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A come agricoltura, ambiente alimentazione Viaggio nel

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A come agricoltura, ambiente alimentazione Viaggio nel
A come agricoltura, ambiente
alimentazione
Viaggio nel meraviglioso mondo
delle piante e dell’agricoltura
biologica col progetto ECIS
Valeria Cavallaro
COSA SONO LE FATTORIE DIDATTICHE
Sono aziende agricole e/o zootecniche che, oltre all’attività produttiva
tradizionale, offrono, servizi alla collettività promuovendo la scoperta e la
conoscenza dell’ambiente rurale, dell’origine degli alimenti, delle tecniche di
lavorazione dei prodotti tipici nel rispetto dell’ambiente e del territorio.
In altre parole un’azienda agricola per diventare fattoria didattica deve:
-continuare a svolgere la proprie normali attività
-cercare di trasmettere piacevolmente le nozioni che si riferiscono ad una
data operazione (non trascurando da un lato l’esigenza ludica dei più piccoli
o esperienziale dei più grandi) e dall’altro le necessarie precauzioni di
sicurezza che ne garantiscano l’incolumità.
I ragazzi di oggi infatti hanno un’idea sempre più vaga del percorso che fa il
cibo prima di arrivare alla tavola, di cosa si coltiva nelle nostre campagne, di
chi lo produce e di come si produce.
I
COSA SONO LE FATTORIE DIDATTICHE
.
I precursori sono gli Scandinavi: Norvegia, Svezia, Danimarca che
hanno messo in pratica agli inizi del ‘900 le idee di un movimento
americano: i Club 4H.
Quattro parole inglesi che iniziano con la lettera H (Head, Health, Heart,
Hand) e riassumono l’obiettivo teso ad uno sviluppo armonico dell’individuo:
la testa, la salute, il cuore, con le mani.
In Francia la prima Fattoria Urbana è stata costituita nel 1974
Varie federazioni o gruppi nazionali si sono raggruppate nel 1990 in una
rete europea, la European Federation of City Farms (EFCF).
In Italia, l’attività di Osservatorio Agroambientale nell’ambito delle
Fattorie Didattiche ha costituito negli anni un punto di riferimento per
Enti e singole aziende che hanno avviato progetti e iniziative nel settore.
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma
nell’avere nuovi occhi”
(M. Proust)
Le piante e il loro ruolo nell’ecosistema
• Le piante hanno alcune caratteristiche fondamentali:
• sono organismi autotrofi, cioè riescono a produrre il loro nutrimento
direttamente da sostanze inerti (l'aria, l'acqua, il terreno);
• svolgono la fotosintesi, che è la particolare reazione chimica che
permette di trasformare anidride carbonica e acqua in zuccheri e
ossigeno, con l'aiuto del Sole e della clorofilla;
• le pareti cellulari sono ricche di cellulosa e le cellule stesse di amido.
Grazie all'autotrofia, cioè alla capacità di trasformare l’energia della
luce in energia immagazzinata negli alimenti, le piante sono i
produttori primari negli ecosistemi terrestri, formando la base della
catena alimentare, da cui dipende l'esistenza degli animali e degli
altri organismi eterotrofi.
Le piante e il loro ruolo nell’ecosistema
• Le piante non consumano tutto quello che producono ma
immagazzinano una parte del loro cibo in parti diverse
della pianta.
Le piante e il loro ruolo nell’ecosistema
• Le specie vegetali svolgono un'importante funzione all'interno del
ciclo dell'acqua (evapotraspirazione) e di altri cicli biogeochimici
quali in particolare il ciclo del carbonio
•
Alcune piante si sono coevolute con batteri azotofissatori, essenziali
per il ciclo dell'azoto.
• Lo sviluppo radicale ha un ben determinato ruolo nell'evoluzione del
suolo (pedogenesi) e ne previene l’ erosione.
• Numerosi animali si sono coevoluti con le piante, assumendo
entrambi forme e comportamenti specializzati a favorire
un'associazione mutualistica
• Le piante offrono tane, siti per la riproduzione e cibo in quantità, ma
alcuni animali, detti pronubi, favoriscono l'impollinazione dei fiori;
altri la dispersione dei semi.
Le piante e il loro ruolo nell’ecosistema
• Le piante offrono tane, siti per la riproduzione e cibo in
quantità, ma alcuni animali, detti pronubi, favoriscono
l'impollinazione dei fiori; altri la dispersione dei semi.
• Le piante instaurano inoltre frequentemente simbiosi con
delle specie fungine tramite le radici, formando un
associazione definita micorriza
• Altre specie ospitano al loro interno dei funghi endofitici
che proteggono la pianta dagli erbivori mediante la
produzione di tossine.
Le esigenze delle piante
Le piante sono esseri viventi pertanto hanno alcune esigenze
fondamentali per vivere e per crescere:
•
Aria (che provvede loro anche l’anidride carbonica necessaria per la
fotosintesi)
• Terreno che costituisce non solo un solido ancoraggio ma anche
riserva di acqua ed elementi nutritivi (azoto, fosforo, potassio,
calcio, ferro, microelementi). Esistono terreni sabbiosi, argillosi,limosi
o di medio impasto.
Il terreno deve inoltre provvedere:
-lo spazio per espandere le radici,
-l’aria per farle sopravvivere,
-condizioni igieniche idonee (assenza di parassiti e presenza di microrganismi
utili).
Alcune piante tuttavia si sono adattate anche a vivere in ambiente marino
•
Luce E’ l’intensità della luce che provvede l’energia per la funzione
clorofilliana. Alcune piante vivono in luoghi dove c’è molta luce. Altre piante
vivono in luoghi dove c’è pochissima luce (piante da sottobosco).
Le esigenze delle piante
L’acqua è una componente fondamentale della vita della pianta
-Si combina con l’anidride carbonica durante la fotosintesi,
-Favorisce l’assorbimento di sostanze nutritive dalle radici e il loro
trasporto all’interno della pianta.
Il fabbisogno di acqua cambia da specie a specie e all’interno della
specie anche da una varietà all’altra.
Alcune specie di piante si sono adattate a vivere in posti asciutti o
addirittura nel deserto.
Anche varietà diverse di una stessa specie possono avere fabbisogni
molto diversi (vedi pomodoro da serbo o in ‘siccagno)’.
• La temperatura
Regola tutti i processi di crescita e di sviluppo delle piante.
- specie microterme cioè con basse esigenze di temperatura:
frumento, segale, avena, carciofo etc.
- specie macroterme necessitano di temperature più elevate per
crescere pomodoro, melanzana, fagiolo, peperone, melone.
L’agricoltura convenzionale e l’ambiente
Il 70% dell'aumento di CO2 è dovuto all’uso massiccio di combustibili fossili
a scopi energetici; il restante 30% è legato ad altre cause, tra cui e forestazione, errato uso del suolo e agricoltura.
L’agricoltura convenzionale e l’ambiente
-Per effetto della diminuzione del mantello vegetale terrestre operata
dai continui disboscamenti e dell’azione erosiva sul suolo da parte
delle pratiche agricole, la quantità di C nei suoli agrari si riduce
sempre più.
Tale situazione comporta:
•una drastica diminuzione degli assorbimenti di CO2 ad opera
della biomassa vegetale eliminata,
una sempre crescente perdita di humus dai suoli lavorati.
-I suoli rappresentano il maggiore serbatoio terrestre di carbonio
organico
Stime attribuiscono al suolo un contenuto all’incirca di 1400-1500 Pg
(Petagrammo=1 miliardo di tonnellate di C), rispetto ai circa 700 Pg
presenti nell’atmosfera ed ai 500-600 Pg stimati per gli organismi
viventi terrestri
E’ opinione diffusa che le attività agricole contribuiscono ad
alimentare il contenuto atmosferico di CO2.
L’agricoltura e i fattori naturali della produzione
vegetale
L'agricoltura è l'insieme delle tecniche per coltivare il terreno in
modo da ottenere i prodotti utili all'uomo.
La produzione è il risultato della gestione da parte dell’uomo dei fattori
naturali della produzione
I fattori naturali della produzione vegetale sono i seguenti:
• il clima: i principali fattori climatici che influenzano la produzione vegetale
sono la radiazione solare, la temperatura, le precipitazioni o idrometeore, il
vento, l'umidità atmosferica, l'evapotraspirazione, la composizione chimica
dell'aria.
• i fattori biologici interni alla pianta: sono tali le basi genetiche che
influenzano l'anatomia, la morfologia (biologia) e la fisiologia delle singole
specie agrarie e le caratteristiche specifiche dei loro prodotti.
• le relazioni ecologiche che si instaurano fra le specie agrarie e gli altri
organismi viventi (piante, animali, microrganismi) che popolano l'ecosistema
naturale, con interazioni di competizione, predazione, parassitismo,
simbiosi, neutralismo, ecc.
• il terreno è un ambiente complesso, derivato dalla pedogenesi,. Le
proprietà fisiche del terreno, chimiche, e biologiche del terreno, che nel
complesso concorrono a determinarne la fertilità.
Interventi dell'uomo connessi un'attività agricola
-Interventi sulla pianta: quali ad esempio la selezione, il
miglioramento genetico, le biotecnologie, l'ibridazione, la potatura,
l'innesto, la densità di piantagione.
-Interventi di lotta ai parassiti e alle erbe infestanti: sono tali ad
esempio il diserbo, la fitoiatria e la difesa dei vegetali.
Altri interventi in forma indiretta aiutano a contenere i fenomeni di
antagonismo biologico, altri come la consociazione o forme più o
meno avanzate di biotecnologia (micorrizazione, batterizzazione e
altre forme di inoculo di organismi simbionti), mirano a promuovere
fenomeni di sinergia biologica.
l'avvicendamento colturale, hanno un ruolo complesso nel
determinare l'equilibrio fra antagonismi e sinergie.
- Interventi sui fattori climatici
Sono interventi sui fattori climatici l'allestimento di frangiventi, di
opere di protezione dal freddo (serra, tunnel, pacciamatura, ecc.),
l'irrigazione.
- Altri interventi dell’uomo in maniera indiretta inducono un
adattamento a condizioni climatiche esistenti: scelta dell'epoca di
semina, il trapianto, la scelta varietale, la densità di piantagione,
l'orientamento dei filari, alcune lavorazioni del terreno, ecc.
- Interventi sulle proprietà del suolo:
lavorazioni del terreno, che influenzano principalmente (ma non solo)
le proprietà fisiche,
la fertilizzazione, che influenzano principalmente le proprietà
chimiche ma hanno un ruolo non secondario anche su quelle fisiche
e biologiche, l'irrigazione, che influenza le proprietà fisiche, chimiche
e biologiche, ecc.
Confronto tra diversi tipi di agricoltura
• L'agricoltura moderna si è sviluppata, nella direzione del continuo
aumento dei quantitativi prodotti.
L’agricoltura convenzionale, cioè la forma di agricoltura da cui
provengono attualmente tutti i prodotti che consumiamo:
• utilizza avanzati sistemi di meccanizzazione della produzione, dalla
coltivazione alla distribuzione;
• prevede l'uso di sostanze chimiche di sintesi per la fertilizzazione,
per la lotta ai parassiti e alle piante infestanti.
• L’esigenza di ricorrete a tecniche avanzate nasceva da:
- la continua crescita dei fabbisogni alimentari mondiali,
-la necessità di mantenere bassi i prezzi degli alimenti,
-la riduzione della superficie coltivabile,
-l'esigenza di coltivare anche in zone nettamente sfavorevoli
(talvolta anche per inquinamento) e di poter ottenere prodotti di
qualità nutrizionale elevata.
Inconvenienti di carattere ambientale causati all’agricoltura
convenzionale
.perdita di fertilità del terreno,
•inquinamento delle acque di falda,
•depauperamento delle risorse idriche,
•diffusione di patogeni resistenti ad uno o più antiparassitari
eliminazione degli insetti utili,
•riduzione della diversità genetica per il ricorso a poche varietà
omogenee)
•Eccessivo uso di combustibili fossili.
•Gli impatti ambientali negativi dei sistemi agricoli inoltre sono sempre
più evidenti per l'opinione pubblica conscia dei rischi per la salute legati
al passaggio di sostanze tossiche o nocive derivanti dai frequenti
trattamenti o concimazioni, agli alimenti (azoto-nitriti:metaemoglobina,
nitrosoammine).
• L’agricoltura integrata è un metodo di gestione dell’agricoltura
che senza rinunciare alla produttività, mira all’ottenimento di
produzioni di qualità nel rispetto dell’ambiente e della salute umana.
• gli interventi fitosanitari diventano mirati e limitati, si interviene solo
quando il numero di insetti sale oltre una certa soglia monitorata
attraverso l’uso di esche
• la fertilità originale del terreno viene ripristinata attraverso mezzi
naturali,
• le condizioni di vita degli animali allevati migliorano
• si cerca di favorire la coltura e sfavorire i patogeni e le piante
infestanti.
Si usano piante resistenti o si sposta di poco la loro epoca di
semina per sfuggire all’attacco di parassiti
• Per agricoltura biologica si intende il metodo di
produzione che esclude l’uso dei prodotti di sintesi per la
difesa fitosanitaria e per la nutrizione delle piante.
• il sistema agricolo viene considerato un sistema
complesso che per la sua sopravvivenza ha bisogno di
mantenere l'equilibrio delle varie componenti
• la produzione si basa su di un sistema di pratiche
agricole tra loro in armonia ed in continuo equilibrio.
-La specializzazione non può esistere, è la molteplicità delle
produzioni che permette il ripristino dell’equilibrio e crea le
risorse necessarie internamente all'azienda.
-Una prerogativa dell'agricoltura biologica è quella di fare
ricorso a risorse di produzione propria o comunque derivanti
da attività gestite secondo le regole della produzione
biologica.
Un esempio: l'allevamento di bovini, oltre latte e carne,
fornisce il letame per concimare i campi coltivati a grano; la
coltivazione del cereale, oltre alla granella, fornisce la paglia
per fare la lettiera al bestiame.
Lo spirito non è quello di ottimizzare le rese per aumentare la
redditività. A questa si giunge grazie alle produzioni regolari,
ben remunerate perché di qualità,
È vero che il prezzo dei prodotti biologici è superiore a quello degli
alimenti provenienti dall’agricoltura convenzionale, ciò è dovuto in
parte:
-ai costi della certificazione (sono gli unici prodotti alimentari controllati
in tutte le fasi della produzione),
-alle minori produzioni,
-alla maggior manodopera richiesta nei campi
- (in parte) ad un sistema di distribuzione ancora non bene a punto.
La regione Sicilia (ripetutamente) ha sostenuto in tutte le sedi
istituzionali che non deve esserci alcuna contaminazione dei semi o
dei trattamenti veterinari con OGM ribadendo quindi che non è
possibile alcuna coesistenza tra agricoltura geneticamente modificata e
agricoltura biologica.
L’agricoltura biologica è un settore regolamentato dall’Unione Europea
e da provvedimenti legislativi nazionali.
-Tutto il ciclo della produzione, dalla preparazione del terreno per
la semina fino alla vendita del prodotto finito, è sottoposto ai
controlli di organismi specializzati appositamente riconosciuti
dallo Stato, che certificano e garantiscono il pieno rispetto delle
normative e dei disciplinari di produzione
-La norma che ha fondato l'agricoltura biologica comunitaria, da
cui sono poi derivate tutte le altre, è il Regolamento CEE
2092/91.
Oltre che in Italia, anche in Portogallo, Grecia, Francia e
Spagna. In altre nazioni, come Austria, Finlandia e Svezia si è
affermata già da tempo in modo più graduale.
Attualmente la superficie coltivata in Italia si attesta sul 8% della
superficie agricola utilizzabile, ma l'obiettivo è di raggiungere nei
prossimi anni una quota del 12%.
• Gli operatori del settore nel 2007, sono 50.276 (dati forniti al
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dagli
Organismi di Controllo (OdC) sulla base delle elaborazioni del SINAB
– Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica)
• Sicilia e Calabria sono le regioni con maggiore presenza di aziende
biologiche.
• La superficie interessata, in conversione o interamente convertita
ad agricoltura biologica, risulta pari a 1.150.253 ettari.
• Le regioni con il più alto numero di ettari coltivati con metodo
biologico sono la Sicilia con 175.295, cui seguono la Basilicata con
115.144 ettari e l’Emilia Romagna con 103.784 ettari.
• Essa presenta una maggiore concentrazione di aziende di
produzione al sud e di trasformatori ed importatori al nord.
• Le principali colture sono rappresentate da foraggi, cereali, prati e
pascoli, che nel loro insieme riguardano il 70% circa degli
investimenti.
• Seguono, in ordine di importanza, le coltivazioni arboree (olivo, vite,
agrumi, frutta) e le colture orticole ed industriali (leguminose da
granella, prodotti orticoli)
• La zootecnia biologica, ha cominciato a svilupparsi alla fine degli
anni '90 Per le produzioni animali,, in biologico risultano 165.000
bovini (da latte e da carne), 660.000 ovi-caprini e quasi 18.000
suini
• Esportiamo all’estero (in particolare in Europa, Stati Uniti e
Giappone) oltre un terzo della nostra produzione, soprattutto frutta
e ortaggi, cereali, legumi, pasta, riso, olio extravergine d’oliva, vino,
formaggi, latte e latticini, salse e condimenti, frutta secca, miele,
prodotti da industria
L’agricoltura biologica in Sicilia
• In Sicilia si coltivano in biologico circa 35.000 ha di colture
cerealicole,
• 6.000 ha ad olivo,
• 11.500 di vite,
• 9.000 ha di agrumi
• 2000 ha di orticole varie.
• In ogni caso il trend positivo del biologico isolano è stato positivo
anche nel 2003 (dati ancora parziali), registrando incrementi nei
comparti orticolo, viticolo (quest' ultimo passato 14.000 ettari,
comprensivi dei terreni in conversione).
Ripartizione degli operatori nelle varie
provincie Siciliane
PROVINCIA
OPERATORI
PREPARATORI
ENNA
2030
22
TRAPANI
701
53
PALERMO
1028
61
MESSINA
1056
62
CATANIA
1353
98
AGRIGENTO
282
23
CALTANISSETTA
580
24
RAGUSA
1141
54
SIRACUSA
1526
64
La ricerca nel settore agrario
• Anche la ricerca nel campo agronomico non è più orientata a
massimizzare le rese ma alla conservazione e rivalutazione di
varietà locali e all’aumento della sostenibilità delle pratiche agricole.
• La conservazione delle antiche varietà selezionate nel tempo per la
loro resistenza anche ad ambienti difficili prima che si estinguano
con la scomparsa dei vecchi agricoltori, può rappresentare la
possibilità di avere a disposizione un prezioso patrimonio genetico
da utilizzare nella selezione di nuove varietà o per il mantenimento
di pregiate varietà locali tradizionalmente consumate per alcune
pregevoli caratteristiche di qualità.
• Per quanto concerne la sostenibilità del sistema agricolo ossia il
contenere l’impatto sull’ecosistema e e di salvaguardare la salute
dei consumatori.
La ricerca nel settore agrario
• I principali obiettivi della ricerca nel settore agricolo sono:
• la riduzione dell’apporto di energia esterna all’agroecosistema
• un aumento della qualità delle produzioni agrarie
Tra le ricerche attualmente condotte sono da segnalare quelle rivolte
a:
-conservazione della biodiversità
-contenimento del consumo di acqua,
-diminuzione delle lavorazioni profonde,
-contenimento dell’apporto di concimi minerali soprattutto azotati
(vedi paragrafi successivi) e di pesticidi,
-riutilizzo di scarti aziendali,
-miglioramento delle produzioni e della qualità di importanti colture
tradizionali (per esempio le leguminose) per poterne renderne più
redditizia la coltivazione e l’impiego nelle rotazioni.
Le api una risorsa da salvare
• Le api sono animali sociali la cui organizzazione all’interno
dell’alveare è abbastanza nota.
• Oltre alle produzioni tradizionali: miele, cera, propoli, etc. non
bisogna dimenticare il loro ruolo di pronubi, cioè di impollinatori
(alcuni agricoltori praticano il noleggio di arnie).
• Oggi si assiste a una moria di api dovuta oltre che ad una malattia
(varroasi), all’impiego di alcuni pesticidi di ultima generazione
(neonicotinoidi) già proibiti in altri paesi (Francia, Germania e
slovenia): confidor, epik, gaucho, calipso, actara, cruiser. Principi
attivi Acetamiprid, imicloprid, thiacloprid, thiamethoxam, fipronil.
Le api una risorsa da salvare
•L’APE REGINA
Le api
Una sola regina depone circa
2.000 uova al giorno.
Può vivere 3-4 anni.
•L’APE OPERAIA
Ci sono migliaia di api operaie.
Circa 50.000 / alveare in estate.
•I FUCHI
Centinaia di fuchi servono per
fecondare le giovani regine
durante il "volo nuziale".
Sono privi di pungiglione.
Hanno occhi molto sviluppati.
Vivono circa 50 giorni.
La tutela della qualità in Italia
• A partire dagli anni Novanta è cresciuta in Italia la richiesta di una
maggiore qualità degli alimenti da parte dei consumatori per
mettersi al riparo da frodi o intossicazioni alimentari (l’apertura dei
mercati comporta sempre minori possibilità di controllo) ma anche
per investire meglio i propri soldi.
• Attualmente la certificazione garantisce la ‘rintracciabilità dei
prodotti’ (Regolamento CE 178/2002). Con tale termine si intende
“la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un
mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di
una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o
di un mangime, attraverso tutte le fasi della produzione, della
trasformazione e della distribuzione”.
• In tale Regolamento per legislazione alimentare si intendono le
leggi, i regolamenti e le disposizioni amministrative riguardanti gli
alimenti; in particolare la loro sicurezza, nelle fasi di produzione,
trasformazione e distribuzione. A livello internazionale questo
problema è stato risolto con una serie di standard cui corrisponde il
corpus normativo ISO 9000 con la norma relativa all’alimentazione
UNI EN ISO 8402.
• La comunità ha posto sotto controllo tutti i prodotti destinati
all’alimentazione prodotti all’interno degli stati membri e obbliga i
governi a munire di personale specializzato gli organismi di
controllo.
• Un’altro standard riconosciuto a livello internazionale è lo HACCP
(Hazard Analysis Critical Control Point) che si applica su tutta la
produzione così da segnalarne i punti critici e i possibili rischi e
creare modalità di controllo per prevenirli.
I MARCHI CHE GARANTISCONO LA QUALITA’
L’Unione europea per promuovere e tutelare i prodotti agroalimentari
ha creato con il Regolamento CEE n. 2081/92 i seguenti marchi:
DOP - Denominazione di Origine Protetta (PDO - Protected Designation of
Origin), identifica la denominazione di un prodotto la cui produzione,
trasformazione ed elaborazione avvengono in un'area geografica determinata.
es. di prodotti DOP: prosciutto di Parma, pecorino Sardo, mozzarella di bufala
campana
IGP - Indicazione Geografica Protetta (PGI - Protected Geographical
Indication), identifica la denominazione di un prodotto di cui almeno uno degli
stadi della produzione, trasformazione o elaborazione avviene in un'area
geografica determinata.
es. di prodotti IGP: lardo di Colonnata, pomodoro di Pachino
STG - Specialità Tradizionale Garantita (TSG - Traditional Speciality
Guaranteed), ha il compito di valorizzare una composizione tradizionale del
prodotto o un metodo di produzione tradizionale, ma non fa riferimento ad
un'origine.
es. di prodotti STG: mozzarella
Questa categoria di marchi non deve essere registrata, ma la tutela deriva da
apposite leggi.
Curiosità: l'Italia attualmente vanta il primato europeo tra i prodotti DOP,
IGP e STG.
I MARCHI CHE GARANTISCONO DELLA QUALITA’
•
•
•
•
•
•
•
Denominazione di Origine Controllata è un sistema di certificazione
nazionale della qualità di prodotti agroalimentari. In seguito all'entrata in
vigore nel 1992 dei marchi DOP, IGP e STG questo sistema di certificazione
è stato utilizzato esclusivamente per contraddistinguere i vini di qualità:
Vini a Denominazione d'Origine Controllata e Garantita, il marchio
DOCG indica il particolare pregio qualitativo di alcuni vini DOC di notorietà
nazionale ed internazionale. Per la certificazione DOCG sono richiesti
requisiti tra i quali l'imbottigliamento nella zona di produzione e in recipienti
di capacità inferiore a cinque litri
es. Chianti, Franciacorta spumante
Vini a Denominazione d'Origine Controllata, il marchio DOC indica vini di
qualità originari di zone limitate richiamate nel nome del vino. Le
caratteristiche enochimiche (estratto secco, acidità totale,...) ed
organolettiche (colore, odore, sapore) devono rispettare precisi requisiti
fissati dai Disciplinari di produzione
es. Dolcetto d'Alba, Sangiovese di Romagna
Ad un livello inferiore rispetto ai vini DOCG e DOC si posizionano i Vini ad
Indicazione Geografica Tipica, il marchio IGT indica vini da tavola di
qualità prodotti in aree generalmente ampie. I requisiti sono meno restrittivi
di quelli richiesti per i vini DOC.
.
• Marchio biologico
• Ne esistono di vari tipi sia pubblici come il marchio Agricoltura
biologica sia marchi privati. Questi ultimi indicano il rispetto del
regolamento comunitario oppure l'adozione di norme più restrittive.
• Agricoltura biologica, è un marchio regolato dal regolamento CEE
n.2092/91. Può essere apposto volontariamente dai produttori di
prodotti sottoposti a un controllo e risultati composti da ingredienti di
cui almeno il 95% ottenuti con il metodo biologico.
• Tra i marchi privati:
• ICEA (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale)
• Garanzia Biologico Amab, dell'Associazione Mediterranea
Agricoltura Biologica
• Controllo Biologico, del Consorzio per il Controllo dei prodotti
biologici
• Bioagricert
• Garanzia Aiab
• Demeter
• Ecocert
Gestione dei fattori naturali nei due tipi di agricoltura: il
terreno
Le risorse naturali sono il terreno, le piante e le colture, l'acqua
Il terreno nell’agricoltura convenzionale
Il terreno viene considerato un substrato quasi inerte su cui
crescono i vegetali, modificabile a seconda delle esigenze
• le lavorazioni, effettuate per migliorare l'ambiente di sviluppo dei
semi e facilitare l'assorbimento da parte delle radici, sono numerose
ed interessano uno strato di terreno più o meno profondo
• con gli ammendanti si interviene sulle caratteristiche chimico e
fisiche
• con i concimi si aggiungono grandi quantitativi di elementi nutritivi
(azoto, per accrescere il rigoglio vegetativo, fosforo e potassio per
migliorare l'attività metabolica)
• si assiste spesso in questi terreni a un impoverimento di humus e a
una diminuzione della fertilità.
Gestione dei fattori naturali da parte dei due tipi di
agricoltura: il terreno
Il terreno nell’agricoltura biologica
Il terreno è considerato un fattore di produzione, non un semplice
substrato.
• E' il mezzo in cui si compie il ciclo ininterrotto della sostanza
organica, che rinnova la fertilità.
• Sono quindi di primaria importanza tutti i fattori che reintegrano
quest’ultima e che intervengono nel suo miglioramento e
mantenimento
• A questo fine rovescio e rotazioni assumono nuova importanza per il
loro apporto di sostanza organica e di elementi essenziali al terreno
• Le lavorazioni con mezzi meccanici sono ridotte nel numero e
interessano lo strato più superficiale perché perturbano l'assetto
generale del sistema terreno ed ostacolano il raggiungimento
dell'equilibrio tra humus e sostanze da decomporre
Gestione dei fattori naturali da parte dei due tipi di
agricoltura: le piante e le colture
Le piante e le colture nell’agricoltura convenzionale
• Le necessità di un'agricoltura che richiede varietà sempre più
produttive vengono soddisfatte dalla selezione genetica di nuove
varietà
Con le diverse tecniche di miglioramento e, in tempi recenti, con
l'ingegneria genetica si riescono:
• ad ottenere cultivar, soprattutto nel campo delle colture erbacee ed
orticole, con: resistenza agli attacchi di malattie ed insetti dannosi,
conservabilità prolungata, ecc.
• Grazie alle tecniche di ibridazione si ottengono piante che danno
risultati sorprendenti in termini di produttività: forte crescita delle
aziende produttrici di ibridi. Nel campo arboreo, la selezione
genetica mira a creare piante che, oltre ad aumentare la
produttività, rispondano bene alle esigenze della meccanizzazione,
sia in fase di trattamenti che di raccolta.
Gestione dei fattori naturali da parte dei due tipi di
agricoltura: le piante e le colture
• La scelta delle colture da praticare nelle aziende è
determinata da fattori ambientali (terreno e clima) e da criteri
di convenienza economica (richieste del mercato e,in senso
più ampio, dalle politiche economiche del settore)
• Le aziende agricole convenzionali molto spesso adottano la
specializzazione colturale, che consiste nel coltivare sul
terreno aziendale solo alcune specie botaniche, con affinità
colturali
• Moltissime si dedicano alla monocoltura: solo mais o solo
grano, solo mele o solo pere. Il vigneto diventa una
monocoltura specializzata
• Le densità colturali sono elevate per garantire le massime rese
e per ottimizzare gli interventi.
Gestione dei fattori naturali da parte dei due tipi di
agricoltura: le piante e le colture
• lo scopo e quello di semplificare le pratiche agricole, ottimizzare gli
interventi specifici da eseguire ed aumentare le rese.
vengono di conseguenza abbandonate pratiche agrarie
richiederebbero interventi complessi quali ad esempio:
che
• la consociazione di specie diverse nello stesso appezzamento ne è
un esempio (prato, grano e segale, vite e olivo, pero e melo).
Risulta incompatibile con la somministrazione di antiparassitari
specifici e con la meccanizzazione
• la rotazione delle colture, pratica millenaria che sfrutta la
successione delle specie coltivate a seconda della loro funzione (di
preparazione, di miglioramento o di riduzione della fertilità).
Gestione dei fattori naturali da parte dei due tipi di
agricoltura: le piante e le colture
Le piante e le colture nell’agricoltura biologica
• Le specie e le varietà vengono scelte in base al buon adattamento
alle caratteristiche ambientali e alla resistenza alle malattie, spesso
le specie autoctone rispondono a simili richieste e possono servire
da ottimi portainnesti.
• le colture erbacee vengono preferite le specie che richiedono pochi
apporti nutritivi e che presentano una buona resistenza alle malattie
• Quando occorre intervenire sulle erbe infestanti si preferiscono i
metodi meccanici di lotta
• In questo ambito la selezione genetica mira ad aumentare la
rusticità delle piante
Gestione dei fattori naturali da parte dei due tipi di
agricoltura: le piante e le colture
• La specializzazione colturale non rientra nell'organizzazione
dell'azienda biologica. L’equilibrio si mantenuto grazie al
concorso di molti fattori.
• Per le piante erbacee e le orticole viene largamente utilizzata
la rotazione. La pratica si dimostra infatti utile, oltre che per
mantenere la fertilità anche per controllare le infestanti
• Negli impianti arborei di notevole utilità viene considerato
l'inerbimento, utile anche a contenere l'erosione superficiale
• La densità delle piante (alla semina per le erbacee e
all'impianto per le arboree) non è mai elevata per limitare sia
il ricorso a concimazioni elevate sia la trasmissione di malattie,
come quelle fungine.
Gestione dei fattori naturali da parte dei due tipi di
agricoltura: la gestione dell’acqua
La gestione dell’acqua nell’agricoltura convenzionale
• L'irrigazione avviene con sistemi di somministrazione dell'acqua
diversi
• Per le coltivazioni erbacee sono adottati impianti mobili e a pioggia,
che funzionano per aspersione
Per i frutteti e le colture orticole si utilizzano sistemi che bagnano il
terreno nelle immediate vicinanze delle piante e che funzionano per
infiltrazione o capillarità. Si economizza così la risorsa acqua e si
inibisce la crescita di erbe infestanti
La massiccia somministrazione di fitofarmaci e concimi dà luogo a
frequenti fenomeni di inquinamento delle falde acquifere superficiali,
in modo più evidente, e profonde.
Gestione dei fattori naturali da parte dei due tipi di
agricoltura: la gestione dell’acqua
L'acqua nell’agricoltura biologica
• Viene limitato l'uso degli impianti per aspersione perché agevolano
l’insorgere di funghi
• La risorsa acqua, sempre più scarsa, deve essere gestita al meglio,
per ottimizzarne la disponibilità
• Per le colture arboree e in orticoltura si dispone della
microirrigazione, che permette di distribuire piccoli quantitativi
d'acqua in modo circoscritto e con interventi appropriati e tempestivi
• Con lo stesso sistema si può adottare la fertirrigazione, che
consente di somministrare concimi liquidi, insieme con l'acqua
d'irrigazione.
Gestione dei fattori tecnici da parte dei due tipi di
agricoltura: concimazione, diserbo e meccanizzazione
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I prodotti chimici e la meccanizzazione nell’agricoltura
convenzionale
L'agricoltura convenzionale dipende in larga misura da apporti esterni,
soprattutto per quanto riguarda i prodotti da somministrare alle colture
(antiparassitari) e al terreno (fertilizzanti e diserbanti).
Si tratta di sostanze di sintesi, di produzione industriale, che vengono
distribuite secondo calendari molto rigidi.
L'industria chimica realizza prodotti ad elevata efficacia.
Gli antiparassitari vengono studiati per essere efficaci sugli agenti sempre
più specializzati (fitofagi e parassiti) delle malattie delle singole specie,
mentre i diserbanti hanno come scopo quello di essere attivi solo sulle erbe
infestanti.
Nella realtà i fattori climatici e gli agenti meteorologici (pioggia e vento
soprattutto) possono influenzare in modo negativo la corretta
somministrazione dei trattamenti antiparassitari e diserbanti ed il loro
effetto.
Gestione dei fattori tecnici da parte dei due tipi di
agricoltura: concimazione, diserbo e meccanizzazione
• L'azione della meccanizzazione ha ridotto drasticamente
il fattore di produzione manodopera, sempre più scarsa e
con costi elevati
• Le macchine, trainate dai trattori o semoventi, diventano
insostituibili nelle lavorazioni e nei trattamenti
• Molto spesso i vecchi sistemi di conduzione (filari e siepi)
devono essere eliminati per consentire il passaggio e le
manovre dei mezzi meccanici.
Gestione dei fattori tecnici da parte dei due tipi di
agricoltura: concimazione, diserbo e meccanizzazione
I prodotti e i mezzi ammessi nell’agricoltura biologica
• Per la fertilizzazione i concimi ammessi nell'agricoltura biologica sono di tipo
organico naturale e minerale.
• Il letame è il fertilizzante organico preferito e il più completo.
Apporta grossi quantitativi di azoto, elemento indispensabile per la buona
crescita dei vegetali, insieme a fosforo e potassio.
• L'apporto di sostanza organica può avvenire anche con la somministrazione
compost, derivanti dal trattamento industriale dei rifiuti solidi urbani,
selezionati con la raccolta differenziata.
• Sono anche ammessi residui della lavorazione del legno,delle fungaie,
prodotti e sottoprodotti di origine animale (farina di sangue, lana, polvere di
zoccoli) e vegetale (farina di pannelli oleosi).
• Tra i concimi minerali si trovano ossa macinate contenenti fosforo, ceneri di
legna, sali e carbonati di calcio, farine di roccia e borlande (sottoprodotti
della distillazione) con alto tenore di potassio.
• Per recuperare e mantenere il livello di fertilità viene utilizzato il sovescio
• Le rotazioni e le consociazioni rientrano di nuovo a pieno titolo nella serie
delle pratiche agricole consuete.
Gestione dei fattori tecnici da parte dei due tipi di
agricoltura: concimazione, diserbo e meccanizzazione
•
Per la difesa delle colture la lotta ai parassiti, insetti fitofagi e malattie,
prevede la messa a punto di opportune strategie di difesa e l'uso di
sostanze naturali ammesse dai regolamenti comunitari.
•
Tra i mezzi più usati gli insetti entomofagi cosiddetti antagonisti, cioè nemici
naturali dei principali parassiti, che vengono prodotti in gran numero in
biofabbriche specializzate.
Le comuni coccinelle appartengono a questa categoria di insetti utili.
In linea di principio la protezione deve essere basata sulla prevenzione.
•
•
L'uso delle macchine, comunque indispensabili per certi lavori viene limitato,
anche per non indurre fenomeni di compattamento del suolo con
conseguenze negative specie per quanto riguarda la circolazione dell'aria e
dell'acqua.
•
Si ripristinano siepi e filari divisori tra i campi.
Essi contribuiscono invece, per il biologico, allo sviluppo di animaletti e
insetti, importanti fattori d'equilibrio nelle relazioni tra prede (i parassiti
delle piante) e predatori (i loro nemici naturali).
L’allevamento degli animali nei due tipi di
agricoltura
•
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Allevamento convenzionale
Gli obiettivi dell'allevamento zootecnico condotto con metodi convenzionali
si sono identificati con le elevate produttività e la diminuzione della
manodopera.
La specializzazione ha necessariamente coinvolto anche il settore
zootecnico. Le aziende per l'allevamento di bovine da latte si sono
nettamente differenziate da quelle per l'allevamento dei bovini da carne.
Bovini allevati dalla nascita allo svezzamento in un'azienda, poi trasferiti in
un'altra per le fasi di ingrasso.
Gli edifici destinati all'allevamento (stalle, capannoni per suini e pollame)
per ottimizzare il processo produttivo animale, hanno ridotte superfici
disponibili per ciascun capo.
La maggiore densità ha portato ad una maggiore resa per unità di
superficie ma alla necessità di ricorrere ad interventi sanitari preventivi o
curativi di massa all'insorgere di facili epidemie.
Nell'alimentazione si sono aggiunti o sostituiti alle normali razioni, da
sempre costituite da foraggi, freschi e secchi, mangimi, integratori e
sostanze di vario genere
L’allevamento degli animali nei due tipi di
agricoltura
• Si è molto lavorato sulla selezione genetica, puntando alla massima
esaltazione dei caratteri aventi un riscontro economico (quintali di
latte per lattazione,percentuale di grasso nel latte, sviluppo di parti
anatomiche più remunerative).
• La manodopera, è stata in parte sostituita con macchine in grado di
sopperire alle esigenze produttive: mungitrici meccaniche,lattodotti
per il trasporto del latte, alimentatori computerizzati, etc.
• Le macchine consentono anche di raggiungere ottimi risultati nel
campo dell'igiene, sia dei prodotti che degli ambienti di sosta e
ricovero degli animali.
• Gli animali vengono sottoposti alle campagne di vaccinazione
obbligatorie per debellare gravi malattie epidemiche e sono
costantemente controllati dal punto di vista veterinario.
• Le malattie e i disturbi temporanei vengono curati tempestivamente
o prevenuti facendo ricorso ad un ampia scelta di medicinali prodotti
dall'industria farmaceutica.
L’allevamento degli animali nei due tipi di
agricoltura
L’allevamento in biologico
L’allevamento degli animali viene considerato come componente
fondamentale dell'azienda biologica in quanto è alla base dell'intero
ciclo nutritivo di tutto il sistema aziendale
• Nell'allevamento biologico è di fondamentale importanza il rispetto
dell'etologia e del benessere dai capi allevati.
• Le tecniche di allevamento devono essere rispettose delle naturali
esigenze degli animali, sia in termini di caratteristiche fisiologiche
che comportamentali
• Il pascolo è la prima fonte di approvvigionamento nutritivo per gli
allevamenti biologici.
• Foraggi freschi, anche insilati, e fieno devono costituire la gran parte
della razione.
L’allevamento degli animali nei due tipi di
agricoltura
•
Il 90% degli alimenti somministrati devono provenire da coltivazioni
biologiche, o da loro trasformazioni, ed essere prodotti in azienda o
acquistati da altre aziende che coltivano in biologico.
•
Nella corretta gestione dell'allevamento di questo tipo il numero di animali è
legato alla disponibilità di superficie aziendale coltivata: la legge fissa,
specie per specie, il numero massimo di animali per ettaro di superficie.
•
I capi devono potere disporre di strutture di ricovero sufficientemente
spaziose, con buona aerazione e luminosità. Devono poter accedere alle
mangiatoie e agli abbeveratoi con facilità e non ad orari prestabiliti.
L'alimentazione naturale e gli ambienti adatti hanno un peso notevole sulla
buona salute degli animali, in quanto possono migliorare la resistenza alle
malattie, aiutando a prevenirle.
•
Gli animali vengono sottoposti alle normali vaccinazioni previste dalla legge.
Quando è necessario ricorrere a cure gli unici rimedi autorizzati sono i
farmaci omeopatici o naturali.
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