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Il Protocollo a chiave pubblica Elgamal
Corso di Sicurezza – A.A. 2006/07 Elgamal Angeli Fabio 29/05/2007 Caratteristiche • Descritto da Taher Elgamal nel 1984. • Sistema di cifratura a chiave pubblica. • Asimettrico (utilizza chiavi diverse per codifica e decodifica). • Sicurezza basata sul problema di DiffieHellman il quale a sua volta basa la propria sicurezza sulla complessità computazionale del calcolo del logaritmo discreto. Aritmetica Finita (1) Si definisce aritmetica finita un'aritmetica che opera su un insieme limitato di numeri. È detta anche aritmetica modulare o circolare, in quanto una volta raggiunto l'ultimo numero si ricomincia dal primo. In generale un'aritmetica finita modulo m si basa sull'insieme {0,1,2...m-1}; questi numeri possono anche vedersi come i possibili resti di una divisione per m. Esempio: in modulo 24 , 11*3 = 9 perchè 11*3 = 33 e 33 mod 24 = 9. Aritmetica Finita (2) • Z l'insieme dei numeri interi. • Zp l'insieme dei numeri interi tra 0 e p-1 compresi, ovvero l'insieme {0, …, p-1}. • Z*p il sottoinsieme di Zp comprendente solo i numeri primi rispetto a p. Se p è un numero primo allora Z*p={0, …, p-1}. • g si dice elemento generatore di un campo se partendo da g si possono ottenere tutti i suoi elementi.Esempio: Z7 generabile a partire da 3 oppure da 5. 31=3 32=2 33=6 34=4 35=5 36=1 Logaritmo Discreto (1) In aritmetica finita, la potenza di un numero si definisce come: ab = x mod n e come per l'aritmetica ordinaria possiamo stabilire un'operazione inversa rispetto all'esponente, cioè il logaritmo discreto: b = loga x mod n Logaritmo Discreto (2) Se il calcolo della potenza è semplice, il calcolo del logaritmo è computazionalmente molto complesso, può avere più soluzioni o anche nessuna. Ad esempio in un'aritmetica di ordine 7 si avrebbe: 20 = 1 21 = 2 22 = 4 23 = 1 24 = 2 25 = 4 26 = 1 perciò se prendiamo il log2 4 è 2 ma anche 5, non esistono però log2 3, log2 5, log2 6. Anche se non è stato ancora dimostrato, si pensa che la difficoltà computazionale del logaritmo discreto è dello stesso ordine di quella della fattorizzazione. Diffie-Hellman (1) Descritto da Whitfield Diffie e Martin Hellman nel 1976. Il protocollo di Diffie-Hellman permette a due interlocutori che non hanno mai avuto nessun precedente contatto di accordarsi su una chiave segreta utilizzando un canale pubblico. Diffie-Hellman (2) 1. Bob e Alice si accordano pubblicamente su un numero primo p e su un numero g che sia elemento generatore di Z*p. 2. Alice sceglie un numero a tale che 0 < a < p-1, calcola A = ga mod p e lo manda a Bob. 3. Bob sceglie un numero b tale che 0 < b < p-1, calcola B = gb mod p e lo manda ad Alice. 4. La chiave segreta è K = gab mod p: Alice può calcolarla come K = Ba mod p, mentre Bob può calcolarla come K = Ab mod p. Diffie-Hellman (3) Diffie-Hellman (4) La sicurezza del protocollo si basa sul fatto che un estraneo non possa calcolare K partendo da ciò che viaggia in chiaro sulla rete: g, p, A, B. Essendo: A = ga mod p e B = gb mod p Ricavare a o b equivale a saper risolvere il problema del logaritmo discreto infatti: a = logg A mod p e b = logg B mod p Così com'è, ovvero senza alcuna forma di autenticazione come ad esempio dei certificati, è però soggetto ad un attacco di tipo man-in-the-middle. Elgamal (1) Ricevente Sceglie: • Un grosso numero primo p. • g generatore di Z*p . • b numero casuale. Chiave pubblica del ricevente: (B, p, g) dove B = gb mod p. Chiave privata del ricevente: (b). Elgamal (2) Mittente Sceglie k numero casuale tale che 0 < k < p. Costruisce la chiave K = Bk mod p. Crittogramma C = (C1,C2) dove: C1 = gk mod p. C2 = K * m mod p (m è il messaggio da cifrare). Elgamal (3) Ricevente Ricava K da C1: K = Bk mod p = gkb mod p = C1b mod p. Recupera m da C2: m = K-1 * C2 mod p. Per fare tutto in un’unica espressione: m = C1-b*C2(ricordandosi che C1-b = C1p-1-b) Elgamal (4) • p è raccomandato essere almeno di 768 bit, e per sicurezza a lungo termine l’uso di 1024 bit. • Il generatore g del gruppo moltiplicativo Z*p appartiene al campo di Galois GF(p), cioè il campo degli interi modulo p, con p numero primo, ma può appartenere ad altri gruppi definiti su altri campi, come i polinomi GF(2m), come il campo dei punti appartenenti a curve ellittiche oppure alle funzioni Lucas (polinomi speciali nel campo intero). Elgamal (4) Esempio con numeri piccoli: Generazione delle chiavi: il ricevente sceglie il numero primo p = 2357, il generatore di Z*2357 g = 2, la chiave privata b = 1751 e calcola: B = gb mod p = 21751 mod 2357 = 1185. Criptazione: per criptare il messaggio m = 2035, il mittente sceglie il numero casuale k = 1520 e calcola: C1 = gk mod p = 21520 mod 2357 = 1430. C2 = m * K mod p = 2035 * 11851520 mod 2357 = 697. Decriptazione: Il ricevente calcola: C1-b = C1p−1−b = 1430605 mod 2357 = 872. m = C1-b * C2 = 872 * 697 mod 2357 = 2035. Elgamal (5) Pro: • Utilizzando un numero k casuale ogni volta anche crittografando lo stesso messaggio più volte si ottengono crittogrammi diversi. Contro: • Lento (rispetto ad RSA) 2 esponenziali per criptare ed uno per decriptare. • Crittogramma di lunghezza doppia. • Elgamal è malleabile: ad esempio dato un crittogramma (C1,C2) corrispondente al messaggio m, è possibile costruire facilmente un crittogramma (C1, 2 * C2) corrispondente al messaggio 2 * m. (Soluzione utilizzare Cramer-Shoup) Cramer-Shoup • Descritto da Ronald Cramer e Victor Shoup nel 1998. • Algoritmo a chiave pubblica asimettrico. • E’ un estensione di Elgamal. • Al contrario di Elgamal non è malleabile grazie all’utilizzo di una funzione hash resistente alle collisioni e ad altri calcoli aggiunti che portano la lungezza del crittogramma ad essere il doppio più lunga rispetto ad Elgamal. Elgamal (6) • Se m è troppo grande deve essere spezzato. • Utilizzo principale: scambio chiave per un algoritmo a chiave simmetrica (tecnica ibrida). • Esempi di utilizzo: GNU Privacy Guard e nelle più recenti versioni di PGP. • Elgamal ha anche descritto un algoritmo per la firma digitale, ma è inutilizzato perché gli si preferisce una sua variante sviluppata dalla National Security Agency il DSA (Digital Signature Algorithm). Riferimenti • T. ElGamal, “A Public-Key Cryptosystem and a Signature Scheme Based on Discrete Logarithms” • W. Diffie e M. Hellman, “New directions in cryptography” • R. Cramer e V. Shoup, “A practical public key cryptosystem provably secure against adaptive chosen ciphertext attack” • A. Menezes, P. van Oorschot e S. Vanstone, “Handbook of Applied Cryptography”, http://www.cacr.math.uwaterloo.ca/hac/ • Discrete logarithm calculator, http://www.alpertron.com.ar/dilog.htm • http://www.wikipedia.org