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Lavoro minorile III A

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Lavoro minorile III A
I DIRITTI DEI BAMBINI NON DEVONO ESSERE TOCCATI
Dalla “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia”
adottata dall’O.N.U. il 20 Novembre 1989 e ratificata da 191 Paesi
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Diritto alla protezione ed alle cure
necessarie al proprio benessere (art.3 )
Diritto alla vita (art.6 )
Diritto ad un nome, ad una nazionalità e,
nella misura del possibile, a conoscere i
propri genitori e ad essere da essi accudito
(art.7)
Diritto alla liberta d’espressione (art.13)
Diritto alla liberta di associazione (art.15)
Diritto ad essere tutelato da interferenze
arbitrarie o illegali nella sua vita privata,
nella sua famiglia, nella sua casa o nella sua
corrispondenza (art.16)Diritto, se disabile fisicamente e/o
mentalmente, a godere di una vita
soddisfacente che garantisca la sua dignità
(art.23)
Diritto alla sicurezza sociale (art.26)
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Diritto ad un livello di vita sufficiente atto
a garantire il suo sviluppo fisico, mentale,
spirituale, morale e sociale (art.27)
Diritto ad avere un’educazione ed
un’istruzione (art.28)
Diritto al riposo ed allo svago, a dedicarsi
al gioco e ad attività ricreative proprie
della sua età ed a partecipare liberamente
alla vita culturale ed artistica (art.31)
Diritto ad essere protetto contro lo
sfruttamento economico e qualsiasi tipo di
lavoro rischioso o che interferisca con la
sua educazione o che sia nocivo per la sua
salute o per il suo sviluppo fisico, mentale,
spirituale e sociale (art.32)
Diritto ad essere protetto contro l’uso
illecito di stupefacenti (art.33)
Diritto ad essere protetto contro ogni
forma di sfruttamento sessuale e violenza
sessuale (art.34)
Diritto a non essere venduto (art.35)
Cos’è il lavoro minorile
Per lavoro minorile si intende ogni forma di lavoro svolta da minori al
di sotto di un’età minima stabilita per legge.
La Convenzione dell’ILO (n. 138, 1973) sull’età minima per
l’assunzione all’impiego stabilisce che:
• L’età minima di assunzione è generalmente di 15
anni (14 per i paesi in via di sviluppo);
•I lavori leggeri possono essere consentiti dai 13
anni (12 per i paesi in via di sviluppo);
• Per tutti i lavori considerati pericolosi per la
salute, la sicurezza o la moralità dei minori, l’età
minima è di 18 anni.
Oggi nel mondo un bambino su sei è vittima del lavoro
minorile ed è sottoposto a lavori nocivi per la sua salute
mentale e fisica o per il suo sviluppo emozionale
A nessuno di loro vengono offerte reali possibilità di vivere
una infanzia normale, di ricevere una vera educazione o di
aspirare a delle condizioni di vita migliori.
Anche se è stato dichiarato illegale, il lavoro
minorile persiste tuttora, avvolto spesso da un
muro di silenzio, di indifferenza e di apatia.
La geografia del lavoro minorile
DATI STATISTICI CHIAVE
246 milioni di bambini sono costretti a lavorare, 73 milioni dei quali hanno meno di
10 anni
• Nessun paese ne è immune
• Muoiono ogni anno 22 000 bambini a causa di incidenti sul lavoro.
• La maggior parte, ca. 127 milioni, vive nella regione dell’Asia e del Pacifico.
• La proporzione più alta si osserva in Africa subsahariana.
·
Distribuzione per settori economici del lavoro
infantile
Nel mondo, la maggior parte dei bambini che lavorano sono impiegati
nel settore primario dove non sono tutelati da nessuna protezione
legale o regolamentare
LAVORO MINORILE
1. Forme peggiori di lavoro minorile (Worst forms of
child labour)
2. Sfruttamento infantile (Child labour)
3. Lavoro dei bambini (Children’s work)
Una differenza non solo di forma, ma di sostanza, la
cui conoscenze è indispensabile per mettere a fuoco il
problema in modo corretto e cercare possibili
soluzioni.
1. Le “forme peggiori di lavoro minorile” corrispondono
a tutte le forme di schiavitù e pratiche analoghe quali:
a) La servitù per debiti
b) Il lavoro forzato
c) Il reclutamento forzato nelle forze armate per impiego
nei conflitti
d) L’impiego e l’ingaggio dei minori ai fini di
prostituzione o produzione di materiale pornografico
e) L’impiego dei minori in attività illecite
f) Qualsiasi lavoro che per sua natura o per le
circostanze in cui viene svolto rischi di
compromettere la salute, la sicurezza o la moralità del
bambino.
Lavoro forzato
• Il lavoro nelle cave e nelle miniere è molto pericoloso e rientra tra
quelli per i quali la convenzione OIL sulle forme peggiori di lavoro
minorile richiede interventi urgenti al fine di eliminarlo.
Il lavoro nelle miniere e
nelle cave
Lavoro nelle discariche
Lavoro forzato: il caso dell’Africa
Nei campi di caffè e cacao lavorano diecimila,
forse quindicimila bambini che i moderni
negrieri hanno comprato nelle regioni povere
dell'entroterra del Mali, del Benin, del Togo,
della Repubblica Centroafricana.
Sono costretti a lavorare nelle piantagioni con le
percosse anche diciotto ore al giorno. La sera
si nutrono con un unico piatto a base di
chicchi di mais. Dormono su stuoie sporche,
negli accampamenti dove le latrine sono buchi
scavati nel terreno. I padroni sprangano
dall'esterno le porte delle loro "prigioni" e le
riaprono al levare del sole, per farli uscire.
i Paesi dove il fenomeno è più drammatico sono:
I minori comprati vengono
il Benin, ex colonia francese, e il Camerun.
venduti nelle case come
Essi sono i principali serbatoi per il traffico dei
minori.
domestici
Bambini schiavi nel resto del mondo
• Thailandia: il 32% dell’intera forza lavoro è costituito da
minori;
• Filippine: i minori che lavorano sono 2.200.000;
• India: 55-60 milioni;
• Nepal: il 60% dei bambini svolge lavori che impediscono il loro
sviluppo;
• Bangladesh: 15 milioni;
• Nigeria: lavorano 12 milioni di minori;
• Pakistan: sono 8 milioni i bambini ridotti in schiavitù per debiti;
• Perù: il 20% dei lavoratori nelle miniere del Perù ha fra 11 e 18
anni;
• Egitto: lavorano 4 milioni di bambini;
• Indonesia: 300.000 bambini lavorano nelle industrie
manifatturiere;
• Brasile: lavorano 7 milioni di bambini.
IL LAVORO NELLE PIANTAGIONI
Armati di machete e pesticidi
•
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•
Due terzi dei bambini che svolgono un «lavoro minorile» secondo la definizione data
dall’OIL, sono occupati nel settore agricolo. E sono proprio l’agricoltura, unita ai settori edili
e minerari, a costituire i settori economici più pericolosi.
I bambini vi lavorano spesso senza alcuna protezione, utilizzando macchinari pericolosi o in
mezzo a pesticidi estremamente velenosi. I tempi di lavoro sono estremamente lunghi,
specialmente nei periodi legati alle semine e ai raccolti.
Nessuno osa più contraddire il fatto che il lavoro minorile e la schiavitù dei bambini
rappresentano un enorme problema nella produzione del cioccolato.
I BAMBINI SOLDATO
I bambini vengono utilizzati in guerra in due modi principali: direttamente nelle
ostilità o in ruoli di supporto.
I bambini-soldato non sono reclutati solo nei Paesi in via di sviluppo, ma anche in
quelli già sviluppati. Più di 300.000 bambini combattono attivamente negli
eserciti in più di 40 Paesi del mondo.
In molti paesi dell'Africa meridionale i bambini soldato dopo essere stati drogati,
attaccano i loro stessi villaggi e molte volte involontariamente uccidono parenti
o amici.
2. “Sfruttamento infantile” (Child labour) implica:
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Occupazione a tempo pieno in età precoce
Elevato numero di attività lavorative
Indebita pressione fisica, sociale o psicologica
Vita per le strade in cattive condizioni
Paga inadeguata
Eccessive responsabilità
(Latif, 11 anni, cucitore di palloni - Pakistan)
fonte: UNICEF
3 Lavoro dei bambini (Children’s work)
Sia l’UNICEF che le strutture del commercio Equo e
solidale accettano una categoria di bambini lavoratori:
quelli che aiutano all’interno della famiglia contadina o
artigiana, che lavora in proprio, purché per poche ore,
purchè si tratti di attività lievi e non pericolose e purché
possano andare a scuola.
Il lavoro invisibile
Il lavoro svolto dai bambini in agricoltura è spesso invisibile,
poiché essi aiutano i propri genitori o familiari.
Questo lavoro non viene di regola riconosciuto formalmente
sfugge alle statistiche e rimane perciò sconosciuto.
Questo vale anche per i bambini che lavorano nelle piantagioni
di cacao. Particolarmente colpita dal problema è la Costa
d’Avorio, dove viene prodotto il 40% di tutto il cacao messo in
circolazione a livello mondiale.
La tratta dei minori
Per tratta dei minori s’intende lo spostamento dei bambini da un luogo all’altro
all’interno dei confini nazionali o al di fuori di essi, con l’uso della forza, della
coercizione o di sotterfugi verso situazioni che implicano il loro sfruttamento
economico o sessuale. Questo fenomeno è in via di intensificazione su tutti i
continenti e in tutte le culture.
LE CAUSE
-
una domanda non soddisfatta di manodopera docile e a buon mercato,
-
una domanda in rapida ascesa di ragazze e ragazzi destinati al commercio del
sesso e ad altri settori economici,
-la povertà e il desiderio di guadagnarsi da vivere o di partecipare al mantenimento
della famiglia,
-la mancanza di educazione e di accesso alla scuola,.
Anche se spesso meno produttivi degli adulti, i minori sono più facili da ingannare,
offrono meno resistenza e sono meno capaci di far valere i propri diritti.
BAMBINE: un caso tra i casi
Circa 100 milioni di ragazze in tutto il mondo sono coinvolte nel lavoro
minorile. Molte di loro svolgono gli stessi lavori dei ragazzi, ma spesso
devono sopportare ulteriori difficoltà e affrontare maggiori rischi.
Le forme peggiori di lavoro minorile che coinvolgono molte di loro
comprendono la schiavitù, il lavoro forzato, la prostituzione e la pornografia.
Le ragazze spesso devono anche conciliare lunghe ore di lavoro domestico
con alcune forme di attività economiche al di fuori dell’ambito familiare,
oppresse in questo modo da un doppio onere.
Spesso lavorano in case di ricchi proprietari o in locande, dove vengono a
contatto con realtà degradanti e si prostituiscono.
In Tanzania 85 su 130 intervistate hanno dichiarato di essersi prostituite.
Alcune non hanno mai frequentato una scuola o lo hanno fatto solo
saltuariamente.
LE RAGAZZE SONO SVANTAGGIATE ANCHE
RELATIVAMENTE ALL’ISTRUZIONE
India
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Coi suoi 44 milioni di bambini lavoratori, l'India detiene il record mondiale del lavoro
minorile.
I bambini garantiscono il 23% del PIL, pur guadagnando in media poco più di 150 lire al
giorno.
30 milioni di ragazzini vivono per strada.
Più di 100 milioni di bambini tra i 6 e gli 11 anni non frequentano la scuola.
Su 100 malati di TBC, circa 80 sono ex-bambini lavoratori.
Il 90% dei fiammiferi utilizzati da India, Bangladesh e Pakistan (un miliardo di persone) sono
prodotti da 45.000 bambini tra i 4 e i 15 anni in 3.000 fabbriche.
Moltissimi adulti sono disoccupati proprio perché gli imprenditori preferiscono i bambini, che
costano meno, non si ribellano, non sono iscritti ai sindacati.
Questi bambini sono soggetti a moltissime malattie e a 40 anni sono già vecchi decrepiti.
La produzione del cotone in India
Ciò che distingue il lavoro minorile nella
produzione di cotone, concentrata nell'India
meridionale, è che il lavoro minorile
femminile costituisce la maggior parte della
forza lavoro complessiva. Si stima che circa
450 mila ragazze, di età compresa tra i 6 ed i
14 anni, siano impiegate nei campi di cotone
indiani, delle quali 250 mila nel solo stato
dell'Andhra Pradesh. Lo sfruttamento di
lavoro minorile nelle coltivazioni di cotone è
legato alle più ampie forze di mercato del
settore, che vedono molte importanti società
nazionali e multinazionali coinvolte nel
problema.
Le nostre compagne
raccontano…
Charize, Filippine
Cecilia, Santo Domingo
Nelle Filippine normalmente una famiglia è
composta da una decina di persone, che lavorano
nelle risaie, in particolare le ragazze che devono
poi accollarsi anche le faccende domestiche.
Nei giorni di raccolta e semina nessuno dei ragazzi
va a scuola perché tutti devono contribuire alle
necessità della famiglia.
Si lavora dalle 7 di mattina fino alle 8 di sera,
stando chinati con l’acqua fino alle caviglie.
Basta una sola tempesta per vedere distrutto
l’intero raccolto
Santo Domingo
“Vicino alla casa di mia nonna abita una famiglia composta da 7 persone: madre, padre e 5 figli
(3 maschi e 2 femmine). Tutti si alzano all’alba per lavorare nelle piantagioni di peperoncino
dalle ore 5 di mattina fino le 7 di sera; in queste 14 ore di lavoro, devono stare curvi a
raccogliere i peperoncini già maturi. All’una di pomeriggio fanno una piccola pausa solo perché
il sole scotta troppo.
Alle 7 arriva il padrone che paga la giornata: i genitori prendono molto poco, cioè 100 pesos
che equivalgono a quasi 2 euro, i figli percepiscono 50 pesos, cioè quasi 1€.
Solo la figlia più grande va a scuola, anche se saltuariamente; quando torna a casa deve aiutare
la madre nelle faccende domestiche e, se è necessario, va a dare una mano agli altri nella
piantagione. “
Con questo lavoro abbiamo capito che
in molte parti del mondo…
I bambini sono costretti a lavori
terrificanti…
…I luoghi dove lavorano sono in
condizioni pessime…
Lavorano tantissimo e guadagnano
pochissimo
CAMPI DI CANNA DA ZUCCHERO, Zona daMata, Pernambuco, Brasile
Mentre noi ci riposiamo, loro
lavorano
IMPIANTO DI PRODUZIONE DELL’ACCIAIO, Il Cairo, Egitto
vengono costretti a lavorare dalle loro
stesse famiglie
FONDERIA SHIH-YEN, Provincia di Hupei, Cina
Abbiamo capito che…
le cause dello sfruttamento sono:
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•
Famiglie numerose
Bassi redditi degli adulti
Mancanza di istruzione
Povertà dello stato sociale
Mancanza di servizi (scuole, ospedali, infrastrutture,…)
Corruzione degli amministratori
Consistente debito estero
Forti squilibri sociali
Il lavoro minorile si sviluppa quando la gente deve affrontare da sola la propria povertà,
deve chiedere perciò a tutti i componenti, compresi i più piccoli, di darsi da fare per
sopravvivere.
Le conseguenze sono:
Povertà sotto tutti i punti di vista
Analfabetismo a vita
Salute minata
Danni psicologici
Per il Paese: aumento delle nascite, in quanto
bambini = braccia da lavoro
Interessi e responsabilità del Nord del mondo:
• Multinazionali
• Delocalizzazione delle imprese
• Politiche commerciali (WTO)
L'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), è
un'organizzazione internazionale creata allo scopo di
supervisionare numerosi accordi commerciali tra gli stati
membri. Vi aderiscono, dal 2008, 153 Paesi che rappresentano
circa il 97% del commercio mondiale di beni e servizi.
Alla fine degli anni novanta l'WTO è diventato il principale
oggetto delle critiche e delle proteste del movimento no-global.
Una questione tuttora irrisolta riguarda i contributi che vengono
dati a coltivatori ed allevatori dai Governi nei Paesi del Nord.
Infatti negli USA i sussidi sul cotone avvantaggiano 25 mila
coltivatori a discapito di milioni di africani o asiatici, tant’è che
il cotone made in USA si vende a prezzi inferiori, per esempio,
a quello egiziano o del Bangladesh.
Ogni mucca nei Paesi ricchi riceve un’assistenza pubblica di circa
2 dollari al giorno, cioè quanto il guadagno di un lavoratore
egiziano.
Europei ed americani per sovvenzionare la produzione del burro
spendono 11 miliardi di euro l’anno, cioè più dell’intero Pil
dell’Uganda
Soluzioni
o
o
o
o
o
o
o
Riforma agraria
Paghe adeguate per gli adulti
Microcredito
Acqua potabile ed energia
Piccole meccanizzazioni
Infrastrutture
Istruzione di base gratuita
•
Ogni Stato deve avere strumenti legislativi efficaci e forme di controllo
autorevoli
Benefici tariffari e/o annullamento del debito estero per i Paesi che tutelano
i minori
Utilizzazione del PIL per i Servizi
Aumento del salario degli adulti
Intransigenza nei riguardi delle Forme peggiori dello sfruttamento,
mediazione negli altri casi
•
•
•
•
Il Nord del mondo può contribuire con:
•
•
•
Il consumo critico
L’acquisto di prodotti equo-solidali
L’uso di marchi di qualità che garantiscano
il no
 allo sfruttamento minorile
il si
 ai diritti umani e sindacali dei lavoratori
 all’assicurazione
 ad un salario degno
Il costo stimato per la definitiva abolizione del lavoro
minorile è di 760 miliardi di dollari su un periodo di
20 anni circa, ma i benefici si stimano in oltre 4000
miliardi di dollari, senza parlare degli innumerevoli
benefici sociali.
(dati di Mani tese e OIL)
Proposta degli alunni del corso A
• Anche noi, alunni del corso A vogliamo
contribuire a migliorare le cose, ed è per questo
che aderiamo al progetto dell’associazione
Acqua Per la Vita (WFL) che si occupa di
dissetare le popolazioni più povere, ma anche
di costruire scuole e infrastrutture e portare
l’istruzione a più di 15000 ragazzi in Somalia
• Già tre progetti sono in atto, in minima parte anche grazie ai
nostri contributi: essi mirano alla formazione dei ragazzi
somali, alla loro istruzione, allo sviluppo dell’agricoltura e
dell’agraria, studiata e messa in atto dagli studenti, a favorire
le creazioni artigianali molto apprezzate dal mercato italiano.
• E già molte famiglie possono tornare ad avere accesso al bene
più prezioso: l’acqua.
Cosa può legarci ad un paese
apparentemente così lontano
come la Somalia?
Fig. 1 paesaggio nei pressi di Merka
fig. 2. Sid Ali e il campo di sperimentazione agraria
• Il progetto è realizzato proprio nelle terre dove Romolo Onor fece le
sue sperimentazioni, quando la Somalia era una nostra colonia.
• Sid Ali, un somalo che insegna nella scuola agraria, ha riferito, in
una mail alla nostra classe, che gli studi condotti da Romolo Onor
sono alla base della loro attuale economia.
“Non dateci il pesce, ma la lenza per pescare”
La 3 A
Somalia, dicembre 2009
Fly UP