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Diatriba damore contro un uomo seduto

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Diatriba damore contro un uomo seduto
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ULTURALI
Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896
sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected]
Maria Rosaria Omaggio
in
“Diatriba d’amore contro un uomo seduto”
di Gabriel Garcia Màrquez
traduzione di Angelo Morino e Maria Rosaria Omaggio
Roland Ricaurte (chitarra, voce, percussioni)
Alex Taborri (tastiere, charango, acordeón)
costumi Sandra Cardini
sartoria AnnaMode Costumes
ideazione scenica Emanuela Giordano
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Rappresentare Márquez è un po’ come leggerlo: bisogna calarsi pienamente in un mondo di
donne forti e di uomini deboli, di passioni travolgenti e di desideri infantili, dove la sfida
maggiore è l’insufficienza delle risorse convenzionali per rendere credibile la vita. Sul
palcoscenico, come nelle pagine di un suo romanzo, tutto può succedere: la realtà sfuma in
quello che si chiama realismo magico, ma che Gabo, come si faceva chiamare dagli
amici, afferma essere solo frutto di una tierra, dove si vive una realtà esagerata, fuori
dal comune.
Gabriel García Márquez commentava, nel corso della stesura della pièce che, se questa non
fosse stata un'opera teatrale sul rapporto di coppia, sarebbe stata almeno un’ottima prova
sulla disgrazia della felicità», aggiungendo che a quell’idea idiota…va dato fuoco!
Va chiarito che alludeva alla cosiddetta felicità borghese, quella che punta tutto unicamente
sul benessere economico e sul riconoscimento di uno status sociale.
"Niente somiglia tanto all'inferno come un matrimonio felice. Solo un Dio maschio poteva
regalarmi questa bella scoperta per le nostre nozze d'argento", sono le prime parole di
Graciela che, sul punto di celebrare venticinque anni di matrimonio, sciorina i suoi sentimenti.
Lei, donna di un qualunque Sud del mondo, è figlia di una lavandaia, ma è riuscita ad
ascendere socialmente, dedicandosi agli studi, per diventare all'altezza del marito. Dopo tanti
anni di matrimonio felice, torna all’etica delle sue radici, alla sua genuina umanità,
reclamando un bisogno primario d’amore. Va avanti decisa, raccontando, sviscerando il
travaglio di tutta una vita di sottaciuti compromessi, le delusioni di donna tradita, per gettare
via il passato con accorato coraggio e con grande determinazione. E la diatriba culmina in
un finale sorprendente.
L’ideazione scenica della Giordano concepisce un’idea da “realismo magico” valorizzata da
giochi di luci-ombre e dal vallenato, la musica colombiana amata da Gabo, eseguita dal vivo dai
polistrumentisti Ricaurte e Taborri in scena con la protagonista.
Il testo porta inevitabilmente il marchio del suo grande autore: il premio Nobel coniuga un
linguaggio curato con metafore delicate: "Hai avuto l'amore in casa e non hai saputo
riconoscerlo”, “L'aereo sembra un miracolo, ma va così veloce che arrivi solo col corpo, e poi una
si muove per due o tre giorni come una sonnambula, finché non arriva l'anima rimasta indietro”.
Come i versi di una sua poesia, che qui è diventata una canzone: Se qualcuno una mattina
suona alla tua porta … E credi ancora nel dolore dell'allegria… apri che è l'amore, amica mia. Il
ritmo incalzante accende, la luce affascina, il linguaggio portentoso ammalia e l’emozione
scende in sala coinvolgendo gli spettatori.
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Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896
sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected]
GABRIEL JOSÉ DE LA CONCORDIA GARCÍA MÁRQUEZ
Soprannominato Gabo, nato in Colombia ad Aracataca il 6 marzo 1927 e scomparso a Città del
Messico il 17 aprile 2014, è stato uno scrittore, giornalista e saggista colombiano, insignito del
Premio Nobel per la letteratura nel 1982. Fra le sue opere: Cent’anni di solitudine, Cronaca di
una morte annunciata, L’autunno del patriarca, L’amore ai tempi del colera, Dell’amore e di
altri demoni.
MARIA ROSARIA OMAGGIO
Un'attrice che è divenuta popolare in Italia giovanissima attraverso il piccolo e il grande
schermo, non tralasciando mai il teatro. Negli ultimi anni ha rivolto una particolare attenzione
al rapporto letteratura e teatro, offrendo significative e applaudite prove e mettendo in scena,
tra gli altri: Zang Tumb Tumb-concerto futurista, D’Annunzio e Duse, Italo Cavino, Primo Levi,
Gabriel García Márquez. Per l’interpretazione di Oriana Fallaci nel film “Walesa, Uomo della
speranza” del premio Oscar polacco Andrzej Wajda ha ricevuto il Premio Pasinetti alla 70°
Mostra del Cinema di Venezia, l’Arechi d’oro del 67° Festival del cinema di Salerno, il premio
Palladium e il premio Oriana Fallaci 2014. Sempre attenta al sociale, è Goodwill Ambassador
Unicef.
EMANUELA GIORDANO
Gli studi universitari, con indirizzo cinema e teatro, l’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica
Silvio D’Amico, i numerosi corsi al Centro Sperimentale di Cinematografia e di sceneggiatura
americana, il corso universitario di scrittura scenica con Eduardo De Filippo le hanno
permesso di sviluppare un doppio percorso professionale indirizzato alla scrittura scenica e
alla regia. L’amore per la letteratura le ha fatto portare in teatro e con successo testi come “Va
dove ti porta il cuore”, “Doña Flor e i suoi due mariti”, “La commedia di Orlando” e “Nuda
proprietà” dal romanzo “Piangi pure” di Lidia Ravera .
ROLAND RICAURTE
È un etnomusicologo, compositore e musicista polistrumentista colombiano. In seguito agli
studi e al lavoro di ricerca, realizza numerosi progetti musicali. Oggi possiede la più grande
collezione di strumenti musicali del continente sudamericano, "IL MUSEO CHE SUONA", con
cui si dedica al lavoro compositivo, didattico e concertistico nell'ambito della World Music. Dal
2009 collabora con il musicista polistrumentista ALEX TABORRI al progetto TINKU, premiato
per l'originalità dei suoni e del lavoro compositivo dai maestri Ennio Morricone e Nicola
Piovani.
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