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1 strumentario e metodi di misurazione

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1 strumentario e metodi di misurazione
16/07/2012
PUNTI DI REPERE,
STRUMENTARIO
E
TECNICHE DI MISURAZIONE
LA VALUTAZIONE
ANTROPOMETRICA O MISURATIVA
DEI CARATTERI ANATOMICI INDIVIDUALI
COSTITUISCE
L’ARGOMENTO DI STUDIO DELL’ANTROPOMETRIA ESTERNA
LA METODICA ANTROPOMETRICA DEVE ELEVARSI
DA PURA E SEMPLICE MANUALITA’ TECNICA
A METODOLOGIA D’INDAGINE
procedimento necessario per un proficuo lavoro scientifico
1
16/07/2012
Il POTER ESPRIMERE IN PARAMETRI MISURABILI LE
CARATTERISTICHE MORFOMETRICHE INDIVIDUALI CONSENTE DI
MISURARE CARATTERI FISICI INDIVIDUALI al fine di:
-- VALUTARE LO STATO NUTRIZIONALE
-- DETERMINARE LA COMPOSIZIONE CORPOREA
-- PRECISARE LA DISTRETTUALITA’ DELLA MASSA GRASSA
-- PREDIRE IL RISCHIO DI MALATTIA E DI MORTALITA’
-- CORRELARE L’HABITUS COSTITUZIONALE A PARTICOLARI DISPOSIZIONI MORBOSE
-- IDENTIFICARE I SOGGETTI IDONEI A PARTICOLARI ATTIVITA’ SPORTIVE E LAVORATIVE
(ANTOPOMETRIA BIOLOGICA O ANTROPOBIOLOGIA)
-- In età pediatrica: MONITORARE LO STATO NUTRIZIONALE, I PROCESSI FISIOLOGICI DELLA
CRESCITA E LE SUE ALTERAZIONI (ANTROPOMETRIA AUXOLOGICA)
-- In Medicina sportiva: INDIVIDUARE LE ATTITUDINI FISICHE VERSO SPECIFICHE ATTIVITA’
SPORTIVE
E PERSONALIZZARE, AI FINI DEL RAGGIUNGIMENTO DELLE MIGLIORI
PRESTAZIONI AGONISTICHE, LE TECNICHE E LE METODICHE DI ALLENAMENTO
(ANTROPOMETRIA SPORTIVA O CHINANTROPOMETRIA)
-- In Medicina legale: IDENTIFICAZIONE PERSONALE (ANTROPOMETRIA LEGALE)
-- Nell’industria: INDICAZIONE DI CANONI ERGONOMICI PER LA PROGETTAZIONE DEL POSTO
DI LAVORO, DEL POSTO DI GUIDA, ETC.
Nell’industria
dell’abbigliamento:
(ANTROPOMETRIA ERGONOMICA)
DETERMINAZIONE
DELLE
TAGLIE
CORPOREE
LA RILEVAZIONE ANTROPOMETRICA DEVE ESSERE
ACCURATA E PRECISA
IN MODO TALE CHE LE MISURE OTTENUTE SIANO
RIPETIBILI E CONFRONTABILI
CON QUELLE DI RIFERIMENTO
In antropometria l’errore è sempre possibile e può derivare
o dagli strumenti che possono non essere tarati
oppure, e soprattutto, dallo stesso antropometrista,
il quale può commettere un errore nella tecnica di rilevamento o nella
trascrizione dei dati.
L’adozione di sistemi di misurazione automatizzati ha reso possibile
diminuire dell’incidenza di errore dovuto agli errori di trascrizione dei dati,
invece per quanto concerne la tecnica, essa può essere alterata dalla
stanchezza dell’operatore o da fattori contingenti dell’ambiente in cui egli
opera.
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LA MISURAZIONE SI ESEGUE
CON L’APPOSITO STRUMENTO
DOPO AVER POSIZIONATO ADEGUATAMENTE IL SOGGETTO
E
IDENTIFICATO IN MANIERA PRECISA I PUNTI ANTROPOMETRICI
CONVENZIONALI DI RIFERIMENTO (PUNTI DI REPERE)
QUALITA’ DELL’ANTROPOMETRISTA
Nel 1974 Hrdlicka nel suo saggio di Antropometria pratica descrisse le qualità
necessarie ad un antropometrista:
”buona vista a distanza e dei colori, privo di alitosi e di altri spiacevoli
odori, perseveranza, correttezza, perfetta onestà, accuratezza; egli
dovrebbe essere attento alla sensibilità dei suoi soggetti, attento alla
tecnica, attento nel leggere le scale, attento nel registrare e soprattutto,
essere dotato di concentrazione nel suo lavoro”.
Inoltre l’antropometrista deve conoscere perfettamente gli strumenti che
usa e deve essere in grado di poterli riparare e tarare.
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16/07/2012
IL LABORATORIO DI ANTROPOMETRIA
NON deve avere una grande superficie, ma piuttosto i vari strumenti devono
essere messi in modo tale che il misuratore debba muoversi il meno possibile,
mentre è il soggetto da esaminare che deve spostarsi per trasferirsi da uno
strumento ad un altro. Tutto ciò per far sì che il lavoro sia meno faticoso possibile e
che, nello stesso tempo, sia più celere e quindi più redditizio e inoltre le misure
siano rilevate con la massima precisione.
Gli antropometristi impegnati in studi di tipo trasversale non sono abituati a
rivedere le misure ripetute sullo stesso soggetto per più anni e perciò non sono in
grado di valutare la loro stessa esattezza di procedura, in quanto non si trovano
nella necessità di dovere valutare la lenta curva di accrescimento e le modifiche
morfologiche.
Invece gli antropometristi che effettuano studi di tipi longitudinale, come gli
Antropometristi auxologi o gli Antropometristi sportivi, sono abituati a riprendere le
misure su uno stesso soggetto in corso di modificazione. E’ per questo motivo
che per uno studio ripetuto su di uno stesso soggetto è consigliato rivolgersi ad un
misuratore designato da un centro auxologico e far sì che sia sempre lui a ripetere
le misurazioni.
Le misure antropometriche possono essere acquisite
sia in laboratorio sia fuori di questo,
purché l’antropometrista sia esperto e abbia molta pratica.
A.Montagu pone come regola fondamentale per risolvere un determinato problema
che richieda l’aiuto dell’antropometria, che vengano prese soltanto quelle misure di
determinate parti del corpo che sono in grado di risolvere tale problema. Così, per
esempio, egli dice che se il problema è rappresentato dalla forma e dalle
dimensioni della mandibola inferiore, è inutile misurare la lunghezza
dell’avambraccio, in quanto quest’ultima misura non può avere alcuna attinenza
con la risoluzione del problema.
In Medicina dello Sport, invece, E’ BENE CHE VENGANO RILEVATE TUTTE LE
MISURE SULL’ATLETA in quanto, anche se al momento della misurazione alcune
di esse possono avere un interesse limitato, non è escluso che lo possano avere in
un secondo momento, quando l’atleta sia andato incontro o ad un incidente di
natura traumatica o ad una modificazione della sua performance, o per altri motivi.
Se è UTILE rilevare tali misure su un individuo che intraprende un’attività fisicosportiva, diventa INDISPENSABILE quando questo soggetto sia in età evolutiva
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CARATTERI SOMATOMETRICI FONDAMENTALI
LA STATURA e IL PESO vengono indicati come CARATTERI FONDAMENTALI:
caratteri che NON dovrebbero MAI omettersi in rilevazioni antropometriche a
qualsiasi scopo effettuate.
Ad essi possono aggiungersi
LA STATURA DA SEDUTO (O ALTEZZA DEL BUSTO) e IL PERIMETRO
TORACICO che assumono un particolare interesse specialmente in ordine allo
studio delle PROPORZIONI CORPOREE.
-- STATURA: ESPRESSIONE SINTETICA DELLE MISURE LONGITUDINALI;
ad essa possono essere poi riportate le varie dimensioni somatiche in modo da
stabilire LE PROPORZIONI CORPOREE.
-- PESO: ESPRESSIONE SINTETICA DELLO SVILUPPO VOLUMETRICO ed
in particolare dei SISTEMI SCHELETRICO E MUSCOLARE.
-- PERIMETRO TORACICO: ESPRESSIONE SINTETICA DELLE MISURE
TRASVERSALI del torace
-- STATURA DA SEDUTO: ad essa concorrono TESTA, COLLO E TRONCO
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POSIZIONE ERETTA STANDARD
Quando non venga diversamente indicato,
MOLTE MISURAZIONI ANTROPOMETRICHE
SI ESEGUONO CON IL SOGGETTO IN POSIZIONE ERETTA STANDARD:
soggetto in piedi con i calcagni in contatto tra loro, braccia pendenti ai lati del
tronco con il palmo delle mani che guarda medialmente;
testa posizionata secondo il PIANO ORIZZONTALE DI FRANCOFORTE
(sguardo diretto all’orizzonte in modo tale che il margine inferiore dell’orbita e il
forame uditivo giacciano sullo stesso piano orizzontale), facendo attenzione
che questo piano sia ortogonale al piano sagittale mediano
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METODOLOGIA DI RILEVAZIONE DELLE MISURE 1
MISURAZIONI ANTROPOMETRICHE LATERALI: per CONVENZIONE si
effettuano a sinistra in quanto l’emisoma destro o “dominante” può avere
dimensioni antropometriche significativamente superiori a quelle dell’emisoma
opposto. NB: NELLA PRATICA SPORTIVA VENGONO INVECE EFFETTUATE
BILATERALMENTE
PUNTI DI REPERE COSTITUITI DA TESSUTI MOLLI: le punte del compasso
devono SOLO TOCCARE E NON COMPRIMERE la superficie cutanea
PUNTI DI REPERE FISSI O SCHELETRICI: le punte smussate del compasso
DEVONO ESSERE PREMUTE contro la superficie ossea.
MISURE SEGMENTALI: possono essere delle LUNGHEZZE (distanze tra
specifici punti di repere di riferimento) o delle ALTEZZE (distanze
VERTICALI tra una superficie piana di appoggio del soggetto, in piedi o
seduto, e un punto di riferimento osseo)
METODOLOGIA DI RILEVAZIONE DELLE MISURE 2
MISURE DI CIRCONFERENZA DEGLI ARTI: nella maggior parte dei casi si
effettuano BILATERALMENTE E ALLA STESSA ALTEZZA (a uguale distanza
da punti di repere conosciuti; es punto acromiale per il braccio; punto
stiloradiale per l’avambraccio; spina iliaca anteriore superiore per la coscia;
punto malleolare interno per la gamba.
Segnare con MATITA DERMOGRAFICA il livello a cui devono essere effettuate;
effettuarle in CONDIZIONI DI RIPOSO e non durante contrazione muscolare;
non comprimere le parti molli.
MISURE DI DIAMETRI: si eseguono con gli APPOSITI CALIBRI con i quali si
dovrà ESERCITARE UNA PRESSIONE ADEGUATA in modo da ridurre al
minimo l’interferenza del tessuto cutaneo e muscolare.
INDICI O RAPPORTI: si possono calcolare utilizzando le suddette misure e
FORNISCONO UN’IDEA DELLA PROPORZIONE TRA LE DUE MISURE.
Generalmente: si rapporta la misura più piccola con quella più grande
moltiplicandola per 100 (es. UN INDICE DI 70 SIGNIFICA CHE LA PRIMA
MISURA E’ PARI AL 70% DELLA SECONDA!!!!)
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METODOLOGIA DI RILEVAZIONE DELLE MISURE 3
MISURE LINEARI ASSOLUTE: lunghezza, larghezza, altezza, diametri, sono
generalmante espressi in mm.
RILEVAZIONI PONDERALI: espresse generalmente in grammi
ATTUALMENTE
LE PROCEDURE DI RILEVAZIONE DEI PARAMETRI ANTROPOMETRICI,
QUALI ALTEZZA, PESO, DIAMETRI, CIRCONFERENZE E PLICHE CUTANEE,
FANNO RIFERIMENTO,
OVE NON DIVERSAMENTE INDICATO,
ALLE INDICAZIONI RACCOMANDATE DA LOHMANN ET AL. (1992)
PUNTI DI REPERE O PUNTI SOMATOMETRICI
PUNTI ANATOMICI FISSI: se reperibili sempre nella stessa sede anatomica
(prominenze dello scheletro localizzabili attraverso la cute)
ARTIFICIALI O MOBILI: non hanno una sede fissa (es. punti dei capezzoli che
possono essere ad altezza differente rispetto al livello delle coste)
MEDIANI: sono posti sul piano sagittale mediano
LATERALI: sono pari e sono posti sugli emisomi destro e sinistro. Si dividono in
PROSSIMALI ( posti vicino al centro del corpo) e DISTALI (se sono lontani dal
centro del corpo)
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PUNTI DI REPERE O PUNTI SOMATOMETRICI
MEDIANI (O DISPARI) E LATERALI (O PARI)
VERTEX O VERTICE: punto più alto della calotta cranica, quando la testa è orientata secondo
il piano orbito-auricolare (o Piano di Francoforte o piano standard tedesco).
GABELLA:punto mediano più sporgente della protuberanza intersovraorbitaria, situato nella
parte inferiore della fronte, immediatamente al di sopra della radice del naso
METALAMBDA O OPISTHOCRANION: punto della curva sagittale più distante dalla gabella
EURYON:punto più sporgente (ovvero più distante dal piano sagittale) della parete laterale del
cranio
ZYGION: punto più laterale delle arcate zigomatiche su cui cade la branca del compasso
quando si determina il diametro bizigomatico o larghezza della faccia
PIANO ORBITO-AURICOLARE o PIANO DI FRANCOFORTE:è quel piano definito tra i due
TRAGION destro e sinistro e dal punto più basso del bordo inferiore dell’orbita destra o sinistra
(punto orbitale).
TRAGION: punto d’incontro tra la tangente che corre lungo il margine anteriore del Trago del
padiglione dell’orecchio e la tangente che corre lungo il margine superiore del Trago del
padiglione dell’orecchio.
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PUNTO GIUGULARE O SOPRASTERNALE: è il punto più basso
dell’incisura giugulare del manubrio dello sterno.
PUNTO MESO-STERNALE: è il punto d’incontro tra la linea medio-sternale
e la linea orizzontale che passa a metà altezza dell’articoalzione condrosternale della 4°costa
PUNTO XIFOIDEO: base del processo xifoideo
SINFISI STERNO-XIFOIDEA: è la linea di giuntura tra la parte più caudale
del corpo dello sterno e la base del processo xifoideo; qualora risulti difficile
individuare tale giuntura si assume il punto di confluenza dell’ultima
cartilagine costale con lo sterno.
PUNTO EPIGASTRICO: si trova all’incrocio del piano sagittale mediano con
la tangente ai punti più bassi degli archi delle decime coste.
SYNPHYSION O BORDO SUPERIORE DEL PUBE: si trova all’incrocio tra il
piano sagittale mediano e il bordo superiore della sinfisi pubica.
PUNTO CERVICALE: è il punto più sporgente del processo spinoso della
settima vertebra cervicale
Lo sterno risulta costituito da tre
porzioni:
-IL MANUBRIO
- IL CORPO
- LA PUNTA O PROCESSO XIFOIDEO
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LUNGHEZZA STERNO
DIAMETRO TRASVERSO TORACICO NEL
PUNTO MESOSTERNALE
DIAMETRO TRASVERSO TORACICO
ALL’IPOCONDRIO
DISTANZA XIFO-EPIGASTRICA
DIAMETRO TRASVERSO DEL BACINO
DISTANZA EPIGASTRO-PUBICA
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QUADRANTI ADDOMINO-PELVICI: un paio
di linee immaginarie, una verticale e una
orizzontale, che si intersecano a livello
dell’asse mediano del corpo sopra
all’ombelico. (Usati soprattutto nella pratica
clinica)
Gli anatomisti adoperano una suddivisione
regionale dell’addome più precisa (9
regioni) per descrivere la posizione (per
proiezione) e l’orientamento degli organi
interni. Queste regioni sono delimitate da 4
linee, due orizzontali (LINEA
SOTTOCOSTALE, che passa lungo il margine
inferiore della 10° cartilagine costale di
ciscun lato, E LINEA BISILIACA O
TRANSTUBERCOLARE, che passa attraverso
le spine iliache anteriori superiori) e due
verticali, che passano per il punto di mezzo
della clavicola e per il punto inguinale medio
PUNTO ACROMIALE: è il punto più sporgente lateralmente del margine laterale del
processo acromiale della scapola.
PUNTO RADIALE: punto più prossimale del margine mediale del capitello radiale (gomito)
STYLION RADIALE:punto più distale del processo stiloideo del radio
PUNTO OMERALE: è il punto più sporgente all’esterno del condilo esterno dell’omero
DACTYLION III O TELEDACTYLION: punto più distale del polpastrello del terzo dito della
mano
PUNTO ILIOCRISTALE: è il punto più sporgente lateralmente della cresta iliaca a soggetto
in piedi
PUNTO ILIOSPINALE: è il punto più sporgente anteriormente della spina iliaca anteriore
superiore
TROCANTERON: è il punto più alto del grande trocantere
PUNTO TIBIALE (analogo al radiale):punto più prossimale del margine mediale dell’epifisi
della tibia
PUNTO MALLEOLO-TIBIALE: punto di massima sporgenza del malleolo interno
OPISTOTUBER:punto più posteriore della tuberosità del calcagno
PLANTA: punto della superficie della pianta del piede più distante dal vertex
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LUNGHEZZE SEGMENTALI DEGLI ARTI
LUNGHEZZE SEGMENTALI DEGLI ARTI
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LO STUMENTARIO ANTROPOMETRICO
Lo strumentario antropometrico, atto a misurazioni sul vivente,
comprende NUMEROSI STRUMENTI DI PRECISIONE
la cui scelta e uso dipendono
dal tipo di misurazioni che si devono effettuare,
nonché dal grado di precisione desiderato o richiesto
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IL PESO
Si misura con la bilancia alla mattina, ad alvo (= transito intestinale nel suo
complesso) e vescica vuoti da nudi o con indumenti essenziali per i quali si deve
tarare la bilancia.
INDICE PONDERALE DEL LIVI
3
MAGRISSIMI fino a 21,9
100 X √peso (gr)
MAGRI da 22,0 a 22,9
Statura (cm)
MEDI da 23,0 a 23,9
CORPULENTI da 24,0 a 24,9
OBESI da 25 in poi
Esempio: persona alta 169 cm e peso Kg 65,5 (gr 65600)
3
100 x √ 65600 / 169 = 100 x 40,31/169 = 23,852
PESO OTTIMALE O DESIDERABILE: formula usata dalle compagnie di
assicurazione; equivale a quel peso che statisticamente si accompagna a minor
morbilità e maggiore sopravvivenza
Kg = 50 + 0,75 x [statura (cm) – 150]
ESEMPIO: persona alta 169 cm
Kg= 50 + 0,75 x [169-150] = 50 + (0,75 x 19) = 50 + 14,25 = 64,25 Kg
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BILANCIA A BASCULLA PER NEONATI
Il peso considerato a sé è di lieve importanza!!!!!
Da ciò l’opportunità di porlo in relazione ad altri caratteri, quali la staura stessa,
l’altezza del busto, il perimetro toracico, etc.
Modificando la formula del LIVI in Italia viene proposto L’INDICE BARICO
(Giuffrida-Ruggeri):
Peso (gr) x 100
St 3 (cm)
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La ricerca antropometrica ha cercato di individuare una RELAZIONE TRA
PESO E ALTEZZA CHE SI CORRELASSE MEGLIO ALLA COMPOSIZIONE
CORPOREA e in particolare alla massa grassa (FM).
Tra i vari INDICI PONDEROSTATURALI elaborati, quello che ha incontrato il
maggior consenso è L’INDICE DI QUETELET (1869) che BEN SI CORRELA
CON LA MASSA GRASSA ed è utilizzato come MARKER DI ADIPOSITA’
TOTALE trovando ampio utilizzo in ambito clinico ed epidemiologico.
INDICE PONDEROSTATURALE DI QUETELET O BMI (Body Mass Index):
fornisce indicazioni sullo stato nutrizionale
Peso (Kg)
Statura 2 (m)
LE LIMITAZIONI DELL’USO DEL BMI sono legate alla sua SCARSA SENSIBILITA’
NELLA MISURA DELL’ADIPOSITA’ CORPOREA NEI
SOGGETTI PARTICOLARMENTE PICCOLI O ALTI DI STATURA
E NELL’INCAPACITA’ DI DISTINGUERE LA MASSA GRASSA DALLA MASSA MAGRA
INDICANDO COME OBESO CHI HA UNA MASSA MUSCOLARE MOLTO SVILUPPATA.
STATURA TOTALE (ST) O ALTEZZA IN PIEDI
E’ LA DISTANZA IN CM TRA IL PIANO PASSANTE PER IL PUNTO PIU’ ALTO DELLA
TESTA (VERTEX) E IL PIANO D’APPOGGIO DELLA PIANTA DEI PIEDI.
QUESTA MISURA ESPRIME IN UN SOLO PARAMETRO LA LUNGHEZZA DI TUTTI E 4 I
SEGMENTI CORPOREI: TESTA, COLLO, TRONCO E ARTI INFERIORI.
RAPPRESENTA UNO DEI PRINCIPALI INDICI DELLA TAGLIA CORPOREA E DELLA
LUNGHEZZA DELLE OSSA.
LA STATURA DELLE DONNE RISULTA MEDIAMENTE PIU’ BASSA DI 10-12 CM
RISPETTO A QUELLA DEI MASCHI.
COL PASSARE DEGLI ANNI LA STATURA TOTALE TENDE A DIMINUIRE NEI DUE
SESSI A CAUSA DI MODIFICAZIONI/ALTERAZIONI A CARICO DELLE VERTEBRE E
DEI DISCHI INTERVERTEBRALI E A CAUSA DI MODIFICAZIONI NEL MANTENIMENTO
DELLA POSTURA.
E’ IMPORTANTE NELLA VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE E PERMETTE
UNA CORRETTA INTERPRETAZIONE DEL PESO CORPOREO.
LA PRATICA DI ALCUNI SPORTS E’ IN RELAZIONE CON LA STATURA; SPORTIVI ALTI:
CANOTTIERI, GIOCATORI DI PALLACANESTRO, LANCIATORI DI DISCO, NUOTATORI,
CORRIDORI PER BREVI PERCORSI; SPORTIVI A STAURA MEDIA O MEDIO-BASSA:
LOTTATORI, SOLLEVATORI DI PESO, MARATONETI.
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ALTIMETRO O STATIMETRO
Asta metallica graduata in cm, posta
perpendicolarmente alla base su cui
poggiano i piedi, e dotata di un braccio
mobile a squadra che si sposta
verticalmente lungo l’asta metallica
centimetrata.
D: VERTEX - PLANTA
A volte può essere INCORPORATO
NELLA BILANCIA PESA PERSONE (più
approssimativo in quanto le due aste non
si pongono mai in posizione
perfettamente perpendicolare!!!)!!!!!
TECNICA DI RILEVAZIONE DELLA STATUTA TOTALE (ST)
PREFERIBILMENTE AL MATTINO; IL SOGGETTO IN
PIEDI, POSTO DI SPALLE ALL’ASTA METRICA,
PRIVO SI SCARPE, IN POSIZIONE DI ATTENTI
(POSIZIONE ERETTA STANDARD) E TALLONI
UNITI, BRACCIA PENDENTI LUNGO IL TRONCO,
CAPO ERETTO.
LA SUPERFICIE POSTERIORE DEL CORPO DEVE
SFIORARE L’ASTA METRICA NEI SEGUENTI
PUNTI: PROTUBERANZA OCCIPITALE ESTERNA,
REGIONE DELLE SCAPOLE, REGIONE GLUTEA E
TALLONI.
DOPO AVER VERIFICATO CHE LA TESTA SIA
POSIZIONATA SECONDO IL PIANO ORIZZONTALE
DI FRANCOFORTE (MEATO UDITIVO ESTERNO E
BORDO INFERIORE DELL’ORBITA DEVONO
ESSERE ALLINEATI SULLO STESSO PIANO
ORIZZONTALE) SI PUO’ ABBASSARE IL CURSORE
PONENDOLO A CONTATTO CON IL VERTEX,
FACENDO PARTICOLARE PRESSIONE NEI
SOGGETTI CON FOLTA CAPIGLIATURA.
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STADIOMETRO PER USO MOBILE
D: VERTEX - PLANTA
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INFANTOMETRO
Fino all’età di 3 anni si ricorre all’INFANTOMETRO, piano orizzontale, graduato in
cm, su cui si adagia il bambino ponendo il capo a contatto con un piano fisso
verticale e la pianta dei piedi a contatto con il piano mobile. Dovranno adoperarsi
due persone per tenere estese le articolazioni di anca e ginocchio, per evitare
inarcamenti della zona lombare, per tenere il capo a contatto con lo strumento e
orientato in maniera corretta.
Tale misura risulta mediamente maggiore di circa 1 cm di quella misurata in piedi.
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INFANTOMETRO PER LA MISURAZIONE
DELLA LUNGHEZZA VERTICE-COCCIGE
MISURA DELLA STATURA IN PORTATORI DI HANDICAP
SI RICORRE ALLA LUNGHEZZA SUPINA
OPPURE
LA SI CALCOLA INDIRETTAMENTE DALLA ALTEZZA DEL GINOCCHIO
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PUNTI DI REPERE O PUNTI SOMATOMETRICI
MEDIANI (O DISPARI) E LATERALI (O PARI)
VERTEX O VERTICE: punto più alto della calotta cranica, quando la testa è orientata secondo
il piano orbito-auricolare (o Piano di Francoforte o piano standard tedesco).
GABELLA:punto mediano più sporgente della protuberanza intersovraorbitaria, situato nella
parte inferiore della fronte, immediatamente al di sopra della radice del naso
METALAMBDA O OPISTHOCRANION: punto della curva sagittale più distante dalla gabella
EURYON:punto più sporgente (ovvero più distante dal piano sagittale) della parete laterale del
cranio
ZYGION: punto più laterale delle arcate zigomatiche su cui cade la branca del compasso
quando si determina il diametro bizigomatico o larghezza della faccia
PIANO ORBITO-AURICOLARE o PIANO DI FRANCOFORTE:è quel piano definito tra i due
TRAGION destro e sinistro e dal punto più basso del bordo inferiore dell’orbita destra o sinistra
(punto orbitale).
TRAGION: punto d’incontro tra la tangente che corre lungo il margine anteriore del Trago del
padiglione dell’orecchio e la tangente che corre lungo il margine superiore del Trago del
padiglione dell’orecchio.
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COMPASSO DI SPESSORE A BRANCHE CURVE
NASTRO METRICO
DIAMETRO BIZIGOMATICO
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ANTROPOMETRO DEL VIOLA
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16/07/2012
STATURA DA SEDUTO (STS)
O
ALTEZZA DEL BUSTO
O
ALTEZZA TESTA COCCIGE
D: VERTEX-GLUTEI
RICORDA:
CORMIA: BUSTO
SCHELIA: ALTEZZA (ARTI INFERIORI)
INDICE SCHELICO O CORMICO O
INDICE DI VALOIS: permette di
stabilire la prevalenza del tronco o
degli arti inferiori
INDICE SCHELICO: STATURA SEDUTO X 100
STATURA
MACROCORMICI (O BRACHISCHELICI): il busto prevale sugli arti inferiori (BRACHITIPI)
BRACHICORMICI (O MACROSCHELICI): arti inferiori più lunghi del busto (LONGITIPI)
MESOCORMICI: le due misure si equivalgono (NORMOTIPI)
TECNICA DI RILEVAZIONE
SOGGETTO SEDUTO SU APPOSITO SGABELLO CON BUSTO IN POSIZIONE
ERETTA, REGIONE SACRALE ADERENTE AL PIANO VERTICALE
DELL’ALTIMETRO, MANI APPOGGIATE SULLE COSCE, PIEDI APPOGGIATI
SULLA TAVOLETTA MOBILE INCORPORATA NELLO SGABELLO.
NEL BAMBINO FINO AI 2 ANNI SI MISURA LA LUNGHEZZA VERTICE-COCCIGE
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In Medicina dello Sport, per avere una rapida classificazione dell’habitus
costituzionale si usa il
RAPPORTO TRA LA LUNGHEZZA DELLE GAMBE (SLL)
E
LA LUNGHEZZA DEL BUSTO (STS)
Si parlerà di:
NORMOTIPO se SLL = STS
BRACHITIPO se SLL < STS
LONGITIPO se SLL > STS
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STRUMENTAZIONI
COMPASSO DI SPESSORE A BRANCHE
CURVE
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COMPASSO DI SPESSORE A BRANCHE CURVE
COMPASSO A
SCORRIMENTO
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COMPASSO A BRANCHE DRITTE DI SCORRIMENTO O CALIBRO
ANTROPOMETRO DI HARPEDEN
Escursione totale 2000 mm, con barre dritte e curve. Utilizzato per la misura
dei diametri corporei, segmenti scheletrici, etc. Le parti mobili hanno la
particolarità di scorrere su piccolissimi cuscinetti a sfera che permettono un
libero movimento. Dopo aver appoggiato le punte dei bracci nei punti di repere
con la pressione dovuta, si legge la misura effettuata sul visualizzatore
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LUNGHEZZE SEGMENTALI DEL TRONCO
?
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Lo sterno risulta costituito da tre
porzioni:
-IL MANUBRIO
- IL CORPO
- LA PUNTA O PROCESSO XIFOIDEO
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LUNGHEZZE SEGMENTALI DEL TRONCO
-- LUNGHEZZA O ALTEZZA DEL COLLO
-- LUNGHEZZA O ALTEZZA DEL TRONCO
-- LUNGHEZZA DELLO STERNO O ALTEZZA TORACICA
-- LUNGHEZZA TOTALE DELL’ADDOME
ANTITRAGO: posto al di dietro del trago e separato da questo dall’incisura
intertragica. Rappresenta una delle sporgenze che delimitano la conca della
metà inferiore del padiglione dell’orecchio
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LUNGHEZZA STERNO
DIAMETRO TRASVERSO TORACICO NEL
PUNTO MESOSTERNALE
DIAMETRO TRASVERSO TORACICO
ALL’IPOCONDRIO
DISTANZA XIFO-EPIGASTRICA
DIAMETRO TRASVERSO DEL BACINO
DISTANZA EPIGASTRO-PUBICA
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Fly UP