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4 - Produzione di starters
GLI STARTERS Starters (dall’inglese to start iniziare, cominciare) vengono definite quelle biomasse di origine microbica che, addizionate ad un substrato specifico, servono a guidare uno specifico processo fermentativo. I vantaggi del loro uso sono molteplici: - evitano la necessità di provvedere da parte dell’operatore al mantenimento ed alla propagazione in purezza del ceppo microbico che viene utilizzato nello specifico processo (si ricordi a tal proposito la propagazione casalinga del lievito da panificazione) - permettono di avere un inoculo iniziale particolarmente elevato, tale cioè da sopravanzare le eventuali attività similari di altri microrganismi e prevenendo in tal modo fermentazioni anomale - permettono di ottenere un prodotto finale di caratteristiche organolettiche costanti - permettono di condurre il processo con maggiore rapidità - Attualmente vengono prodotti a livello industriale starters formati da biomasse di batteri, - lieviti e miceti Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute USO DELLE BIOMASSE MICROBICHE come starters in campo fermentativo Le industrie fanno un larghissimo uso di starters microbici nei processi fermentativi e tali biomasse ora vengono prodotte, con requisiti specifici, da apposite industrie. Vengono mostrate di seguito le industrie che più utilizzano starters microbici Lattiero-casearia formaggi, burro, yogurth, etc. Carni salumi, prosciutti crudi, etc. Conserve vegetali sottaceti, crauti, etc. Agenti fermentanti pane, vino, birra Fonte di proteine alimentazione umana ed animale Fonte di enzimi proteasi nel campo della detergenza Fonte di aromi alimentazione umana Gelificanti, emulsionanti campi diversi Oltre che in campo fermentativo, largo uso di starters si fa in agricoltura come azotofissatori, del terreno, preparazione di semi inoculati di alcune graminacee (soja), etc. Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute LIEVITI UTILIZZATI COME STARTERS NEI PROCESSI FERMENTATIVI lievito substrato uso Saccharomyces cerevisae zucccheri semplici pane, birra, alcool Saccharomyces carlsbergensis zucccheri semplici alcune birre, vino Candida utilis zucccheri semplici zootecnia Kluyveromyces fragilis lattosio zootecnia Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute PRODUZIONE DI LIEVITO Gli starters microbiologici per i diversi processi fermentativi utilizzati a livello industriale permettono di ottenere un prodotto che risponda con costanza, dal punto di vista sensoriale, alle aspettative del consumatore. Oggi pertanto vengono prodotti lieviti specifici per le diverse esigenze. Da questo punto di vista, è importante che lo starter, ossia la biomassa microbica ottenuta per sviluppo in fermentatore di un unico microorganismo, risponda effettivamente alle esigenze per cui viene preparato. Va tal proposito rammentato che il lievito di scarto proveniente dalla produzione della birra, una volta largamente utilizzato nella panificazione, non si dimostra molto adatto allo scopo dal momento che si tratta di un lievito soprattutto alcooligeno e relativamente poco gasogeno, esattamente il contrario di ciò che serve per avere un prodotto da forno con una lievitazione adeguata. Non va poi trascurato il fatto che i lieviti utilizzati nella fermentazione dei prodotti da forno, a cominciare dal pane, debbono esplicare la loro attività in tempi molto brevi ed in condizioni biochimiche tutt’altro che corrispondenti a quelle ottimali. Nel caso del lievito da panificazione, la necessità di una prolungata mescolanza dell’impasto per determinare una moltiplicazione ottimale del lievito all’interno dello stesso, si oppone alla creazione del rigoroso ambiente anaerobico indispensabile per avere un prodotto con abbondanti occhiature e quindi soffice: i lieviti da panificazione o in genere per i prodotti da forno vengono pertanto selezionati in base alla loro capacità di produrre abbondante CO2 anche in presenza di elevata tensione di ossigeno. Per la produzione industriale di un tipico prodotto italiano, qual è il panettone, ad es. sono stati selezionati lieviti specifici in grado di fermentare impasti particolarmente ricchi di zuccheri e di grassi (burro o margarina), la cui presenza ostacola non poco la capacità fermentativa degli stipiti tradizionali. Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute PRODUZIONE DI LIEVITO metodi convenzionali lievito dalla fermentazione della birra (scarto) lievito mosto di orzo fermentazion e acqua filtrazione lievito grezzo metodo viennese di produzione del lievito birra lavaggi o lievito confezione acqua di lavaggio lievito mosto di orzo ossidazione filtrazione vinello aria acqua distillazione etanolo grezzo borlanda lievito grezzo lavaggio acqua di lavaggio lievito confezione Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute PRODUZIONE DI LIEVITO In ogni caso il substrato di fermentazione, costituito essenzialmente da fonti di C, va integrato con fonti di N e di P biotina H3PO4 NH3 gas --o PO4 o NH4azoto fosforo acqua melasso di barbabietola soluzione zuccherina idrolizzati di legno cereali saccarificati melasso di barbabietola pastorizzazione 70°C 30’ metodo svedese Composizione media Composizione deldel Composizione mediamedia del melasso melasso di legno malt extract di barbabietola (al 75% di s.s.) Solidi totali Zuccheri totali 91,950-52 % % H2SO4 calore 0,5 g/l Composizione media del Glicidi riducenti (come glucosio) di cui: maltosio 52,248-50 % % Zuccheri totali 48-52 % melasso di barbabietola Altri zuccheri 0,5-1,5 glucosio e fruttosio 19,1 % % Altre sost. organiche 12 -17 %48-52 Glicidi totali soluz. soluz. % cottura acidificaz. diluiz. Sost. organiche non glicidiche 1,86-8 saccarosio % % diluita acida 100°C 2h Proteine (N x 6,25) 6-10 %12-17 % Sost. organiche non glicidiche Ceneri destrine 2-3 % 15,0 % K 2-7 % Prot. Tot (N x 6,25) 0,0065 % Azoto totale 0,0065 altri zuccheri 3,8 % % Cariscaldamento 0,1-0,5 % acqua 52°Cazotate Acidi organici volatili 1-2 Sostanze 4,6 % % Mg 0,09 % Ceneri 1,5 % P 0,02 – 0,07 % acidificazione e peptonizzazione Biotina diluizione (mg/kg) 0,02–0,15 Ac. pantotenico (mg/kg) malto calore Lactob. delbrueckii raffreddamento chiarificazione finale Tiamina (mg/kg) S. cerevisiae introduzione nuova soluzione reattore fermentazione 35-50 hl aria.h-1 sol. chiarificata fed-batch torbida pastorizzata raffreddamento chiarificazione filtrazione o decantazione 50–110 1,3 drenaggio parziale della sospensione recupero lievito Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute