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L`apprendimento - Formazione e Sicurezza
La memoria Problemi generali La memoria non è solo “archiviazione” di informazioni, ma un complesso di strategie che coinvolge pensiero, attenzione e percezione. Per migliorare la memoria non bastano le semplici mnemotecniche, ma bisogna intervenire su tutti questi meccanismi. Ma cos’è esattamente la memoria? Cosa vuol dire dunque migliorarla? Aumentarne la capienza? Migliorarne l’efficienza? Sistemi di memoria Interni Esterni Fasi Codifica Ritenzione Recupero I diversi sistemi esterni codificano con velocità e precisione differenti le informazioni. La ricodifica consiste nella trasposizione delle informazioni in un diverso codice. La codifica e la ricodifica implicano (ri) elaborazione (ri) codifica delle informazioni. Tre problemi fondamentali Se la memoria fosse troppo ricca, precisa e dettagliata sarebbe inutilizzabile. Per essere operativa deve selezionare le informazioni più importanti. Come funziona tale selezione? Per essere efficiente, la memoria deve essere organizzata. Qual è l’organizzazione della memoria umana? Per essere efficiente la memoria deve anche essere veloce a rintracciare le informazioni. Come avviene la ricerca delle informazioni? Come può essere resa più veloce tale consultazione? Principali luoghi comuni sulla memoria La ripetizione facilita il ricordo. I Obiezione Non tutte le tabelline si ricordano allo stesso modo, malgrado vengano ripetute lo stesso numero di volte. Spiegazione Ruolo dell’organizzazione Principali luoghi comuni sulla memoria La ripetizione facilita il ricordo. II Obiezione Riconosco come familiare un volto per strada, ma non riesco a ricordare di chi si tratta, dove vedo quel volto di solito. Spiegazione Ruolo del contesto Principali luoghi comuni sulla memoria Il tempo cancella le tracce, come affermato già da Ebbinghaus (1885) che descrisse la relazione tra trascorrere del tempo e perdita delle informazioni in memoria. Legge dell’oblio di Hebbinghaus Il fattore più ovvio che determina l’oblio è il passare del tempo. La ritenzione cala rapidamente all’inizio e molto lentamente dopo le prime 9 ore. Principali luoghi comuni sulla memoria Il tempo cancella le tracce Obiezione Ricordiamo meglio esperienze trascorse da più tempo rispetto a esperienze più recenti. Spiegazione Difficoltà di recupero (minore consolidazione) Principali luoghi comuni sulla memoria I vuoti di memoria sono dovuti a fattori emotivi (ansia, paura) Obiezione Possono verificarsi anche in condizioni emotive normali. Fenomeno della reminiscenza in epoche successive. Spiegazione La memoria è sempre attiva. Principali luoghi comuni sulla memoria Esistono persone che hanno ricordi così vividi che ritengono di avere in memoria riproduzioni fotografiche di eventi o luoghi. Obiezione Frequenti difficoltà ed errori nel fornire dettagli su richiesta. Spiegazione Noi non archiviamo in memoria fotografie, ma tratti costanti, che ci permettono di eseguire riconoscimenti anche su immagini riprese a differenti angolazioni, in condizioni di luce diverse, etc. La mente umana come elaboratore di informazioni. Human Information Processing (HIP) Ogni teoria della memoria è una teoria dell'elaborazione dell'informazione: individuare i processi cognitivi che si verificano a partire dal momento in cui vengono stimolati gli organi di senso. Parte dell'elaborazione dell'informazione è organizzazione della memoria e rappresentazione delle informazioni. Doppio flusso di informazioni. Precursori: Bartlett (1932). La guerra degli spiriti Una notte due giovani di Egulac andarono al fiume per cacciare foche. Era scesa la nebbia e tutto era calmo quando udirono dei gridi di guerra e pensarono: “Può darsi che ci sia una riunione di guerra”. Fuggirono sulla spiaggia e si nascosero dietro un tronco. Giunsero delle canoe; essi udivano il rumore dei remi ed una canoa venne verso di loro. C'erano cinque uomini nella canoa e dissero: “Cosa ne pensate? Noi vorremmo portarvi con noi. Stiamo risalendo il fiume per far guerra alla gente”. Uno dei due uomini disse: “Non ho frecce”. “Le frecce sono nella canoa” risposero. “Non verrò. Potrei essere ucciso. I miei genitori non sanno dove sono andato. Ma tu” disse rivolgendosi all’amico “puoi andare con loro”. Così uno dei due giovani andò, l’altro tornò a casa. I guerrieri risalirono il fiume fino ad una città sull’altro lato del Kalama. La gente scese al fiume, cominciò a combattere e molti furono uccisi. Ma presto il giovane udì uno dei guerrieri dire: “Svelto, andiamo a casa; quell'indiano è stato colpito”. Allora egli pensò: “Ma sono spiriti”. Non si .sentiva male ma quelli dicevano che era stato colpito. Così le canoe tornarono ad Egulac ed il giovane sbarcò vicino a casa ed accese un fuoco. Egli raccontò a tutti dicendo: “Guardate, ho accompagnato gli spiriti: siamo andati a combattere. Molti compagni sono stati uccisi e molti di quelli che ci hanno attaccato sono caduti. Mi hanno detto che ero stato colpito ma io non sentivo male”. Disse ciò e poi tacque. Quando sorse il sole egli tacque. Qualcosa di nero gli venne fuori dalla bocca, il viso gli si contorse. La gente saltava e gridava. Era morto. La stessa storia quindici minuti più tardi Due giovani vicino ad un fiume stavano cominciando a cacciar foche quando apparve una barca con cinque uomini. Erano armati. I giovani prima si spaventarono ma poi gli uomini chiesero di andare con loro per aiutarli a combattere alcuni nemici sull’altra riva del fiume. Uno dei due giovani disse di non poter andare perché i suoi genitori sarebbero stati in ansia per lui; l'altro disse di voler andare ed entrò nella barca. A sera tornò alla sua capanna e disse ai suoi amici di essere stato in battaglia. Moltissimi erano stati uccisi ed egli era stato ferito da una freccia, ma non aveva sentito alcun dolore, disse. Essi gli dissero che forse aveva combattuto in una battaglia di fantasmi. Allora egli ricordò che tutto ciò era stato molto strano e si agitò molto. Al mattino, tuttavia, si sentì molto male, e gli amici si raccolsero attorno; egli diventò pallido e cadde a terra contorcendosi e urlando. I suoi amici erano terrorizzati. Alla fine si calmò. Qualcosa di duro e nero uscì dalla sua bocca, poi si contorse e morì. Due mesi dopo Due giovani scesero al fiume a cacciare foche. Se ne stavano nascosti dietro uno scoglio quando giunse fino a loro una barca con alcuni guerrieri. Questi dissero di essere amici e li invitarono ad aiutarli a combattere un nemico al di là del fiume. Il più grande disse di noti poter andare perché i suoi genitori sarebbero stati in ansia se, non fosse tornato a casa. Così il giovane andò con i guerrieri nella barca. A sera tornò e disse ai suoi amici che aveva combattuto in una grande battaglia e che da entrambe le parti molti erano stati uccisi. Dopo aver acceso un fuoco andò a dormire. Al mattino al sorgere dei sole, si levò ed i suoi vicini andarono a trovarlo. Egli aveva detto loro d'essere stato ferito in battaglia ma di non aver provato alcun dolore. Subito però peggiorò. Si contorse, urlò e cadde a terra morto. Qualcosa di nero uscì dalla sua bocca. I vicini dissero che dovevi essere stato in guerra con gli spiriti. Due anni e mezzo più tardi Alcuni guerrieri andarono a combattere contro gli spiriti. Combatterono tutto il giorno ed uno di loro fu ferito. A sera tornarono a casa, trasportando il loro compagno ammalato. Quando il giorno finì egli peggiorò rapidamente e gli abitanti del villaggio gli si fecero intorno. Al tramonto spirò, qualcosa di nero uscì dalla sua bocca. Era morto. Bartlett Il richiamo di materiale significativo è una ricostruzione Atteggiamenti culturali Convinzioni personali Reazione emotiva Razionalizzazione Alla necessità di un lungo sforzo per apprendere azioni complesse (leggere o scrivere o guidare), dopo una lunga pratica, non corrisponde più impaccio, anzi si esibisce comportamento "disattento". Stretto legame tra attenzione, memoria, apprendimento e coscienza. Una teoria della memoria deve spiegare gli automatismi, cioè la differenza nei meccanismi attivi quando si esegue qualcosa "automaticamente" e quando facciamo qualcosa con circospezione e prudenza. Memoria e Psicologia Associazionista Associando due esperienze (es.: volto e voce), l’una richiama l’altra. L’apprendimento è il risultato della creazione di legami associativi secondo la filosofia prima e la corrente associazionista poi, dominante in psicologia, anche nell’apprendimento verbale. Secondo l’impostazione associazionista non si possono osservare le operazioni mentali, ma ci si può solo riferire agli eventi osservabili, lo stimolo e la risposta. Le teorie non possono fare riferimento a processi interni. Necessità di procedure adeguate nella scelta del materiale (ad es. familiarità simile per tutti i soggetti) e delle procedure: – Apprendimento (o metodo dell'anticipazione) seriale – Apprendimento per coppie associate – Ricordo libero cifre udite tracce rievocazione 90817263 9-8...1-7...6 9-8-1...7-6 90817263 9-0-8-7...6-3 9-0-8-7-6-3 90817263 9-0-8-1-7-2-6-3 9-0-8-1-7-2-6-3 Il modello associativo … associazioni deboli - associazioni forti sillabe udite tracce rievocazione MAB-REN-FOD M...-R…-N MAR-... MAB-REN-FOD MABel-RENna-FODera MAB-REN-... MAB-REN-FOD MABel-(porta)-RENna -FODerata MAB-REN-FOD Il modello dell’apprendimento attivo Al primo tentativo il soggetto imprime poco in memoria; al secondo attribuisce un significato alle sillabe, al terzo si avvale della mediazione linguistica. Il modello cognitivo cifre udite 90817263 tracce divido a coppie …. sembrano decrescenti rievocazione recupero 9-8-1...7-6 recupero 9-0-8-7-6-3 recupero 9-0-8-1-7-2-6-3 90…81…7.6 90817263 Se guardo un numero si e uno no vedo: 9, 8, 7, 6 e poi 0, 1, 2 ... 90817.63 90817263 Sono coppie… la successiva si ottiene sottraendo 9 alla precedente 90817263 Modello di Atkinson e Shiffrin (1968) Distinzione Processi strutturali (magazzini) Processi di controllo Esplorazione (MBT) Rehearsal (ripetizione subvocalica) Elaborazione delle informazioni in memoria LTM Segnali fisici Reiterazione di consolidazione Trasduzione sensoriale Registro Sensoriale Reiterazione di mantenimento selezione STM Perdita dal RS Perdita dalla STM Cestino Cestino Memoria iconica Presentazione di gruppi di 12 lettere disposte su tre righe e quattro colonne per 50 msec. Quadro di lettere (50 msec) B F T X Suono alto S M P R Suono med N D L V Suono bass Memoria iconica In questa condizione i soggetti riescono a recuperare non più di 5 lettere Avevano visto solo quelle ? L’immagine era tutta presente, ma una parte era stata persa nel tempo della verbalizzazione delle prime lettere ? Memoria iconica I soggetti sentivano, dopo aver visto la matrice, un suono che, a seconda della sua altezza, indicava quale delle 3 righe doveva essere ricordata procedura del resoconto parziale di lettere Segnale sonoro che indica Segna QuadroQuadro di lettere (50 msec) la riga da riportare (50 msec) B FF TT XX Suonoalto alto Suono S MM PP RR Suono medio Suono medio N DD LL VV Suono basso basso Suono la Memoria iconica In questa condizione i soggetti riuscivano a recuperare 3 delle 4 lettere (per cui in prospettiva sulla matrice totale 3x3=9 su 12) Memoria iconica La memoria capacità Mantiene le informazioni solo per un tempo breve dopo iconica ha una 500 msec la traccia scompare notevole Oblio nella memoria a breve termine (Peterson e Peterson, 1959) percentuale di risposte corrette 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0 5 10 15 intervallo di ritenzione (sec) 20 Rievocazione di tre lettere dopo intervalli di diversa durata. Durante l’intervallo tra la presentazione delle lettere e la rievocazione i soggetti contavano alla rovescia per tre o per quattro. L’accuratezza del ricordo decresce all’aumentare degli intervalli. Aspetto Registro sensoriale Memoria a breve termine (STM) Memoria a lungo termine (LTM) Modalità di ingresso dell’informazione Preattentiva Richiede attenzione Mediante reiterazione Conservazione dell’informazione Impossibile Mediante: attenzione continuativa; reiterazione Mediante: ripetizione; organizzazione Formato che assume l’informazione Copia letterale dell’input Fonemico (visivo? semantico?) Semantico (larga misura); visivo, uditivo Capacità di contenimento Ampia Piccola Non se ne conoscono i limiti Perdita dell’informazione Decadimento Sostituzione Forse decadimento Durata della traccia Da 0,25 a 2 secondi Fino a 30 secondi Forse nessuna perdita Perdita accessibilità o discriminabilità per interferenza Da minuti ad anni Recupero Lettura Probabilmente automatico Item a livello di coscienza. Cue temporali/ fonemici Cue per il recupero Forse processo di esplorazione La comprensione come ricerca di strutture di significati Se i palloncini scoppiassero il suono non raggiungerebbe più la sua meta, perché il tutto verrebbe a trovarsi troppo lontano dal piano giusto. Anche una finestra chiusa impedirebbe al suono di arrivare perché la maggior parte degli edifici è dotata di un buon isolamento. Poiché tutta l'operazione dipende da un flusso continuo di elettricità, anche una rottura del cavo a metà avrebbe causato dei problemi ... ... Naturalmente l'amico potrebbe gridare, ma la voce umana non è potente al punto di arrivare fino a quella distanza. Un altro problema sarebbe la rottura della corda dello strumento. Non sarebbe più possibile fare un accompagnamento al messaggio. È chiaro che la situazione migliore si avrebbe con una distanza minore. Ci sarebbero allora meno potenziali problemi. Con un contatto faccia a faccia poche cose andrebbero storte. Punteggi di comprensione e ricordo Senza contesto (1 ripet) Senza contesto (2 ripet) Contesto dopo Contesto parziale Contesto prima Valutazione comprensibilità 2,30 3,60 3,30 3,70 6,10 Numero di unità ricordate 3,60 3,80 3,60 4,00 8,00 Bransford e Johnson (1972) La memoria di lavoro E’ composta da più sottosistemi distinti Sistema esecutivo centrale Sistema sottoposto di ciclo fonologico Sistema sottoposto di taccuino visuo-spaziale Baddeley, 2003 Tipi di memoria La testimonianza oculare e i suoi errori Loftus (1975) eseguì un esperimento consistente in tre fasi: I. Esposizione diapositive) del soggetto all’avvenimento (film o II. Il soggetto viene esposto a nuove informazioni: subisce domande o legge un resoconto scritto dell’avvenimento III. Il soggetto deve riferire ciò a cui ha assistito o riconoscere diapositive “urto” “schianto” Se nella fase I il soggetto osserva un film che mostra un incidente, nella fase II si chiede al soggetto “a che velocità andava la vettura quando è passata davanti alla baracca bianca” (che non esisteva), nella fase III 1/6 dei soggetti rispondeva affermativamente alla domanda se aveva visto una baracca. La domanda contenente la falsa informazione sulla baracca aveva distorto il ricordo. Ricerca in laboratorio e metodo sperimentale Vantaggi e limiti della ricerca in laboratorio Organizzazione e validità di un esperimento Variabili e loro controllo Scelta dei soggetti Assegnazione dei soggetti ai gruppi I quasi esperimenti Esperimenti su singoli soggetti Ricerca sul campo: le inchieste Inchieste con questionario Rapporti causali e rapporti di connessione Concordanza Correlazione Regressione Contingenza Il campione Domande aperte e chiuse Sincerità delle risposte (desiderabilità sociale) Ricerca sul campo: i metodi osservativi Ispirato al metodo etologico Oggettività dell’osservazione Formulazione e conferma delle ipotesi Ambiti di applicazione Dimensione temporale dell’osservazione Longitudinale (entro soggetti) Trasversale (tra soggetti) La ricerca in ambito clinico Ricerche cliniche (esperimenti, quasi esperimenti, inchieste) Diagnosi Clinica Giudiziaria Procedura induttiva Colloquio Test Psicoterapia Conoscere Cambiare La ricerca in ambito clinico Il problema della verifica Concretezza empirica e operazionalizzazione Oggettiva (carattere pubblico dei dati) Criteri condivisi per la valutazione del cambiamento terapeutico Terapeuti formati ai metodi osservativi Ambito e metodo di ricerca della scienza cognitiva Intelligenza artificiale Hardware Software Studio della black box Il metodo simulativo Ipotetico deduttivo Operazionismo: non solo esiti comportamentali, ma anche costruzione e verifica dei modelli Intelligenza artificiale e Connessionismo Ambito e metodo di ricerca della scienza cognitiva Vantaggi del metodo simulativo Penetrare meccanismi del black box Sistemi esperti Svantaggi del metodo simulativo Differenza mente - calcolatore Trascura aspetti propriamente umani: sentimenti, consapevolezza intenzionalità Necessità di pluralità di metodi emozione, Recenti studi hanno mostrato che più caffè si beve e più si è soggetti ad attacchi cardiaci. Poiché questi risultati sono di natura più correlazionale che sperimentale ad essi si può dare una terna di interpretazioni. Bere caffè Attacchi cardiaci Predisposizione agli attacchi cardiaci Bere caffè Tipo di vita superattiva (tendenza a preoccuparsi, a rimanere alzati fino a tardi, superlavoro, etc.) Bere caffè Attacchi cardiaci Bere caffé è causa diretta di disturbi cardiaci. La predisposizione agli attacchi cardiaci in qualche modo porta a bere caffè. La relazione tra bere caffé e attacchi cardiaci proviene dal fatto che entrambi sono legati ad uno stile di vita superattiva (chi beve molto caffé tende all’ansia, a stare molto sveglio, al superlavoro, ecc.). Bere caffè Attacchi cardiaci Predisposizione agli attacchi cardiaci Bere caffè Tipo di vita superattiva (tendenza a preoccuparsi, a rimanere alzati fino a tardi, superlavoro, etc.) Bere caffè Attacchi cardiaci L’ultima interpretazione sembra la più ragionevole. La prima non può essere completamente rifiutata. La seconda sembra non avere molto senso. Metodo Scopo Conduzione Manipolazione Descrizione Osservare e registrare i comportamenti Studio di casi; inchieste; osservazioni naturalistiche. no Correlazione Individuare relazioni che si verificano naturalmente; stabilire con che precisione una variabile ne predice altre Calcolo di associazioni statistiche no Sperimentazione Investigare i rapporti causa-effetto Manipolare uno (o più) fattori dopo l’assegnazione a un gruppo a caso per eliminare differenze pre-esistenti tra i soggetti si Il cervello: anatomia e funzionamento Cervello come Interfaccia con la realtà, strumento di conoscenza Sede di tutta la nostra conoscenza, del mondo esterno così come del nostro corpo (homunculus motorio e sensitivo). Rapporto tra stimolazione della corteccia e sensazioni (arto fantasma, allucinazioni visive -> occhi e orecchi “artificiali”, esperimenti di Pensfield). Insuccesso dei tentativi di simulazione dell’attività cerebrale: errori o eccessiva semplificazione delle assunzioni iniziali continuo rinnovamento dei sistemi biologici. Il cervello Anatomia e funzionamento Cervello: variazioni interindividuali nel peso e per piccole differenze nella struttura macroscopica. Il cervello contiene 100.000.000.000 (1011) di cellule e ognuna di esse comunica con altre formando fa 1.000 a 10.000 sinapsi (per contarle tutte impiegando 1 secondo ciascuna impiegherebbe 32.000.000 anni). 100.000.000.000.000 (1014) almeno di sinapsi, 600.000.000 (108) per mm3 di cervello Il cervello: anatomia e funzionamento Funzioni della corteccia: Controllo del comportamento motorio Linguaggio Attenzione Pensiero… in poche parole della MENTE Organizzazione strutturale simile delle diverse aree della corteccia, specializzate in diverse funzioni, sensoriali o motorie o complesse (aree frontali). Il cervello: anatomia e funzionamento SNC struttura simmetrica: Encefalo 2 emisferi: aree corticali e sottocorticali 4 lobi frontale (pianificazione azioni future, controllo movimenti, emotività e personalità medialmente, linguaggio produzione- a sin) parietale (sensazioni somatiche, immagine corporea) temporale (udito, apprendimento, memoria, emozioni, linguaggio -comprensione- a sin) occipitale (visione) Midollo spinale. L’apprendimento Introduzione Apprendimento come processo o fattore antagonista a quello della trasmissione genetica. Riproposizione della dicotomia innatismoempirismo. (esempio TBC). Confronto col Q.I.: in ambiente uniformemente ottimale prevale fattore genetico; se l’ambiente è molto variabile prevale il suo ruolo su quello genetico Definizioni Conoscenza ottenuta per mezzo dello studio o dell’istruzione Atto di acquisire una conoscenza o un’abilità Modificazione comportamentale conseguente a un’interazione con l’ambiente e come risultato di esperienze che conducono allo stabilirsi di nuove configurazioni di risposta agli stimoli esterni Principali aspetti dell’apprendimento il processo di interazione con l’ambiente, spontaneo o intenzionale le nuove acquisizioni legate a questa interazione Principali aspetti dell’apprendimento Escludere Tendenze innate alla risposta Maturazione Stati temporanei fatica droghe Definizioni Insieme di quei cambiamenti relativamente stabili nel comportamento che sono la conseguenza delle passate esperienze e hanno per lo più funzione adattiva (Darley et al., 1984, orientamento cognitivista) Per Catania (1984) definizione l’apprendimento ha rappresentato: cose diverse in tempi diversi per persone diverse. difficile perché Definizioni Apprendimento e cambiamento. Sorgente del cambiamento: l’ambiente. Stimoli e risposte. Il riflesso tra filosofia e fisiologia Concetto di riflesso (Cartesio) Secenov (ogni evento nel SNC ha causa esterna: cade il concetto di comportamento spontaneo) Secenov e Darwin influenzarono Pavlov Watson Definizioni Stimoli e risposte Stimulus = pungolo Ambiente psicologico = somma stimoli da nascita a morte Stimolo = dell’ambiente variazione percepibile funzione stimolo, lungo un continuum tra: geneticamente predisposta, oppure acquisita Definizioni Stimoli e risposte funzioni dello stimolo elicitante produce reazione automatica e involontaria discriminativa indica occasione opportuna per emettere una risposta naturalmente o socialmente rinforzante rende più forte (= più frequente) una risposta punitiva rende più debole (= meno frequente) una risposta Stimolo = classe di stimoli Stimolo è tale in quanto in grado di produrre risposta. Definizioni Stimolo come causa della risposta? Risposte elicitate = reazioni involontarie alla presentazione dello stimolo: salivazione, contrazione pupilla, etc.; sono reazioni adattive. Comportamenti emessi non sono effetto in senso deterministico, ma hanno un senso nella storia delle interazioni del soggetto con l’ambiente; attraverso di esse il soggetto modifica l’ambiente, in modo più o meno adattivo (il più o meno si riferisce al fatto che certi comportamenti possono essere nocivi per l’ambiente). Definizioni Eventi situazionali: ruolo del contesto. Il pianto in ambito sociale può significare gioia o dolore a seconda del contesto. Stabilità del cambiamento: L’apprendimento è un fenomeno diverso dall’assuefazione o abituazione (risposta di orientamento) e dalla sensibilizzazione. Definizioni Valore adattivo dell’apprendimento (Darwin) Due sono le conseguenze: non c’è più contrapposizione tra ciò che è appreso e ciò che è trasmesso geneticamente; apprendimento è adattivo, nel senso che potenzialmente consente di migliorare l'interazione con l’ambiente, anche se una certa parte di esperienze non lo è (capricci, oblio, etc.). Definizioni Valore adattivo dell’apprendimento Apprendimento in termini darwiniani afferma l’adattività della selezione Concetto di casualità (cioè la variazione non necessariamente adattiva; la selezione elimina variazioni casuali che adattive non sono) Concetto di nuove configurazioni di risposte (non nuove risposte), in quanto sono possibili solo risposte caratteristiche di una specie. è le di le Variabili, leggi, modelli, teorie Puzzle-box di Thorndike Puzzle-box di Thorndike Il gatto rinchiuso nella gabbia poteva uscirne premendo una leva sul pavimento. All’inizio di ogni prova si giravano verso l’alto i due fermi ai lati dello sportello e si toglieva il chiavistello di sinistra. Quando il gatto premeva la leva, la funicella ad essa collegata sollevava il chiavistello di destra e lo sportello cadeva, aprendo la gabbia. Thorndike, 1898 Legge dell’effetto di Thorndike Legge dell’effetto di Thorndike Legge dell’effetto di Thorndike Delle diverse risposte emesse nella stessa situazione quelle che sono accompagnate o immediatamente seguite da soddisfazione per l’animale saranno, a parità di altre condizioni, connesse molto fermamente con la situazione, cosicché, quando essa si ripresenterà, esse probabilmente si ripeteranno; quelle che sono accompagnate o immediatamente seguite da disagio per l’animale saranno, a parità di altre condizioni, connessioni indebolite con la situazione, cosicché, quando questa si ripresenterà, esse probabilmente si manifesteranno meno. Maggiore la soddisfazione o il disagio, maggiore la forza o la debolezza del legame. Apprendimento Apprendimento frazionato globale Pratica massiva Pratica distribuita L’intero materiale viene appreso per prove successive senza intervalli Il materiale suddiviso in sottounità viene appreso per prove successive senza intervalli L’intero materiale viene appreso per prove successive intervallate Il materiale suddiviso in sottounità viene appreso per prove successive intervallate Teorie dell’apprendimento Pavlov, Thorndike, Watson (fino anni ‘20): pochi dati, molta enfasi ideologica. Gestalt e neo-comportamentismo: Tolman, Hull (anni ‘30-’50); Skinner (comportamentismo) e Piaget (precognitivista). Moltissimi dati; il comportamento umano viene largamente spiegato in termini di apprendimento. Dopo gli anni ‘60 dell’apprendimento. non si parla più di teorie Dopo anni ‘60 non si parla più di teorie dell’apprendimento per 2 ragioni: 1. Tematica Abbandono della prospettiva hulliana e dei temi tradizionali, con nascita di ambiti di studio più specifici (apprendimento verbale, codifica, organizzazione, etc più “cognitivi”), analizzati più in termini di memoria che di apprendimento. Anche all’interno del comportamentismo viene abbandonata la prospettiva hulliana: Skinner introduce: L’analisi sperimentale del comportamento. L’analisi applicata del comportamento La behavior modification. Wolpe Eysenk e Shapiro introducono: La terapia del comportamento. Kantor introduce L’analisi intercomportamentale (sviluppo e linguaggio) Dopo anni ‘60 non si parla più di teorie dell’apprendimento per 2 ragioni: 2. Metodologica Sostituzione di teoria con modelli. La presa di coscienza dell’illusorietà della possibilità di costruire la teoria dell’apprendimento ha portato a interrogarsi sul senso e utilità delle teorie dell’apprendimento Tre funzioni delle teorie dell’apprendimento: 1. Schema generale che guida la ricerca 2. Organizzare e dare senso alle leggi dell’apprendimento 3. Spiegare cos’è e come funziona l’apprendimento Dopo anni ‘60 non si parla più di teorie dell’apprendimento per 2 ragioni: 2. Metodologica Due scelte possibili: 1. Elaborare una teoria unica, ampia e formale (Hull e Spence) 2. Elaborare teorie più ristrette e meno formalizzate, ma più precise. Queste ultime rischieranno di trascurare l’interpretazione generale del comportamento umano, ma permetteranno di applicare i criteri di previsione e controllo nella sperimentazione e acquisizione dei dati. Il Condizionamento di base La procedura di base Le relazioni temporali tra gli stimoli Il condizionamento di ordine superiore Il valore adattivo dei riflessi condizionati Il condizionamento classico nell'uomo Il condizionamento di emozioni e paure Procedura di base SN SC SI SI RI RI RC Relazione temporale tra gli stimoli Suono Cibo Suono Cibo Suono Cibo Suono Cibo Suono Cibo Efficacia simultaneo + SC precede SI ++ fine SC prec. iniz SI +++ di traccia + retrogrado -- Condizionamento di ordine superiore SN1 SC1 SN2 (SC1 SN2 SC2 SI SI RI RI RC1 SC1 SI SC1 RC1 RI) RC1 RC2 Il condizionamento classico nell’uomo Nell’uomo i riflessi innati sono pochi, poco complessi e inadeguati ad assicurare la sopravvivenza, ma presentano un’ampia capacità di condizionamento. Salivazione Pupilla Psicogalvanica Ammiccamento Alterazioni termiche Reazioni vasomotorie Ritmo cardiaco Le interazioni operanti Limiti del condizionamento classico Metodologia da laboratorio Gamma di risposte limitata Risposte semplici, involontarie, elicitate da stimolo specifico Rappresenta porzione limitata del comportamento. Skinner riprende lo studio sistematico del ruolo delle ricompense e punizioni. Le interazioni operanti Precursori Darwin (Principio della continuità delle specie; “rivoluzione copernicana” che ha tolto all’uomo la prerogativa dell’esclusività della ragione e dell’intelletto) Romanes (Animal intelligence, 1882) riassume ricerche aneddotiche, spesso di gentiluomini appassionati, ma ricercatori poco rigorosi, tese a mostrare nell’animale esempi di: ragionamento altruismo autocontrollo senso civico etc. Condizionamento Operante La procedura di base Secondo Skinner esistono due diverse classi di comportamenti: Classe rispondente (risposte elicitate da stimoli conosciuti) Classe operante (risposte emesse indipendentemente stimoli identificabili) da Condizionamento Operante La procedura di base Contingenza a tre termini di Skinner: OPERANTE = classe di risposte tra loro funzionalmente simili (es. pressione leva) CONSEGUENZE = conseguono al comportamento, alterandone (in più o in meno) la probabilità di comparsa rispetto al baseline (livello operante) STIMOLO DISCRIMINATIVO = è presente quando l’operante è seguito da determinate conseguenze; non è pungolo, non provoca risposta, ma rappresenta un aspetto importante della relazione tra risposta e conseguenze. Condizionamento Operante La procedura di base Contingenza a tre termini di Skinner Indica il rapporto di dipendenza funzionale che si viene a stabilire in modo naturale (o artificiale nel corso dell’esperimento) tra questi tre elementi. Le conseguenze del comportamento Rinforzatori Ricompensa Premio Punizione Soddisfazione e disagio (Thorndike, definiti operazionalmente come stato che l’animale cerca di prolungare o evitare) Rinforzatori Rinforzatore = evento-stimolo che rende più forte (= frequente e probabile) un comportamento Rinforzatore positivo: stimolo la cui presentazione rafforza la classe di risposte che segue. Rinforzatore negativo: stimolo la cui rimozione (intesa come assenza dopo presenza) rafforza la risposta che segue. Rinforzatori Rinforzatore negativo definizione alternativa ambigua può essere anche definito come quello stimolo la cui presentazione ha un effetto indebolente sul comportamento cui segue. mettersi all’ombra per ripararsi dalla calura chiudere finestra per rumore esterno analgesico per emicrania Stimoli come Rinforzatori elicitante produce reazione automatica e involontaria discriminativa indica occasione naturalmente o socialmente opportuna per emettere una risposta rinforzante rende più forte (= frequente) una risposta punitiva rende più debole (= meno frequente) una risposta Primari o naturali aria, acqua, sonno, calore, ecc. Secondari o condizionati legati a bisogni non fisiologici, ma “costruiti” nel corso della vita, mediante “sostituzione”, spesso in occasione di situazioni contingenti, casuali. Generalizzati collegati con più rinforzatori primari: esplorazione, interazione col mondo fisico -manipolazione ambiente-, attenzione, approvazione, affetto, sottomissione; r. simbolici: denaro voti, onorificenze. Dinamici, comportamenti del soggetti Esiste una gerarchia di preferenza (parallela alla frequenza). Due condizioni: quelli più in basso debbono precedere quelli più in alto; quelli più in alto debbono essere limitati e conseguenti al comportamento di livello inferiore. Modelli di rinforzo Continuo apprendimento rapido (curva ripida) bassa resistenza all’estinzione facile saturazione con annullamento dell’effetto rinforzante bassa validità ecologica (scarso riscontro in natura di conseguenze sempre rinforzanti) può essere utile per periodi limitati in ambito didattico Modelli di rinforzo Intermittente apprendimento meno rapido (curva meno inclinata) elevata resistenza all’estinzione non facilmente saturabile con permanenza dell’effetto rinforzante; validità ecologica elevata (frequente riscontro in natura di conseguenze saltuariamente rinforzanti, sia per fattori contingenti che casuali) Modelli di rinforzo in funzione del tempo A intervallo Fisso (andamento a conchiglia; il rinforzo assume paradossalmente funzione di stimolo discriminativo per un periodo senza rinforzo) Variabile (es. interrogazione casuale, pesca) Modelli di rinforzo in funzione del tempo A rapporto Fisso (minimo RF 1:2, fino a oltre 1:10.000; alta frequenza di risposte; analogia parziale con lavoro a cottimo) Variabile (RV = 1:4 significa che in media è ogni quattro risposte; il più comune, produce apprendimento molto resistente all’estinzione; es. slot-machine) Il modello a rapporto variabile è il più resistente all’estinzione in quanto: non è facilmente identificabile il momento in cui si passa dallo schema a RV alla fase di estinzione la ricompensa saltuaria rinforza la resistenza frustrazione del mancato rinforzo nell’animale alla La Punizione Le conseguenze di un comportamento ne favoriscono l’apprendimento in due modi: rinforzo positivo rinforzo negativo Ma il rinforzo negativo è anche quello stimolo la cui presentazione ha effetto indebolente sul comportamento che segue: quest’ultima contingenza è detta punizione. La Punizione Un altro tipo di contingenza punitiva consistente nella perdita o sottrazione di un rinforzatore positivo: la punizione negativa (detta anche costo della risposta). Tabella a doppia entrata indicante le caratteristiche e gli effetti delle diverse procedure. Operazioni Rinforzatore positivo Rinforzatore negativo Aggiungere Rinforzo positivo (aumenta la frequenza del comportamento) Punizione positiva (diminuisce la frequenza del comportamento) Sottrarre Punizione negativa (diminuisce la frequenza del comportamento) Rinforzo negativo (aumenta la frequenza del comportamento) La Punizione ? Quali sono gli effetti della punizione sull’apprendimento e sull’eliminazione di un comportamento? ? Gli effetti della punizione possono essere considerati paralleli ma di segno opposto del rinforzo? La Punizione Thorndike suggeriva simmetria. Ricerche successive hanno mostrato che la punizione diminuisce temporaneamente intensità o frequenza di un comportamento, ma non lo sopprime. Secondo Estes l’eliminazione per estinzione (assenza di rinforzo) è più rapida che in seguito a punizione. La Punizione Alla punizione seguono apprendimenti di nuovi comportamenti: Reazioni emotive condizionate Fuga (= dopo essere venuti in contatto col rinforzatore negativo) Evitamento (= previene il contatto con il rinforzatore negativo) molto resistenti, perché sono connesse a un rinforzo negativo; una punizione precede sempre un apprendimento per rinforzo negativo Rinforzo negativo e Punizione Aspetti comuni: in entrambe entra in gioco uno stimolo con funzione di rinforzatore negativo (doloroso o spiacevole) perché uno stimolo possa essere usato in una condizione di rinforzo negativo, cioè possa rinforzare il comportamento venendo allontanato, deve prima essere stato presentato. Estinzione Estinzione nelle interazioni rispondenti, quando lo SC ha perso la sua funzione elicitante. Estinzione nelle interazioni operanti è la diminuzione della frequenza della risposta, quando questa non è più seguita da un rinforzo. Estinzione Estinzione nelle interazioni rispondenti La risposta è “condizionale” solo a condizione che un rinforzo periodicamente ne giustifichi l’utilità. L’estinzione apparentemente completa (risposta a intensità zero, come prima di qualsiasi condizionamento) non è completa per il fenomeno del recupero spontaneo. Estinzione e recupero spontaneo hanno entrambi significato adattivo. Estinzione Estinzione nelle interazioni operanti La cessazione del rinforzo provoca un decremento ondulato (per reazioni emotive di rabbia o frustrazione) Il decremento non raggiunge mai l’intensità zero (neanche prima del condizionamento era zero, altrimenti il condizionamento non sarebbe mai potuto avvenire), ma quella naturale (livello operante o di base). La velocità dell’estinzione è legata dell’apprendimento (schemi di rinforzo). Recupero spontaneo. alla storia Estinzione e recupero spontaneo hanno entrambi significato adattivo. Il Modellamento Introduzione del termine modeling da parte di Bandura (1969,1971), che ne individua l’autonomia come paradigma All’interno di uno stesso paradigma vengono prodotte e si ottengono specifiche modificazioni del comportamento. Gli apprendimenti sociali emergono meglio con questo paradigma che con quello operante Il Modellamento Esperienza Contatto diretto con cose, eventi e conseguenze Esperienze indirette e conseguenze mediate (o vicariate) viste su altre persone (in ambito sociale) Presupposto: apprendimento osservativo che implica: Osservatore Modello Si parla di modellamento se il dell’osservatore si modifica in comportamento del modello comportamento funzione del Il Modellamento Fattori che entrano in gioco: Processo di imitazione Proprietà di stimolo del modello Età Sesso Status Somiglianza tra modello e soggetto Tipo di comportamento esemplificato nel modello Ruolo del rinforzo Caratteristiche motivazionali dell’osservatore