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Elementi avanzati di letteratura tedesca
LM 37 – Letteratura tedesca I e II (2° anno, 6 CFU) LM 37 – Letteratura tedesca I (1° anno, 7 CFU) LM 38 – Letteratura tedesca (8 CFU, mutuazione) a.a. 2015/16 Elementi avanzati di letteratura tedesca: analisi del testo, critica e storia letteraria Prof. Michele Sisto [email protected] Programma Il corso è volto al consolidamento di una conoscenza di base della letteratura tedesca moderna e contemporanea. Prevede: 1) l’acquisizione degli strumenti critici fondamentali per la lettura e l’interpretazione della prosa narrativa; 2) la lettura di alcuni dei principali testi del canone letterario dal settecento a oggi; 3) il conseguimento di una visione d’insieme della storia letteraria attraverso l’opera di Ladislao Mittner. Le lezioni frontali sono articolate in tre parti: 1) lettura analitica del romanzo di Goethe Die Leiden des jungen Werther; 2) panoramica di storia della letteratura tedesca dal settecento a oggi; 3) introduzione alla Storia della letteratura tedesca di Ladislao Mittner. Bibliografia 1. J. W. Goethe, I dolori del giovane Werther (ed. Einaudi, con introduzione di Giuliano Baioni)* 2. L. Mittner, Storia della letteratura tedesca (ed. Einaudi)* 3. Un testo dalla ‘Lista delle opere a scelta’ in calce per ogni CFU da conseguire * * Si vedano le indicazioni specifiche qui sotto. Per gli studenti non frequentanti I non frequentanti possono sostituire lo studio del Mittner con la lettura di un testo in più dalla ‘Lista delle opere a scelta’. Che cos’è e a qual fine si studia la letteratura tedesca …all’università? > Cesare Cases, Che cosa sia e a qual fine si studi la letteratura tedesca Testi di riferimento 1. Testi Johann Wolfgang Goethe Die Leiden des jungen Werther (1774) Einaudi Tascabili, 1998 e sgg. con testo a fronte NB: va studiata anche l’introduzione di Giuliano Baioni [per approfondimento sugli autori] I capitoli su Goethe, Kleist, Büchner in Ladislao Mittner Storia della letteratura tedesca (ca. 1971) Einaudi, 1971 e sgg. I. Dai primordi pagani all’età barocca (750-1700) 2 tomi II. Dal pietismo al romanticismo (1700-1820) tre tomi III* Dal realismo alla sperimentazione (1820-1890) due tomi III** Dal realismo alla sperimentazione (18901970) tre tomi Lista delle opere a scelta Questa lista raccoglie alcune delle principali opere canoniche della letteratura tedesca. Lo studente è tenuto a leggerne una per ogni CFU che intende conseguire. Il Werther di Goethe è compreso nel computo. Per cui, p.es., per 6 CFU bisognerà studiare il Werther + altre 5 opere, per 7 CFU il Werther + altre 6 opere, ecc. Alcune opere, come indicato nella lista, equivalgono a 2 CFU, in ragione della loro lunghezza. Le opere devono essere lette nell’edizione indicata, la cui introduzione, ove presente, fa parte integrante del programma d’esame. Le edizioni indicate sono tutte in commercio a prezzo accessibile. Naturalmente è possibile, per chi lo preferisca, leggerle nell’originale tedesco; in questo caso va bene qualsiasi buona edizione economica, con relativa introduzione (Reclam, Suhrkamp, DTV, Hanser, ecc.). 1. F. Schiller, I masnadieri (ed. Mondadori, con introduzione di Luca Crescenzi) 2. J. W. Goethe, Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister [2 CFU] (ed. Einaudi, con introduzione di Giuliano Baioni, oppure ed. Adelphi, introd. di Hermann Hesse) 3. H. v. Kleist, Michael Kohlhaas (ed. Marsilio, con introduzione di Hermann Dorowin) 4. E.T.A. Hoffmann, L’uomo della sabbia (in Notturni, L’Orma, con introduzione di Matteo Galli) 5. G. Büchner, Lenz (ed. Marsilio, con introduzione di Giulio Schiavoni) 6. K. Marx, Il manifesto del partito comunista (ed. Einaudi, con introduzione di Bruno Bongiovanni) 7. F. Nietzsche, Ecce homo (in Come si diventa ciò che si è, ed. Feltrinelli, con introduzione di Claudio Pozzoli) 8. Th. Fontane, Lo Stechlin [2 CFU] (ed. Mondadori, con introduzione di Giuliano Baioni) 9. Th. Mann, I Buddenbrook [2 CFU] (ed. Einaudi, con introduzione di Cesare Cases) 10. F. Kafka, La metamorfosi e tutti i racconti pubblicati in vita (ed. Feltrinelli, intro. di Klaus Wagenbach) 11. K. Kraus, Morale e criminalità (ed. SE, con introduzione di Cesare Cases) 12. B. Brecht, L’opera da tre soldi e L’anima buona del Sezuan [entrambe per 1 CFU] (in I capolavori, ed. Einaudi, con introduzione di Cesare Cases) 13. G. Grass, Il tamburo di latta [2 CFU] (ed. Feltrinelli, non ha introduzione) 14. Ch. Wolf, Riflessioni su Christa T. (ed. Mursia, con postfazione di Anna Chiarloni) 15. H. Böll, Foto di gruppo con signora (ed. Einaudi, con introduzione di Italo Alighiero Chiusano) 16. Th. Bernhard, L’origine e La cantina (in: Autobiografia, ed. Adelphi, con introduzione di Luigi Reitani) 2. Teoria letteraria e critica della cultura (facoltativi) Lev Tolstoj Che cos’è l’arte? (1898) Donzelli, 2010 [il grado zero della credenza nella letteratura] Viktor Šklovskij L’arte come procedimento (1917) in I formalisti russi. Teoria della letteratura e metodo critico a cura di Tzvetan Todorov Einaudi, 1968 e sgg. [sul concetto di ‘straniamento’] Michail Bachtin Epos e romanzo (1941) in Id., Estetica e romanzo a cura di Clara Strada Janovič Einaudi, 1979 e sgg. [sull’origine e la specificità del genere ‘romanzo’] György Lukács Narrare o descrivere (1936) in Id., Il marxismo e la critica letteraria Einaudi, 1954 e sgg. [per riflettere sul concetto di ‘realismo’] Giuliano Baioni Goethe. Classicismo e rivoluzione nuova ed. Einaudi, 1998 [sull’umanesimo di Goethe, il suo rapporto con la Rivoluzione e con la cultura artistico del suo tempo] Erich Auerbach Il calzerotto marrone (1946) in Id., Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale Einaudi, 1946 e sgg. [sulla differenza estetica fra la letteratura dell’800 e quella del ’900] Pierre Bourdieu Il dominio maschile (1998) Feltrinelli, 1999 e sgg. [le origini e la persistenza del dominio simbolico del maschile sul femminile: V. Woolf e le donne scrittrici ] Costanzo Preve Elogio del comunitarismo Controcorrente, 2004 [storia, usi e abusi del concetto di comunità dal punto di vista di un filosofo hegeliano contemporaneo] Christa Wolf Leggere e scrivere (1968) In Id., Pini e sabbia del Brandeburgo E/O, 1990 [che cos’è la letteratura, secondo Christa Wolf] Thomas Pavel Le vite del romanzo (2013) Mimesis, 2015 [una storia del romanzo dall’antichità ai giorni nostri, basata sul conflitto tra idealismo e realismo] Paolo Nori Pubblici discorsi Quodlibet, 2008 [le poste in gioco della letteratura contemporanea dal punto di vista di uno scrittore e traduttore di oggi] Chi di voi ha letto I dolori del giovane Werther? Come si possono interpretare I dolori del giovane Werther? Un’opera ci arriva sempre circondata da pregiudizi [http://www.ibs.it/code/9788809783812/goethe-wolfgang/dolori-del-giovane.html] La prima volta che Werther sente parlare di Lotte, non può immaginare che quelle parole segneranno il suo destino: «Conoscerà una bella ragazza. Stia attento a non innamorarsene, è già promessa». Un solo ballo con lei e per Werther non esisterà più nulla: solo quegli occhi neri e quelle labbra rosse, e il desiderio ardente di starle sempre vicino. Finché non arriva Albert, il futuro sposo, tanto saggio e razionale quanto Werther è appassionato e sognatore. Il primo vero bestseller della storia europea: pubblicato nel 1774, il romanzo suscitò reazioni fortissime tra i giovani lettori, divenendo il libro di un'intera generazione, e di ogni nuova generazione. L’editor della casa editrice Giunti, 2015 Un altro pre-giudizio Il giovane Goethe non è certo un rivoluzionario, neanche nel senso del giovane Schiller. Ma in senso storico profondo, nel senso dell’intima aderenza ai problemi fondamentali della rivoluzione borghese, le opere del giovane Goethe sono un punto culminante rivoluzionario del movimento illuministico europeo, della preparazione ideologica della grande rivoluzione francese. Al centro del Werther sta il grande problema dell’umanesimo borghese rivoluzionario, il problema dello sviluppo libero e universale della personalità umana. Dice Feuerbach: «Il nostro ideale non sia un essere castrato, disincarnato, isolato, bensì l’uomo intero, reale, universale, pienamente sviluppato». Georg Lukács, 1936 [contraddizioni dell’edizione Einaudi] • Il Werther è un romanzo d’amore o non è un romanzo d’amore? • Werther è un personaggio positivo o negativo? • È un eroe in cui identificarsi o un antieroe da cui prendere le distanze? Per deciderlo dobbiamo analizzarne la forma. Com’è fatto il Werther? 8 punti da osservare nel leggere un testo letterario 1. il titolo (interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera) 2. i paratesti (dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.) 3. la focalizzazione del racconto (chi racconta? il narratore, la cornice, il tempo del racconto) 4. l’architettura del racconto (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio) 5. il tempo e il luogo del racconto (la storia e la geografia inscenati nel testo) 6. il sistema dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati) 7. la lingua del narratore e dei personaggi (e la visione del mondo sottesa a ciascuna di esse) 8. la comunità di lettori che il testo presuppone (nazione, generazione, ceto, professione, ecc.) 1° osservazione per una lettura critica: Perché questo titolo? Cosa sono i «Leiden» di Werther? Dolori, sofferenze, affanni, passioni: in che senso? da: Deutsches Textarchiv http://www.deutschestextarchiv.de/book/ view/goethe_werther01_1774?p=1 Daria Biagi (Sapienza Università di Roma) Il caso Werther-Ortis. Le manipolazioni della cornice nelle prime traduzioni italiane Convegno internazionale Tradition, Translation, Transformation Bologna, 5-6 maggio 2014 http://rivista.studigermanici.it/index.php/studigermanici (n. 7) La prima traduzione, quella di Gaetano Grassi [1782], è la più esplicita: il Werther diventa programmaticamente una opera di sentimento, composta da quel dottor Goethe celebre scrittor tedesco che, in questa foggia, non può certo essere sospettato di esercitare la minima ironia sulla sua creatura. Nella stessa direzione va il titolo scelto da Corrado Ludger [1788]: Die Leiden diventano Gli affanni, variazione minima in questo caso, ma che pure contribuisce ad accentuare l'elemento patetico. L’ultima traduzione, quella di Michiel Salom [1788], è apparentemente la più sobria: il titolo diventa infatti semplicemente Verter. Ecco però come viene chiosato nella prima pagina del romanzo: La lingua Italiana ha il vero equivalente del titolo Tedesco di questa operetta. Die Leiden des jungen Werthers, dee tradursi: La passione del giovinetto Verter, ma per farne sentire il vero spirito, converrebbe potersi dire: Il passio di Verter. La vera intelligenza ne sarebbe rimasta forse oscura in Italiano, e se anche per avventura non lo fosse, pure il traduttore se ne sarebbe astenuto per la somma arditezza dell'espressione, che può non esserlo tanto nei paesi protestanti. Negli anni Trenta del Novecento Giulio Einaudi chiede ad Alberto Spaini di curare per la sua casa editrice una nuova traduzione dei Dolori del giovane Werther, con la proposta, però, di cambiarne il titolo. Quella di Einaudi, possiamo lecitamente suppore, è prima di tutto un'accortezza commerciale, finalizzata a differenziare la nuova traduzione dalle ormai numerosissime disponibili sul mercato e in particolare dall'edizione Mondadori, uscita pochi anni prima nella prestigiosa traduzione di Giuseppe Antonio Borgese. Spaini gli risponde: [...] eravamo d'accordo che il nostro Werther deve aver un carattere poeticopopolare, e non colto-letterario, vero? In quanto al titolo, "I dolori del giovane Werther" mi pare che sia la cosa più bella di tutto il libro, con un sapore così rococò, con un presentimento già accennato di neo classicismo, così ironico sentimentale: no, Einaudi, non cambiamo il titolo. (Lettera di Alberto Spaini a Giulio Einaudi del 19 maggio 1938, citata in Francesca BILLIANI, Culture nazionali e narrazioni straniere: Italia, 1903-1943, Firenze, Le Lettere, 2007, p. 273) Il titolo è di proposito ambivalente • accezione sociale ed esistenziale: Die Leiden come sofferenza (autentica) di Werther • accezione «geniale» e blasfema: Die Leiden come calvario del Cristo-Werther • accezione parodica e catartica (la più vera): Die Leiden come passioni (ridicole) da cui liberarsi Chi lo ha capito? Quasi nessuno, tuttora. Eccezioni: Lenz, Scalvini, Croce, Mittner, Baioni, ecc. Per una trattazione esplicita v. Ladislao Mittner: Il Werther, romanzo «antiwertheriano» introduzione all’edizione Einaudi del 1962 Domande? 2° osservazione per una lettura critica Che cosa ci dicono i paratesti? http://gutenberg.spiegel.de/buch/die-leiden-des-jungen-werther-3636/1 [Avvertenza al lettore] Was ich von der Geschichte des armen Werther nur habe auffinden können, habe ich mit Fleiß gesammelt und lege es euch hier vor, und weiß, daß ihr mir’s danken werdet. Ihr könnt seinem Geist und seinem Charakter eure Bewunderung und Liebe, seinem Schicksale eure Tränen nicht versagen. Und du gute Seele, die du eben den Drang fühlst wie er, schöpfe Trost aus seinem Leiden, und laß das Büchlein deinen Freund sein, wenn du aus Geschick oder eigener Schuld keinen näheren finden kannst. [ulteriore Avvertenza, solo nelle edizioni del 1775 e del 1787] Zum esrten Teil Per la prima parte Jeder Jüngling sehnt sich, so zu lieben, Jedes Mädchen, so geliebt zu sein; Ach, der heiligste von unsern Trieben, Warum quillt aus ihm die grimme Pein? Ogni giovane desidera amar così Ogni fanciulla d’essere così amata; Ah dal più sacro dei nostri istinti Perché la pena atroce? Zum zweiten Teil Per la seconda parte Du beweinst, du liebst ihn, liebe Seele, Rettest sein Gedächtnis von der Schmach; Sieh, dir winkt sein Geist aus seiner Höhle: Sei ein Mann, und folge mir nicht nach. Tu piangi, tu lo ami, cara anima, Salvi la sua memoria dalla infamia; Vedi, il suo spirito ti ammonisce dall’alto: Sii uomo, e non seguirmi. Domande? 3° osservazione per una lettura critica Qual è la focalizzazione del racconto? chi racconta? osservare il narratore, la cornice narrativa Autore (nella realtà) Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) Narratore: Herausgeber (nella finzione) avvertenza al lettore note a piè di pagina resoconto/inchiesta finale (con inserti di W.) Narratore/Protagonista: Werther (nella finzione) 87 lettere (romanzo epistolare) Biglietti e frammenti ritrovati Traduzione dall’Ossian GOETHE : AUTORE HERAUSGEBER : NARRATORE (I) WERTHER: NARRATORE (II) PERSONAGGI DELLA NARRAZIONE Werther Herausgeber (?) Lotte, Albert, podestà, fratellini e sorelline, ecc. Servetta, bimbi e loro mamma, giovane V., Bauerbursche Ambasciatore, signorina von B., conte von C. Wilhlelm, Mutter, Vater, Leonore, Freundin meiner Jugend, ecc. 4° osservazione per una lettura critica Qual è l’architettura del racconto? (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio) Erstes Buch: 4. Mai bis 10. September 1771 (39 Briefe) [1. Flucht und Naturgenuss] 4. Mai bis 30. Mai –Zeitraum: 27 Tage – 10 Briefe [2. Höhepunkt des ersten Buches: Werther liebt Lotte] 16. Juni bis 26. Juli – Zeitraum: 41 Tage – 17 Briefe [3. Werthers erste Krise: Albert tritt auf] 30. Juli bis 10. September – Zeitraum: 43 Tage – 12 Briefe Zweites Buch: 20. Oktober 1771 bis 23. Dez. 1772 (48 Briefe) [1. Erfahrungen bei Hof] 20. Oktober bis 5. Mai – Zeitraum: 198 Tage – 13 Briefe [2. Kindheitserinnerungen vor Ort und Aufenthalt beim Fürsten] 9. Mai bis 18. Juni – Zeitraum: 41 Tage – 5 Briefe [3. Untergang] 29. Juli bis 23. Dezember – Zeitraum: 149 Tage – 30 Briefe Ma ora cominciamo a leggere Erster Brief: Am 4. Mai 1771 [fuga dalla comunità moderna (la grande città) per una colpa] NB: Nelle prime pagine di un libro c’è tutto l’essenziale, ma bisogna saper leggere (che poi vuol dire: saper rileggere) • • • • • • • • • • Wie froh bin ich, dass ich weg bin! : una fuga Bester Freund : Wilhelm, il codice della Empfindsamkeit Die arme Leonore! : una colpa Ich will mich bessern : un proposito (ambiguo) > problema etico Die Mutter und die Tante : il mondo della madre, il denaro Die Einsamkeit : W. esce fuori dalla comunità Paradiesische Gegend : W. trova il paradiso, nella natura Die Stadt : contrapposiz. città(modernità)/campagna(tradizione) Die Natur : la natura secondo Illuminismo e Sturm und Drang Der Garten des Grafen von M. : la comunità dei cuori sensibili Alcuni concetti fondamentali dell’Illuminismo (del quale lo Sturm und Drang è una prosecuzione) 1. La «ragione» 2. La «natura» 3. Il «sentimento» o «sensibilità» (Empfindsamkeit) NB: sono tutti basati sull’opposizione borghesia/feudalesimo. La “ragione” Che cos’è la “ragione” dell’Illuminismo? L’interpretazione storicopolitica (Lukács): «La coscienza borghese si sviluppa nella lotta per veder riconosciuta la propria posizione all’interno dell’ordinamento feudale». La fiducia nella facoltà dell’intelletto si basa sul fatto che esso è capace di «conoscere la verità indipendentemente da qualsivoglia autorità ecclesiastica o statale» (v. Cartesio). «Cogito, ergo sum» non è solo una rivoluzione cognitiva, ma politica. Dalla rivoluzione borghese della produttività commerciale e industriale nasce l’individuo moderno, e con esso la rivendicazione politica dell’eguaglianza tra gli individui. Il “sentimento” o “sensibilità” (Empfindsamkeit) La borghese nobiltà dei sentimenti viene contrapposta alla nobiltà di nascita degli aristocratici. I dominanti sono rappresentati come algidi, convenzionali, ingiusti, dispotici, ecc. La Empfindsamkeit, l’estrema eccitabilità del sentimento soggettivo, è segno distintivo dell’uomo naturale e razionale (borghese) e non, invece, convenzionale e irrazionale (aristocratico): cfr. Emilia vs. il Principe di Guastalla. Funzione distintiva delle lacrime, degli oh, e degli ah! (cfr. Le relazioni pericolose di Laclos). Calore della «sincerità» e dell’«autenticità», contro le convenzioni sociali e letterarie. Preparazione della figura del «genio». La “natura” [non è questa: http://www.youtube.com/watch?v=ZCl5RaqqL_c] La concezione borghese della natura è anch’essa un’arma di lotta politica: «secondo natura», affermano i pensatori borghesi, tutti gli uomini sono uguali. Il concetto di «diritto naturale» assesta «un duro colpo ai princìpi spirituali dell’ordinamento feudale: tutti gli uomini sono per nascita liberi e uguali, e il diritto positivo della collettività statale è valido unicamente se non è in contraddizione con il diritto naturale» (v. Grozio). La natura è «il simbolo della presenza di un ordine universale […] L’uomo, secondo Rousseau, per natura è buono; cattiva e imperfetta è la società […] La natura, messa a confronto con rapporti sociali innaturali, fondati sulla disuguaglianza, assume via via un significato utopico». Dietro tutti i riferimenti alla “natura” degli illuministi e degli Stürmer c’è già il motto della Rivoluzione francese: liberté, egalité, fraternité. Domande? Erstes Buch: 4. Mai bis 10. September 1771 (39 Briefe) [1. Flucht und Naturgenuss] 4. Mai bis 30. Mai – Zeitraum: 27 Tage – 10 Briefe [2. Höhepunkt des ersten Buches: Werther liebt Lotte] 16. Juni bis 26. Juli – Zeitraum: 41 Tage – 17 Briefe [3. Werthers erste Krise: Albert tritt auf] 30. Juli bis 10. September – Zeitraum: 43 Tage – 12 Briefe Zweites Buch: 20. Oktober 1771 bis 23. Dez. 1772 (48 Briefe) [1. Erfahrungen bei Hof] 20. Oktober bis 5. Mai – Zeitraum: 198 Tage – 13 Briefe [2. Kindheitserinnerungen vor Ort und Aufenthalt beim Fürsten] 9. Mai bis 18. Juni – Zeitraum: 41 Tage – 5 Briefe [3. Untergang] 29. Juli bis 23. Dezember – Zeitraum: 149 Tage – 30 Briefe Individui e comunità Ragioniamo per comunità Da quale comunità fugge Werther? [proviamo a riassumere la trama del Werther] Am 10. Mai [felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale)] • Ich bin allein : la solitudine contrapposta alle relazioni (Beziehungen) probematiche • Heiterkeit, glücklich, ruhiges Dasein : condizione di isolamento (mistico) • Meine Kunst leidet : W. ha vocazione d’artista • Wie die Gestalt einer Geliebten : blasfemia del paragone tra Dio e la donna (la natura interpretata sensualmente; indizio di una nevrosi) • Erscheinungen : v. discorso sulle immagini-apparenze Am 12. Mai [vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte] • Ein Brunnen : luogo topico (e sacro) della società patriarcale, ma anche dell’Arcadia, con la sua idealizzazione antimoderna della campagna (l’antico sacro vs. il moderno profano) • Täuschende Geister / wohltätige Geister : ritorno allo stato di natura, all’età dell’oro (all’infanzia): possibilità reale o proiezione? • Melusine : la donna serpente, a metà fra umano e naturale (il Volksbuch di Melusine) • Was Anzügliches, was Schauerliches : ambivalenza • Das Wasser und die Mädchen, die Töchter der Könige : ma anche una società in cui la donna “sta al suo posto”; Werther non vede la fatica delle serve che portano l’acqua, ma solo principesse • Die patriarchalische Idee: la società arcaica dell’epos omerico, la comunità originaria, naturale, roussoviana Per capire il tono di queste prime lettere, facciamo una prova di prospettiva. Mettiamoci nei panni di Wilhelm, che riceve queste lettere esaltate dal suo amico fuggito in campagna. (Lenz, amico di Goethe, farà proprio questo gioco parodiando il Werther nel suo Der Waldbruder.) Ipotesi: che il personaggio positivo del romanzo non sia Werther, ma Wilhelm, la cui storia di sana formazione (Bildungsroman) verrà poi sviluppate nei Wilhelm Meisters Lehrjahre? Am 13. Mai [un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico)] • Meine Bücher : rifiuto della letteratura moderna, e quindi della società moderna del suo concetto e delle sue pratiche dell’arte, che eccitano l’animo (v. Tolstoj) • Wiegengesang, Homer : ricerca della pace nella società patriarcale, attraverso l’arte che essa ha prodotto • Empörtes Blut, ungleiches, unstetes Herz : la condizione moderna, precaria e instabile, esposta a continui contrasti (Kummer-Ausschweifung, Melancholie-Leidenschaft) • Ruhe : la condizione degli antichi, più vicini alla natura • Mein Herzschen wie ein krankes Kind : narcisismo instabilità dell’uomo moderno (tollerata e coltivata!) • Unstet (e übertrieben) : sono gli aggettivi con cui gli altri descrivono Werther Domande? Am 15. Mai [W. scopre una nuova comunità: il popolo] • Die geringen Leute / Leute von einigem Stande : il tema: la distinzione tra borghesia e popolo (gemeines Volk, armes Volk, sogenanntes Pöbel] • Ich weiß wohl, daß wir nicht gleich sind : critica dell’atteggiamento della borghesia urbana verso il popolo (diversità di Werther); allusione alla lotta di classe (Feind) • Ein junges Dienstmädchen : dimostrazione empirica dell’ambivalente atteggiamento di Werther • Werther “ama” il popolo, ma non appartiene al popolo Riepiloghiamo • 4 maggio 1771 : colpa e fuga dalla comunità moderna (la grande città) [madre, Wilhelm, Leonore, sua sorella, l’amica della giovinezza] • 10 maggio : felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale) • 12 maggio : vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte • 13 maggio : un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico), Omero • 15 maggio : Werther scopre una nuova comunità: il popolo [la gente semplice, i bambini, la giovane servetta] • 17 maggio : un’altra comunità: la borghesia di provincia [i borghesi, il giovane V., il padre di Lotte] • 22 maggio : W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita, straniamento, melancolia, tentazione del suicidio • 26 maggio : Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio • 27 maggio : Wahlheim 2, la figlia del maestro modello di felicità [ i tre bambini, la figlia del maestro, suo marito] • 30 maggio (aggiunta 1787) : idillio e romanzo; der Bauerbursch [il garzone] Am 17. Mai [W. esplora una nuova comunità: la borghesia di provincia. Il problema di Werther: lo sviluppo della personalità] • Gesellschaft habe ich noch keine gefunden : Werther attraversa comunità provvisorie • Die Leute hier : la borghesia di una piccola città di provincia • Es ist ein einförmiges Ding um das Menschengeschlecht : assenza di senso della forma di vita borghese (incapacità di vivere la libertà) • Die Freuden genieße : consolazione della comunità elementare • Ach, daß die Freundin meiner Jugend dahin ist : l’esperienza unica di Werther: l’amore come chiave di accesso al genio, allo sviluppo della personalità (http://www.youtube.com/watch?v=Emk1xjv_y_M) • Einen jungen W. : incontro col giovane saccente (un W. di provincia) • Den fürsterlichen Amtmann : incontro con un esponente della comunità feudale/patriarcale, il padre di Lotte • NB: tre forme di ‘cultura’ : la Freundin, il giovane V., Lotte Riflettiamo sempre sul perché un autore sceglie di aggiungere un elemento dopo l’altro: quella parola, quella frase, quel paragrafo, quella lettera, quel segmento di narrazione. P.es. perché Goethe, dopo il paragrafo sul Menschengeschlecht, inserisce quello sulla Freundin? E dopo quello sulla Freundin quello sul giovane V.? E dopo quello sul giovane V. quello su Lotte? E dopo la lettera sulle Kräfte quella sulle Einschränkungen? Picasso dipinge su vetro : https://www.youtube.com/watch?v=UOMI1JKfWwc Ghighi e la Flashart: come dipingere un quadro in 5 minuti : https://www.youtube.com/watch?v=nbN6RgXXUSY Am 22. Mai [W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita, straniamento, melancolia, tentazione del suicidio] • Das Leben ist nur ein Traum : straniamento sociale, allontanamento da ogni comunità, W. è uno sradicato («la vita non ha senso»: pensiero di un ‘depresso’) • Einschränkung der forschenden Kräfte des Menschen : il tema del genio imprigionato nella vita borghese (v. lettera precedente: i borghesi di provincia vs. l’amica della giovinezza) • Ich kehre in mich selbst zurück : rifugio in se stessi, consolazione pietistica, melancolia • Die Menschen wie die Kinder : ancora straniamento sociale • Drei Wege zur Glücklichkeit : egoismo (la vita ha senso per l’io), falso altruismo (la vita ha senso per gli altri), lucidità stoica (la vita non ha senso) > anticipazione del suicidio Il mondo di Werther va pensato all’interno di una filosofia della storia 1. La società organica patriarcale, naturale e armonica (i Greci, Omero, e solo per Werther Wahlheim, Lotte ecc.) 2. La società feudale medioevale, gerarchica e ingiusta (la corte, gli aristocratici) 3. La società borghese moderna, artificiale e disarmonica (la grande città, la letteratura contemporanea) Werther rifiuta le ultime due per andare alla ricerca della prima. Aspetti positivi e costruttivi della visione di Werther • Disposizione ad azzerare l’illusio del mondo, di vedere il gioco sociale per quel che è > Illuminismo • Capacità di rappresentare la realtà in modo disincantato e oggettivante > Straniamento • Inclinazione a liberarsi dalla Einschränkung e a vivere pienamente la Freiheit • Per il concetto di illusio cfr. Pierre Bourdieu, È possibile un atto disinteressato? in Ragioni pratiche (il Mulino, 2009) • Per le implicazioni politiche della posizione di Werther cfr. G. Lukács, I dolori del giovane Werther, in Goethe e il suo tempo, Einaudi 1983 Aspetti negativi e (auto-)distruttivi della visione di Werther • Werther smette di partecipare al gioco, perde interesse • Illusione dell’autosufficienza • Esasperazione dell’individualismo borghese (la monade astratta di Leibniz) • Contrapposizione artificiosa tra mondo inautentico (Traum) e autenticità dell’io (Welt) • Inclinazione alla Melancholie o üble Laune o böser Humor Nota bene • Essere “presi nel gioco” è salutare, dà un senso all’esistenza • Uscire “fuori dal gioco” compromette l’equilibrio psichico Nel Wilhelm Meister Goethe cerca di uscire dall’impasse di Werther, facendo esplorare al suo eroe sempre nuove comunità Condizione di Werther all’inizio del romanzo • sradicato, perché uomo moderno, che vive nel presente nella sua incompiutezza (è “romanzesco”, in senso bachtiniano) • isolato, perché ha reciso i suoi legami con il suo mondo cittadino e non può radicarsi veramente nella vagheggiata «società patriarcale» (per questo si legherà ossessivamente a Lotte) • disorientato, perché sente la vertigine della libertà ma non sa che uso farne: sa goderne nell’immediato, ma non darle un senso durevole (ci vorrebbe una illusio…) > tentazione del suicidio Am 13. Mai [un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico)] • Meine Bücher : rifiuto della letteratura moderna, e quindi della società moderna del suo concetto e delle sue pratiche dell’arte, che eccitano l’animo (v. Tolstoj) • Wiegengesang, Homer : ricerca della pace nella società patriarcale, attraverso l’arte che essa ha prodotto • Empörtes Blut, ungleiches, unstetes Herz : la condizione moderna, precaria e instabile, esposta a continui contrasti (Kummer-Ausschweifung, Melancholie-Leidenschaft) • Ruhe : la condizione degli antichi, più vicini alla natura • Mein Herzschen wie ein krankes Kind : narcisismo instabilità dell’uomo moderno (tollerata e coltivata!) • Unstet (e übertrieben) : sono gli aggettivi con cui gli altri descrivono Werther Lev Tolstoj Che cos’è l’arte? (1898) Donzelli, 2010 [il grado zero della credenza nella letteratura] La condanna dell’arte moderna in Tolstoj (Che cos’è l’arte? 1898) argomentazione • • • (1) Tolstoj crea un effetto di straniamento (descrizione dei Nibelungen di Wagner): l’arte moderna vista dall’esterno non ha senso (come qualsiasi cosa umana vista dall’esterno) [p. 245] (2) Critica la filosofia estetica: nessuno sa rispondere alla domanda Che cos’è l’arte? (secondo straniamento: la pretesa scienza dell’arte non ha senso) [p. 51] (3) Riscontra un equivoco fondamentale: il concetto di bello non coincide con quello di buono, anzi, ne costituisce un distorsione, perché fa pensare che l’essenza dell’arte sia procurare godimento [p. 20 e 49] • (4) Dà una definizione (secondo lui vera) dell’arte: «uno dei mezzi attraverso i quali si attuano le relazioni tra gli uomini» [p. 57 e 60] e espressione di una «coscienza religiosa» [p. 64] NB: concetto di religione • (5) Accerta, ripercorrendo la storia, che l’arte moderna è priva di «coscienza religiosa» in quanto prodotto di e per classi superiori nichiliste [p. 71], «un vuoto passatempo per gente oziosa» [p. 81] • (6) Contrappone la vera arte (popolare), fondata sul bene, all’arte falsa (signorile), fondata sul bello [p. 83] • (7) Sostiene che l’arte moderna, i cui temi esclusivi sono «superbia, libidine sessuale e tedio della vita», è in via di estenuazione e esaurimento [p. 89 e 91]. Cfr. Werther! • (8) Prende in giro l’arte «falsa, elitaria e immorale» degli artisti moderni più riconosciuti (Baudelaire, Verlaine, Mallarmé) individuando peraltro perfettamente il principio riproduttivo delle avanguardie [p. 107], le istituzioni dell’arte moderna (la professionalizzazione, la critica e le scuole artistiche, p. 136) e rifiutando l’opposizione tra arte di massa e arte per l’arte [p. 116-117] • (9) Fornisce un canone dell’arte «vera, popolare e buona»: Omero, la Bibbia, la storia di Buddha, gli inni vedici, condannando invece come barbari autori canonizzati come i tragici greci, Dante, Shakespeare, Goethe, Raffaello, Michelangelo, Beethoven, Wagner [p. 140], e perfino se stesso [p. 193] • (10) Stabilisce quale sia la «coscienza religiosa» del presente (che è poi una sua interpretazione aconfessionale di quella cristiana: «una fraternità di vita di tutti gli uomini, in un’amorevole unione tra loro») e quindi come debba essere l’arte all’altezza di questa coscienza. Un programma per l’arte moderna, secondo Tolstoj «L’arte cristiana, vale a dire l’arte del nostro tempo, deve essere cattolica nel senso schietto di questa parola, deve cioè essere universale e quindi riunire tutti gli uomini. Soltanto due specie di sentimenti riuniscono tutti gli uomini: quelli che derivano dalla coscienza dell’origine divina e della fratellanza degli uomini; e i sentimenti più semplici, quelli di tutti i giorni, accessibili a tutti senza eccezione, come i sentimenti dell’allegria, della commozione, della forza d’animo, della serenità, e così via. Solo queste due categorie di sentimenti formano oggetto, nell’epoca presente, di un’arte buona in base al contenuto» [p. 186] cfr. Werther che legge Omero Un canone per l’arte moderna, secondo Tolstoj «Se mi si chiedesse d’indicare i modelli che l’arte moderna ha fornito per ciascuno di questi generi, io designerei come esemplari, nel campo della letteratura, di superiore arte religiosa, scaturita dall’amore verso dio e verso il prossimo, i Masnadieri di Schiller, e tra i modernissimi i Miserabili di Victor Hugo, Le due città e altri racconti e romanzi di Dickens, La capanna dello zio Tom, e poi Dostoevskij, soprattutto la sua Casa di morti, e Adam Bede di George Eliot» [p. 189] Il compito dell’arte moderna, secondo Tolstoj «Il compito dell’arte è immenso: l’arte, l’autentica arte, deve far sì che la convivenza pacifica degli uomini, che adesso è mantenuta con misure esterne – coi tribunali, con la polizia, con le istituzioni, con le ispezioni dei lavori ecc. – sia conseguita con la libera e lieta attività degli uomini. L’arte deve eliminare la violenza» [p. 234] Il rifiuto dell’arte moderna esistente, secondo Tolstoj (che cita Platone) «Meglio lasciare che non vi sia alcuna arte, piuttosto che continui l’arte pervertita o contraffatta del giorno d’oggi» [p. 209] Inizia l’azione! Dopo la presentazione del personaggio di Werther, Goethe incomincia a farlo agire, facendolo entrare in contatto con nuovi personaggi: i bambini, la figlia del maestro, il garzone. Werther rientra nel gioco sociale e comincia a fare la parte dell’artista. Am 26. Mai [Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio] • Wahlheim : luogo ameno (i tigli), dimora d’elezione, la comunità armonica, Omero • Nur ein Knabe : Werther si prepara a rientrare nel gioco sociale, come artista • Ich setzte mich auf einem Pflug : contraddizioni del rapporto di Werther col popolo, il suo sguardo da turista, per il pittoresco • Allein an die Natur : riflessioni sull’arte, “attenersi alla natura”, contro le “regole” • Man kann zum Vorteile der Regeln : regole = società borghese; contrapposizione tra Genie (ein Strom) e Philister (der brauchbare Mensch, der Garten) • Es ist damit wie mit der Liebe : esempio dell’amore 5° osservazione per una lettura critica il tempo e il luogo del racconto (la storia e la geografia inscenati nel testo) Jagdhaus: casa di Lotte a un’ora e mezza dalla cittadina (luogo della possibile felicità) la famiglia patriarcale lettera 11 la cittadina di provincia (luogo di fuga di W., da una colpa) la borghesia di provincia zia, giovane V., Amtmann, Lotte lettere 1-7 la fontana a mezz’ora dalla cittadina (luogo mitico e inquietante) la società patriarcale lettere 3 e 5 Wahlheim a un’ora dalla cittadina (luogo d’elezione di W.) il popolo bambini, madre, garzone lettere 8-10 Traiettoria di Werther nello spazio disegnato nel romanzo la grande città (luogo di appartenenza di W.) la borghesia moderna madre, Wilhelm, Leonore lettera 1 Domande? Am 27. Mai [Wahlheim 2, la figlia del maestro come modello di felicità] • Des Schulmeisters Tochter : la figlia del maestro, coi suoi tre figli è un esempio di felicità elementare: ein Geschöpf, das in glücklicher Gelassenheit des engen Kreis seines Daseins hingeht. La famiglia «bucolica» contrapposta alla modernità «nevrotica». • Ich gab jeden der Kinder Einen Kreuzer – den Herrn inkommodieren : distanza di Werther rispetto al «popolo». • Simpeln Ausbrüche des Begehrens : tema del desiderio (nei bambini e in Werther), preparazione all’entrata in scena di Lotte. Werther è un hipster? http://www.youtube.com/watch?v=f3xe-Wxio1o Come l’Evgenij Onegin di Puškin, e molti altri dopo di lui • • • • • • Rifiuto della società così com’è Ritorno alla natura, ovvero a uno stato precedente della società … al quale però non appartiene (p.es. alla società agricola) Dissidio tra desiderio di appartenenza e reale non-appartenenza Capitale culturale ed economico, che lo distinguono Strategie di distinzione rispetto ai pari (abbigliamento, atteggiamenti, gusto, ecc.) Con Werther nasce la prima subcultura giovanile? Am 30. Mai [idillio e romanzo; der Bauerbursch] Lettera aggiunta nella versione del 1787. L’arte come montaggio. Una nuova tessera al mosaico. Perché viene aggiunta proprio qui? Goethe vi tratta due problemi: quello del genere letterario e quello di un’alternativa possibile alla passione di Werther. • Dichtkunst / die schönste Idylle der Welt / ich müßte die Gabe des größten Dichters besitzen : ragionamento sull’arte poetica (letteratura), il genere dell’idillio e quello del romanzo (v. slide successiva); problema di come raccontare (Ich werde, wie gewöhnlich, schlecht erzählen, und du wirst mich, wie gewöhnlich, übertrieben finden.) • Ein Bauerbursch : un nuovo personaggio. Amare come amano Werther e il Bauerbursch è rivoluzionario (un nuovo codice rispetto a quello aristocratico, a quello contadino-tradizionale, e anche a quello borghesefilisteo). Ma esorbita dall’idillio (Leib / Körper / Begierde / Verlangen). Was soll Dichtung, Szene und Idylle? Gli Idyllen di Salomon Gessner (17301788), pubblicati nel 1756, illustrati da lui, sono un successo europeo. Gessner è di Zurigo, studia da libraio (e diventerà editore), ma preferisce disegnare e godere i piaceri della campagna con gli amici (un hipster!). Nel 1772 pubblica un secondo volume di Idyllen e le Briefe über die Landschaftsmalerei. www.archive.org Salomon Gessner, Bukolische Szene, 1767 Salomon Gessner Zurückkehrender Fischer 1765-66 Domande? Riepiloghiamo • 4 maggio 1771 : colpa e fuga dalla comunità moderna (la grande città) [madre, Wilhelm, Leonore, sua sorella, l’amica della giovinezza] • 10 maggio : felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale) • 12 maggio : vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte • 13 maggio : un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico), Omero • 15 maggio : Werther scopre una nuova comunità: il popolo [la gente semplice, i bambini, la giovane servetta] • 17 maggio : un’altra comunità: la borghesia di provincia [i borghesi, il giovane V., il padre di Lotte] • 22 maggio : W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita, straniamento, melancolia, tentazione del suicidio • 26 maggio : Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio • 27 maggio : Wahlheim 2, la figlia del maestro modello di felicità [ i tre bambini, la figlia del maestro, suo marito] • 30 maggio (aggiunta 1787) : idillio e romanzo; der Bauerbursch [il garzone] La lettera del 16 giugno: incontro con Lotte Am 16. Juni [incontro con Lotte] • Tentativi di un narratore, kein guter Historienschreiber • Werther sta cercando le parole per descrivere Lotte Goethe sta cercando una lingua per rinnovare il genere romanzo • Dalle Abstraktionen al Detail ovvero dal riconoscimento alla visione • Un terzo idillio: i bambini intorno a Lotte • Elaborazione di un’immagine: p. 34 vs. p. 38 • Lettura di Toni Servillo per Radio 3 (trad. di Paola Capriolo) http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=EGi_p40M16s#t=20 19 Che cosa c’è di diverso, rispetto alle lettere precedenti? In particolare rispetto alla lettera del Bauerbursche? Werther è alle prese con il superamento di una vecchia forma d’arte (borghese), l’idillio, per una nuova forma d’arte (borghese), il romanzo. Si pone il problema di rappresentare la natura al di là di ogni forma convenzionale. Ma cosa vuol dire rappresentare la natura? Viktor Šklovskij L’arte come procedimento (1917) in I formalisti russi. Teoria della letteratura e metodo critico a cura di Tzvetan Todorov Einaudi, 1968 e sgg. [sul concetto di ‘straniamento’] L’arte secondo Šklovskij • l’arte consente il passaggio dal riconoscimento alla visione • l’arte oppone resistenza all’automatizzazione delle percezioni, e del linguaggio http://www.equazioni.org/index.php/2009/01/22/come-legge-il-nostrocervello/ • l’arte è un procedimento che permette di ottenere lo straniamento • esempi in Tolstoj: lo straniamento è rappresentare le cose «come se le vedessimo per la prima volta» (Nori) Domande? Werther e Lotte si riconoscono e si innamorano anche in quanto lettori di romanzi. Lettori esigenti alla ricerca di un romanzo di tipo nuovo. Perché Goethe insiste sul problema del romanzo? Michail Bachtin Epos e romanzo (1941) in Id., Estetica e romanzo a cura di Clara Strada Janovič Einaudi, 1979 e sgg. [sull’origine e la specificità del genere ‘romanzo’] Michail Bachtin, Epos e romanzo (1941) Secondo Bachtin il romanzo si distingue dagli altri generi letterari (e in particolare dall’epos) per 3 caratteristiche: 1. la tridimensionalità stilistica, legata alla coscienza plurilinguistica che si realizza in esso; 2. il mutamento radicale delle coordinate temporali del personaggio letterario; 3. la nuova zona di costruzione del personaggio letterario: la zona del massimo contatto col presente (l’età contemporanea) nella sua incompiutezza. «Tutte queste tre peculiarità sono organicamente collegate tra loro, e tutte sono determinate da un preciso momento di rottura nella storia dell’umanità europea: la sua uscita da una condizione semipatriarcale socialmente isolata e chiusa e il passaggio a nuovi legami e rapporti internazionali e interlinguistici». Il romanzo è il primo genere letterario «critico e autocritico», necessariamente «instabile» e «anticonvenzionale», perché «in divenire», come il «mondo moderno» di cui è il prodotto. Il romanzo del «mondo moderno» si distingue dall’epos della società patriarcale, perché annulla la distanza epica tra personaggio e lettore (che vengono così a trovarsi allo stesso livello assiologico), distruggendo la convenzione del «passato assoluto» e rappresentando invece il «presente incompiuto». Lo Herausgeber, raccogliendo le lettere di Werther e completando il racconto, scrive un romanzo di tipo nuovo. Lo inserisce in un repertorio di modelli positivi (Goldsmith, Il vicario di Wakefield) e lo distingue da un repertorio di modelli rifiutati (Miss Jenny). Allo stesso tempo prende le distanze da Werther, definendolo ein unsteter Mensch, e suggerisce così al lettore di non prenderlo a modello. Solo dopo tutto questo, inizia, con la scena del ballo, la storia d’amore tra Werther e Lotte. Domande? Articolazione della lettera 1. Warum ich dir nicht schreibe? Preambolo: difficoltà di raccontare 2. Ich schrieb dir neulich, wie ich den Amtmann S… habe kennen lernen In carrozza a prendere Lotte: preparazione (annuncio del temporale) 3. Ich war ausgestiegen, und eine Magd, die ans Tor kam Primo incontro con Lotte: scena dei bambini 4. Die Base fragte, ob sie mit dem Buche fertig wäre Viaggio in carrozza con Lotte: nascita di un’affinità (nel segno del romanzo) 5. Die zwei Herren Audran und ein gewisser N.N. Il ballo: fusione amorosa (fino alla menzione di Albert) http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=EGi_p40M16s#t=2523 6. Der Tanz war noch nicht am Ende, als die Blitze Il temporale (e il gioco degli schiaffi) + finale in duetto (Klopstock) Domande? Thomas Pavel Le vite del romanzo (2013) Mimesis, 2015 [una storia del romanzo dall’antichità ai giorni nostri, basata sul conflitto tra idealismo e realismo] «Mi sembrò che il romanzo si fosse sviluppato a partire da una tensione tra la tendenza a idealizzare il comportamento umano e il desiderio di criticarlo» (p. 12) Linea ‘idealistica’ (l’uomo può essere buono e perfezionarsi): romanzi greci (le Etiopiche di Eliodoro) e cavallereschi Cervantes: Le avventure di Persiles e Sigismonda il nuovo idealismo: Richardson e Rousseau (il cuore sensibile) Linea di mezzo: storie elegiache e pastorali Linea ‘anti-idealistica’ (l’uomo è irrimediabilmente imperfetto): romanzi picareschi, novelle Cervantes: Don Chisciotte il nuovo anti-idealismo: Tom Jones di Fielding dove sta il Werther? Leggiamo il capitolo di Pavel sul Werther, e vediamo se Pavel lo ha capito davvero, o no Cambiamo passo Dalla lettura ravvicinata (close reading) all’analisi da distanza della struttura complessiva del racconto. 8 punti da osservare nel leggere un testo letterario 1. il titolo (interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera) 2. i paratesti (dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.) 3. la focalizzazione del racconto (chi racconta? il narratore, la cornice, il tempo del racconto) 4. l’architettura del racconto (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio) 5. il tempo e il luogo del racconto (la storia e la geografia inscenati nel testo) 6. il sistema dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati) 7. la lingua del narratore e dei personaggi (e la visione del mondo sottesa a ciascuna di esse) 8. la comunità di lettori che il testo presuppone (nazione, generazione, ceto, professione, ecc.) 4° osservazione per una lettura critica (reprise) Qual è l’architettura del racconto? (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio) Erstes Buch: 4. Mai bis 10. September 1771 (39 Briefe) [1. Flucht und Naturgenuss] 4. Mai bis 30. Mai –Zeitraum: 27 Tage – 10 Briefe [2. Höhepunkt des ersten Buches: Werther liebt Lotte] 16. Juni bis 26. Juli – Zeitraum: 41 Tage – 17 Briefe [3. Werthers erste Krise: Albert tritt auf] 30. Juli bis 10. September – Zeitraum: 43 Tage – 12 Briefe Zweites Buch: 20. Oktober 1771 bis 23. Dez. 1772 (48 Briefe) [1. Erfahrungen bei Hof] 20. Oktober bis 5. Mai – Zeitraum: 198 Tage – 13 Briefe [2. Kindheitserinnerungen vor Ort und Aufenthalt beim Fürsten] 9. Mai bis 18. Juni – Zeitraum: 41 Tage – 5 Briefe [3. Untergang] 29. Juli bis 23. Dezember – Zeitraum: 149 Tage – 30 Briefe Prima sequenza narrativa: Werther in fuga a Wahlheim (registro del romanzo sociale/romanzo d’artista) • • • • • • • 4 maggio 1771 : colpa e fuga dalla comunità moderna (la grande città) 10 maggio : felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale) 12 maggio : vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte 13 maggio : un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico), Omero 15 maggio : Werther scopre una nuova comunità: il popolo 17 maggio : un’altra comunità: la borghesia di provincia 22 maggio : W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita, straniamento, melancolia, tentazione del suicidio • 26 maggio : Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio • 27 maggio : Wahlheim 2, la figlia del maestro modello di felicità • 30 maggio (aggiunta 1787) : idillio e romanzo; der Bauerbursch Juni Omero & piselli Sulla malinconia La signora M. e suo marito LETTERE DIARISTICHE Juli 2° sequenza: innamoramento: 16 giugno – 26 luglio (17 lettere) Fiaba del monte magnetico Albert è arrivato e io me ne andrò Non metta più sabbia Debolezza della capacità artistica Wilhelm, cosa è mai per il nostro cuore il mondo senza l’amore? Oggi la vedrò Richiamo all’attività (mamma) Lei è sacra per me Mi ama! Mi piace! Come si può essere così bambini! Impurità e battesimo Il dottore e i bambini Dopo il ballo Il ballo LETTERE ROMANZESCHE LETTERE LIRICHE 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Seconda sequenza narrativa: innamoramento di Werther (registro del romanzo sentimentale, in parte parodizzato) 11. Lettera a Wilhelm 16. Juni: Der Ball 12. L. a W. 19. Juni: Nach dem Ball (perdita di contatto col mondo) 13. L. a W. 21. Juni: Homer und Zuckererbsen (lode delle Einschränkungen) 14. L. a W. 29. Juni: Der Medikus und die Kinder (ancora i bambini) 15. L. a W. 1. Juli: Über die üble Laune (teoria della malinconia) 16. L. a W. 6. Juli: Am Brunnen (impurità e battesimo) 17. L. a W. 8. Juli: Wie man ein Kind ist! (bambini: pro e contro) 18. L. a W. 10. Juli: Wie sie mir gefällt! (autoriflessività della lingua) 19. L. a W. 11. Juli: Frau M. und ihr Mann (la società borghese) 20. L. a W. 13. Juli: Sie liebt mich! (doppia proiezione) 21. L. a W. 16. Juli: Sie ist mir heilig (denegazione del sesso) 22. L. a W. 18. Juli: Wilhelm, was ist unserem Herzen die Welt ohne Liebe? (ridicolo) 23. L. a W. 19. Juli: Ich werde sie sehen! (perdita di contatto col mondo) 24. L. a W. 20. Juli: Vorschlag der Mutter, mit dem Gesandten zu gehen 25. L. a W. 24. Juli: Meine vorstellende Kraft ist so schwach (fine di un artista?) 26. L. a Lotte [!] 26. Juli: Sand auf die Zettelchen [ed. 1787] (ridicolo) 27. L. a W. 26. Juli: Märchen vom Magnetenberg (presentimento di rovina) ! ! ! ! ! 13. L. a W. 21. Juni Homer und Zuckererbsen (lode delle Einschränkungen) • • • • Felicità di W. a Wahlheim I piselli: W. vive nella società partriarcale omerica I limiti del contadino vs. la mancanza di limiti del genio W. è un hipster? Werther è un hipster? http://www.youtube.com/watch?v=f3xe-Wxio1o Come l’Evgenij Onegin di Puškin, e molti altri dopo di lui • • • • • • Rifiuto della società così com’è Ritorno alla natura, ovvero a uno stato precedente della società … al quale però non appartiene (p.es. alla società agricola) Dissidio tra desiderio di appartenenza e reale non-appartenenza Capitale culturale ed economico, che lo distinguono Strategie di distinzione rispetto ai pari (abbigliamento, atteggiamenti, gusto, ecc.) Con Werther nasce la prima subcultura giovanile? 15. L. a W. 1. Juli Über die üble Laune (teoria della malinconia) • • • • • • • • Dal parroco di St., a 1 ora da Wahlheim Spontaneità di Lotte con gli anziani della comunità: il parroco I noci, simbolo del mondo tradizionale, il matrimonio La generazione successiva: Friederike e Herr Schmidt La üble Laune del fine ma malinconico Schmidt Discorso di W. contro la üble Laune Ricordo commosso di W: die Freundin meiner Jugend? W. predica bene e razzola male… è sempre contraddittorio Elementi di ridicolo nelle lettere alla fine della sequenza L’amore di W. è già denunciato come übertrieben • • • • • • 1 luglio: il malinconico W. condanna la malinconia 16 luglio: il sovreccitato W. nega la sua attrazione per Lotte 18 luglio: W. manda un servo da Lotte come surrogato 24 luglio: l’attivissimo W. confessa che non sta facendo niente 26 luglio: W. mastica la sabbia sui bigliettini di Lotte 26 luglio: W. è attratto da Lotte come da una calamita: tac! La progressione dell’amore di Werther: anabasi o catabasi? È un discorso serissimo ma anche ridicolo (> problema estetico: il romanzo, tra linea idealistica e anti-idealistica) È l’amore dell’eroe più raffinato e hip del tardo ’700 ma anche l’amore di un unsteter Mensch (> problema sociale: il borghese metropolitano, tra passato e futuro) È la fondazione dell’amore moderno (libero, incondizionato, totale) ma anche l’elaborazione di un discorso patologico e distruttivo (> problema culturale: l’amore nella modernità) AMBIVALENZA, CONTRADDIZIONE Terza sequenza narrativa: Werther e Albert (registro comico) 28. L. a W. 30. Juli: Albert ist angekommen, und ich werde gehen 29. L. a W. 8. August: Entweder-Oder 30. Abend: Mein Tagebuch 31. L. a W. 10. August: nichts Lächerlicheres: Werther und Albert 32. L. a W. 12 August: Gespräch mit Albert über den Selbstmord 33. L. a W. 15. August: Werther als Geschichtenerzähler 34. L. a W. 18. August: Die Natur als offenes Grab 35. L. a W. 21. August: Umsonst strecke ich meine Arme 36. L. a W. 22. August: Die Fabel vom Pferde 37. L. a W. 28. August: Geburtstag; die Birnen 38. L. a W. 30. August: Unglücklicher! Bist du nicht ein Tor? 39. L. a W. 3. September: Ich muß fort! 40. L. a W. 10. September: Abschied [Hollywood] ! ! ! Modi dell’oggettivazione e uso creativo dei generi letterari > bilanciamento del lirismo del punto di vista soggettivo > superamento della distinzione classica fra tragico e comico > rinnovamento delle forme del romanzo • • • • • • Lettera del 16 giugno, Il ballo: romance (verso Jane Austen) Lettera del 12 agosto, Discussione con Albert: commedia (degli equivoci) Lettera del 10 settembre, Addio: romance (verso… Hollywood!) Lettera del 15 marzo, L’incidente: romanzo sociale (verso Balzac) Indagine dell’editore (1-9): romanzo poliziesco (verso Conan Doyle) Episodio delle pistole (8.2): romanzo psicologico (verso Stendhal) Principali modi dell’oggettivazione • • • • Cornice dell’Herausgeber (avvertenza, note, indagine finale) Confronto con altri personaggi (pur se mediato da Werther) Contraddizioni di Werther stesso (di cui è inconsapevole) L’autoriflessività romanzesca del linguaggio (dialogismo) L’oggettivazione permette di uscire da una visione del mondo essenzialista, e di accedere a una visione del mondo relazionale 6° osservazione per una lettura critica il sistema dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati) Erstes Buch (4 maggio – 10 settembre 1771) 1. Werther tra borghesia e popolo : 10 lettere (1 mese) 2. Werther e Lotte : 17 lettere (2 mesi) 3. Werther e Albert : 12 lettere (3 mesi) Zweites Buch (20 ottobre 1771 – 25 dicembre 1772) 1. Werther e l’aristocrazia : 13 lettere (6 mesi) 2. Werther e gli antenati : 5 lettere (2 mesi) 3. Werther e Lotte (sposata con Albert) : 27 lettere (5 mesi) 4. Indagine sugli ultimi giorni di Werther : Der Herausgeber an den Leser + 5 lettere (ca. 1 mese) Quarta sequenza narrativa: Werther presso l’ambasciatore (registro del romanzo sociale) 41. L. a W. 20. Oktober: Beim Gesandten; Gefahr der Einsamkeit ! 42. L. a W. 26. November: Der Graf C. 43. L. a W. 24. Dezember: Der Gesandte; die fatale bürgerliche Verhältnisse; Fräulein von B. 44. L. a W. 8. Januar 1772: Was das für Menschen sind… 45. L. a Lotte 20. Januar: Vor einem Raritätenkasten, eine Marionette 46. L. a W. 8. Februar [ed. 1787]: Was das für Menschen sind…/2 47. L. a W. 17. Februar: Des Ministers sanfter Verweis 48. L. a Albert 20. Februar: Lottes Hochzeit 49. L. a W. 15. März: Der Verdruß beim Grafen C. ! 50. L. a W. 16. März: Wut und Zerstörung 51. L. a W. 24. März [nicht versendet]: Entlassung 52. L. a W. 19. April: Abschied vom Hofe Hofstadt D. (Adel) Große Stadt (Stadtbourgeoisie) Kleine Stadt (Landbourgeoisie) Wahlheim (Volk) Idealisierte Welt (Landbourgeoisie) Erbprinz Minister Gesandte Graf von C. Fräul. von B. ihre Tante Fürst ** Werther Werthers Bursche Graf von M. sein Gärtner der junge V. verzerrte Originale Dienstmädchen unsere junge Leute Werthers Tänzerin die Base Lottes Tänzer (N.N.) Herr Audran Herr Selstadt der junge W. Medikus Frau M. ihr Mann Kinder Bauern Wirtin Philipps Hans ihre Mutter ihr Mann Bauerbursch Witwe Heinrich Seine Mutter Jagdhaus Lotte Albert Lottes Vater Lottes Mutter Lottes Geschwister (Louis, Sophie, Marianne, Malchen) Obrist B. Frau von S. ihr Mann ihre Tochter Baron F. Hofrat R. seine Frau J. Adelin Frau von T. - Wilhelm Werthers Mutter Leonore ihre Schwester Werthers Freundin ertr. Mädchen ihr Geliebter Herausgeber Werthers soziale Welt Dorf St. alter Pfarrer seine Frau Friederike Herr Schmidt Heimat Werthers Vater Werthers Großmutter + Quinta sequenza narrativa: Werther alla Heimat e presso il Principe (registro religioso del pellegrinaggio) 53. L. a W. 5. Mai: Wallfahrt in die väterliche Heimat 54. L. a W. 9. Mai: Die Altväter und uns http://www.youtube.com/watch?v=JaHUKBlX3ls 55. L. a W. 25. Mai: Ich wollte in den Krieg 56. L. a W. 11. Juni: Weg vom Fürst (wissenschaftl. Wesen) 57. L. a W. 16. Juni [ed. 1787]: Ich bin nur ein Wandrer 58. L. a W. 18. Juni: Ich will nur Lotten wieder näher ! Lettera del 9 maggio 1772 Società arcaica (schiavista/feudale) Società moderna (capitalista) die patriarchalische Idee Altväter = Kinder Schiller: poesia ingenua die unerträgliche Stadt Zeitgenossen = Erwachsenen Schiller: poesia sentimentale Eingeschränktheit Beschränktheit Vertraulichkeit: Lotte mondo a misura d’uomo (metron) > FELICITÀ Ungemeßheit Unendlichkeit Unstetigkeit: Werther mondo disumanizzato (apeiron) > INFELICITÀ Bachtin: epos Bachtin: romanzo Sesta sequenza narrativa: la fine di Werther (1) (registro del romanzo sentimentale) 59. L. a W. 29. Juli: Ich – ihr Mann! 60. L. a W. 4. August: Schicksal des Weibes unter der Linde 61. L. a W. 21. August: Wie, wenn Albert stürbe? 62. L. a W. 3. September: Ich habe nichts anders als sie 63. L. a W. 4. September [ed. 1787]: Schicksal des Bauerburschen 64. L. a W. 5. September [ed. 1787]: Das Zettelchen 65. L. a W. 6. September: Der neue Frack 66. L. a W. 12. September [ed. 1787]: Der Kanarienvogel 67. L. a W. 15. September: Schicksal der Nußbäume von St. 68. L. a W. 10. Oktober: Gedankenstriche 69. L. a W. 12. Oktober: Ossian verdrängt Homer 70. L. a W. 19. Oktober: Ach, diese Lücke! 71. L. a W. 26. Oktober: O, so vergänglich ist der Mensch 72. L. a W. 27. Oktober: Ich möchte mir oft die Brust zerreißen Sesta sequenza narrativa: la fine di Werther (2) 73. L. a W. 27. Oktober abends: Ohne sie wird mir alles zu Nichts 74. L. a W. 30. Oktober: Das Zugreifen – Und ich? 75. L. a W. 3. November: Alle Schuld liegt an mir allein 76. L. a W. 8. November: Sie hat mir meine Exzesse vorgeworfen! 77. L. a W. 15. November: Zwischen Sein und Nichtsein: wie Christus 78. L. a W. 21. November: Adieu, lieber Werther! 79. L. a W. 22. November: Ich kann nicht beten: „Laß mir sie!“ 80. L. a W. 24. November: Sünde? 81. L. a W. 26. November [ed. 1787]: Dein Schicksal ist einzig 82. L. a W. 30. November: Das Schicksal des Schreibers Heinrich ! (Selbstmordgedanken) 83. L. a W. 1. Dezember: Heinrichs Leidenschaft war für Lotte 84. L. a W. 4. Dezember: Mir ist’s aus 85. L. a W. 6. Dezember: Wie mich die Gestalt verfolgt! Settima sequenza narrativa: der Herausgeber (1) (registro del romanzo poliziesco) Bericht des Herausgebers/1: Einführung (Siehe: Erste Fassung) ! Bericht des Herausgebers/2: Meinung der Freunde Alberts Bericht des Herausgebers/3: Besuch bei Lottes Vater, der Bauerbursche wird zum Mörder Bericht des Herausgebers/4: Werthers Verworrenheit [Deutung] ! 86. L. a W. 12. Dezember: Überschwemmung in Wahlheim (Selbstmordgedanken) 87. L. a W. 14. Dezember: Ich deckte ihren Mund mit Küssen (im Traum) Bericht des Herausgebers/5: Vorbereitung zum Selbstmord 88. L. a W. 20. Dezember: Nur noch vierzehn Tage Bericht des Herausgebers/6: Lottes Bitte am 20. Dezember ! Settima sequenza narrativa: der Herausgeber (2) Bericht des Herausgebers/7.1: Montag, den 21. Dezember 89. Abschiedsbrief an Lotte/1: Es ist beschlossen, ich will sterben ! Bericht des Herausgebers/7.2: Befehle; Bei den Kindern 89. Abschiedsbrief an Lotte/2: Du erwartest mir nicht! Bericht des Herausgebers/7.3: Lottes Zustand; Werthers Besuch ! Übersetzung der Gesänge Ossians/1 Bericht des Herausgebers/7.4: Bewegung beider Übersetzung der Gesänge Ossians/2 Bericht des Herausgebers/7.5: Werther! Werther! (Der Kuss) ! Bericht des Herausgebers/8.1: Dienstag, den 22. Dezember 89. Abschiedsbrief an Lotte/3: Du bist mein! Wir werden uns wieder sehen! Bericht des Herausgebers/8.2: Die Pistolen (psychologischer Roman) 89. Abschiedsbrief an Lotte/4: Du, Lotte, reichst mir das Werkzeug Bericht des Herausgebers/8.2: Letzte Briefe an Wilhelm und Albert 89. Abschiedsbrief an Lotte/5: Letzte Willen Bericht des Herausgebers/9: Tod und Begräbnis (23. Dezember) ! 7° osservazione per una lettura critica la lingua del narratore e dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui i diversi linguaggi sono contrapposti fra di loro) Riferimento teorico: • Michail Bachtin, La parola nel romanzo [1934-35], in Estetica e romanzo, Einaudi, 1979, pp. 67-230 Esempi: • il linguaggio popolareggiante-geniale di Werther (p. 84, nota 6); • i linguaggi socialmente differenziati di Werther e della servetta alla fontana (p. 13), della figlia del maestro (p. 28), della servetta di Lotte (p. 37); • il linguaggio del filisteo nella lettera sul genio (p. 24); • il linguaggio di Albert, pieno di zwar… (p. 97) Per approfondire • Johann Wolfgang Goethe, Die Leiden des jungen Werthers Paralleldruck der beiden Fassungen, Reclam, 1999 • Goethe, Werther / Lenz, L’eremita / Büchner, Lenz a cura di Iolanda Sanfilippo, Roma, Ediesse, 1997 • Audiolibro I dolori del giovane Werther (trad. Paola Capriolo, letto da Toni Servillo, Rai3) http://www.youtube.com/watch?v=d9v8Skzd4U4&feature=player_detailpage#t=3880 • Hörbuch, Die Leiden des jungen Werther (letto da Rainer) http://www.youtube.com/watch?v=2nm6WskPUr8&feature=player_detailpage#t=17625 • György Lukács, I dolori del giovane Werther, in Goethe e il suo tempo, Einaudi, 1983 [per capire gli aspetti positivi, illuministici del personaggio di Werther] • Benedetto Croce, Werther, cap. III di Goethe, Bari, Laterza, 1919 [per capire gli aspetti negativi, patologici del personaggio di Werther] 8° osservazione per una lettura critica la comunità di lettori che il testo presuppone (nazione, generazione, ceto, professione, ecc.) I giudizi sul Werther • Giudizio di G. E. Lessing (lettera del 1774) • Giudizio di J. M. R. Lenz (Briefe über die Moralität…, 1775) • Giudizio di Goethe stesso (Dichtung und Wahrheit, 1811-33) Le parodie del Werther • F. Nicolai : Die Feuden des jungen Werhers ,1775 • J. M. R. Lenz : Der Waldbruder, 1776 J. M. R. Lenz Der Waldbruder Ein Pendant zu den Leiden des jungen Werther 1776 un’apologia e una parodia del Werther, un’autoparodia e una critica a Goethe Spostamenti di Goethe e Lenz in Germania http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/65/Central_Europe_%28ethnic%29.JPG J. W. Goethe (1749-1832) 1749 nasce a Francoforte (borghese) 1765 studia diritto a Lipsia 1768 torna a Francoforte (mistica) 1770 studia diritto a Strasburgo conosce Herder ama Friederike Brion 1771 conosce Lenz 1772 perfezionamento a Wetzlar conosce C. W. Jerusalem ama Charlotte Buff torna a Francoforte suicidio di Jerusalem 1773 nozze di Lotte e Kestner esce Götz von Berlichingen 1774 scrive e pubblica il Werther 1775 ama Lili Schönemann incontra Lenz a Strasburgo si stabilisce a Weimar 1776 fa carriera come funzionario arriva Lenz e fa un’«asinata» 1777 Meister, Faust, Iphigenie J. M. R Lenz (1751-1792) 1751 nasce in Livonia, padre parroco 1765 studente prodigio, prime pubblicaz. 1768 studia teologia a Königsberg (Kant) 1771 fugge a Strasburgo (precettore) conosce Goethe, Wagner, Klinger è iniziato alle idee di Herder traduce Shakespeare 1772 deve seguire i von Kleist ama Friederike Brion 1773 scrive Über Götz von Berlichingen 1774 esce Anmerkungen über das Theater esce Der Hofmeister e Der neue Menoza decide di vivere da libero scrittore 1775 ama Cleophe Fibich scrive Briefe ü. die Moralität des Werthers polemica con Wieland Moralische Bekehrung eines Poeten difficoltà economiche 1776 scrive Der Waldbruder a Weimar: rottura con Goethe 1778 dal pastore Oberlin a Waldersbach Dobbiamo sempre, per ogni testo, osservare: 1. il titolo (interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera) 2. i paratesti (dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.) 3. la focalizzazione del racconto (chi racconta? il narratore, la cornice narrativa) 4. l’architettura del racconto (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio) 5. il tempo e il luogo del racconto (la storia e la geografia inscenati nel testo) 6. il sistema dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati) 7. la comunità di lettori che il testo presuppone (nazione, generazione, ceto, professione, ecc.) G. Lukács: Narrare o descrivere? I DESCRIVERE I NARRARE la corsa dei cavalli in Nanà di Emile Zola è una digressione virtuosistica è descritta lungamente dal p.d.v. dello spettatore la corsa dei cavalli in Anna Karenina di Lev Tolstoj è il punto cruciale del dramma è descritta due volte dal p.d.v. di Vronskj e di Anna poetica moderna casualità formalismo (simbolismo) il lettore osserva dei quadri poetica epica necessità realismo (composizione) il lettore vive degli avvenimenti* II LO SCRITTORE DI MESTIERE II LO SCRITTORE UOMO ATTIVO centralità della descrizione dopo il 1848 Flaubert, Zola, Dos Passos centralità dell’azione prima del 1848 (in Russia: 1905) Balzac, Dickens, Tolstoj, Gor’kij scrittori di mestiere eredi dell’umanesimo illuminista osservano la società borghese partecipano al cambiam. sociale criticamente dall’esterno attivamente dall’interno la posizione genera lo stile: la posizione genera lo stile: Zola Goethe* III III DESCRIZIONE ‘OGGETTIVA’ NARRAZIONE EPICA DELLA DI UNA REALTÀ STATICA REALTÀ IN MOVIMENTO i «punti culminanti» («piramide») sono nell’arte, non nella realtà la realtà è statica: «un fiume che scorre sempre uguale» scosso ogni tanto da catastrofi lo scrittore vede solo l’orizzonte della società borghese divisione tra alte d’élite e arte di massa (schematica) i «punti culminanti» («piramide») sono nella realtà e nell’arte la realtà è dinamica: le «forze motrici dello sviluppo sociale» agiscono sulle vite degli uomini* lo scrittore vede i rapporti tra gli uomini nel loro mutare una sola grande narrativa epica popolare «La descrizione è un surrogato letterario destinato a comare la mancanza del significato epico» «L’intima poesia della vita è la poesia degli uomini che lottano»* IV LE FORME DELLA DESCRIZIONE IV LE FORME DELLA NARRAZIONE «la descrizione livella ogni cosa» tempo: presente (tutto è uguale) gerarchizzazione: assente o falsa (ricorso al simbolismo) particolari: autonomizzati focalizz.: soggettiva o caleidosc. tutto è staccato e superfluo: alienazione moderna falsa oggettività (sociologismo) falsa soggettività (psicologismo) «il racconto distingue e raggruppa» tempo: pass. (si sceglie l’essenziale) gerarchizzazione: epica (rispecchia il movimento della Storia) particolari: funzionalizzati focalizzazione: onnisciente tutto è connesso e necessario: epica comunitaria vera oggettività (epica) vera soggettività (epica) «la descrizione abbassa gli uomini «la narrazione anima le cose al livello delle cose inanimate» riferendole agli uomini» metodo moderno (Dos Passos) metodo classico (Dickens)* V LA POESIA DELLE COSE V LA POESIA DELLA VITA il metodo descrittivo è inumano il metodo epico è umanistico la «poesia delle cose» non esiste (cfr. la descrizione zoliana p. 300) «le cose vivono poeticamente solo in quanto stanno in rapporto con le vicende umane» (cfr. il Laocoonte di Lessing)* anche i corpi sono descritti come nature morte anche la bellezza è relazionale (cfr. Anna Karenina) > il Lenz come narrazione epica VI LA DESCRIZIONE SURROGA UNA VISIONE DEL MONDO VI LA NARRAZIONE PRESUPPONE UNA VISIONE DEL MONDO senza concezione del mondo non c’è poetica valida agnosticismo di Flaubert* astrazione dalla vicende della vita monotonia compositiva (romanzo della delusione) eroe già morto nel capitalismo una poetica valida presuppone una concezione del mondo concezione del mondo di Gor’kij partecipaz. alle vicende della vita infinita varietà compositiva (lotta tra le classi) eroe ucciso dal capitalismo* Erich Auerbach: Il calzerotto marrone caratteristiche della prosa narrativa moderna o novecentesca (nuove forme della rappresentazione della realtà p. es. in V. Woolf, J. Joyce, M. Proust, Th. Mann, A. Gide) • l’autore/narratore passa in secondo piano, si pone «come persona che dubita, domanda, cerca» • il punto di osservazione esterno alla narrazione (il narratore onnisciente ottocentesco, con la sua visione del mondo) viene meno e si rinuncia a suscitare l’impressione di una realtà oggettiva (anzi, si elaborano strategie per suscitare l’impressione opposta) • la ricerca della verità non viene meno ma passa attraverso la «rappresentazione della coscienza pluripersonale» (la voce narrante assume di volta in volta il punto di vista di diversi personaggi) • il tempo non è più rappresentato linearmente ma nella sua «stratificazione», attraverso la contrapposizione fra «tempo esteriore» e «tempo interiore» (dei personaggi) e «digressioni» a tema apparentemente casuali • allo «sgretolamento dell’azione esteriore» corrisponde la rappresentazione di piccoli fatti apparentemente insignificanti della quotidianità, ritenuti «più importanti» delle svolte del destino • si rinuncia alla narrazione della vita nella sua totalità dinamica (Wilhelm Meister, Guerra e pace) ma si ricostruisce un mondo intero a partire dalla descrizione di una giornata o di poche ore (Ulisse, Gita al faro). Lukács non è per niente d’accordo con questa prospettiva: v. Narrare o descrivere? pp. 305 sgg. Per lui «non c’è composizione [artistica] senza concezione del mondo» e «l’intima poesia della vita è la poesia degli uomini che lottano, la poesia dei loro mutui rapporti quali si esplicano nelle loro azioni reali». Dall’Illuminismo al 1848 1771-1785: Sturm und Drang 1789: Rivoluzione francese 1785-1805: Weimarer Klassik 1795: J. W. Goethe, Wilhelm Meisters Lehrjahre (Bildungsroman) 1798-1830: Romantik 1806: Battaglia di Jena 1810: Heinrich von Kleist, Michael Kohlhaas 1816: E.T.A. Hoffmann, Der Sandmann (da Nachtstücke) 1830: Rivoluzione di luglio in Francia 1830-1848: Vormärz 1835: Georg Büchner, Lenz 1848: Moti liberali in Europa 1848: Karl Marx, Manifest der kommunistischen Partei 1854: Gottfried Keller, Der grüne Heinrich Dall’unità alla riunificazione 1871: Unificazione del Reich tedesco, Gründerzeit 1895: Theodor Fontane, Effi Briest 1901: Thomas Mann, Die Buddenbrooks 1915: Franz Kafka, Die Verwandlung 1914-1919: Prima guerra mondiale, fine degli Imperi 1929: Alfred Döblin, Berlin, Alexanderplatz 1930: Robert Musil, Der Mann ohne Eigenschaften 1933-1945: Terzo Reich 1949: fondazione di BRD e DDR 1959: Günter Grass, Die Blechtrommel (BRD) 1968: Christa Wolf, Nachdenken über Christa T. (DDR) 1975: Thomas Bernhard, Die Ursache (Österreich) 1971-81: Uwe Johnson, Jahrestage 1989-1990: Riunificazione tedesca Pierre Bourdieu, Il dominio maschile 1. Un’immagine ingrandita 1. La costruzione sociale dei corpi 2. L’incorporazione del dominio 3. La violenza simbolica 4. Le donne nell’economia dei beni simbolici 5. Virilità a violenza 2. L’anamnesi delle costanti nascoste 1. La mascolinità come nobiltà 2. L’essere femminile come essere-percepito 3. La visione femminile della visione maschile 3. Fattori di permanenza e fattori di cambiamento 1. Il lavoro storico di destoricizzazione 2. I fattori di cambiamento 3. Economia dei beni simbolici e strategie di riproduzione 4. La forza della struttura Due punti fondamentali del libro di Bourdieu per il nostro tema L’essere femminile come essere percepito l’uomo è, la donna è percepita; il corpo-per-gli-altri [Lotte], interesse delle donne per l’amore romantico [Karoline] La visione femminile della visione maschile Virginia Woolf, To the Lighthouse: l’uomo visto come bambino che gioca a fare l’uomo [Werther]; le donne non sono irretite dai giochi dei maschi [Wolf] Il terzo punto lo pone Christa Wolf: le donne e la letteratura «Prima di potere scrivere si deve vivere, è un’osservazione banale e concerne sia le donne che gli uomini. Le donne hanno vissuto a lungo senza scrivere; poi hanno scritto – mi si consenza l’espressione – vivendo e per vivere. Lo fanno ancora oggi, anzi oggi ricominciano» (L’ombra di un sogno, p. 9) La Germania divisa nel 1945 e la DDR (Deutsche Demokratische Republik) Christa Wolf (1929-2011) Traiettoria di Christa Wolf 1929: nasce a Landsberg an der Warthe, oggi Gorzów Wielkopolski 1945: sfolla in Meclemburgo, a Gammelin (Schwerin) 1949: si iscrive alla SED (resta iscritta fino al 1989) 1949-1953: studia germanistica a Jena e Lipsia 1953: si laurea con Hans Mayer (Problemi del realismo nell’opera di Hans Fallada) 1953-1957: collaboratrice dello Schriftstellerverband 1955-1977: è membro del presidio dello Schriftstellerverband 1958-1959: redattrice della rivista «neue deutsche literatur» 1959-1962: è lettrice del Mitteldeutscher Verlag di Halle 1959-1962: lavora nella fabbrica di vagoni di Ammendorf (Bitterfelder Weg) 1961: pubblica Moskauer Novelle 1962: inizia la carriera di freie Schriftstellerin 1963: pubblica Der geteilte Himmel 1963-1967: è candidata al Comitato centrale della SED 1965: scrive Juninachmittag, inaugurando la sua nuova prosa 1965: difesa di Rummelplatz di Werner Bräunig e XI Plenum 1968: scrive Lesen und schreiben 1968: pubblica Nachdenken über Christa T. 1976: pubblica Kindheitsmuster 1976: Wolf Biermann viene privato della cittadinanza della DDR inizia le sue ricerche sui romantici 1978: pubblica Der Schatten eines Traums, antologia della Günderrode 1979: pubblica Kein Ort. Nirgends 1980: le viene assegnato il Georg-Büchner-Preis 1983: pubblica Kassandra 1989: pubblica Sommerstück 1990: partecipa alla rivoluzione democratica nella DDR scrive un progetto di costituzione 1991: viene attaccata dalla stampa come «poetessa di Stato» della DDR 1996: pubblica Medea 2003: pubblica Ein Tag im Jahr 2010: pubblica Stadt der Engel Karoline von Günderrode (1780-1806) 1780: nasce in una famiglia dell’aristocrazia francofortese decaduta 1797: viene accolta nella Damenstift evangelica di Francoforte; studia letteratura e filosofia, si appassiona alla Rivoluzione francese 1800: si innamora di Carl von Savigny; frequenta i circoli romantici 1804: pubblica Gedichte und Phantasien con lo pseudonimo di Tian 1804: si innamora di Friedrich Creuzer 1806: si uccide 1840: Bettine von Arnim pubblica il romanzo epistolare Die Günderode 1978: Christa Wolf la riscopre nel saggio-antologia L’ombra di un sogno L’ombra di un sogno: i problemi definiti da Christa Wolf • possibilità (storica) dell’accesso delle donne alla scrittura: il caso della Günderrode (prima della Woolf e della Frauenliteratur) [30] • la generazione dei romantici, tra utopia (la Rivoluzione francese) e utilitarismo borghese (arricchitevi!): la situazione nella DDR • la sperimentazione di forme di vita nuove (comunitarie) in cerchie di amici che includono le donne (da KON a Sommerstück) • la critica femminile alla forma di vita borghese patriarcale attraverso Karoline e Lisette (da KON a Kassandra) [27] • l’amore come tema rivelatore: dimmi come ami e ti dirò in quali rapporti sociali sei irretito: Karoline e Savigny (L’ombra di un sogno), Karline e Creuzer (Werther al femminile) [46-48 + 52] Heinrich von Kleist (1777-1811) 1777 nasce a Francoforte/Oder da una famiglia dell’aristocrazia militare decaduta 1792 entra nel Reggimento della Guardia, combatte contro la Francia di Napoleone 1799 lascia l’esercito per lo studio (Kant) e la letteratura (come Lenz!) 1800 si fidanza con Wilhelmine von Zenge 1801 viaggio a Parigi con la sorella Ulrike, legge Rousseau, lavora a Robert Guiskard 1803 pubblica Die Familie Schroffenstein, vuole entrare nell’esercito francese, ha un esaurimento a Magonza 1804 accetta un posto di funzionario in Prussia (come Werther!) 1805-1810 pubblica i suoi capolavori: Kohlhaas, Penthesilea, i racconti, ecc. 1811 il suo giornale Berliner Abendblätter è censurato, lo Homburg vietato, povero e misconosciuto si uccide con Henriette Vogel sul Wannsee Dobbiamo sempre, per ogni testo, osservare: 1. il titolo (interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera) 2. i paratesti (dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.) 3. la focalizzazione del racconto (chi racconta? il narratore, la cornice, il tempo del racconto) 4. l’architettura del racconto (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio) 5. il tempo e il luogo del racconto (la storia e la geografia inscenati nel testo) 6. il sistema dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati) 7. la lingua del narratore e dei personaggi (e la visione del mondo sottesa a ciascuna) 8. la comunità di lettori che il testo presuppone (nazione, generazione, ceto, professione, ecc.) 1. Il titolo Kein Ort. Nirgends : οὐ (“kein") and τόπος (“Ort"). L’utopia presa alla lettera: i luoghi di Kleist e Günderrode (v. punto 5). L’utopia definita ca Ch. Wolf in L’ombra di un sogno (p. 21) attraverso Das älteste Systemprogramm des deutschen Idealismus scritto da Hegel, Schelling e Hölderlin allo Stift di Jena, 1794-95. Come deve essere il mondo per essere morale? Lo stato cesserà di esistere, la ragione sostituirà la bigotteria della religione, la poesia sarà maestra dell’umanità per giungere all’idea che concilia tutti. «Allora saremo tutti uniti non più nel disprezzo né nel terrore cieco del popolo di fronte ai suoi saggi e ai sacerdoti. Allora solo sarà possibile l’uguale sviluppo di tutte le energie, del singolo come di tutti gli individui. Nessuna energia verrà più soffocata e regneranno sovrane la libertà e l’uguaglianza degli spiriti». Tre livelli di utopia: - il luogo (che non c’è) della libertà di seguire la propria vocazione artistica - il luogo (che non c’è) dell’uguaglianza tra uomini e donne (Frauenliteratur) - il luogo (che non c’è) della comunità di liberi ed eguali (la DDR) 2. I paratesti Due frasi: di Kleist e di Günderrode, disposte come in un dialogo. Il libro è il dialogo immaginato tra questi due personaggi, o meglio: inizia con il lento riconoscimento tra i due, nel salotto del borghese Merten, e finisce con la lunga passeggiata sotto braccio, in una conversazione sempre più intima e alta. Il contenuto: per entrambi i personaggi una scissione interiore (sentita come interiore, ma di origine sociale). Kleist: il seme di un frutto del sud in una terra del nord; Günderrode: i due «io» che si guardano l’un l’altro. Ma anche: Herz (lui) e Sarg (lei). Non: amore e morte (generico! nel romanzo non è tematizzato l’amore infelice di Günderrode), ma: estraneità «utopica» di due artisti ai valori delle loro comunità - che li conduce alla morte. Devono essere un uomo e una donna: per la tematica impostata dalla Wolf. Che differenza sociale tra artista uomo e artista donna? 3. La focalizzazione Tempo della narrazione: rinuncia al potenziale distanziante del passato; tutto è al presente. ich OGGETTI DELLA NARRAZIONE erlebte Rede PERSONAGGI: (KLEIST) (GÜNDERRODE) SAVIGNY BRENTANO WEDEKIND GUNDA BETTINE LISETTE ECC. + LUOGHI MOMENTI EVENTI ECC. ICH 1: KLEIST er AUTORE: CHRISTA WOLF direkte Rede NARRATORE: WIR wir erlebte Rede Cancellazione della distanza fra autore (Ch.W.), narratore (wir), personaggi (K. & G.) e lettori (wir). Cfr. Lukács e Auerbach. sie ICH 2: GÜNDERRODE ich direkte Rede Attraverso questa focalizzazione tutti – narratore, protagonisti, lettore – vengono a trovarsi dalla parte dell’utopia, tra gli individui ai margini della comunità, che nel futuro ne saranno al centro. Wer spricht? (p. 6) Fin dall’inizio la difficoltà di capire chi sta parlando, a chi sta parlando è enunciata come una caratteristica fondamentale del testo. Le frasi spesso rimangono sospese in uno spazio comunicativo indeterminato, ma sempre riferito alle tre voci principali: Kleist, Günderrode e il «noi» narrante. Le tre «coscienze» vengono così unificate dagli stessi pensieri, come in una comunanza di spirito e di visione del mondo. Vediamo un tipico caso di transizione. (a) Das Fräulein am Fenster verstellt mir den Blick auf die Landschaft. (b) Ja: die unbedingte Richtigkeit der Natur. (c) Die Günderrode, überempfindlich gegen das Licht, bedeckt die Augen mit der Hand, tritt hinter den Vorhang. (d) Wert ist der Schmerz, am Herzen der Menschen zu liegen, und dein Vertrauter zu sein, o Natur! (e) All die Tage über geht mir die Zeile nicht aus dem Kopf. Der verrückte Dichter. Zuspruch suchen bei einem Wahnsinnigen - als wüst' ich nicht, was das bedeutet. (a) parla Kleist (ich) (b) parla Kleist, Günderrode o il «noi»? (frase nominale) (c) parla il «noi» (sie) (d) parla Günderrode: citazione da Hölderlin (frase vocativa) (e) parla Günderrode (ich) 4. L’architettura del racconto prologo [p. 5, dell’edizione Aufbau 1979] Winkel am Rhein, salotto di Joseph Merten, un giorno del giugno 1804 ore 14.30: interesse fra K & G [7], le ore sono scandite da una pendola presenti Wedekind, Clemens, Bettina, Sophie, gli Esenbeck, le Servière ore 15.00: entra in scena Savigny (con Gunda); viene servito il tè [20] progressivo avvicinamento di K & G, rivelati come artisti ore 16.00: compare il pugnale di Karoline [63] prime parole tra K & G; dialogo Savigny-K sul rapporto tra idee e realtà dialogo onirico (Traumgespräch) Savigny-G sulla loro intimità (a cui K. assiste) dialogo K-G sulla precarietà; dialogo Savigny-G sul loro amore (resa dei conti) ore 16.30: l’episodio del cane Bello [89] dialogo sulla crisi di K, sulla vocazione artistica, sulla ricerca di una comunità ideale, l’angoscia senza nome, la grettezza del sistema commerciale prussiano; a tavola [103] G viene messa a nudo da Clemens, che legge una sua poesia ore 17.00: passeggiata sul Reno, ins Freie [111] apologia del presente (Merten); dialogo sulla scienza, il progresso e l’arte al crepuscolo: grande dialogo a braccetto tra K & G [121] mentre tutti gli altri personaggi sfumano sullo sfondo; temi del dialogo: la morte di Goethe, il Tasso, il bene e il male, «noi soffriamo dei mali del nuovo», la nostalgia di una vita normale, G usa il «noi» per indicare se stessa e K, 3 desideri, una macchina spinta al massimo e frenata, l’asino di Butzbach e il caso cieco, Ulrike travestita da uomo, donne e uomini, le leve e le stanghe dietro le quinte, trasgredire l’ordine, i corpi di K e G, la donna che accolse K in fuga da Parigi, odio per Goethe, ambizione, la ristrettezza dell’esistenza di G, uomini e donne spaccati al loro interno in uomini e donne, un presentimento di quella vita che merita di portare questo nome, vita invivibile: nessun luogo, da nessuna parte, si scrutano senza maschere, il «noi» prende la parola, i limiti imposti agli uomini e alla donne, wer spricht?, rinunciare all’oggi per i posteri, appoggiarsi alle strutture ausiliarie o negarle, il problema di Roberto il Guiscardo: una profezia ingannevole? (Glaube), Napoleone (Delitto e castigo), irrealizzabilità dell’utopia?, grande risata liberatoria. epilogo: il «noi» prende la parola [173] riorientamento, scioglimento della crisi, buio, congedo, «Wir wissen, was kommt» 5. Il tempo e il luogo Tempo: giugno 1804, tutto accade in un pomeriggio, dalle 14.30 al tramonto Luogo: geografia dell’Europa, 1804 e 1978 PRUSSIA BERLINO Kleist comunità originaria problematica FRANCIA PARIGI Rousseau Napoleone comunità provvisoria sperimentale IL RENO Winckel am Rhein Merten e gli altri SVIZZERA DDR Christa Wolf wir FRANCOFORTE Günderrode comunità futura utopica KEIN ORT luogo dell’utopia Kleist Günderrode wir 6. Il sistema dei personaggi Karoline von Günderrode Karolines Bruder Carl von Savigny Gunda von Savigny (geb. Brentano) Bettina Brentano Clemens Brentano Sophie Brentano (früher Mereau) Paula & Charlotte Servière Christian Nees von Esenbeck Lisette Nees von Esenbeck (geb. von Ditfurth) Junger Mann (bei den Leonhard) Joseph Merten Marie (Dienstmädchen) Heinrich von Kleist Ulrike von Kleist Wilhelmine von Zenge Napoleon Bonaparte Pfuel, Freund von K. Carl August von Struensee Hofrat Wedekind Frau Wedekind Johann Wolfgang Goethe Pfarrer von Wiesbaden Christoph Martin Wieland Marianne, seine Tochter Shakespeare Friedrich Schlegel Jean-Jacques Rousseau Johann Heinrich Voss Johannes von Müller Friedrich Schelling (Friedrich Hölderlin) Bello, der Hund Alten, Kinder, Leute 7. La lingua Il «noi» e i due protagonisti parlano la stessa lingua, la lingua dell’utopia. Molte delle frasi pronunciate da K & G sono tratte dai loro scritti (lettere, poesie, racconti, ecc.). Nell’insieme si produce però un effetto di omogeneizzazione della lingua dei K & G storici, proprio al fine di produrre una lingua comune dell’utopia. Gli altri personaggi parlano le lingue del tempo: Savigny quella del diritto, Merten quella del commercio, Esenbeck quella della scienza accademica. Sono, nell’insieme, i linguaggi della razionalità e del paternalismo borghese, che si impongono come lingua della «realtà». Clemens Brentano e alcuni personaggi femminili (Lisette, Bettine) parlano invece la lingua del romanticismo, che ha qualcosa in comune con quella di K & G. Artista e comunità nella prosa narrativa tedesca: un concetto fondamentale Il concetto di comunità va inteso al plurale! Il rapporto non è mai tra individuo (l’artista) e un mondo unitario, compatto, che lo accoglie o lo respinge. Ciascun individuo, fin dalla nascita e poi attraverso le sue esperienze, si trova a partecipare di diverse comunità: la famiglia, la scuola, il paese o la città, la classe sociale, la chiesa, la professione, gli amici, lo stato, le comunità sovranazionali, l’umanità intera. Con tutte queste – che a loro volta andrebbero considerate al plurale (le famiglie, le città, le chiese, le professioni, ecc.) – intrattiene rapporti armonici e/o conflittuali, che la finzione letteraria rappresenta attraverso gruppi di personaggi, luoghi, linguaggi, simboli e perfino (o in primo luogo) attraverso la focalizzazione della narrazione (‘io’ e ‘noi’, plurivocità della coscienza, tempo presente e passato, ecc.) Dall’essenzialismo alla relazionalità: una rivoluzione epistemologica Vorrei che di queste lezioni rimanesse soprattutto un modo di confrontarsi con il testo letterario. Che non va inteso come un sistema di punti fissi, congiungendo i quali è possibile giungere a un significato dato una volta per tutte, ma come un campo di forze dinamico, che a ogni pagina, a ogni frase, muta, instaurando nuove relazioni. Il testo letterario non è un gioco enigmistico o un’equazione da risolvere una volta per tutte e poi mettere da parte, ma uno spazio di possibilità (Büchner: Möglichkeit des Daseins) da tornare continuamente a frequentare, perché, specialmente quando siamo di fronte a un classico, al mutare del nostro posizionamento (delle nostre esperienze) ci rimanderà una rappresentazione sempre diversa e più ricca di rapporti fra l’individuo e le comunità di cui partecipa. Concezione essenzialista e statica: il testo letterario come sistema di punti fissi che basta ricomporre per scoprire il «significato» dell’opera, come in un gioco enigmistico (Werther è positivo, Werther è negativo, Werther è un «genio», Albert è un «filisteo», il Werther «vuol dire» questo, Lenz «impazzisce», ecc. ecc.) Concezione relazionale e dinamica: il testo letterario come un campo di forze che si modificano col procedere della narrazione (ma anche aggiungendo o togliendo un qualsiasi elemento e perfino col mutare del posizionamento del lettore!) Allora ogni interpretazione è ugualmente legittima? No. Perché alcune interpretazioni (certo: più di una) trovano riscontro nel testo, altre non lo trovano affatto. Generalmente siamo noi che proiettiamo sul testo quello che vogliamo vederci, i nostri problemi, i nostri interrogativi: e questo è un punto di partenza assolutamente legittimo. Ma se leggiamo il testo con cura, facendo attenzione non alle singole frasi staccate che „ci vengono incontro“ confermandoci nel nostro pre-giudizio, ma a tutti gli elementi che lo compongono (vedi la lista degli 8 punti!), allora dovremo confrontare il nostro pre-giudizio con rappresentazioni del problema diverse e impreviste, e nel migliore die casi dovremo rivederlo, arricchirlo, rendendolo più complesso e „adeguato alla realtà“ (per questo è così cruciale il problema, non solo artistico, della „rappresentazione della realtà“). Indicazioni per l’esame L’esame sarà orale, in italiano (o in tedesco, per chi lo preferisce) Si svolgerà in tre parti: • una domanda su uno dei tre testi letti in classe (che solo ora sono da cominciare a leggere davvero) • una domanda sulla Breve storia della letteratura tedesca (da studiare per periodi e problemi, buoni e cattivi!) • una domanda su uno dei due testi critici a scelta (provando ad applicarli alla lettura dei primi tre testi) Gli appelli sono il 12 gennaio e il 2 febbraio