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Che cos`è la storia e come si studia.

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Che cos`è la storia e come si studia.
Che cos'è la storia e
come si studia
Istituto Alberghiero “F. Martini”
Prof.ssa Maria Grazia Massari
Che cos'è la storia?
La storia studia in che modo le società cambiano e come
mantengono nel tempo alcune loro caratteristiche.
Le coordinate essenziali della storia sono:
Il tempo
Lo spazio
conoscere un fenomeno storico infatti significa stabilire
quando è successo e dove. Periodizzarlo, in particolare, vuol
dire individuare un evento che possa assumere il valore di
inizio e un altro quello di fine. Il tempo deve essere diviso in
parti secondo unità di misura condivise.
La periodizzazione tradizionale è la
seguente:
PREISTORIA, che va dalle origini, 4-5 milioni di anni fa,
all'invenzione della scrittura, tra il 3500-3100 a.C.
ANTICHITÀ, che va dall'invenzione della scrittura fino alla caduta
dell'impero romano d'Occidente, nel 476 d.C.
MEDIOEVO, che è compreso tra il 476 d.C. E il 1492, data della
scoperta dell'America.
ETÀ MODERNA, che va dal 1492 al 1789, data della Rivoluzione
francese.
ETÀ CONTEMPORANEA, che ha inizio con il 1789 e prosegue
fino ad oggi
A che cosa serve studiare la storia?
Serve perchè lo studio della storia ci mette di fronte
alla dimensione sociale dell'uomo.
Serve perchè ciò che accade oggi è il risultato di
eventi e processi che sono iniziati molto tempo fa.
Le fonti e il mestiere dello storico
Per la ricostruzione del passato lo storico usa le
testimonianze e le fonti.
Le testimonianze sono registrazioni di fatti vissuti in
prima persona.
Le fonti possono essere di due tipi:
PRIMARIE
I documenti che risalgono al periodo
che lo storico sta studiando
SECONDARIE
Quelle scritte in epoca
successiva
Le fonti si possono classificare in:
MATERIALI: scheletri di uomini e di animali, tombe, armi,
vasellame, chiese, statue.
SCRITTE: le leggi, i trattati, le lettere, i diari.
NON SCRITTE: film, trasmissioni radiofoniche, programmi
televisivi.
ICONOGRAFICHE: graffiti, affreschi, carte nautiche, fotografie.
Come studiare le fonti
Leggere e interpretare le fonti sono operazioni complesse che
richiedono allo storico uno studio preliminare del periodo in
cui sono state prodotte. Egli deve necessariamente far
ricorso a discipline «ausiliarie» della storia, come
l'archeologia, la numismatica, la filologia, la demografia, la
biologia, la paleoantropologia. Le fonti sono per lo storico
quello che gli indizi sono per il detective.
Come si studia la storia
Studiare con metodo significa organizzarsi e chiarirsi le idee. Per i fatti
storici le domande alle quali bisogna saper rispondere sono:
CHI? La domanda si riferisce ai soggetti della storia, cioè i popoli, gli Stati, le
nazioni, ecc...
QUANDO? La scala temporale varia a seconda degli argomenti.
DOVE? Per localizzare fatti e processi vanno necessariamente usate le carte
fisiche, politiche e tematiche.
COME? I fatti vanno classificati, cioè inseriti in un preciso ambito: economico,
politico, sociale, religioso, tecnologico, culturale.
PERCHÈ? Bisogna individuare le cause che ci permettono di spiegare un
determinato avvenimento.
La cronologia e il calendario
Ogni popolo ed ogni civiltà misurano il tempo a partire da un
determinato evento, considerato fondamentale per la propria
storia.
Nel mondo Occidentale il Tempo storico viene diviso in anni,
secoli (un secolo è un periodo di 100 anni) e millenni (un
millennio è un periodo di mille anni e dieci secoli) e viene
calcolato prendendo come data di inizio la NASCITA DI
CRISTO (Era Cristiana): vengono infatti usate le formule a.C.
(avanti Cristo), cioè prima di Cristo, e d.C. (dopo Cristo).
L'anno della nascita di Cristo venne fissato intorno al 525 dal
monaco Dionigi il Piccolo. Bisogna fare attenzione a non fare
confusione tra date del periodo a.C. e date di quello d.C. Infatti, a
partire dall’1 d.C. il tempo è visto in crescita, e quindi 'sale'
progressivamente: 1 … 20 …100 … 250 … 370 … 698 … 135 d.C.
Ma nel periodo a.C. il tempo decresce, cioè 'scende'
progressivamente dalle epoche più antiche fino all'anno 1: 1911 …
1350 … 698 … 370 … 250 … 100 … 20 …1 a.C.
Nella maggior parte dei paesi del mondo il calendario ufficiale è il
Calendario gregoriano. Esso prende il nome da papa Gregorio XIII,
che lo introdusse nel 1582. Si tratta di un calendario solare, cioè
basato sul ciclo delle stagioni. L'anno si compone di 12 mesi di
durate diverse, per un totale di 365 o 366 giorni. Gli anni di 366
giorni sono detti bisestili: è bisestile un anno ogni quattro, con
alcune eccezioni.
Un Millennio è un periodo di 1000 anni.
Un Secolo è un periodo di 100 anni.
I millenni sono calcolati in questo modo.
I millennio d.C.: dall’anno 1 all’anno 1000
II millennio d.C.: dal 1001 al 2000
I millennio a.C: dall’anno 1000 all’anno 1
II millennio a.C.: dal 2000 al 1000
III millennio a.C.: dal 3000 al 2000
I secoli dopo Cristo vengono calcolati in
questo modo:
I secolo d.C. : dall’anno 1 al 100
II sec. d.C. : dal 101 al 200
III sec. d.C. dal 201 al 300
IV sec. d.C. dal 301 al 400
V sec. d.C dal 401 al 500
VI sec. d.C. dal 501 al 600
VII sec. d.C dal 601 al 700
VIII sec. d.C dal 701 all'800
IX sec. d.C dal 801 al 900
X sec.d.C. dal 901 al 1000
XI sec. d.C dal 1001 al 1100
XII sec. d.C dal 1101 al 1200
XIII sec. d.C dal 1201 al 1300
XIV sec. d.C dal 1301 al 1400
XV sec. d.C. dal 1401 al 1500
XVI sec. dal 1501 al 1600
XVII sec. dal 1601 al 1700
XVIII sec. dal 1701 al 1800
XIX sec. dal 1801 al 1900
XX sec. d.C. dal 1901 al 2000
XXI sec. d.C. dal 2001 al 2100
Secoli Avanti Cristo
I sec. a.C. dal 100 all’anno 1
II sec. a.C dal 200 al 101
III sec. a.C. dal 300 al 201
IV sec. a.C. dal 400 al 301
L'origine dell'universo
Noi non sappiamo quando e come si è formato l'universo.
Secondo la più nota tra le teorie scientifiche, tutto ebbe
inizio circa 15 miliardi di anni fa, con una grande
esplosione, chiamata BIG BANG
L'origine della Terra
Circa 5 miliardi di anni fa, una nuvola di gas e
Polveri cominciò a raffreddarsi e a diventare solida.
Si formò così la Terra. La vita è comparsa sulla
Terra circa 3 miliardi di anni fa, quando da organismi
di vita molto semplici si è passati ad organismi più
complessi, attraverso un processo evolutivo.
L'evoluzione della Terra
I diversi momenti di evoluzione della Terra sono chiamate
ere geologiche, e sono 5:
1. ARCAICA O ARCHEOZOICA (5 miliardi di anni fa)
2. PALEOZOICA O PRIMARIA (500 milioni di anni fa)
3. MESOZOICA O SECONDARIA (200 milioni di anni fa)
4. CENOZOICA O TERZIARIA (65 milioni di anni fa)
5. NEOZOICA O QUATERNARIA (2 milioni di anni fa)
La specie umana
Alla fine dell’era Cenozoica comparvero i primati progenitori
dell’uomo. Del periodo successivo della durata di alcuni milioni di anni
si sa ben poco a causa della mancanza di fossili. Sono invece
numerosi i ritrovamenti di Australopithecus (= scimmia australe, cioè
del sud), comparso in Africa circa 5 milioni di anni fa: famosissimi
sono i fossili e le impronte di Laetoli e i reperti di Hadar, cui
appartiene lo scheletro di Lucy,
scoperto da D. Johansen nel 1974.
Gli Australopiteci si estinsero quando già era apparso
l’Homo habilis: vissuto in Africa, tra 2,5 e 1,3 milioni di anni fa,
era dotato di una capacità cranica decisamente maggiore (700800 cm3) ed è stato il primo costruttore di utensili apparso sulla
Terra. I resti fossili di esemplari di Homo habilis sono ciottoli
scheggiati in modo ancora primitivo (chopper), così da divenire
taglienti. È da questo periodo che ha inizio l’età paleolitica (o
Paleolitico). L'Homo habils aveva il pollice opponibile e cioè
poteva spingere il pollice contro il palmo della mano, riuscendo
così ad impugnare una pietra.
Circa 1,5 milioni di anni fa comparse l’Homo erectus, che si
diffuse dall’Africa in Europa e Asia. Dotato di capacità cranica
superiore ai predecessori (tra i 800 e 1200 cm3) sviluppò una
notevole capacità nella produzione di utensili in pietra (selce,
ossidiana), appuntiti e dotati di impugnatura, cui è stato dato
nome di amigdale (= a forma di mandorla). La più importante
conquista dell’Homo erectus fu la capacità di utilizzare il
fuoco: questo gli permise di cuocere i cibi, migliorando
notevolmente la sua alimentazione e di espandersi nelle zone
temperate europee e asiatiche, più fredde rispetto all’Africa.
Homo neanderthalensis
Abili cacciatori, vivevano in caverne e
capanne, usavano strumenti e
governavano il fuoco. Seppellivano i
morti. Si sono estinti tra i 30 e 40
mila anni fa.
Homo sapiens
Circa 40.000 anni fa comparve il primo
rappresentante di una nuova specie, detta Homo
sapiens o Uomo di Cro-Magnon, sempre dal nome
della località della Dordogna (Francia meridionale)
in cui nel 1868 venne effettuato il primo ritrovamento
di uno scheletro di questo tipo. L'uomo di CroMagnon aveva un'altezza rilevante, di poco inferiore
a quella attuale, ed era caratterizzato da fronte alta,
faccia
piccola
con
orbite
basse
e
approssimativamente rettangolari, ed uno scheletro
più slanciato di quello dell'uomo di Neanderthal. Egli
inoltre cominciò ad eseguire dipinti su blocchi di
pietra, su piccoli oggetti, sulle pareti delle caverne (i
cosiddetti graffiti).
FINE
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