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La San Miguel
PROGETTO PONPON-POR CAMPANIACAMPANIA-FSE 0505-C5C5-20112011-334 L’impresa del gusto Slide 1.ppt ITALIA - CAMPANIA Economia Spagnola L'economia spagnola rientra tra le economie avanzate dell'Europa occidentale. In particolare, nel decennio che va dal 1998 al 2008, l'economia iberica è stata tra le più dinamiche nell'eurozona. La società e l'economia spagnola hanno vissuto un forte periodo di trasformazione e di crescita nel corso degli ultimi due decenni del novecento. Uscito dall'isolamento politico ed economico imposto dalla lunga dittatura fascista il Paese si è aperto a degli scambi commerciali internazionali e ha aderito all'UE nel 1986. L'economia ha anche potuto contare sulla nascita di nuove imprese industriali e sull'afflusso di capitali stranieri che, sfruttando il minor costo della mano d'opera rispetto ad altri paesi, hanno avviato iniziative industriali e commerciali. Si sono inoltre aggiunti nuovi mezzi di comunicazione che hanno aumentato il reddito del sistema produttivo. Il settore principale è quello terziario: turismo e commerci (uva e agrumi) sono molto sviluppati. BIRRA KARMA (prima birra campana - salerno) MALAGA (La San Miguel) La prima riguarda la preparazione del malto, che deve essere ricavato da orzo o altri cereali di buona qualità e perfettamente maturi. Una volta selezionato e ripulito, l'orzo viene immesso nelle vasche di macerazione, dove per circa tre o quattro giorni riceve l'acqua e l'ossigeno necessario per la germinazione. L'acqua di macero, che di solito è mantenuta a temperature varianti fra i 12 e i 15 gradi, viene cambiata in continuazione. Quando l'orzo ha raggiunto l'umidità necessaria, viene messo a germinare per circa una settimana su di un'aia oppure nei cassoni di germinazione; in questo processo è molto importante l'aerazione dei chicchi. Quando la radichetta raggiunge grosso modo i due terzi della lunghezza del chicco, il malto è pronto per l'essiccazione o la torrefazione, il cui scopo è quello di arrestare il processo di germinazione. Giunti a questo punto è bene fare il punto della situazione, poiché il tipo di malto usato, i metodi con cui è stato trattato e le varie tipologie di birra che si intendono produrre sono gli elementi variabili che determinano tutte le successive operazioni. L'orzo maltato viene macinato finemente, acquisendo così la consistenza di una farina. Poi esso viene miscelato con acqua tiepida, che viene successivamente portata a temperature più elevate, circa 65-68 gradi SAN MIGUEL Si compie così la prima fase della fabbricazione della birra, detta ammostatura, in cui il malto si trasforma in mosto. Ciò avviene quando l'amido ancora presente nel malto si trasforma in uno zucchero, il maltosio. Ed ecco che il mosto, dopo li sua separazione dalle trebbie, ossia dai residui insolubili della miscela, che saranno usati come foraggio per gli animali, passa alla cottura. Il mosto viene immerso in una caldaia e riscaldato fino al punto di ebollizione. La durata dalla cottura dipende dal tipo di birra che si intende produrre, ma diciamo che in genere non si scende quasi mai sotto l'ora ed è raro che si oltrepassino le due ore e mezza. La bollitura, che serve tra l'altro per la sterilizzazione e la concentrazione del mosto, avviene a vapore o mediante getti ad alta pressione di acqua bollente, anche se vi sono alcune birrerie che usano ancora il fuoco diritto. La temperatura alla quale il mosto viene sottoposto è di fondamentale importanza, poiché gran parte delle sue trasformazioni biochimiche dipendono da essa. Durante la cottura poi viene effettuata un'altra importante operazione: l'aggiunta del luppolo, che conferisce il caratteristico sapore amarognolo alla birra, nonché l'inconfondibile aroma.La sala di cottura è considerata nostalgicamente il cuore della birreria, forse perché in molti stabilimenti si trovano ancora le grandi caldaie di rame, indissolubile legame con il passato e la tradizione birraria. Un tempo infatti veniva usato solo il rame per la costruzione di questi "cipolloni", in quanto è un metallo buon conduttore di calore che tra l'altro non si incrosta eccessivamente. POMODORO, PROSCIUTTO E MOZZARELLA SIVIGLIA (Le Tapas) Nei locali in Spagna ovunque si mangiano le “tapas”, degli assaggini di vario genere serviti in piccole quantità. Trattandosi di assaggi si possono provare spendendo il giusto diverse pietanze. Storicamente le tapas sono nate in Andalusia nell'ottocento per accompagnare lo sherry, il dolce e celebre liquore. Il nome nasce dall'abitudine di coprire il bicchiere con una tapa (tappo o piattino) per tenere lontane le mosche. Il vuoto piattino è stato poi riempito con squisitezze a base di carne, pesce e verdure. Le tapas di solito non si gustano in un solo posto, ma cambia locale, parlando e scherzando in compagnia. La convivialità è favorita poi dal fatto che quasi sempre le tapas si mangiano in piedi di fronte ad un tavolo rotondo o ad un bancone. LE TAPAS LA FALANGHINA JEREZ DE LA FRONTERA (La Sandeman) Il vino proviene dalla fermentazione dello zucchero dell’uva, fermentazione attuata da microorganismi chiamati lieviti, esseri microscopici che lo scompongono trasformandolo in alcool. Questi lieviti si trovano ovunque in natura (fiori, foglie, corteccia degli alberi, terreno ecc.) e arrivano sugli acini dell’uva trasportati dagli insetti e dal vento. L’azione di questi microorganismi inizia quando, dopo la vendemmia, si procede ad ammostare l’uva, una delle fasi più importanti tra quelle che si succedono per la preparazione di una buona bottiglia di vino. SANDEMAN LA PIZZA CORDOBA (Il Gazpacho) Nella cucina spagnola, il gazpacho è una zuppa fredda a base di verdure crude, molto apprezzata d'estate in regioni calde come l'Andalusia. Ne esistono almeno 60 versioni, alcune molto speziate, in maniera particolare con l'aggiunta di quantità variabili di paprica, e altre meno. Gli ingredienti principali sono tradizionalmente peperoni, pomodori, cetrioli e cipolla, arricchiti di volta in volta con erbe aromatiche differenti. Immancabile il pane raffermo, ammorbidito in acqua, che rende cremoso il composto. Il piatto si mangia comunque freddo, talvolta addirittura con cubetti di ghiaccio e accompagna crostini di pane con uova sode. Viene anche usato come aperitivo servito in bicchiere, come energetico rinfrescante. IL GAZPACHO LA MELA ANNURCA GRANADA (Il Melograno) Il Melograno ha dato il nome alla citta' di Granada ed e' da sempre considerato il frutto della fertilita'. Il melograno e' un albero leggendario di antica tradizione, sinonimo da millenni della fertilita' per tutte le culture che si sono lasciate sedurre dai suoi frutti, ricchi di semi di accattivante colore rosso, espressione dell'esuberanza della vita. Non a caso i pittori dei secoli XV e XVI mettevano spesso una melagrana nella mano di Gesu' Bambino, alludendo alla nuova vita donataci da Cristo. Nell'arte copta si incontra l'albero del melograno come simbolo di resurrezione IL MELOGRANO SPAGHETTI CON VONGOLE VALENCIA (La Paella e l’Horchata) La paella nacque come piatto umile della cucina popolare della campagna della Comunità Valenciana e delle cambuse dei pescherecci. Veniva preparato in casa, condito con gli ingredienti a disposizione. Alla fine del XIX secolo cominciò ad essere proposto nei menù delle osterie e dei chioschi delle spiagge di Valencia e Alicante In Spagna la paella è tuttora percepita come specialità regionale valenciana, pur essendo diffuso il suo consumo nelle altre zone del paese. A livello internazionale, la paella è associata indissolubilmente alla cucina spagnola, di cui è una delle preparazioni più note. La horchata de chufa (in valenciano: orxata de xufa) è una bevanda rinfrescante preparata con acqua, zucchero e con il latte del tubercolo ipogeo che caratterizza le radici di una pianta (il Cyperus esculentus) diffusa nella piana di Valencia e chiamato appunto chufa in spagnolo e babagigi o zigolo dolce in italiano. L'horchata è un latte vegetale ad alto tasso energetico. Ha un elevato contenuto di grassi, zuccheri e proteine, nonché sali minerali (fosforo, potassio) e vitamine (E e C). Si serve fresca, a volte gelata o in forma di granita. La diffusione dell'horchata, bevanda estiva molto popolare in Spagna, è da ricondursi alla presenza degli Arabi a Valencia (dal secolo VIII al XI). PAELLA IL LIMONCELLO HORCHATA MERCATO NAPOLETANO BARCELONA (La Boqueria) Il mercato de La Boqueria (in catalano: Mercat de la Boqueria o mercat de Sant Josep) è un mercato di Barcellona.La Boqueria è considerato uno dei mercati più antichi d'Europa, con documenti che ne datano le origini già al XIII secolo.Il mercato contiene bancarelle di ogni genere, ma principalmente alimentari. È sito in una strada secondaria che sbocca sulle Ramblas e costituisce anche una attrazione turistica con i suoi 2.583 m² di superficie.La notte, sgombro da banchi e in parte serrato, è meta d'incontro tra prostitute e clienti. La Boqueria è uno dei mercati più visitati del mondo; certamente è il più famoso e colorato di Barcellona e il più grande della Spagna. È chiamato anche Mercat San Josep e si trova al numero 91, giusto a metà della Rambla che dal porto va verso Piazza de Catalunya. La visita alla Boqueria è una tappa assolutamente obbligatoria per chi si trova a Barcellona, perché rappresenta il vero esempio di mercato popolare catalano. Vi consigliamo di fare una visita al Mercato della Boqueria per godervi il contrasto di colori e attività. Scoprirete anche perché la cucina mediterranea è famosa in tutto il mondo; grazie ai suoi ingredienti unici. Qui li troverete tutti, tutti i miglior prodotti della Catalonia in un solo posto. LA BOQUERIA LA SFOGLIATELLA SANTA SUSANA (La crema catalana) Realizzato da : Roberto Baldascini Andrea Russo Raffaella Passaro Alfredo Esposito Antonia Coppola Luigi Amoruso Nunzia Russo Giusy De Martino Daniela Marano Vincenzo Bianco Raffaele Cantore Luigi Di Domenico Caterina Verde Antonietta Flagiello Vito Pezzella La nostra Tutor Aziendale: Sabrina Crispano