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i disturbi specifici di apprendimento (dsa)

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i disturbi specifici di apprendimento (dsa)
DSA:ISTRUZIONI PER L’USO
Logopedista Timossi Linda
RAPPORTO TRA LA SCUOLA E I
RISULTATI DELLA RICERCA
SCIENTIFICA
CHE COSA SONO VERAMENTE I DSA?
IL DSA E’ UN DISTURBO DELLO SVILUPPO
 Quali sono gli antecedenti del Disturbo Specifico
D’apprendimento?
 Quali sono le compromissioni neuropsicologiche ?
 In che modo le compromissioni neuropsicologiche
interagiscono con le difficoltà di lettura, scrittura e
calcolo?
CONCETTO DI APPRENDIMENTO
 Incremento dell’efficienza di un atto in seguito
all’esperienza.
 La modificazione si realizza per il semplice fatto
che il soggetto opera.
 Processo consapevole e volontario è un fenomeno
accessorio all’azione.
 L’incremento di efficienza è proporzionale al numero
delle esperienze e alla loro vicinanza.
 Il successo spontaneo tende a produrre disponibilità a
ripetere e in generale, disponibilità verso l’azione.
CONSIDERIAMO 2 TIPI DI
APPRENDIMENTO
Apprendimento implicito o
procedurale:
 Riguarda le abilità
strumentali
(lettura,scrittura e calcolo)
 E’ un apprendimento
meccanico e innato.
Apprendimento esplicito o
dichiarativo:
 Riguarda gli
apprendimenti scolastici
APPRENDIMENTO IMPLICITO
• Avviene incidentalmente
• E’ inconsapevole
• E’attuato su materiale nuovo
• Non fa ricorso a conoscenze precedentemente
acquisite
• L’incremento di efficienza è proporzionale al numero
delle esperienze e alla loro vicinanza
• L’interruzione dell’esercizio non determina scomparsa
o riduzione dell’abilità.
(G.Stella)
APPRENDIMENTO ESPLICITO O
DICHIARATIVO
 Si basa su conoscenze pregresse
 L’interruzione dell’esercizio determina perdita delle
informazioni apprese
 E’ un incremento di competenze legato a processi
volontari e consapevoli
 Utilizza prevalentemente la memoria semantica
 E’ sensibile all’intensità della frequenza
QUANDO SI PARLA DI DSA?
 Quando ci si riferisce ad un disturbo
dell’apprendimento procedurale o implicito
 L’incremento dell’efficienza non si manifesta
nonostante una ripetuta esposizione agli stimoli.
IL RISULTATO NON E’ AUTOMATICO
REQUISITI PER AVERE
L’APPRENDIMENTO AUTOMATICO
1.
Efficienza del sistema che realizza la
funzione.
2. Stimoli adeguati.
3. Frequenza dell’allenamento
APPRENDIMENTO SCOLASTICO
 ACQUISIZIONE DI ABILITÀ STRUMENTALI
(LETTURA,SCRITTURA,CALCOLO).
 ACQUISIZIONE DI CONCETTI:CONFRONTO
TRA INFORMAZIONE NUOVE E
POSSEDUTE.
MODELLO MODULARE DELLA
MENTE (Fodor).
1.
TRASDUZIONE: organi di senso che processano i
segnali dell’ambiente.
2. SISTEMA DEI MODULI: subunità che non
comunicano tra loro, ma lavorano in parallelo e il
processamento è automatico.
3. SISTEMA COGNITIVO CENTRALE: caratteristiche
opposte al sistema modulare.
CAUSE DI DIFFICOLTA’
D’APPRENDIMENTO
• Fattori socio-culturali
• Fattori emotivo-relazionali
• Malfunzionamento del sistema cognitivo, a livello
di:
1. Trasduttori (deficit neuro-sensoriali)
2.
Moduli (elaborano gli imput:dsa).
1.
Sistema cognitivo centrale (ritardo mentale o
disturbo aspecifico dell’apprendimento).
ABILITA’ = STRUMENTI
SITUAZIONE NORMALE
Apprendimento di
abilità strumentali e
concetti si integrano.
SITUAZIONE
PATOLOGICA
Apprendimento di
abilità integro;
apprendimento di
concetti
compromesso.
Apprendimento di
concetti integro e
apprendimento di
abilità compromesso.
Disabilità di apprendimento
(procedurale)
• L’incremento di efficienza atteso non si manifesta,
•
•
•
•
nonostante ripetuta esposizione agli stimoli.
Non è il risultato automatico dell’esposizione agli
stimoli, non è accessorio all’azione.
L’esperienza non viene accumulata e l’allenamento
non sortisce l’effetto atteso.
La prestazione non è standard, ma si manifesta in
modo incostante e occasionale.
Richiede uno sforzo attentivo volontario, non vi è
visibile riduzione dell’attenzione.
(Stella, 2010)
DIFFICOLTA’ O DSA?
 non innata
 innato
 modificabile con
 Resistente
interventi didattici
 automatizzabile
 generalizzato e
aspecifico
 prestazioni inferiori
 il QI può essere al di
sotto della norma..
all’automatizzazione
 specifico
 prestazione inferiore a 2 DS
 QI nella norma
Prova di lettura
prodaqi nlente risute r pivvicile gere puetse
qoce rige. Palcuno siaddelerà algi erori pi
standa. Evettinfanemete appiano sotsiito
duaicele tera, noeso palcosa, agiutno atlro e
suvo palche palaro. inraltà tsate drofando
artivicialnetebuelo ce aqituanlente drovano i
ragazi qislesici nl lerege.
AVETE APPENA SPERIMENTATO COSA PROVA UN
DISLESSICO A LEGGERE!
IPOTESI SULLE CAUSE DEL DISTURBO
DEFICIT A LIVELLO FONOLOGICO
DEFICIT DI RAPIDA PROCESSAZIONE DELLO
STIMOLO UDITIVO
DEFICIT VISIVO
DEFICIT DI AUTOMATIZZAZIONE DEL SISTEMA
MOTORIO
STUDI FUNZIONALI
 Nei dislessici il ritardo e minor attivazione di aree
temporali sinestre, attivazione di aree
controlaterali (Simos et al.2000).
 Durante prove di consapevolezza fonologica i
dislessici non attivano le aree temporo-parietale
sinistra (Temple et al.2000).
 In un compito di mapping fonemico attivano aree
cerebrali di destra (Aylward et al. 2003).
 Nei dislessici alcuni compiti di elaborazione
fonologica non sono svolti dallo stesso circuito dei
normolettori, ma utilizzano vie alternative
differenti con tempi e attivazioni diverse.
Disturbi specifici
dell'apprendimento
 Dislessia
 Discalculia
 Disortografia
 Disturbo specifico di comprensione del testo
scritto
 Disgrafia
Disturbi dell'apprendimento non verbale
(visuo-costruttivo,visuo-spaziale, disgnosie)
 Disprassia
LA LETTURA
PROCESSODI DECODIFICA DEL LINGUAGGIO
SCRITTO CHE HA COME SCOPO LA
COMPRENSIONE DEL SIGNIFICATO DEL TESTO
STADI DI LETTURA
 STADIO LOGOGRAFICO (lettura globale)
 STADIO ALFABETICO (conversione
grafema/fonema)
 STADIO ORTOGRAFICO (conversione sillababica)
 STADIO LESSICALE (lettura globale)
Lettura silente e ad alta voce
IMPUT
VISUOGRAFEMICO
ANALISI
VISUOGRAFEMICA
TRANSCODIFICA MEMORIA
(silente)
FONOLOGICA
TRANSCODIFICA PROGRAMMAZIONE
MOTORIA
OUTPUT VERBALE
STRATEGIE DI DECIFRAZIONE
 IPERANALITICA: lettura lenta estentata
 IPOANALITICA: lettura veloce ed impulsiva
COME FUNZIONA LA LETTURA
Il modello a due vie (Coltehart, etc.)
 Via lessicale
 Via fonologica
(Nell’adulto si utilizza la via lessicale/visiva che
permette un accesso diretto alle parole
conosciute.La via fonologica si usa per le parole
nuove, straniere..)
ACCESS0 FONOLOGIC0
Lapido
munato
bacuto
miotra
Notole
ecchiu
lapiro
quodre
amizio
gamapi
ACCESS0 LESSICALE
Socdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie
l’oidrne dlele lertete all’iternno diuna praloa non ha
imprtzaona a ptatp che la pimra e l’ulimta saino nllea
gusita psoizoine.
Anhce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa può
leggere l’inetra fasre sneza poblremi. Ciò è dovuto al
ftato che il nstoro celverlo non lgege ongi sigonla
leterta ma
tiene in cosinaderzione la prolaa nel suo inesime.
IL MODELLO DI LETTURA A DUE VIE
vie di Colthear(1987)
VIA FONOLOGICA O DI
ACCESSO INDIRETTO
VIA LESSICALE O DI
ACCESSO DIRETTO
- segregazione grafemica
(attenzione);
- regole di conversione
grafema-fonema;
- memoria e fusione
fonologica
- Rappresentazione
ortografica e fonologica
delle parole
DISLESSIA
DSA: CRITERI DI INCLUSIONE
Il quoziente totale
(multicomponenziale), oppure il
migliore tra i quozienti
monocomponenziali rilevati deve
essere non inferiore a 85.
PRESENZA DELLE SEGUENTI
VALUTAZIONI
DISLESSIA:
 parametro di velocità di lettura di parole, non-parole,
brano (valore espresso in sillabe/sec.) – prestazione
inferiore a -2D.S..
 parametro di correttezza di lettura di parole, non
parole, brano – prestazione inferiore al 5° percentile.
Dislessia o disturbo specifico della
lettura
 Specifica e significativa compromissione della capacità di
lettura senza ritardo mentale, problemi visivi e con
istruzione adeguata.
 La comprensione, il riconoscimento della parola in lettura, la
lettura ad alta voce e le prestazioni in compiti che richiedono
lettura possono essere tutti interessati.
 Frequente associazione con disturbo della compitazione e
del calcolo.
 Disturbi emotivi e comportamentali (associati)
 Iperattività e difficoltà attentive (associati:20%)
QUANDO SI PUO’ FARE DIAGNOSI DI
DISTURBO SPECIFICO DELLA LETTURA?
Dalla fine della seconda classe della scuola primaria
CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISLESSIA
 CRITERIO DELLA DISCREPANZA tra QI e
prestazione di lettura (si confronta cioè l’abilità di
lettura del bambino con il suo livello cognitivo)
 CRITERIO DI VELOCITA’ DI DECODIFICA (espressa
dal numero di sillabe lette per ogni secondo)
 CRITERIO DI ACCURATEZZA (espressa dal numero di
errori compiuti)
IL Q.I. TOTALE È COMPOSTO DA:
 Q.I. verbale
 Q.I. di performance.
Il Q.I. verbale ci dà un’indicazione della
comprensione verbale, dell’abilità ad usare il
ragionamento nella risoluzione dei problemi e della
capacità di apprendere materiale verbale.
Il Q.I. di performance ci dà informazioni
sull’efficienza e l’integrità dell’organizzazione
percettiva del soggetto, sulla sua abilità di
ragionamento non verbale, sulla sua capacità di
astrazione e di elaborazione del materiale visivo.
QUESTA DISTINZIONE AIUTA A VALUTARE:
• le diverse potenzialità che un individuo può avere
nel trattare con problemi che comportano l’uso di
parole e di simboli;
• le potenzialità con problemi che richiedono la
manipolazione di schemi visuo-motori.
DSA: CRITERI DI INCLUSIONE
Il quoziente intellettivo totale (multicomponenziale),
oppure il migliore tra i quozienti
monocomponenziali rilevati deve essere non
inferiore a 85.
parole per minuto
EVOLUZIONE DELLA VELOCITA’ DI
componenteLETTURA
di rapidità da Klicpera e
Schabmann 1993
250
200
150
buoni letto
dislessici
100
50
0
II el. (genn.)
II el. (giugno)
III el.
IV el.
III media
componente di correttezza da Klicpera e Schabmann
1993
200
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
dislessici
buoni letto
II el. (genn)
III el.
classi
IV el.
III media
ERRORI DI SUONI
 Scambi di vocali es. sole x sale
 Scambi di consonanti :
- omologhe es. fento x vento
- fonologicamente simili es. chilurgo x chirurgo
- visivamente simili es. dando x bando
 Omissione di suoni es. deuncia x denuncia
 Aggiunta di suoni es. sfrogo x sfogo
 Riduzione di gruppi es. potta x porta
 Riduzione di dittonghi es. pede x piede
 Errori di linea ( inversioni migrazioni) es. rase x
resa
 Errori di recupero errato dei di/trigrammi es.
magnone x maglione
 Errori di omissione/ aggiunta di doppie es. cerro x
cero, distaco x distaco.
 Errori di recupero del lessico ortografico es. pesce x
pace
 Errori di accentazione es. margìne x màrgine
 Omissioni di parola
 Salti di righe
 Errori di anticipazione:
 Lessicale es. contributi sanitari x contributi
previdenziali
 Morfosintattica es. mangiavano x mangiano
EVOLUZIONE DEL DISTURBO SPECIFICO DI
LETTURA
 LA VELOCITÀ DI LETTURA, normalmente, dovrebbe
crescere costantemente ogni anno di 0,5 sill/sec.; in terza
media i ragazzi raggiungono una velocità di circa 5,5
sill/sec., considerata vicina a quella dell’adulto. Nella DE
severa il divario, per il parametro della rapidità, aumenta
con il passare del tempo rispetto alla classe frequentata (ad
esempio un ragazzo di terza media legge con una rapidità
paragonabile a quella di un b. di seconda elementare).
 LA NUMEROSITÀ DEGLI ERRORI, invece, tende a
diminuire; l’accuratezza migliora nel corso dello sviluppo,
anche se questo dipende dal tipo di testo che il soggetto
deve leggere.
MEDIE DATI RELATIVI ALLA VELOCITÀ DI LETTURA DI UN
BRANO. MEDIE CALCOLATE IN SILLABE/ SECONDI
class
e
II III
IV V I
II
m. m.
3, 3,8 4,2 4,9
3
Popol
.
Norm
.
2,
1
Popol
.
Disles
.
0, 0,9 1, 1,7 1,6 2,2
6 6
5
3
III m.
5,3
LA SCRITTURA
PROCESSO CHE VEICOLA LE INFORMAZIONI
ATTRAVERSO UN CODICE SCRITTO,
CONSENTENDO LA SIMBOLIZZAZIONE DEL
LINGUAGGIO E DEL PENSIERO
Stadi di scrittura
 SCARABOCCHIO
 PRECONVENZIONALE (/camino/: AIC).
 SILLABICA CONVENZIONALE (/camino/: AMN o
CMO).
 SILLABICA ALFABETICA: (/camino/: CAMN).
 ALFABETICA CONVENZIONALE: /camino/:
CAMINO).
Parola dettata e autodettata
IMPUT VISIVO-
ANALISI
TRANSCODIFICA
FONOLOGICO
FONOLOGICA
EVOCAZIONE
FONOLOGICA
TRANSCODIFICA
MEMORIA
VISUOGRAFEMICA
MEMORIA
VISUOGRAFEMICA
ESECU
ZIONE
GRAF.
MOTO
RIA
PROGRAMM. ED
ESECUZ. GRAFOMOTORIA
È UN ABILITÀ COMPLESSA CHE
DIPENDE DA DIVERSE COMPONENTI;
PUÒ ESSERE ANALIZZATA A VARI
LIVELLI, CIASCUNO DEI QUALI
“VINCOLA” O LIMITA LA SCRITTURA
IN UNA DETERMINATA FASE.
.
L'apprendimento della scrittura
(Ferreiro e Teberosky)
1) Livello presillabico (scrittura vs disegno)
2) Livello della differenziazione grafica
(scrittura nome)
3) Livello sillabico (grafismo fonetico: es: c s a)
4) Livello alfabetico (corrispond. suoni-segni)
i. Stadio ortografico
ii. Stadio lessicale
DISORTOGRAFIA:
• per la diagnosi è condiviso il parametro di
valutazione della correttezza, costituito dal numero di
errori e dalla relativa distribuzione percentilare (al di
sotto del 5° centile),
• dipende da un deficit di natura linguistica.
DISGRAFIA:
• I principali parametri di valutazione riguardano la
fluenza (- 2 dev.stand) e l’analisi qualitativa delle
caratteristiche del segno grafico.
• dipende da un deficit di natura motoria nei processi
di realizzazione grafica).
DISORTOGRAFIA
Disturbo settoriale dello sviluppo che si manifesta con
difficoltà di scrittura (difficoltà di tradurre correttamente
i suoni che compongono una parola nei corrispondenti
simboli grafici) in soggetti indenni dal punto di vista
cognitivo, sensoriale, neurologico e con adeguate
esperienze scolastiche ed educativo-ambientali
TIPOLOGIA DI ERRORI ORTOGRAFICI
 ERRORI FONOLOGICI
 ERRORI FONETICI (altr errori)
 FUSIONI ILLEGALI (errori non
fonologici)
- Sostituzioni ( sguardo = squardo)
- Omissioni (conto = coto)
- Inversioni (armadio = amradio)
- Mancanza/aggiunta di doppie
- Omissioni/aggiunte di accenti
- Omissioni di “h”…..
- L’uvetta = luvetta
- C’era = cera
DISGRAFIA
 DIFFICOLTA’ ESECUTIVE:
- tratto grafico
- organizzazione dello spazio sul foglio
- lateralità
CARATTERI ORTOGRAFICI:
- Stampato maiuscolo: più semplice graficamente
e percettivamente.
- Stampato minuscolo: semplice graficamente e
complesso percettivamente.
- Corsivo: complesso graficamente e
percettivamente.
DIFFICOLTA’ COSTRUTTIVE

nell’evoluzione della teoria linguistica

nelle abilita’ metalinguistiche

nell’acquisizione della corrispondenza
fonema/grafema
EVOLUZIONE DEL DISTURBO DI SCRITTURA
 In genere è positiva: riduzione sensibile del
numero di errori nel corso dell’iter
scolastico, con capacità di autocorrezione
 Comparsa di errori ortografici in situazioni
di stanchezza o di attività di scrittura di tipo
compositivo (temi, verifiche…)
 La disgrafia non si evolve positivamente, ma
tende a rimanere stabile o a peggiorare
DISTURBO DI COMPRENSIONE
DEL TESTO (DCT) ?
• Disturbo di comprensione associato o
dipendente dal disturbo di decodifica
(Shankweiler,1989).
• Come disturbo con caratteristiche distinte dal
disturbo di decodifica (non difficoltà fonologiche
ma di comprensione orale) (Cornoldi e Oakhill,
1996; Megherbi,Seigneuric e Ehrlich, 2006).
• È un entità nosologica su cui non vi è ancora
accordo ed identità di interpretazione.
La Consensus Conference accoglie
l’invito a considerare il disturbo di
comprensione come un possibile disturbo
specifico di apprendimento ma sottolinea
la necessità di studiarne meglio le
caratteristiche, avviando progetti di
ricerca in questa direzione, in particolare
rispetto al ruolo della COMPRENSIONE
DA ASCOLTO.
Consensus Conference,
Montecatini Terme, 22-23 settembre 2006;
Milano, 26 gennaio 2007
Variabili che influenzano la
comprensione
 INERENTI AL TESTO: frequenza delle parole,
struttura, livello di esplicitazione.
 INERENTI AL LETTORE: livello culturale, memoria,
processi metacognitivi (relativi al testo, allo scopo, alle
strategie di comprensione).
NEL PROCESSO DI
COMPRENSIONE DEL TESTO
UN RUOLO IMPORTANTE E’
SVOLTO DALLE INFERENZE
TIPI DI INFERENZE:
 Inferenze lessicali: il significato di una parola è inferito
attraverso il contesto in cui è inserita.
 Inferenze semantiche: riguardano il significato di
informazioni non scritte, ovvero quelle collegate
all’argomento.
 Collegamenti.
 LE INFERENZE POSSONO ESSERE COMPIUTE A
DIVERSI LIVELLI (DI REFERENTE; DI SCHEMA ,
RETROSPETTIVO; PROSPETTICO; IN RELAZIONE AL
LETTORE; IN RELAZIONE AL TESTO).
 CHI NON COMPIE INFERENZE NON RIESCE A CAPIRE
UN TESTO
 ESISTONO CONOSCENZE METACOGNITIVE CHE CON
IL CONTROLLO METACOGNITIVO PERMETTONO LA
COMPRENSIONE DEL TESTO.
CONOSCENZE METACOGNITIVE
 Sensibilità al testo: essere attivi rispetto al testo,
richiamare alla mente schemi e crearsi aspettative.
 Sensibilità al compito: consapevolezza che si legge per
la coprensione.
 Conoscenza di se stessi: sapendo come funzioniamo,
sapremo anche cosa fare per uno scopo di lettura.
 Conoscenza delle strategie: conoscenza di tipo
procedurale e dichiarativo.
CATTIVI LETTORI
 Hanno gravi lacune metacognitive per le strategie di
comprensione.
 Percorso “lettura e metacognizione”: spiegazione che
lettura silente e ad alta voce hanno due scopi diversi.
PROCESSI COINVOLTI NELLA
COMPRENSIONE
 PROCESSI SENSORIALI
 MEMORIA A LUNGO TERMINE
 IMMAGINAZIONE
 ATTENZIONE
 CONOSCENZE METACOGNITIVE
 CONTROLLO METACOGNITIVO
 ASPETTI MOTIVAZIONALI
DIAGNOSI DI DISTURBO DELLA
COMPRENSIONE DEL TESTO
 Q.I. nella norma
 Prove strumentali di lettura nella norma
 Prove MT di comprensione in fascia RII
 Valutare le competenze metacognitive
DIFFERENZA TRA DISTURBO E
DIFFICOLTA’
Le difficoltà di comprensione del testo: problema
ascrivibile a fattori familiari, socio-culturali che sono
temporanei e reversibili.
Nei disturbi di comprensione l’influenza di questi
fattori non è rilevante, essi si manifestano non come
conseguenza di situazioni svantaggianti.
ABILITA’ E STRATEGIE DI
COMPRENSIONE
1. TRARRE INFERENZE LESSICALI
2. TRARRE INFERENZE SEMANTICHE
3. SEGUIRE LA STRUTTURA SINTATTICA
4. CORREGGERE INCONGRUENZE
5. PARAFRASARE
6. MODIFICARE LAPPROCCIO AL TESTO IN BASE
AGLI SCOPI
7. INDIVIDUARE L’IDEA PRINCIPALE
I NUMERI E IL CALCOLO
SISTEMA CALCOLO
 Segni algebrici
 Fatti aritmetici
 Procedure del calcolo
Abilità numeriche innate:
IL MODULO NUMERICO
 riconoscere la numerosità
 distinguere i mutamenti di numerosità
 ordinare i numeri in base alle
dimensioni
Le premesse innate
dell'intelligenza numerica
• La capacità di ricavare in modo immediato la numerosità di
un insieme in cui vi siano fino a 3 elementi è presente gia dai
4 -6 mesi di vita (Starkey eCooper, 1980; Starkey, Spelkee
Gelman, 1990)
 − Subitizing (Mandler e Shebo,, 1982)
 La capacità di compiere delle operazioni sulla numerosità e
avere delle aspettative aritmetiche (Wynn, 1992)
CONFRONTO TRA
ADULTI E BAMBINI
Il tempo impiegato da soggetti adulti
per contare ad alta voce un insieme di
punti indica che il limite superiore di
SUBITIZING rimane BASSO (4)
(Mandler e Shebo, 1982)
ABILITÀ DI CALCOLO E DI PROCESSAMENTO
NUMERICO:
enumerazione,
conteggio,
transcodifica (lettura e scrittura di
numeri),
calcoli a mente
calcoli scritti
DISCALCULIA
 DISTURBO SPECIFICO DELL’ABILITA’ DI
CALCOLO
CAPACITA’ COMPROMESSE
 Enumerazione in avanti e indietro (lentezza e scorrettezza)
 Difficoltà di immagazzinamento dei fatti aritmetici (ad es.




le tabelline).
Lentezza e scorrettezza nel calcolo a mente (utilizzo delle
dita per contare).
Procedure di calcolo (algoritmi delle operazioni, riporti,
posizionamento in colonna).
Difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri:
-errori lessicali
436=437 o 446
-errori sintattici
1050=100050
Difficoltà di problem-solving (solo quando è presente un
grave disturbo di decodifica).
QUANDO FARE
DIGNOSI ?
Dalla fine della III° anno
scuola primaria
INDICI PREDITTIVI PER LA DISCALCULIA
 Difficoltà nell'enumerazione avanti e retrograda
 Difficoltà nel calcolo a mente
 Difficoltà di immagazzinamento dei fatti aritmetici
(tabelline)
 Lettura e scrittura dei numeri (lessicali e sintattici)
 Algoritmo delle operazioni in colonna
CLASSIFICAZIONE
(fenomenologica)-Profumo,2004
• Discalculia procedurale (calcolo in
colonna)
• Dislessia per le cifre
• Discalculia per i fatti aritmetici
• Mista
I FATTI ARITMETICI:
E’una questione di automatizzazione!
•I fatti aritmetici sono procedure aritmetiche che non devono essere
calcolate, ma sono già posseduti in memoria.
•La loro ripetizione li porta ad essere automatizzati.
«Automatizzazione» significa che il recupero è immediato, non
richieste sforzo e può avvenire anche quando la mente è
impegnata in altre attività (es. calcolo scritto, calcolo mentale,
risoluzione di un problema…)
Chi non li possiede e deve calcolarli viene rallentato
nell’esecuzione di attività matematiche complesse e ostacolato dal
fatto che la sua attenzione è focalizzata al loro calcolo.
CIRCA IL 20% DEGLI STUDENTI
INCONTRA DIFFICOLTÀ NELLA
MATEMATICA.
SOLO L’1% È DISCALCULICO ( - 2
DS).
Gli altri sono casi di generale difficoltà di
apprendimento, non è infatti sufficiente
avere generiche difficoltà in matematica
per essere definiti discalculici!
LEGGE 170/2010 PER I DSA
 E’ FONDAMENTALE INDIVIDUARE GLI
STRUMENTI COMPENSATIVI E LE
MISURE DISPENSATIVE
 E’ ORA POSSIBILE RENDERE GLI
STUDENTI CON DSA REALMENTE
AUTONOMI
Quali soluzioni si
possono adottare?
DUE CONCETTI CHIAVE
DISPENSARE
Misure dispensative
 NON DANNO
AUTONOMIA
COMPENSARE
Strumenti compensativi
 POSSONO DARE
AUTONOMIA
 E’ INDISPENSABILE
L’ADDESTRAMENTO
PRINCIPI FONDAMENTALI PER
UNA DIDATTICA FUNZIONALE
 Non è pensabile effettuare due didattiche separate,una
per chi non ha difficoltà e una per chi le ha.
 È opportuno modificare la didattica per tutti,
adeguandola adeguatamente.
 Aiutare il bambino non significa solo far scomparire il
disturbo.
 Il substrato biologico è “poco” modificabile.
 Occorre insegnare al bambino ad utilizzare al massimo
l'apprendimento in classe.
 Individuare lo stile individuale di apprendimento..
ALCUNI SUGGERIMENTI
 Fate sapere al bambino che voi siete interessati alle sue
difficoltà.
 Lasciate la massima libertà sui modi di apprendere i
contenuti del programma didattico.
 Fissate obiettivi concreti e realistici, ricordando che un
apprendimento senza errori è per il dislessico assai
improbabile.
 Dategli tempo per organizzare i pensieri e completare
il lavoro,la fretta non lo aiuta!
 Non tocca agli insegnanti diagnosticare la
dislessia.
 Tocca agli insegnanti identificare i campanelli
d’allarme.
 Tocca agli insegnanti saper insegnare a chi non
apprende autonomamente.
 Il bambino dislessico è un problema di
competenza della scuola, dell’insegnante e dei
servizi di riabilitazione.
STRATEGIE DA ADOTTARE
 Utilizzo di più linguaggi di insegnamento (scritto,
orale, visivo).
 Utilizzo di mappe concettuali e sintesi
 Eventuale semplificazione a livello linguistico
LA LETTO-SCRITTURA
 EVITARE LA LETTURA AD ALTA VOCE
 SEMPLIFICARE I COMPITI SCRITTI
 PROMUOVERE STRATEGIE DI CONTROLLO
DELL’ERRORE
 CREARE TABELLE DELLA MEMORIA DA
CONSULTARE AL BISOGNO
 NELLE PROVE DI COMPRENSIONE CONSENTIRE
L’ASCOLTO DEL BRANO E DELLE DOMANDE
 FARE UTILIZZARE IN CLASSE GLI STRUMENTI
COMPENSATIVI
LA GRAMMATICA
 USO DELLE TAVOLE DEI VERBI ANCHE IN
VERIFICHE SCRITTE ED ORALI
 USO DI GRIGLIE RIASSUNTIVE CON LE VARIE
CLASSIFICAZIONI GRAMMATICALI
 NON RICHIEDERE ENUNCIAZIONE DI REGOLE A
MEMORIA
E’ più utile che l’alunno abbia la padronanza
nell’utilizzo e applicazione delle regole
LA MATEMATICA
E’ PRESENTE UN DISTURBO DELLE CAPACITA’
NUMERICHE E DEL CALCOLO?
 Importante utilizzare strumenti compensativi (linea
dei numeri, tavole pitagoriche, calcolatrice).
IL DISTURBO E’ SOLO IN LETTOSCRITTURA?
 DIFFICOLTA’ ASSOCIATE IN MATEMATICA:
 TABELLINE E FATTI NUMERICI
 RIPORTO DI SEGNI E NUMERI (difficoltà di
transcodifica, attenzione, diff.grafo-motorie…)
 COMPRENSIONE DEL TESTO DEL PROBLEMA
 DIFFICOLTA’ A RICORDARE REGOLE
LINGUE STRANIERE
 LINGUE NON TRASPARENTI (inglese)
 ASPETTO FONOLOGICO
 MEMORIA VERBALE
 GRAMMATICA
•Non solo sono da concordare i suoni, con le lettere, ma
occorre anche ricordare il significato delle parole per
poter scegliere il modo corretto di scriverle.
•Inoltre anche la struttura frasale è diversa da lingua a
lingua e va memorizzata. Es. in inglese il verbo in fondo
ecc.
•Quindi alcuni bambini dislessici specie quelli che hanno
avuto disturbi nell’area del linguaggio possono avere
difficoltà anche nella comunicazione orale nella lingua
straniera anche se in genere tal difficoltà sono comunque
minori che nella lingua scritta.
OBIETTIVO
PADRONANZA DELLA LINGUA ORALE
COME?
 Strumenti di compenso (tavole dei
verbi, dizionario,.)
 Partire dall’esempio concreto e non
dalla regola (sia in spiegazione che in
verifica)
 Non utilizzare un metodo
grammaticale, traduttivo o altri basati
sulla lettura
LETTURA e COMPRENSIONE
• Rendere consapevoli dell’obiettivo primario
della lettura.
• Modulare le proprie risorse rispetto al tipo
di materiale.
• Guidare la comprensione attraverso
l’utilizzo di domande anticipatorie.
STRATEGIE DIDATTICHE E DI STUDIO E
STRUMENTI ATTI A NON SOVRACCARICARE IL
SISTEMA COGNITIVO.
 Utilizzare diversi canali.
 Utilizzare diverse fonti di informazione.
 Utilizzare le immagini e gli indici testuali per lo
studio.Utilizzare le mappe concettuali.
 Utilizzare strumenti compensativi di tipo
informatico. Libri digitali.
DISLESSIA E MAPPE CONCETTUALI
Vantaggi:
1. Minimo impiego dei processi di decodifica.
2. Lo rappresentazione grafico-logica della mappa e
l’utilizzo di immagini di adatta allo stile cognitivo
degli alunni dislessici.
3. Il processo di costruzione della mappa attiva
l’impiego di strategie metacognitive e di elaborazione
del materiale.
4. Favoriscono l’apprendimento perché si basano sul
ragionamento.
5. Sono un valido strumento per la valutazione e il
ripasso.
MAPPE CONCETTUALI
Valorizzazione di punti di
forza
Minimizzazione dei punti
di debolezza
 FORTE IMPATTO VISIVO
 PRESENTAZIONE
 IMMAGINI A COLORI
SINTETICA
 USO DI IMMAGINI ,
PAROLE CHIAVE, FRASI
BREVI
 TRADUZIONE DI CONCETTI
IN SIMBOLI
 RAPPRESENTAZIONE
GRAFICA DELLE RELAZIONI
TRA CONCETTI
 EVIDENZAZIONI
GERARCHICHE
PROGRAMMA “SUPER MAPPE”
GetAllegato1_asp.lnk
STRUMENTI COMPENSATIVI
PER LA LETTURA
 PROGRAMMI CON SINTESI VOCALE
 LIBRO DIGITALE
 LIBRO PARLATO
 REGISTRATORE DIGITALE
 PROGRAMMI CON RICONOSCIMENTO VOCALE
PER LA SCRITTURA
 VIDEOSCRITTURA
 CORRETTORE ORTOGRAFICO
 DIZIONARIO MULTIMEDIALE
 PROGRAMMI CON SINTESI VOCALE E
PREDITTORI ORTOGRAFICI
PER IL CALCOLO
 USO DI CALCOLATRICE
 USO DI TAVOLE PITAGORICHE
 SCRITTURA DI ESPRESSIONI CON WORD
BASSA TECNOLOGIA
•Utilizzare il segna riga
•Cambiare la grandezza del carattere
•Cambiare la spaziatura
•Cambiare il colore
I LIBRI DI TESTO
 Caratteristiche di impaginazione
 Pertinenza delle immagini al testo
 Presenza di validi quadri d’insieme
del contenuto e approfondimenti
separati
 Mappe tematiche
 Eserciziari e laboratori
LIBRO PARLATO
( alta tecnologia) Audiolibro e il libro
parlato
Sono formati audio di
testi.
CONSENTE: di ridurre al minimo lo sforzo di
lettura e di poter sfruttare prevalentemente
l’ascolto per studiare e acquisire informazioni.
Viene attuato attraverso la registrazione su
disco dei libri di studio affidandosi ad una
organizzazione che realizza il trasferimento
dalla carta al supporto uditivo.
LIBRO DIGITALE:
L'iPad è ottimo per le applicazioni per i bambini, ma stanca la
vista e può essere oggetto di distrazione
ENCICLOPEDIA
INFORMATICA
MULTIMEDIALE IN CD-ROM
IPERTESTO:
testo elettronico in cui sono presenti nodi di
collegamento e richiami attivi fra le diverse parti o
sezioni; questi nodi di collegamento (link) sono
costituiti generalmente da parole o frasi (ma anche
da immagini) che si possono chiamare parole
"calde" (o parole "chiave") e costituiscono dei
percorsi di lettura impostati dall'autore, ma
liberamente percorribili dal lettore, secondo le sue
scelte e le sue esigenze nella ricerca delle
informazioni.
RICONOSCIMENTO
VOCALE
CONTINUO
software che,
trasforma le parole
pronunciate in testo
digitale.
Si detta alla velocità
con cui si parla
normalmente
GLI STRUMENTI COMPENSATIVI
non violano l’imparzialità, ma al
contrario mettono il dislessico
sullo stesso piano dei suoi
compagni
Giacomo Stella
VERIFICHE
• Le LINEE GUIDA specificano la possibilità di dare
tempi aggiuntivi per le prove o verifiche con
minori richieste, rimanendo comunque sempre
nell’ambito degli obiettivi disciplinari previsti per
la classe.
• uso prevalente di verifiche orali programmate e
guidate, con domande circoscritte e univoche (non
domande con doppia negazione
• le verifiche scritte andranno proposte con l’idoneo
carattere e dimensione
• preferire le verifiche strutturate
COME VALUTARE
• non calcolare gli errori di trascrizione
• non calcolare gli errori ortografici
• non calcolare il tempo impiegato
• tener conto del punto di partenza e dei
risultati conseguiti
• premiare i progressi e gli sforzi
:
• interrogazione programmata
• usare supporti visivi per il recupero del lessico
• tempi più lunghi per la risposta
• atteggiamento positivo da parte dell’insegnante,
che possa incoraggiare
BAMBINI STRANIERI E DIFFICOLTA’
SCOLASTICHE
 Difficolta’ di tipo emotivo
 Difficoltà di svantaggio socio-culturale
 Sistema educativo differente dal paese d’origine
 Apprendimento della L2 con bilinguismo di tipo
non bilanciato.
LETTERATURA ITALIANA
 Gli alunni stranieri, rispetto a quelli italiani,
pres.entano maggiori insuccessi scolastici, in rapporto
a:
 - n°di anni di permanenza in italia
 - livello culturale
 - paese d’origine
 - difficoltà linguistiche
 - basso status sociale
LE PROVE INVALSI (esclusi esami)
Si sottolinea, in premessa, che le prove SNV (II e V
primaria, I secondaria di primo grado e II secondaria di
secondo grado) non sono finalizzate alla valutazione
individuale degli alunni, ma al monitoraggio dei livelli di
apprendimento conseguiti dal sistema scolastico, nel
suo insieme e nelle sue articolazioni. Ciò consente di
trovare con maggiore facilità le soluzioni più idonee per
garantire, da un lato, la più larga inclusione possibile di
tutti gli allievi nelle prove SNV e, dall’altro, di consentire
il rispetto del protocollo di somministrazione delle prove,
garanzia della loro affidabilità e attendibilità.
ALLIEVI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
I disturbi specifici di apprendimento (DSA) sono difficilmente riconducibili a una
classificazione esaustiva sufficientemente dettagliata. È pertanto necessario che
ogni scuola, per il tramite del suo Dirigente scolastico, v aluti la specificità di
ogni situazione al fine di indiv iduare la soluzione che meglio si adatti allo
specifico disturbo dell ’apprendimento di ciascun alliev o. Anche per gli allievi
con
DSA sono ammessi strumenti dispensativi e misure compensativ e, se
previsti,
con la sola condizione che questi non modifichino le modalità di effettuazione delle
prove per gli altri allievi della classe. Non è pertanto possibile la lettura ad alta voce
della prova, né la presenza in aula dell’insegnante di sostegno (se previsto). Se
ritenuto opportuno dal Dirigente scolastico, è consentito che gli allievi con DSA
svolgano le prove in un locale differente da quello utilizzato per gli altri allievi della
classe. Solo in questo caso, è anche possibile la lettura ad alta voce della prova e la
presenza dell’insegnate di sostegno, se previsto. Sempre se ritenuto opportuno dal
Dirigente scolastico, per gli allievi con DSA è possibile prevedere un tempo
aggiuntivo (fino al massimo di 30 minuti per ciascuna prova) per lo svolgimento delle
prove. In tal caso, la scuola dovrà adottare tutte le misure organizzative idonee per
garantire il regolare e ordinato svolgimento delle prove, senza alcuna modifica dei
tempi standard di somministrazione per gli altri allievi della classe.
LE PROVE IN FORMATO AUDIO (MP3)
Qualora le scuole ne abbiano fatto richiesta all’atto
della registrazione al SNV 2010‐11, l’INVALSI mette a
disposizione anche le prove in formato audio (mp3)
per l’ascolto individuale in cuffia delle prove lette da
un donatore di voce.
Entro il 30. 04. 2011 l’INVALSI renderà disponibili sul
proprio sito alcuni file audio dimostrativi (demo) per
consentire alle scuole di approntare le strumentazioni
necessarie per l’utilizzo dei file audio delle prove vere
e proprie.
I compiti per casa:
 non dovrebbero essere dettati o fatti copiare dalla
lavagna, ma essere messi a disposizione su fotocopia;
quando ciò non sia possibile, l’insegnante dovrebbe
accertarsi che siano stati correttamente trascritti sul
diario;
 dovrebbero venire assegnati in misura ridotta,
soprattutto quando la riduzione non pregiudica i
contenuti dell’apprendimento;
 Caratteristiche dei libri di testo
RIASSUMENDO
MOTIVARE ALL’APPRENDIMENTO
TRASMETTERE LA PERCEZIONE DI
ADEGUATEZZA E COMPETENZA
DARE STRUMENTI E STRATEGIE
INFORMATICHE
DOCUMENTAZIONI
 ESPLICITARE E FORMALIZZARE (PEP)
 ACCORDO CON LA FAMIGLIA
 ENTRO IL PRIMO TRIMESTRE SCOLASTICO
E’ NECESSARIO PER LA SCUOLA
 Accogliere e comprendere la diagnosi
 Osservare il bambino nel suo operare
 Introdurre e modulare strategie di
personalizzazione
 Collaborare con i genitori e i servizi sanitari
Istituzione scolastica………………….…
Modello di
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Anno Scolastico ………………
Scuola primaria………………………………………………… classe………..
Referente DSA o coordinatore di classe………………………………………
1.DATI RELATIVI ALL’ALUNNO
Cognome e nome
Data e luogo di nascita
Diagnosi specialistica 1
Redatta da …………… presso …..
in data …………………….
Interventi riabilitativi
…………………………………………………………………
Effettuati da………..con frequenza …………..
Nei giorni ………… con orario ………………
Specialista/i di riferimento………………….
Eventuali raccordi fra specialisti ed insegnanti
……………………………………………………………………….
Informazioni dalla famiglia
Aspetti emotivo- affettivomotivazionali 2 - 3
Caratteristiche percorso
didattico pregresso 4
Altre osservazioni 5
Note
•Informazioni ricavabili da diagnosi e/o colloqui con lo specialista
•Relazionalità con compagni/adulti (sa relazionarsi/ interagire, partecipa agli scambi comunicativi) approccio agli
impegni scolastici (è autonomo, necessita di azioni di supporto…) capacità organizzative (sa gestirsi, sa gestire il
materiale scolastico, sa organizzare un piano di lavoro …)
•Consapevolezza delle proprie difficoltà: ne parla, le accetta, elude il problema …
•Documentazione del percorso scolastico pregresso attraverso colloquio e\o informazioni desunte da griglie
osservative ( continuità con ordini o classi precedenti di scuola).
5. Rilevazione delle specifiche difficoltà che l’alunno presenta e dei suoi punti di forza.
2.DESCRIZIONI DEL FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ STRUMENTALI
(Le informazioni possono essere ricavate dalla diagnosi specialistica e/o da prove standardizzate eseguite in classe)
LETTURA
Diagnosi
Osservazione
Diagnosi
Osservazione
Diagnosi
Osservazione
Velocità
Correttezza
Comprensione
SCRITTURA
Tipologia errori dettato
Produzione testi:
. ideazione
. stesura
. revisione
Grafia
CALCOLO
A mente
Scritto
ALTRI
Diagnosi
Osservazione
DISTURBI
ASSOCIATI
Note
•Prove standardizzate e/o semistrutturate
•Osservazione libera o sistematica (lettura subvocalica, segue con il dito, tempo impiegato in relazione alla media della classe nella lettura ….)
•Schede di autovalutazione (come leggo … come scrivo … come studio …)
•Livelli di competenza nella lettura e scrittura
•Comprensione dei messaggi orali e scritti
•Comprensione di tipologie di testi (comprensione letterale, inferenziale, costruttiva, interpretativa, analitica, valutativa)
•Competenza linguistica (fonologica, lessicale, morfologica e sintattica)
•Diagnosi specialistica
•Leggere e scrivere correttamente i numeri, imparare le tabelline, eseguire calcoli scritti …
3. CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO
Osservazione
Memorizzazione delle
Procedure
Recupero delle informazioni
Organizzazione delle informazioni
Note
Informazioni ricavabili da: colloquio con i genitori e osservazioni dei docenti
•Capacità di memorizzare procedure (filastrocche, poesie, date, definizioni, termini specifici delle discipline, formule, strutture grammaticali,
• regole che governano la lingua, …)
•Capacità di immagazzinare e recuperare le informazioni.
•Interessi, predisposizioni e abilità particolari in determinate aree disciplinari.
4. a STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NELLO STUDIO
•Strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, fa schemi..)
•Modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico,…)
•Modalità di svolgimento del compito assegnato (ricorre all’insegnante per spiegazioni, ad un compagno, è autonomo,…)
•Riscrittura di testi con modalità grafica diversa
4. b STRUMENTI UTILIZZATI
•Strumenti informatici
•Fotocopie adattate
•Schemi e mappe
•Appunti scritti al PC
•Registrazioni
•Materiali multimediali
•Testi con immagini
•Testi con ampie spaziature
•Altro
5. INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE ALL’INTERNO DEGLI
PER IL CONSEGUIMENTO DELLE COMPETENZE FONDAMENTALI
OBIETTIVI
DISCIPLINARI
Note
Dopo aver analizzato gli obiettivi disciplinari previsti per ogni ambito dalle Indicazioni Nazionali 2007 e il Curricolo di scuola elaborato
all’interno del P.O.F , previsto dal DPR 275/99 Regolamento autonomia art.8, ogni istituzione scolastica è chiamata a realizzare percorsi
formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali dello studente…
•nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della sua personalità e della sua “diversità”
•riproponendo contenuti con modalità e linguaggi differenti
•individuando le abilità e le conoscenze non essenziali per il raggiungimento delle competenze.
AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA
Italiano
Inglese
Musica
Arte/immagine
Scienze motorie
AREA STORICO-GEOGRAFICA
Storia
Geografia
AREA MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA
Matematica
Scienze
Tecnologia
6.STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE UTILIZZABILI
•Incoraggiare l’apprendimento collaborativo (“Imparare non è solo un processo individuale: la dimensione comunitaria
dell’apprendimento svolge un ruolo significativo”);
•favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio;
•promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di imparare ad apprendere”
•privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo, la riflessione su
quello che si fa”;
•sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative;
•sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di apprendimento
•individuare mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini, schemi, mappe …).
7.MISURE DISPENSATIVE
Nell’ambito delle varie discipline l’alunno viene dispensato:
•dalla presentazione contemporanea dei quattro caratteri (nelle prime fasi dell’apprendimento);
•dalla lettura ad alta voce;
•dal prendere appunti;
•dai tempi standard (dalla consegna delle prove scritte in tempi maggiori di quelli previsti per gli alunni senza DSA);
•dal copiare dalla lavagna;
•dalla dettatura di testi/o appunti;
•da un eccesivo carico di compiti;
•dallo studio mnemonico delle tabelline;
•dallo studio della lingua straniera in forma scritta.
8. STRUMENTI COMPENSATIVI
L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi nelle aree disciplinari:
•tabelle, formulari, procedure specifiche … sintesi, schemi e mappe elaborati dai docenti
•calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante
•computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner
•risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali …)
•software didattici free
•tavola pitagorica
•computer con sintetizzatore vocale
N.B. - Si ricorda che le strutture grafiche (tipo diagrammi e/o mappe) possono servire ai ragazzi con DSA per trasporre e organizzare le loro
conoscenze.
9.CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE
Si concordano:
interrogazioni programmate
- compensazione con prove orali di compiti scritti
uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali
valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma
programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione di prove scritte
prove informatizzate
10. PATTO CON LA FAMIGLIA
Si concordano:
•i compiti a casa (riduzione, distribuzione settimanale del carico di lavoro, modalità di presentazione …)
le modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline segue il bambino nello studio
- gli strumenti compensativi utilizzati a casa
- le interrogazioni
Insegnanti di classe
_____________________________
_____________________________
Dirigente scolastico
_________________________
_____________________________
Genitori
_____________________________
_____________________________
Tecnico competente (se ha partecipato alla stesura del documento)
_____________________________
Legge 170/2010
Riconosce forme di tutela finora previste solo da ordinanze e
circolari ministeriali.
Sostanziali novità:
diagnosi valida solo se rilasciata da strutture pubbliche;
 la scuola deve organizzare sistemi di diagnosi o rilevazione
precoce e sistematica;
è rafforzato il diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e
compensativi di flessibilità didattica;
 possibilità di esonero nelle lingue straniere;
 piano di formazione
LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170
Nuove norme in materia di
disturbi specifici di
apprendimento in ambito
scolastico.
(GU n. 244 del 18-10-2010 ).
Art. 1 - Riconoscimento e definizione di
dislessia, disgrafia, disortografia e
discalculia
1. La presente legge riconosce la dislessia, la
disgrafia, la disortografia e la discalculia quali
disturbi specifici di apprendimento, di seguito
denominati "DSA", che si manifestano in
presenza di capacità cognitive adeguate, in
assenza di patologie neurologiche e di deficit
sensoriali, ma possono costituire una
limitazione importante per alcune attività della
vita quotidiana.
2. Ai fini della presente legge, si intende per
dislessia ecc… (definizioni)
Art. 2 - Finalita'
La presente legge persegue, per le persone con
DSA, le seguenti finalità:
a) garantire il diritto all'istruzione;
b) favorire il successo scolastico, anche
attraverso misure didattiche di supporto, garantire
una forma-zione adeguata e promuovere lo
sviluppo delle potenzialità;
c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
d) adottare forme di verifica e di valutazione
adeguate alle necessità formative degli studenti;
Art. 2 - Finalita' (segue)
e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i
genitori nei confronti delle problematiche legate
ai DSA;
f) favorire la diagnosi precoce e percorsi
didattici riabilitativi;
g) incrementare la comunicazione e la
collaborazione tra famiglia, scuola e servizi
sanitari durante il percorso di istruzione e di
formazione;
h) assicurare eguali opportunità di sviluppo
delle capacità in ambito sociale e professionale
ART. 3 – DIAGNOSI
1. La diagnosi dei DSA e' effettuata nell'ambito dei
trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio
sanitario nazionale a legislazione vigente ed e'
comunicata dalla famiglia alla scuola di
appartenenza dello studente. Le regioni nel cui
territorio non sia possibile effettuare la diagnosi
nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal
Servizio sanitario nazionale possono prevedere,
nei limiti delle risorse umane, strumentali e
finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la
medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o
strutture accreditate.
ART. 3 - DIAGNOSI (SEGUE)
2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività
di recupero didattico mirato, presentano persistenti
difficoltà,
la
scuola
trasmette
apposita
comunicazione alla famiglia.
3. E' compito delle scuole di ogni ordine e grado,
comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa
apposita comunicazione alle famiglie interessate,
interventi tempestivi, idonei ad individuare i
casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base
dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1.
L'esito di tali attività non costituisce, comunque,
una diagnosi di DSA.
ART. 4 - FORMAZIONE NELLA SCUOLA
1. Per gli anni 2010 e 2011, nell'ambito dei
programmi di formazione del personale docente e
dirigenziale delle scuole di ogni ordine e grado,
comprese le scuole dell'infanzia, è assicurata
un'adeguata
preparazione
riguardo
alle
problematiche relative ai DSA, finalizzata ad
acquisire la competenza per individuarne
precocemente i segnali e la conseguente capacità
di applicare strategie didattiche, metodologiche e
valutative adeguate.
2. Per le finalità di cui al comma 1 è autorizzata
una spesa pari a un milione di euro per ciascuno
degli anni 2010 e 2011. (…)
ART. 5 - MISURE EDUCATIVE E DIDATTICHE
DI SUPPORTO
1. Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a
fruire di appositi provvedimenti dispensativi e
compensativi di flessibilità didattica nel corso dei
cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari.
ART. 5 - MISURE EDUCATIVE E DIDATTICHE DI
SUPPORTO (SEGUE)
2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche, a valere sulle
risorse specifiche e disponibili a legislazione vigente iscritte
nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca, garantiscono:
a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con
forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto
anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo,
adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate
ART. 5 - MISURE EDUCATIVE E
DIDATTICHE DI SUPPORTO (SEGUE)
[le istituzioni scolastiche garantiscono]:
b) l'introduzione di strumenti compensativi,
compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le
tecnologie informatiche, nonché misure
dispensative da alcune prestazioni non
essenziali ai fini della qualità dei concetti da
apprendere;
ART. 5 - MISURE EDUCATIVE E
DIDATTICHE DI SUPPORTO (SEGUE)
[le istituzioni scolastiche garantiscono]:
c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso
di strumenti compensativi che favoriscano la
comunicazione verbale e che assicurino ritmi
graduali di apprendimento, prevedendo anche,
ove risulti utile, la possibilità dell'esonero.
ART. 5 - MISURE EDUCATIVE E DIDATTICHE
DI SUPPORTO (SEGUE)
3. Le misure di cui al comma 2 devono essere sottoposte
periodicamente a monitoraggio per valutarne l'efficacia e il
raggiungimento degli obiettivi.
4. Agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di
istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme
di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami
di Stato e di ammissione all'università nonché gli esami universitari.
ART. 6 - MISURE PER I FAMILIARI
1. I familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo
dell'istruzione con DSA impegnati nell'assistenza alle
attività scolastiche a casa hanno diritto di usufruire di orari
di lavoro flessibili.
2. Le modalità di esercizio del diritto di cui al comma 1 sono
determinate dai contratti collettivi nazionali di lavoro dei
comparti interessati e non devono comportare nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
ART. 7 - DISPOSIZIONI DI ATTUAZIONE
1. .. entro quattro mesi .. emanare linee guida per la
predisposizione di protocolli regionali, da stipulare entro
i successivi sei mesi, per le attività di identificazione
precoce
2. .. entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore
della presente legge …modalità di formazione dei
docenti e dei dirigenti…, le misure educative e
didattiche di supporto .. nonche' le forme di verifica e di
valutazione
ART. 7 - DISPOSIZIONI DI ATTUAZIONE
(SEGUE)
3. Con decreto del Ministro … entro due mesi
dalla data … è istituito presso il Ministero
dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca
un Comitato tecnico-scientifico.
ART. 8 - COMPETENZE DELLE
REGIONI A STATUTO SPECIALE E
DELLE PROVINCE AUTONOME
1. Sono fatte salve le competenze delle regioni a
statuto speciale…..
2. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore
della presente legge, le regioni a statuto
speciale e le province autonome di Trento e di
Bolzano provvedono a dare attuazione alle
disposizioni della legge stessa
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