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Breve storia della lingua italiana

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Breve storia della lingua italiana
Breve storia della lingua
italiana
Lezione 1
Raffaele De Rosa
Unitre Soletta 12.9.2014
1
Temi del corso
•
•
•
•
Latino e italiano a confronto
L’italiano medievale
L’italiano dal 500 all’ 800
L’italiano moderno e contemporaneo
Raffaele De Rosa
Unitre Soletta 12.9.2014
2
Italiano e latino a confronto
• Quali sono le lingue figlie del latino?
• Quale latino sta alla base dell’italiano?
• Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino
dall’italiano?
Raffaele De Rosa
Unitre Soletta 12.9.2014
3
Quali sono le lingue figlie del latino?
• Ufficialmente riconosciute a livello nazionale o regionali: castigliano
(spagnolo), catalano, francese, franco-provenzale, friulano,
galiziano, italiano, ladino, occitano, portoghese, retoromanzo
(romancio), rumeno, sardo.
• Ufficiosamente riconosciute: le varietà dialettali delle rispettive
lingue nazionali.
Raffaele De Rosa
Unitre Soletta 12.9.2014
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Quali sono le lingue figlie del latino?
• Grado di evoluzione rispetto al latino:
– Lingua sarda: 8%
– Lingua italiana: 12%
– Lingua spagnola: 20%
– Lingua romena: 23,5%
– Lingua catalana: 24%
– Lingua occitana (provenzale): 25%
– Lingua portoghese: 31%
– Lingua francese: 44%
Raffaele De Rosa
Unitre Soletta 12.9.2014
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Quale latino sta alla base
dell’italiano?
• Il latino, insieme ad altre lingue italiche come l’osco, l’umbro o il
venetico, è una lingua indoeuropea imparentata con le lingue
germaniche, slave, celtiche, baltiche, iraniche, indiane oltre che con
l’albanese, l’armeno e il greco.
• Le popolazioni parlanti le lingue italiche, quindi gli antenati degli
antichi Latini, dovrebbero essere giunte nella Penisola verso il
secondo millennio a. C.
Raffaele De Rosa
Unitre Soletta 12.9.2014
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Quale latino sta alla base
dell’italiano?
• In Italia esistevano altre popolazioni che parlavano lingue non
indoeuropee, per certi versi simili al basco o alle lingue berbere del
Maghreb. Gli Etruschi nell’Italia centro-settentrionale, i Sardi in
Sardegna e in Corsica, i Liguri in Liguria, Piemonte e Corsica e i
Sicani/Elimi nella Sicilia centro occidentale.
Raffaele De Rosa
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Quale latino sta alla base
dell’italiano?
• Le lingue prelatine sono scomparse gradualmente con la conquista
romana della Penisola.
Raffaele De Rosa
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Quale latino sta alla base
dell’italiano?
• Nel latino (e di conseguenza anche in italiano) sopravvivono diverse
parole di origine etrusca e osco-umbra come per esempio:
– persona dall'etrusco *phersu
– bufalo dall'osco-umbro *bubalus
Raffaele De Rosa
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Quale latino sta alla base
dell’italiano?
• Il latino parlato correntemente dal popolo non corrispondeva al
latino classico, modello letterario codificato da alcuni autori tra il I
secolo a.C. e il I secolo d.C. e poi oggetto di studio in epoca
moderna.
Raffaele De Rosa
Unitre Soletta 12.9.2014
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Quale latino sta alla base
dell’italiano?
• Testimonianze del latino volgare:
– le iscrizioni di carattere privato, in particolare i graffiti,
– le testimonianze di grammatici che, nel condannare un certo
abuso linguistico, ne testimoniano la vitalità;
– l’esistenza di scritti di semianalfabeti (diari, lettere);
– l’uso di autori letterari che tendono alla riproduzione
dell’uso popolare (teatro);
– il confronto tra le varie lingue romanze cioè la ricostruzione di
forme non documentate, ma ragionevolmente attribuibile al latino
parlato
Raffaele De Rosa
Unitre Soletta 12.9.2014
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Quale latino sta alla base
dell’italiano?
• Graffito pompeiano
QUISQUIS AMA VALIA PERIA QUI NOSCI AMARE
BIS TANTI PERIA QUISQUIS AMARE VOTA (latino volgare)
QUISQUIS AMAT VALEAT PEREAT QUI NESCIT AMARE
BIS TANTI PEREAT QUISQUIS AMARE VETAT (latino classico)
Chiunque ama, è di valore, perisca chi non sa amare
due volte perisca chi vieta l’amare (chi si oppone all’amore)
Raffaele De Rosa
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Quale latino sta alla base
dell’italiano?
• Appendix Probi (“L’Appendice di Probo”)
Breve testo, realizzato da un anonimo maestro di scuola del III
secolo d.C. Si chiama così perché si trova in fondo a un manoscritto
che raccoglie le opere del grammatico Valerio Probo.
–
–
–
–
speculum
columna
calida
auris
Raffaele De Rosa
non
non
non
non
speclum
colomna
calda
oricla
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Quale latino sta alla base
dell’italiano?
• Formaticum e caesus:
– In latino il termine usato per indicare questo prodotto era
caseus, ma era anche in uso, fra i legionari, il termine
formaticum, col quale si indicava appunto una forma di questo
prodotto de caseus formatus.
– Dal latino caseus derivano termini italiani come caseificio,
cacio (da cui, per esempio, caciocavallo), ma anche lo
spagnolo queso, il portoghese queijo, il tedesco Käse,
l'olandese Kaas, il lussemburghese Kéis, il romeno caş, corso
casgiu, calabrese e sardo casu e l'inglese cheese.
– Da formaticum derivano, oltre all'italiano formaggio, il francese
fromage, il termine formatge del catalano e dell'occitano e il
termine formadi del friulano.
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• La più imponente trasformazione fonetica che ha colpito il latino
volgare riguarda le vocali accentate.
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Anche il numero delle vocali non accentate viene ridotto.
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
•
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lat. SPĪNA(M) > ital. spina
lat. PĬLU(M) > ital. pélo
lat. TĒLA(M) > ital. téla
lat. FĔRRU(M) > ital. fèrro
lat. MĀTRE(M) > ital. madre
lat. PĂTRE(M) > ital. padre
lat. ŎCTO > ital. òtto
lat. SŌLE(M) > ital. sóle
lat. NŬCE(M) > ital. nóce
lat. LŪNA(M) > ital. luna
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Dittongamento spontaneo
lat. LĔVIS > ital. lieve
lat. VĔNIT > ital. viene
lat. FŎCUS > ital fuoco
lat. HŎMO > ital. uomo
• Monottongamenti
lat. MAESTUS > ital. mesto
lat. LAETUS > ital. leto > lieto
lat. POENA > ital. pena
lat. CAUSA > ital. còsa
lat. AURUM > ital. òro
lat. PAUCUS > ital. pòco
lat. LAUDAT > ital. lòda
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• La caduta delle consonanti finali -M, -S, e -T
• Il cambiamento di pronuncia di CE/GE
CERA si pronunciava in latino classico /kera/ > italiano cera
CAESAR si pronunciava in latino classico /kaesar/ > italiano Cesare
GELU si pronunciava in latino classico /gelu/ > italiano gelo
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• /g/ in posizione intervocalica dopo essersi palatalizzata, subisce
un’ulteriore evoluzione fonetica.
– In alcune parole il risultato di tale evoluzione è il raddoppiamento
dell’affricata palatale sonora: latino FUGIRE > italiano fuggire
– In altri vocaboli, invece, l’affricata cade: latino MAGISTRU(M) “il
più alto” > italiano medievale magistro > italiano maestro
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Comparsa di nuovi suoni che non esistevano in latino:
– dai nessi -GN- e -NI- sorge /ɲ/ raddoppiato: latino lĭgnu(m) >
italiano legno; latino stāgnu(m) > italiano stagno
– dal nesso -LI- evolve in /ʎ/ raddoppiato: latino talĕare > latino
volgare taliāre > italiano tagliare; latino palĕa(m) > latino
volgare palia > italiano paglia
– dal nesso -TI- dà /ʦ/ raddoppiato (tra vocali): latino natiōne(m) >
italiano nazione; latino sapientĭa(m) > italiano sapienza
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Assimilazione di due consonanti diverse:
– pt diventa tt: latino scriptu(m) > italiano scritto
– ct diventa tt: latino ŏcto > italiano òtto; latino sēpte(m) > italiano
sette
– mn diventa nn: latino alūmnu(m) > italiano alunno
– gd diventa dd: latino Magdalena > italiano Maddalena
– x diventa ss: latino Naxu(m) > italiano Nasso
– ps diventa ss: latino ĭpsu(m) > italiano esso
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• La semivocale o semiconsonate /j/:
– I nessi consonante + /l/ evolvono in consonante + /j/: latino
*plăttu(m) > italiano piatto; latino flōre(m) > italiano fiore
– Fa rafforzare la consonante precedente: latino dŭplu(m) >
italiano doppio, latino nebŭla(m) > latino volgare nebla >
italiano nebbia, latino rabĭa(m) > italiano rabbia;
– In posizione iniziale /j/ di dittongo muta in /ʤ/: latino iudĭce(m) >
italiano giudice;
– In posizione intervocalica viene raddoppiato: pēiu(s) > peggio.
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Nel latino classico l’ordine 'normale' delle parole nella frase
semplice era soggetto-oggetto-verbo (tipo PauIus-Petrum-amat);
• nel latino volgare, invece, l'ordine era già quello che ancora oggi
troviamo nelle parlate romanze: soggetto-verbo-oggetto (tipo
Paolo-ama-Pietro).
Raffaele De Rosa
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• Nel latino classico i nomi, gli aggettivi e i pronomi non avevano una
forma unica: ogni nome o aggettivo aveva più forme flesse, che si
raggruppavano in casi.
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Riduzione e scomparsa dei casi: verso i secoli III-IV d. C. il
sistema era ormai limitato a due soli casi: caso soggetto
(nominativo) e caso obliquo (ablativo, dativo). Nell'italiano, come
nelle altre lingue romanze, il processo arriva alle estreme
conseguenze, e il sistema dei casi con le forme flesse fu
abbandonato.
• Al suo posto subentrò lo schema: (preposizione) + (articolo) +
norne: domus Pauli è diventato la casa di Paolo, domus magistri
la casa del maestro.
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• latino nominativo neutro singolare/plurale brachium/brachia >
italiano braccio/braccia
• latino nominativo neutro singolare/plurale cilium/cilia > italiano
ciglio/ciglia
• latino nominativo neutro singolare/plurale digitum/digita > italiano
dito/dita
• latino nominativo neutro singolare/plurale labium/labia > italiano
labbro/labbra
• Latino nominativo neutro singolare/plurale ossum/ossa > italiano
osso/ossa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Nel latino classico non c’era l’articolo. L'articolo italiano deriva
dalle voci latine unus "uno" e ille "quello", che nel corso dei secoli
persero via via il valore di numerale cardinale e di aggettivo
dimostrativo per assumere il valore di articolo, con i significati che
hanno oggi in italiano;
• Il processo era già presente nel latino volgare: in vari documenti
d'uso pratico ille, oltre che come dimostrativo, era già usato con la
funzione di articolo.
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• La morfologia del verbo:
– al futuro cantabo "canterò" si sostituì latino volgare cantare
habeo che si trasforma in italiano *cantaràio > *cantarào >
cantarò > canterò
– nasce il condizionale formato con lo schema latino volgare
cantare *hebui/habeat > italiano canterei
– il passivo amor si trasforma in latino volgare amatus sum e in
italiano sono amato;
– nasce il passato prossimo, inesistente nel latino classico, da
latino volgare *habeo cantatum in ho cantato.
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Gran parte dei vocabolario latino classico si ritrova, (per via
popolare o dotta), in italiano e nelle altre lingue romanze, ma diverse
parole, proprie del lessico poetico o elevato, scompaiono senza
lasciar traccia:
– amnis "fiume",
– nemus "bosco"
– tellus "terra"
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Si preferiscono parole espressive e anche morfologicamente più
regolari:
– flere "piangere" viene sostituito da plangere (propriamente
"battersi" il petto in segno di dolore)
– edere "mangiare" viene sostituito da manducare "dimenare le
mascelle, “masticare”
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Si preferiscono parole dal maggiore corpo fonico:
– res "cosa" cede a causa/cosa,
– crus "gamba" cede al grecismo gamba propriamente "zampa" di
animale;
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Si preferiscono diminutivi: molte parole semplici sono sostituite dai
rispettivi diminutivi, più corposi fonicamente e più carichi di
affettività:
– genu diventa genuculum > ginocchio
– agnus diventa agnellus > agnello
– cerebrum diventa cerebellum > cervello
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Cambia il significato delle parole:
– semantica cristiana: orare passa da "chiedere" a "pregare";
– omofonia, che elimina l'elemento più debole di una coppia:
bellus "bello" ha la meglio su bellum "guerra";
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Cambia il significato delle parole:
– metafore espressive: papilio passa da "farfalla" a "padiglione"
(nel lat.tardo) perché le tende colorate degli accampamenti
evocano le ali spiegate di una farfalla;
– Metonimie di varia motivazione: focus da "focolare" a "fuoco",
bucca da "guancia" a "bocca", camera da "soffitto fatto a volta"
a "stanza".
Raffaele De Rosa
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Quali sono i fenomeni linguistici che
distinguono il latino dall’italiano?
• Due interessanti cambi di significato:
– testa "vaso di coccio“ (accanto a caput “capo”)
– ficatum "fegato d'oca ingrassato con fichi" (invece di iecur
“fegato”) un piatto prelibato della cucina romana antica.
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