PERSONALE • -medico • -tecnico o coadiutore Il settore opererà, di solito, alla destra del cadavere indossando: -guanti chirrurgici - “ cotone + guanti chirurgici - “ con anima di metallo + guanti chirurgici • I coltelli si afferrano: -a piena mano (nel pugno) -come penna da scrivere, in caso di minuta dissezione 11 Tecniche autoptiche • AUTOPSIA PERCHE’ • Compito di un riscontro autoptico è quello di: -stabilire un rapporto tra lesioni del cadavere \ fenomeni morbosi presentati in vita -permette di approfondire la conoscenza delle malattie (anatomo-patologo) -affinare le capacità diagnostiche del medico pratico 12 Tecniche autoptiche • AUTOPSIA QUANDO • Nessun cadavere può essere sottoposto ad autopsia prima che siano trascorse 24 ore dal momento del decesso, salvo quelli in cui, il medico necroscopo, avrà accertato la morte mediante l’ausilio di apparecchi o strumenti ( ecg piatto continuo per almeno 20 minuti) 13 Tecniche autoptiche • REPERTO • Protocollo anatomopatologico ossia relazione delle osservazioni: -ordine -obiettività -completa, sobria e meticolosa descrizione morfologica macroscopica delle alterazioni -eventuali fotografie o disegni schematici di lesioni rare o particolari 14 Tecniche autoptiche • DIAGNOSI • Diagnosi anatomopatologica (macroscopica) giudizio delle alterazioni riscontrate: -organo per organo -multiple e di diversa specie (nello stesso organo) -di probabilità rimandando all’esame istologico il giudizio definitivo 15 Tecniche autoptiche • EPICRISI O interpretazione della causa di morte, si propone l’accertamento della causa di morte che deve essere ricavata: -dai dati osservati dal settore -collegando le singole alterazioni con l’ordine cronologico, eventuale interdipendenza, valutando l’importanza rispetto al decorso delle malattie di cui ha sofferto l’individuo -dalle notizie cliniche (ma non necessariamente) 16 Tecniche autoptiche • EPICRISI VERBALE DI AUTOPSIA (registrato, archiviato e corredato dell’elenco dei campioni istologici prelevati) 17 Tecniche autoptiche • PROCEDURE ESAME AUTOPTICO • -Esame Esterno • -Fenomeni cadaverici • -Esame Interno 18 Tecniche autoptiche • ESAME ESTERNO: • Anatomo-patologo conosce: • Nome, età, luogo e ora della morte, diagnosi della malattia e dati clinici; • Luogo di nascita, domicilio abituale, professione e particolari abitudini di vita. • Correlazione tra manifestazioni esteriori ad affezioni interne 19 Tecniche autoptiche • • • • ESAME ESTERNO Medico-legale non conosce: Identità del cadavere -segni particolari dell’individuo (colore dei capelli, dell’iride, eventuali cicatrici, mutilazioni, stato della dentatura, nei, anomalie costituzionali….) servono per identificare un cadavere sconosciuto. • Alterazioni esterne, atteggiamento del cadavere, particolari relazioni ambientali, consentono di definire eventuali segni di reazione dell’individuo nei momenti che hanno preceduto la morte. 20 Tecniche autoptiche • Analisi dei fenomeni cadaverici • • • • • • • -Ipostasi e macchie ipostatiche -Coagulazione del sangue -Raffreddamento -Disseccamento delle parti umide -Rigidità cadaverica -Autolisi e altri processi di digestione tessutale -Putrefazione 21 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Ipostasi e macchie ipostatiche • Raccogliersi sangue (per gravità) nelle regioni declivi macchie rossastro livido • Fenomeno comincia subito la morte, quando l’attività circolatoria diminuisce • Sedi: lobi orecchie, collo, nuca, dorso, regioni glutee e sacrale (da mezz’ora a 12 h dopo la morte) • Esenti le parti in cui il peso del corpo grava sul piano di appoggio 22 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • 1)macchie di primo grado • 2)trasposizione o migrazione delle macchie ipostatiche • 3)macchie di secondo grado 23 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • 1)semplice riempimento e dilatazione dei vasi sanguigni, si attenuano e scompaiono se si esercita una forte compressione • 2)modificando la posizione del cadavere, le regioni ipostatiche divengono sopraelevate e compaiono nuove macchie nelle regioni divenute declivi • 3)(dopo 8-10 ore) macchie appaiono “fissate”, non scompaiono né con la compressione né con modificazioni di posizione (per coagulazione del sangue, autolisi e putrefazione che provocano imbibizione emoglobinica extravascolare nei tessuti) 24 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Macchia ipostatica///Infiltrazione emorragica vitale • -concentrazione di sangue non intensa • -si allontana facilmente detergendo con una spugna intrisa d’acqua • -chiazza emorragica: sangue intero stravasato, in concentrazione più elevata, con la lavatura si attenua, difficilmente scompare 25 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Macchie intense, estese e precoci: dovute a sangue abbondante, lentamente coagulabile e soggetto ad autolisi e putrefazione • Macchie deboli, scarse e tardive: dovute a qualunque condizione di anemia 26 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Colorito delle macchie: • -azzurro-violacee= emoglobina ridotta • -rosso-ciliegia= carbossiemoglobina (ossido di carbonio, gas di scappamento ecc.) • -rosso-vivo= emoglobina ossigenata (acido cianidrico, cianuri ecc.) • -bruno-cioccolato= metaemoglobina (veleni emolitici es. anilina) 27 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Coagulazione del sangue. Coaguli cadaverici • Masse modellate sulla forma della cavità in cui si sono formate (cavità cardiache e nei vasi grandi e medi) • -coaguli bianchi o grigio-giallastri (+fibrina + scarsi globuli bianchi), gelatinosi, compatti e coriacei. • -coaguli rossi o cruorosi (-fibrina + globuli rossi), gelatinosi e molli. • Coaguli precoci e voluminosi nelle malattie con aumento di fibrinogeno. • Non aderiscono alla parete. 28 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • DD coaguli \\\ trombi • Trombo: massa solida, grigiastra, grigio-rosea, grigiobrunastra, friabile e asciutto ( conglutinamento di piastrine, globuli bianchi e fibrina) • Aderente alla parete 29 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Raffreddamento del cadavere ( algor mortis ) • Temperatura del corpo = Temperatura ambiente • Nella prima ora, dopo la morte, la caduta della temperatura è meno rapida che nelle ore successive, perché il corpo continua ancora la produzione di calore. 30 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Disseccamento delle parti umide esposte all’aria (evaporazione o prosciugamento) • -tessuti separati dall’aria da un epitelio esile o distrutto • -organi profondi vicini alle vie aeree. • Cornea: perdita di lucentezza • Rima labiale aspetto pergamenaceo e coriaceo 31 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Rigidità cadaverica ( Rigor mortis ) • Condizione di contrattura con retrazione e indurimento muscolare, per il persistere di acido lattico. • Interessa: muscolatura striata, muscolatura scheletrica e il cuore,muscolatura liscia. • Per rigidità dei muscoli si fissano gli atteggiamenti con forte resistenza ai movimenti passivi degli arti e del capo. • Nel cuore c’è l’arresto in “sistole”. • Nei muscoli lisci il fenomeno è meno evidente. 32 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Rigidità cadaverica: comincia 2a ora, si rende ben evidente 3-6 ore dopo la morte. • Comincia dai m. masseteri, si propaga ai m. della nuca, del collo, arti superiori, tronco, arti inferiori (legge di Nysten) • Fenomeno si intensifica gradualmente, poi decresce fino a scomparire (risoluzione), seguendo lo stesso ordine topografico con cui è insorto. 33 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Rigidità cadaverica dura da 24 ore a 4 giorni circa, passivamente vincibile e, una volta risolta, non si rinnova. • Dipende da vari fattori: ambientali (temperatura), costituzionali, funzionali e patologici. • Il calore accelera l’intero processo. • Nei soggetti con m. ipotrofica la r.c. è meno intensa. • Nei soggetti con m. ipertrofica la r.c. è ben rappresentata • Nei soggetti affetti da tetano la rigidità è intensa. 34 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Autolisi • Azione digestiva dei fermenti cellulari e responsabile: • -opacamento cornea, • -emolisi con diffusione dell’emoglobina e colorazione rosea delle macchie ipostatiche, endocardio e pareti vasi sanguini, • -risoluzione spontanea della rigidità cadaverica. 35 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Costituisce ostacolo alla perfezione degli esami istologici, ultrastrutturali e biochimici. • Viene complicata dalla putrefazione e da fenomeni digestivi (succo gastrico ed enterico) • Adeguata conservazione del cadavere e autopsia precoce 36 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Putrefazione • Processo di scomposizione delle sostanze organiche dei tessuti dovuto microrganismi ad attività saprofitica • cocchi, Proteus, Eschierica, Clostridia ecc. • presenti nelle vie digerenti e respiratorie o per inquinamento postmortale dall’esterno • Segni: macchie verdastre della cute, dovute alla solfoemoglobina (idrogeno solforato + emoglobina) 37 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Macchie verdastre presenti sulla cute corrispondente alla regione ileo-cecale. • -favorite dallo scarso adipe sottocutaneo • -nei feti e nei neonati non alimentati, compaiono in prossimità di orifizi naturali (i g. attaccano le mucose prossime all’esterno) • Macchie verdi da putrefazione si osservano anche nei visceri addominali. 38 Tecniche autoptiche • Fenomeni cadaverici • Enfisema cadaverico: aspetto gigantesco del cadavere, dovuto alla putrefazione gassosa che si estende al sottocutaneo ( cute crepitante alla pressione) 39 Tecniche autoptiche • Esame esterno • Si osservano: • • • • • • -sesso -età -peso -sviluppo somatico -costituzione -condizioni generali dello scheletro, di nutrizione, della muscolatura, della cute e annessi • -esame regionale • -stazioni di linfonodi superficiali 40 Tecniche autoptiche • Esame esterno • Sesso: condizioni morbose esclusive dell’uomo o della donna, o fattore predisponente a particolari malattie • Età: malattie che si riscontrano esclusivamente in determinati periodi della vita, se sconosciuta si evincerà dall’aspetto generale della cute e degli annessi, dalla dentatura • Statura: servirà, con l’età, ad orientare il settore sullo sviluppo somatico; con altre dimensioni caratterizzerà il tipo costituzionale • Peso corporeo: serve per anomalie della costituzione, del ricambio o dello stato di nutrizione 41 Tecniche autoptiche • Esame esterno • Stato dello scheletro: eventuali affezzioni sistematiche delle ossa (deformità da rachitismo, da osteomalacia, da acromegalia, da condrodistrofia, da fratture, da carie tubercolari ecc.) • Condizioni di nutrizione: si valuta dallo spessore dello strato adiposo sottocutaneo sollevato tra 2 dita. • Lo spessore dell’adipe si valuta sezionando i tegumenti, si osserverà il colorito; nelle cachessie apparirà giallo intenso (lipocromi e pigmenti derivati dall’ “usura dei grassi” • Condizione muscolatura: si apprezza dall’esterno -soda nel muscolo sano e ricco di sostanza contrattile -flaccida nelle degenerazioni torbida e grassa 42 Tecniche autoptiche • Esame esterno • Esame generale della cute: • -colorito epidermide + pigmenti e\o quello del sangue .varietà fisiologiche di razza o di sede (ascelle, linea alba, genitali ecc.) .pigmento può diminuire in zone estese (albinismo, vitiligine, cicatrici) o aumentare (emocromatosi…) .pigmenti biliari (ittero) .pigmenti sanguigni (disturbi circolatori, varici..) .stimoli cronici (radiazioni da scaldino o da terapia) .colore del sangue (anemia o infiltrazione emorragica) 43 Tecniche autoptiche • Esame esterno • Esame generale della cute: • -alterazioni continuità rivestimento cutaneo: .ferite (traumatiche o chirurgiche) .ulcerazioni per processi morbosi di varia natura .piaghe da decubito (zone con prolungato contatto col piano del letto, regione dorsale e sacrale), con disseminazione germi patogeni (setticemie) .edema (pallore, tensione, lucentezza, pastosità cute) .raccolte purulente (flemmoni e ascessi) 44 Tecniche autoptiche • Esame esterno • Esame generale della cute: • -cicatrici: forma e sede .chirurgiche (lineari o irregolari) .profonde (processi suppurativi) .estese (scottature, radiazioni) • -nevi (segni di riconoscimento) .annessi (peli, unghie, ghiandole sudoripare) con anomalie di distribuzione e quantitative 45 Tecniche autoptiche • Esame esterno • Esame regionale: • Capo: edemi regione orbitale (problemi renali) • Occhi: colore sclere (ittero), prominenza bulbi (esoftalmo o enoftalmo) • Naso: anomalie congenite, deformità da traumi, processi infiammatori, ulcerazioni da tumori, contenuto delle narici (coaguli o croste ematiche) • Apertura orale: labbra (anomalie congenite, processi infiammatori, tumori), pareti della bocca (stomatiti ulcerose), lingua (glossite, flogosi, tumori) • Orificio auricolare esterno: può contenere sangue (traumi), essudati (otiti) 46 Tecniche autoptiche • Esame esterno • Esame regionale: • Collo:circonferenza, forma e simmetria (tumefazioni) • Torace: malformazioni congenite o acquisite (rachitismo, professionale, cardiopatie o pneumopatie) • Mammelle: sesso\età, si valutano: volume, simmetria, aspetto della cute e consistenza • Addome: volume e forma v.aumentato: obesità, ascite, meteorismo, gravidanza v.diminuito: cachessie forma globosa o irregolare cicatrici r.ombelicale (flogosi o ernie) r.inguinale, crurale (ernie congenite o acquisite) 47 Tecniche autoptiche • Esame esterno • Esame regionale: • Genitali esterni: sviluppo (età), anomalie di forma e di volume • Orificio anale: pervietà, presenza di feci, sangue, ulcere, emorroidi, prolasso, fistole • Arti e regioni dorsali: piaghe da decubito • Linfonodi superficiali: con la palpazione constatare: volume, consistenza e mobilità (cervicali, ascellari, inguinali ecc.) 48 Tecniche autoptiche • Esame interno • Generalità sugli esami degli organi e dei tessuti • Esame tipico di un viscere: • Esame esterno • • • • • -situazione e rapporti -forma -volume -peso -colorito, aspetto superficie, involucri, margini • -consistenza • -formazioni particolari esame interno -colorito e aspetto superficie taglio disegno di struttura -organo cavo: caratteri contenuto, colorito e aspetto superficie, spessore della parete, strati, -consistenza -formazioni particolari e annessi 49 Tecniche autoptiche • Situazione: rispetto al resto dell’organismo e agli altri organi • -anomalie congenite di sede (ectopie), fc nel rene o in gruppi di visceri (situs viscerum inversus) • -spostamenti acquisiti di un organo per .aumento di peso, di volume (splenomegalie) .atrofia dell’adipe o per lassezza di ligamenti (ptosi) • -spostamenti acquisiti di uno o più organi per: .compressione o stiramenti da aderenze connettivali • -notare i limiti di un organo rispetto a formazioni adiacenti (margine anteriore fegato, fondo colecisti dall’arcata costale) 50 Tecniche autoptiche • Ispezione esterna organo estratto • Forma: si paragona con quella descritta in anatomia normale, .può rimanere inalterata sia in casi di ipertrofia che di atrofia .si giudica la simmetria (per es. cervello) • Volume: si misurano alcuni diametri caratteristici, .valori medi di ogni organo (massa corporea e variazioni individuali) .in caso di organi pari si paragona il volume dell’uno con quello dell’altro • Peso: si deve riferire ai valori normali, tenendo conto: .statura, costituzione, età .organi cavi si liberano dal contenuto 51 Tecniche autoptiche • Colore: di un organo o di un tessuto dipendono da: .colore proprio + .colore del sangue che lo irrora (ossigenazione dell’emoglobina) Colori composti (grigio-roseo, verde brunastro....) • Superficie esterna: pùò coincidere con l’esame della capsula o dell’involucro che lo riveste valutando: .grado di trasparenza (alterata per essudati) .continuità (alterata per rottura dell’organo) .spessore (aumentato per flogosi, edema, neoplasie) .svolgibilità (impedita da processi cicatriziali) • -altri organi sono rivestiti solo dalla sierosa: .liscia .lucente .sottile .umida .trasparente 52 Tecniche autoptiche • Margini: si possono modificare .acuti in smussati o arrotondati .sottili e affilati (nelle atrofie) .duri e taglienti (nelle atrofie) si deve notare anche se essi sono continui e regolari • Consistenza: si saggia con la palpazione: .aumentata (sclerosi, sovraccarico di sangue, calcificazioni ecc.) .diminuita (necrosi, autolisi, fenomeni regressivi) • Formazioni particolari: se presenti hanno significato: .malformativo o .patologico 53 Tecniche autoptiche • Ispezione superficie interna • Superficie di sezione: si osservano le caratteristiche del tessuto: .resistenza al taglio .colorito .disegno di struttura (lobulato del fegato) .lucentezza e levigatezza • Superficie interna: riguarda gli organi cavi osservandone anche il contenuto 54 Tecniche autoptiche • Consistenza: • .aumentata • .diminuita • .omogenea • .disomogenea • Talora il grado di consistenza della superficie esterna non corrisponde a quello interno (distensione della capsula) • Formazioni particolari: vengono messe in evidenza sulla superficie di taglio • L’esame dell’organo si completerà con l’osservazione: • .vasi sanguigni .dotti .linfonodi .annessi dell’organo 55 Tecniche autoptiche • Incisione della cute del collo, del tronco, dell’addome con apertura e ispezione della cavità toracica e peritoneale 56 Tecniche autoptiche • Il settore sta alla destra del cadavere, l’inserviente alla sinistra. • Esistono due tipi di incisioni: nell’adulto e nel bambino • Nell’adulto generalmente si esegue un taglio ad Y • -1o taglio va da una regione deltoidea all’altra • -2o taglio parte dall’estremità sternale e si prolunga, sagittalmente • -fino alla sinfisi pubica passando alla sinistra dell’ombelico, rispettando il legamento rotondo del fegato • Dalla spina del mento alla sinfisi pubica (organi del collo) 57 Tecniche autoptiche • Nel bambino si pratica un taglio ad Y rovesciata: • -si parte dalla spina del mento e • -sagittalmente, si prolunga in basso, • -2 cm prima dell’ombelico si biforca in 2 verso le regioni inguinali • • • • -i tagli interessano tegumenti e muscoli -fino allo sterno e alle coste nel torace -fino alla fascia addominale e non oltre -per non ledere gli organi interni 58 Tecniche autoptiche • Per penetrare nella cavità addominale: • -si afferra, con una pinza, uno dei labbri cutanei del taglio nella regione epigastrica, • -si solleva la parete dai visceri, • -si pratica, con la punta del coltello, un occhiello nell’ultimo strato, • -si introducono, nell’occhiello l’indice e il medio della mano sinistra ad uncino e • -tenendo la parete sollevata, si completa con il coltello l’incisione a tutto spessore fino al pube, • -giunti nella regione ipogastrica, si recidono le inserzioni inferiori dei muscoli retti addominali e si riesce a divaricare meglio i due lembi della parete 59 Tecniche autoptiche • Si osserva la costituzione della parete addominale anteriore (spessore e colorito) • -si afferra il lembo destro della parete all’altezza dell’ipocondrio con la mano sinistra, • -si stira fortemente verso destra, così il diaframma e gli altri muscoli della parete addominale si tendono sopra l’arcata costale, • -si recidono seguendo l’arcata costale, • -continuando a tirare verso l’esterno con la mano sinistra, si dissecano i tegumenti e i muscoli della gabbia toracica, • (si ripete la stessa operazione sull’emitorace sinistro preparando il lembo sinistro) 60 Tecniche autoptiche • Si pone un sostegno sottoposto alle spalle, il capo cade così in iperestensione • -si disseca il lembo superiore toraco-cervicale dei tegumenti scoprendo le articolazioni sterno-clavicolari, clavicole, piani muscolari ventrali del collo • -la dissezione si prolunga in alto fino al margine della mandibola • Si rendono evidenti le regioni sopraioidea e sottoioidea. • Faccia profonda dei lembi muscolo-cutanei del torace si ossservano le ghiandole mammarie che si raggiungono mediante tagli. 61 Tecniche autoptiche • • • • • • Ispezione cavo addominale: -contenuto liquido -situazione e rapporti dei visceri -eventuali trasposizioni congenite o -spostamenti acquisiti -aspetto complessivo della sierosa • Cavità peritoneale pochi ml liquido limpido 62 Tecniche autoptiche • • • • • • • • • Ispezione parete toracica: -osservare sterno e costole (deformità gabbia toracica) Apertura gabbia toracica: -disarticolare lo sterno dalla clavicola con un coltello, -sezionare cartilagini costali (bilateralmente), dal basso verso articolazione sterno clavicolare -afferrare con la mano sinistra il lembo caudale del piastrone sterno costale sollevandolo -recidere, col coltello, le connessioni con il diaframma, le pleure mediastiniche e connettivo lasso del mediastino anteriore -esaminare faccia posteriore del piastrone -esaminare cavi pleurici e i margini mediastinici polmonari 63 Tecniche autoptiche • Estrazione degli organi delle fauci e del collo • Gli organi del collo sono estratti o: -con gli organi del torace o anche -con gli organi addominali (eviscerazione completa) • Per osservare la continuità tra esofago e stomaco, aorta toracica e aorta addominale nei casi di: -neoplasie del cardias -malformazioni cardiovascolari -aneurismi tratto toraco-addominale dell’aorta 64 Tecniche autoptiche • Capo in iperestensione • La dissociazione dei lembi muscolo-cutanei mette in evidenza la regione ventrale del collo fino al margine inferiore della mandibola • -si infigge la punta di un coltello sottile (bisturi) attraverso il pavimento della bocca e si estende l’incisione lungo la faccia profonda della mandibola fino ai processi mastoidei • -lingua, pavimento della bocca e parte della faringe risultano resecati dalla mandibola • -con una pinza chirurgica si afferra la punta della lingua, passando dietro la mandibola, la si tira verso il torace 65 Tecniche autoptiche • -con la punta del coltello, si penetra parallelamente all’asse del collo, si raggiunge il limite tra palato duro e palato molle e con un taglio ad arco si resecano il palato molle e la loggia tonsillare, alla confluenza dei pilastri palatini • -continuando la trazione sulla lingua si raggiunge e si reseca la mucosa della volta del rinofaringe • -il blocco dei visceri viene spostato in basso, vengono sezionati i lembi muscolari, vascolari e nervosi • -si recidono, all’interno delle clavicole, i vasi succlavi, l’intera massa viene esteriorizzata e si continua la dissociazione degli organi del mediastino dorsale dal piano vertebrale toracico fino al diaframma 66 Tecniche autoptiche • • • • • • • • • • Si osservano così : .sottocutaneo .muscoli .rami arteriosi e venosi .linfonodi .ghiandole salivari .tiroide .esofago .nervi ecc. L’aorta toracica, esofago, ligamenti polmonari vengono recisi al di sopra del diaframma 67 Tecniche autoptiche Proseguendo l’eviscerazione verso l’addome: • -si recidono le inserzioni del diaframma • -si continua la dissezione prevertebrale fino al bacino, asportando il gruppo degli organi celiaci (tranne la milza e\o il fegato), surreni, reni e organi del piccolo bacino I visceri asportati si depongono sul tavolo orientandoli con le parti dorsali in alto e la lingua verso il settore esaminando: -lingua, palato molle, epiglottide, tonsille -con una forbice bottonuta si apre dorsalmente la faringe continuando con l’esofago -si separa l’esofago dalla trachea, e l’aorta dalla trachea 68 Tecniche autoptiche • Se gli organi sono stati recisi al diaframma l’operazione è più agevole: -esofago reciso al suo limite faringeo -si apre la laringe dorsalmente (tagliando anche la faringe) continuando il taglio lungo la parete dorsale della trachea sino alla biforcazione tracheo-bronchiale -si rivolta il pezzo per esaminare le ghiandole tiroide e paratiroidi Di ogni organo si osservano: .forma (simmetria), .volume, .peso, .consistenza, aspetto, .colorito • Nel bambino si osserva anche il timo 69