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le competenze chiave
IL NUOVO OBBLIGO DI
ISTRUZIONE IN ITALIA
NUOVO SCENARIO
LEGGE FINANZIARIA 2006:

•
•
•
•
Art 1, comma 622:
L’istruzione, impartita per almeno 10 anni, è
obbligatoria;
E’ finalizzata a conseguire un titolo di studio di scuola
secondaria superiore o una qualifica professionale, di
durata almeno triennale, entro il 18° anno di età;
L’accesso al lavoro è, di conseguenza, elevato da 15 a 16
anni;
L’adempimento dell’obbligo di istruzione è finalizzato
all’acquisizione di saperi e competenze previsti dai curricoli
dei primi due anni degli I.I.S.S;
NUOVO SCENARIO
LEGGE FINANZIARIA 2006:
Art 1, comma 631:
• Riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione
tecnica superiore (IFTS) allo scopo di potenziare la
formazione professionale;

Art 1, comma 632:
• I “Centri provinciali per l’istruzione degli adulti” (ex centri
territoriali permanenti e corsi serali) sono riorganizzati allo
scopo di consentire l’innalzamento delle competenze della
popolazione adulta, anche immigrata;

NUOVO SCENARIO
• Fanno parte del sistema dell’istruzione secondaria
superiore […] i Licei, gli Istituti Tecnici e gli Istituti
Professionali.
• Gli istituti d’istruzione secondaria superiore attivano ogni
utile collegamento con il mondo del lavoro e dell’impresa
(ivi compreso il volontariato, il privato, il sociale), con la
formazione professionale, con l’università, con la ricerca e
con gli enti locali.
L’ISTRUZIONE TECNICA
E PROFESSIONALE
Riorganizzazione delle discipline d’insegnamento al fine
di potenziare le attività laboratoriali, di stage e di tirocinio;
• Legge 40/07:
 nascono i “Poli tecnico-professionali” e rientrano nel
sistema della pubblica istruzione statale gli istituti
professionali che la legge Moratti aveva destinato al
sistema regionale.
I RIFERIMENTI EUROPEI
• Raccomandazione del Parlamento europeo e del
Consiglio del 18 dicembre 2006 sulle competenze
chiave per l’apprendimento permanente;
• Raccomandazione sul quadro europeo dei titoli e
delle qualifiche.
DECRETO DEL 22 AGOSTO 2007:
IL NUOVO OBBLIGO IN ITALIA
•
•
•
•
Regolamento;
Documento tecnico;
Gli assi culturali (All. 1 );
Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al
termine dell’istruzione obbligatoria;
• Linee guida previste dal regolamento ( art .5 ).
ASPETTI CARATTERIZZANTI
DEL NUOVO OBBLIGO
•
•
•
•
Competenze chiave;
Assi culturali;
Equivalenza formativa di tutti i percorsi;
Rispetto delle identità che caratterizzano i curricoli
dei diversi ordini ed indirizzi;
• Non terminalità.
COMPETENZE CHIAVE
• Combinazione di conoscenze, abilità ed attitudini
adeguate al contesto che gli alunni devono
possedere alla fine dell’obbligo di istruzioneformazione.
• Sono necessarie per la realizzazione e lo sviluppo
personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione
sociale e l’occupazione.
SAPERI
• Competenza
• Abilità / capacità
• Conoscenza teorica e pratica.
Riferimento alla Raccomandazione del Parlamento
europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006.
Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli.
SAPERI
DEFINIZIONE DI COMPETENZA:
Comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e
capacità personali sociali e/o metodologiche in
situazioni di lavoro e di studio e nello sviluppo
professionale e/o personale. E’ una combinazione di
conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto.
Es. saper usare la lingua inglese nelle diverse situazioni
comunicative.
Le competenze sono descritte in termini di responsabilità
ed autonomia.
SAPERI
ABILITA’/CAPACITA’:
Capacità di applicare conoscenze e di usare knowhow per portare a termine compiti e risolvere
problemi.
Le abilità sono descritte come cognitive e pratiche
(che implicano,cioè, l’abilità manuale e l’uso di
mezzi materiali e strumenti).
CONOSCENZA TEORICA E PRATICA:
Risultato
dell’assimilazione
di
informazioni
attraverso l’apprendimento. Insieme di fatti, teorie e
pratiche relative a un settore di studio o lavoro.
COMPETENZE CHIAVE PER
L’APPRENDIMENTO PERMANENTE
Raccomandazione UE 5 settembre 2006
• Comunicazione (madre lingua e lingua straniera);
• Competenza matematica;
• Competenza di base scientifica (scienze e
tecnologia);
• Competenza digitale;
• Imparare ad imparare;
• Spirito di iniziativa;
• Competenze sociali e civiche;
• Consapevolezza ed espressione culturale.
COMPETENZE CHIAVE
AL TERMINE DEL BIENNIO
•
•
•
•
•
Comunicazione nella madrelingua;
Comunicazione nelle lingue straniere;
Competenza matematica;
Competenze di base in scienza e tecnologia;
Competenza digitale.
LE FINALITA’ DELLE
COMPETENZE CHIAVE
• Rafforzamento della dimensione educativa dei
saperi;
• Soglia culturale comune per preparare i giovani
alla vita adulta ed offrire loro un metodo per
continuare ad apprendere nella loro esistenza;
• Saperi che diventano atteggiamenti e stili di vita.
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
DA ACQUISITE CON L’ISTRUZIONE OBBLIGATORIA
L’elevamento dell’obbligo di istruzione a dieci anni intende favorire il pieno
sviluppo della Persona nella costruzione del sé, di corrette e significative
relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale.
Imparare ad imparare:
organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando
varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non
formale e informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie
strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
Progettare:
elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di
studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese, per stabilire obiettivi
significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità,
definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
DA ACQUISITE CON L’ISTRUZIONE OBBLIGATORIA
Comunicare:
comprendere messaggi di genere diverso e di complessità diversa, trasmessi
utilizzando linguaggi diversi mediante diversi supporti;
Rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure,
atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi e
diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti.
Collaborare e partecipare:
interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le
proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo
all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel
riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.
Agire in modo autonomo e responsabile:
sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere, al suo
interno, i propri diritti e bisogni riconoscendo, al contempo, quelli altrui, le
opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
DA ACQUISITE CON L’ISTRUZIONE OBBLIGATORIA
Risolvere problemi:
affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi,
individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati,
proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e
metodi delle diverse discipline.
Individuare collegamenti e relazioni:
individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e
relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi
ambiti disciplinari e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura
sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed
effetti e la loro natura probabilistica.
Acquisire ed interpretare l’informazione:
acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti
ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e
l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.
ASSI CULTURALI
Costituiscono il “tessuto” per:
 la costruzione di percorsi di apprendimento;
 l’acquisizione di competenze chiave per preparare
alla vita adulta;
 il consolidamento e l’accrescimento dei saperi e
delle competenze in un processo di apprendimento
permanente.
ASSI CULTURALI
I saperi e le competenze per l’assolvimento
dell’obbligo di istruzione sono riferiti a quattro assi
culturali:
– Dei linguaggi
– Matematico
– Scientifico – tecnologico
– Storico – sociale.
ASSE DEI LINGUAGGI
Ha come obiettivi:

la padronanza della lingua italiana;

la conoscenza di almeno una lingua straniera;


la fruizione di molteplici forme espressive non
verbali;
un’utilizzazione
adeguata
delle
tecnologie
dell’informazione e della comunicazione.
ASSE DEI LINGUAGGI
Consente di:
 Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi
indispensabili
per gestire
l’interazione comunicativa
verbale in vari contesti;
 Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario
tipo;
 Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi
comunicativi;
 Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi
comunicativi ed operativi;
 Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione
consapevole del patrimonio artistico e letterario;
ASSE DEI LINGUAGGI
Consente di:
 Utilizzare e produrre testi multimediali;
 Avere relazioni con gli altri per far crescere la
consapevolezza di sé e della realtà;
 Interpretare la realtà in modo autonomo;
L’asse dei linguaggi è comune a tutti gli assi culturali e:
 Sviluppa il plurilinguismo;
 Apre alla multiculturalità;
 Facilita la mobilità di studio e di lavoro.
ASSE MATEMATICO
Ha come obiettivi:
 L’acquisizione di un orientamento consapevole nei contesti
problematici del mondo contemporaneo;
 L’individuazione e l’applicazione di procedure per affrontare
situazioni problematiche;
 L’uso di linguaggi formalizzati, di modelli matematici di
pensiero dialettico ed algoritmico e di rappresentazione grafica
e simbolica;
 La valutazione della coerenza logica delle argomentazioni
proprie ed altrui;
ASSE MATEMATICO
Consente di:

Confrontare e analizzare figure geometriche, individuando
invarianti e relazioni;

Individuare le strategie appropriate per la soluzione di
problemi;

Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e
ragionamenti sugli stessi, anche con l’ausilio di
rappresentazioni grafiche, ed usando consapevolmente gli
strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni
specifiche di tipo informatico.
ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO
HA COME OBIETTIVO di facilitare lo studente
nell’esplorazione del mondo circostante per misurarsi con l’idea
di molteplicità, problematicità e trasformabilità del reale.
Consente di:
 Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla
realtà naturale ed artificiale e riconoscere, nelle sue varie forme,
i concetti di sistema e di complessità;
 Analizzare qualitativamente fenomeni legati alle trasformazioni
di energia a partire dall’esperienza;
 Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle
tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono
applicate.
ASSE STORICO-SOCIALE
HA COME OBIETTIVO di far percepire gli eventi storici nella
loro dimensione locale, nazionale, europea e mondiale e di
collocarli secondo le coordinate spazio-temporali per
comprendere la complessità dei fenomeni analizzati.
Consente di:
 Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in
una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche ed
in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree
geografiche e culturali;
 Formare l’esperienza personale con un sistema di regole fondate
sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla
Costituzione a tutela della persona, della collettività e
dell’ambiente;
 Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socioeconomico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio
territorio.
VALUTAZIONE E
CERTIFICAZIONE
• Ripensare profondamente le strategie didattiche e
la valutazione;
• Rimotivare gli alunni;
• Valorizzare i saperi e le competenze possedute
anche a livello non formale ed informale;
• Contrastare la dispersione scolastica;
• Valutare in modo coerente con gli assi e le
competenze in esito;
VALUTAZIONE E
CERTIFICAZIONE
• Fase di transizione;
• Riferimenti normativi esistenti;
• Regolamento sull’autonomia ed O.M. sugli
scrutini e sugli esami;
• Elaborazione sperimentale dei modelli di
certificazione;
• Lettura trasparente delle competenze acquisite
anche da parte degli studenti e delle famiglie.
LE FINALITA’
DELLA CERTIFICAZIONE
DELLE COMPETENZE
• Orientare;
• Favorire il passaggio tra i diversi percorsi formativi
ed il rientro in formazione;
• Favorire la prosecuzione degli studi.
CERTIFICAZIONE DEI TITOLI
E COMPETENZE ACQUISITE
• Certificazione essenziale per la mobilità dei cittadini.
• 2004: La Commissione Europea ha istituito un Quadro
Unico per la trasparenza delle qualifiche e delle
competenze.
Europass: portafoglio di documenti attestante il patrimonio
di conoscenze, competenze ed esperienze acquisite e i
percorsi professionali formativi realizzati.
• 2006: Anno europeo per la mobilità professionale dei
lavoratori.
I RIFERIMENTI ITALIANI
per la certificazione delle competenze
• Documento del 15 gennaio sulle competenze di
base per i percorsi triennali;
• Documenti delle Regioni.
LINEE GUIDA
Danno indicazioni su:
- Aspetti caratterizzanti;
- Aspetti didattici generali:
- Orientamento;
- Formazione;
- Valutazione;
- Sostegno e osservazione del percorso.
I FONDAMENTI
DELLE LINEE GUIDA
• Nuova prospettiva educativa fondata sui saperi e
sugli assi culturali;
• Impostazione dei processi didattici in termini di
apprendimento per competenze;
• Valenza educativa delle competenze chiave;
• Nuove metodologie didattiche basate soprattutto
sull’attività di laboratorio e l’apprendimento
fondato sull’esperienza;
• Progettazione dell’offerta formativa con lo sguardo
rivolto all’interconnessione tra le discipline;
I FONDAMENTI
DELLE LINEE GUIDA
• Ripensamento dell’organizzazione e nuova
centralità del Consiglio di classe;
• Analisi del documento e dei programmi vigenti
per una reciproca compatibilità;
• Individuazione delle metodologie necessarie
all’acquisizione delle competenze chiave che
sottintendono
ai
nuclei
disciplinari
e
pluridisciplinari;
• Individuazione e sviluppo, anche con i docenti
della scuola media, degli elementi di continuità tra
il Decreto 139 e le indicazioni per il primo ciclo.
LE AZIONI DI SOSTEGNO
In questa prima fase, il sostegno all’innovazione e
l’osservazione della sua attuazione progressiva
avvengono prevalentemente attraverso:
– Attivazione di momenti di consulenza e di
facilitazione organizzativa;
– Elaborazione di progetti di rete in un quadro
coordinato ed organico.
LE AZIONI DI SOSTEGNO:
I SOGGETTI
• Ministero della Pubblica Istruzione;
• Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia
scolastica;
• INVALSI;
• Gruppi di lavoro regionali e, successivamente,
anche provinciali e locali;
• Gruppo di lavoro nazionale;
• Uffici scolastici regionali;
• Le singole scuole.
LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI
Il Ministero predispone:
• Con l’Agenzia un servizio di consulenza on line al
cui interno è prevista un’area di dialogo con le
scuole.
• Con L’INVALSI:
- la rilevazione dei profili qualitativi e quantitativi
delle competenze in uscita dall’obbligo;
- la comparazione di tali profili con gli esiti delle
rilevazioni internazionali.
LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI
I gruppi di lavoro regionali:
• Promuovono l’innovazione, a partire dalle buone
pratiche coerenti con l’obbligo;
• Offrono consulenze alle scuole per la creazione di
reti e nuove soluzioni organizzative;
• Curano la costituzione di gruppi di progetto di
docenti per aree disciplinari afferenti ai quattro
assi;
LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI
• Costituiscono gruppi di docenti di scuole del
primo e del secondo ciclo per lavorare sulla
continuità;
• Progettano un curricolo verticale per competenze;
• Creano una biblioteca on-line.
LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI
Il gruppo nazionale, in funzione da gennaio, svolgerà
le funzioni di:
• Osservazione del processo;
• Facilitazione dei gruppi di lavoro territoriali;
• Raccolta e valutazione dei risultati in itinere
della sperimentazione;
• Redazione di rapporti intermedi e finali.
LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI
Gli Uffici scolastici regionali predispongono piani di
intervento per:
• Realizzare confronti a livello locale;
• Collegare i vari livelli territoriali.
LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI
Ciascuna scuola, nelle forme più opportune, potrà
dotarsi di gruppi di lavoro che dovranno:
• Mettere in atto, sostenere e collegare la
realizzazione dell’obbligo;
• Costruire insieme competenze nel quadro
dell’assetto del secondo ciclo d’istruzione;
• Predisporre un modello di certificazione sulla base
delle nuove pratiche;
LE AZIONI DEI VARI SOGGETTI
• Rilanciare l’autonomia scolastica e le reti
territoriali;
• Innalzare i livelli di istruzione ed acquisizione
delle competenze chiave.
IL PARADOSSO
DELL’EDUCAZIONE
LA SCUOLA ESCLUDE
NON INCLUDE
OBBLIGO DI ISTRUZIONE
Decreto 22 agosto 2007
• Contrastare la dispersione, la demotivazione, l’insuccesso
• Diritto all’istruzione e diritto di tutti a possedere competenze
chiave per la cittadinanza attiva;
• Innalzamento del livello medio di istruzione;
• Non omologazione dell’offerta formativa ma equivalenza dei
risultati;
• Percorsi diversificabili e orientativi;
• Percorsi a Scuola e Formazione Professionale;
• Apprendimento per competenze e per saperi e contenuti
disciplinari;
• Protagonismo di tutti gli attori;
• Successo formativo per tutti gli studenti.
OBBLIGO DI ISTRUZIONE
• ORGANIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO:
 Sviluppare l’esperienza personale di ciascuno e la
significatività degli specifici apprendimenti;
 Contestualizzazione integrata dei diversi saperi.
• DIDATTICA:
• Didattica laboratoriale;
• Didattica per compiti;
• Declinazione delle conoscenze disciplinari per
l’acquisizione delle Competenze chiave.
LE POLITICHE EDUCATIVE
IN ITALIA
• Innalzare i livelli medi di istruzione di base;
• Contrastare la dispersione, la demotivazione e
l’insuccesso;
• Legge 296/2006;
• Art. 1, comma 622 - Nuovo obbligo;
• Art. 1, comma 631 - Istruzione tecnico-professionale
• Art. 1, comma 632 – Istruzione degli adulti;
• Memorandum OO.SS. giugno 2007.
PUNTI DI CRITICITA’
DEL SISTEMA ITALIA
• Scarsa mobilità sociale;
• Debole verticalità del sistema scolastico e di
formazione;
• La formazione professionale non fa sistema;
• Debole rapporto tra scuola e formazione
professionale;
• Qualifiche professionali raggiunte dal 79% (media
U.E. = 85%);
• Abbandoni al 17% (media U.E. = 15,5%);
• Ritardi di 1 o 2 anni al 30%;
• Deficit delle competenze di base.
DISTANZA TRA ITALIA ED EUROPA
Ci sono stati significativi progressi
nella quantità di istruzione …
100,0
95,0
90,0
85,0
80,0
75,0
70,0
65,0
Centro-Nord
Mezzogiorno
/0
6
20
05
/0
5
04
20
/0
4
03
20
/0
3
02
20
/0
2
01
20
/0
1
00
20
/0
0
19
99
/9
9
98
19
/9
8
97
19
/9
7
96
19
/9
6
95
19
19
94
/9
5
60,0
Italia
Partecipazione all’istruzione secondaria superiore nella fascia di età tipica.
Fonte: ISTAT
… ma il ritardo storico
non è ancora stato colmato.
%
35
30
25
20
15
10
5
0
Italia
UE-25
Regno
Unito
Germania Republica Finlandia Danimarca Francia
Ceca
Spagna
ESISTE UN PROBLEMA DI QUALITA’:
gli studenti italiani “ricchi di competenze” sono troppo pochi
%
50,0
45,0
40,0
35,0
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
Italia
Media
OCSE
Francia
Germania
Grecia
Spagna
Svezia
Finlandia
Canada
USA
Giappone
Percentuale di studenti 15-enni con competenze matematiche tali da risolvere problemi complessi.
Anno 2003. Fonte: OCSE-PISA
mentre quelli “poveri di competenze” sono troppo numerosi.
Italia
Media
OCSE
Francia Germania
Grecia
Spagna
Svezia
Finlandia Canada
USA
Giappone
0,0
-2,0
-4,0
-6,0
-8,0
-10,0
-12,0
-14,0
-16,0
-18,0
-20,0
%
matematica
lettura
Percentuale di studenti 15-enni con competenze in matematica e in lettura
inferiori al primo livello in alcuni paesi OCSE. Anno 2003. Fonte: OCSE-PISA
Esiste poi un grave divario fra Nord, Centro e Sud …
Nord
Centro
Sud
0,0
-5,0
-10,0
media OCSE matematica 8,2%
media OCSE lettura 6,7%
-15,0
-20,0
-25,0
%
matematica
lettura
Percentuale di studenti 15-enni con competenze inferiori al primo livello. Anno 2003.
Fonte: OCSE-PISA
… che non è interamente spiegato dal contesto territoriale del Sud …
e la disparità territoriale persiste per tipologia di scuola.
%
552
punteggio medio OCSE 500
520
508
500
483
465
444
40
424
408
400
376
30
300
20
punteggio medio
studenti in grado si risolvere problemi complessi (%)
50
600
200
10
100
0
0
Licei
Istituti Tecnici
Nord
Centro
Istituti Professionali
Sud
Punteggio medio e percentuale di studenti quindicenni con competenze matematiche tali da risolvere
problemi complessi per macro-area e tipologia di scuola (media OCSE=500).
Anno 2003. Fonte: OCSE-PISA
Allo stesso tempo: la retribuzione media dei docenti è modesta,
la progressione retributiva è lenta e non premia il merito.
Retribuzione dopo 15 anni di insegnamento (OCSE = 100)
180,0
160,0
140,0
120,0
100,0
80,0
60,0
40,0
20,0
0,0
Francia
Germania Inghilterra
annua pro-capite
Scozia
Grecia
Spagna
Svezia
Finalndia Stati Uniti Giappone
per ora
3,00
Fonte: OCSE
45
40
39
2,50
35
35
34
33
31
2,00
30
28
25
24
1,50
20
1,00
20
15
10
0,50
5
6
5
0,00
0
Italia
Media
OCSE
Francia
Germania Inghilterra
Scozia
Grecia
Spagna
Finlandia Giappone
Numero di anni per raggiungere massima retribuzione
Media
OCSE
Rapporto tra retribuzione pro-capite al massimo della carriera e
iniziale
Italia
% alunni a tempo pieno
insegnanti per 100 studenti
Sardegna
Sicilia
Calabria
Basilicata
0,0
Puglia
0,0
Campania
2,0
Molise
10,0
Abruzzo
4,0
Lazio
20,0
Marche
6,0
Umbria
30,0
Toscana
8,0
Emilia R.
40,0
Liguria
10,0
Friuli
50,0
Veneto
12,0
Lombardia
60,0
Piemonte
percentuale di copertura del tempo pieno
Sussiste un’ampia variabilità territoriale
non correlata con la quantità del servizio offerto.
Insegnanti per 100 studenti
Numero di insegnanti (senza sostegno) per 100 studenti nella primaria e copertura del tempo pieno,
a.s. 2005-2006. Fonte: MPI
L’elevato rapporto insegnanti / studenti dipende, oltre che
dalle caratteristiche del territorio, da previsioni normative
(orario scolastico, modalità per il sostegno ai diversamente
abili ...



una rete di oltre 42 mila sedi scolastiche
un impegno orario in aula elevato (tempo pieno in
tutta la scuola dell’infanzia e nel 25% della scuola
elementare, ritardo nella riorganizzazione di alcuni
indirizzi della scuola secondaria superiore)
insegnanti di sostegno per l’inserimento degli alunni
diversamente abili
Stima del monte ore curricuare medio annuo lungo tutta la carriera
1000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
Italia
Media
OCSE
Francia
Fonte: OCSE
Germania
Inghilterra
Grecia
Spagna
Finlandia
... e la dimensione delle classi), ma anche dall’organizzazione
della rete scolastica e dalla sua efficacia,
%
%
16,00
Comuni con meno di 5 mila abitanti
18
16
14,00
14
12,00
12
10
10,00
8
8,00
6
4
6,00
2
4,00
0
<11
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
22
23
25
26
27
28
29
2,00
%
Comuni con oltre 250 mila abitanti
18
0,00
<11 11
12
13
14
15
16
17
18
scuole
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
studenti
Distribuzione di scuole e studenti in base alla
dimensione media delle classi nel secondo
anno della scuola secondaria inferiore, a.s.
2005-06. Fonte: MPI.
30
31
16
14
12
10
8
6
4
2
0
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
24
25
26
e non vi è convenienza per i soggetti locali a rendere più
efficiente la rete, visto che potrebbero ritrovarsi
successivamente a sostenere tagli
... simili a quelli chiesti a
territori non virtuosi.
27
La distinzione tra organico di diritto e di fatto crea opacità e
incertezze e frena l’applicazione di indirizzi generali.
7,0
790.000
6,0
780.000
5,0
3,9
4,0
770.000
4,7
4,5
4,0
760.000
3,0
750.000
1,9
2,0
1,3
740.000
1,2
1,0
730.000
0,4
0,0
720.000
98/99
99/00
00/01
01/02
02/03
scostamento % fatto / diritto
03/04
04/05
05/06
06/07
organico di fatto
Scostamenti tra organico di fatto e organico di diritto ed evoluzione
dell’organico di fatto. Fonte: MPI
numero di docenti di fatto
scostamento percentuale fatto / diritto
6,1
La carenza di un vero sistema di valutazione nazionale ha impoverito
gli strumenti degli insegnanti, ha limitato la possibilità di individuare
le criticità del sistema e di fissare standard, ha tolto credibilità ai
titoli e orientamento per studenti, famiglie, insegnanti e territorio.
50,0
511
510
500
percentuale di studenti
40,0
472
35,0
450
30,0
428
423
25,0
400
20,0
350
15,0
10,0
300
5,0
0,0
250
Piemonte, Lombardia,
Veneto, Friuli Venezia Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Molise, Abruzzo
Liguria, Valle d'Aosta Giulia, Trentino, Alto Adige,
Marche
e Puglia
Emilia Romagna
Meno di 4
Scarsi 4 e 5
Benino 6 e 7
Bravi da 8 in su
Voti e competenze. Fonte: OCSE-PISA
Basilicata, Calabria,
Sardegna e Sicilia
punteggio medio
pounteggio PISA 2003 in matematica
45,0
550
La valutazione è un tema delicato nel nostro Paese, anche a causa dei
fallimenti del passato, dell’assenza di chiarezza circa i suoi obiettivi e
della sottostima dell’impegno di ricerca, organizzativo e
professionale necessario …
é necessario per
accertare il proprio
lavoro
56%
é possibile elaborare
criteri oggettivi
56%
é giusto legare
valutazione e
retribuzione
49%
é giusto legare
valutazione e carriera
61%
… ma é improbabile che
siano introdotte forme di
valutazione condivise
75%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
Indagine nazionale sull'opinione dei docenti e dirigenti scolastici. Fonte: Gasperoni (2002)
… eppure la valutazione è richiesta dalla maggioranza degli
insegnanti e molte realtà hanno avviato percorsi di valutazione
autonomi
L’esperienza italiana mostra che:

In assenza di riferimenti a livello nazionale, molte realtà hanno
avviato percorsi di autovalutazione, costruito reti fiduciarie fra
scuole e con il territorio, ricorrendo in modo esteso a OCSEPISA o a valutazioni esterne ad hoc;

nelle esperienze locali, dove si manifesta l’autonoma volontà
delle scuole di ricorrere alla valutazione, anche esterna, vi è
grande attenzione alle modalità di circolazione dei risultati;

manca una base informativa di riferimento: i risultati delle
indagini esistenti non sono tutti facilmente accessibili e in
generale si è fatta troppa poca “valutazione degli effetti della
valutazione”.
POLITICA EDUCATIVA IN ITALIA
• LOGICA AZIENDALISTICA
 TAGLI
 COMPETIZIONE
• LOGICA ESPANSIVA
 AUMENTO DELLE RISORSE UMANE E MATERIALI
• LOGICA DELLE RIFORME PROGRAMMATE
 RIFORME DI ORDINAMENTO
 PROGRAMMAZIONE A MEDIO TERMINE
RIFORME PROGRAMMATE DI
ORDINAMENTO
• INDICAZIONI PER I CURRICOLI
 SCUOLA DELL’INFANZIA E I° CICLO
• SAPERI ESSENZIALI
 BIENNIO DELL’OBBLIGO
• RIORDINAMENTO
 ISTITUTO TECNICO
 ISTITUTO PROFESSIONALE
• SISTEMA I.T.S. E POLI TEC-PROF.
• APPRENDIMENTO PERMANENTE
PROGRAMMARE E VALUTARE
PRESUPPOSTO
NECESSARIO
PER
SCELTE
QUALIFICATE AL FINE DI MIGLIORARE:
a) L’ORGANIZZAZIONE
DEL
LAVORO
E
LA
VALORIZZAZIONE DELLA CARRIERA DOCENTE;
b) L’ORGANIZZAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA
SUL TERRITORIO.
I PASSI GIA’ COMPIUTI / 1
 Ripristino di un sistema coerente di obiettivi di
apprendimento;
 Indicazioni nazionali per il curricolo per la scuola
dell’infanzia e primaria;
 Innalzamento dell’obbligo di istruzione;
 Riorganizzazione istituti tecnici e professionali;
 Rafforzamento dei sistemi di valutazione interni ed
esterni alla scuola;
 Riforma degli esami di Stato;
 Interventi sui debiti formativi;
 Riordino dell’INVALSI.
I PASSI GIA’ COMPIUTI / 2
 Effettiva attuazione dell’autonomia;
 Assegnazione diretta delle risorse relative alle
competenze dovute al personale (stipendi esclusi) e al
funzionamento delle istituzioni scolastiche;
 Creazione di presupposti per una migliore
organizzazione del lavoro e la valorizzazione personale
 Immissione in ruolo di 170 mila docenti + ATA;
 Intesa Governo-Sindacati di giugno 2007;
 Risorse aggiuntive (nazionali e comunitarie) per il Sud
(QSN 2007-2013).
I PASSI DA COMPIERE / 1
 Proseguire il percorso avviato per attuare l’autonomia
attraverso un rinnovato ruolo dello Stato come centro di
competenza nazionale che definisca indirizzi generali e
garantisca livelli essenziali di prestazione;
 Costruire un sistema nazionale di valutazione credibile,
articolato in valutazione esterna e interna
(autovalutazione), promuovendo diagnosi valutative a
livello di singola scuola;
 Programmare a medio-lungo termine il fabbisogno
territoriale di personale e organici, al fine di costruire
un quadro di certezze e valutare l’impatto di interventi
strutturali alternativi.
I PASSI DA COMPIERE / 2
 Migliorare l’organizzazione della rete e valorizzare la
carriera degli insegnanti;
 Riorganizzare
reclutamento;
la
formazione
iniziale
e
il
 Creare meccanismi di incentivazione del personale;
 Migliorare la formazione in servizio;
 Favorire un più proficuo incontro tra scuola e
insegnante.
ED AGIRE SUBITO SUL SUD
I PRINCIPI GENERALI per una maggiore flessibilità
nell’organizzazione del servizio e la valorizzazione della
professione di insegnante sono oggetto dell’Intesa per
un'azione pubblica a sostegno della conoscenza siglata da
Governo e Organizzazioni sindacali il 27 giugno 2007 e
possono sintetizzarsi nei seguenti punti:
 Innovare il sistema di reclutamento;
 Costruire migliori prospettive di progressione retributiva
legate all’impegno e al merito;
 Rafforzare la formazione in servizio affinché rifletta i
bisogni;
 Favorire l’incontro fra competenze/aspirazioni degli
insegnanti ed esigenze delle scuole.
La definizione ad esaurimento delle graduatorie è
occasione per innovare il sistema di reclutamento,
accorciando i tempi necessari per avere la nomina in ruolo
ed evitando di creare aspettative infondate nei nuovi
assunti.






Dimensionato in base alle previsioni territoriali del fabbisogno;
Accessibile dopo la laurea;
Con tirocinio attivo dopo la specializzazione;
Un concorso pubblico con offerta di contratto a tempo determinato che
diventa poi indeterminato tramite una valutazione anche degli esiti
didattici;
Maggiori forme di flessibilità fra cattedre e fra tipologie di scuole;
Diversi impieghi di ore in surplus a favore di priorità individuate, anche,
grazie a un sistema di riqualificazione professionale da attivare in caso di
sovrastima del fabbisogno o depressione della domanda.
Intesa per un'azione pubblica a sostegno della conoscenza,
http://www.funzionepubblica.it/572.htm
FORME DI INCENTIVAZIONE (sperimentali, prima, e
generalizzate, poi) basate sul raggiungimento di obiettivi
prefissati, possono diventare un mezzo per favorire il lavoro
di squadra in ogni scuola e, in prospettiva, una modalità di
progressione di carriera.



Il sistema dovrebbe basarsi su obiettivi di progresso - anche in relazione
alle competenze degli studenti - identificati sulla base di diagnosi
valutative a livello di scuola;
Gli incentivi dovrebbero coinvolgere il complesso dei docenti e del
personale della scuola in modo da favorire il lavoro di squadra;
La stratificazione dei risultati nel tempo diverranno parte di un
“curriculum” che, integrando i crediti formativi cumulati, consentirà ai
singoli di compiere progressioni di carriera.
Intesa per un'azione pubblica a sostegno della conoscenza,
http://www.funzionepubblica.it/572.htm
FORME DI INCENTIVAZIONE possono favorire,
inoltre, il diritto/dovere ad una formazione organica e di
qualità dei docenti ed il loro continuo aggiornamento
finalizzato a rispondere al meglio alle esigenze di
professionalità.






Definire standard di qualità (oggi assenti) e superare la frammentazione
dell’offerta formativa;
Ridefinire le modalità di accreditamento degli Enti e delle iniziative;
Le diagnosi valutative a livello di scuola possono orientare la scelta di
formazione in servizio legandola alle esigenze riscontrate;
Maggiore autonomia finanziaria delle scuole per la formazione;
I crediti formativi dovrebbero, come già detto, essere tenuti in conto per
la progressione di carriera degli insegnanti;
Tra le esigenze formative generali, si avverte la necessità di innovare i
metodi insegnamento volti ad avvicinare gli studenti all’indagine
sperimentale e alla progettazione.
Intesa per un'azione pubblica a sostegno della conoscenza,
http://www.funzionepubblica.it/572.htm
Stabilizzazione dell’organico e maggiore flessibilità nel
meccanismo che fa incontrare scuola e personale.
Sulla base anche delle esperienze internazionali:

Le diagnosi valutative, che a livello di scuola potranno suggerire profili
professionali e supportare la scuola nella scelta di candidati,
consentiranno di superare il criterio di estrazione puramente meccanica
da una graduatoria.

L’adesione a progetti speciali per i quali siano previsti incentivi specifici
(scuole in zone disagiate, aree a rischio ecc.) prevedono la rinuncia al
trasferimento per tutta la durata del progetto. Tale modalità potrebbe
essere estesa ad altre scuole volontarie.
Intesa per un'azione pubblica a sostegno della conoscenza,
http://www.funzionepubblica.it/572.htm
Al sistema nazionale di valutazione vanno affidate due
funzioni: la realizzazione di una rilevazione nazionale di alto
livello tecnico sugli apprendimenti ...
Iniziare da subito:
1)
il completamento del quadro di indicazioni nazionali e standard sui
livelli di apprendimento;
2)
una rilevazione annuale di natura censuaria progressivamente
estesa a diversi anni di scolarità:
per misurare competenze, per cominciare, in 3 aree disciplinari;
per raccogliere le informazioni necessarie per la valutazione: i
profili socio-demografici degli studenti, le caratteristiche del
contesto territoriale e della governance della scuola;


3)
una misurazione, oltre che dei livelli di apprendimento, del ”valore
aggiunto” dell’azione educativa.
.... e, al contempo, l’attuazione di un programma permanente di
supporto/confronto per le scuole che consenta l’analisi e l’utilizzo
della valutazione e l’elaborazione di diagnosi valutative a livello di
scuola.
“Team di supporto” nazionali, composti da esperti qualificati, per:




discutere i risultati delle rilevazioni nazionali (e internazionali), favorire il
confronto tra scuole e la creazione di reti;
elaborare una diagnosi valutativa a livello di scuola tenendo conto degli input
materiali/immateriali, condizione sociale degli studenti, contesto territoriale,
organizzazione della scuola;
suggerire azioni per ridurre le criticità e individuare obiettivi di progresso (anche
in termini di formazione in servizio e dei profili professionali richiesti);
apprendere dalle esperienze locali per diffondere buone pratiche,
l’autovalutazione e migliorare la stessa misurazione degli apprendimenti.
Al riordino dell’INVALSI, con un team di alto livello, bisogna poi
affiancare la valorizzazione dell’autovalutazione, il rilancio della
ricerca, il rafforzamento dei titoli e meccanismi di incentivazione
modificabili.
Per pervenire a un’organizzazione della rete
scolastica più efficace e rispondente ai bisogni
dell’utenza, occorre individuare e coinvolgere
tutti i soggetti che hanno la responsabilità
della sua realizzazione.
Competenze ai sensi del Titolo V della Costituzione
Potestà legislativa nelle materie
dell’istruzione e della formazione professionale
ESCLUSIVA
DELLE REGIONI
ESCLUSIVA
DELLO STATO
CONCORRENTE
• norme generali
sull’istruzione
• livelli essenziali
• delle prestazioni
concernenti i diritti
civili e sociali che
devono essere garantiti
su tutto il territorio
nazionale
• principi fondamentali a
cui si deve ispirare la
legislazione
concorrente
• istruzione,
salva l’autonomia
delle istituzioni
scolastiche
• l’ istruzione e
la formazione
professionale
La potestà regolamentare è così ripartita:
allo Stato nelle materie di legislazione
esclusiva, salva delega alle Regioni;
alle Regioni in ogni altra materia;
ai Comuni, alle Province e alle Città
metropolitane in ordine alla disciplina
dell'organizzazione e dello svolgimento delle
funzioni loro attribuite
Per quanto riguarda le funzioni amministrative, l'art. 118 ne prevede
l'attribuzione ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario,
siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla
base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.
Competenze ai sensi del decreto legislativo 112/98
Competenze dello Stato – art. 137
Restano allo Stato, ai sensi
dell'articolo 3, comma 1, lettera a),
della legge 15 marzo 1997, n. 59, i
compiti e le funzioni concernenti i
criteri e i parametri per
l'organizzazione della rete scolastica,
previo parere della Conferenza
unificata, le funzioni di valutazione del
sistema scolastico, le funzioni relative
alla determinazione e all'assegnazione
delle risorse finanziarie a carico del
bilancio dello Stato e del personale
alle istituzioni scolastiche, le funzioni
di cui all'articolo 138, comma 3, del
presente decreto legislativo.
di personale
finanziarie
Competenze ai sensi del decreto legislativo 112/98
Competenze delle Regioni – art. 138
 programmazione dell'offerta formativa integrata tra
istruzione e formazione professionale
 programmazione, sul piano regionale della rete
scolastica, sulla base dei piani provinciali
 suddivisione, sulla base anche delle proposte degli enti
locali interessati, del territorio regionale in ambiti
funzionali al miglioramento dell'offerta formativa
Competenze ai sensi del decreto legislativo 112/98
Competenze delle Province e dei Comuni – art. 139
 l'istituzione, l'aggregazione, la fusione e la soppressione di
scuole in attuazione degli strumenti di programmazione
 la redazione dei piani di organizzazione della rete delle
istituzioni scolastiche
 i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione
per gli alunni diversamente abili o in situazione di
svantaggio
 il piano di utilizzazione degli edifici e di uso delle
attrezzature, d'intesa con le istituzioni scolastiche
Competenze ai sensi del decreto legislativo 112/98
Competenze delle Province e dei Comuni –art. 139
Attribuzione ai comuni di funzioni concernenti:

educazione degli adulti

orientamento scolastico e professionale

pari opportunità di istruzione

continuità in verticale e orizzontale tra i diversi gradi e
ordini di scuola

prevenzione della dispersione scolastica

educazione alla salute
Si tratta di “attuare una riforma già fatta” seguendo gli
indirizzi tracciati dalla Corte Costituzionale.

rafforzamento del ruolo dello Stato come centro di competenza
nazionale che, oltre a fissare le norme generali sull’istruzione, definisca
indirizzi e obiettivi e stabilisca standard, si ritragga dalla gestione, e
supporti l’azione locale attraverso Direzioni regionali del Ministero,
rafforzate e incentivate;

l’assunzione effettiva da parte delle Regioni, oltre alla potestà
legislativa fissata dalla Costituzione, della competenza nella
programmazione territoriale della rete scolastica regionale, a partire da
risorse umane e finanziarie stabilite dallo Stato in modo plausibile,
fondato e rigoroso; un loro rapporto con le Direzioni regionali del
Ministero (secondo un disegno istituzionale peraltro già avviato);

una più piena autonomia economico-finanziaria delle istituzioni
scolastiche, accompagnata da capacità e trasparenza contabile e dalla
crescente potestà di attuare gli interventi necessari al miglioramento
dei risultati.
Occorre
SPERIMENTARE PATTI TERRITORIALI
per l’esercizio integrativo delle competenze in materia
di istruzione
Gestire in modo
integrato le risorse
destinate alla scuola da
parte dei diversi soggetti
Riutilizzare a favore dei
soggetti del patto
territoriale (scuole e enti
locali) i risparmi ottenuti
Servono infatti incentivi appropriati per i diversi livelli di
responsabilità, che possono trovare attuazione solo attraverso un
confronto tra Stato, Regioni, enti locali e istituti scolastici.
Sulla base di previsioni demografiche e la valutazione della situazione
territoriale specifica, un organismo di coordinamento in cui sono
rappresentati Stato, Regioni, Enti locali e istituzioni scolastiche definisce:



obiettivi territoriali per il rapporto insegnanti/studenti
piano di intervento per il “patto territoriale” (periodicamente
monitorato)
priorità per l’utilizzo di risorse che si rendano disponibili
I risparmi conseguiti vengono re-investiti sul territorio a favore di priorità
individuate (per es., innalzamento dei livelli di apprendimento, accoglienza
alunni stranieri, tempo pieno, etc. ) ed eventualmente all’incentivazione del
personale.
Da sperimentare anche a partire dalla
prossima legge finanziaria.
Una grossa dotazione di risorse “aggiuntive” per il Sud, che può
produrre risultati se ben coordinata con le politiche ordinarie,
maggiormente mirata alle criticità emerse da processi di
valutazione e volta a interventi di sistema ….
Per il Mezzogiorno, oltre 3,6 miliardi tra risorse comunitarie dei fondi strutturali e
nazionali del Fondo Aree Sottoutilizzate nel periodo 2007-2013 (con un incremento di
risorse pari a circa quattro volte rispetto al settennio precedente). Al Programma,
gestito dal Ministero della Pubblica Istruzione, si aggiungono circa 600 milioni di
euro affidati alla gestione diretta delle Regioni.
Gli obiettivi sono ambiziosi. Vanno presidiati con strumenti forti di valutazione:
 conseguimento di livelli minimi di competenza per tutti;
 riduzione della dispersione scolastica;
 maggiore attrattività delle scuola, anche come motore di inclusione sociale e di
contrasto all’illegalità.
… è necessaria una nuova consapevolezza da parte dei beneficiari
dei rischi conseguenti al mancato raggiungimento degli obiettivi.
ISTRUZIONE TECNICA E
ISTRUZIONE PROFESSIONALE
* L. 296/2006 Art. 1 comma 631
* D.L.vo 31.01.07 Art. 13
* L. 40/2007 Art. 13
 D.M. 22.08.07 – COMPETENZE IN USCITA – OBBLIGO
 FRAMEWORK EUROPEI – ECVET
– EQF
– KEV COMPET.
– ASSIC. QUALITA’
SUPERARE LA RAPIDA OBSOLESCENZA DELLE COMPETENZE
TECNICHE E RINNOVARE LA CULTURA TECNICA
 VALORIZZARE TECNOLOGIE IN TERMINI PEDAGOGICI
 COMPETENZE TRASVERSALI IN CUI CONIUGARE
DISCIPLINE E IMPRENDITORIALITA’
 IMPARARE AD IMPARARE
AREA TECNICO – PROFESSIONALE
con due identità
1.
2.
PREPARAZIONE ALLE PROFESSIONI AUTONOME
REGOLAMENTATE
PREPARAZIONE AD ATTIVITA’ DI PROFILO NAZIONALE CON
FORTI CONNOTAZIONI LOCALI
con obiettivi comuni
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
TECNOLOGIA – PATRIMONIO CULTURALE
PERSONALIZZAZIONE APPRENDIMENTI
COMPETENZE TRASVERSALI
OBBLIGO 1° BIENNIO CON LINEE DI INDIRIZZO
PERCORSI DI ORIENTAMENTO
RACCORDI CON ALTRI SEGMENTI
RICONOSCIMENTO CREDITI
TITOLI FINALI (PER PERCORSI ACCADEMICI, IFTS)
AREE DI APPROFONDIMENTO
QUINQUENNALITA’
ECVET
European Credit System for Vocational Education Training
• Diritto alla capitalizzazione delle competenze acquisite
indipendentemente dagli ambiti;
• Centralità delle competenze (non del percorso o del titolo);
• E’ strumento per convertire i risultati in apprendimento nei
diversi sistemi nazionali;
• Consiste nell’adozione di un sistema comune di:
- definizione
- attribuzione
- trasferimento di crediti;
• E’ strumento di integrazione tra istruzione, formazione e
lavoro;
• E’ supporto al sistema nazionale e transnazionale;
• Coordinamento aperto (volontarietà e responsabilità).
I.F.T.S.
D.L. 436/2000 L. 144/1999 art. 69
•
•
•
•
•
•
•
•
IFTS – Percorsi per formare figure professionali a livello post-secondaria
PROGRAMMAZIONE REGIONALE – servizi e settori produttivi
PERCORSI – Flessibili e modulari
ACCREDITO – attraverso le competenze acquisite e crediti
DURATA – Minimo 1.200 ore in 2 sez., Max 2.400 ore in 4 sez.
ATTIVITA’ – Teorica, Pratica, Laboratoriale
STAGE e TIROCINI – 30% del monte ore
SOGGETTI ASSOCIATI – Scuola + Formazione Professionale +
Università + Impresa
I.F.T.S.
• MODULI:
- Unità capitalizzabile
- Competenze riconosciute nel mondo del lavoro e identificate quale risultato
formativo
• COMITATO DI PROGETTO
• STANDARD MINIMI DI COMPETENZE:
- Per accesso ed esito
- Competenze di base trasversali
- Competenze di base tecnico-professionali
• CREDITI:
- riconoscimento di competenze precedentemente acquisite durante, o prima del
percorso, o da esterno
• RISORSE: INTEGRATE (MPI / REGIONI / ALTRI)
• CERTIFICAZIONE: (dopo verifica) ATTESTATO QUALIFICA
PROFESSIONALE
• MONITORAGGIO E VALUTAZIONE: NAZIONALE
I.T.S.
•
•
L. 296/2006 Art. 1 comma 631
L. 40/2007 Art. 13

EVOLUZIONE I.F.T.S.:
– In 5 Microaree industriali nel QUADRO STRATEGICO NAZIONALE

FONDAZIONE DI PARTECIPAZIONE
– Con PERSONALITA’ GIURIDICA
– Con i 4 soggetti + EE.LL. + RICERCA
– Con PROPRI ORGANI

FONDI TRIENNALI
70% ITS – 30% IFTS

SERVIZIO IN AMBITO NAZIONALE
Fly UP