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Il Surrealismo e l`opera di Salvator Dalì

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Il Surrealismo e l`opera di Salvator Dalì
Il Surrealismo e l’opera di
Salvador Dalì
Prof.ssa Anna Trombetta
Classe IV B S
Salvador Dalì
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1904 nasce a Figueres in Catalogna
1921 muore la madre e Dalì entra
all’accademia di San Fernardo a Madrid
Stringe amicizia con García Lorca e
Buñuel
1926 è espulso dall’accademia e va a
Parigi dove incontra Picasso
Paesaggio di Cadaqués, 1919
Ritratto della madre
dell’artista, 1920
collezione privata
L'evoluzione artistica
della sua opera è
molto precoce e crea
una sintesi tra la
formazione classica,
l'aria impressionista e
le nuove avanguardie,
come il Fauvismo e il
Cubismo.
Autoritratto con il collo
di Raffaello, 1920-21,
Figueres, Fondazione
Gala-Salvador Dalì
Natura morta, 1923
Figura a una finestra, 1925
Madrid, Museo Nazionale
Reina Sofia
Ritratto di Paul Eluard,
1929
Dalì scrive il soggetto per
il film Un chien andalou,
che gira a Parigi insieme
a Buñuel.
Conosce Miró, Tzara,
Breton, Eluard e sua
moglie Gala. Entra nel
gruppo surrealista
1924
Manifesto del Surrealismo
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Esordisce contro le condizioni servili
dell’esistenza umana prigioniera del
materialismo e del realismo, nemici
dell’immaginazione, unica garanzia di
autentica libertà
Contro il razionalismo assoluto che è di moda
e che considera solo i fatti connessi con la
nostra esperienza, che si fonda anch’essa
sull’utile immediato, sorvegliata dal buon
senso.
Riferimenti a Freud


Freud ha offerto la possibilità di andare
al di là della “realtà sommaria”.
L’esploratore umano potrà spingere più
lontano le proprie investigazioni, nelle
profondità dello spirito.
Il pensiero non presenta soluzioni di
continuità e in esso coesistono i
momenti di sogno e quelli di veglia.
Per l’uomo esistono due livelli di realtà:

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uno superficiale (la cosiddetta vita
reale) in cui è vittima della propria
memoria che arbitrariamente interviene
sulla continuità dei sogni
frammentandoli, determinando una
condizione di vita dimezzata e
disorientata,
uno profondo, quello del subconscio
individuale


Questi due livelli di realtà così
contraddittori tra loro, possono trovare un
terreno di comunicazione in una specie di
realtà assoluta, di surrealtà.
È come entrare in contatto con il
“meraviglioso”. Nel meraviglioso
l’immaginazione libera con coraggio tutta
la propria ricchezza e l’uomo si libera
delle riduzioni arbitrarie operate dal
senso comune.

L’esperienza del gruppo surrealista è
proposta da Andrè Breton come un
percorso di ricerca della realtà assoluta.

Il surrealismo si fonda sull’idea di un
grado di realtà superiore connesso a
certe forme d’associazione finora
trascurate, sull’onnipotenza del sogno,
sul gioco disinteressato del pensiero.
L’ispirazione per i surrealisti non è
nella realtà quotidiana, logica e
razionale, bensì “altrove”, in una
dimensione superiore e libera che
originariamente apparteneva a tutti,
ma è stata rimossa o dimenticata e
può essere riconquistata solo
attraverso l’immaginazione o il
sogno: questa dimensione è la
“surrealtà”
Definizione di Surrealismo:
automatismo psichico puro col
quale ci si propone di esprimere,
sia verbalmente, sia per iscritto, sia
in qualsiasi altro modo, il
funzionamento reale del pensiero.
 Dettato del pensiero, in assenza di
qualunque controllo esercitato dalla
ragione, al di fuori di ogni
preoccupazione estetica o morale.
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Surrealismo per rifondare


Lo scopo è quello di confondere i sensi
per rimetterli in processo.
La confusione e lo spiazzamento,
apparentemente irrazionale, devono
portare a un risultato concreto: il
raggiungimento di una nuova
conoscenza, la trasformazione della
realtà, attraverso la surrealtà, in una
nuova realtà migliore.
Arte per vivere meglio


La realtà non si cambia se non a partire
dal cambiamento dell’individuo,
pertanto le parole d’ordine sono:
“trasformare il mondo” e “cambiare la
vita”.
Il surrealismo si presenta come un
processo di autoconoscenza, una
pratica di vita che fa dell’arte uno
strumento politico, lo strumento
privilegiato per vivere e far vivere
meglio.
Surrealismo e comunismo

Noi non accettiamo le leggi
dell’economia e dello scambio, non
accettiamo la schiavitù del lavoro e più
in generale, ci dichiariamo insorti contro
la Storia…. Noi siamo la rivolta dello
spirito: consideriamo la Rivoluzione
cruenta come vendetta ineluttabile dello
spirito umiliato dalle vostre opere.
Surrealismo come pratica di vita

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Allargare la sfera della coscienza, sia
individuale che collettiva, eliminando le
barriere che separano la vita “diurna”
da quella “notturna”.
L’uomo che era un sognatore,
accettando di lavorare per vivere ha
perso la capacità di immaginare, ma è
scontento.
Occorre quindi risvegliare
l’immaginazione e abbattere le
convenzioni della morale borghese.
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Superare le categorie di giudizio, le
contraddizioni e gli opposti.
Lasciare spazio alla pulsione repressa e
canalizzare parte della libido per
abbattere le barriere del pudore e
riscoprire l’erotismo, la sensualità, la
profondità dell’amore.
Rivalutare il gioco, ovvero la libertà
dell’infanzia, quando non erano ancora
formate le inibizioni.
Il grande masturbatore, 1929, Madrid, Museo Nazionale Reina Sofia
Aderirono al surrealismo
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Il tedesco Max Ernst
L’alsaziano Hans-Jean Arp
I francesi André Masson e Yves Tanguy
I belgi René Magritte e Paul Delvaux
Lo spagnolo Salvador Dalì
Il catalano Joan Mirò
La pittura surrealista
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Rappresenta con forme nuove il
contenuto del regno dell’inconscio e
realizza visivamente la surrealtà, il luogo
in cui trionfa il desiderio e dove le
convenzioni della falsa moralità
borghese sono cancellate da una risata.
È figurativa ed ha capacità evocative.
La persistenza della memoria, 1931, New York, MOMA
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L’oggetto che viene rappresentato, anche il
più strano, onirico, visionario, attinge al
repertorio comune e convenzionale di linee e
colori gran parte della sua suggestione
provocatoria.
È la potenza dell’illusione che permette di
vedere quello che si vuole vedere: non esiste
un solo modo di vedere.
L’arte surrealista ci porta al di là del senso
comune, al di là della percezione ovvia e
facile o schematica
Giraffa in fiamme, 1936-37
I cassetti presenti
nell’opera
di Dalì si aprono
sprigionando gli
odori nauseabondi
della guerra
Apparizione di un volto e di una fruttiera sulla spiaggia, 1938
1938 incontro con Freud
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Freud non ha stima per i surrealisti, ma
rimane impressionato da Dalì
Scrive: “Fino ad ora ero incline a
considerare i surrealisti, che sembra mi
abbiano prescelto come loro “santo
patrono”, dei puri folli”.
Sogno causato dal volo
di un’ape intorno a una
melagrana un attimo
prima del risveglio,
1944
1940
con la seconda
guerra mondiale i
surrealisti
abbandonano
l’Europa.
Dalì si trasferisce
negli USA
Cristo di san Giovanni della Croce,
1951
Verso la fine degli anni
Quaranta Dalì riscopre il
Rinascimento e si avvicina
a un profondo misticismo
religioso.
La madonna di
Port Lligat, 1950,
un omaggio alla Sacra
Conversazione (Pala di
Brera) di Piero della
Francesca
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