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LOGISTICA INDUSTRIALE_modulo 2_SUPPLY CHAIN
Logistica Industriale Supply Chain Management principi chiave 1 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved Elementi di contesto Le profonde trasformazioni dei mercati mondiali – dovute alla globalizzazione dell’economia - hanno imposto alle aziende nuovi modelli di business che ne stanno cambiando profondamente l’organizzazione. Competitività esasperata, velocità del business, flessibilità, capacità di operare e trarre profitti in tutti i mercati del mondo, adattabilità al cambiamento delle tecnologie e dei mercati, sono i principali aspetti di questo cambiamento. I modelli organizzativi aziendali che ne derivano, tendono a concentrare le attività interne delle aziende sui soli compiti ritenuti strategici ed essenziali, e ad aprirsi ai mercati per le attività operative, e per utilizzare in pieno le risorse disponibili (non importa dove, ne quanto difficili da reperire). Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 2 Caratterizzazione dei modelli organizzativi aziendali I modelli organizzativi aziendali che ne derivano – assimilabili al concetto di azienda rete – sono sostanzialmente caratterizzati da: Concentrazione sulle attività ritenute core - business De-verticalizzazione delle attività operative (con ampio ricorso all’outsourcing della produzione, dei servizi, di attività non strategiche) Elevata velocità del business (per avviare nuovi business, lanciare nuovi prodotti ….) Capacità di adattare rapidamente organizzazione ed infrastrutture operative al mutare della tecnologia o della domanda dei mercati (tecnologie, prodotti, produzione, servizio ai clienti, organizzazione) Capacità di estendere i propri “teatri operativi” nei principali mercati del mondo (per vendere prodotti, acquistare materie prime, accedere a risorse vantaggiose) Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 3 Riflessi sulla Supply Chain Tali cambiamenti hanno il maggior impatto sulla Supply Chain, e ne hanno accresciuto l’importanza strategica per il business aziendale. La nuova Supply Chain deve: Avere la visione completa ed integrata del flusso dei materiali attraverso l’azienda (Source Make Delivery) Supportare le strategie globali dell’azienda (marketing, sourcing, terziarizzazione di servizi logistici e della produzione) Essere in grado di estendere il controllo del business oltre i confini aziendali (clienti, fornitori, sistemi logistici e produttivi) Rispondere tempestivamente alle richieste ed ai cambiamenti del mercato (agility, adaptability, TMK time to market, LT di prodotti e servizi) Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 4 SUPPLY CHAIN MANAGEMENT - Definizione pianificazione, ottimizzazione e integrazione dei processi e dei flussi (materiali, informativi, finanziari che vanno dai Fornitori dei Fornitori ai Clienti dei Clienti) necessari a soddisfare le esigenze del Cliente, mediante attività a valore aggiunto, sincronizzate e condivise. Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 5 SUPPLY-CHAIN Rete articolata di attori coinvolti per consegnare prodotti e servizi al consumatore finale, partendo dalle materie prime, attraverso un flusso ingegnerizzato di informazioni, distribuzione fisica e di cassa. FORNITORE del FORNITORE Flusso informativo AZIENDA Plan Source Make Delivery FORNITORE CLIENTE Flusso materiali CLIENTE del CLIENTE Cash in Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 6 6 La SC nel contesto dei processi aziendali Processi decisionali e compiti operativi Pianificazione strategica (obiettivi, risorse, tempi di esecuzione) BUSINESS PLANNING Progettare le relazioni tra gli attori della SC Ricercare l’equilibrio tra domanda del mercato e risorse disponibili • DEMAND PLANNING SUPPLY CHAIN MANAGEMENT • MRP / APS WMS Esecuzione dei piani operativi Gestione dei vincoli FORNITORI EXECUTIVE MANAGEMENT TMS ESECUZIONE ORDER FULFILLMENT SOURCE MAKE DELIVER Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved CLIENTI 7 La SC nel contesto dei processi aziendali campo d’azione e aree di influenza Servizio ai clienti Efficienza economica ed operativa (costi – tempi - prestazioni) Gestione delle risorse impegnate (Capitale investito) Fornitori Source Clienti PLAN Make Delivery Return Return Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 8 SC : campo d’azione ed aree di influenza Servizio ai Clienti Informazioni: esaurienti e precise, tempestive, affidabili Consegne: conformi alle specifiche, esenti da errori, QUALITA’ DEL SERVIZIO puntuali Prestazioni: orientate alla percezione delle esigenze dei clienti (flessibili e reattive per la soluzione di problemi imprevisti) Efficienza ed efficacia dei processi di avviamento dei NUOVI PRODOTTI nuovi prodotti (rispetto dei tempi e dei costi - time to market / ramp up time) Soluzione di problemi imprevisti FLESSIBILITA’ Capacità di modificare la SC al mutare delle esigenze del ADATTABILITA’ mercato 9 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 9 SC : campo d’azione ed aree di influenza Efficienza della catena logistica SCEGLIERE e CONFIGURARE le RISORSE Definire ed armonizzare gli obiettivi strategici (servizio ai clienti, costi di gestione, capitale investito) Progettare la SC (mod. log, soluzioni IT, infrastrutture, risorse) APPROVVIGIONAMENTO: Concentrare i volumi d’acquisto OTTIMIZZARE i PARAMETRI OPERATIVI della SC MIGLIORAMENTO CONTINUO ( costi e prestazioni) (numero fornitori, gamma articoli, lotti d’acquisto) PRODUZIONE: Massificare i volumi, ridurre i tempi di set-up, ottimizzare il flusso dei materiali DISTRIBUZIONE: gestire i mezzi di trasporto, ottimizzare i volumi, ottimizzare i percorsi di consegna SCORTE: Gamma articoli, lotti di acquisto / produzione, frequenze approvvigionamento / lotti minimi di vendita Pianificare prestazioni, risorse, costi Misurare e controllare sistematicamente prestazioni e risultati Ri-pianificare lanciando azioni correttive, migliorare i risultati 10 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 10 SC : campo d’azione ed aree di influenza Le risorse coinvolte INFRASTRUTTURE LOG/IND (investimenti) ASSET OPERATIVI (capitale circolante) KNOW HOW E TECNOLOGIA RISORSE UMANE RISORSE ESTERNE Edifici industriali, macchine, attrezzature Magazzini e mezzi di trasporto Sistemi informatici Scorte in ciclo (materiali, semilavorati, prodotti finiti) Pezzi di ricambio, materiali di consumo Scorte virtuali (portafoglio ordini, merci in transito, consignment stocks) Soluzioni logistiche ed informatiche Personale interno e di aziende partner Accordi strategici di fornitura, collaborazione, out-sourcing, gestione integrata delle risorse 11 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 11 Il MODELLO ORGANIZZATIVO della Supply Chain estendere il controllo del business oltre i confini dell’azienda Business Planning Business Planning SC-Planning Source Make SC-Planning Business Planning Execution Deliver Execution Source SC-Planning Make Deliver Business Planning Business Planning SC-Planning Execution SC-Planning Execution Execution Source Source Source Make Deliver Source Make Make Deliver Business Planning Business Planning SC-Planning SC-Planning Execution Execution Make Deliver Source Deliver Make Connettività logistica Connettività telematica ed informatica Connettività decisionale tra le aziende partner coinvolte Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 12 Deliver Il MODELLO ORGANIZZATIVO della Supply Chain CONNETTIVITÀ LOGISTICA Leggi, istituzioni, norme internazionali Infrastrutture e sistemi di trasporto Sistemi di comunicazione CONNETTIVITÀ INFORMATICA-TELEMATICA Applicazioni informatiche e sistemi IT aziendali aperti alla comunicazione ed all’integrazione esterna Tecnologie TLC e reti condivise ed accessibili da tutti i partner (Intranet, extranet, internet) Procedure e protocolli di comunicazione con standard condivisi CONNETTIVITÀ DECISIONALE Strategie di business winwin Condivisione delle informazioni Procedure operative comuni Tecnologia Logistica Servizio ai clienti Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 13 Perché Supply Chain Management oggi? Il vantaggio competitivo oggi si misura non più tra aziende, ma tra supply chain diverse L’ottimizzazione della supply chain è al momento l’ultima frontiera per la riduzione dei costi e l’efficienza del sistema industriale Le attività di e-business sono possibili solo con una forte ed efficiente ottimizzazione della supply chain 14 Master in General Management Fonte: Dispensa ADACI, formatore Giuseppe LOVECCHIO, 2007 © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 14 Perché Supply Chain Management oggi? La supply chain è sempre esistita, ma oggi la sua gestione è divenuta di fondamentale importanza grazie all’evoluzione delle tecnologie informatiche (internet, etc). Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 15 15 Lean thinking per la Supply Chain LEAN SUPPLY CHAIN I principi dell’Azienda Lean 16 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved I PRINCIPI DELL’AZIENDA LEAN fare di più con meno fare in modo diverso • LEAN DESIGN • LEAN ORGANIZATION • LEAN MANUFACTURING • LEAN DISTRIBUTION • LEAN PRODUCTION • LEAN THINKING • LEAN SUPPLY CHAIN • Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 17 LEAN MANUFACTURING: filosofia che incorpora un insieme di strumenti e tecniche da utilizzarsi nei processi aziendali per ottimizzare il tempo, le risorse umane, la produttività, migliorare il livello qualitativo dei prodotti e ridurre gli sprechi LEAN PRODUCTION: produzione snella priva di sprechi LEAN SUPPLY CHAIN: Catena di fornitura snella priva di sprechi Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 18 I PRINCIPI DELL’AZIENDA LEAN concentrarsi sulla creazione del valore riducendo gli sprechi • LEAN DESIGN • LEAN SUPPLY CHAIN • LEAN MANUFACTURING • LEAN DISTRIBUTION • LEAN PRODUCTION • LEAN THINKING • LEAN ORGANIZATION • Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 19 LEAN SUPPLY CHAIN Creare valore ascoltare la voce del cliente il valore dipende dal cliente e da ciò che il cliente è disposto a riconoscere il valore si identifica attraverso quelle attività svolte in un processo e che sono riconosciute dal cliente Ridurre lo spreco Fermare i prodotti difettosi Sincronizzare i processi tra cliente e fornitore Eliminare movimentazioni e stock in eccesso Eliminare attese, etc 20 Master in General Management Fonte: Dispensa- All ADACI, © 2014 Francesco RABAJOLI rightsformatore reserved Giuseppe LOVECCHIO, 2007 20 L’ANALISI DEL VALORE DEL FLUSSO Definizione L’analisi valore del flusso è una metodologia finalizzata a limitare le attività che non aggiungono valore al prodotto/servizio, in ottica di lean supply chain (catena di fornitura snella), lean production (produzioni snelle) e miglioramento continuo Obiettivo Quantificare il valore dei processi di produzione / logistici, attraverso rilevazioni di: – Tempi di attraversamento – Distanze – Quantità 21 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 21 Perché è importante il tempo di attraversamento La competitività dell’azienda è funzione della sua capacità di ridurre qualsiasi forma di spreco,producendo solo quando e quello che i clienti riconoscono nel prezzo. Per individuare gli sprechi occorre effettuare l’analisi del valore del flusso. Il tempo di attraversamento è l’indicatore che misura in termini omogenei il valore globale del flusso e quindi il suo miglioramento esprime il grado di implementazione della lean supply chain. Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 22 Il tempo del processo TRASFORMAZIONE ALTRE ATTIVITÀ 5% 95 % SENZA VALORE AGGIUNTO TEMPO DI ATTRAVERSAMENTO 23 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 23 Il tempo di attraversamento totale È il tempo che un qualsiasi prodotto impiega per essere realizzato, dal momento in cui viene generato l'ordine, al momento della sua consegna al cliente finale Tempo di attraversamento (T.A.) totale T.A. DI STABILIMENTO PROCESSO PRODUTTIVO MAGAZZINO MATERIE PRIME ORDINE CLIENTE T.A. ORDINE T.A. APPROVV. T.A. MAGAZZ. MAT. PRIME MAGAZZINO PRODOTTI FINITI T.A. FABBRICAZIONE T.A. MAGAZZ. PROD. FINITI CONSEGNA CLIENTE T.A. CONSEGNA TEMPO DI ATTRAVERSAMENTO TOTALE 24 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 24 Tempo di attraversamento: eliminazione delle attività che non aggiungono valore movimento materiali e trasporto altri 5% valore aggiunto difetti materia prima processo stoccaggio aspettare guasti impianti sovrapproduzione Focalizzazione sulla riduzione di tempo di attraversamento delle attività che per il 95% non aggiungono valore al prodotto finito riparazione, ispezione 25 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 25 Misure di performance per l’analisi valore flusso Indicatori: 1. Rapporto tra tempo totale riferito ad attività che creano valore e tempo totale riferito ad attività che non ne creano 2. Tempo di attraversamento totale: Tempo di attraversamento della supply chain 3. Rapporto tra numero di attività che generano valore e il numero di attività che non ne generano Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 26 Rilievo del tempo di attraversamento Tipi di rilevazione 1. Rilevamento fisico sul campo seguendo il flusso produttivo (pezzo rosso) 2. Rilevamento contabile delle giacenze dal sistema informativo 3. Rilevazione del flusso del processo 27 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 27 1. Metodo pezzo rosso Consiste nel seguire il flusso di un singolo prodotto colorandolo e misurandone il tempo di attraversamento Vantaggi Svantaggi Semplice se applicabile Non sempre applicabile Intuitivo (a vista) Fotografa inizio/fine flusso ma non Coinvolge i livelli operativi da informazioni su ciò che avviene all'interno Deve essere applicato in modo ripetitivo per dare un'informazione attendibile 28 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 2. Metodo del rilevamento contabile Se si dispone di un sistemi informativi gestionali che abbiano la possibilità di effettuare tali analisi, questo è sicuramente il metodo più rapido. Vantaggi Svantaggi Se i dati sono disponibili Deve esistere un dal sistema informativo, è informativo rapidamente calcolabile contabilizzazione dei movimenti Applicabile ad alti volumi di Non coinvolge direttamente gli materiali Buona attendibile sistema per la operativi approssimazione sul medio-lungo periodo Troppo approssimativo sul breve periodo 29 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 3. Metodo rilevazione del flusso del processo (Value stream mapping) • Effettuare l’analisi del flusso, ovvero indicare la sequenza di tutte le operazioni che compongono la trasformazione del prodotto in esame, suddividendo le operazioni in: – punto di lavorazione – punto di controllo o ispezione – punto di stoccaggi o attesa (polmoni) – trasporti (a seconda del verso) • Rilevare tutte le quantità di materiale nei punti di stoccaggio • Rilevare i tempi di trasformazione (lavorazione macchina e montaggio) • Rilevare le distanze relative ai trasporti • Rilevare i tempi di controllo e di ispezione • Costruire il diagramma riassuntivo per il miglioramento del flusso (eliminazione delle attività che non danno valore aggiunto al prodotto) 30 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 3. Metodo rilevazione del flusso del processo (continua) • • Vantaggi – Veloce Svantaggi – Una foto di quel giorno (variabili) – Semplice – Partecipazione a tutti i livelli – Analisi locale – Gestiti a vista Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 31 RIDUZIONE DEGLI SPRECHI Il cardine del pensiero snello è rappresentato dalla continua ricerca ed eliminazione degli sprechi. MUDA Master in General Management DGO/M/TEC/Analisi Tempi © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 32 pag. 32 RIDUZIONE DEGLI SPRECHI 1. SOVRAPRODUZIONE: produzione o acquisizione di beni prima che siano effettivamente richiesti: tende a nascondere problemi di produzione 2. ATTESE / CODE: tempo impiegato dai lavoratori nell'attesa che la risorsa sia disponibile 3. TRASPORTI / SPOSTAMENTI: I trasporti non introducono alcuna trasformazione al prodotto che il cliente sia disposto a pagare; ogni volta che un prodotto è trasferito rischia di essere danneggiato, perso, ritardato 4. PROCESSAMENTO: utilizzazione di risorse più costose del necessario per le attività produttive o aggiungere funzioni in più. 5. MICROMOVIMENTI: trasferimenti di lavoratori o attrezzature che possono produrre danneggiamenti o problemi di sicurezza 6. DIFETTI / SCARTI: non conformità: e difetti qualitativi in genere 7. STOCK: le scorte, siano esse in forma di materie prime, di materiale in lavorazione (WIP), o di prodotti finiti, rappresentano un capitale che non ha ancora prodotto un guadagno sia per il produttore che per il cliente . Master in General Management DGO/M/TEC/Analisi Tempi © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 33 pag. 33 RIDUZIONE DEGLI SPRECHI L'eliminazione sistematica degli sprechi è possibile attraverso il perseguimento e l'implementazione di una serie di principi. Principi del Lean Thinking: a) value, definire ciò che dà valore aggiunto al prodotto; b) Value stream, identificare il flusso del valore, l’insieme delle attività che creano valore per il cliente; c) Flow, far scorrere il flusso evitando arresti durante il processo produttivo; d) Pull; fare in modo che il flusso sia “tirato” dalla richiesta del cliente; e) Perfection, ricercare la perfezione. Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 34 Lean thinking per la Supply Chain LEAN SUPPLY CHAIN le componenti della Lean Supply Chain 35 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved LEAN SUPPLY CHAIN Componenti della lean supply chain • Fornitori lean • Essere capaci di rispondere ai cambiamenti • Prezzi competitivi • Controllo materiali al ricevimento merci del clienti non più necessario • Consegne in tempo • Cultura del miglioramento continuo Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 36 36 LEAN SUPPLY CHAIN Approvvigionamenti lean e-procurement automazione dei processi ed integrazione con produzione, finanza, etc visibilità nella relazione e programmazione cliente-fornitore Lean production produrre di più con meno risorse liberare risorse per il miglioramento in altre aree metodo di produzione “pull” 37 Master in General Management Fonte: Dispensa- All ADACI, © 2014 Francesco RABAJOLI rightsformatore reserved Giuseppe LOVECCHIO, 2007 37 Magazzino lean Vuol dire eliminare sprechi nelle aree di magazzino costituite da: Ricevimento Stoccaggio Picking Packing Spedizione Gli sprechi in magazzino sono rappresentati da: Prodotti difettosi che generano resi Sovraspedizione di prodotti Stock in eccesso che richiedono spazi aggiuntivi e riducono l'efficienza del magazzino Movimentazione in eccesso Distanze notevoli Attese per pezzi, materiali e informazioni Sistemi informativi inefficienti 38 Master in General Management Fonte: Dispensa- All ADACI, © 2014 Francesco RABAJOLI rightsformatore reserved Giuseppe LOVECCHIO, 2007 38 Trasporti lean Programmazione dei trasporti Miglioramento dei processi amministrativi Crossdocking Equipaggiamenti ben dimensionati Processi di import/export Rendere lean i trasporti consiste nel: Mappare i processi attuali e futuri Creare il flusso Ridurre lo spreco nel processo Eliminare le attività senza valore aggiunto per il cliente finale Usare la metodologia pull 39 Master in General Management Fonte: Dispensa- All ADACI, © 2014 Francesco RABAJOLI rightsformatore reserved Giuseppe LOVECCHIO, 2007 39 Clienti lean sono consapevoli di richieste con buon senso conoscono bene il loro business esigono alti livelli di servizio e qualità cercano partnership sono tesi al miglioramento continuo in tutta la supply chain riducendo i costi si attendono “valore” dai prodotti che comprano e forniscono “valore” ai propri consumatori 40 Master in General Management Fonte: Dispensa- All ADACI, © 2014 Francesco RABAJOLI rightsformatore reserved Giuseppe LOVECCHIO, 2007 40 BENEFICI della LEAN SUPPLY CHAIN Velocità di risposta per il cliente Stocks ridotti Prodotti finiti: verso il make to order Materie prime: consegne Just in time oltre che competenza e coordinamento nella supply chain Miglioramento della soddisfazione del cliente 41 Master in General Management Fonte: Dispensa- All ADACI, © 2014 Francesco RABAJOLI rightsformatore reserved Giuseppe LOVECCHIO, 2007 41 Lean thinking per la Supply Chain LEAN SUPPLY CHAIN Gli strumenti per il Lean Thinking 42 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 42 L'eliminazione sistematica degli sprechi è possibile attraverso il perseguimento e l'implementazione di una serie di strumenti Strumenti del Lean Thinking: a) 5S b) TPM c) VSM d) SMED e) PFEP f) KANBAN g) MILKRUN pag. 43 Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 43 Metodologia 5S 5S è una semplice procedura per la gestione dell'ordine e pulizia delle postazioni di lavoro. Seiri - Scegliere e Separare, cioè eliminare qualsiasi cosa che non serve nella postazione di lavoro Seiton - Sistemare e Organizzare, ovvero disporre in modo efficiente gli strumenti, le attrezzature, i materiali Seison - Pulire e Controllare l'ordine per mantenere. Seiketsu - Standardizzare e Migliorare Shitsuke - Sostenere nel tempo, significa imporsi disciplina e rigore per il proseguo. Le chiavi per ottenere il successo sono: • Coinvolgere chiunque. • Integrare i principi delle 5S nelle esigenze del lavoro quotidiano. • Comunicare ciò che serve per le 5S, i ruoli di tutti i partecipanti e come realizzarle. • Essere coerenti nei principi 5S in tutte le aree (ufficio/fabbrica). • Il coinvolgimento periodico dell’alta dirigenza è assolutamente necessario. • Seguire lo svolgimento e terminare ciò che si è iniziato. Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 44 Sprechi su cui agiscono le 5s: Sovrapproduzione : favoriscono la gestione In ottica Just In Time e Lean Manufacturing • Attese: permettono l’identificazione immediata di ogni oggetto • Scorte: favoriscono la gestione in ottica Just In Time e Lean Manufacturing • Movimenti: ogni oggetto è sistemato vicino a dove occorre, secondo la frequenza di utilizzo • Difetti: vi è un migliore utilizzo delle risorse • Trasporti: Il layout dell’ambiente di lavoro è organizzato in maniera ottimale • Sicurezza: prevenzione degli incidenti causati da disordine e confusione Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 45 Total Productive Maintenance (TPM) I vantaggi del TPM si possono così riassumere: • porta ad un uso più efficiente degli impianti ed attrezzature (Overall Efficiency); • introduce una metodologia di manutenzione diffusa in tutta l'organizzazione (Supply Chain) basata sulla manutenzione preventiva predittiva (manutenzione basata su dati statistici) • richiede la partecipazione della progettazione e sviluppo, della produzione e manutenzione • coinvolge il management e gli operatori • promuove e migliora le attività di manutenzione basandosi su team autonomi specifici Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 46 Value Stream Mapping (VSM) per Value Stream si intende la mappatura grafica di tutto quell’insieme di processi ed attività che concorrono alla realizzazione di un prodotto, partendo direttamente dal fornitore, passando per tutta la catena di montaggio fino alla consegna del prodotto finito. Il presupposto sul quale basare l’analisi della catena del valore non è il miglioramento del singolo processo, ma l’ottimizzazione globale e continua. Le peculiarità della mappatura del processo sono due: 1. Current State Map: descrive la situazione del prodotto nel flusso del valore. 2. Future State Map : indica il modo in cui si vuole vedere il prodotto all’interno del flusso di valore. Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 47 Value Stream Mapping (VSM) Sintesi delle rilevazioni effettuate: un esempio OPERAZIONI N° TEMPO Lavorazioni 6 (14%) 900’38” (12-6%) Controlli 4 (9%) 232’ Movimentazioni 15 (34%) 17’ 29” Soste a monte / valle Impianto 12 (27%) 464’ Soste nei WIP 7 (16%) 12-25gg (80 – 90%) 44 15-28gg Totale Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved DISTANZE 792 m. 792 m. 48 Plan For Every Part (PFEP) Il PFEP è un piano dettagliato riguardante ogni materiale usato in un processo produttivo, riportante qualsiasi informazione per una gestione del processo priva di errori e sprechi. Questo è uno strumento critico molto usato nel Toyota Production System. Nel Plan For Every Part sono presenti alcune informazioni relative al materiale come: 1. Codice del materiale, 2. Breve descrizione del materiale, 3. Consumo medio e massimo nell’ultimo anno, 4. Postazione di stoccaggio in magazzino, 5. Fornitore, 6. Tipo di contenitore, 7. Larghezza, altezza e profondità del contenitore, 8. Quantità per contenitore, 9. Lead Time necessario. Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 49 Single Minute Exchange of Die (SMED) Nasce dall'esigenza necessaria di portare al minimo i tempi di set up di una macchina. Il fine di questo processo è quello di avere un Quick Changeover (QCO), ovvero di poter passare in modo veloce da una produzione all'altra nello stesso impianto. Ridurre i tempi significa eliminare una componente fondamentale che non da' valore aggiunto al prodotto finito: i tempi morti di attrezzaggio macchina. Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 50 Kanban La parola giapponese Kanban significa cartolina – indicatore – segnale Kanban è un sistema che permette al processo cliente di essere rifornito con quanto necessario, nella quantità necessaria, al momento giusto Ad ogni codice presente a monte di una fase di trasformazione deve essere abbinata una cartolina kanban che ne specifica quantità per kanban da reintegrare, locazione del magazzino prime da cui prelevare il codice e “buffer” di destinazione. Le informazioni riportate sulla cartolina kanban sono indispensabili per le procedure di prelievo e consegna cade il vecchio concetto di alimentazione con carrelli elevatori e la movimentazione di eccessive quantità di merce, con spazi a bordo linea saturi di materiali e mancanza degli stessi nel magazzino. Cresce invece il concetto di flusso continuo orientato al raggiungimento dell’one-pieceflow. Master in General Management DGO/M/TEC/Analisi Tempi © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 51 pag. 51 Milk Run • E’ uno strumento che consente di creare un flusso di materiali regolare e standard • E’ un metodo per velocizzare il flusso di materiale tra diverse locazioni, grazie al passaggio ripetuto di uno o più mezzi di . trasporto che aggregano le consegne e i prelievi del materiale • Con tale proposta di alimentazione delle linee non c’è più distinzione fra il carrellista di magazzino e il carrellista di linea ma esiste un’unica figura, denominata alimentatore, che ha in consegna più linee, a seconda della produzione effettuata da ciascuna linea, con una quantità di materiale da movimentare giornalmente non indifferente. Master in General Management © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 52 Il milk run può essere implementato qualora: • il flusso dei materiali in uno stabilimento non è regolare e genera sprechi; • le consegne e/o i prelievi da effettuare sono tanti e ripetuti; • i percorsi effettuati dai mezzi di trasporto non sono standard e ben definiti e generano elevati lead time di trasporto; • il carico dei mezzi non è ottimizzato ad ogni consegna; • difficoltà di rintracciare il materiale a magazzino; • uso simultaneo dello stesso codice su più linee e quindi il rischio di non trovarlo nella sua postazione in magazzino; • trasporto di quantità eccessive rispetto al fabbisogno effettivo della linea; • accumulo di materiale a bordo linea e difficoltà a fornire le stazioni I benefici più importanti derivanti dall’adozione di questa tecnica sono: • eliminazione di scorte di materiale tra gli stabilimenti o aree di un impianto dovute ai lead time di trasporto elevati; • percorsi standard che minimizzano i tempi e i costi di trasporto; • carico dei mezzi milk run ottimizzato dovuto all’aggregazione di più consegne; • flusso dei materiali più efficiente e regolare che permette di creare valore per il cliente finale; • gestione dei materiali Just In Time; • risparmio sui mezzi di trasporto Master in General Management DGO/M/TEC/Analisi Tempi © 2014 Francesco RABAJOLI - All rights reserved 53 pag. 53