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bullismo - A. Balzico
“Star Bene Insieme” Servizio Adolescenti ASL Salerno Unità Didattica “Costruzione del Gruppo Classe” Integrazione gruppo classe - Costituzione -Spazio Classe Obiettivi: Diffondere la conoscenza del fenomeno del bullismo nella Comunità. Prevenire l’insorgere delle dinamiche bullistiche intervenendo sin dalle prime fasi di costituzione del gruppo classe. È fondamentale che sia subito chiarito che è importante star bene insieme e che quindi azioni di prepotenza non saranno tollerate. Costruire un clima di classe positivo utilizzando il “Dialogo” per porre le basi di una cultura solidaristica. Patto di Corresponsabilità Scuola/famiglia. U.D Costruzione del Gruppo Classe I Modulo “Integrazione gruppo classe” Rafforzare le competenze per il miglioramento del clima di classe, attraverso una comunicazione efficace e l’ascolto attivo. Bullismo e modalità di intervento. Fornire agli insegnanti gli strumenti per l’individuazione precoce di situazioni a rischio bullismo. Rendere consapevole la scuola del ruolo che ogni attore può avere nel sostenere o risolvere situazioni di prepotenza e prevaricazione. U.D. Costruzione del Gruppo Classe II Modulo “La Costituzione della Classe”- Trasferire agli insegnanti le strategie per individuare e definire con gli alunni le Regole della classe attraverso una riflessione pro sociale, finalizzate alla realizzazione e tutela di un clima di classe sereno. Identikit del docente interessato: le competenze di ascolto, le competenze di risoluzione dei problemi (messaggio-io, problem solving). U.D. Costruzione del Gruppo Classe III Modulo “Spazio Classe” indirizzato alla verifica del clima di classe attraverso incontri settimanali/quindicinali. Fornire ai docenti gli strumenti idonei per la conoscenza delle dinamiche relazionali all’interno del gruppo classe utilizzando il circle time, il sociogramma, e/o questionari per la rilevazione di comportamenti bullistici, la cassetta della posta. Applicazione di alcune life skills nella classe: potenziare l’autostima aumentando la capacità di esprimersi in modo assertivo; accrescere la capacità comunicativa e di empatia; potenziare le competenze di auto e mutuo aiuto rafforzando i comportamenti pro sociali. Il progetto “Star Bene Insieme” propone uno stile educativo cooperativo basato sul: • Rispetto • Valorizzazione • Gratificazione • Responsabilizzazione Al fine di ottenere motivazione, condivisione e collaborazione dalla classe Obiettivo I Modulo UD “Costruzione gruppo classe” Contrastare l’incertezza, l’angoscia del “Gruppo” e la conseguente produzione di aggressività fin dalla nascita del gruppo classe attraverso: L’interesse degli insegnanti per il benessere degli studenti e per le relazioni di classe L’esplicitazione del collegamento tra salute e l’integrazione nel gruppo classe La costruzione insieme ai ragazzi delle Regole della classe in base ai loro impegni etici personali che verranno discussi insieme (La Costituzione della classe) La volontà di prevenire la formazione di dinamiche bullistiche, attraverso la creazione di un clima di classe positivo Obiettivo II Modulo U.D. Spazio Classe Aprire uno spazio settimanale/quindicinale non didattico di un’ora, chiamato “Spazio Classe”, dove periodicamente confrontarsi con attività diverse anche proposte da loro. Spazio dove si potrà verificare la qualità delle relazioni in classe e implicitamente il rispetto degli impegni presi; La finalità è promuovere competenze prosociali (ascolto, rispetto, aiuto verso gli altri), responsabilizzare i ragazzi alla gestione del clima di classe I Modulo Unità Didattica (U.D.) “Costruzione del Gruppo Classe” Prevede n. 2 incontri con gli alunni Momento fondativo della cultura della classe orientato alla responsabilizzazione attraverso il “Dialogo”, l’impegno e l’etica. • • • • Si spiega il legame tra salute e il positivo inserimento sociale Si illustrano le dinamiche bullistiche Si chiarisce che gli atti di bullismo producono malattia e sono quindi banditi dal contesto della classe Si definiscono le Regole della classe “La Costituzione”. Definizione salute dell’OMS “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità” Primo incontro con la classe Metodologia e fasi dell’incontro 1. Definizione delle regole fondamentali del circle time 2. Definizione di benessere salute dell’OMS e di bullismo (interattiva- chiedere aiuto alla classe per definire i concetti) 3. Riflessione pro-sociale: “Come desiderate impostare le relazioni future di classe? Come desiderate sentirvi in questa classe durante questi anni? Bene o male ?”. Questa manifestazione di interesse per le relazioni di classe fa ottenere un immediato rasserenamento. 4. Si apre una discussione in circle time sul concetto di salute (benessere fisico, psichico e sociale e interdipendenza l’uno dall’altra). 5. Successivamente vengono poste domande con l’obiettivo di far comprendere alla classe che la salute di ognuno dipende dalla propria integrazione nel gruppo classe, chi agisce contro l’integrazione del gruppo classe danneggia il loro stato di salute. (Pag 108 unità didattica) 6.Si affronta con la classe la definizione del fenomeno bullismo “Chi pensa che sia giusto fare così tanto male ad un compagno di classe?” “Cosa c’è di eroico nel prendersela con qualcuno meno forte di noi?” II incontro con la classe La Costituzione RIFLESSIONE PROSOCIALE (parte cruciale per la riuscita dell’intervento, i ragazzi vanno motivati efficacemente) “Cosa posso impegnarmi a fare a partire da oggi per creare un clima di benessere nella classe?” “Cosa mi aspetto dagli altri e cosa sono disposto a dare io per creare una bella classe?” Impegni scritti anonimi vengono rimescolati e a turno ognuno legge un impegno e i conduttori dopo aver valorizzato ogni contenuto espresso invitano la classe a commentarli RIFLESSIONE PROSOCIALE Un conduttore cerca di estrapolare le parole e i concetti chiave mentre l’altro trascrive ogni sintesi di impegno su di un foglio grande. (Ricondurre gli impegni in categorie pag. 114) Da qui si arriva a sintetizzare ogni impegno in una linea di condotta condivisa. Gli impegni si trasformano da individuali in collettivi perché attraverso il dialogo diventano del gruppo producendo una lista che alla fine diverrà la Costituzione della classe. Umanizzazione dei rapporti all’interno della classe (etica personale) (Azione rafforzata nella seconda parte dell’U.D. Spazio Classe) La “Costituzione della Classe” Fase del cartellone e dei gruppi Individuazione dei gruppi di lavoro I gruppo: trascrive titolo e gli impegni della classe su un cartellone; II gruppo: decora con una cornice fatta con tutti i bigliettini anonimi; III gruppo: decora con disegni di fantasia. Secondo incontro con la classe Riprendere “La Costituzione” dal cartellone effettuato Elezione dei garanti della “Costituzione” che avranno il compito di ricordarla a chi la trasgredisce Autocandidature motivate Elezione a maggioranza per alzata di mano L’identikit del “docente interessato”: Scrivere e descrivere le caratteristiche, le abilità, le competenze, le doti e le qualità personali che deve avere un docente promotore di benessere a scuola II MODULO Seconda parte unità didattica “Il tempo della classe” Verifica dell’andamento della classe con incontri settimanali o quindicinali di un docente con la classe con giochi socializzanti di gruppo per rinsaldare l’integrazione e verifica del rispetto della Costituzione. Costruzione di una cassetta della posta: ognuno è invitato quando ne ha voglia di esprimere in maniera anonima delle difficoltà che incontra nella classe. Una volta a settimana l’insegnante legge i bigliettini. Programmare attività concrete di aiuto reciproco come accompagnare i ragazzi presi di mira, supportarli rispetto a difficoltà scolastiche e altre attività di aiuto rispetto ai bisogni emergenti I docenti che seguono la classe si tengono in contatto con i conduttori dell’incontro iniziale al fine di tenerli informati dell’andamento del gruppo classe ed affrontare eventuali problemi di socializzazione che possono incorrere. Competenze (Life skills) Autoconoscenza e conoscenza Comunicazione efficace Pensiero critico Gestione dello stress Empatia Problem solving Life Skills Empatia Autostima Assertività Gestione del confronto e dello stress DEFINIZIONE DI BULLISMO UNO STUDENTE È OGGETTO DI AZIONI DI BULLISMO, OVVERO È PREVARICATO O VITTIMIZZATO, QUANDO VIENE ESPOSTO RIPETUTAMENTE, NEL CORSO DEL TEMPO, ALLE AZIONI OFFENSIVE MESSE IN ATTO DA PARTE DI UNO O PIÙ COMPAGNI. OLWEUS Il bullismo è un abuso di potere. Secondo gli studi che per primi hanno affrontato questo problema , perché una relazione tra soggetti possa prendere questo nome devono essere soddisfatte tre condizioni: 1.si verificano comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta 2.queste azioni sono reiterate nel tempo 3.sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli) ed uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi (vittime). TIPOLOGIE DI BULLISMO È UTILE DISTINGUERE TRA BULLISMO DIRETTO, CHE SI MANIFESTA IN ATTACCHI RELATIVAMENTE APERTI NEI CONFRONTI DELLA VITTIMA, E BULLISMO INDIRETTO, CHE CONSISTE IN UNA FORMA DI ISOLAMENTO SOCIALE E IN UN’INTENZIONALE ESCLUSIONE DAL GRUPPO. PER QUANTO SIA MENO VISIBILE, È IMPORTANTE PRESTARE ATTENZIONE ANCHE ALLA SECONDA FORMA DI BULLISMO. I PROTAGONISTI DEL BULLISMO Ad una prima osservazione i ruoli in gioco si direbbero il bullo e la vittima, ma è già abbastanza chiaro che le cose non sono così semplici. Tra gli attori di prepotenze si distingue[1]: -il bullo leader, ideatore delle prepotenze (non sempre perpetratore); -i gregari, che partecipano alle prepotenze sotto la sua guida; - gli osservatori -i sostenitori, coloro che assistono senza prendere parte all’azione ma sostenendola attivamente con incitamenti, risolini e via di seguito. Il fatto che gli studi sul bullismo li includano tra gli autori di prepotenza dà un’indicazione chiara di quanta responsabilità si voglia restituire a chi guarda, cioè a chi in buona misura contribuisce a determinare il fenomeno aggravando la situazione della vittima e costruendo aspettative di ruolo verso i bulli che si espongono maggiormente. Tra le vittime si parla di: -vittima passiva, che subisce le prepotenze senza riuscire a reagire; -vittima provocatrice, che ingaggia duelli serrati con il bullo, stuzzicandolo, fino a che questo non risponde con un’azione di prepotenza. Infine gli astanti: -gli spettatori neutrali che non prendono una posizione di fronte alle prepotenze o che non sono mai presenti agli episodi; i difensori della vittima, gli unici ad assumersi il rischio di andare contro corrente di fronte all’autorità del più forte e a vivere la scuola in modo non schizofrenico, con una coerenza di fondo tra ciò che si mostra nel rapporto con gli adulti e ciò che si incarna nella relazione con i compagni ALCUNI FATTORI A RISCHIO … RICONDUCIBILE AL CONTESTO FAMILIARE la qualità dell’interazione familiare lo stile educativo dei genitori il clima familiare il sistema dei valori della famiglia il contesto familiare come sistema comunicativorelazionali (affettiva,comunicativa,educativa ed organizzativa) RICONDUCIBILE ALL’AMBIENTE SCOLASTICO lo stile di conduzione della classe i valori educativi della scuola lo stress del gruppo la struttura fisica e organizzativa ALCUNI FATTORI A RISCHIO … RICONDUCIBILE ALLE CARATTERISTICHE PERSONALI le caratteristiche individuali la diversa capacità dei soggetti di riconoscere le emozioni degli altri (empatia) la consapevolezza di riconoscere gli atti subiti e agiti RICONDUCIBILE ALLA DIMENSIONE SOCIO-AMBIENTALE il modello generale e specifico di socializzazione a cui si è esposti il grado di aggressività/conflittualità del gruppo scolastico il livello di anomia dell’ambiente scolastico SISTEMA CLASSE FAMIGLIE ALUNNI FAMIGLIE ALUNNI FAMIGLIE ALUNNNI FAMIGLIE ALUNNI GRUPPO CLASSE VITTIME BULLO ASTANTI ALTRI ALUNNI CONSIGLIO DI CLASSE DOCENTI DIRIGENTE SCOLASTICO COLLEGIO DOCENTI PERSONALE NON DOCENTE Schema profilo della classe Profilo alunni Manifestazione disagio Storia della classe Stile educativo familiare e modalità relazionali Profilo della classe Potere nella classe dinamiche relazionali Conoscenza dei ragazzi Profilo genitori Profilo docenti Profilo didattico Gestione della classe SISTEMA SCUOLA FAMIGLI E ALUNNI FAMIGLI E ALUNNI FAMIGLI E ALUNNI COLLABORATORI ESTERNI MINISTERO PLESSI E CLASSI (ALUNNI E DOCENTI) DIRIGENTE SCOLASTICO COLLEGIO DOCENTI CONSIGLI DI CLASSE PERSONALE NON DOCENTE REVISORI DEI CONTI UFF.SCOLASTICO REGIONALE CSA SINDACATI IL BULLISMO: CAMPIONE NAZIONALE CAMPIONE NAZIONALE Indice di presenza reale Primarie Secondarie di primo grado Secondarie di secondo grado VITTIME VITTIME VITTIME 40% 26% 19% BULLI BULLI BULLI 27% 20% 17% DATI INTERNAZIONALI Italia 41 26 Finlandia 6 Canada 20 Giappone 12,5 Inghilterra 27 Spagna 15 Irlanda 8 Norvegia 15 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 TIPOLOGIE DI BULLISMO TIPOLOGIA BULLISMO prepotenze subite Primaria Secondaria 1° grado Ti hanno fatto dei dispetti 26,2% 21,2% Ti hanno fatto male (picchiato, dato spintoni, fatto cadere, …) 26,3% 9,9% Ti hanno insultato o detto brutte cose 42,9% 38,4% Hanno preso le tue cose di nascosto (o rubato) 18,5% 14,6% Ti hanno escluso e isolato 31,6% 23,2% Hanno detto bugie su di te 45,5% 49,0% Ti hanno preso in giro (per il colore della tua pelle, per il tuo aspetto fisico, per i tuoi risultati a scuola, sulla tua famiglia, perché non sei bravo nei giochi, nelle attività sportive, …) 39,1% 47,7% 6,9% 5,3% Altro (scrivi cosa): I LUOGHI DEL BULLISMO alle secondarie prima seconda terza In classe durante le ore di lezione 21,6% 23,8% 26,4% In classe durante il cambio dell’ora 40,0% 32,5% 30,0% Nei bagni, negli spogliatoi, in altri locali isolati 32,0% 21,4% 12,7% A scuola o in cortile, durante l’intervallo 48,8% 40,5% 41,8% Nei momenti di entrata e di uscita 25,6% 21,4% 13,6% In palestra 20,0% 12,7% 13,6% Nel tragitto casa – scuola 17,6% 14,3% 17,3% 9,6% 10,3% 6,4% 215,2% 177,0% 161,8% Su 125 casi validi Su 126 casi validi Su 110 casi validi In un altro posto Total PERCEZIONE DEL BULLISMO DA PARTE DEI DOCENTI Frequency Percent Valid Percent quando, tra due alunni, uno è decisamente inferiore all’altro per forza e abilità fisiche, e le prepotenze sono continuative e ripetute 270 41,8 43,5 quando le prese in giro o le aggressioni sono particolarmente pesanti 302 46,7 48,6 quando tra due alunni c’è un rifiuto reciproco 35 5,4 5,6 solo quando tra due alunni c’è un’aggressione fisica 14 2,2 2,3 621 96,1 100,0 25 3,9 646 100,0 Total Missing Total La maggior parte degli insegnanti pensa si tratti di bullismo solo quando le prese in giro o le aggressioni sono particolarmente pesanti, ma un altro 43,5% descrive il fenomeno proprio come è inteso in letteratura: quando cioè una prepotenza ha le caratteristiche di asimmetria, continuità nel tempo e sistematicità. Luoghi delle prepotenza Luoghi % In classe durante le ore di lezione 29% In classe durante il cambio dell’ora 39% Nei bagni, negli spogliatoi, in altri locali isolati 16% A scuola o in cortile, durante l’intervallo 43% Nei momenti di entrata e di uscita 28% In palestra 24% Nel tragitto casa – scuola 12% In un altro posto 11% I LIVELLI D’INTERVENTO SUL BULLISMO CON IL SINGOLO CON IL GRUPPO CLASSE CON LA COMUNITÀ SCOLASTICA CON LA COMUNITÀ LOCALE I LIVELLI D’INTERVENTO SUL BULLISMO IL SINGOLO la vittima: il bullo: sostegno individuale e supporto in classe approccio morale approccio legale approccio umanistico IL GRUPPO CLASSE Approccio curricolare Potenziamento delle abilità sociali Promozione della cooperazione Operatore amico Consulenza dei pari Mediazione del conflitto tra i pari LA COMUNITÀ SCOLASTICA elaborazione di una programmazione scolastica contro le prepotenze cooperazione tra scuola e famiglia LA COMUNITÀ LOCALE intervento a livello di comunità in un’ottica di psicologia di comunità – ricerca azione – lavoro di rete Scuola Genitori Gruppo classe Comunità minori Insegnanti Dirigenti L’educazione socio-affettiva ha l’obiettivo di migliorare nell’individuo la conoscenza di sé e di facilitare nel gruppo classe la comunicazione tra i membri. A livello individuale il suo scopo è lo sviluppo dei sentimenti di accettazione, di sicurezza e fiducia in sé e negli altri, delle capacità di risolvere problemi interpersonali e di affrontare situazioni di stress emotivo. A livello di gruppo mira a promuovere comportamenti e atteggiamenti di collaborazione, solidarietà, mutuo rispetto, tolleranza per le diversità, riconoscimento delle differenti modalità d’interazione. IL CIRCLE TIME è la metodologia principale. Rafforzare le capacità comunicative Educare i ragazzi a gestire le proprie relazioni interpersonali E’ possibile riflettere su tre diverse modalità di comunicazione/interazione: aggressivo, passivo, assertivo Lo stile più efficace per risolvere i propri problemi personali è quello assertivo Intendendo la capacità di affermare la propria posizione idea, difendendola senza aggressività e rispettando la posizione altrui, che può risultare anche diversa. Questo stile sottolinea l’importanza di autoaffermarsi senza prevaricare o essere irrispettosi LE ATTIVITA’ NELLE SCUOLE Il progetto per le scuole è strutturato in 6 interventi FORMAZIONE DOCENTI FORMAZIONE GENITORI FORMAZIONE ALUNNI COLLOQUI INCONTRI DI SENSIBILIZZAZIONE RICERCA Si è detto fin qui del bullismo come problema di contesto che ha radici fin nella struttura del nostro sistema scolastico complessivo e, di seguito,nelle modalità di funzionamento di ogni istituto. I compiti educativi che la scuola affronta quotidianamente sono moltissimi e non si può pensare che tutti si occupino di tutto. Nemmeno sembra opportuno caricare di responsabilità un solo docente, per quanto bravo o motivato. Il suggerimento è quello di costruire un gruppo di insegnanti interessati, proporre loro una formazione specifica sul contrasto del bullismo e della violenza e fare di questo gruppo un punto di riferimento costante all’interno della scuola, riconosciuto dai colleghi, dalle famiglie e dai ragazzi. Inoltre il gruppo può essere aperto a collaboratori scolastici, studenti o genitori, per ampliarne la possibilità di analisi e la capacitàdi intervento. REGOLE E SANZIONI Per contrastare il bullismo è necessario rendere operativo il patto educativo di corresponsabilità, dove ciascuna componente scolastica (studenti, genitori, dirigente, insegnanti, personale A.T.A.) condividendolo e sottoscrivendolo, si impegna a rispettarlo assumendosi, per il ruolo da ciascuno rivestito, la responsabilità di favorire le condizioni della convivenza civile e dello stare bene a scuola. Il regolamento scolastico assumerà così la valenza di norma partecipata, perdendo l’esclusivo valore “repressivo” per assumere la veste di strumento propositivo. In questa accezione sarà più semplice rilevare quali regole non vengono osservate e, soprattutto il perché, condividendo insieme agli studenti le conseguenze per i trasgressori che potrebbero non sempre e solo essere i ragazzi (es. divieto dell’utilizzo del cellulare in classe: il divieto vale per tutti). REGOLE E SANZIONI Legato a questo vi è la necessità di riflettere sul sistema delle sanzioni, che deve essere ben differenziato ai vari livelli scolastici. Tra gli adolescenti, in particolare, vi sono contesti nei quali le note o le sospensioni, pur necessarie, hanno scarsissimo impatto su chi trasgredisce. Efficaci si sono dimostrate le sperimentazioni di sanzioni “riparative” (es. i lavori socialmente utili all’interno della scuola o presso associazioni o servizi del territorio) che indirizzano nella ricerca di strumenti alternativi all’esclusione dal contesto scolastico. CONTRASTARE IL BULLISMO In sintesi Quando ci troviamo di fronte ad un caso di bullismo è importante intervenire tempestivamente: - Attivando e coinvolgendo i colleghi del consiglio di classe - Lavorando con il gruppo classe - Attivando un supporto individuale per chi subisce e per chi agisce prepotenze (sportello d’ascolto) - Prevedendo sanzioni misurate agli episodi - Informando e coinvolgendo le famiglie - Quando necessario, chiedendo una consulenza ad esperti - facendo riferimento alle Forze dell’Ordine nel caso in cui si verifichino reati Il bullismo è soprattutto un problema di violazione dei diritti umani. Per questo “è responsabilità morale degli adulti assicurare che questo diritto sia rispettato e che per tutti i bambini e per tutti i giovani siano effettivamente promossi un sano sviluppo e l’esercizio della cittadinanza attiva” (Dichiarazione di Kandersteg, 2007)