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RIDUZIONE PARZIALE O TOTALE DEL DEFICIT ATTRAVERSO L

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RIDUZIONE PARZIALE O TOTALE DEL DEFICIT ATTRAVERSO L
RECUPERO E RIEDUCAZIONE
FUNZIONALE
nell’anziano e nella persona con
disabilità
Disabilità
Definizione:
•
Nel contesto delle conoscenze e delle esperienze sanitarie si intende per disabilità qualsiasi
restrzione o carenza (conseguente a una menomazione) delle capacità di svolgere
un'attività nel modo o nei limiti ritenuti normali per un essere umano.
Caratteristiche:
La disabilità é caratterizzata da scostamenti, per eccesso o per difetto, nella realizzazione dei
compiti e nella espressione dei comportamenti rispetto a ciò che sarebbe normalmente atteso. Le
disabilità possono avere un carattere transitorio o permanente ed essere reversibili o irreversibili,
progressive o regressive. Le disabilità possono insorgere come conseguenza diretta di una
menomazione o come reazione del soggetto, specialmente da un punto di vista psicologico, a una
menomazione e come tale riflette disturbi a livello della persona.
Classificazione delle Disabilità
•
Disabilità nel comportamento
•
Disabilità nella comunicazione
•
Disabilità nella cura della propria persona
•
Disabilità locomotorie
•
Disabilità dovute all'assetto corporeo
•
Disabilità nella destrezza
•
Disabilità circostanziali
•
Disabilità in particolari attività
•
La disabilità si riferisce a capacità funzionali estrinsecate attraverso atti e comportamenti che per
generale consenso costituiscono aspetti essenziali della vita di ogni giorno. Ne costituiscono
esempio i disturbi nell'adozione di comportamenti appropriati: nella cura della propria persona
(come il controllo della funzione escretoria e la capacità di lavarsi e alimentarsi), nell'esecuzione
delle altre attività della vita quotidiana e nella funzione locomotoria (come la capacità di
camminare).
Menomazione
Definizione:
Nel contesto delle conoscenze e delle opere sanitarie, si intende per menomazione qualsiasi
perdita o anomalia a carico di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche.
(N.B.: "Menomazione" è un termine più comprensivo di "disturbo", poiché riguarda anche le
perdite: ad es., la perdita di una gamba è una menomazione ma non un disturbo).
•
Caratteristiche:
La menomazione è caratterizzata da perdite o anormalità che possono essere transitorie o
permanenti e comprende l'esistenza o l'evenienza di anomalie, difetti o perdite a carico di arti,
organi, tessuti o altre strutture del corpo, incluso il sistema delle funzioni mentali. La
menomazione rappresenta l'esteriorizzazione di uno stato patologico e, in linea di principio, essa
riflette i disturbi a livello d'organo.
N.d.T.: Per motivi di uniformità il termine inglese "impairment", utilizzato nei titoli delle varie
categorie, è stato sempre tradotto con il corrispondente italiano "menomazione" anche quando la
terminologia corrente ricorre ad altri termini di uso più frequente: disturbo, deficit, insufficienza,
ecc.
Classificazione delle Menomazioni
•
Delle capacità intellettiva
•
Altre menomazioni psicologiche
•
Menomazioni del linguaggio
•
Menomazioni auricolari
•
Menomazioni oculari
•
Menomazioni viscerali
•
Menomazioni scheletriche
•
Menomazioni deturpanti
•
Menomazioni generalizzate, sensoriali, e di altro tipo
L’handicap è la conseguenza del
deficit:
• "l'handicap è la condizione di svantaggio
conseguente ad un deficit (menomazione
o disabilità) che limita l'adempimento del
ruolo normale per tale soggetto, in
relazione all'età, sesso e fattori socioculturali".
Definizione:
Nel contesto delle conoscenze e delle opere sanitarie, si intende per handicap una condizione di
svantaggio vissuta da una determinata persona in conseguenza di una menomazione o di una disabilità
che limita e impedisce la possibilità di ricoprire il ruolo normalmente proprio.
Caratteristiche:
L'handicap riguarda una situazione o esperienza individuale quando essa si scosta dalla normalità. Esso è
caratterizzato dalla discrepanza tra l'efficienza o lo stato del soggetto e le aspettative di efficienza e di stato
sia dello stesso soggetto che del particolare gruppo di cui egli fa parte.
L'handicap rappresenta le conseguenze culturali, sociali, economiche e ambientali che per l'individuo
derivano dalla presenza della menomazione e della disabilità
Lo svantaggio proviene dalla diminuzione o dalla perdita della capacità di conformarsi alle aspettative o alle
norme proprie dell'universo che circonda l'individuo. L'handicap si manifesta pertanto allorché vi è una
compromissione della capacità di sostenere quelle che possono essere definite "funzioni della
sopravvivenza"
Classificazione degli Handicap
E' importante rendersi conto che la classificazione degli handicap non rappresenta una tassonomia dello
svantaggio, nè una classificazione di casi individuali. Si tratta piuttosto di una classificazione di circostanze
nelle quali i disabili possono riconoscersi, circostanze che pongono queste persone in condizioni di
svantaggio nei confronti dei loro simili considerati sulla base delle convenzioni sociali.
Handicap nell'orientamento
Handicap nell'indipendenza fisica
Handicap nella mobilità
Handicap occupazionali
Handicap nell'integrazione sociale
Handicap nell'autosufficienza economica
torniamo al RECUPERO e alla RIEDUCAZIONE
FUNZIONALE
La RIDUZIONE PARZIALE O TOTALE DEL
DEFICIT avviene ATTRAVERSO L’UTILIZZO
DELLE FUNZIONI INTEGRE
Il corpo è organizzato in unità
funzionali, ciascuna suddivisa in
piccole unità che hanno la
propria funzione.
Tutto concorre all’unità
dell’essere umano.
Le funzioni integre vanno perciò valutate in una
ottica globale e locale
e possibilmente ricondotte al globale
Chi, come, quando?
• Chi: la valutazione va fatta possibilmente
in equipe e dovrebbe coinvolgere il
paziente (se ne è in grado) e i familiari
• Come: esistono tabelle specifiche, test di
competenza specifica per ciascuna figura
professionale (dagli OSS, ai fisioterapisti,
ai medici)
• Quando: il processo di valutazione evolve
assieme alla vita del paziente
Bisogna essere elastici!
Criteri generali
• Valutare lo stato cognitivo (p.es. chiedere
nome e cognome, che giorno è, dove si
trova ecc.)
• Chiedere al paziente di fare il meglio che
può, (senza farsi male) nelle funzioni che
stiamo valutando: lavarsi, vestirsi,
pettinarsi, ecc.
• Osservare se mette in atto strategie o se
rinuncia (magari manca la motivazione)
GLOBALITÀ
dell’INTERVENTO
Bisogni, contesto sociale,
ambiente fisico, disabilità
Bisogno:
va considerato con il paziente
(e / o con i familiari)
Valutare il bisogno e
chiarire che potrà raggiungere (una totale
o parziale) indipendenza
è necessario anche a motivare la persona
al recupero
Il bisogno della persona è il punto chiave
su cui dovrebbero agire gli operatori che
l’aiutano nel recupero.
Il suo bisogno non il nostro!
Contesto sociale
• La famiglia
• Il lavoro
• Le persone che in qualche modo
circondano il paziente
Tutti sono coinvolti/coinvolgibili nel recupero
Tutti influiscono sul recupero
Ambiente fisico
Per ambiente fisico intendiamo il contesto
ambientale in cui vive il paziente.
La casa,una struttura di accoglienza, un
pensionato, perfino l’ospedale possono essere
adattati alle sue esigenze con opportuni
accorgimenti.
Tale compito spetta istituzionalmente al
T.O.(terapista occupazionale), ma ancora una
volta , tutti gli operatori possono
interessarsene e partecipare alla valutazione
ed all’adattamento dell’ambiente.
Disabilità
(qualsiasi restrzione o carenza (conseguente a una
menomazione) delle capacità di svolgere un'attività nel
modo o nei limiti ritenuti normali per un essere
umano).
Il contesto sociale e l’ambiente
fisico partecipano nel creare la
disabilità
La globalità dell’intervento
favorisce il reupero completo
e aiuta a (ri) ORGANIZZARE LA
VITA DEL PAZIENTE ANZIANO
Affinché possa vivere il maggior numero possibile di
esperienze gratificanti, pur avendo subito limitazioni
motorie e cognitive
Organizzare la vita del paziente
affinché possa vivere il maggior numero di
esperienze gratificanti, inizia con il gestire gli
elementi: bisogno, contesto sociale ambiente
fisico, disabilità
(ancora una volta) sottolineiamo che è
un lavoro che va svolto in equipe e in
collaborazione con paziente e suoi
familiari
INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI
PRIMARI E DEL MODO PER
SODDISFARLI
Questi esempi non sono forse
quel che si intende come veri e
propri bisogni primari, ma
sottolineano, nella diversità di
obbiettivi che il paziente si può
porre, l’importanza di un
elemento fondamentale per il
recupero:
MOTIVAZIONE
LA PARTECIPAZIONE ATTIVA è
necessaria PER L’OTTENIMENTO DEL
RECUPERO
Senza motivazione lottiamo contro i mulini a
vento
“non c’è nessuna guarigione senza la
modificazione di sé”
Obbiettivi chiari (e raggiungibili)
• Per il paziente: lo aiutano a iniziare,
compiere, concludere, qualunque compito
• Per i familiari: li aiuta a delineare il livello
di impegno
• Per l’operatore: vanno identificati
nell’ambito delle proprie mansioni, rispetto
al paziente e nel rispetto di sé
BISOGNI PRIMARI
•
•
•
•
Sopravvivere
Proteggersi
Spostarsi
Conoscere – integrarsi – fare esperienza
In tutti i casi entra
in gioco la
COMUNICAZIONE
Sopravvivere
• Alimentarsi (bere,
mangiare)
A seconda del grado di
autonomia del paziente, va
considerato il ‘processo’ che va
dalla semplice alimentazione,
alla collaborazione e/o
preparazione del pasto
(sopravvivere)
• Evacuare
• Comunicare
• … Respirare !
Proteggersi
(proteggersi)
•
•
•
•
Lavarsi (igiene)
Vestirsi
Manifestare esigenze (comunicare)
…
Spostarsi
Spostarsi
•
•
•
•
•
•
•
•
Nel letto
Dal letto alla carrozzina, dalla carrozzina al letto
Dal letto/carrozzina al deambulatore
Con il deambulatore, con ausili, con l’assistenza
di una persona
Dalla carrozzina al WC
In casa
All’esterno
…
Conoscere – integrarsi – fare
esperienza
(conoscere –
integrarsi – fare
esperienza)
Per esempio?
• riprendere i contatti col mondo esterno
• Compiere le attività possibili in base alla
patologia
• per il paziente in stato di coma può
significare l’essere guidato nel contatto
con gli oggetti
• …
L’operatore è un tramite,
e accompagna la persona
disabile o l’anziano anche
verso…
l’ACCETTAZIONE DELLA
DIVERSITÀ
Soddisfazione dei bisogni secondari legati al
rapporto con gli altri
Il termine disabilità, a volte viene sostituito da
diversa abilità, diversamente abile.
Così nell’accettazione della diversità siamo
per prima cosa alla ricerca del superamento
dell’immagine che blocca, per invece
scoprire e valorizzare qualcosa.
Ma il tutto si complica se la scoperta è difficile
e se anche realizzandola si tende a non
prendere in considerazione la disabilità
banalizzandola e perdendone il senso, nella
costruzione della relazione.
Accettazione della diversità
Possiamo trovare pazienti che a seguito di un evento
lesivo presentano
• PARALISI : perdita completa della funzione motoria .
* PARESI : perdita incompleta della funzione motoria .
* MONOPLEGIA : perdita della motilita' di un solo arto .*
PARAPLEGIA : perdita della motilita' dei due arti superiori
od inferiori ; la paralisi dei due arti superiori viene anche
definita diplegia brachiale .
• TETRAPLEGIA : perdita della motilita' nei quattro arti .
* EMIPLEGIA : perdita' della motilita' di meta' del corpo .
• turbe del linguaggio
•Perdita della deambulazione autonoma (per esempio in
pazienti con Parkinson, o sclerosi multipla, ecc. dopo crisi)
Difficoltà
•
“Sicuramente chi ha delle sofferenze e chi risolve o pensa di aver risolto le proprie
in una situazione che chiamiamo assistenziale, può rischiare quello che viene
chiamato il vittimismo, cioè la possibilità che nasca una considerazione positiva del
proprio ruolo di vittima. Il soggetto, essendo vittima, organizza continui e (nella
propria aspettativa) permanenti risarcimenti alla sua condizione, evitando di
uscirne, trascurando quindi di ridurre gli handicap, proprio perché tale riduzione
potrebbe comportare la perdita dei vantaggi secondari”.
Nel disabile, divenuto tale a seguito di un evento traumatico, può essere difficile
accettare la stabilità della propria disabilità; ritenendola una fase transitoria,
potrebbe non impegnarsi a ri-organizzare la sua vita sulle conseguenze
permanenti.
Occorre considerare la disperazione per la condizione in cui ci si trova
improvvisamente; le reazioni sono naturalmente sono diverse: da una
eccessiva richiesta ad altri, perché risolvano i propri problemi. Alla
negazione del bisogno
Nella persona disabile (anche di lunga data), che vive o ha vissuto in una
dimensione di tipo assistenziale, cioè costruita attorno alla disabilità come
elemento permanente, il disabile si attende spesso che gli altri si
preoccupino di organizzarsi per dare: per dare aiuto, sussidi, risposte, per
risolvere i bisogni.
L’accettazione della diversità inizia
con l’accettazione di sé
• Motivare
• Inventare strategie
• Imparare a ridere di sé
Imparare a ridere di sé
Motivare…
… E (far) comprendere come ottenere
maggiore possibilità di autonomia
Per esempio, per evitare che il disabile (o
anziano) senta di essere un peso, si può
allargare gli aiuti a una rete sociale
“la diversità non sta nel negare
uguali aspirazioni, uguali
bisogni…”
Inventare strategie
“la diversità … sta nel capire che occorre un percorso
originale”.
• immaginare un nuovo modo di rapportarsi con gli altri
• Immaginare il movimento e adattare le facoltà residue,
trasformando le vecchie strategie: il percorso della
mano abile per raggiungere un oggetto è immediato,
per il disabile occorre un adattamento particolare o,
meglio, speciale.
Adattare il percorso, o il movimento, prima istintivo e
diretto, alla propria situazione: significa compiere delle
riorganizzazioni delle informazioni
Riorganizzare le informazioni
• Apprendimento (di nuove strategie)
• Adattare l’ambiente
• aiuto organizzativo in oggetti materiali
(ausili protesi, ecc.)
Apprendimento di nuove
strategie
Per esempio…
Cosa ci troviamo ad affrontare?
Ciascuna patologia ha la propria specificità, ma soprattutto
ciascuna persona (anziano, disabile temporaneo o
stabile… o operatore sanitario) è speciale
Nelle patologie croniche troviamo delle caratteristiche “comuni”…
• Sclerosi multipla (fatica, perdita progressiva di capacità...)
• Parkinson (tremore a riposo, difficoltà ad iniziare il movimento…)
• Ictus stabilizzati (paralisi dell’emisoma, problemi di linguaggio)
• Lesioni midollari (deficit sensitivo della parte lesa, facilità alla
formazione di decubiti)
• Ecc.
Così come nelle disabilità a seguito di episodi acuti adatteremo il
nostro intervento.
Rientra in questo punto, ancora, la necessità del lavoro di equipe.
INTERVENTO SULL’AMBIENTE
ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE CHE RENDONO
DIFFICILI SPOSTAMENTI E MOVIMENTI
“Demolire” un vecchio modo di
essere, abitare, fare
Esempi concreti:
quello che sicuramente si può fare
Nell’ambiente
domestico:
Rimuovere i tappeti (e/o
mettere degli
antiscivolo)
... nell’ambiente domestico
Eliminare/sostituire mobili
ingombranti (p.es. se ci
sono pazienti in sedia a
rotelle)
Mettere gli oggetti (e/o i
mobili) a portata di mano
Eliminare soprammobili che
infastidiscono i movimenti
o rischiano di cadere
Ammobiliare in modo adatto
al paziente (p.es.: mobili
sospesi che consentano
di avvicinarsi con la
carrozzina)
…nell’ambiente domestico
•
•
•
•
Inserire rampe
Montascale
Maniglie
Tavoletta per
spostamenti lettosedia
Nell’ambiente esterno
(quello che sicuramente si può fare)
Parcheggiare
con criterio
• Aiutare a riapprendere a sorpassare i
marciapiedi
• Aiutare a riapprendere a salire le scale
• Informarsi sui luoghi dove ci si reca
• Informare la compagnia aerea…
BARRIERE ARCHITETTONICHE
Non permettono alla persona di compiere autonomamente una attività (studio,
lavoro, tempo libero, accesso ad edifici pubblici, etc.)
Quali sono?
“Le barriere architettoniche possono essere rappresentate da elementi
architettonici (parcheggi, porte, scale, corridoi), da oggetti ed arredi (lavandini,
armadi, tazze WC), da mancanza di taluni accorgimenti (corrimano, segnaletica
opportuna) o da elementi che possono essere causa di infortuni (materiali
sdrucciolevoli, porte in vetro non evidenziate, spigoli vivi...).
Questi elementi mantengono le vere barriere, quelle psicologiche, che
mantengono lo stato di emarginazione sociale, civile e lavorativa dei soggetti
disabili.
… e come si possono superare gli
ostacoli?
Le soluzioni - gli ausili - possono essere lo
scivolo di pendenza non superiore all'8%,
l'ascensore, il montascala, i bastoni, la
carrozzina e molti altri accorgimenti
personalizzati.
PROCEDURE PER L'ABBATTIMENTO
DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
NELLE ABITAZIONI
•
Ai sensi della legge 13/1989, gli interventi per l'abbattimento delle barriere architettoniche
presenti negli edifici privati possono essere compiuti in deroga a quanto previsto nei Regolamenti
edilizi comunali.
Vanno comunque rispettate le norme antisismiche, quelle di prevenzione degli incendi e degli
infortuni, e quelle relative ai beni storico-culturali.
Nel caso di edifici composti da più abitazioni è richiesta una delibera da parte dell'assemblea
comunale: in caso di assenso è il condominio che si fa carico delle spese per gli interventi nelle
parti comuni; in caso di rifiuto, il disabile (o chi per esso) può in ogni caso intervenire per
l'abbattimento delle barriere esistenti, però a spese proprie.
L'esecuzione di opere interne non è soggetta a concessione edilizia o autorizzazione: è
sufficiente che l'interessato presenti indirizzata al sindaco, indicando l'inizio dei lavori, e una
relazione a firma di un professionista abilitato.
Qualora, invece, vi sia una alterazione dell'aspetto esteriore o della sagoma dell'edificio è richiesta
un'autorizzazione del sindaco all'esecuzione dei lavori.
A tali domande devono essere allegati un certificato medico in carta libera attestante l'handicap
e una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà dalla quale risulti l'ubicazione dell'abitazione e
gli ostacoli presenti su cui si intende intervenire.
Per l'abbattimento di tali barriere è prevista anche una forma di contribuzione: la domanda va
presentata entro il primo marzo di ogni anno, indirizzata al sindaco e corredata di tutta la
documentazione vista in precedenza (certificato medico, dichiarazione sostitutiva, relazione di un
tecnico abilitato).
Naturalmente, se un'opera è realizzata in contrasto con la legislazione sulle barriere
architettoniche non può essere considerata abitabile od agibile, ai sensi dell'articolo 24 della
legge 104/1992.
TERAPIA OCCUPAZIONALE
Recupero del massimo livello di
autonomia possibile
Terapia occupazionale
Cos’è la terapia occupazionale e da dove viene?
La terapia occupazionale (o anche ergoterapia, occupational
therapy) è una disciplina riabilitativa nata negli Stati Uniti alla fine
della prima guerra mondiale. Le origini risalgono alla fine del 1700,
quando lo psichiatra Philippe Pinel introdusse nel manicomio di
Bicêtre, il trattamento basato sul lavoro. Egli sostenne che il lavoro
manuale eseguito in modo rigoroso, rappresenta il metodo migliore
per migliorare il morale e la disciplina. Vari manicomi ed ospedali in
America, Inghilterra e Germania adattarono il concetto di Pinel ed
immisero lavori di tessitura, filatura e d’artigianato nel processo di
riabilitazione. La terapia occupazionale trova le sue radici proprio su
questo presupposto: l’essere attivi, il “fare” ed il “lavorare”, ha per sé
un effetto curativo.
“FARE PER ESSERE”
La TERAPIA OCCUPAZIONALE è la scienza di riabilitare persone di
tutte le età, con malattie e/o disabilità, temporanee e permanenti,
fisiche e/o psichiche, causati da traumi, malattie di origine genetica o
degenerativa, problemi sociali e di sviluppo e da malattie neurologiche,
attraverso specifiche attività analizzate, graduate e selezionate, con lo
scopo di rendere il soggetto in grado di raggiungere la massima
autonomia e indipendenza possibili, in tutti gli aspetti della propria vita.
Coinvolge i pazienti di tutte le età in attività individuali e di gruppo che
promuovono il recupero e l’uso ottimale di funzioni, con lo scopo di
aiutare l’individuo ad adattarsi alla richiesta dell’ambiente lavorativo,
sociale, personale e domestico, per partecipare nella vita, nel modo più
pieno possibile.
Per raggiungera la massima autonomia possibile!
La Federazione Mondiale della Terapia
Occupazionale
WORLD FEDERATION OF OCCUPATIONAL THERAPISTS
DEFINIZIONE APRILE 2004
“La Terapia Occupazionale è una professione che
promuove la salute e il benessere attraverso
l’occupazione. L’obiettivo principale della Terapia
Occupazionale è quello di rendere le persone capaci di
partecipare alle attività della vita quotidiana. I terapisti
occupazionali raggiungono questo risultato rendendo le
persone capaci di fare cose che incrementino la loro
capacità di partecipare, o modificando l’ambiente per
meglio sostenere la partecipazione.”
Infatti…
…Si considera parte delle T.O. l’adattamento
dell’ambiente circostante
… Si utilizzano attività che siano di interesse per
la persona
I risultati della Terapia
Occupazionale sono
guidati dal paziente e
misurati in termini di
partecipazione (da
parte dell’operatore) e
di soddisfazione
(da parte del paziente)
Perciò…
• La T.O. traduce in modo funzionale la
motricità acquisita e recuperata, studia lo
sviluppo di compensi funzionali alle
disabilità, con particolare riguardo
all’addestramento all’autonomia nella “selfcare”, nelle “attività della vita
quotidiana”(AVQ), nella scuola, nel lavoro,
nella comunità.
“Le attività offrono al paziente la
possibilità di fare nuove esperienze, di
sviluppare il concetto di sé, di
aumentare l’autostima, di migliorare le
abilità cognitive, percettive, motorie,
sociali, ed in particolare lo sviluppo
dell’autonomia e dell’indipendenza.”
VALUTAZIONE DEI PAZIENTI
NELLE A.V.Q.
(attività della vita quotidiana)
• Strategie di autosufficienza
• Adattamento dell’ambiente al progredire
della malattia
Cosa valutiamo della persona
•
•
•
•
è Indipendente
ha bisogno di supervisione
Ha bisogno di aiuto (+/-)
Cammina, è in carrozzina ma autonomo, è in carrozzina
e necessita spinta
In particolare,nei movimenti valutiamo anche:
• Resistenza (quanto a lungo cammina, quanti gradini fa
ecc.)
• Velocità
Si può stabilire un criterio. Nelle tabelle è indicato di
misurare il tempo per 18 metri, per il cammino, e per 10
scalini
Cura di sé (self-care)
•
•
•
•
•
•
•
•
Pettinarsi
Lavarsi: viso, mani, piedi, corpo, i denti
Aziona i rubinetti
Asciugarsi …
Radersi
Fa il bagno
Fa la doccia (in piedi, seduto, con carrozzina)
Evacquazione (w.c., pappagallo, padella)
Alimentarsi
• Usa le posate (cucchiaio, coltello,
forchetta…)
• Uso del bicchiere: beve autonomamente,
ha bisogno di una cannuccia, gli occorre
una tazza (ha il manico!)
Vestirsi
• Biancheria intima (reggiseno, mutande,
canottiera)
• Camicia, maglietta, golf / cardigan,
• Pantaloni, gonna
• Cravatta
• Calze
• Scarpe (quindi anche allacciarle)
• Cappotto, giacca
• Ortesi e protesi
Attività manuali varie
•
•
•
•
•
•
•
Orologio
Fazzoletto
Luci (accendere, spegnere)
Telefono
Borsellino, soldi
Libro, giornale
Fiammiferi, accendino, sigarette
Attività nel letto
• Movimenti di aggiustamento
• Girarsi (da supino: destra, sinistra, prono,
tornare supino)
• Sollevarsi seduto
• Sistemare lenzuola, coperte, cuscini
• Raggiungere oggetti sul comodino (luce,
campanello..)
• Mettersi seduto
Spostamenti
• Letto – carrozzina / carrozzina letto
• Da carrozzina ad altro: sedia, auto.. (e
viceversa)
• Entrare/uscire dall’auto (con sedia,
bastoni, senza…) sia con marciapiede che
dalla strada
• Mette la carrozzina in auto
• …
Attività in carrozzina
•
•
•
•
•
•
•
•
Propulsione (abìvanti, indietro, girare)
Aprire porte, oltrepassarle, chiuderle
Salire e scendere rampe
Carrozzina
letto
Carrozzina
sedia, divano,poltrona
Carrozzina
w.c., vasca, doccia
Aggiustarsi i vestiti
Sollevarsi, sistemarsi…
Cammino
• Apre, attraversa, chiude le porte
• Cammina in casa (con appoggio ai mobili,
con bastone, etc)
• Cammina all’esterno
• Cammina portando oggetti
Alzarsi e sedersi
• Si alza/siede dal/sul letto: autonomo – con poco/molto
aiuto
• Si alza/si siede dalla sedia (o carrozzina)
autonomamente/ con aiuto
• Si alza/siede da sedia dritta al tavolo
• Si alza/siede dalla poltrona
• Si alza/siede dal centro del divano
• Si laza/sedie dal wc
• Si aggiusta i vestiti
• Entra/esce in auto: dal marciapiede – dalla strada
• Si alza/siede dal pavimento
Salire e viaggiare
• Sale/scende le scale: con ringhiera-senza
ringhiera
• Entra/esce dall’auto
• Cammina per un isolato (e torna)
• Scende dal marciapiede –attraversa la strada –
sale il marciapiede (es. sig.ra con Scl. multipla)
• Sale/scende dall’autobus; è in grado di sedersi e
alzarsi
• È in grado di viaggiare in metropolitana
• Sale/scende dalle scale mobili
Situazione dell’abitazione
• Zona urbana o rurale
• Appartamento: piano (scale con / senza
ringhiera, ascensore); stanze
• Casa singola: piani, stanze, ascensore,
scale
• Ingresso: scalini (prima), porta, ecc.
Situazione interna
dell’appartamento:
• Dimensione porta ingresso e delle porte
interne: del bagno, della camera…
• Bagno: dimensione generale, finestra,
vasca o doccia…
L’AUSILIO
• Valutazione delle esigenze della persona
disabile
• Capacità di utilizzo
• Grado di accettazione
Valutazione delle esigenze della
persona disabile
Gli ausili vanno adottati non tanto in base
all’invalidità fisica, quanto in base alle
esigenze funzionali, considerando sempre
la persona in modo globale, nell’aspetto
fisico, psicologico, sociale, lavorativo..
Il giusto ausilio
Insegnare al paziente ad
utilizzarlo al meglio
La scelta di ausili per la deambulazione avviene quando le difficoltà a
camminare comportano una riduzione dell’autonomia o un rischio di
caduta.
L’idea comune che l’uso di un ausilio comporterà una limitazione
futura è scorretta e spesso nasconde un problema di accettazione
dell’ausilio stesso perché evidenzia la presenza della disabilità.
Spesso le persone, prima della decisione di prendere un ausilio,
camminano in casa appoggiandosi ai mobili o ai muri. Questo a
lungo andare peggiora la situazione funzionale perché la postura è
sempre più scorretta e la deambulazione avviene in modo sempre
più patologico. Proprio per questo consideriamo gli ausili
strumenti anche terapeutici. In particolare quelli con appoggio
bilaterale, come i deambulatori, evitano di camminare "storti",
facilitando le normali reazioni di equilibrio ed una migliore stazione
eretta.
Naturalmente la scelta dell’ausilio dipende dalla condizione
funzionale della persona e dalla destinazione d’uso (interni, esterni,
saltuario eccetera)
•
Ausili per l'igiene della persona e della casa
PER VESTIRSI. L’infilabottoni permette di abbottonarsi con una mano sola;
i lacci per le scarpe elasticizzati evitano di doversi allacciare o slacciare le
calzature; un calzascarpe lungo fa sì che non ci si debba piegare; le
difficoltà ad indossare i pantaloni, le gonne o gli slip possono essere
superate con un semplice sistema di tiranti fissati con velcro al vestiario; le
chiusure lampo, difficili di afferrare, possono essere agganciate con un
anello fissato all’estremità. PER LA TOILETTE. Gli adattatori per ingrossare
i manici degli spazzolini o dei pettini facilitano la presa; pettini o spugne con
impugnature lunghe e regolabili nella curvatura permettono di raggiungere
più facilmente i punti più lontani.
•
PER LE ATTIVITA’ DOMESTICHE. Il supporto per manopole con leva
allungata facilita l’apertura di un rubinetto o della maniglia di una porta; le
pinze prensili consentono di afferrare oggetti in posizioni difficili da
raggiungere; il secchio con rotelle e scopa-spazzolone dotato di un apposito
piano per la strizzatura riduce la fatica nei lavori di pulizia.
Ausili per l'igiene della persona e della casa
PER VESTIRSI. L’infilabottoni permette di abbottonarsi con
una mano sola; i lacci per le scarpe elasticizzati evitano di
doversi allacciare o slacciare le calzature; un calzascarpe
lungo fa sì che non ci si debba piegare; le difficoltà ad
indossare i pantaloni, le gonne o gli slip possono essere
superate con un semplice sistema di tiranti fissati con velcro
al vestiario; le chiusure lampo, difficili di afferrare, possono
essere agganciate con un anello fissato all’estremità. PER
LA TOILETTE. Gli adattatori per ingrossare i manici degli
spazzolini o dei pettini facilitano la presa; pettini o spugne
con impugnature lunghe e regolabili nella curvatura
permettono di raggiungere più facilmente i punti più lontani.
PER LE ATTIVITA’ DOMESTICHE. Il supporto per manopole
con leva allungata facilita l’apertura di un rubinetto o della
maniglia di una porta; le pinze prensili consentono di
afferrare oggetti in posizioni difficili da raggiungere; il secchio
con rotelle e scopa-spazzolone dotato di un apposito piano
per la strizzatura riduce la fatica nei lavori di pulizia.
Per "ausilio informatico" si intende qualsiasi prodotto, strumento, attrezzatura o sistema tecnologico di produzione specializzata o di
comune commercio (ossia un ambiente informatico, o un sistema hardware o software per l’interazione fra persona e ambiente
informatico), utilizzato dalla persona disabile per prevenire, compensare, alleviare o eliminare una menomazione, una disabilità, un
handicap.
Se l'ausilio (la radice latina "auxilium" identifica "l'aiuto" in una accezione piuttosto ampia) è dunque quell’attrezzatura, quell’accorgimento
che consente alla persona disabile di attivare o potenziare un percorso di autonomia possibile, nel rispetto delle possibilità ed esigenze
proprie e dell'ambiente circostante, anche l'ausilio informatico diventa quindi quell’apparecchiatura capace di aiutare la persona disabile a
sperimentarsi come soggetto attivo nel mondo del lavoro e/o della sua stessa vita quotidiana.
Nel campo della disabilità, le manifestazioni differenziate, spesso sovrapposte, danno luogo ad una gamma pressochè infinita di quadri
funzionali: possiamo concludere che non esistono di fatto soluzioni"standard" in termini di ausilio, che non é possibile individuare classi di
ausili che costituiscano risposte a problemi o classi di problemi relativi ad altrettante patologie: la soluzione di ausilio va quasi sempre
"personalizzata".
La personalizzazione non consiste necessariamente in una modifica fisica dell’ausilio, ma può essere costituita da un particolare modo
d’uso, di posizionamento, nel caso del software dalla scelta di una determinata modalità di interazione, ecc.
Solitamente esistono laboratori attrezzati in grado di effettuare modifiche specifiche di caso in caso, al fine di personalizzare ausili
esistenti, rendendoli pienamente fruibili alla persona disabile.
L’esperienza comune ci insegna che come "ausilio" viene spesso sbrigativamente identificato solo l’elemento più "potente" dell’intero
sistema (é tipico il caso dell’elemento computer, ritenuto il nucleo realmente importante del sistema ausilio, al punto da sottovalutare gli
altri elementi). In realtà l’ausilio può essere un sistema assai più complesso, in cui i diversi componenti hanno ognuno un ruolo rilevante:
l’accesso personalizzato (ad es. un particolare sensore) é tanto importante quanto l’attuatore (costituito ad es. dal computer), e
quest’ultimo non risolve alcun problema se non é corredato di software opportuno (elaborazione) e se non fornisce un output nelle forme
adeguate.
Negli ultimi anni si é fortemente sviluppato un interesse di persone disabili ed operatori verso gli ausili tecnologici (soprattutto informatici):
ma a fronte di una generale crescita di aspettative circa le possibilità offerte dagli ausili a tecnologia avanzata, vi è però a tutt’oggi a
livello nazionale una marcata carenza di una informazione esatta e dettagliata, da correlarsi direttamente alla carenza di servizi e
finanziamenti pubblici nel settore.
Per ulteriori e più precise informazioni, si consiglia di visitare alcuni siti specificamente dedicati all’argomento, di per sé tecnico e
specializzato, come per esempio quello dell’Ausilioteca, da cui sono tate tratte queste brevi note.
■ www.ausilioteca.org
■ www.mobilità.com
■ www.siva.it/index.htm
■ www.inail.it/centroprotesi/
■ www.handylex.org/schede/auxiva.shtml
■ www.asphi.it/
■ www.at-center.com
■ www.services.csi.it/-area/
Automazione per la casa
Ausili per l'automazione della casa
In questa sezione troverete una serie di ausili finalizzati a favorire
l'autonomia all'interno della propria abitazione. Si tratta in sostanza di
arredi adattati a particolari esigenze o accessori che tendono a rendere più
agevole le operazioni della vita quotidiana.
In particolare troverete:
- barelle doccia necessarie per fare la doccia a pazienti allettati;
- docce/vasche con sedile che consentono di fare la doccia o il bagno in
posizione seduta;
- letti a movimentazione elettrica o manuale;
- maniglie di sostegno, utili come sostegno e facilmente fissate tramite
ventose;
- montascale;
- poltroncine per letto che consentono, pur rimanendo nel letto, di assumere
comodamente la posizione seduta;
- reti ortopediche;
- ringhiere per letto, utili come protezione , ma anche come sostegno;
- sedie doccia;
- sollevatori per abiti e per pensili, permettono di regolare meccanicamente
l'altezza dell'appendiabiti e dei pensili;
- tappetini antiscivolo;
- tessuto paracolpi, utile per proteggere la persona che con movimenti
bruschi potrebbe procurarsi delle echimosi
Ausili per comunicare e ausili tecnologici
Nella sezione degli ausili tecnologici e ausili per comunicare sono stati inseriti una serie di
ausili che facilitano la lettura, la comunicazione, lo scambio di informazioni a distanza e tutte
quelle attività di lavoro o studio che necessitano della lettura e della scrittura .
Nello specifico troverete quindi schede relative ad ausili come:
- amplificatori vocali per tutti quei casi in cui si articola bene, ma non si riesce a parlare ad
alta voce;
- applicazione per computer palmare che integra la sintesi vocale;
- ausilio informatico a controllo oculare grazie al quale una persona con disabilità
motorie gravi può accedere ad una serie di applicazioni tramite lo sguardo;
- comunicatori vocali, attrezzature che permettono la comunicazione interpersonale
attraverso un'emissione di voce registrata o di sintesi vocale;
- software per la comunicazione, programmi per computer che riproducono sul monitor
celle a cui è possibile associare un simbolo visivo, alla scelta corrisponderà un messaggio
vocale;
- barra braille compatibile con lo screen reader;
- display braille;
- tastiera braille;
- stampante braille;
- caschetto per digitare i tasti sulla tastiera del computer;
- telecomandi di vario tipo che possono, ad esempio, attivare gli elettrodomestici di casa;
- cellulari accessibili;
- telefoni adattati a particolari esigenze;
- emulatori di mouse che permettono di muovere il puntatore del mouse con una leggera
pressione del pollice o con l'utilizzo della bocca;
- joystick che danno accesso a tutte le operazioni del mouse;
- lenti di ingrandimento e videoingranditori per agevolare la lettura da parte delle
persone ipovedenti;
- screen reader di vario genere;
- sistema di lettura che permette di acquisire documenti in formato cartaceo e vocalizzarli;
- semaforo tattile per agevolare l'attraversamento della strada da parte delle persone non
vedenti;
- voltapagine che permette di sfogliare le pagine tramite l'azionamento di un singolo tasto.
Ausili per la cura di sè
In questa sezione abbiamo inserito gli ausili utili alla cura della persona, oggetti
che facilitano lo svolgimento di varie attività della vita quotidiana, dalle più
semplici alle più complesse.
Esistono infatti una serie di ausili che rendono più agevoli le attività per l'igiene
quotidiana, altri che facilitano le attività che richiedono l'impugnatura di un
oggetto, come il pettinarsi, attraverso oggetti simili con impugnatura di diversa
dimensione o angolazione.
Troverete quindi
- ausili per infilare le calze, per lavarsi o per pettinarsi;
- cateteri di vario genere;
- cuscini antidecubito, ergonomici, termici o sostegni lombari;
- federe antiallergiche per materasso;
- gomitiere e talloniere per proteggere le persone affette da decubito;
- lavapadelle, macchine per lo svuotamento e la disinfezione automatica di
padelle urinali e altri presidi;
- lettini da massaggio;
- pulitore per piedi per persone che hanno difficoltà di movimento;
- pigiami e vestiti con particolari aperture per una più agevole fruizione;
- sgabelli per la doccia per assumere comodamente la posizione seduta
durante questa attività;
- sistemi posturali per la sedia a ruote, schienali che permettono di modificare
il profilo lombare e dorsale;
- sollevatori per vasche da bagno per facilitare l'introduzione di persone con
disabilità motorie;
- taglia compresse per persone con difficoltà prensili.
Ausili per mangiare e bere
In questa sezione sono disponibili schede informative relative agli
ausili utilizzati per mangiare e bere.
Si tratta di ausili che a volte necessitano di consulenza e dei quali è
importante conoscere le caratteristiche in modo esatto; sono
infatti oggetti piccoli ma di grande utilità nella vita quotidiana.
Troverete le shede relative a:
- piatti, si tratta in genere di piatti ergonomici che consentono per
esempio di mangiare pietanze liquide
grazie ad un bordo rialzato;
- posate, queste hanno impugnature ergonomiche o in ogni caso
accorgimenti che le rendono utilizzabili da persone con difficoltà di
prensione o di movimento delle mani o degli arti superiori;
- apribarattoli, che consentono di aprire barattoli o bottiglie con
minor sforzo;
- ausilio per aprire le lattine, utensile che agevola l'apertura di
contenitori con chiusura con anello;
- carrello per la spesa, un pratico aiuto per il trasporto di pesi;
- coltelli multiuso: particolarmente adatti per essere utilizzati da
persone con tendiniti o attriti.
Ausili per la mobilità e l'orientamento
In questa sezione potrete trovare ausili che facilitano gli spostamenti
sia all'interno della propria abitazione sia in ambienti esterni. Accanto ad ausili
finalizzati quindi ad aumentare l'autonomia facilitando la deambulazione delle
persone, si possono trovare ausili che agevolano lo spostamento assistito.
Questi ausili permettono in alcuni casi una totale autonomia negli spostamenti
e nei riposizionamenti del paziente.
Potrete trovare quindi schede relative ad ausili come:
- sollevatori (mobili, a sedia, a bandiera o elettrici);
- sedie a ruote di vario genere (elettronica, ad autospinta, da bambino, con
wc estraibile, pieghevole, ecc.);
- ausili per spostamenti/trasferimenti come le imbracature o le cinture
ergonomiche;
- ausili per il sollevamento indicato per i pazienti che hanno difficoltà a
sollevare o abbassare le gambe;
- bastoni di vario genere (da bambino, regolabili in altezza, pieghevoli, da
passeggio e da viaggio);
- motore per sedie a ruote removibile, non condiziona la manovrabilità e può
essere applicato a diversi modelli di sedia a ruote per ridurre la fatica del
conducente;
- carrelli per garantire un sostegno durante gli spostamenti da una posizione a
un'altra;
- deambulatori di vario tipo;
- tripodi per coloro che grazie ad una base di appoggio più ampia possono
mantenere la posizione eretta nella deambulazione.
Ortesi, protesi, ausili
Parte del materiale è: " Tratto da Informausili
- www.emedea.it/informausili "
Altre dal sito della
• Ortesi: Apparecchio sviluppato con diversi materiali atto a
ripristinare o correggere deformità evidenti
• Protesi: Sostituzione di un organo del corpo umano, mancante o
difettoso, con un apparecchio o un dispositivo artificiale; Le protesi
estetiche hanno lo scopo di ricostruire la parte mancante
permettendo il ripristino dell'immagine corporea. Le protesi
funzionali hanno come scopo la riproduzione del movimento
dell'arto/parte sostituita (es. presa della mano, deambulazione etc.)
• Ausilio tecnico: Qualsiasi prodotto, strumento, attrezzatura o
sistema tecnologico utilizzato da un disabile, appositamente
prodotto o disponibile nel normale commercio, che prevenga,
compensi, attenui o neutralizzi una menomazione, una disabilità o
un handicap.
•
•
Tutore
Sono ortesi per la contenzione dell’arto inferiore atte a scaricare il peso
corporeo, prevenire, sostenere o correggere una deformità o disabilità
motoria.Ttali ausili sono utilizzabili come supporto per la deambulazione.
Sono costituiti da struttura base portante completabile con l’utilizzo degli
opportuni aggiuntivi atti ad ampliare le finalità funzionali e la personalizzazione
dell’ortesi. Sono realizzati in diversi materiali (acciaio, lega leggera ad alta
resistenza. materiali compositi (carbonio e poliaramidiche) etc.).
La tecnica di costruzione si distingue in:
- a giorno: prevalentemente rigida realizzata con materiali metallici e/o
compositi. eventuali elementi di contenzione in materiale sintetico o cuoio o
stoffa con opportune allacciature.
- a valva: rigida od elastica realizzata con materiali termoplastici e/o compositi
o cuoio. con l’ortesi a valva si realizza una contenzione anche parziale dell’arto
che può essere: laterale e/o mediale e/o frontale e/o dorsale.
Il tutore “a giorno” è costruito da grafico e misure del paziente o con
componenti predisposti direttamente adattati sul paziente o sul calco di gesso
negativo/positivo. Il tutore con contentore “a valva” è modellato solo su calco
di gesso negativo/positivo.
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