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L`insegnante - TFA Sostegno PG

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L`insegnante - TFA Sostegno PG
Corso di Specializzazione
per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità
nella scuola dell’infanzia,
nella scuola primaria
e nella scuola secondaria di I° e II° grado
A.A. 2013/2014
L’osservazione per l’insegnante in azione
Francesca Pascolini 21-23 luglio /2014
Ho letto uno ad uno i resoconti delle
vostre 111 osservazioni
e li ho analizzati secondo
CRITERI
che ho individuato proprio
nelle vostre scritture.
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Luca è in aula, i banchi sono
disposti a semicerchio, i
compagni sono seduti, è presente
un insegnante. Luca è all’interno
dello spazio delimitato dai banchi,
non indossa la maglietta (37)
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
“Luca è seduto di fronte a un
termosifone da solo poi passa al
centro della classe durante l’ora di
lezione cerca di porsi al centro
dell’attenzione. Prima togliendosi la
maglia, poi lanciando ogni oggetto
che trova davanti a sé. (3)
Luca viene messo o vuole stare al
centro mentre si svolge la lezione (9)
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Uno stesso comportamento assume
significati diversi a seconda che
l’osservatore utilizzi un linguaggio
definitorio o assuma una pratica
complessa, non definitoria, aperta alla
possibilità …
Laura Arcangeli, Il silenzio come possibilità per una didattica speciale,…
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
A lui viene poi dato un materiale differente con delle forme
geometriche che lancerà in aria e addosso ai compagni colpendone
alcuni. (3)
Luca prende degli oggetti dalla cattedra e dal pavimento e li lancia in
aria, forse per attirare l’attenzione. ..è seduto sul pavimento a dorso
nudo, ha accanto una scatola con delle formine colorate. Le lancia
in aria e verso i compagni (8)
Il bambino tira gli oggetti anche verso i compagni e l’insegnante dice di
abbassare la testa quando lui tira gli oggetti verso di loro (48)
Quando l’insegnante consegna al bambino le forme geometriche le
appoggia a terra vicino a lui… il bambino le lancia contro il muro e in
direzione dei compagni che schivano gli oggetti mettendosi le mani
sulla testa (49)
I lanci degli oggetti non sono rivolti verso una direzione particolare o un
punto particolare, né verso un bambino particolare. (88)
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Poi l’insegnante si avvicina al bambino che
in quel momento è al centro della classe
con una scatola di forme colorate.
Vuole farlo giocare lì seduto per terra e non
sul suo banco. (1)
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
L’osservazione è un processo selettivo,
un guardare mirato orientato e condotto
dagli obiettivi, dalle ipotesi più o meno
esplicite, dai quadri di riferimento teorici,
grazie ai quali si sceglierà cosa, come e
quando osservare…
Laura Arcangeli, Il silenzio come possibilità per una didattica speciale,…
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
La nuova insegnante accarezza il
bambino dolcemente e
ripetutamente. L’esito di questa
azione è sorprendente: il bambino
è seduto, calmo, silenzioso: ora
sembra sereno e rassicurato (88)
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
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L’insegnante è dietro di lui….(1)
Una seconda maestra lo accarezza..(7)
Lui si calmerà solo quando l’insegnante
specializzata
lo
coccolerà
con
affetto
parlandogli…(3)
Una “signora” lo accarezza e gli dice parole
gentili (5)
L’insegnante di sostegno lo rassicura….(9)
un’altra figura (credo un’educatrice) mette in
atto un’attività di contenimento (10)
Una donna adulta lo accarezza (11)
C’è una docente diversa dalla precedente (14)
Gian luca è seduto al banco, è immobile . La
madre (?) lo accarezza sulla nuca (16)
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Il bisogno di chiudere i fatti
dentro una spiegazione “certa”
è sempre presente …
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Chi è Luca?
Non cerca contatti oculari con altre persone
e tende a rimanere isolato. Forse soffre di
spettro autistico. E’ senza maglia.
(…) l’insegnante di classe cerca di farlo
alzare … ma il bambino reagisce
negativamente e urla via, via. A mio parere
è significativo che, durante questa azione
il bambino non abbia guardato negli occhi
l’insegnante. Ciò rinforza l’ipotesi di
autismo. (88)
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
senza maglietta….
…. fuori banco…
…seduto a terra…
…lancio di oggetti…
(tutti)
…
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Il bambino sembra dimostrare indifferenza
nei confronti della maestra che tenta di
raccogliere le formine sparse per la
classe, tanto è vero che nel momento in
cui esse vengono riposte nella scatola,
egli la svuota e ricomincia a lanciarle (68)
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Dopo i lanci, Luca sembra voler stabilire contatto
visivo con i compagni, cercandoli con lo sguardo
e con la prossemica, senza richiamare
l’attenzione con la voce. (77)
L’insegnante sembra forse disorientata di fronte al
comportamento di L; raccoglie qua e là gli
oggetti lanciati dal bimbo,… luca forse cerca di
attirare su di sé l’attenzione sia dei compagni
che dell’insegnante. Sembra non esserci molta
relazione interazione tra Luca i compagni e la
maestra.(80)
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Attività:
Colorare all’interno degli spazi vuoti della
figura di un bambino precedentemente
disegnato (non si capisce se disegnata
dall’insegnante o dai bambini). Luca è a
petto nudo , non partecipa all’attività …
(47)
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Aula: disposizione a ferro di cavallo dei banchi. Ciascun
bambino eccetto A sembra seduto al suo posto….
Insegnante: gira tra i banchi/si muove nell’aula. Distribuisce
fotocopie e dà istruzioni
Classe: alterna momenti di silenzio a momenti di voci
sovrapposte…
Bambino: all’inizio è seduto a terra da solo, poi cammina
liberamente (senza un percorso individuabile)….
Insegnante --- A
(83)
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Abbiamo a che fare con
una infinità di variabili
che possiamo cogliere solo in minima
parte
“un atteggiamento di sospensione, di non presunzione
di conoscenza di ciò che si mostra, che appare…
l’altro non si mostra tutto qui e ora e ci chiede
tempo, tanto tempo per conoscerlo”
1
1. Arcangeli L., il silenzio come possibilità per una didattica speciale, Morlacchi, Perugia 2009, p.27
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Oltre all’immaginazione c’è la fantasia…
“Un esempio di cos’è la fantasia ce lo offre Vigotskij. L’esempio è preso da un
racconto di Puskin “In riva al golfo c’è una quercia verde; su quella quercia
c’è una catena d’oro: e giorno e notte, un gatto sapiente, legato a quella
catena, gira e rigira a tondo. Se procede verso destra, esso intona una
canzoncina;verso sinistra, racconta una favola. Quello è il paese delle
meraviglie. Là lo gnomo va errando intorno e la silfide sta appollaiata sui
rami; là, per ignoti sentieri, si scorgono orme di animali mai veduti e una
piccola isba, sospesa su zampe di gallina, se ne sta là senza finestre e
senza porte”. Commenta Vigotskij “ la piccola isba sospesa su zampe di
gallina non esiste, di certo, fuorchè nella favola, ma gli elementi con cui
questa immagine fiabesca è stata costruita, sono stati presi dalla reale
esperienza umana e soltanto la loro combinazione reca l’impronta d’una
costruzione fiabesca”.1
Invece nella “immaginazione” , alla fine del processo la
combinazione degli elementi deve essere riportabile
“alla realtà” cioè a uno o più di uno dei modi possibili
di inquadrarla” 2
1.Vigotskij L., immaginazione e creatività nell’età infantile, ed riuniti, Roma 1990, p.12
2. Sclavi M. , Arte di ascoltare e mondi possibili. Come si esce dalle cornici di cui siamo parte, Bruno Mondadori,Milano
2003, pp. 75,76
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Scrittura
Quale relazione c’è tra
osservazione
e
diario di bordo?
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
L’osservazione descrittiva fornisce dati
il diario di bordo può contenere
Osservazioni
Narrazioni
Valutazioni
Intuizioni
Espressione di vissuti emotivi
Ipotesi operative
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Osservazione descrittiva
(…) Luca è a torso nudo, si alza, cammina, si risiede per
terra. Prende della carta, la stringe nelle mani, la lancia.
La maestra mette sul pavimento (al centro del ferro di
cavallo) un contenitore di plastica con dentro forme di
plastica di vari colori e forme, le avvicina a Gianluca, non
parla con il bambino. Gianluca lancia gli oggetti in varie
direzioni, svuota il contenitore, accompagna i gesti con
emissione di suoni, la maestra raccoglie le tessere, le
ripone nel contenitore, Gianluca le afferra e le lancia in
alto, verso le pareti esterne, …prende il contenitore e lo
sbatte sul pavimento… la maestra… lo allontana
fisicamente dagli oggetti che sta lanciando prendendolo
e trascinandolo per un braccio…. dà indicazione ai
compagni su come svolgere l’attività in corso…dice ai
bambini di abbassare la testa… (16)
Osservazione descrittiva
Lancia, scaglia, fa rotolare
(una corsista durante il dibattito)…..
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
L’osservazione
non è fine a se stessa
ma è fondamentale per
documentare il processo
Luca sceglie?
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Le domande (nel diario) aiutano a
riflettere sulla scelta degli obiettivi
e delle strategie che verranno
utilizzate …
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Ogni volta che ci troviamo di fronte ad un
fenomeno complesso, da più
prospettive lo vediamo più adeguata
sarà la sua comprensione…
… dar voce al dubbio
…una lettura adeguata va formulata non in
termini di “è questo” ma in termini di
varie possibilità…
Francesca Pascolini - 16- 12- 2013
Osservare per
ricercare il funzionamento di Luca
• SA FARE….
• SA FARE SE…
• NON SA ANCORA FARE…
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
NON DESCRIVIAMO UNA
PERSONA MA UN’INTERAZIONE
Gli indicatori dell’ICF ai fini della
ricerca in progress,
per costruire- valutare- riprogettare
l’azione educativa…
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
….I rimandi all’ICF che partono
dall’osservazione sono sempre provvisori
“La condizione di salute –benessere non è uno stato completo, ma il
frutto di un continuo adattamento al fine di promuoverla, è legata ai
diversi contesti di vita del soggetto e quindi non comprensibile a
prescindere da questi (… ) è un processo aperto in continua
definizione, un valore da perseguire (…) Ogni soggetto ha una sua
identità che perciò deve essere riconosciuta non attribuita, ha una
propria auto-organizzazione interna della quale bisogna
comprendere l’equilibrio e il cambiamento, la qualità degli scambi
con l’esterno (…) la mappa che famiglia, scuola, servizi possono
costruirne non può che essere una continua riformulazione,
una ipotesi in divenire e non un quadro rigido all’interno del
quale chiudere un “territorio”.[1]
•
[1] Arcangeli L., Il Silenzio come possibilità per una didattica speciale, Morlacchi,
Perugia 2009, p.105-108
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
ALCUNE LINEE GUIDA EMERSE ATTRAVERSO IL
LAVORO FATTO INSIEME
L’OSSERVAZIONE : processo dinamico e ricorsivo
• Il Nome di colui che svolge l’osservazione;
• la data dell’osservazione;
• il tempo dedicato: ora di inizio e ora in cui è terminata (15 – 20 minuti circa)
• Descrizione del contesto
• [1]Ricerca degli obiettivi ed esplicitazione delle ipotesi di lavoro
• Trascrizione dell’osservazione al più presto per non perdere memoria di quanto
osservato
• Utilizzo di un linguaggio descrittivo
• Distinzione tra momento descrittivo e momento interpretativo
• Auto-osservazione
• Confronto intersoggettivo
• Confronto delle aspettative con l’esito dell’osservazione (autovalutazione )
IL DIARIO DI BORDO: La scrittura come scoperta di sapere pedagogico-didattico.
Osservazioni; domande; riflessioni sui percorsi e sui processi di apprendimentoinsegnamento osservati; intuizioni; ipotesi operative; espressione di vissuti
emotivi; valutazioni…
Francesca Pascolini – 21-23 /07 /2014
Riferimenti bibliografici
ARCANGELI L., Il silenzio come possibilità per una didattica speciale, Morlacchi, Perugia 2009
MANTOVANI S., (a cura di), La ricerca sul campo in educazione. I metodi qualitativi, Bruno Mondadori, Milano 1998
CANEVARO A. CHIANTERA A. COCEVER E. PERTICARI P., (a cura di), Scrivere di educazione, Carocci, Roma 2000
COCEVER E. CHIANTERA A., (a cura di), Scrivere l’esperienza in educazione, CLUEB, Bologna 1996
MORTARI L. Apprendere dall’esperienza. Il pensare riflessivo nella formazione, Carocci, Roma 2003
MORTARI L., Cultura della ricerca e pedagogia, Prospettive epistemologiche, Carocci, Roma 2007
LANEVE C. , Scrittura e pratica educativa. Un contributo al sapere dell’insegnamento, Erickson, Trento 2009
IANES D., La diagnosi funzionale secondo l’ICF, Erickson, Trento 2004
SCLAVI M., Arte di ascoltare e mondi possibili. Come si esce dalle cornici di cui siamo parte, Bruno Mondadori, Milano
2003
PALMIERI C. PRADA G., La diagnosi educativa. La questione della conoscenza del soggetto nelle pratiche
pedagogiche, Franco Angeli, Milano 2005
ROSSI C., Antropologia culturale. Appunti di metodo per la ricerca nei “mondi contemporanei”, Guerini, Milano 2003
COTTINI L., Didattica speciale e integrazione scolastica, Carocci, Roma 2004
OMS, Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, Versione per bambini e
adolescenti, Erickson, Trento 2007
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