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le competenze chiave
IL NUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONE IN ITALIA NUOVO SCENARIO LEGGE FINANZIARIA 2006: • • • • Art 1, comma 622: L’istruzione, impartita per almeno 10 anni, è obbligatoria; E’ finalizzata a conseguire un titolo di studio di scuola secondaria superiore o una qualifica professionale, di durata almeno triennale, entro il 18° anno di età; L’accesso al lavoro è, di conseguenza, elevato da 15 a 16 anni; L’adempimento dell’obbligo di istruzione è finalizzato all’acquisizione di saperi e competenze previsti dai curricoli dei primi due anni degli I.I.S.S; NUOVO SCENARIO LEGGE FINANZIARIA 2006: Art 1, comma 631: • Riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) allo scopo di potenziare la formazione professionale; Art 1, comma 632: • I “Centri provinciali per l’istruzione degli adulti” (ex centri territoriali permanenti e corsi serali) sono riorganizzati allo scopo di consentire l’innalzamento delle competenze della popolazione adulta, anche immigrata; NUOVO SCENARIO • Fanno parte del sistema dell’istruzione secondaria superiore […] i Licei, gli Istituti Tecnici e gli Istituti Professionali. • Gli istituti d’istruzione secondaria superiore attivano ogni utile collegamento con il mondo del lavoro e dell’impresa (ivi compreso il volontariato, il privato, il sociale), con la formazione professionale, con l’università, con la ricerca e con gli enti locali. L’ISTRUZIONE TECNICA E PROFESSIONALE Riorganizzazione delle discipline d’insegnamento al fine di potenziare le attività laboratoriali, di stage e di tirocinio; • Legge 40/07: nascono i “Poli tecnico-professionali” e rientrano nel sistema della pubblica istruzione statale gli istituti professionali che la legge Moratti aveva destinato al sistema regionale. I RIFERIMENTI EUROPEI • Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente; • Raccomandazione sul quadro europeo dei titoli e delle qualifiche. DECRETO DEL 22 AGOSTO 2007: IL NUOVO OBBLIGO IN ITALIA • • • • Regolamento; Documento tecnico; Gli assi culturali (All. 1 ); Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria; • Linee guida previste dal regolamento ( art .5 ). ASPETTI CARATTERIZZANTI DEL NUOVO OBBLIGO • • • • Competenze chiave; Assi culturali; Equivalenza formativa di tutti i percorsi; Rispetto delle identità che caratterizzano i curricoli dei diversi ordini ed indirizzi; • Non terminalità. COMPETENZE CHIAVE • Combinazione di conoscenze, abilità ed attitudini adeguate al contesto che gli alunni devono possedere alla fine dell’obbligo di istruzioneformazione. • Sono necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione. SAPERI • Competenza • Abilità / capacità • Conoscenza teorica e pratica. Riferimento alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006. Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli. SAPERI DEFINIZIONE DI COMPETENZA: Comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro e di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. E’ una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Es. saper usare la lingua inglese nelle diverse situazioni comunicative. Le competenze sono descritte in termini di responsabilità ed autonomia. SAPERI ABILITA’/CAPACITA’: Capacità di applicare conoscenze e di usare knowhow per portare a termine compiti e risolvere problemi. Le abilità sono descritte come cognitive e pratiche (che implicano,cioè, l’abilità manuale e l’uso di mezzi materiali e strumenti). CONOSCENZA TEORICA E PRATICA: Risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Insieme di fatti, teorie e pratiche relative a un settore di studio o lavoro. COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE Raccomandazione UE 5 settembre 2006 • Comunicazione (madre lingua e lingua straniera); • Competenza matematica; • Competenza di base scientifica (scienze e tecnologia); • Competenza digitale; • Imparare ad imparare; • Spirito di iniziativa; • Competenze sociali e civiche; • Consapevolezza ed espressione culturale. COMPETENZE CHIAVE AL TERMINE DEL BIENNIO • • • • • Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere; Competenza matematica; Competenze di base in scienza e tecnologia; Competenza digitale. LE FINALITA’ DELLE COMPETENZE CHIAVE • Rafforzamento della dimensione educativa dei saperi; • Soglia culturale comune per preparare i giovani alla vita adulta ed offrire loro un metodo per continuare ad apprendere nella loro esistenza; • Saperi che diventano atteggiamenti e stili di vita. COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA DA ACQUISITE CON L’ISTRUZIONE OBBLIGATORIA L’elevamento dell’obbligo di istruzione a dieci anni intende favorire il pieno sviluppo della Persona nella costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale. Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale e informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro. Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese, per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti. COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA DA ACQUISITE CON L’ISTRUZIONE OBBLIGATORIA Comunicare: comprendere messaggi di genere diverso e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi mediante diversi supporti; Rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti. Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri. Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere, al suo interno, i propri diritti e bisogni riconoscendo, al contempo, quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità. COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA DA ACQUISITE CON L’ISTRUZIONE OBBLIGATORIA Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline. Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica. Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. ASSI CULTURALI Costituiscono il “tessuto” per: la costruzione di percorsi di apprendimento; l’acquisizione di competenze chiave per preparare alla vita adulta; il consolidamento e l’accrescimento dei saperi e delle competenze in un processo di apprendimento permanente. ASSI CULTURALI I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono riferiti a quattro assi culturali: – Dei linguaggi – Matematico – Scientifico – tecnologico – Storico – sociale. ASSE DEI LINGUAGGI Ha come obiettivi: la padronanza della lingua italiana; la conoscenza di almeno una lingua straniera; la fruizione di molteplici forme espressive non verbali; un’utilizzazione adeguata delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. ASSE DEI LINGUAGGI Consente di: Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti; Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo; Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi; Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi; Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario; ASSE DEI LINGUAGGI Consente di: Utilizzare e produrre testi multimediali; Avere relazioni con gli altri per far crescere la consapevolezza di sé e della realtà; Interpretare la realtà in modo autonomo; L’asse dei linguaggi è comune a tutti gli assi culturali e: Sviluppa il plurilinguismo; Apre alla multiculturalità; Facilita la mobilità di studio e di lavoro. ASSE MATEMATICO Ha come obiettivi: L’acquisizione di un orientamento consapevole nei contesti problematici del mondo contemporaneo; L’individuazione e l’applicazione di procedure per affrontare situazioni problematiche; L’uso di linguaggi formalizzati, di modelli matematici di pensiero dialettico ed algoritmico e di rappresentazione grafica e simbolica; La valutazione della coerenza logica delle argomentazioni proprie ed altrui; ASSE MATEMATICO Consente di: Confrontare e analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni; Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi; Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi, anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, ed usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico. ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO HA COME OBIETTIVO di facilitare lo studente nell’esplorazione del mondo circostante per misurarsi con l’idea di molteplicità, problematicità e trasformabilità del reale. Consente di: Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale ed artificiale e riconoscere, nelle sue varie forme, i concetti di sistema e di complessità; Analizzare qualitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza; Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate. ASSE STORICO-SOCIALE HA COME OBIETTIVO di far percepire gli eventi storici nella loro dimensione locale, nazionale, europea e mondiale e di collocarli secondo le coordinate spazio-temporali per comprendere la complessità dei fenomeni analizzati. Consente di: Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche ed in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali; Formare l’esperienza personale con un sistema di regole fondate sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente; Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socioeconomico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio. VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE • Ripensare profondamente le strategie didattiche e la valutazione; • Rimotivare gli alunni; • Valorizzare i saperi e le competenze possedute anche a livello non formale ed informale; • Contrastare la dispersione scolastica; • Valutare in modo coerente con gli assi e le competenze in esito; VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE • Fase di transizione; • Riferimenti normativi esistenti; • Regolamento sull’autonomia ed O.M. sugli scrutini e sugli esami; • Elaborazione sperimentale dei modelli di certificazione; • Lettura trasparente delle competenze acquisite anche da parte degli studenti e delle famiglie. LE FINALITA’ DELLA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE • Orientare; • Favorire il passaggio tra i diversi percorsi formativi ed il rientro in formazione; • Favorire la prosecuzione degli studi. CERTIFICAZIONE DEI TITOLI E COMPETENZE ACQUISITE • Certificazione essenziale per la mobilità dei cittadini. • 2004: La Commissione Europea ha istituito un Quadro Unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze. Europass: portafoglio di documenti attestante il patrimonio di conoscenze, competenze ed esperienze acquisite e i percorsi professionali formativi realizzati. • 2006: Anno europeo per la mobilità professionale dei lavoratori. I RIFERIMENTI ITALIANI per la certificazione delle competenze • Documento del 15 gennaio sulle competenze di base per i percorsi triennali; • Documenti delle Regioni. LINEE GUIDA Danno indicazioni su: - Aspetti caratterizzanti; - Aspetti didattici generali: - Orientamento; - Formazione; - Valutazione; - Sostegno e osservazione del percorso. I FONDAMENTI DELLE LINEE GUIDA • Nuova prospettiva educativa fondata sui saperi e sugli assi culturali; • Impostazione dei processi didattici in termini di apprendimento per competenze; • Valenza educativa delle competenze chiave; • Nuove metodologie didattiche basate soprattutto sull’attività di laboratorio e l’apprendimento fondato sull’esperienza; • Progettazione dell’offerta formativa con lo sguardo rivolto all’interconnessione tra le discipline; I FONDAMENTI DELLE LINEE GUIDA • Ripensamento dell’organizzazione e nuova centralità del Consiglio di classe; • Analisi del documento e dei programmi vigenti per una reciproca compatibilità; • Individuazione delle metodologie necessarie all’acquisizione delle competenze chiave che sottintendono ai nuclei disciplinari e pluridisciplinari; • Individuazione e sviluppo, anche con i docenti della scuola media, degli elementi di continuità tra il Decreto 139 e le indicazioni per il primo ciclo. LE AZIONI DI SOSTEGNO In questa prima fase, il sostegno all’innovazione e l’osservazione della sua attuazione progressiva avvengono prevalentemente attraverso: – Attivazione di momenti di consulenza e di facilitazione organizzativa; – Elaborazione di progetti di rete in un quadro coordinato ed organico. LE AZIONI DI SOSTEGNO: I SOGGETTI • Ministero della Pubblica Istruzione; • Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica; • INVALSI; • Gruppi di lavoro regionali e, successivamente, anche provinciali e locali; • Gruppo di lavoro nazionale; • Uffici scolastici regionali; • Le singole scuole. LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI Il Ministero predispone: • Con l’Agenzia un servizio di consulenza on line al cui interno è prevista un’area di dialogo con le scuole. • Con L’INVALSI: - la rilevazione dei profili qualitativi e quantitativi delle competenze in uscita dall’obbligo; - la comparazione di tali profili con gli esiti delle rilevazioni internazionali. LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI I gruppi di lavoro regionali: • Promuovono l’innovazione, a partire dalle buone pratiche coerenti con l’obbligo; • Offrono consulenze alle scuole per la creazione di reti e nuove soluzioni organizzative; • Curano la costituzione di gruppi di progetto di docenti per aree disciplinari afferenti ai quattro assi; LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI • Costituiscono gruppi di docenti di scuole del primo e del secondo ciclo per lavorare sulla continuità; • Progettano un curricolo verticale per competenze; • Creano una biblioteca on-line. LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI Il gruppo nazionale, in funzione da gennaio, svolgerà le funzioni di: • Osservazione del processo; • Facilitazione dei gruppi di lavoro territoriali; • Raccolta e valutazione dei risultati in itinere della sperimentazione; • Redazione di rapporti intermedi e finali. LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI Gli Uffici scolastici regionali predispongono piani di intervento per: • Realizzare confronti a livello locale; • Collegare i vari livelli territoriali. LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI Ciascuna scuola, nelle forme più opportune, potrà dotarsi di gruppi di lavoro che dovranno: • Mettere in atto, sostenere e collegare la realizzazione dell’obbligo; • Costruire insieme competenze nel quadro dell’assetto del secondo ciclo d’istruzione; • Predisporre un modello di certificazione sulla base delle nuove pratiche; LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI • Rilanciare l’autonomia scolastica e le reti territoriali; • Innalzare i livelli di istruzione ed acquisizione delle competenze chiave. IL PARADOSSO DELL’EDUCAZIONE LA SCUOLA ESCLUDE NON INCLUDE OBBLIGO DI ISTRUZIONE Decreto 22 agosto 2007 • Contrastare la dispersione, la demotivazione, l’insuccesso • Diritto all’istruzione e diritto di tutti a possedere competenze chiave per la cittadinanza attiva; • Innalzamento del livello medio di istruzione; • Non omologazione dell’offerta formativa ma equivalenza dei risultati; • Percorsi diversificabili e orientativi; • Percorsi a Scuola e Formazione Professionale; • Apprendimento per competenze e per saperi e contenuti disciplinari; • Protagonismo di tutti gli attori; • Successo formativo per tutti gli studenti. OBBLIGO DI ISTRUZIONE • ORGANIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO: Sviluppare l’esperienza personale di ciascuno e la significatività degli specifici apprendimenti; Contestualizzazione integrata dei diversi saperi. • DIDATTICA: • Didattica laboratoriale; • Didattica per compiti; • Declinazione delle conoscenze disciplinari per l’acquisizione delle Competenze chiave. LE POLITICHE EDUCATIVE IN ITALIA • Innalzare i livelli medi di istruzione di base; • Contrastare la dispersione, la demotivazione e l’insuccesso; • Legge 296/2006; • Art. 1, comma 622 - Nuovo obbligo; • Art. 1, comma 631 - Istruzione tecnico-professionale • Art. 1, comma 632 – Istruzione degli adulti; • Memorandum OO.SS. giugno 2007. PUNTI DI CRITICITA’ DEL SISTEMA ITALIA • Scarsa mobilità sociale; • Debole verticalità del sistema scolastico e di formazione; • La formazione professionale non fa sistema; • Debole rapporto tra scuola e formazione professionale; • Qualifiche professionali raggiunte dal 79% (media U.E. = 85%); • Abbandoni al 17% (media U.E. = 15,5%); • Ritardi di 1 o 2 anni al 30%; • Deficit delle competenze di base. DISTANZA TRA ITALIA ED EUROPA Ci sono stati significativi progressi nella quantità di istruzione … 100,0 95,0 90,0 85,0 80,0 75,0 70,0 65,0 Centro-Nord Mezzogiorno /0 6 20 05 /0 5 04 20 /0 4 03 20 /0 3 02 20 /0 2 01 20 /0 1 00 20 /0 0 19 99 /9 9 98 19 /9 8 97 19 /9 7 96 19 /9 6 95 19 19 94 /9 5 60,0 Italia Partecipazione all’istruzione secondaria superiore nella fascia di età tipica. Fonte: ISTAT … ma il ritardo storico non è ancora stato colmato. % 35 30 25 20 15 10 5 0 Italia UE-25 Regno Unito Germania Republica Finlandia Danimarca Francia Ceca Spagna ESISTE UN PROBLEMA DI QUALITA’: gli studenti italiani “ricchi di competenze” sono troppo pochi % 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Italia Media OCSE Francia Germania Grecia Spagna Svezia Finlandia Canada USA Giappone Percentuale di studenti 15-enni con competenze matematiche tali da risolvere problemi complessi. Anno 2003. Fonte: OCSE-PISA mentre quelli “poveri di competenze” sono troppo numerosi. Italia Media OCSE Francia Germania Grecia Spagna Svezia Finlandia Canada USA Giappone 0,0 -2,0 -4,0 -6,0 -8,0 -10,0 -12,0 -14,0 -16,0 -18,0 -20,0 % matematica lettura Percentuale di studenti 15-enni con competenze in matematica e in lettura inferiori al primo livello in alcuni paesi OCSE. Anno 2003. Fonte: OCSE-PISA Esiste poi un grave divario fra Nord, Centro e Sud … Nord Centro Sud 0,0 -5,0 -10,0 media OCSE matematica 8,2% media OCSE lettura 6,7% -15,0 -20,0 -25,0 % matematica lettura Percentuale di studenti 15-enni con competenze inferiori al primo livello. Anno 2003. Fonte: OCSE-PISA … che non è interamente spiegato dal contesto territoriale del Sud … e la disparità territoriale persiste per tipologia di scuola. % 552 punteggio medio OCSE 500 520 508 500 483 465 444 40 424 408 400 376 30 300 20 punteggio medio studenti in grado si risolvere problemi complessi (%) 50 600 200 10 100 0 0 Licei Istituti Tecnici Nord Centro Istituti Professionali Sud Punteggio medio e percentuale di studenti quindicenni con competenze matematiche tali da risolvere problemi complessi per macro-area e tipologia di scuola (media OCSE=500). Anno 2003. Fonte: OCSE-PISA Allo stesso tempo: la retribuzione media dei docenti è modesta, la progressione retributiva è lenta e non premia il merito. Retribuzione dopo 15 anni di insegnamento (OCSE = 100) 180,0 160,0 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 Francia Germania Inghilterra annua pro-capite Scozia Grecia Spagna Svezia Finalndia Stati Uniti Giappone per ora 3,00 Fonte: OCSE 45 40 39 2,50 35 35 34 33 31 2,00 30 28 25 24 1,50 20 1,00 20 15 10 0,50 5 6 5 0,00 0 Italia Media OCSE Francia Germania Inghilterra Scozia Grecia Spagna Finlandia Giappone Numero di anni per raggiungere massima retribuzione Media OCSE Rapporto tra retribuzione pro-capite al massimo della carriera e iniziale Italia % alunni a tempo pieno insegnanti per 100 studenti Sardegna Sicilia Calabria Basilicata 0,0 Puglia 0,0 Campania 2,0 Molise 10,0 Abruzzo 4,0 Lazio 20,0 Marche 6,0 Umbria 30,0 Toscana 8,0 Emilia R. 40,0 Liguria 10,0 Friuli 50,0 Veneto 12,0 Lombardia 60,0 Piemonte percentuale di copertura del tempo pieno Sussiste un’ampia variabilità territoriale non correlata con la quantità del servizio offerto. Insegnanti per 100 studenti Numero di insegnanti (senza sostegno) per 100 studenti nella primaria e copertura del tempo pieno, a.s. 2005-2006. Fonte: MPI L’elevato rapporto insegnanti / studenti dipende, oltre che dalle caratteristiche del territorio, da previsioni normative (orario scolastico, modalità per il sostegno ai diversamente abili ... una rete di oltre 42 mila sedi scolastiche un impegno orario in aula elevato (tempo pieno in tutta la scuola dell’infanzia e nel 25% della scuola elementare, ritardo nella riorganizzazione di alcuni indirizzi della scuola secondaria superiore) insegnanti di sostegno per l’inserimento degli alunni diversamente abili Stima del monte ore curricuare medio annuo lungo tutta la carriera 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 Italia Media OCSE Francia Fonte: OCSE Germania Inghilterra Grecia Spagna Finlandia ... e la dimensione delle classi), ma anche dall’organizzazione della rete scolastica e dalla sua efficacia, % % 16,00 Comuni con meno di 5 mila abitanti 18 16 14,00 14 12,00 12 10 10,00 8 8,00 6 4 6,00 2 4,00 0 <11 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 22 23 25 26 27 28 29 2,00 % Comuni con oltre 250 mila abitanti 18 0,00 <11 11 12 13 14 15 16 17 18 scuole 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 studenti Distribuzione di scuole e studenti in base alla dimensione media delle classi nel secondo anno della scuola secondaria inferiore, a.s. 2005-06. Fonte: MPI. 30 31 16 14 12 10 8 6 4 2 0 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 24 25 26 e non vi è convenienza per i soggetti locali a rendere più efficiente la rete, visto che potrebbero ritrovarsi successivamente a sostenere tagli ... simili a quelli chiesti a territori non virtuosi. 27 La distinzione tra organico di diritto e di fatto crea opacità e incertezze e frena l’applicazione di indirizzi generali. 7,0 790.000 6,0 780.000 5,0 3,9 4,0 770.000 4,7 4,5 4,0 760.000 3,0 750.000 1,9 2,0 1,3 740.000 1,2 1,0 730.000 0,4 0,0 720.000 98/99 99/00 00/01 01/02 02/03 scostamento % fatto / diritto 03/04 04/05 05/06 06/07 organico di fatto Scostamenti tra organico di fatto e organico di diritto ed evoluzione dell’organico di fatto. Fonte: MPI numero di docenti di fatto scostamento percentuale fatto / diritto 6,1 La carenza di un vero sistema di valutazione nazionale ha impoverito gli strumenti degli insegnanti, ha limitato la possibilità di individuare le criticità del sistema e di fissare standard, ha tolto credibilità ai titoli e orientamento per studenti, famiglie, insegnanti e territorio. 50,0 511 510 500 percentuale di studenti 40,0 472 35,0 450 30,0 428 423 25,0 400 20,0 350 15,0 10,0 300 5,0 0,0 250 Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Molise, Abruzzo Liguria, Valle d'Aosta Giulia, Trentino, Alto Adige, Marche e Puglia Emilia Romagna Meno di 4 Scarsi 4 e 5 Benino 6 e 7 Bravi da 8 in su Voti e competenze. Fonte: OCSE-PISA Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia punteggio medio pounteggio PISA 2003 in matematica 45,0 550 La valutazione è un tema delicato nel nostro Paese, anche a causa dei fallimenti del passato, dell’assenza di chiarezza circa i suoi obiettivi e della sottostima dell’impegno di ricerca, organizzativo e professionale necessario … é necessario per accertare il proprio lavoro 56% é possibile elaborare criteri oggettivi 56% é giusto legare valutazione e retribuzione 49% é giusto legare valutazione e carriera 61% … ma é improbabile che siano introdotte forme di valutazione condivise 75% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Indagine nazionale sull'opinione dei docenti e dirigenti scolastici. Fonte: Gasperoni (2002) … eppure la valutazione è richiesta dalla maggioranza degli insegnanti e molte realtà hanno avviato percorsi di valutazione autonomi L’esperienza italiana mostra che: In assenza di riferimenti a livello nazionale, molte realtà hanno avviato percorsi di autovalutazione, costruito reti fiduciarie fra scuole e con il territorio, ricorrendo in modo esteso a OCSEPISA o a valutazioni esterne ad hoc; nelle esperienze locali, dove si manifesta l’autonoma volontà delle scuole di ricorrere alla valutazione, anche esterna, vi è grande attenzione alle modalità di circolazione dei risultati; manca una base informativa di riferimento: i risultati delle indagini esistenti non sono tutti facilmente accessibili e in generale si è fatta troppa poca “valutazione degli effetti della valutazione”. POLITICA EDUCATIVA IN ITALIA • LOGICA AZIENDALISTICA TAGLI COMPETIZIONE • LOGICA ESPANSIVA AUMENTO DELLE RISORSE UMANE E MATERIALI • LOGICA DELLE RIFORME PROGRAMMATE RIFORME DI ORDINAMENTO PROGRAMMAZIONE A MEDIO TERMINE RIFORME PROGRAMMATE DI ORDINAMENTO • INDICAZIONI PER I CURRICOLI SCUOLA DELL’INFANZIA E I° CICLO • SAPERI ESSENZIALI BIENNIO DELL’OBBLIGO • RIORDINAMENTO ISTITUTO TECNICO ISTITUTO PROFESSIONALE • SISTEMA I.T.S. E POLI TEC-PROF. • APPRENDIMENTO PERMANENTE PROGRAMMARE E VALUTARE PRESUPPOSTO NECESSARIO PER SCELTE QUALIFICATE AL FINE DI MIGLIORARE: a) L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E LA VALORIZZAZIONE DELLA CARRIERA DOCENTE; b) L’ORGANIZZAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA SUL TERRITORIO. I PASSI GIA’ COMPIUTI / 1 Ripristino di un sistema coerente di obiettivi di apprendimento; Indicazioni nazionali per il curricolo per la scuola dell’infanzia e primaria; Innalzamento dell’obbligo di istruzione; Riorganizzazione istituti tecnici e professionali; Rafforzamento dei sistemi di valutazione interni ed esterni alla scuola; Riforma degli esami di Stato; Interventi sui debiti formativi; Riordino dell’INVALSI. I PASSI GIA’ COMPIUTI / 2 Effettiva attuazione dell’autonomia; Assegnazione diretta delle risorse relative alle competenze dovute al personale (stipendi esclusi) e al funzionamento delle istituzioni scolastiche; Creazione di presupposti per una migliore organizzazione del lavoro e la valorizzazione personale Immissione in ruolo di 170 mila docenti + ATA; Intesa Governo-Sindacati di giugno 2007; Risorse aggiuntive (nazionali e comunitarie) per il Sud (QSN 2007-2013). I PASSI DA COMPIERE / 1 Proseguire il percorso avviato per attuare l’autonomia attraverso un rinnovato ruolo dello Stato come centro di competenza nazionale che definisca indirizzi generali e garantisca livelli essenziali di prestazione; Costruire un sistema nazionale di valutazione credibile, articolato in valutazione esterna e interna (autovalutazione), promuovendo diagnosi valutative a livello di singola scuola; Programmare a medio-lungo termine il fabbisogno territoriale di personale e organici, al fine di costruire un quadro di certezze e valutare l’impatto di interventi strutturali alternativi. I PASSI DA COMPIERE / 2 Migliorare l’organizzazione della rete e valorizzare la carriera degli insegnanti; Riorganizzare reclutamento; la formazione iniziale e il Creare meccanismi di incentivazione del personale; Migliorare la formazione in servizio; Favorire un più proficuo incontro tra scuola e insegnante. ED AGIRE SUBITO SUL SUD I PRINCIPI GENERALI per una maggiore flessibilità nell’organizzazione del servizio e la valorizzazione della professione di insegnante sono oggetto dell’Intesa per un'azione pubblica a sostegno della conoscenza siglata da Governo e Organizzazioni sindacali il 27 giugno 2007 e possono sintetizzarsi nei seguenti punti: Innovare il sistema di reclutamento; Costruire migliori prospettive di progressione retributiva legate all’impegno e al merito; Rafforzare la formazione in servizio affinché rifletta i bisogni; Favorire l’incontro fra competenze/aspirazioni degli insegnanti ed esigenze delle scuole. La definizione ad esaurimento delle graduatorie è occasione per innovare il sistema di reclutamento, accorciando i tempi necessari per avere la nomina in ruolo ed evitando di creare aspettative infondate nei nuovi assunti. Dimensionato in base alle previsioni territoriali del fabbisogno; Accessibile dopo la laurea; Con tirocinio attivo dopo la specializzazione; Un concorso pubblico con offerta di contratto a tempo determinato che diventa poi indeterminato tramite una valutazione anche degli esiti didattici; Maggiori forme di flessibilità fra cattedre e fra tipologie di scuole; Diversi impieghi di ore in surplus a favore di priorità individuate, anche, grazie a un sistema di riqualificazione professionale da attivare in caso di sovrastima del fabbisogno o depressione della domanda. Intesa per un'azione pubblica a sostegno della conoscenza, http://www.funzionepubblica.it/572.htm FORME DI INCENTIVAZIONE (sperimentali, prima, e generalizzate, poi) basate sul raggiungimento di obiettivi prefissati, possono diventare un mezzo per favorire il lavoro di squadra in ogni scuola e, in prospettiva, una modalità di progressione di carriera. Il sistema dovrebbe basarsi su obiettivi di progresso - anche in relazione alle competenze degli studenti - identificati sulla base di diagnosi valutative a livello di scuola; Gli incentivi dovrebbero coinvolgere il complesso dei docenti e del personale della scuola in modo da favorire il lavoro di squadra; La stratificazione dei risultati nel tempo diverranno parte di un “curriculum” che, integrando i crediti formativi cumulati, consentirà ai singoli di compiere progressioni di carriera. Intesa per un'azione pubblica a sostegno della conoscenza, http://www.funzionepubblica.it/572.htm FORME DI INCENTIVAZIONE possono favorire, inoltre, il diritto/dovere ad una formazione organica e di qualità dei docenti ed il loro continuo aggiornamento finalizzato a rispondere al meglio alle esigenze di professionalità. Definire standard di qualità (oggi assenti) e superare la frammentazione dell’offerta formativa; Ridefinire le modalità di accreditamento degli Enti e delle iniziative; Le diagnosi valutative a livello di scuola possono orientare la scelta di formazione in servizio legandola alle esigenze riscontrate; Maggiore autonomia finanziaria delle scuole per la formazione; I crediti formativi dovrebbero, come già detto, essere tenuti in conto per la progressione di carriera degli insegnanti; Tra le esigenze formative generali, si avverte la necessità di innovare i metodi insegnamento volti ad avvicinare gli studenti all’indagine sperimentale e alla progettazione. Intesa per un'azione pubblica a sostegno della conoscenza, http://www.funzionepubblica.it/572.htm Stabilizzazione dell’organico e maggiore flessibilità nel meccanismo che fa incontrare scuola e personale. Sulla base anche delle esperienze internazionali: Le diagnosi valutative, che a livello di scuola potranno suggerire profili professionali e supportare la scuola nella scelta di candidati, consentiranno di superare il criterio di estrazione puramente meccanica da una graduatoria. L’adesione a progetti speciali per i quali siano previsti incentivi specifici (scuole in zone disagiate, aree a rischio ecc.) prevedono la rinuncia al trasferimento per tutta la durata del progetto. Tale modalità potrebbe essere estesa ad altre scuole volontarie. Intesa per un'azione pubblica a sostegno della conoscenza, http://www.funzionepubblica.it/572.htm Al sistema nazionale di valutazione vanno affidate due funzioni: la realizzazione di una rilevazione nazionale di alto livello tecnico sugli apprendimenti ... Iniziare da subito: 1) il completamento del quadro di indicazioni nazionali e standard sui livelli di apprendimento; 2) una rilevazione annuale di natura censuaria progressivamente estesa a diversi anni di scolarità: per misurare competenze, per cominciare, in 3 aree disciplinari; per raccogliere le informazioni necessarie per la valutazione: i profili socio-demografici degli studenti, le caratteristiche del contesto territoriale e della governance della scuola; 3) una misurazione, oltre che dei livelli di apprendimento, del ”valore aggiunto” dell’azione educativa. .... e, al contempo, l’attuazione di un programma permanente di supporto/confronto per le scuole che consenta l’analisi e l’utilizzo della valutazione e l’elaborazione di diagnosi valutative a livello di scuola. “Team di supporto” nazionali, composti da esperti qualificati, per: discutere i risultati delle rilevazioni nazionali (e internazionali), favorire il confronto tra scuole e la creazione di reti; elaborare una diagnosi valutativa a livello di scuola tenendo conto degli input materiali/immateriali, condizione sociale degli studenti, contesto territoriale, organizzazione della scuola; suggerire azioni per ridurre le criticità e individuare obiettivi di progresso (anche in termini di formazione in servizio e dei profili professionali richiesti); apprendere dalle esperienze locali per diffondere buone pratiche, l’autovalutazione e migliorare la stessa misurazione degli apprendimenti. Al riordino dell’INVALSI, con un team di alto livello, bisogna poi affiancare la valorizzazione dell’autovalutazione, il rilancio della ricerca, il rafforzamento dei titoli e meccanismi di incentivazione modificabili. Per pervenire a un’organizzazione della rete scolastica più efficace e rispondente ai bisogni dell’utenza, occorre individuare e coinvolgere tutti i soggetti che hanno la responsabilità della sua realizzazione. Competenze ai sensi del Titolo V della Costituzione Potestà legislativa nelle materie dell’istruzione e della formazione professionale ESCLUSIVA DELLE REGIONI ESCLUSIVA DELLO STATO CONCORRENTE • norme generali sull’istruzione • livelli essenziali • delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale • principi fondamentali a cui si deve ispirare la legislazione concorrente • istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche • l’ istruzione e la formazione professionale La potestà regolamentare è così ripartita: allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni; alle Regioni in ogni altra materia; ai Comuni, alle Province e alle Città metropolitane in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite Per quanto riguarda le funzioni amministrative, l'art. 118 ne prevede l'attribuzione ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. Competenze ai sensi del decreto legislativo 112/98 Competenze dello Stato – art. 137 Restano allo Stato, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera a), della legge 15 marzo 1997, n. 59, i compiti e le funzioni concernenti i criteri e i parametri per l'organizzazione della rete scolastica, previo parere della Conferenza unificata, le funzioni di valutazione del sistema scolastico, le funzioni relative alla determinazione e all'assegnazione delle risorse finanziarie a carico del bilancio dello Stato e del personale alle istituzioni scolastiche, le funzioni di cui all'articolo 138, comma 3, del presente decreto legislativo. di personale finanziarie Competenze ai sensi del decreto legislativo 112/98 Competenze delle Regioni – art. 138 programmazione dell'offerta formativa integrata tra istruzione e formazione professionale programmazione, sul piano regionale della rete scolastica, sulla base dei piani provinciali suddivisione, sulla base anche delle proposte degli enti locali interessati, del territorio regionale in ambiti funzionali al miglioramento dell'offerta formativa Competenze ai sensi del decreto legislativo 112/98 Competenze delle Province e dei Comuni – art. 139 l'istituzione, l'aggregazione, la fusione e la soppressione di scuole in attuazione degli strumenti di programmazione la redazione dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni diversamente abili o in situazione di svantaggio il piano di utilizzazione degli edifici e di uso delle attrezzature, d'intesa con le istituzioni scolastiche Competenze ai sensi del decreto legislativo 112/98 Competenze delle Province e dei Comuni –art. 139 Attribuzione ai comuni di funzioni concernenti: educazione degli adulti orientamento scolastico e professionale pari opportunità di istruzione continuità in verticale e orizzontale tra i diversi gradi e ordini di scuola prevenzione della dispersione scolastica educazione alla salute Si tratta di “attuare una riforma già fatta” seguendo gli indirizzi tracciati dalla Corte Costituzionale. rafforzamento del ruolo dello Stato come centro di competenza nazionale che, oltre a fissare le norme generali sull’istruzione, definisca indirizzi e obiettivi e stabilisca standard, si ritragga dalla gestione, e supporti l’azione locale attraverso Direzioni regionali del Ministero, rafforzate e incentivate; l’assunzione effettiva da parte delle Regioni, oltre alla potestà legislativa fissata dalla Costituzione, della competenza nella programmazione territoriale della rete scolastica regionale, a partire da risorse umane e finanziarie stabilite dallo Stato in modo plausibile, fondato e rigoroso; un loro rapporto con le Direzioni regionali del Ministero (secondo un disegno istituzionale peraltro già avviato); una più piena autonomia economico-finanziaria delle istituzioni scolastiche, accompagnata da capacità e trasparenza contabile e dalla crescente potestà di attuare gli interventi necessari al miglioramento dei risultati. Occorre SPERIMENTARE PATTI TERRITORIALI per l’esercizio integrativo delle competenze in materia di istruzione Gestire in modo integrato le risorse destinate alla scuola da parte dei diversi soggetti Riutilizzare a favore dei soggetti del patto territoriale (scuole e enti locali) i risparmi ottenuti Servono infatti incentivi appropriati per i diversi livelli di responsabilità, che possono trovare attuazione solo attraverso un confronto tra Stato, Regioni, enti locali e istituti scolastici. Sulla base di previsioni demografiche e la valutazione della situazione territoriale specifica, un organismo di coordinamento in cui sono rappresentati Stato, Regioni, Enti locali e istituzioni scolastiche definisce: obiettivi territoriali per il rapporto insegnanti/studenti piano di intervento per il “patto territoriale” (periodicamente monitorato) priorità per l’utilizzo di risorse che si rendano disponibili I risparmi conseguiti vengono re-investiti sul territorio a favore di priorità individuate (per es., innalzamento dei livelli di apprendimento, accoglienza alunni stranieri, tempo pieno, etc. ) ed eventualmente all’incentivazione del personale. Da sperimentare anche a partire dalla prossima legge finanziaria. Una grossa dotazione di risorse “aggiuntive” per il Sud, che può produrre risultati se ben coordinata con le politiche ordinarie, maggiormente mirata alle criticità emerse da processi di valutazione e volta a interventi di sistema …. Per il Mezzogiorno, oltre 3,6 miliardi tra risorse comunitarie dei fondi strutturali e nazionali del Fondo Aree Sottoutilizzate nel periodo 2007-2013 (con un incremento di risorse pari a circa quattro volte rispetto al settennio precedente). Al Programma, gestito dal Ministero della Pubblica Istruzione, si aggiungono circa 600 milioni di euro affidati alla gestione diretta delle Regioni. Gli obiettivi sono ambiziosi. Vanno presidiati con strumenti forti di valutazione: conseguimento di livelli minimi di competenza per tutti; riduzione della dispersione scolastica; maggiore attrattività delle scuola, anche come motore di inclusione sociale e di contrasto all’illegalità. … è necessaria una nuova consapevolezza da parte dei beneficiari dei rischi conseguenti al mancato raggiungimento degli obiettivi. ISTRUZIONE TECNICA E ISTRUZIONE PROFESSIONALE * L. 296/2006 Art. 1 comma 631 * D.L.vo 31.01.07 Art. 13 * L. 40/2007 Art. 13 D.M. 22.08.07 – COMPETENZE IN USCITA – OBBLIGO FRAMEWORK EUROPEI – ECVET – EQF – KEV COMPET. – ASSIC. QUALITA’ SUPERARE LA RAPIDA OBSOLESCENZA DELLE COMPETENZE TECNICHE E RINNOVARE LA CULTURA TECNICA VALORIZZARE TECNOLOGIE IN TERMINI PEDAGOGICI COMPETENZE TRASVERSALI IN CUI CONIUGARE DISCIPLINE E IMPRENDITORIALITA’ IMPARARE AD IMPARARE AREA TECNICO – PROFESSIONALE con due identità 1. 2. PREPARAZIONE ALLE PROFESSIONI AUTONOME REGOLAMENTATE PREPARAZIONE AD ATTIVITA’ DI PROFILO NAZIONALE CON FORTI CONNOTAZIONI LOCALI con obiettivi comuni • • • • • • • • • • TECNOLOGIA – PATRIMONIO CULTURALE PERSONALIZZAZIONE APPRENDIMENTI COMPETENZE TRASVERSALI OBBLIGO 1° BIENNIO CON LINEE DI INDIRIZZO PERCORSI DI ORIENTAMENTO RACCORDI CON ALTRI SEGMENTI RICONOSCIMENTO CREDITI TITOLI FINALI (PER PERCORSI ACCADEMICI, IFTS) AREE DI APPROFONDIMENTO QUINQUENNALITA’ ECVET European Credit System for Vocational Education Training • Diritto alla capitalizzazione delle competenze acquisite indipendentemente dagli ambiti; • Centralità delle competenze (non del percorso o del titolo); • E’ strumento per convertire i risultati in apprendimento nei diversi sistemi nazionali; • Consiste nell’adozione di un sistema comune di: - definizione - attribuzione - trasferimento di crediti; • E’ strumento di integrazione tra istruzione, formazione e lavoro; • E’ supporto al sistema nazionale e transnazionale; • Coordinamento aperto (volontarietà e responsabilità). I.F.T.S. D.L. 436/2000 L. 144/1999 art. 69 • • • • • • • • IFTS – Percorsi per formare figure professionali a livello post-secondaria PROGRAMMAZIONE REGIONALE – servizi e settori produttivi PERCORSI – Flessibili e modulari ACCREDITO – attraverso le competenze acquisite e crediti DURATA – Minimo 1.200 ore in 2 sez., Max 2.400 ore in 4 sez. ATTIVITA’ – Teorica, Pratica, Laboratoriale STAGE e TIROCINI – 30% del monte ore SOGGETTI ASSOCIATI – Scuola + Formazione Professionale + Università + Impresa I.F.T.S. • MODULI: - Unità capitalizzabile - Competenze riconosciute nel mondo del lavoro e identificate quale risultato formativo • COMITATO DI PROGETTO • STANDARD MINIMI DI COMPETENZE: - Per accesso ed esito - Competenze di base trasversali - Competenze di base tecnico-professionali • CREDITI: - riconoscimento di competenze precedentemente acquisite durante, o prima del percorso, o da esterno • RISORSE: INTEGRATE (MPI / REGIONI / ALTRI) • CERTIFICAZIONE: (dopo verifica) ATTESTATO QUALIFICA PROFESSIONALE • MONITORAGGIO E VALUTAZIONE: NAZIONALE I.T.S. • • L. 296/2006 Art. 1 comma 631 L. 40/2007 Art. 13 EVOLUZIONE I.F.T.S.: – In 5 Microaree industriali nel QUADRO STRATEGICO NAZIONALE FONDAZIONE DI PARTECIPAZIONE – Con PERSONALITA’ GIURIDICA – Con i 4 soggetti + EE.LL. + RICERCA – Con PROPRI ORGANI FONDI TRIENNALI 70% ITS – 30% IFTS SERVIZIO IN AMBITO NAZIONALE