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SERVIZIO CIVILE
NAZIONALE
La formazione degli
OPERATORI LOCALI di PROGETTO
MODULO 1 : Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale – il mandato della Chiesa italiana
MODULO 2 : Il Servizio Civile oggi – principi e finalità secondo la legge
MODULO 3 : Servizio Civile nazionale - Il progetto
MODULO 4 : L’Operatore Locale di Progetto – identità e mansioni
MODULO 5 : Servizio Civile in Caritas – una scelta personale, un valore sociale
Caritas Italiana - Servizio Civile Nazionale formazione Operatori Locali di Progetto
1
Modulo 1
Dall’Obiezione di Coscienza
al Servizio Civile Nazionale
Il mandato della Chiesa Italiana
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2
La Caritas: identità
(ART. 1 STATUTO)
LA CARITAS ITALIANA
È L'ORGANISMO PASTORALE
COSTITUITO DALLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
AL FINE DI PROMUOVERE,
ANCHE IN COLLABORAZIONE CON ALTRI ORGANISMI,
LA TESTIMONIANZA DELLA CARITÀ DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE,
IN FORME CONSONE AI TEMPI E AI BISOGNI,
IN VISTA DELLO SVILUPPO INTEGRALE DELL'UOMO,
DELLA GIUSTIZIA SOCIALE E DELLA PACE,
CON PARTICOLARE ATTENZIONE AGLI ULTIMI
E CON PREVALENTE FUNZIONE PEDAGOGICA.
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3
La Caritas: compiti
(ART. 3 STATUTO)
1.
collaborare con i Vescovi nel promuovere nelle Chiese particolari
l'animazione del senso della carità verso le persone e le comunità in
situazioni di difficoltà, e del dovere di tradurlo in interventi concreti con
carattere promozionale e, ove possibile, preventivo;
2.
curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative e assistenziali
di ispirazione cristiana;
3.
indire, organizzare e coordinare interventi di emergenza in caso di pubbliche
calamità, che si verifichino sia in Italia che all'estero;
4.
in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana:
–
realizzare studi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprirne le cause, per
preparare piani di intervento sia curativo che preventivo, nel quadro della
programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l'azione delle istituzioni civili ed
una adeguata legislazione;
–
promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della
carità e del personale di ispirazione cristiana sia professionale che volontario
impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione
umana;
–
contribuire allo sviluppo umano e sociale dei paesi del Terzo Mondo con la
sensibilizzazione dell'opinione pubblica, con prestazione di servizi, con aiuti
economici, anche coordinando le iniziative dei vari gruppi e movimenti di
ispirazione cristiana.
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4
Il servizio civile: funzione pedagogica?
La Chiesa Italiana affidò alla Caritas
il compito di promuovere il servizio civile,
l’obiezione di coscienza e
l’anno di volontariato per le ragazze,
a partire dal convegno ecclesiale del 1976.
L’anno dopo Caritas Italiana firma la
convenzione col Ministero della Difesa
come previsto dalla legislazione
di allora, la L.772/72.
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5
Il servizio civile: storia…
Tra la seconda metà degli anni 80 e i primi anni 90,
l’esperienza del servizio civile Caritas si venne
ulteriormente a sviluppare e a definire individuando
alcune linee guida:
-la formazione, precedente e durante tutto il
servizio;
- la vita comunitaria;
- l’animazione e sensibilizzazione;
- il servizio ai poveri e agli ultimi.
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L’anno di volontariato sociale
Il cammino dell’AVS inizia nel 1976, quando i partecipanti al
convegno ecclesiale “Evangelizzazione e promozione umana”
facevano propria la proposta della VI commissione, rivolta
alle chiese locali, di “farsi carico della promozione del
servizio civile sostitutivo di quello militare nella
comunità
italiana
come
scelta
esemplare
e
preferenziale dei cristiani e di allargare la proposta di
servizio civile anche alle donne”. La proposta ruota
attorno a:
•
servizio;
 riflessione sul significato di una vita aperta alla
solidarietà;
 vita vissuta in comunità.
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L’attenzione della Chiesa ai giovani
IL PAPA
“Oggi siete qui convenuti per
affermare che nel nuovo secolo voi
non
vi
presterete
a
essere
strumenti di violenza e distruzione;
difenderete
la
pace,
pagando
anche di persona se necessario.
Voi non vi rassegnerete a un
mondo in cui altri esseri umani
muoiono
di
fame,
restano
analfabeti, mancano di lavoro. Voi
difenderete
la
vita
in
ogni
momento del suo sviluppo terreno,
vi sforzerete con ogni vostra
energia di rendere questa terra
sempre più abitabile per tutti.”
"...... alle fresche energie di
tanti ragazzi e ragazze che,
grazie al servizio civile possono
dedicare una parte del loro
tempo ad interventi sociocaritativi in Italia e in altri
Paesi. In tal modo potrete
contribuire a dar vita a un
mondo
in
cui
tacciano
finalmente le armi e trovino
attuazione progetti di sviluppo
sostenibile."
(Giovanni Paolo II nel trentesimo anniversario di
fondazione della Caritas Italiana,
(Giovanni Paolo II GMG 2000 )
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23-24 novembre 2001)
8
LA CONFERENZA EPISCOPALE
I
Vescovi intendono valorizzare la preziosa eredità
dell’obiezione di coscienza e hanno invitato la Caritas
Italiana a ridefinire il quadro entro cui costruire il nuovo
servizio civile ribadendone alcune coordinate:
-
la formazione della persona;
-
la scelta preferenziale per le situazioni di povertà e di
emarginazione;
-
la diversificazione delle proposte secondo gli interessi e le
prospettive dei giovani;
-
il rilancio dello stesso servizio civile come contributo al
bene comune;
-
l’attenzione alle situazioni locali e quelle dei Paesi più
poveri o in guerra.
(Conferenza Episcopale Italiana Consiglio Episcopale Permanente COMUNICATO FINALE
Roma, 16-19 settembre 2002)
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L’attenzione ai giovani, tutti!
Caritas Italiana e le Caritas diocesane sono chiamate a
concentrare le proprie energie nella animazione e
sensibilizzazione
nelle
parrocchie,
movimenti
ed
associazioni, delle scuole in particolare, alimentando
motivazioni per una nuova stagione di cittadinanza attiva
sull'orizzonte della mondialità.
Questo presuppone investimenti a medio-lungo termine su
operatori competenti e capaci di realizzare progetti di
qualità, in grado di accompagnare personalmente i
giovani che aderiranno alla proposta.
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Modulo 2
Il Servizio Civile Nazionale
oggi
Principi e finalità
secondo la legge
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Legge n.64 del 2001
L’articolo 52 della Costituzione
Il
Servizio
Civile
Nazionale
volontario
rappresenta
l’ultimo
passaggio in Italia in più di trenta
anni
di
normativa
sul
tema
dell’obiezione di coscienza e quindi
del servizio civile.
La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi
stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non
pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né
l'esercizio
dei
diritti
politici.
L'ordinamento delle Forze armate si informa allo
spirito
democratico
della
Repubblica.
Art.1: Principi e finalità
a)
concorrere, in alternativa al servizio militare obbligatorio, alla difesa della
Patria con mezzi ed attività non militari;
b)
favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale;
c)
promuovere la solidarietà e la cooperazione, a livello nazionale
ed
internazionale, con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi
alla
persona
ed
alla
educazione
alla
pace
fra
i
popoli;
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d) partecipare alla salvaguardia e
tutela del patrimonio della Nazione,
con particolare riguardo ai settori
ambientale, anche sotto l'aspetto
dell'agricoltura in zona di montagna,
forestale, storico-artistico, culturale e
della
protezione
civile;
Art. 11 Costituzione
L'Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa
alla libertà degli altri popoli
e come mezzo di risoluzione
delle controversie
internazionali.
l’art. 9 della Costituzione
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
e) contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei
giovani mediante attività svolte anche in enti ed amministrazioni operanti
all'estero.
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Art.2
Costituzione
La Repubblica riconosce e garantisce i
diritti inviolabili dell'uomo, sia come
singolo sia nelle formazioni sociali ove
si svolge la sua personalità, e richiede
l'adempimento dei doveri inderogabili
di solidarietà politica, economica e
sociale.
Insieme a questo, la finalità della
legge richiama anche i due articoli
successivi
della
Costituzione.
Art. 3: l’uguaglianza sostanziale
È compito della Repubblica rimuovere
gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della
persona
umana
e
l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica
e
sociale
del
Paese.
Art. 4:
Ogni cittadino ha il dovere
di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta,
un'attività o una funzione che
concorra al progresso materiale o
spirituale
della
società.
Art 31, 32,38 della Costituzione
Il servizio civile assume quindi la funzione di
strumento per l’adempimento di “doveri
inderogabili” che non sono ristretti solo nel
campo
di
norme
positive
ma,
in
un’interpretazione più ampia, sono oggetto di
tutte quelle libere azioni collettive, altruistiche e
disinteressate per il bene comune.
Indirizzi e richiami a queste azioni sono
rintracciabili negli articoli della I parte della
Costituzione, dei Diritti e Doveri dei cittadini: in
particolare quelli del Titolo II, dei rapporti eticosociali (Art. 31 e 32); del Titolo III, dei
rapporti
economici
(Art.38).
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Modulo 3
SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
“Il progetto”
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IL PROGETTO
Nel Servizio Civile il progetto riveste una grande importanza,
considerando che il giovane presenta la domanda per uno specifico
progetto.
•Il Progetto rappresenta una scelta per il giovane
•Coerenza tra obiettivi di progetto e attività proposte al giovane
•Chiarezza e trasparenza della proposta progettuale al giovane
•Attinenza e specificità al servizio civile
In tutti i casi sono progetti nuovi, che l’ente attiva non solo
per dare linfa e trovare risorse alle sue attività, ma per
costruire con il giovane un percorso formativo e a
partecipazione.
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Cosa è un progetto?
Un progetto è un’insieme di compiti che vengono eseguiti da un team per
conseguire l’obiettivo stabilito dallo sponsor.
Ha una data di inizio, una data di fine, un budget e un rischio. Non vi sono mai due
progetti uguali.
Il progetto è un sogno con delle scadenze.
La prima definizione, acquisita dalla formazione manageriale del mondo profit dell’impresa,
ci richiama subito ai termini della questione: progetto è un lavoro (insieme di compiti)
portati avanti da un gruppo (il team) per raggiungere risultati predefiniti dal committente
(lo sponsor, cioè il Consiglio di Amministrazione, il Consiglio Direttivo, il…Ministro).
Ma soprattutto chiarisce che il progetto vive dentro regole in cui non si può lasciare l’azione
al caso, all’improvvisazione:
Il tempo, le risorse impiegate e la capacità di valutare i risultati (il rischio) sono
componente essenziale del lavoro per progetti. L’ultima espressione ci riporta alla necessità
di non confondere un progetto per un altro, ovvero di organizzare le risorse impiegate,
riconoscendo le competenze e l’impegno che ciascuno può mettere a disposizione del
progetto, pur mantenendo - come accade normalmente nelle organizzazioni del privato
sociale – altre mansioni, generiche o in altri progetti.
il sogno si traduce in azioni nel tempo e nello spazio che devono essere verificate (alla
scadenza) per garantire a tutte le parti del progetto di essere fedeli al sogno, cioè al piano.
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Lavorare per progetti
Lavorare per progetti nel sociale (intendendo tutti gli ambiti possibili di
servizio civile) può ricondursi alle seguenti motivazioni:
•
•
•
•
Garantisce
innovazione, sperimentazione, verifica,
flessibilità
Evita inadeguatezze e sprechi nella divisione del lavoro
per
funzioni
Consente di sviluppare collaborazioni e partnership con
altre
organizzazioni (lavoro di rete)
E’ modalità prevalente di accesso ai finanziamenti
pubblici, locali, nazionali ed europei
Tra le conseguenze della scelta di questa modalità di lavoro c’è la
riorganizzazione dell’ente in funzione degli obiettivi progettuali: il
modello organizzativo dell’ente può perciò essere messo in crisi o
alterato proprio perché deve adattarsi alla nuova logica del
progetto.
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Cosa cambia nell’ente?
“Il servizio civile cambia la vita. Anche gli enti !”
Sul piano generale un progetto modifica l’organizzazione almeno in questi termini:
•
Si reinterpretano e ridefiniscono funzioni e forme di
coordinamento rendendole fondamentali
•
Si rende necessaria una diffusa capacità imprenditiva
•
La funzione di coordinatore di progetto (project leader) assume
specificità e importanza
•
Si sviluppa una maggiore autonomia e responsabilità dei singoli
•
Viene richiesta agli operatori formazione continua,
informazione, attenzione alle interconnessioni fra livelli
Accompagnamento, motivazione, formazione sono tre elementi essenziali che il responsabile del
progetto – o l’organizzazione in senso più ampio – deve garantire a tutti gli operatori.
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Modulo 4
L’OPERATORE
LOCALE
DI PROGETTO
Identità e mansioni
(Circ. UNSC 10/11/03)
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L’OPERATORE LOCALE DI PROGETTO
L’operatore locale di progetto è una figura prevista dalla
circolare per l’accreditamento
Garantisce ACCOMPAGNAMENTO continuativo e stabile
E’ punto di riferimento e GUIDA nel quotidiano per il
volontario
“Poiché il servizio civile nazionale si connota per la duplice
esigenza, di avere utilità sociale, da un lato, e dall’altro di
rispondere ad un criterio di utilità per chi lo svolge, tali
condizioni minime sono essenzialmente due: la prima, che
sia chiaro cosa l’ente propone di fare, la seconda, che sia
chiaro con chi il volontario dovrà operare.”
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Chi sei?
sei
un dipendente o volontario
hai
capacità e professionalità specifiche
inerenti le azioni e gli obiettivi del progetto
sei
presente in sede di attuazione di
progetto per almeno 10 ore a settimana.
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Che ruolo hai tu?
qualcuno più esperto del volontario, con il quale
stabilisce un rapporto da “apprendista” a
“maestro”, dal quale imparerà, sarà seguito,
verrà pilotato, acquisirà ciò che gli serve a
migliorare nel corso dell’anno di servizio.
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COMPITI DELL’OLP
L’elemento di novità per lui sarà quello di dover trasmettere queste sue
competenze ed esperienze essendo maestro per il volontario.
Una delle finalità del servizio civile (Legge 64/01, Art. 1) è infatti quella di contribuire alla
formazione civica, sociale, culturale e professionale del giovane, quindi anche
all’acquisizione di professionalità specifiche. La Carta di impegno etico afferma che il
servizio civile nazionale presuppone come metodo di lavoro “l’imparare facendo”, a fianco
di persone più esperte in grado di trasmettere il loro saper fare ai giovani, lavorandoci
insieme, facendoli crescere in esperienza e capacità, valorizzando al massimo le risorse
personali di ognuno.
In questo impegno tra UNSC ed enti l’OLP gioca un ruolo fondamentale. E’ proprio lui
infatti quel qualcuno più esperto, con il quale il volontario stabilisce un rapporto da
“apprendista” a “maestro”, dal quale imparerà, sarà seguito, verrà pilotato, acquisirà
ciò che gli serve a migliorare nel corso dell’anno di servizio. Circolare 02/02/06. A questa
relazione pedagogica si accompagna il non trascurabile impegno della gestione pratica del
servizio. Nella Circolare viene definito il numero massimo di giovani per ogni operatore
locale di progetto: perché l’affiancamento sia efficace, ogni operatore locale di progetto
non può seguire più di un piccolo numero di “apprendisti”. Il rapporto tra OLP e volontari è
diverso a seconda del livello di complessità dell'attività proposta, ed è fissato secondo gli
ambiti omogenei definiti dalla Circolare 02/02/06.
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Cosa fai?
coordinatore e
responsabile
referente
“maestro”
del progetto in senso ampio e delle
attività dei volontari nello specifico
per le/i partecipanti alla realizzazione
del progetto per tutto ciò che riguarda
la sua attuazione. E’ indispensabile la
presenza in sede di attuazione di
progetto per almeno 10 ore
settimanali
al volontario
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Cosa ti serve?
COMPETENZE
Conoscenze
• Aspetti tecnici specifici
• Idealità dell’ente
• Spirito del Servizio Civile
• Caratteristiche progetto
• Territorio
Capacità
• organizzative
• progettuali
• comunicative
• relazionali
• gestione: leadership,
lavoro di gruppo, conflitto
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Chi c’è intorno a te
1 Responsabile di SCN: un responsabile a livello nazionale
che a sede a Roma
1 Responsabile locale di ente accreditato: se ci sono
almeno 30 volontari annui nella provincia
1 Tutor ogni 30 volontari annui nella provincia
1 Progettista di SC
1 o + Formatori e/o 1 Responsabile formazione
1 o + Selettori
1 Responsabile monitoraggio e valutazione
1 Responsabile amministrativo: un responsabile a livello
nazionale che a sede a Roma
1 Responsabile informatico: un responsabile a livello
nazionale che a sede a Roma
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Non puoi essere anche
•
•
Responsabile locale di ente accreditato
Tutor
Come OLP svolgi l’incarico:
Per una sola sede di attuazione, anche
per più progetti nella stessa sede per
massimo 4 o 6 volontari
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IN SINTESI
Caratteristiche:
Conoscenze:
Aspetti tecnici specifici
Idealità dell’ente
Spirito del Servizio Civile
Caratteristiche del progetto
Territorio
Capacità:
organizzative
progettuali
comunicative
relazionali
gestione della leadership
gestione del lavoro di gruppo
gestione del conflitto
dipendente, volontario, o altro personale a contratto
dotato di capacità e professionalità specifiche inerenti le
azioni e gli obiettivi del progetto.
Requisiti:
- presenza in sede di attuazione di progetto di almeno 10
ore settimanali
- titolo di studio attinente alle attività specifiche o
titoli professionali evidenziati da un curriculum
- almeno due anni di esperienza nelle attività specifiche
- esperienza di servizio civile, anche ai sensi della L.
230/98 o
preparazione specifica tramite seminario dell’UNSC di
almeno 1 giorno
Compiti:
- coordinatore e responsabile del progetto
- coordinatore e responsabile dell’attività dei volontari
- maestro al volontario
- referente per i partecipanti al progetto, presenza in sede
per almeno 10 ore settimanali
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L’OLP nel Servizio Civile
L’OLP deve gestire il
proprio ruolo in un
equilibrio tra le tre
dimensioni/soggetti
con cui interloquisce:
verso il giovane, nel
rapporto formativo
“da maestro ad
apprendista”, verso lo
Stato per le
responsabilità dirette
di gestione del
progetto di SCN, con
le caratteristiche ed i
vincoli normativi,
verso il proprio ente
di appartenenza
perché, aldilà
dell’incarico nel
progetto di SC, è
vincolato a garantire
la mission sociale nel
proprio ruolo di
operatore volontario o
professionale.
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Modulo 5
SERVIZIO CIVILE CARITAS
Una scelta personale,
un valore sociale
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Perché scegliere il servizio civile?
Attraverso il Servizio Civile:
I giovani conoscono, attraverso la
campagna di promozione televisiva e la
stampa, la possibilità del Servizio
Civile. Si interessano attraverso il sito
internet
dell’UNSC
e
si
tengono
informati sull’uscita dei bandi. Cercano
un progetto che risponda ai loro
interessi
senza
necessariamente
conoscere bene l’ente che lo propone.
La
dimensione
che
li
attrae
è
soprattutto
quella
dell’esperienza.
Quello che li spinge è probabilmente il
desiderio
di
fare
un’esperienza
formativa, che li faccia crescere dal
punto
di
vista
personale
e
professionale, dandogli nel contempo
una minima indipendenza economica.
Attraverso il progetto:
è
l’interesse
per
un
certo
ambito/settore di impiego (la
cultura, l’ambiente, il sociale..) o
per
una
certa
categoria
di
destinatari (i bambini, i disabili) a
portarli a conoscere il progetto e
ad avvicinarli alla scelta del
servizio.
Sono
fortemente
motivati, spesso da una vocazione
propriamente
professionale,
verso gli obiettivi del progetto.
In questo senso il passaparola è
una delle molle più importanti di
spinta attraverso – e verso – il
SC; vale a dire che se il progetto
propone buone esperienze si
assicura il successo per il futuro.
Attraverso l’ente:
conoscono o sono già volontari presso l’ente in cui chiedono di prestare
servizio. Anche in questo caso è forte la dimensione vocazionale e spesso c’è
una
forte
adesione
alla
mission
dell’ente
nella
sua
globalità.
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In cammino con i giovani…
Le motivazioni che portano le/i giovani a compiere la scelta di un anno di
servizio sono molteplici e variegate, molto più di quante si sia provato a
ipotizzare sopra: il desiderio di compiere un’esperienza formativa, la voglia di
“provarsi”, la scelta di solidarietà, l’aspirazione ad attivarsi in campo sociale, la
necessità di trovare fonti di sostentamento, la volontà di darsi un tempo per
capire la propria strada...
La tendenza attuale nel volontariato giovanile nel senso ampio del termine,
applicabile anche al servizio civile è quella della ricerca di esperienze
soggettivamente gratificanti, possibilmente anche vantaggiose per il
corso successivo della propria esistenza. Il volontariato appare come
luogo possibile di esperienze sensate e appaganti, confrontato a volte
con un mondo del lavoro arido e competitivo, o con studi che non
consentono di esprimere appieno la propria carica umana.
L’anno di servizio è comunque, come recita la Carta di impegno etico firmata da
UNSC e Enti, l’investimento di un anno della loro vita, in un momento critico di
passaggio all’età e alle responsabilità dell’adulto, in cui centrale diventa la
dimensione della scelta e la dimensione formativa.
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…per crescere insieme!
Il volontario in servizio civile è quindi un giovane che ha scelto di entrare
in relazione con altri due soggetti, lo Stato e l’ente nel quale opera, che
gli chiedono di:
accettare il dovere di apprendere, farsi carico delle
finalità del progetto, partecipare responsabilmente alle
attività dell’ente indicate nel progetto di servizio civile
nazionale, aprendosi con fiducia al confronto con le
persone impegnate nell’ente, esprimendo nel rapporto
con gli altri e nel progetto il meglio delle proprie energie,
delle proprie capacità, della propria intelligenza,
disponibilità e sensibilità, valorizzando le proprie doti
personali ed il patrimonio di competenze e conoscenze
acquisito, impegnandosi a farlo crescere e migliorarlo.
(Carta di impegno etico)
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