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ecg patologico - metcardio.org
ELETTROCARDIOGRAMMA (ECG O EKG) PATOLOGICO Giuseppe Biondi Zoccai Divisione di Cardiologia, Università di Torino [email protected] SOMMARIO • • • • • • • Anomalie atriali (ipertrofia/dilatazione) Ipertrofia ventricolare Ischemia/necrosi Blocchi di branca Bradicardie Tachicardie sopraventricolari Tachicardie ventricolari SOMMARIO • • • • • • • Anomalie atriali (ipertrofia/dilatazione) Ipertrofia ventricolare Ischemia/necrosi Blocchi di branca Bradicardie Tachicardie sopraventricolari Tachicardie ventricolari INGRANDIMENTO ATRIALE DESTRO E SINISTRO Onda p in V1: Depolarizzazione atrio dx= deflessione positiva iniziale Depolarizzazione atrio sin = deflessione negativa terminale Onda p in DII: Depolarizzazione atrio dx = deflessione positiva iniziale Depolarizzazione atrio sx = deflessione positiva terminale DILATAZIONE ATRIALE DESTRA DILATAZIONE ATRIALE DESTRA DILATAZIONE ATRIALE DESTRA DILATAZIONE ATRIALE SINISTRA D II V1 DILATAZIONE ATRIALE SINISTRA DILATAZIONE BIATRIALE SOMMARIO • • • • • • • Anomalie atriali (ipertrofia/dilatazione) Ipertrofia ventricolare Ischemia/necrosi Blocchi di branca Bradicardie Tachicardie sopraventricolari Tachicardie ventricolari IPERTROFIA VENTRICOLARE SINISTRA - DII NORMALE IPERTROFIA IPERTROFIA VENTRICOLARE SINISTRA - VI NORMALE IPERTROFIA SOVRACCARICO VENTRICOLARE SINISTRO - V5-V6 IPERTROFIA VENTRICOLARE SINISTRA sistema a punteggio di Romhilt-Estes Criterio Punti derivazioni dagli arti R o S ³ 2mV o SV1-V2 ³ 3 mV o RV5-V6 ³ 3 mV 3 ST-T tipico di LVH 3 1 no digitale digitale Ingrandimento atriale sinistro PTF V1 > 4 mV ms 3 LAD ³ -30° 2 Durata del QRS ³ 90 ms 1 Deflessione intrinsecoide V5 o V6 ³ 50 ms 1 ³ 5 punti = ipertrofia ventricolare sinistra 4 punti = probabile ipertrofia ventricolare sinistra < 4 punti = no ipertrofia ventricolare sinistra IPERTROFIA VENTRICOLARE SINISTRA No digitale SOMMARIO • • • • • • • Anomalie atriali (ipertrofia/dilatazione) Ipertrofia ventricolare Ischemia/necrosi Blocchi di branca Bradicardie Tachicardie sopraventricolari Tachicardie ventricolari RIPOLARIZZAZIONE NORMALE LESIONE SUB EPICARDICA = STEACS LESIONE SUB ENDOCARDICA = NSTEACS STEACS NSTEACS INFARTO MIOCARDICO: FASI ACUTE INFARTO MIOCARDICO: FASI SUBACUTE E FASI CRONICHE ONDA Q NORMALE E PATOLOGICA ISCHEMIA – LESIONE - NECROSI Effetto speculare ONDA DI LESIONE IN SEDE INFERIORE INFARTO ANTERIORE ED ANTERO-LATERALE -> coronaria discendente anteriore INFARTO LATERALE ->coronaria circonflessa INFARTO INFERIORE ->coronaria destra IMA DESTRO • Molto raro isolato • 14-36% infarti inferiori • Criteri : – Segni di infarto acuto inferiore o infero-posteriore – Sopraslivellamento ST di 1 mm o > 1mm in una o più derivazioni precordiali destre DERIVAZIONI DESTRE SOPRASLIVELLAMENTO ST IN V1 • Si verifica se: – Un ramo settale origina dalla coronaria dx – Occlusione prossimale della coronaria dx • Ricordate: eseguite sempre le derivazioni precordiali destre! ISCHEMIA MIOCARDICA Si manifesta con: • Inversione dell’onda T • Alterazioni del tratto ST in condizioni basali o durante sforzo ISCHEMIA LATERALE Basale Durante episodio di angina ISCHEMIA DURANTE TEST DA SFORZO SOMMARIO • • • • • • • Anomalie atriali (ipertrofia/dilatazione) Ipertrofia ventricolare Ischemia/necrosi Blocchi di branca Bradicardie Tachicardie sopraventricolari Tachicardie ventricolari SISTEMA DI CONDUZIONE CARDIACO BRANCA DESTRA BRANCA SINISTRA CRITERI DI DIAGNOSI NEL BBDx • • • • Aumento di durata del QRS > 0.12 sec Complessi RSR’ in V1 Complessi RS in V6 e D1 Alterazioni ST e T in V1,V2,V3 BLOCCO DI BRANCA DX BLOCCO DI BRANCA DESTRA (BBD) CRITERI DI DIAGNOSI NEL BBSx • • • • • Aumento di durata del QRS >0.12 sec Complessi QS in V1 Onde S profonde nelle precordiali dx Complessi con R uncinata o a M in D1, aVL, V6 ST sottoslivellato con T neg in D1, aVl, V5-V6 BLOCCO DI BRANCA SX BLOCCO DI BRANCA SINISTRA (BBS) SOMMARIO • • • • • • • Anomalie atriali (ipertrofia/dilatazione) Ipertrofia ventricolare Ischemia/necrosi Blocchi di branca Bradicardie Tachicardie sopraventricolari Tachicardie ventricolari BRADICARDIE • • • • Frequenza cardiaca < 45- 40 / min Bradicardia sinusale: Fisiologica nei giovani Patologica nei soggetti anziani quando è responsabile di sintomi (vertigini, lipotimie e sincopi) • BLOCCHI ATRIO-VENTRICOLARI - DI PRIMO GRADO - DI SECONDO GRADO TIPO MOBITZ 1 o LUCIANI-WENCKEBACH TIPO MOBITZ 2 - DI GRADO AVANZATO - DI TERZO GRADO MALATTIA DEL NODO DEL SENO • Causata da degenerazione del nodo del seno in soggetti anziani o affetti da cardiopatia ischemica, si presentano con sincopi o vertigini. • ECG : bradicardia sinusale < 40/ min, arresti sinusali, blocchi seno-atriali BLOCCO SENO-ATRIALE BLOCCHI A-V BLOCCO A-V DI PRIMO GRADO • Vi è un ritardo della conduzione A-V, generalmente a livello del nodo A-V, ogni onda P è seguita da un complesso QRS, ma l’intervallo P-Q, è prolungato, > 0,20 sec. • Può essere “ fisiologico” nei soggetti giovani e sportivi • Nei soggetti anziani è espressione di degenerazione del tessuto di conduzione • Ricordare la malattia reumatica acuta nei soggetti giovani BAV I BLOCCO A-V DI SECONDO GRADO • Il ritmo è sinusale, ma l’attivazione atriale non è sempre seguita da un’attivazione ventricolare • Blocco A—V di secondo grado: • Le onde P sono seguite dal QRS in modo intermittente • Se l’intervallo PQ prima della P non seguita da QRS è costante si tratta di blocco A-V di secondo grado tipo Mobitz II. • Se l’intervallo PQ si prolunga prima dell’onda P bloccata, si tratta di BAV di secondo grado tipo Wenckebach BAV II LW BAV II MOEBITZ 2 BAV II 2:1 BLOCCO A-V DI III GRADO O BAV COMPLETO • Vi e’ completa dissociazione tra l’attivita’ atriale e ventricolare • Il ventricolo puo’ essere attivato da un centro vicino al nodo AV con normale conduzione intraventricolare e quindi con QRS stretto • Oppure essere attivato da un centro situato nel miocardio ventricolare e quindi con QRS largo e ritmo piu’ lento BAV DI GRADO AVANZATO BAV III BAV III INDICAZIONI ALL’IMPIANTO DI PM I classe BAV III sottonodale BAV II tipo 1 o 2 con sintomi II classe BAV II sottonodale ( tipo 2 ) SOMMARIO • • • • • • • Anomalie atriali (ipertrofia/dilatazione) Ipertrofia ventricolare Ischemia/necrosi Blocchi di branca Bradicardie Tachicardie sopraventricolari Tachicardie ventricolari FLUTTER E FIBRILLAZIONE ATRIALE • FLUTTER: L’ATRIO SI CONTRAE ALLA FREQUENZA DI 220-300/m CON MECCANISMO DI RIENTRO DA UN CENTRO ECTOPICO GLI IMPULSI PASSANO AI VENTRICOLI CON UN GRADO VARIABILE DI BLOCCO A LIVELLO DEL NODO A-V 3:1; 4:1 CON FREQUENZE VENTRICOLARI DI 90-80-60 m’. • FIBRILLAZIONE ATRIALE: GLI ATRII “VIBRANO” ALLA FREQUENZA DI 350-600 m’ CON CONTRAZIONE INEFFICACE. GLI IMPULSI PASSANO AL VENTRICOLO CON FREQUENZA CASUALE, TOTALMENTE ARITMICA: TALORA LA FREQUENZA CARDIACA E’ ELEVATA (FA AD ALTA PENETRANZA FC 100-150) TALORA E’ BASSA (FA A BASSA PENETRANZA FC 40-50 ) • QUESTE ARITMIE SONO QUASI SEMPRE SECONDARIE A DILATAZIONE ATRIALE DA DANNO VALVOLARE, ISCHEMICO, IPERTENSIVO, CARDIOMIOPATICO. • SPESSO ALL’INSORGENZA SONO MAL TOLLERATE PERCHE’ VELOCI, DEVONO ESSERE “RALLENTATE” CON FARMACI. FLUTTER ATRIALE • Sono presenti onde F a dente di sega, negative in DII,DIII, aVF. • La frequenza atriale è tra 250 e 350/min • Nella maggioranza dei casi è presente una conduzione A-V 2:1 • Sospettare un flutter in caso di tachicardia con QRS stretto e frequenza 150/min FLUTTER ATRIALE FLUTTER ATRIALE: MASSAGGIO DEL SENO CAROTIDEO FIBRILLAZIONE ATRIALE • Onde P assenti • L’attività atriale è costituita da piccole onde f di varia ampiezza • Il ritmo ventricolare è irregolare. FIBRILLAZIONE ATRIALE • E’ una delle aritmie più comuni • L’incidenza aumenta con l’età • Spesso associata a cardiopatia: ipertensiva,reumatica, ischemica, cardiomiopatia • Nel 3-12% è idiopatica FIBRILLAZIONE ATRIALE • Parossistica: regredisce spontaneamente. • Persistente: regredisce con cardioversione farmacologica o elettrica • Permanente: resiste alla cardioversione. FIBRILLAZIONE ATRIALE FIBRILLAZIONE ATRIALE SOMMARIO • • • • • • • Anomalie atriali (ipertrofia/dilatazione) Ipertrofia ventricolare Ischemia/necrosi Blocchi di branca Bradicardie Tachicardie sopraventricolari Tachicardie ventricolari L’extrasistole è un battito prematuro, che presenta un accoppiamento fisso con la attivazione cardiaca che lo ha preceduto TACHICARDIA VENTRICOLARE • RAPIDA SEQUENZA DI BATTITI ECTOPICI VENTRICOLARI • A SECONDA DELLA FREQUENZA DEGLI IMPULSI E DELLA DURATA DELL’ARITMIA SI DEFINISCE: • SOSTENUTA FREQ > 180 m’ PER ALCUNI MINUTI • NON SOSTENUTA FREQ < 100-150 PER ALCUNI MINUTI O FREQUENZE PIU’ ELEVATE PER SOLO 5-6 BATTITI • SI MANIFESTA PREVALENTEMENTE IN PAZIENTI AFFETTI DA CARDIOMIOPATIA DILATATIVA O DA CARDIOPATIA ISCHEMICA. • SE LA TACHICARDIA NON E’ SOSTENUTA PUO’ ESSERE BEN TOLLERATA DAL PAZIENTE CHE LAMENTA SOLO PALPITAZIONI, DISPNEA, SUDORAZIONE. • TACHICARDIA SOSTENUTA PROVOCA RAPIDAMENTE IPOAFFLUSSO CEREBRALE, PERDITA DI COSCIENZA, CONVULSIONI: --------CARDIOVERSIONE ELETTRICA • LA TACHICARDIA VENTRICOLARE PUO’ DEGENERARE IN FLUTTER VENTRICOLARE E IN FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE. TACHICARDIA VENTRICOLARE NON SOSTENUTA TACHICARDIA VENTRICOLARE SOSTENUTA TACHICARDIA VENTRICOLARE “A TORSIONE DI PUNTA” FLUTTER E FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE • FLUTTER: COMPLESSI SLARGATI A PARTENZA DA UN CENTRO ECTOPICO VENTRICOLARE PROPAGATI CON MECCANISMO DI RIENTRO AD ELEVATA PREQUENZA 200-300m’ COMPORTA PERDITA DI COSCIENZA E RAPIDAMENTE DEGENERA IN: • FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE: RAPIDISSIME ONDE DI IMPULSI CHE NON CONSENTONO UNA CONTRAZIONE EFFICACE E COMPORTANO L’ARRESTO CARDIO-CIRCOLATORIO • DEVE ESSERE ATTUATA CARDIOVERSIONE ELETTRICA D’EMERGENZA. • FINCHE’ NON VIENE RIPRISTINATO IL RITMO REGOLARE DEVE ESSERE ATTUATO MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO E VENTILAZIONE ASSISTITA. Grazie della Vostra attenzione Per qualsiasi informazione: [email protected] Queste e altre slides pertinenti sono disponibili sul sito web metcardio.org: http://www.metcardio.org/slides.html