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Elementi avanzati di letteratura tedesca

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Elementi avanzati di letteratura tedesca
LM 37 – Letteratura tedesca I e II (2° anno, 6 CFU)
LM 37 – Letteratura tedesca I (1° anno, 7 CFU)
LM 38 – Letteratura tedesca (8 CFU, mutuazione)
a.a. 2015/16
Elementi avanzati di letteratura tedesca:
analisi del testo, critica e storia letteraria
Prof. Michele Sisto
[email protected]
Programma
Il corso è volto al consolidamento di una conoscenza
di base della letteratura tedesca moderna e
contemporanea. Prevede: 1) l’acquisizione degli
strumenti critici fondamentali per la lettura e
l’interpretazione della prosa narrativa; 2) la lettura di
alcuni dei principali testi del canone letterario dal
settecento a oggi; 3) il conseguimento di una visione
d’insieme della storia letteraria attraverso l’opera di
Ladislao Mittner.
Le lezioni frontali sono articolate in tre parti: 1) lettura
analitica del romanzo di Goethe Die Leiden des jungen
Werther; 2) panoramica di storia della letteratura tedesca
dal settecento a oggi; 3) introduzione alla Storia della
letteratura tedesca di Ladislao Mittner.
Bibliografia
1. J. W. Goethe, I dolori del giovane Werther (ed. Einaudi, con
introduzione di Giuliano Baioni)*
2. L. Mittner, Storia della letteratura tedesca (ed. Einaudi)*
3. Un testo dalla ‘Lista delle opere a scelta’ in calce per ogni CFU
da conseguire *
* Si vedano le indicazioni specifiche qui sotto.
Per gli studenti non frequentanti
I non frequentanti possono sostituire lo studio del Mittner con la
lettura di un testo in più dalla ‘Lista delle opere a scelta’.
Che cos’è
e a qual fine si studia
la letteratura tedesca
…all’università?
> Cesare Cases, Che cosa sia e a qual fine si studi
la letteratura tedesca
Testi di riferimento
1.
Testi
Johann Wolfgang Goethe
Die Leiden
des jungen Werther
(1774)
Einaudi Tascabili, 1998 e sgg.
con testo a fronte
NB: va studiata anche l’introduzione
di Giuliano Baioni
[per approfondimento sugli autori]
I capitoli su
Goethe, Kleist, Büchner in
Ladislao Mittner
Storia della
letteratura tedesca
(ca. 1971)
Einaudi, 1971 e sgg.
I. Dai primordi pagani all’età barocca (750-1700) 2
tomi
II. Dal pietismo al romanticismo
(1700-1820) tre tomi
III* Dal realismo alla sperimentazione (1820-1890)
due tomi
III** Dal realismo alla sperimentazione (18901970) tre tomi
Lista delle opere a scelta
Questa lista raccoglie alcune delle principali opere canoniche della
letteratura tedesca. Lo studente è tenuto a leggerne una per ogni
CFU che intende conseguire. Il Werther di Goethe è compreso nel
computo. Per cui, p.es., per 6 CFU bisognerà studiare il Werther +
altre 5 opere, per 7 CFU il Werther + altre 6 opere, ecc. Alcune
opere, come indicato nella lista, equivalgono a 2 CFU, in ragione
della loro lunghezza. Le opere devono essere lette nell’edizione
indicata, la cui introduzione, ove presente, fa parte integrante del
programma d’esame. Le edizioni indicate sono tutte in commercio
a prezzo accessibile.
Naturalmente è possibile, per chi lo preferisca, leggerle
nell’originale tedesco; in questo caso va bene qualsiasi buona
edizione economica, con relativa introduzione (Reclam, Suhrkamp,
DTV, Hanser, ecc.).
1. F. Schiller, I masnadieri
(ed. Mondadori, con introduzione di Luca Crescenzi)
2. J. W. Goethe, Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister [2 CFU]
(ed. Einaudi, con introduzione di Giuliano Baioni, oppure ed.
Adelphi, introd. di Hermann Hesse)
3. H. v. Kleist, Michael Kohlhaas
(ed. Marsilio, con introduzione di Hermann Dorowin)
4. E.T.A. Hoffmann, L’uomo della sabbia
(in Notturni, L’Orma, con introduzione di Matteo Galli)
5. G. Büchner, Lenz
(ed. Marsilio, con introduzione di Giulio Schiavoni)
6. K. Marx, Il manifesto del partito comunista
(ed. Einaudi, con introduzione di Bruno Bongiovanni)
7. F. Nietzsche, Ecce homo (in Come si diventa ciò che si è,
ed. Feltrinelli, con introduzione di Claudio Pozzoli)
8. Th. Fontane, Lo Stechlin [2 CFU]
(ed. Mondadori, con introduzione di Giuliano Baioni)
9. Th. Mann, I Buddenbrook [2 CFU]
(ed. Einaudi, con introduzione di Cesare Cases)
10. F. Kafka, La metamorfosi e tutti i racconti pubblicati in vita
(ed. Feltrinelli, intro. di Klaus Wagenbach)
11. K. Kraus, Morale e criminalità
(ed. SE, con introduzione di Cesare Cases)
12. B. Brecht, L’opera da tre soldi e L’anima buona del Sezuan
[entrambe per 1 CFU] (in I capolavori, ed. Einaudi, con introduzione
di Cesare Cases)
13. G. Grass, Il tamburo di latta [2 CFU]
(ed. Feltrinelli, non ha introduzione)
14. Ch. Wolf, Riflessioni su Christa T.
(ed. Mursia, con postfazione di Anna Chiarloni)
15. H. Böll, Foto di gruppo con signora
(ed. Einaudi, con introduzione di Italo Alighiero Chiusano)
16. Th. Bernhard, L’origine e La cantina
(in: Autobiografia, ed. Adelphi, con introduzione di Luigi Reitani)
2.
Teoria letteraria
e critica della cultura
(facoltativi)
Lev Tolstoj
Che cos’è l’arte?
(1898)
Donzelli, 2010
[il grado zero della
credenza nella letteratura]
Viktor Šklovskij
L’arte come procedimento
(1917)
in I formalisti russi.
Teoria della letteratura
e metodo critico
a cura di Tzvetan Todorov
Einaudi, 1968 e sgg.
[sul concetto di ‘straniamento’]
Michail Bachtin
Epos e romanzo
(1941)
in Id., Estetica e romanzo
a cura di Clara Strada Janovič
Einaudi, 1979 e sgg.
[sull’origine e la specificità
del genere ‘romanzo’]
György Lukács
Narrare o descrivere
(1936)
in Id., Il marxismo
e la critica letteraria
Einaudi, 1954 e sgg.
[per riflettere sul concetto di
‘realismo’]
Giuliano Baioni
Goethe.
Classicismo e rivoluzione
nuova ed. Einaudi, 1998
[sull’umanesimo
di Goethe, il suo
rapporto con la Rivoluzione e con
la cultura artistico del suo tempo]
Erich Auerbach
Il calzerotto marrone
(1946)
in Id., Mimesis.
Il realismo nella
letteratura occidentale
Einaudi, 1946 e sgg.
[sulla differenza estetica fra la
letteratura dell’800 e quella del
’900]
Pierre Bourdieu
Il dominio maschile
(1998)
Feltrinelli, 1999 e sgg.
[le origini e la persistenza
del dominio simbolico
del maschile sul femminile:
V. Woolf e le donne scrittrici ]
Costanzo Preve
Elogio del comunitarismo
Controcorrente, 2004
[storia, usi e abusi del concetto di
comunità dal punto di vista di un
filosofo hegeliano contemporaneo]
Christa Wolf
Leggere e scrivere
(1968)
In Id., Pini e sabbia del
Brandeburgo
E/O, 1990
[che cos’è la letteratura,
secondo Christa Wolf]
Thomas Pavel
Le vite del romanzo
(2013)
Mimesis, 2015
[una storia del romanzo
dall’antichità ai giorni nostri,
basata sul conflitto tra
idealismo e realismo]
Paolo Nori
Pubblici discorsi
Quodlibet, 2008
[le poste in gioco della
letteratura contemporanea dal
punto di vista di uno scrittore
e traduttore di oggi]
Chi di voi ha letto
I dolori del giovane Werther?
Come si possono interpretare
I dolori del giovane Werther?
Un’opera ci arriva sempre circondata da pregiudizi
[http://www.ibs.it/code/9788809783812/goethe-wolfgang/dolori-del-giovane.html]
La prima volta che Werther sente parlare di Lotte, non può immaginare che quelle
parole segneranno il suo destino: «Conoscerà una bella ragazza. Stia attento a non
innamorarsene, è già promessa». Un solo ballo con lei e per Werther non esisterà più
nulla: solo quegli occhi neri e quelle labbra rosse, e il desiderio ardente di starle sempre
vicino. Finché non arriva Albert, il futuro sposo, tanto saggio e razionale quanto
Werther è appassionato e sognatore. Il primo vero bestseller della storia europea:
pubblicato nel 1774, il romanzo suscitò reazioni fortissime tra i giovani lettori,
divenendo il libro di un'intera generazione, e di ogni nuova generazione.
L’editor della casa editrice Giunti, 2015
Un altro pre-giudizio
Il giovane Goethe non è certo un rivoluzionario, neanche nel senso del
giovane Schiller. Ma in senso storico profondo, nel senso dell’intima
aderenza ai problemi fondamentali della rivoluzione borghese, le opere
del giovane Goethe sono un punto culminante rivoluzionario del
movimento illuministico europeo, della preparazione ideologica della
grande rivoluzione francese. Al centro del Werther sta il grande
problema dell’umanesimo borghese rivoluzionario, il problema dello
sviluppo libero e universale della personalità umana. Dice Feuerbach: «Il
nostro ideale non sia un essere castrato, disincarnato, isolato, bensì
l’uomo intero, reale, universale, pienamente sviluppato».
Georg Lukács, 1936
[contraddizioni dell’edizione Einaudi]
• Il Werther è un romanzo d’amore
o non è un romanzo d’amore?
• Werther è un personaggio
positivo o negativo?
• È un eroe in cui identificarsi
o un antieroe da cui prendere le distanze?
Per deciderlo dobbiamo analizzarne la forma.
Com’è fatto il Werther?
8 punti da osservare nel leggere un testo letterario
1. il titolo
(interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera)
2. i paratesti
(dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.)
3. la focalizzazione del racconto
(chi racconta? il narratore, la cornice, il tempo del racconto)
4. l’architettura del racconto
(le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio)
5. il tempo e il luogo del racconto
(la storia e la geografia inscenati nel testo)
6. il sistema dei personaggi
(nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati)
7. la lingua del narratore e dei personaggi
(e la visione del mondo sottesa a ciascuna di esse)
8. la comunità di lettori che il testo presuppone
(nazione, generazione, ceto, professione, ecc.)
1° osservazione
per una lettura critica:
Perché questo titolo?
Cosa sono i «Leiden» di Werther?
Dolori, sofferenze, affanni, passioni: in che senso?
da: Deutsches Textarchiv
http://www.deutschestextarchiv.de/book/
view/goethe_werther01_1774?p=1
Daria Biagi (Sapienza Università di Roma)
Il caso Werther-Ortis.
Le manipolazioni della cornice nelle prime traduzioni italiane
Convegno internazionale Tradition, Translation, Transformation
Bologna, 5-6 maggio 2014
http://rivista.studigermanici.it/index.php/studigermanici (n. 7)
La prima traduzione, quella di Gaetano Grassi [1782], è
la più esplicita: il Werther diventa programmaticamente
una opera di sentimento, composta da quel dottor Goethe
celebre scrittor tedesco che, in questa foggia, non può certo
essere sospettato di esercitare la minima ironia sulla sua
creatura. Nella stessa direzione va il titolo scelto da
Corrado Ludger [1788]: Die Leiden diventano Gli affanni,
variazione minima in questo caso, ma che pure
contribuisce ad accentuare l'elemento patetico.
L’ultima traduzione, quella di Michiel Salom [1788], è
apparentemente la più sobria: il titolo diventa infatti
semplicemente Verter. Ecco però come viene chiosato
nella prima pagina del romanzo:
La lingua Italiana ha il vero equivalente del titolo Tedesco di
questa operetta. Die Leiden des jungen Werthers, dee tradursi: La
passione del giovinetto Verter, ma per farne sentire il vero spirito,
converrebbe potersi dire: Il passio di Verter. La vera intelligenza ne
sarebbe rimasta forse oscura in Italiano, e se anche per avventura
non lo fosse, pure il traduttore se ne sarebbe astenuto per la
somma arditezza dell'espressione, che può non esserlo tanto nei
paesi protestanti.
Negli anni Trenta del Novecento Giulio Einaudi chiede ad Alberto
Spaini di curare per la sua casa editrice una nuova traduzione dei
Dolori del giovane Werther, con la proposta, però, di cambiarne il
titolo. Quella di Einaudi, possiamo lecitamente suppore, è prima di
tutto un'accortezza commerciale, finalizzata a differenziare la
nuova traduzione dalle ormai numerosissime disponibili sul
mercato e in particolare dall'edizione Mondadori, uscita pochi anni
prima nella prestigiosa traduzione di Giuseppe Antonio Borgese.
Spaini gli risponde:
[...] eravamo d'accordo che il nostro Werther deve aver un carattere poeticopopolare, e non colto-letterario, vero? In quanto al titolo, "I dolori del giovane
Werther" mi pare che sia la cosa più bella di tutto il libro, con un sapore così
rococò, con un presentimento già accennato di neo classicismo, così ironico
sentimentale: no, Einaudi, non cambiamo il titolo.
(Lettera di Alberto Spaini a Giulio Einaudi del 19 maggio 1938, citata in
Francesca BILLIANI, Culture nazionali e narrazioni straniere: Italia, 1903-1943,
Firenze, Le Lettere, 2007, p. 273)
Il titolo è di proposito ambivalente
•
accezione sociale ed esistenziale:
Die Leiden come sofferenza (autentica) di Werther
•
accezione «geniale» e blasfema:
Die Leiden come calvario del Cristo-Werther
•
accezione parodica e catartica (la più vera):
Die Leiden come passioni (ridicole) da cui liberarsi
Chi lo ha capito? Quasi nessuno, tuttora.
Eccezioni: Lenz, Scalvini, Croce, Mittner, Baioni, ecc.
Per una trattazione esplicita v. Ladislao Mittner:
Il Werther, romanzo «antiwertheriano»
introduzione all’edizione Einaudi del 1962
Domande?
2° osservazione
per una lettura critica
Che cosa ci dicono i paratesti?
http://gutenberg.spiegel.de/buch/die-leiden-des-jungen-werther-3636/1
[Avvertenza al lettore]
Was ich von der Geschichte des armen Werther nur
habe auffinden können, habe ich mit Fleiß
gesammelt und lege es euch hier vor, und weiß, daß
ihr mir’s danken werdet. Ihr könnt seinem Geist und
seinem Charakter eure Bewunderung und Liebe,
seinem Schicksale eure Tränen nicht versagen.
Und du gute Seele, die du eben den Drang fühlst
wie er, schöpfe Trost aus seinem Leiden, und laß das
Büchlein deinen Freund sein, wenn du aus Geschick
oder eigener Schuld keinen näheren finden kannst.
[ulteriore Avvertenza,
solo nelle edizioni del 1775 e del 1787]
Zum esrten Teil
Per la prima parte
Jeder Jüngling sehnt sich, so zu lieben,
Jedes Mädchen, so geliebt zu sein;
Ach, der heiligste von unsern Trieben,
Warum quillt aus ihm die grimme Pein?
Ogni giovane desidera amar così
Ogni fanciulla d’essere così amata;
Ah dal più sacro dei nostri istinti
Perché la pena atroce?
Zum zweiten Teil
Per la seconda parte
Du beweinst, du liebst ihn, liebe Seele,
Rettest sein Gedächtnis von der Schmach;
Sieh, dir winkt sein Geist aus seiner Höhle:
Sei ein Mann, und folge mir nicht nach.
Tu piangi, tu lo ami, cara anima,
Salvi la sua memoria dalla infamia;
Vedi, il suo spirito ti ammonisce dall’alto:
Sii uomo, e non seguirmi.
Domande?
3° osservazione
per una lettura critica
Qual è
la focalizzazione del racconto?
chi racconta?
osservare il narratore, la cornice narrativa
Autore (nella realtà)
Johann Wolfgang Goethe (1749-1832)
Narratore: Herausgeber (nella finzione)
avvertenza al lettore
note a piè di pagina
resoconto/inchiesta finale (con inserti di W.)
Narratore/Protagonista: Werther (nella finzione)
87 lettere (romanzo epistolare)
Biglietti e frammenti ritrovati
Traduzione dall’Ossian
GOETHE : AUTORE
HERAUSGEBER : NARRATORE (I)
WERTHER: NARRATORE (II)
PERSONAGGI DELLA NARRAZIONE
Werther
Herausgeber (?)
Lotte, Albert, podestà, fratellini e sorelline, ecc.
Servetta, bimbi e loro mamma, giovane V., Bauerbursche
Ambasciatore, signorina von B., conte von C.
Wilhlelm, Mutter, Vater, Leonore, Freundin meiner Jugend, ecc.
4° osservazione
per una lettura critica
Qual è
l’architettura del racconto?
(le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio)
Erstes Buch: 4. Mai bis 10. September 1771 (39 Briefe)
[1. Flucht und Naturgenuss]
4. Mai bis 30. Mai –Zeitraum: 27 Tage – 10 Briefe
[2. Höhepunkt des ersten Buches: Werther liebt Lotte]
16. Juni bis 26. Juli – Zeitraum: 41 Tage – 17 Briefe
[3. Werthers erste Krise: Albert tritt auf]
30. Juli bis 10. September – Zeitraum: 43 Tage – 12 Briefe
Zweites Buch: 20. Oktober 1771 bis 23. Dez. 1772 (48 Briefe)
[1. Erfahrungen bei Hof]
20. Oktober bis 5. Mai – Zeitraum: 198 Tage – 13 Briefe
[2. Kindheitserinnerungen vor Ort und Aufenthalt beim Fürsten]
9. Mai bis 18. Juni – Zeitraum: 41 Tage – 5 Briefe
[3. Untergang]
29. Juli bis 23. Dezember – Zeitraum: 149 Tage – 30 Briefe
Ma ora
cominciamo a leggere
Erster Brief: Am 4. Mai 1771
[fuga dalla comunità moderna (la grande città) per una colpa]
NB: Nelle prime pagine di un libro c’è tutto l’essenziale,
ma bisogna saper leggere (che poi vuol dire: saper rileggere)
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Wie froh bin ich, dass ich weg bin! : una fuga
Bester Freund : Wilhelm, il codice della Empfindsamkeit
Die arme Leonore! : una colpa
Ich will mich bessern : un proposito (ambiguo) > problema etico
Die Mutter und die Tante : il mondo della madre, il denaro
Die Einsamkeit : W. esce fuori dalla comunità
Paradiesische Gegend : W. trova il paradiso, nella natura
Die Stadt : contrapposiz. città(modernità)/campagna(tradizione)
Die Natur : la natura secondo Illuminismo e Sturm und Drang
Der Garten des Grafen von M. : la comunità dei cuori sensibili
Alcuni concetti fondamentali
dell’Illuminismo
(del quale lo Sturm und Drang è una prosecuzione)
1. La «ragione»
2. La «natura»
3. Il «sentimento» o «sensibilità»
(Empfindsamkeit)
NB: sono tutti basati sull’opposizione borghesia/feudalesimo.
La “ragione”
Che cos’è la “ragione” dell’Illuminismo? L’interpretazione storicopolitica (Lukács): «La coscienza borghese si sviluppa nella lotta per
veder riconosciuta la propria posizione all’interno dell’ordinamento
feudale».
La fiducia nella facoltà dell’intelletto si basa sul fatto che esso è
capace di «conoscere la verità indipendentemente da qualsivoglia
autorità ecclesiastica o statale» (v. Cartesio). «Cogito, ergo sum»
non è solo una rivoluzione cognitiva, ma politica.
Dalla rivoluzione borghese della produttività commerciale e
industriale nasce l’individuo moderno, e con esso la rivendicazione
politica dell’eguaglianza tra gli individui.
Il “sentimento” o “sensibilità”
(Empfindsamkeit)
La borghese nobiltà dei sentimenti viene contrapposta alla nobiltà di
nascita degli aristocratici. I dominanti sono rappresentati come algidi,
convenzionali, ingiusti, dispotici, ecc. La Empfindsamkeit, l’estrema
eccitabilità del sentimento soggettivo, è segno distintivo dell’uomo
naturale e razionale (borghese) e non, invece, convenzionale e
irrazionale (aristocratico): cfr. Emilia vs. il Principe di Guastalla.
Funzione distintiva delle lacrime, degli oh, e degli ah! (cfr. Le relazioni
pericolose di Laclos). Calore della «sincerità» e dell’«autenticità», contro
le convenzioni sociali e letterarie. Preparazione della figura del
«genio».
La “natura”
[non è questa: http://www.youtube.com/watch?v=ZCl5RaqqL_c]
La concezione borghese della natura è anch’essa un’arma di lotta
politica: «secondo natura», affermano i pensatori borghesi, tutti gli
uomini sono uguali. Il concetto di «diritto naturale» assesta «un
duro colpo ai princìpi spirituali dell’ordinamento feudale: tutti gli
uomini sono per nascita liberi e uguali, e il diritto positivo della
collettività statale è valido unicamente se non è in contraddizione
con il diritto naturale» (v. Grozio).
La natura è «il simbolo della presenza di un ordine universale […]
L’uomo, secondo Rousseau, per natura è buono; cattiva e
imperfetta è la società […] La natura, messa a confronto con
rapporti sociali innaturali, fondati sulla disuguaglianza, assume via
via un significato utopico». Dietro tutti i riferimenti alla “natura”
degli illuministi e degli Stürmer c’è già il motto della Rivoluzione
francese: liberté, egalité, fraternité.
Domande?
Erstes Buch: 4. Mai bis 10. September 1771 (39 Briefe)
[1. Flucht und Naturgenuss]
4. Mai bis 30. Mai – Zeitraum: 27 Tage – 10 Briefe
[2. Höhepunkt des ersten Buches: Werther liebt Lotte]
16. Juni bis 26. Juli – Zeitraum: 41 Tage – 17 Briefe
[3. Werthers erste Krise: Albert tritt auf]
30. Juli bis 10. September – Zeitraum: 43 Tage – 12 Briefe
Zweites Buch: 20. Oktober 1771 bis 23. Dez. 1772 (48 Briefe)
[1. Erfahrungen bei Hof]
20. Oktober bis 5. Mai – Zeitraum: 198 Tage – 13 Briefe
[2. Kindheitserinnerungen vor Ort und Aufenthalt beim Fürsten]
9. Mai bis 18. Juni – Zeitraum: 41 Tage – 5 Briefe
[3. Untergang]
29. Juli bis 23. Dezember – Zeitraum: 149 Tage – 30 Briefe
Individui e comunità
Ragioniamo per comunità
Da quale comunità fugge Werther?
[proviamo a riassumere la trama del Werther]
Am 10. Mai
[felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale)]
• Ich bin allein : la solitudine contrapposta alle relazioni
(Beziehungen) probematiche
• Heiterkeit, glücklich, ruhiges Dasein : condizione di
isolamento (mistico)
• Meine Kunst leidet : W. ha vocazione d’artista
• Wie die Gestalt einer Geliebten : blasfemia del paragone
tra Dio e la donna (la natura interpretata
sensualmente; indizio di una nevrosi)
• Erscheinungen : v. discorso sulle immagini-apparenze
Am 12. Mai
[vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte]
• Ein Brunnen : luogo topico (e sacro) della società patriarcale,
ma anche dell’Arcadia, con la sua idealizzazione antimoderna
della campagna (l’antico sacro vs. il moderno profano)
• Täuschende Geister / wohltätige Geister : ritorno allo stato di
natura, all’età dell’oro (all’infanzia): possibilità reale o
proiezione?
• Melusine : la donna serpente, a metà fra umano e naturale (il
Volksbuch di Melusine)
• Was Anzügliches, was Schauerliches : ambivalenza
• Das Wasser und die Mädchen, die Töchter der Könige : ma anche una
società in cui la donna “sta al suo posto”; Werther non vede
la fatica delle serve che portano l’acqua, ma solo principesse
• Die patriarchalische Idee: la società arcaica dell’epos omerico, la
comunità originaria, naturale, roussoviana
Per capire il tono di queste prime lettere,
facciamo una prova di prospettiva.
Mettiamoci nei panni di Wilhelm, che riceve queste lettere
esaltate dal suo amico fuggito in campagna. (Lenz, amico di
Goethe, farà proprio questo gioco parodiando il Werther nel
suo Der Waldbruder.)
Ipotesi: che il personaggio positivo del romanzo non sia
Werther, ma Wilhelm, la cui storia di sana formazione
(Bildungsroman) verrà poi sviluppate nei Wilhelm Meisters
Lehrjahre?
Am 13. Mai
[un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico)]
• Meine Bücher : rifiuto della letteratura moderna, e quindi
della società moderna del suo concetto e delle sue pratiche
dell’arte, che eccitano l’animo (v. Tolstoj)
• Wiegengesang, Homer : ricerca della pace nella società
patriarcale, attraverso l’arte che essa ha prodotto
• Empörtes Blut, ungleiches, unstetes Herz : la condizione
moderna, precaria e instabile, esposta a continui contrasti
(Kummer-Ausschweifung, Melancholie-Leidenschaft)
• Ruhe : la condizione degli antichi, più vicini alla natura
• Mein Herzschen wie ein krankes Kind : narcisismo instabilità
dell’uomo moderno (tollerata e coltivata!)
• Unstet (e übertrieben) : sono gli aggettivi con cui gli altri
descrivono Werther
Domande?
Am 15. Mai
[W. scopre una nuova comunità: il popolo]
• Die geringen Leute / Leute von einigem Stande : il tema:
la distinzione tra borghesia e popolo (gemeines
Volk, armes Volk, sogenanntes Pöbel]
• Ich weiß wohl, daß wir nicht gleich sind : critica
dell’atteggiamento della borghesia urbana verso il
popolo (diversità di Werther); allusione alla lotta di
classe (Feind)
• Ein junges Dienstmädchen : dimostrazione empirica
dell’ambivalente atteggiamento di Werther
• Werther “ama” il popolo, ma non appartiene al
popolo
Riepiloghiamo
• 4 maggio 1771 : colpa e fuga dalla comunità moderna (la grande città)
[madre, Wilhelm, Leonore, sua sorella, l’amica della giovinezza]
• 10 maggio : felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale)
• 12 maggio : vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte
• 13 maggio : un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico), Omero
• 15 maggio : Werther scopre una nuova comunità: il popolo
[la gente semplice, i bambini, la giovane servetta]
• 17 maggio : un’altra comunità: la borghesia di provincia
[i borghesi, il giovane V., il padre di Lotte]
• 22 maggio : W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita,
straniamento, melancolia, tentazione del suicidio
• 26 maggio : Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio
• 27 maggio : Wahlheim 2, la figlia del maestro modello di felicità
[ i tre bambini, la figlia del maestro, suo marito]
• 30 maggio (aggiunta 1787) : idillio e romanzo; der Bauerbursch
[il garzone]
Am 17. Mai
[W. esplora una nuova comunità: la borghesia di provincia.
Il problema di Werther: lo sviluppo della personalità]
• Gesellschaft habe ich noch keine gefunden : Werther attraversa
comunità provvisorie
• Die Leute hier : la borghesia di una piccola città di provincia
• Es ist ein einförmiges Ding um das Menschengeschlecht : assenza di
senso della forma di vita borghese (incapacità di vivere la
libertà)
• Die Freuden genieße : consolazione della comunità elementare
• Ach, daß die Freundin meiner Jugend dahin ist : l’esperienza unica di
Werther: l’amore come chiave di accesso al genio, allo sviluppo
della personalità (http://www.youtube.com/watch?v=Emk1xjv_y_M)
• Einen jungen W. : incontro col giovane saccente (un W. di
provincia)
• Den fürsterlichen Amtmann : incontro con un esponente della
comunità feudale/patriarcale, il padre di Lotte
• NB: tre forme di ‘cultura’ : la Freundin, il giovane V., Lotte
Riflettiamo sempre sul perché un autore sceglie di aggiungere un
elemento dopo l’altro: quella parola, quella frase, quel paragrafo, quella
lettera, quel segmento di narrazione. P.es. perché Goethe, dopo il
paragrafo sul Menschengeschlecht, inserisce quello sulla Freundin? E dopo
quello sulla Freundin quello sul giovane V.? E dopo quello sul giovane V.
quello su Lotte? E dopo la lettera sulle Kräfte quella sulle Einschränkungen?
Picasso dipinge su vetro : https://www.youtube.com/watch?v=UOMI1JKfWwc
Ghighi e la Flashart: come dipingere un quadro in 5 minuti : https://www.youtube.com/watch?v=nbN6RgXXUSY
Am 22. Mai
[W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita,
straniamento, melancolia, tentazione del suicidio]
• Das Leben ist nur ein Traum : straniamento sociale,
allontanamento da ogni comunità, W. è uno sradicato («la vita
non ha senso»: pensiero di un ‘depresso’)
• Einschränkung der forschenden Kräfte des Menschen : il tema del genio
imprigionato nella vita borghese (v. lettera precedente: i
borghesi di provincia vs. l’amica della giovinezza)
• Ich kehre in mich selbst zurück : rifugio in se stessi, consolazione
pietistica, melancolia
• Die Menschen wie die Kinder : ancora straniamento sociale
• Drei Wege zur Glücklichkeit : egoismo (la vita ha senso per l’io),
falso altruismo (la vita ha senso per gli altri), lucidità stoica (la
vita non ha senso) > anticipazione del suicidio
Il mondo di Werther va pensato
all’interno di una filosofia della storia
1. La società organica patriarcale, naturale e armonica
(i Greci, Omero, e solo per Werther Wahlheim, Lotte ecc.)
2. La società feudale medioevale, gerarchica e ingiusta
(la corte, gli aristocratici)
3. La società borghese moderna, artificiale e disarmonica
(la grande città, la letteratura contemporanea)
Werther rifiuta le ultime due per andare alla ricerca della prima.
Aspetti positivi e costruttivi
della visione di Werther
• Disposizione ad azzerare l’illusio del mondo,
di vedere il gioco sociale per quel che è > Illuminismo
• Capacità di rappresentare la realtà
in modo disincantato e oggettivante > Straniamento
• Inclinazione a liberarsi dalla Einschränkung
e a vivere pienamente la Freiheit
• Per il concetto di illusio cfr. Pierre Bourdieu, È possibile un atto
disinteressato? in Ragioni pratiche (il Mulino, 2009)
• Per le implicazioni politiche della posizione di Werther cfr.
G. Lukács, I dolori del giovane Werther, in Goethe e il suo tempo, Einaudi 1983
Aspetti negativi e (auto-)distruttivi
della visione di Werther
• Werther smette di partecipare al gioco, perde interesse
• Illusione dell’autosufficienza
• Esasperazione dell’individualismo borghese (la monade
astratta di Leibniz)
• Contrapposizione artificiosa tra mondo inautentico (Traum)
e autenticità dell’io (Welt)
• Inclinazione alla Melancholie o üble Laune o böser Humor
Nota bene
• Essere “presi nel gioco” è salutare, dà un senso all’esistenza
• Uscire “fuori dal gioco” compromette l’equilibrio psichico
Nel Wilhelm Meister Goethe cerca di uscire dall’impasse di
Werther, facendo esplorare al suo eroe sempre nuove comunità
Condizione di Werther
all’inizio del romanzo
• sradicato, perché uomo moderno, che vive nel presente
nella sua incompiutezza (è “romanzesco”, in senso
bachtiniano)
• isolato, perché ha reciso i suoi legami con il suo mondo
cittadino e non può radicarsi veramente nella
vagheggiata «società patriarcale» (per questo si legherà
ossessivamente a Lotte)
• disorientato, perché sente la vertigine della libertà ma
non sa che uso farne: sa goderne nell’immediato, ma
non darle un senso durevole (ci vorrebbe una illusio…)
> tentazione del suicidio
Am 13. Mai
[un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico)]
• Meine Bücher : rifiuto della letteratura moderna, e quindi
della società moderna del suo concetto e delle sue pratiche
dell’arte, che eccitano l’animo (v. Tolstoj)
• Wiegengesang, Homer : ricerca della pace nella società
patriarcale, attraverso l’arte che essa ha prodotto
• Empörtes Blut, ungleiches, unstetes Herz : la condizione
moderna, precaria e instabile, esposta a continui contrasti
(Kummer-Ausschweifung, Melancholie-Leidenschaft)
• Ruhe : la condizione degli antichi, più vicini alla natura
• Mein Herzschen wie ein krankes Kind : narcisismo instabilità
dell’uomo moderno (tollerata e coltivata!)
• Unstet (e übertrieben) : sono gli aggettivi con cui gli altri
descrivono Werther
Lev Tolstoj
Che cos’è l’arte?
(1898)
Donzelli, 2010
[il grado zero della
credenza nella letteratura]
La condanna dell’arte moderna in Tolstoj
(Che cos’è l’arte? 1898)
argomentazione
•
•
•
(1) Tolstoj crea un effetto di straniamento (descrizione dei
Nibelungen di Wagner): l’arte moderna vista dall’esterno non
ha senso (come qualsiasi cosa umana vista dall’esterno) [p.
245]
(2) Critica la filosofia estetica: nessuno sa rispondere alla
domanda Che cos’è l’arte? (secondo straniamento: la pretesa
scienza dell’arte non ha senso) [p. 51]
(3) Riscontra un equivoco fondamentale: il concetto di
bello non coincide con quello di buono, anzi, ne costituisce
un distorsione, perché fa pensare che l’essenza dell’arte sia
procurare godimento [p. 20 e 49]
• (4) Dà una definizione (secondo lui vera) dell’arte:
«uno dei mezzi attraverso i quali si attuano le relazioni
tra gli uomini» [p. 57 e 60] e espressione di una
«coscienza religiosa» [p. 64] NB: concetto di religione
• (5) Accerta, ripercorrendo la storia, che l’arte
moderna è priva di «coscienza religiosa» in quanto
prodotto di e per classi superiori nichiliste [p. 71], «un
vuoto passatempo per gente oziosa» [p. 81]
• (6) Contrappone la vera arte (popolare), fondata sul
bene, all’arte falsa (signorile), fondata sul bello [p. 83]
• (7) Sostiene che l’arte moderna, i cui temi esclusivi
sono «superbia, libidine sessuale e tedio della vita», è
in via di estenuazione e esaurimento [p. 89 e 91]. Cfr.
Werther!
• (8) Prende in giro l’arte «falsa, elitaria e immorale» degli artisti
moderni più riconosciuti (Baudelaire, Verlaine, Mallarmé)
individuando peraltro perfettamente il principio riproduttivo
delle avanguardie [p. 107], le istituzioni dell’arte moderna (la
professionalizzazione, la critica e le scuole artistiche, p. 136) e
rifiutando l’opposizione tra arte di massa e arte per l’arte [p.
116-117]
• (9) Fornisce un canone dell’arte «vera, popolare e buona»:
Omero, la Bibbia, la storia di Buddha, gli inni vedici,
condannando invece come barbari autori canonizzati come i
tragici greci, Dante, Shakespeare, Goethe, Raffaello,
Michelangelo, Beethoven, Wagner [p. 140], e perfino se stesso
[p. 193]
• (10) Stabilisce quale sia la «coscienza religiosa» del presente
(che è poi una sua interpretazione aconfessionale di quella
cristiana: «una fraternità di vita di tutti gli uomini, in
un’amorevole unione tra loro») e quindi come debba essere
l’arte all’altezza di questa coscienza.
Un programma per l’arte moderna, secondo Tolstoj
«L’arte cristiana, vale a dire l’arte del nostro tempo, deve
essere cattolica nel senso schietto di questa parola, deve
cioè essere universale e quindi riunire tutti gli uomini.
Soltanto due specie di sentimenti riuniscono tutti gli
uomini: quelli che derivano dalla coscienza dell’origine
divina e della fratellanza degli uomini; e i sentimenti più
semplici, quelli di tutti i giorni, accessibili a tutti senza
eccezione, come i sentimenti dell’allegria, della
commozione, della forza d’animo, della serenità, e così
via. Solo queste due categorie di sentimenti formano
oggetto, nell’epoca presente, di un’arte buona in base al
contenuto» [p. 186] cfr. Werther che legge Omero
Un canone per l’arte moderna, secondo Tolstoj
«Se mi si chiedesse d’indicare i modelli che l’arte
moderna ha fornito per ciascuno di questi generi, io
designerei come esemplari, nel campo della letteratura,
di superiore arte religiosa, scaturita dall’amore verso dio
e verso il prossimo, i Masnadieri di Schiller, e tra i
modernissimi i Miserabili di Victor Hugo, Le due città e
altri racconti e romanzi di Dickens, La capanna dello zio
Tom, e poi Dostoevskij, soprattutto la sua Casa di morti, e
Adam Bede di George Eliot» [p. 189]
Il compito dell’arte moderna, secondo Tolstoj
«Il compito dell’arte è immenso: l’arte, l’autentica arte,
deve far sì che la convivenza pacifica degli uomini, che
adesso è mantenuta con misure esterne – coi tribunali,
con la polizia, con le istituzioni, con le ispezioni dei
lavori ecc. – sia conseguita con la libera e lieta attività
degli uomini. L’arte deve eliminare la violenza» [p. 234]
Il rifiuto dell’arte moderna esistente,
secondo Tolstoj (che cita Platone)
«Meglio lasciare che non vi sia alcuna arte, piuttosto che
continui l’arte pervertita o contraffatta del giorno d’oggi»
[p. 209]
Inizia l’azione!
Dopo la presentazione del personaggio di
Werther, Goethe incomincia a farlo agire,
facendolo entrare in contatto con nuovi
personaggi: i bambini, la figlia del maestro, il
garzone. Werther rientra nel gioco sociale e
comincia a fare la parte dell’artista.
Am 26. Mai
[Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio]
• Wahlheim : luogo ameno (i tigli), dimora d’elezione,
la comunità armonica, Omero
• Nur ein Knabe : Werther si prepara a rientrare nel
gioco sociale, come artista
• Ich setzte mich auf einem Pflug : contraddizioni del
rapporto di Werther col popolo, il suo sguardo da
turista, per il pittoresco
• Allein an die Natur : riflessioni sull’arte, “attenersi
alla natura”, contro le “regole”
• Man kann zum Vorteile der Regeln : regole = società
borghese; contrapposizione tra Genie (ein Strom) e
Philister (der brauchbare Mensch, der Garten)
• Es ist damit wie mit der Liebe : esempio dell’amore
5° osservazione
per una lettura critica
il tempo e il luogo del racconto
(la storia e la geografia
inscenati nel testo)
Jagdhaus: casa di Lotte
a un’ora e mezza dalla cittadina
(luogo della possibile felicità)
la famiglia patriarcale
lettera 11
la cittadina di provincia
(luogo di fuga di W., da una colpa)
la borghesia di provincia
zia, giovane V., Amtmann, Lotte
lettere 1-7
la fontana
a mezz’ora dalla cittadina
(luogo mitico e inquietante)
la società patriarcale
lettere 3 e 5
Wahlheim
a un’ora dalla cittadina
(luogo d’elezione di W.)
il popolo
bambini, madre, garzone
lettere 8-10
Traiettoria di Werther
nello spazio disegnato nel romanzo
la grande città
(luogo di appartenenza di W.)
la borghesia moderna
madre, Wilhelm, Leonore
lettera 1
Domande?
Am 27. Mai
[Wahlheim 2, la figlia del maestro come modello di felicità]
• Des Schulmeisters Tochter : la figlia del maestro, coi suoi
tre figli è un esempio di felicità elementare: ein
Geschöpf, das in glücklicher Gelassenheit des engen Kreis
seines Daseins hingeht. La famiglia «bucolica»
contrapposta alla modernità «nevrotica».
• Ich gab jeden der Kinder Einen Kreuzer – den Herrn
inkommodieren : distanza di Werther rispetto al
«popolo».
• Simpeln Ausbrüche des Begehrens : tema del desiderio
(nei bambini e in Werther), preparazione all’entrata
in scena di Lotte.
Werther è un hipster?
http://www.youtube.com/watch?v=f3xe-Wxio1o
Come l’Evgenij Onegin di Puškin, e molti altri dopo di lui
•
•
•
•
•
•
Rifiuto della società così com’è
Ritorno alla natura, ovvero a uno stato precedente della società
… al quale però non appartiene (p.es. alla società agricola)
Dissidio tra desiderio di appartenenza e reale non-appartenenza
Capitale culturale ed economico, che lo distinguono
Strategie di distinzione rispetto ai pari (abbigliamento,
atteggiamenti, gusto, ecc.)
Con Werther nasce la prima subcultura giovanile?
Am 30. Mai
[idillio e romanzo; der Bauerbursch]
Lettera aggiunta nella versione del 1787. L’arte come montaggio. Una
nuova tessera al mosaico. Perché viene aggiunta proprio qui?
Goethe vi tratta due problemi: quello del genere letterario e quello di
un’alternativa possibile alla passione di Werther.
• Dichtkunst / die schönste Idylle der Welt / ich müßte die Gabe des größten
Dichters besitzen : ragionamento sull’arte poetica (letteratura), il genere
dell’idillio e quello del romanzo (v. slide successiva); problema di come
raccontare (Ich werde, wie gewöhnlich, schlecht erzählen, und du wirst mich, wie
gewöhnlich, übertrieben finden.)
• Ein Bauerbursch : un nuovo personaggio. Amare come amano Werther e il
Bauerbursch è rivoluzionario (un nuovo codice rispetto a quello
aristocratico, a quello contadino-tradizionale, e anche a quello borghesefilisteo). Ma esorbita dall’idillio (Leib / Körper / Begierde / Verlangen).
Was soll Dichtung,
Szene und Idylle?
Gli Idyllen di Salomon Gessner (17301788), pubblicati nel 1756, illustrati
da lui, sono un successo europeo.
Gessner è di Zurigo, studia da libraio
(e diventerà editore), ma preferisce
disegnare e godere i piaceri della
campagna con gli amici (un hipster!).
Nel 1772 pubblica un secondo
volume di Idyllen e le Briefe über die
Landschaftsmalerei.
 www.archive.org
Salomon Gessner, Bukolische Szene, 1767
Salomon
Gessner
Zurückkehrender
Fischer
1765-66
Domande?
Riepiloghiamo
• 4 maggio 1771 : colpa e fuga dalla comunità moderna (la grande città)
[madre, Wilhelm, Leonore, sua sorella, l’amica della giovinezza]
• 10 maggio : felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale)
• 12 maggio : vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte
• 13 maggio : un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico), Omero
• 15 maggio : Werther scopre una nuova comunità: il popolo
[la gente semplice, i bambini, la giovane servetta]
• 17 maggio : un’altra comunità: la borghesia di provincia
[i borghesi, il giovane V., il padre di Lotte]
• 22 maggio : W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita,
straniamento, melancolia, tentazione del suicidio
• 26 maggio : Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio
• 27 maggio : Wahlheim 2, la figlia del maestro modello di felicità
[ i tre bambini, la figlia del maestro, suo marito]
• 30 maggio (aggiunta 1787) : idillio e romanzo; der Bauerbursch
[il garzone]
La lettera del 16 giugno:
incontro con Lotte
Am 16. Juni
[incontro con Lotte]
• Tentativi di un narratore, kein guter Historienschreiber
• Werther sta cercando le parole per descrivere Lotte
Goethe sta cercando una lingua per rinnovare il genere romanzo
• Dalle Abstraktionen al Detail ovvero dal riconoscimento alla visione
• Un terzo idillio: i bambini intorno a Lotte
• Elaborazione di un’immagine: p. 34 vs. p. 38
• Lettura di Toni Servillo per Radio 3 (trad. di Paola Capriolo)
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=EGi_p40M16s#t=20
19
Che cosa c’è di diverso, rispetto alle lettere precedenti?
In particolare rispetto alla lettera del Bauerbursche?
Werther è alle prese con il superamento
di una vecchia forma d’arte (borghese), l’idillio,
per una nuova forma d’arte (borghese), il romanzo.
Si pone il problema di rappresentare la natura
al di là di ogni forma convenzionale.
Ma cosa vuol dire rappresentare la natura?
Viktor Šklovskij
L’arte come procedimento
(1917)
in I formalisti russi.
Teoria della letteratura
e metodo critico
a cura di Tzvetan Todorov
Einaudi, 1968 e sgg.
[sul concetto di ‘straniamento’]
L’arte secondo Šklovskij
• l’arte consente il passaggio dal riconoscimento alla
visione
• l’arte oppone resistenza all’automatizzazione delle
percezioni, e del linguaggio
http://www.equazioni.org/index.php/2009/01/22/come-legge-il-nostrocervello/
• l’arte è un procedimento che permette di ottenere lo
straniamento
• esempi in Tolstoj: lo straniamento è rappresentare
le cose «come se le vedessimo per la prima volta»
(Nori)
Domande?
Werther e Lotte si riconoscono e si innamorano
anche in quanto lettori di romanzi.
Lettori esigenti alla ricerca di un romanzo di tipo nuovo.
Perché Goethe insiste sul problema del romanzo?
Michail Bachtin
Epos e romanzo
(1941)
in Id., Estetica e romanzo
a cura di Clara Strada Janovič
Einaudi, 1979 e sgg.
[sull’origine e la specificità
del genere ‘romanzo’]
Michail Bachtin, Epos e romanzo (1941)
Secondo Bachtin il romanzo si distingue dagli altri generi letterari (e
in particolare dall’epos) per 3 caratteristiche:
1. la tridimensionalità stilistica, legata alla coscienza plurilinguistica
che si realizza in esso;
2. il mutamento radicale delle coordinate temporali del
personaggio letterario;
3. la nuova zona di costruzione del personaggio letterario: la zona
del massimo contatto col presente (l’età contemporanea) nella
sua incompiutezza.
«Tutte queste tre peculiarità sono organicamente collegate tra loro,
e tutte sono determinate da un preciso momento di rottura nella
storia dell’umanità europea: la sua uscita da una condizione
semipatriarcale socialmente isolata e chiusa e il passaggio a nuovi
legami e rapporti internazionali e interlinguistici».
Il romanzo è il primo genere letterario «critico e
autocritico»,
necessariamente
«instabile»
e
«anticonvenzionale», perché «in divenire», come il
«mondo moderno» di cui è il prodotto.
Il romanzo del «mondo moderno» si distingue dall’epos
della società patriarcale, perché annulla la distanza epica
tra personaggio e lettore (che vengono così a trovarsi
allo stesso livello assiologico), distruggendo la
convenzione del «passato assoluto» e rappresentando
invece il «presente incompiuto».
Lo Herausgeber, raccogliendo le lettere di Werther e
completando il racconto, scrive un romanzo di tipo
nuovo. Lo inserisce in un repertorio di modelli positivi
(Goldsmith, Il vicario di Wakefield) e lo distingue da un
repertorio di modelli rifiutati (Miss Jenny).
Allo stesso tempo prende le distanze da Werther,
definendolo ein unsteter Mensch, e suggerisce così al
lettore di non prenderlo a modello.
Solo dopo tutto questo, inizia, con la scena del ballo, la
storia d’amore tra Werther e Lotte.
Domande?
Articolazione della lettera
1. Warum ich dir nicht schreibe?
Preambolo: difficoltà di raccontare
2. Ich schrieb dir neulich, wie ich den Amtmann S… habe kennen lernen
In carrozza a prendere Lotte: preparazione (annuncio del temporale)
3. Ich war ausgestiegen, und eine Magd, die ans Tor kam
Primo incontro con Lotte: scena dei bambini
4. Die Base fragte, ob sie mit dem Buche fertig wäre
Viaggio in carrozza con Lotte: nascita di un’affinità (nel segno del romanzo)
5. Die zwei Herren Audran und ein gewisser N.N.
Il ballo: fusione amorosa (fino alla menzione di Albert)
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=EGi_p40M16s#t=2523
6. Der Tanz war noch nicht am Ende, als die Blitze
Il temporale (e il gioco degli schiaffi) + finale in duetto (Klopstock)
Domande?
Thomas Pavel
Le vite del romanzo
(2013)
Mimesis, 2015
[una storia del romanzo
dall’antichità ai giorni nostri,
basata sul conflitto tra
idealismo e realismo]
«Mi sembrò che il romanzo si fosse sviluppato a partire da una
tensione tra la tendenza a idealizzare il comportamento umano e il
desiderio di criticarlo» (p. 12)
Linea ‘idealistica’ (l’uomo può essere buono e perfezionarsi):
romanzi greci (le Etiopiche di Eliodoro) e cavallereschi
Cervantes: Le avventure di Persiles e Sigismonda
il nuovo idealismo: Richardson e Rousseau (il cuore sensibile)
Linea di mezzo: storie elegiache e pastorali
Linea ‘anti-idealistica’ (l’uomo è irrimediabilmente imperfetto):
romanzi picareschi, novelle
Cervantes: Don Chisciotte
il nuovo anti-idealismo: Tom Jones di Fielding
dove sta il Werther?
Leggiamo il capitolo di Pavel sul Werther,
e vediamo se Pavel lo ha capito davvero, o no
Cambiamo passo
Dalla lettura ravvicinata (close reading)
all’analisi da distanza
della struttura complessiva del racconto.
8 punti da osservare nel leggere un testo letterario
1. il titolo
(interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera)
2. i paratesti
(dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.)
3. la focalizzazione del racconto
(chi racconta? il narratore, la cornice, il tempo del racconto)
4. l’architettura del racconto
(le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio)
5. il tempo e il luogo del racconto
(la storia e la geografia inscenati nel testo)
6. il sistema dei personaggi
(nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati)
7. la lingua del narratore e dei personaggi
(e la visione del mondo sottesa a ciascuna di esse)
8. la comunità di lettori che il testo presuppone
(nazione, generazione, ceto, professione, ecc.)
4° osservazione
per una lettura critica
(reprise)
Qual è
l’architettura del racconto?
(le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio)
Erstes Buch: 4. Mai bis 10. September 1771 (39 Briefe)
[1. Flucht und Naturgenuss]
4. Mai bis 30. Mai –Zeitraum: 27 Tage – 10 Briefe
[2. Höhepunkt des ersten Buches: Werther liebt Lotte]
16. Juni bis 26. Juli – Zeitraum: 41 Tage – 17 Briefe
[3. Werthers erste Krise: Albert tritt auf]
30. Juli bis 10. September – Zeitraum: 43 Tage – 12 Briefe
Zweites Buch: 20. Oktober 1771 bis 23. Dez. 1772 (48 Briefe)
[1. Erfahrungen bei Hof]
20. Oktober bis 5. Mai – Zeitraum: 198 Tage – 13 Briefe
[2. Kindheitserinnerungen vor Ort und Aufenthalt beim Fürsten]
9. Mai bis 18. Juni – Zeitraum: 41 Tage – 5 Briefe
[3. Untergang]
29. Juli bis 23. Dezember – Zeitraum: 149 Tage – 30 Briefe
Prima sequenza narrativa: Werther in fuga a Wahlheim
(registro del romanzo sociale/romanzo d’artista)
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4 maggio 1771 : colpa e fuga dalla comunità moderna (la grande città)
10 maggio : felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale)
12 maggio : vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte
13 maggio : un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico), Omero
15 maggio : Werther scopre una nuova comunità: il popolo
17 maggio : un’altra comunità: la borghesia di provincia
22 maggio : W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita,
straniamento, melancolia, tentazione del suicidio
• 26 maggio : Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio
• 27 maggio : Wahlheim 2, la figlia del maestro modello di felicità
• 30 maggio (aggiunta 1787) : idillio e romanzo; der Bauerbursch
Juni
Omero & piselli
Sulla malinconia
La signora M. e suo marito
LETTERE DIARISTICHE
Juli
2° sequenza: innamoramento: 16 giugno – 26 luglio (17 lettere)
Fiaba del monte magnetico
Albert è arrivato e io me ne andrò
Non metta più sabbia
Debolezza della capacità artistica
Wilhelm, cosa è mai per il nostro cuore il mondo senza l’amore?
Oggi la vedrò
Richiamo all’attività (mamma)
Lei è sacra per me
Mi ama!
Mi piace!
Come si può essere così bambini!
Impurità e battesimo
Il dottore e i bambini
Dopo il ballo
Il ballo
LETTERE ROMANZESCHE
LETTERE LIRICHE
16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30
Seconda sequenza narrativa: innamoramento di Werther
(registro del romanzo sentimentale, in parte parodizzato)
11. Lettera a Wilhelm 16. Juni: Der Ball
12. L. a W. 19. Juni: Nach dem Ball (perdita di contatto col mondo)
13. L. a W. 21. Juni: Homer und Zuckererbsen (lode delle Einschränkungen)
14. L. a W. 29. Juni: Der Medikus und die Kinder (ancora i bambini)
15. L. a W. 1. Juli: Über die üble Laune (teoria della malinconia)
16. L. a W. 6. Juli: Am Brunnen (impurità e battesimo)
17. L. a W. 8. Juli: Wie man ein Kind ist! (bambini: pro e contro)
18. L. a W. 10. Juli: Wie sie mir gefällt! (autoriflessività della lingua)
19. L. a W. 11. Juli: Frau M. und ihr Mann (la società borghese)
20. L. a W. 13. Juli: Sie liebt mich! (doppia proiezione)
21. L. a W. 16. Juli: Sie ist mir heilig (denegazione del sesso)
22. L. a W. 18. Juli: Wilhelm, was ist unserem Herzen die Welt ohne Liebe? (ridicolo)
23. L. a W. 19. Juli: Ich werde sie sehen! (perdita di contatto col mondo)
24. L. a W. 20. Juli: Vorschlag der Mutter, mit dem Gesandten zu gehen
25. L. a W. 24. Juli: Meine vorstellende Kraft ist so schwach (fine di un artista?)
26. L. a Lotte [!] 26. Juli: Sand auf die Zettelchen [ed. 1787] (ridicolo)
27. L. a W. 26. Juli: Märchen vom Magnetenberg (presentimento di rovina)
!
!
!
!
!
13. L. a W. 21. Juni
Homer und Zuckererbsen (lode delle Einschränkungen)
•
•
•
•
Felicità di W. a Wahlheim
I piselli: W. vive nella società partriarcale omerica
I limiti del contadino vs. la mancanza di limiti del genio
W. è un hipster?
Werther è un hipster?
http://www.youtube.com/watch?v=f3xe-Wxio1o
Come l’Evgenij Onegin di Puškin, e molti altri dopo di lui
•
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•
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Rifiuto della società così com’è
Ritorno alla natura, ovvero a uno stato precedente della società
… al quale però non appartiene (p.es. alla società agricola)
Dissidio tra desiderio di appartenenza e reale non-appartenenza
Capitale culturale ed economico, che lo distinguono
Strategie di distinzione rispetto ai pari (abbigliamento,
atteggiamenti, gusto, ecc.)
Con Werther nasce la prima subcultura giovanile?
15. L. a W. 1. Juli
Über die üble Laune (teoria della malinconia)
•
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•
Dal parroco di St., a 1 ora da Wahlheim
Spontaneità di Lotte con gli anziani della comunità: il parroco
I noci, simbolo del mondo tradizionale, il matrimonio
La generazione successiva: Friederike e Herr Schmidt
La üble Laune del fine ma malinconico Schmidt
Discorso di W. contro la üble Laune
Ricordo commosso di W: die Freundin meiner Jugend?
W. predica bene e razzola male… è sempre contraddittorio
Elementi di ridicolo nelle lettere alla fine della sequenza
L’amore di W. è già denunciato come übertrieben
•
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1 luglio: il malinconico W. condanna la malinconia
16 luglio: il sovreccitato W. nega la sua attrazione per Lotte
18 luglio: W. manda un servo da Lotte come surrogato
24 luglio: l’attivissimo W. confessa che non sta facendo niente
26 luglio: W. mastica la sabbia sui bigliettini di Lotte
26 luglio: W. è attratto da Lotte come da una calamita: tac!
La progressione dell’amore di Werther:
anabasi o catabasi?
È un discorso serissimo
ma anche ridicolo
(> problema estetico: il romanzo, tra linea idealistica e anti-idealistica)
È l’amore dell’eroe più raffinato e hip del tardo ’700
ma anche l’amore di un unsteter Mensch
(> problema sociale: il borghese metropolitano, tra passato e futuro)
È la fondazione dell’amore moderno (libero, incondizionato, totale)
ma anche l’elaborazione di un discorso patologico e distruttivo
(> problema culturale: l’amore nella modernità)
AMBIVALENZA, CONTRADDIZIONE
Terza sequenza narrativa: Werther e Albert
(registro comico)
28. L. a W. 30. Juli: Albert ist angekommen, und ich werde gehen
29. L. a W. 8. August: Entweder-Oder
30. Abend: Mein Tagebuch
31. L. a W. 10. August: nichts Lächerlicheres: Werther und Albert
32. L. a W. 12 August: Gespräch mit Albert über den Selbstmord
33. L. a W. 15. August: Werther als Geschichtenerzähler
34. L. a W. 18. August: Die Natur als offenes Grab
35. L. a W. 21. August: Umsonst strecke ich meine Arme
36. L. a W. 22. August: Die Fabel vom Pferde
37. L. a W. 28. August: Geburtstag; die Birnen
38. L. a W. 30. August: Unglücklicher! Bist du nicht ein Tor?
39. L. a W. 3. September: Ich muß fort!
40. L. a W. 10. September: Abschied [Hollywood]
!
!
!
Modi dell’oggettivazione
e uso creativo dei generi letterari
> bilanciamento del lirismo del punto di vista soggettivo
> superamento della distinzione classica fra tragico e comico
> rinnovamento delle forme del romanzo
•
•
•
•
•
•
Lettera del 16 giugno, Il ballo: romance (verso Jane Austen)
Lettera del 12 agosto, Discussione con Albert: commedia (degli equivoci)
Lettera del 10 settembre, Addio: romance (verso… Hollywood!)
Lettera del 15 marzo, L’incidente: romanzo sociale (verso Balzac)
Indagine dell’editore (1-9): romanzo poliziesco (verso Conan Doyle)
Episodio delle pistole (8.2): romanzo psicologico (verso Stendhal)
Principali
modi dell’oggettivazione
•
•
•
•
Cornice dell’Herausgeber (avvertenza, note, indagine finale)
Confronto con altri personaggi (pur se mediato da Werther)
Contraddizioni di Werther stesso (di cui è inconsapevole)
L’autoriflessività romanzesca del linguaggio (dialogismo)
L’oggettivazione permette di uscire
da una visione del mondo essenzialista,
e di accedere a una visione del mondo relazionale
6° osservazione
per una lettura critica
il sistema dei personaggi
(nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati)
Erstes Buch
(4 maggio – 10 settembre 1771)
1. Werther tra borghesia e popolo : 10 lettere (1 mese)
2. Werther e Lotte : 17 lettere (2 mesi)
3. Werther e Albert : 12 lettere (3 mesi)
Zweites Buch
(20 ottobre 1771 – 25 dicembre 1772)
1. Werther e l’aristocrazia : 13 lettere (6 mesi)
2. Werther e gli antenati : 5 lettere (2 mesi)
3. Werther e Lotte (sposata con Albert) : 27 lettere (5 mesi)
4. Indagine sugli ultimi giorni di Werther :
Der Herausgeber an den Leser + 5 lettere (ca. 1 mese)
Quarta sequenza narrativa: Werther presso l’ambasciatore
(registro del romanzo sociale)
41. L. a W. 20. Oktober: Beim Gesandten; Gefahr der Einsamkeit !
42. L. a W. 26. November: Der Graf C.
43. L. a W. 24. Dezember: Der Gesandte; die fatale bürgerliche
Verhältnisse; Fräulein von B.
44. L. a W. 8. Januar 1772: Was das für Menschen sind…
45. L. a Lotte 20. Januar: Vor einem Raritätenkasten, eine Marionette
46. L. a W. 8. Februar [ed. 1787]: Was das für Menschen sind…/2
47. L. a W. 17. Februar: Des Ministers sanfter Verweis
48. L. a Albert 20. Februar: Lottes Hochzeit
49. L. a W. 15. März: Der Verdruß beim Grafen C.
!
50. L. a W. 16. März: Wut und Zerstörung
51. L. a W. 24. März [nicht versendet]: Entlassung
52. L. a W. 19. April: Abschied vom Hofe
Hofstadt D.
(Adel)
Große Stadt
(Stadtbourgeoisie)
Kleine Stadt
(Landbourgeoisie)
Wahlheim
(Volk)
Idealisierte Welt
(Landbourgeoisie)
Erbprinz
Minister
Gesandte
Graf von C.
Fräul. von B.
ihre Tante
Fürst **
Werther
Werthers Bursche
Graf von M.
sein Gärtner
der junge V.
verzerrte Originale
Dienstmädchen
unsere junge Leute
Werthers Tänzerin
die Base
Lottes Tänzer (N.N.)
Herr Audran
Herr Selstadt
der junge W.
Medikus
Frau M.
ihr Mann
Kinder
Bauern
Wirtin
Philipps
Hans
ihre Mutter
ihr Mann
Bauerbursch
Witwe
Heinrich
Seine Mutter
Jagdhaus
Lotte
Albert
Lottes Vater
Lottes Mutter
Lottes Geschwister
(Louis, Sophie,
Marianne, Malchen)
Obrist B.
Frau von S.
ihr Mann
ihre Tochter
Baron F.
Hofrat R.
seine Frau
J.
Adelin
Frau von T.
-
Wilhelm
Werthers Mutter
Leonore
ihre Schwester
Werthers Freundin
ertr. Mädchen
ihr Geliebter
Herausgeber
Werthers soziale Welt
Dorf St.
alter Pfarrer
seine Frau
Friederike
Herr Schmidt
Heimat
Werthers Vater
Werthers Großmutter
+
Quinta sequenza narrativa:
Werther alla Heimat e presso il Principe
(registro religioso del pellegrinaggio)
53. L. a W. 5. Mai: Wallfahrt in die väterliche Heimat
54. L. a W. 9. Mai: Die Altväter und uns
http://www.youtube.com/watch?v=JaHUKBlX3ls
55. L. a W. 25. Mai: Ich wollte in den Krieg
56. L. a W. 11. Juni: Weg vom Fürst (wissenschaftl. Wesen)
57. L. a W. 16. Juni [ed. 1787]: Ich bin nur ein Wandrer
58. L. a W. 18. Juni: Ich will nur Lotten wieder näher
!
Lettera del 9 maggio 1772
Società arcaica (schiavista/feudale)
Società moderna (capitalista)
die patriarchalische Idee
Altväter = Kinder
Schiller: poesia ingenua
die unerträgliche Stadt
Zeitgenossen = Erwachsenen
Schiller: poesia sentimentale
Eingeschränktheit
Beschränktheit
Vertraulichkeit: Lotte
mondo a misura d’uomo (metron)
> FELICITÀ
Ungemeßheit
Unendlichkeit
Unstetigkeit: Werther
mondo disumanizzato (apeiron)
> INFELICITÀ
Bachtin:
epos
Bachtin:
romanzo
Sesta sequenza narrativa: la fine di Werther (1)
(registro del romanzo sentimentale)
59. L. a W. 29. Juli: Ich – ihr Mann!
60. L. a W. 4. August: Schicksal des Weibes unter der Linde
61. L. a W. 21. August: Wie, wenn Albert stürbe?
62. L. a W. 3. September: Ich habe nichts anders als sie
63. L. a W. 4. September [ed. 1787]: Schicksal des Bauerburschen
64. L. a W. 5. September [ed. 1787]: Das Zettelchen
65. L. a W. 6. September: Der neue Frack
66. L. a W. 12. September [ed. 1787]: Der Kanarienvogel
67. L. a W. 15. September: Schicksal der Nußbäume von St.
68. L. a W. 10. Oktober: Gedankenstriche
69. L. a W. 12. Oktober: Ossian verdrängt Homer
70. L. a W. 19. Oktober: Ach, diese Lücke!
71. L. a W. 26. Oktober: O, so vergänglich ist der Mensch
72. L. a W. 27. Oktober: Ich möchte mir oft die Brust zerreißen
Sesta sequenza narrativa: la fine di Werther (2)
73. L. a W. 27. Oktober abends: Ohne sie wird mir alles zu Nichts
74. L. a W. 30. Oktober: Das Zugreifen – Und ich?
75. L. a W. 3. November: Alle Schuld liegt an mir allein
76. L. a W. 8. November: Sie hat mir meine Exzesse vorgeworfen!
77. L. a W. 15. November: Zwischen Sein und Nichtsein: wie Christus
78. L. a W. 21. November: Adieu, lieber Werther!
79. L. a W. 22. November: Ich kann nicht beten: „Laß mir sie!“
80. L. a W. 24. November: Sünde?
81. L. a W. 26. November [ed. 1787]: Dein Schicksal ist einzig
82. L. a W. 30. November: Das Schicksal des Schreibers Heinrich
!
(Selbstmordgedanken)
83. L. a W. 1. Dezember: Heinrichs Leidenschaft war für Lotte
84. L. a W. 4. Dezember: Mir ist’s aus
85. L. a W. 6. Dezember: Wie mich die Gestalt verfolgt!
Settima sequenza narrativa: der Herausgeber (1)
(registro del romanzo poliziesco)
Bericht des Herausgebers/1: Einführung (Siehe: Erste Fassung)
!
Bericht des Herausgebers/2: Meinung der Freunde Alberts
Bericht des Herausgebers/3: Besuch bei Lottes Vater,
der Bauerbursche wird zum Mörder
Bericht des Herausgebers/4: Werthers Verworrenheit [Deutung]
!
86. L. a W. 12. Dezember: Überschwemmung in Wahlheim
(Selbstmordgedanken)
87. L. a W. 14. Dezember: Ich deckte ihren Mund mit Küssen (im Traum)
Bericht des Herausgebers/5: Vorbereitung zum Selbstmord
88. L. a W. 20. Dezember: Nur noch vierzehn Tage
Bericht des Herausgebers/6: Lottes Bitte am 20. Dezember
!
Settima sequenza narrativa: der Herausgeber (2)
Bericht des Herausgebers/7.1: Montag, den 21. Dezember
89. Abschiedsbrief an Lotte/1: Es ist beschlossen, ich will sterben
!
Bericht des Herausgebers/7.2: Befehle; Bei den Kindern
89. Abschiedsbrief an Lotte/2: Du erwartest mir nicht!
Bericht des Herausgebers/7.3: Lottes Zustand; Werthers Besuch
!
Übersetzung der Gesänge Ossians/1
Bericht des Herausgebers/7.4: Bewegung beider
Übersetzung der Gesänge Ossians/2
Bericht des Herausgebers/7.5: Werther! Werther! (Der Kuss)
!
Bericht des Herausgebers/8.1: Dienstag, den 22. Dezember
89. Abschiedsbrief an Lotte/3: Du bist mein! Wir werden uns wieder sehen!
Bericht des Herausgebers/8.2: Die Pistolen (psychologischer Roman)
89. Abschiedsbrief an Lotte/4: Du, Lotte, reichst mir das Werkzeug
Bericht des Herausgebers/8.2: Letzte Briefe an Wilhelm und Albert
89. Abschiedsbrief an Lotte/5: Letzte Willen
Bericht des Herausgebers/9: Tod und Begräbnis (23. Dezember)
!
7° osservazione
per una lettura critica
la lingua del narratore
e dei personaggi
(nei rapporti reciproci in cui i diversi linguaggi
sono contrapposti fra di loro)
Riferimento teorico:
• Michail Bachtin, La parola nel romanzo [1934-35], in
Estetica e romanzo, Einaudi, 1979, pp. 67-230
Esempi:
• il linguaggio popolareggiante-geniale di Werther (p. 84,
nota 6);
• i linguaggi socialmente differenziati di Werther e della
servetta alla fontana (p. 13), della figlia del maestro (p.
28), della servetta di Lotte (p. 37);
• il linguaggio del filisteo nella lettera sul genio (p. 24);
• il linguaggio di Albert, pieno di zwar… (p. 97)
Per approfondire
• Johann Wolfgang Goethe, Die Leiden des jungen Werthers
Paralleldruck der beiden Fassungen, Reclam, 1999
• Goethe, Werther / Lenz, L’eremita / Büchner, Lenz
a cura di Iolanda Sanfilippo, Roma, Ediesse, 1997
• Audiolibro I dolori del giovane Werther
(trad. Paola Capriolo, letto da Toni Servillo, Rai3)
http://www.youtube.com/watch?v=d9v8Skzd4U4&feature=player_detailpage#t=3880
• Hörbuch, Die Leiden des jungen Werther (letto da Rainer)
http://www.youtube.com/watch?v=2nm6WskPUr8&feature=player_detailpage#t=17625
• György Lukács, I dolori del giovane Werther, in Goethe e il suo tempo, Einaudi,
1983 [per capire gli aspetti positivi, illuministici del personaggio di Werther]
• Benedetto Croce, Werther, cap. III di Goethe, Bari, Laterza, 1919
[per capire gli aspetti negativi, patologici del personaggio di Werther]
8° osservazione
per una lettura critica
la comunità di lettori
che il testo presuppone
(nazione, generazione, ceto, professione, ecc.)
I giudizi sul Werther
• Giudizio di G. E. Lessing (lettera del 1774)
• Giudizio di J. M. R. Lenz (Briefe über die Moralität…, 1775)
• Giudizio di Goethe stesso (Dichtung und Wahrheit, 1811-33)
Le parodie del Werther
• F. Nicolai : Die Feuden des jungen Werhers ,1775
• J. M. R. Lenz : Der Waldbruder, 1776
J. M. R. Lenz
Der Waldbruder
Ein Pendant zu den Leiden des jungen Werther
1776
un’apologia e una parodia del Werther,
un’autoparodia e una critica a Goethe
Spostamenti di Goethe e Lenz in Germania
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/65/Central_Europe_%28ethnic%29.JPG
J. W. Goethe (1749-1832)
1749 nasce a Francoforte (borghese)
1765 studia diritto a Lipsia
1768 torna a Francoforte (mistica)
1770 studia diritto a Strasburgo
conosce Herder
ama Friederike Brion
1771 conosce Lenz
1772 perfezionamento a Wetzlar
conosce C. W. Jerusalem
ama Charlotte Buff
torna a Francoforte
suicidio di Jerusalem
1773 nozze di Lotte e Kestner
esce Götz von Berlichingen
1774 scrive e pubblica il Werther
1775 ama Lili Schönemann
incontra Lenz a Strasburgo
si stabilisce a Weimar
1776 fa carriera come funzionario
arriva Lenz e fa un’«asinata»
1777 Meister, Faust, Iphigenie
J. M. R Lenz (1751-1792)
1751 nasce in Livonia, padre parroco
1765 studente prodigio, prime pubblicaz.
1768 studia teologia a Königsberg (Kant)
1771 fugge a Strasburgo (precettore)
conosce Goethe, Wagner, Klinger
è iniziato alle idee di Herder
traduce Shakespeare
1772 deve seguire i von Kleist
ama Friederike Brion
1773 scrive Über Götz von Berlichingen
1774 esce Anmerkungen über das Theater
esce Der Hofmeister e Der neue Menoza
decide di vivere da libero scrittore
1775 ama Cleophe Fibich
scrive Briefe ü. die Moralität des Werthers
polemica con Wieland
Moralische Bekehrung eines Poeten
difficoltà economiche
1776 scrive Der Waldbruder
a Weimar: rottura con Goethe
1778 dal pastore Oberlin a Waldersbach
Dobbiamo sempre, per ogni testo, osservare:
1. il titolo
(interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera)
2. i paratesti
(dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.)
3. la focalizzazione del racconto
(chi racconta? il narratore, la cornice narrativa)
4. l’architettura del racconto
(le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio)
5. il tempo e il luogo del racconto
(la storia e la geografia inscenati nel testo)
6. il sistema dei personaggi
(nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati)
7. la comunità di lettori che il testo presuppone
(nazione, generazione, ceto, professione, ecc.)
G. Lukács: Narrare o descrivere?
I
DESCRIVERE
I
NARRARE
la corsa dei cavalli in
Nanà di Emile Zola
è una digressione virtuosistica
è descritta lungamente
dal p.d.v. dello spettatore
la corsa dei cavalli in
Anna Karenina di Lev Tolstoj
è il punto cruciale del dramma
è descritta due volte
dal p.d.v. di Vronskj e di Anna
poetica moderna
casualità
formalismo (simbolismo)
il lettore osserva dei quadri
poetica epica
necessità
realismo (composizione)
il lettore vive degli avvenimenti*
II
LO SCRITTORE
DI MESTIERE
II
LO SCRITTORE
UOMO ATTIVO
centralità della descrizione
dopo il 1848
Flaubert, Zola, Dos Passos
centralità dell’azione
prima del 1848 (in Russia: 1905)
Balzac, Dickens, Tolstoj, Gor’kij
scrittori di mestiere
eredi dell’umanesimo illuminista
osservano la società borghese
partecipano al cambiam. sociale
criticamente dall’esterno
attivamente dall’interno
la posizione genera lo stile:
la posizione genera lo stile:
Zola
Goethe*
III
III
DESCRIZIONE ‘OGGETTIVA’ NARRAZIONE EPICA DELLA
DI UNA REALTÀ STATICA
REALTÀ IN MOVIMENTO
i «punti culminanti» («piramide»)
sono nell’arte, non nella realtà
la realtà è statica: «un fiume che
scorre sempre uguale»
scosso ogni tanto da catastrofi
lo scrittore vede solo l’orizzonte
della società borghese
divisione tra alte d’élite e arte di
massa (schematica)
i «punti culminanti» («piramide»)
sono nella realtà e nell’arte
la realtà è dinamica: le «forze
motrici dello sviluppo sociale»
agiscono sulle vite degli uomini*
lo scrittore vede i rapporti tra gli
uomini nel loro mutare
una sola grande narrativa epica
popolare
«La descrizione è un surrogato
letterario destinato a comare la
mancanza del significato epico»
«L’intima poesia della vita è la
poesia degli uomini che lottano»*
IV
LE FORME
DELLA DESCRIZIONE
IV
LE FORME
DELLA NARRAZIONE
«la descrizione livella ogni cosa»
tempo: presente (tutto è uguale)
gerarchizzazione: assente o falsa
(ricorso al simbolismo)
particolari: autonomizzati
focalizz.: soggettiva o caleidosc.
tutto è staccato e superfluo:
alienazione moderna
falsa oggettività (sociologismo)
falsa soggettività (psicologismo)
«il racconto distingue e raggruppa»
tempo: pass. (si sceglie l’essenziale)
gerarchizzazione: epica (rispecchia
il movimento della Storia)
particolari: funzionalizzati
focalizzazione: onnisciente
tutto è connesso e necessario:
epica comunitaria
vera oggettività (epica)
vera soggettività (epica)
«la descrizione abbassa gli uomini «la narrazione anima le cose
al livello delle cose inanimate»
riferendole agli uomini»
metodo moderno (Dos Passos)
metodo classico (Dickens)*
V
LA POESIA DELLE COSE
V
LA POESIA DELLA VITA
il metodo descrittivo è inumano
il metodo epico è umanistico
la «poesia delle cose» non esiste
(cfr. la descrizione zoliana p. 300)
«le cose vivono poeticamente
solo in quanto stanno in rapporto
con le vicende umane»
(cfr. il Laocoonte di Lessing)*
anche i corpi sono descritti come
nature morte
anche la bellezza è relazionale
(cfr. Anna Karenina)
> il Lenz come narrazione epica
VI
LA DESCRIZIONE
SURROGA
UNA VISIONE DEL MONDO
VI
LA NARRAZIONE
PRESUPPONE
UNA VISIONE DEL MONDO
senza concezione del mondo non
c’è poetica valida
agnosticismo di Flaubert*
astrazione dalla vicende della vita
monotonia compositiva
(romanzo della delusione)
eroe già morto nel capitalismo
una poetica valida presuppone
una concezione del mondo
concezione del mondo di Gor’kij
partecipaz. alle vicende della vita
infinita varietà compositiva
(lotta tra le classi)
eroe ucciso dal capitalismo*
Erich Auerbach: Il calzerotto marrone
caratteristiche della prosa narrativa moderna o novecentesca
(nuove forme della rappresentazione della realtà
p. es. in V. Woolf, J. Joyce, M. Proust, Th. Mann, A. Gide)
• l’autore/narratore passa in secondo piano, si pone «come
persona che dubita, domanda, cerca»
• il punto di osservazione esterno alla narrazione (il narratore
onnisciente ottocentesco, con la sua visione del mondo)
viene meno e si rinuncia a suscitare l’impressione di una
realtà oggettiva (anzi, si elaborano strategie per suscitare
l’impressione opposta)
• la ricerca della verità non viene meno ma passa attraverso la
«rappresentazione della coscienza pluripersonale» (la voce
narrante assume di volta in volta il punto di vista di diversi
personaggi)
• il tempo non è più rappresentato linearmente ma nella sua
«stratificazione», attraverso la contrapposizione fra «tempo
esteriore» e «tempo interiore» (dei personaggi) e «digressioni» a
tema apparentemente casuali
• allo «sgretolamento dell’azione esteriore» corrisponde la
rappresentazione di piccoli fatti apparentemente insignificanti
della quotidianità, ritenuti «più importanti» delle svolte del
destino
• si rinuncia alla narrazione della vita nella sua totalità dinamica
(Wilhelm Meister, Guerra e pace) ma si ricostruisce un mondo
intero a partire dalla descrizione di una giornata o di poche ore
(Ulisse, Gita al faro).
Lukács non è per niente d’accordo con questa prospettiva: v.
Narrare o descrivere? pp. 305 sgg. Per lui «non c’è composizione
[artistica] senza concezione del mondo» e «l’intima poesia della
vita è la poesia degli uomini che lottano, la poesia dei loro mutui
rapporti quali si esplicano nelle loro azioni reali».
Dall’Illuminismo al 1848
1771-1785: Sturm und Drang
1789: Rivoluzione francese
1785-1805: Weimarer Klassik
1795: J. W. Goethe, Wilhelm Meisters Lehrjahre (Bildungsroman)
1798-1830: Romantik
1806: Battaglia di Jena
1810: Heinrich von Kleist, Michael Kohlhaas
1816: E.T.A. Hoffmann, Der Sandmann (da Nachtstücke)
1830: Rivoluzione di luglio in Francia
1830-1848: Vormärz
1835: Georg Büchner, Lenz
1848: Moti liberali in Europa
1848: Karl Marx, Manifest der kommunistischen Partei
1854: Gottfried Keller, Der grüne Heinrich
Dall’unità alla riunificazione
1871: Unificazione del Reich tedesco, Gründerzeit
1895: Theodor Fontane, Effi Briest
1901: Thomas Mann, Die Buddenbrooks
1915: Franz Kafka, Die Verwandlung
1914-1919: Prima guerra mondiale, fine degli Imperi
1929: Alfred Döblin, Berlin, Alexanderplatz
1930: Robert Musil, Der Mann ohne Eigenschaften
1933-1945: Terzo Reich
1949: fondazione di BRD e DDR
1959: Günter Grass, Die Blechtrommel (BRD)
1968: Christa Wolf, Nachdenken über Christa T. (DDR)
1975: Thomas Bernhard, Die Ursache (Österreich)
1971-81: Uwe Johnson, Jahrestage
1989-1990: Riunificazione tedesca
Pierre Bourdieu, Il dominio maschile
1. Un’immagine ingrandita
1. La costruzione sociale dei corpi
2. L’incorporazione del dominio
3. La violenza simbolica
4. Le donne nell’economia dei beni simbolici
5. Virilità a violenza
2. L’anamnesi delle costanti nascoste
1. La mascolinità come nobiltà
2. L’essere femminile come essere-percepito
3. La visione femminile della visione maschile
3. Fattori di permanenza e fattori di cambiamento
1. Il lavoro storico di destoricizzazione
2. I fattori di cambiamento
3. Economia dei beni simbolici e strategie di riproduzione
4. La forza della struttura
Due punti fondamentali del libro di Bourdieu
per il nostro tema
L’essere femminile come essere percepito
l’uomo è, la donna è percepita; il corpo-per-gli-altri [Lotte],
interesse delle donne per l’amore romantico [Karoline]
La visione femminile della visione maschile
Virginia Woolf, To the Lighthouse: l’uomo visto come bambino
che gioca a fare l’uomo [Werther]; le donne non sono irretite
dai giochi dei maschi [Wolf]
Il terzo punto lo pone Christa Wolf: le donne e la letteratura
«Prima di potere scrivere si deve vivere, è un’osservazione
banale e concerne sia le donne che gli uomini. Le donne hanno
vissuto a lungo senza scrivere; poi hanno scritto – mi si
consenza l’espressione – vivendo e per vivere. Lo fanno ancora
oggi, anzi oggi ricominciano» (L’ombra di un sogno, p. 9)
La Germania divisa nel
1945 e la DDR (Deutsche
Demokratische Republik)
Christa Wolf
(1929-2011)
Traiettoria di Christa Wolf
1929: nasce a Landsberg an der Warthe, oggi Gorzów Wielkopolski
1945: sfolla in Meclemburgo, a Gammelin (Schwerin)
1949: si iscrive alla SED (resta iscritta fino al 1989)
1949-1953: studia germanistica a Jena e Lipsia
1953: si laurea con Hans Mayer (Problemi del realismo nell’opera di Hans Fallada)
1953-1957: collaboratrice dello Schriftstellerverband
1955-1977: è membro del presidio dello Schriftstellerverband
1958-1959: redattrice della rivista «neue deutsche literatur»
1959-1962: è lettrice del Mitteldeutscher Verlag di Halle
1959-1962: lavora nella fabbrica di vagoni di Ammendorf (Bitterfelder Weg)
1961: pubblica Moskauer Novelle
1962: inizia la carriera di freie Schriftstellerin
1963: pubblica Der geteilte Himmel
1963-1967: è candidata al Comitato centrale della SED
1965: scrive Juninachmittag, inaugurando la sua nuova prosa
1965: difesa di Rummelplatz di Werner Bräunig e XI Plenum
1968: scrive Lesen und schreiben
1968: pubblica Nachdenken über Christa T.
1976: pubblica Kindheitsmuster
1976: Wolf Biermann viene privato della cittadinanza della DDR
inizia le sue ricerche sui romantici
1978: pubblica Der Schatten eines Traums, antologia della Günderrode
1979: pubblica Kein Ort. Nirgends
1980: le viene assegnato il Georg-Büchner-Preis
1983: pubblica Kassandra
1989: pubblica Sommerstück
1990: partecipa alla rivoluzione democratica nella DDR
scrive un progetto di costituzione
1991: viene attaccata dalla stampa come «poetessa di Stato» della DDR
1996: pubblica Medea
2003: pubblica Ein Tag im Jahr
2010: pubblica Stadt der Engel
Karoline von Günderrode
(1780-1806)
1780: nasce in una famiglia
dell’aristocrazia francofortese decaduta
1797: viene accolta nella Damenstift
evangelica di Francoforte;
studia letteratura e filosofia,
si appassiona alla Rivoluzione francese
1800: si innamora di Carl von Savigny;
frequenta i circoli romantici
1804: pubblica Gedichte und Phantasien
con lo pseudonimo di Tian
1804: si innamora di Friedrich Creuzer
1806: si uccide
1840: Bettine von Arnim pubblica il romanzo epistolare Die Günderode
1978: Christa Wolf la riscopre nel saggio-antologia L’ombra di un sogno
L’ombra di un sogno:
i problemi definiti da Christa Wolf
• possibilità (storica) dell’accesso delle donne alla scrittura: il caso
della Günderrode (prima della Woolf e della Frauenliteratur) [30]
• la generazione dei romantici, tra utopia (la Rivoluzione francese)
e utilitarismo borghese (arricchitevi!): la situazione nella DDR
• la sperimentazione di forme di vita nuove (comunitarie)
in cerchie di amici che includono le donne (da KON a Sommerstück)
• la critica femminile alla forma di vita borghese patriarcale
attraverso Karoline e Lisette (da KON a Kassandra) [27]
• l’amore come tema rivelatore: dimmi come ami e ti dirò in quali
rapporti sociali sei irretito: Karoline e Savigny (L’ombra di un sogno),
Karline e Creuzer (Werther al femminile) [46-48 + 52]
Heinrich von Kleist
(1777-1811)
1777 nasce a Francoforte/Oder da una
famiglia dell’aristocrazia militare decaduta
1792 entra nel Reggimento della Guardia,
combatte contro la Francia di Napoleone
1799 lascia l’esercito per lo studio (Kant)
e la letteratura (come Lenz!)
1800 si fidanza con Wilhelmine von Zenge
1801 viaggio a Parigi con la sorella Ulrike,
legge Rousseau, lavora a Robert Guiskard
1803 pubblica Die Familie Schroffenstein,
vuole entrare nell’esercito francese, ha un esaurimento a Magonza
1804 accetta un posto di funzionario in Prussia (come Werther!)
1805-1810 pubblica i suoi capolavori: Kohlhaas, Penthesilea, i racconti, ecc.
1811 il suo giornale Berliner Abendblätter è censurato, lo Homburg vietato,
povero e misconosciuto si uccide con Henriette Vogel sul Wannsee
Dobbiamo sempre, per ogni testo, osservare:
1. il titolo
(interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera)
2. i paratesti
(dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.)
3. la focalizzazione del racconto
(chi racconta? il narratore, la cornice, il tempo del racconto)
4. l’architettura del racconto
(le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio)
5. il tempo e il luogo del racconto
(la storia e la geografia inscenati nel testo)
6. il sistema dei personaggi
(nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati)
7. la lingua del narratore e dei personaggi
(e la visione del mondo sottesa a ciascuna)
8. la comunità di lettori che il testo presuppone
(nazione, generazione, ceto, professione, ecc.)
1. Il titolo
Kein Ort. Nirgends : οὐ (“kein") and τόπος (“Ort").
L’utopia presa alla lettera: i luoghi di Kleist e Günderrode (v. punto 5).
L’utopia definita ca Ch. Wolf in L’ombra di un sogno (p. 21) attraverso Das
älteste Systemprogramm des deutschen Idealismus scritto da Hegel, Schelling e
Hölderlin allo Stift di Jena, 1794-95. Come deve essere il mondo per essere
morale? Lo stato cesserà di esistere, la ragione sostituirà la bigotteria della
religione, la poesia sarà maestra dell’umanità per giungere all’idea che
concilia tutti. «Allora saremo tutti uniti non più nel disprezzo né nel terrore
cieco del popolo di fronte ai suoi saggi e ai sacerdoti. Allora solo sarà
possibile l’uguale sviluppo di tutte le energie, del singolo come di tutti gli
individui. Nessuna energia verrà più soffocata e regneranno sovrane la
libertà e l’uguaglianza degli spiriti».
Tre livelli di utopia:
- il luogo (che non c’è) della libertà di seguire la propria vocazione artistica
- il luogo (che non c’è) dell’uguaglianza tra uomini e donne (Frauenliteratur)
- il luogo (che non c’è) della comunità di liberi ed eguali (la DDR)
2. I paratesti
Due frasi: di Kleist e di Günderrode, disposte come in un dialogo.
Il libro è il dialogo immaginato tra questi due personaggi, o
meglio: inizia con il lento riconoscimento tra i due, nel salotto del
borghese Merten, e finisce con la lunga passeggiata sotto braccio,
in una conversazione sempre più intima e alta.
Il contenuto: per entrambi i personaggi una scissione interiore
(sentita come interiore, ma di origine sociale). Kleist: il seme di un
frutto del sud in una terra del nord; Günderrode: i due «io» che si
guardano l’un l’altro. Ma anche: Herz (lui) e Sarg (lei). Non: amore
e morte (generico! nel romanzo non è tematizzato l’amore infelice
di Günderrode), ma: estraneità «utopica» di due artisti ai valori
delle loro comunità - che li conduce alla morte.
Devono essere un uomo e una donna: per la tematica impostata dalla
Wolf. Che differenza sociale tra artista uomo e artista donna?
3. La focalizzazione
Tempo della narrazione:
rinuncia al potenziale
distanziante del passato;
tutto è al presente.
ich
OGGETTI
DELLA
NARRAZIONE
erlebte Rede
PERSONAGGI:
(KLEIST)
(GÜNDERRODE)
SAVIGNY
BRENTANO
WEDEKIND
GUNDA
BETTINE
LISETTE
ECC.
+
LUOGHI
MOMENTI
EVENTI
ECC.
ICH 1:
KLEIST
er
AUTORE:
CHRISTA
WOLF
direkte Rede
NARRATORE:
WIR
wir
erlebte Rede
Cancellazione della distanza fra autore (Ch.W.),
narratore (wir), personaggi
(K. & G.) e lettori (wir).
Cfr. Lukács e Auerbach.
sie
ICH 2:
GÜNDERRODE
ich
direkte Rede
Attraverso questa focalizzazione tutti – narratore, protagonisti,
lettore – vengono a trovarsi dalla parte dell’utopia, tra gli individui ai
margini della comunità, che nel futuro ne saranno al centro.
Wer spricht? (p. 6) Fin dall’inizio la difficoltà di capire chi sta parlando, a chi sta
parlando è enunciata come una caratteristica fondamentale del testo. Le frasi spesso
rimangono sospese in uno spazio comunicativo indeterminato, ma sempre riferito alle
tre voci principali: Kleist, Günderrode e il «noi» narrante. Le tre «coscienze» vengono
così unificate dagli stessi pensieri, come in una comunanza di spirito e di visione del
mondo. Vediamo un tipico caso di transizione.
(a) Das Fräulein am Fenster verstellt mir den Blick auf die Landschaft.
(b) Ja: die unbedingte Richtigkeit der Natur. (c) Die Günderrode,
überempfindlich gegen das Licht, bedeckt die Augen mit der Hand, tritt
hinter den Vorhang. (d) Wert ist der Schmerz, am Herzen der Menschen
zu liegen, und dein Vertrauter zu sein, o Natur! (e) All die Tage über geht
mir die Zeile nicht aus dem Kopf. Der verrückte Dichter. Zuspruch
suchen bei einem Wahnsinnigen - als wüst' ich nicht, was das bedeutet.
(a) parla Kleist (ich)
(b) parla Kleist, Günderrode o il «noi»? (frase nominale)
(c) parla il «noi» (sie)
(d) parla Günderrode: citazione da Hölderlin (frase vocativa)
(e) parla Günderrode (ich)
4. L’architettura del racconto
prologo [p. 5, dell’edizione Aufbau 1979]
Winkel am Rhein, salotto di Joseph Merten, un giorno del giugno 1804
ore 14.30: interesse fra K & G [7], le ore sono scandite da una pendola
presenti Wedekind, Clemens, Bettina, Sophie, gli Esenbeck, le Servière
ore 15.00: entra in scena Savigny (con Gunda); viene servito il tè [20]
progressivo avvicinamento di K & G, rivelati come artisti
ore 16.00: compare il pugnale di Karoline [63]
prime parole tra K & G; dialogo Savigny-K sul rapporto tra idee e realtà
dialogo onirico (Traumgespräch) Savigny-G sulla loro intimità (a cui K. assiste)
dialogo K-G sulla precarietà; dialogo Savigny-G sul loro amore (resa dei conti)
ore 16.30: l’episodio del cane Bello [89]
dialogo sulla crisi di K, sulla vocazione artistica, sulla ricerca di una comunità
ideale, l’angoscia senza nome, la grettezza del sistema commerciale prussiano;
a tavola [103] G viene messa a nudo da Clemens, che legge una sua poesia
ore 17.00: passeggiata sul Reno, ins Freie [111]
apologia del presente (Merten); dialogo sulla scienza, il progresso e l’arte
al crepuscolo: grande dialogo a braccetto tra K & G [121]
mentre tutti gli altri personaggi sfumano sullo sfondo;
temi del dialogo: la morte di Goethe, il Tasso, il bene e il male, «noi soffriamo dei
mali del nuovo», la nostalgia di una vita normale, G usa il «noi» per indicare se
stessa e K, 3 desideri, una macchina spinta al massimo e frenata, l’asino di
Butzbach e il caso cieco, Ulrike travestita da uomo, donne e uomini, le leve e le
stanghe dietro le quinte, trasgredire l’ordine, i corpi di K e G, la donna che
accolse K in fuga da Parigi, odio per Goethe, ambizione, la ristrettezza
dell’esistenza di G, uomini e donne spaccati al loro interno in uomini e donne, un
presentimento di quella vita che merita di portare questo nome, vita invivibile:
nessun luogo, da nessuna parte, si scrutano senza maschere, il «noi» prende la
parola, i limiti imposti agli uomini e alla donne, wer spricht?, rinunciare all’oggi
per i posteri, appoggiarsi alle strutture ausiliarie o negarle, il problema di Roberto
il Guiscardo: una profezia ingannevole? (Glaube), Napoleone (Delitto e castigo),
irrealizzabilità dell’utopia?, grande risata liberatoria.
epilogo: il «noi» prende la parola [173]
riorientamento, scioglimento della crisi, buio, congedo, «Wir wissen, was kommt»
5. Il tempo e il luogo
Tempo: giugno 1804, tutto accade in un pomeriggio, dalle 14.30 al tramonto
Luogo: geografia dell’Europa, 1804 e 1978
PRUSSIA
BERLINO
Kleist
comunità
originaria
problematica
FRANCIA
PARIGI
Rousseau
Napoleone
comunità
provvisoria
sperimentale
IL RENO
Winckel am Rhein
Merten
e gli altri
SVIZZERA
DDR
Christa Wolf
wir
FRANCOFORTE
Günderrode
comunità
futura
utopica
KEIN ORT
luogo dell’utopia
Kleist
Günderrode
wir
6. Il sistema dei personaggi
Karoline von Günderrode
Karolines Bruder
Carl von Savigny
Gunda von Savigny
(geb. Brentano)
Bettina Brentano
Clemens Brentano
Sophie Brentano
(früher Mereau)
Paula & Charlotte Servière
Christian Nees von Esenbeck
Lisette Nees von Esenbeck
(geb. von Ditfurth)
Junger Mann
(bei den Leonhard)
Joseph Merten
Marie (Dienstmädchen)
Heinrich von Kleist
Ulrike von Kleist
Wilhelmine von Zenge
Napoleon Bonaparte
Pfuel, Freund von K.
Carl August von Struensee Hofrat Wedekind
Frau Wedekind
Johann Wolfgang Goethe Pfarrer von Wiesbaden
Christoph Martin Wieland Marianne, seine Tochter
Shakespeare
Friedrich Schlegel
Jean-Jacques Rousseau
Johann Heinrich Voss
Johannes von Müller
Friedrich Schelling
(Friedrich Hölderlin)
Bello, der Hund
Alten, Kinder, Leute
7. La lingua
Il «noi» e i due protagonisti parlano la stessa lingua, la lingua dell’utopia.
Molte delle frasi pronunciate da K & G sono tratte dai loro scritti (lettere,
poesie, racconti, ecc.). Nell’insieme si produce però un effetto di
omogeneizzazione della lingua dei K & G storici, proprio al fine di
produrre una lingua comune dell’utopia.
Gli altri personaggi parlano le lingue del tempo: Savigny quella del diritto,
Merten quella del commercio, Esenbeck quella della scienza accademica.
Sono, nell’insieme, i linguaggi della razionalità e del paternalismo
borghese, che si impongono come lingua della «realtà».
Clemens Brentano e alcuni personaggi femminili (Lisette, Bettine)
parlano invece la lingua del romanticismo, che ha qualcosa in comune
con quella di K & G.
Artista e comunità nella prosa narrativa tedesca:
un concetto fondamentale
Il concetto di comunità va inteso al plurale! Il rapporto non è mai
tra individuo (l’artista) e un mondo unitario, compatto, che lo
accoglie o lo respinge. Ciascun individuo, fin dalla nascita e poi
attraverso le sue esperienze, si trova a partecipare di diverse
comunità: la famiglia, la scuola, il paese o la città, la classe sociale,
la chiesa, la professione, gli amici, lo stato, le comunità
sovranazionali, l’umanità intera.
Con tutte queste – che a loro volta andrebbero considerate al
plurale (le famiglie, le città, le chiese, le professioni, ecc.) –
intrattiene rapporti armonici e/o conflittuali, che la finzione
letteraria rappresenta attraverso gruppi di personaggi, luoghi,
linguaggi, simboli e perfino (o in primo luogo) attraverso la
focalizzazione della narrazione (‘io’ e ‘noi’, plurivocità della
coscienza, tempo presente e passato, ecc.)
Dall’essenzialismo alla relazionalità:
una rivoluzione epistemologica
Vorrei che di queste lezioni rimanesse soprattutto un modo di
confrontarsi con il testo letterario. Che non va inteso come un
sistema di punti fissi, congiungendo i quali è possibile giungere a
un significato dato una volta per tutte, ma come un campo di
forze dinamico, che a ogni pagina, a ogni frase, muta, instaurando
nuove relazioni. Il testo letterario non è un gioco enigmistico o
un’equazione da risolvere una volta per tutte e poi mettere da
parte, ma uno spazio di possibilità (Büchner: Möglichkeit des
Daseins) da tornare continuamente a frequentare, perché,
specialmente quando siamo di fronte a un classico, al mutare del
nostro posizionamento (delle nostre esperienze) ci rimanderà una
rappresentazione sempre diversa e più ricca di rapporti fra
l’individuo e le comunità di cui partecipa.
Concezione
essenzialista e statica:
il testo letterario
come sistema di punti fissi
che basta ricomporre
per scoprire
il «significato» dell’opera,
come in un gioco enigmistico
(Werther è positivo,
Werther è negativo,
Werther è un «genio»,
Albert è un «filisteo»,
il Werther «vuol dire» questo,
Lenz «impazzisce»,
ecc. ecc.)
Concezione relazionale e dinamica:
il testo letterario come un campo di forze
che si modificano col procedere della narrazione
(ma anche aggiungendo o togliendo un qualsiasi elemento
e perfino col mutare del posizionamento del lettore!)
Allora ogni interpretazione è ugualmente legittima?
No. Perché alcune interpretazioni (certo: più di una) trovano riscontro
nel testo, altre non lo trovano affatto.
Generalmente siamo noi che proiettiamo sul testo quello che
vogliamo vederci, i nostri problemi, i nostri interrogativi: e questo è
un punto di partenza assolutamente legittimo. Ma se leggiamo il
testo con cura, facendo attenzione non alle singole frasi staccate
che „ci vengono incontro“ confermandoci nel nostro pre-giudizio,
ma a tutti gli elementi che lo compongono (vedi la lista degli 8
punti!), allora dovremo confrontare il nostro pre-giudizio con
rappresentazioni del problema diverse e impreviste, e nel migliore
die casi dovremo rivederlo, arricchirlo, rendendolo più complesso e
„adeguato alla realtà“ (per questo è così cruciale il problema, non
solo artistico, della „rappresentazione della realtà“).
Indicazioni per l’esame
L’esame sarà orale, in italiano
(o in tedesco, per chi lo preferisce)
Si svolgerà in tre parti:
• una domanda su uno dei tre testi letti in classe
(che solo ora sono da cominciare a leggere davvero)
• una domanda sulla Breve storia della letteratura tedesca
(da studiare per periodi e problemi, buoni e cattivi!)
• una domanda su uno dei due testi critici a scelta
(provando ad applicarli alla lettura dei primi tre testi)
Gli appelli sono il 12 gennaio e il 2 febbraio
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