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ERGONOMIA e NORMATIVA del LAVORO COLLEGATA

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ERGONOMIA e NORMATIVA del LAVORO COLLEGATA
Ergonomia
• Definizione
• Campo di applicazione
• Ergonomia nella scuola
Definizione di ergonomia
E’ una disciplina che analizza il rapporto tra l'uomo e l'ambiente
lavorativo per migliorare la produttività e rendere più confortevole
il lavoro.
Deriva dalle parole greche:
- nòmos = regola
- èrgon = lavoro.
Ergonomia e normativa sul lavoro
• All’ art. 15, comma 1, lettera d, D.Lgs. 81/08,
riguardo i principi generali di tutela, è scritto:
il rispetto dei principi ergonomici
nell’organizzazione del lavoro, nella concezione
dei posti di lavoro, nella scelta delle
attrezzature e nella definizione dei metodi di
lavoro e produzione, in particolare al fine di
ridurre gli effetti sulla salute del lavoro
monotono e di quello ripetitivo.
Campo di applicazione
• Il rispetto dei principi ergonomici è quindi
un preciso obbligo citato nei metodi
generali di tutela ma presente anche in
quasi tutti gli altri titoli:
• Attrezzature da lavoro
• Dispositivi di protezione individuale
• Movimentazione manuale dei carichi
• videoterminali
L’art. 15 indica come il rispetto dei principi
ergonomici abbia lo scopo di:
• Prevenire i disturbi fisici collegati a un
cattivo disegno del sistema organizzato
del lavoro
• “attenuare” i compiti contraddistinti da
maggiore monotonia e ripetitività che
possono contribuire a determinare
sull’individuo un sovraccarico di stress
Da cosa nasce il nuovo obbligo di organizzare
il lavoro secondo principi ergonomici?
• declino delle malattie da lavoro un tempo
più frequenti (silicosi, asbestosi,
saturnismo)
• costante aumento delle malattie
occupazionali che colpiscono il sistema
neuro-muscolare e scheletrico (sindrome
del tunnel carpale, tendiniti, cervicobrachialgie, mal di schiena)
Nuova tabella delle malattie professionali
G.U. 169 del 21.07.2008
•
•
•
•
Arto superiore, spalla
Tendinite del sovraspinoso
Tendinite del capo lungo del bicipite
Tendinite calcifica (Morbo di Duplay)
Borsite
•
•
•
•
•
•
Arto superiore, braccio-avambraccio-mano
Epicondilite
Epitrocleite
Borsite olecranica
Tendiniti e peritendiniti flessori/estensori (polso e dita)
Sindrome di De Quervain
Sindrome del Tunnel Carpale
Nuova tabella delle malattie professionali
G.U. 169 del 21.07.2008
Ginocchio
• Borsite
• Tendinopatia del quadricipite femorale
• Meniscopatia degenerativa
Il rispetto dei principi ergonomici si può
attuare intervenendo su tre livelli:
• concezione (progettazione) dei posti di
lavoro
• scelta delle attrezzature
• definizione dei metodi di lavoro e
produzione
Norme Tecniche
• UNI ENV 26385 che si applica al progetto di 1)
spazio e attrezzature di lavoro, 2) ambiente di lavoro, 3)
processo di lavoro
• UNI 10120: definizione e metodologia di rilevazione
delle variabili antropometriche essenziali per una
progettazione ergonomica
• UNI 7367, 7368, 7498, 9095, 9716: mobili
per uffici (vedi anche VDT)
Norme Tecniche
•
•
•
•
ISO 7730 confort termico
ISO 10075: carico di lavoro mentale
ISO/CD 11226: valutazione delle posture di lavoro
ISO/CD 11228: movimentazione manuale dei
carichi
• ISO 5970: sedie e tavoli per scuole
Un esempio dell’importanza dell’ergonomia:
il lavoro al videoterminale
• Il lavoro al VDT è regolato dal D.Lgs 81/08 art.
172-179
• I requisiti minimi di una postazione munita di
VDT è l’allegato XXXIV
Riferimenti normativi
Ricordiamo che…..
viene considerato videoterminalista il lavoratore addetto al VDT per
oltre 20 ore settimanali.
Tale riconoscimento implica mettere a norma:
- postazione lavorativa
- illuminazione
- pause e organizzazione del lavoro
- sorveglianza sanitaria.
E’ stato possibile evidenziare, nei numerosi studi effettuati, che
l’esposizione al VDT può determinare:
- affaticamento visivo
- disturbi muscolo-scheletrici
- stress psicologico
Tra gli obblighi del datore di lavoro (art. 174 del Testo Unico), c’è la valutazione del rischio VDT
con particolare riferimento ai rischi per la vista e per gli occhi, ai problemi legati alla postura e
all’affaticamento visivo e mentale, alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale
Riferimenti normativi
Allegato XXXIV
Prescrizioni minime per posti di lavoro muniti
di videoterminale
Prescrizioni strumentali
Lo schermo
I caratteri sullo schermo devono avere una
buona definizione e una forma chiara, una
grandezza sufficiente e vi deve essere uno
spazio adeguato tra i caratteri e le linee.
L’immagine deve essere stabile, senza
sfarfallamento o altre forme di instabilità.
La brillantezza e il contrasto tra i caratteri e
lo sfondo dello schermo devono essere
facilmente regolabili da parte
dell’utilizzatore.
Lo schermo deve essere orientabile ed
inclinabile.
Prescrizioni strumentali
La tastiera
La tastiera deve essere inclinabile e dissociata
dallo schermo per consentire all’utilizzatore di
assumere una posizione confortevole e tale da
non provocare l’affaticamento delle braccia o
delle mani.
Lo spazio davanti alla tastiera deve essere
sufficiente onde consentire un appoggio per le
mani e le braccia (almeno 10 cm), deve essere
opaca ed i suoi caratteri devono essere
leggibili.
Prescrizioni strumentali
Il sedile di lavoro deve essere stabile,
permettere una certa libertà di movimento ed
una posizione comoda.
Deve avere altezza regolabile .
Lo schienale dovrebbe essere regolabile in
altezza e in inclinazione.
Prescrizioni ambientali
Il posto di lavoro deve essere ben
dimensionato e allestito in modo che vi
sia spazio sufficiente per permettere
cambiamenti di posizione e di
movimento operativi.
Evitare che cavi di alimentazione o di
collegamento intralcino il movimento
delle gambe.
Prescrizioni ambientali
L’illuminazione naturale o artificiale
deve garantire un sufficiente contrasto
tra lo schermo e l’ambiente, tenuto conto
delle caratteristiche del lavoro e delle
esigenze visive dell’utilizzatore.
Fastidiosi abbagliamenti e riflessi sullo
schermo devono essere evitati
strutturando l’arredamento del locale e
del posto di lavoro in funzione delle
fonti di luce artificiale e delle loro
caratteristiche tecniche.
Consigli utili per …. la postura
Consigli utili per …. la distanza dallo schermo
Postazione di lavoro nel suo insieme
Ergonomia nella scuola
La rachialgia è un'evenienza frequente nei
ragazzi, e trova molto più spesso una causa
nelle posture incongrue prolungate piuttosto
che nello zaino o nella cartella.
Ergonomia nella scuola
La posizione assisa: da un'analisi di una
giornata tipo di un bambino tra i 6 e 7 anni, risulta
che in media dedica 10 ore circa al riposo e 8/10
ore resta seduto (scuola, pasti, computer,
televisione, studio).
La posizione assisa, oltre a essere la più
frequente, è la più statica e quella che più rischia
di influenzare nel tempo la struttura della colonna
Ergonomia nella scuola
A livello Internazionale, le regole che stabiliscono come
debba essere la "postazione di lavoro" sono contenute
nella normativa ISO 5970. L'Italia ha recepito con la
UNI 7713 la norma internazionale ISO 5970.
Tale norma stabilisce le misure funzionali
fondamentali per sedie e tavoli negli istituti
d'istruzione. L'altezza del banco e quella della sedia
dovrebbero essere proporzionali alla statura dello
scolaro, per questo motivo la norma ISO ha individuato
sette dimensioni diverse delle sedie e dei banchi.
UNI 7713
Schema riassuntivo della UNI 7713, con le sette diverse classi di rapporto tra dati
auxologici dello studente e dimensioni dei banchi scolastici
classe
1
2
3
4
5
6
Statura di
riferimento in
cm.
105
120
135
150
165
180
195
Da
Classe di
Fino
112
statura in cm. a 112
a 127
Da
127
a 142
Da
142
a 157
Da
157
a 172
Da
172
a 187
Oltre
187
7
Altezza
banchi
46
cm
52 cm 58 cm 64 cm 70 cm 76 cm
82 cm
Altezza sedie
26
cm
30 cm 34 cm 38 cm 42 cm 46 cm
50 cm
UNI 7713
A) I piedi devono poggiare completamente sul pavimento.
B) Tra il femore e la parte inferiore del tavolo deve esserci spazio
sufficiente ed un movimento non impedito.
C) Nella parte anteriore del sedile non deve esserci pressione tra
la superficie di seduta ed il femore.
D) L'altezza del tavolo deve essere scelta in maniera tale che il
gomito sia all'incirca sullo stesso livello del bordo anteriore del
piano del tavolo, allorché gli omeri pendano verticalmente.
E) Lo schienale deve sostenere in maniera stabile la schiena nella
zona dei fianchi e sotto le scapole
F) Tra la parte posteriore delle gambe ed il bordo anteriore del
sedile deve esserci uno spazio libero.
G) Tra il sostegno dei lombi ed il sedile deve esserci uno spazio
libero adeguato per assicurare il libero movimento in posizione
seduta.
Salvador Dalì
“L’utlima cena”
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