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A – B – C DEL TRAUMA

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A – B – C DEL TRAUMA
A – B – C DEL TRAUMA
DEFINIZIONE DI TRAUMA :
AZIONE DI UN AGENTE FISICO
CAPACE DI DETERMINARE UN
DANNO ALL’INTEGRITA’ SOMATO –
PSICHICA DELLA PERSONA
1
Perché parlare di trauma?
• E’ la prima causa di morte per i
bambini e gli adulti sotto i 45
anni
• Per ogni decesso ci sono 10
ricoveri in ospedale
2
Nei pazienti gravemente
traumatizzati
La sopravvivenza e’ tempo
dipendente
3
Il traumatologo americano R.
Adams Cowley, scoprì che…
• Quando i pazienti gravemente
traumatizzati riuscivano ad
arrivare in sala operatoria entro
un ora dal trauma,si otteneva
l’indice di sopravvivenza più
alto (85%)
4
R. Adams Cowley coniò
l’espressione “golden hour”
L’ ora d’oro comincia nel momento in cui il
paziente subisce il trauma… di conseguenza
il tempo è prezioso.
In ambiente pre-ospedaliero ogni azione deve
avere un obiettivo “salvavita”.
Qualsiasi azione che aumenti il tempo speso
sulla scena ma che non sia potenzialmente
“salvavita”,deve essere evitata.
5
Valutare e trattare secondo un criterio
pianificato, logico e sequenziale.
Bisogna sapere :
• Dove mettere le mani
• Quali domande fare
• Quali interventi eseguire
• Quando eseguirli
• Come eseguire velocemente e correttamente
le procedure critiche
6
Valutazione della scena del
trauma
• Autoprotezione
• Sicurezza della scena ( pericoli ambientali)
• Identificazione dei meccanismi del trauma ovvero
dinamica
• Triage iniziale (numero totale feriti da soccorrere)
• Identificazione dell’equipaggiamento/eventuali
risorse aggiuntive
7
Garantire la sicurezza
• Riconoscendo le situazioni di pericolo
• Allertando le strutture di soccorso non
sanitario
• Avvicinando il ferito solo al momento
opportuno
Sapere, saper fare, saper essere
La spinta emotiva può portare ad una temporanea alterazione
comportamentale causando per gli operatori condizioni di
massima vulnerabilità non solo psicologica.
8
La mortalità e gli esiti invalidanti
dipendono da :
• Effetto diretto dell’impatto iniziale (danno
primario)
• Instaurazione di: ipossia, ipercapnia,
ipovolemia, ipotensione, che aggravano le
lesioni e portano a danni spesso irreversbili
(danni secondari).
Dobbiamo agire sulla correzione e
prevenzione di danni secondari
9
Valutazione primaria del paziente: identifica e
tratta tutte le condizioni di immediato pericolo di
vita.
Livello di coscienza : cosa e’ successo? Dove fa
male?
Valutazione : AVPU
A : apertura delle vie aeree + protezione del
rachide cervicale
B : respirazione
C : circolazione
10
A: Pervietà delle vie aeree
Di ipossia si muore in pochi minuti, emorragia ed
ipovolemia portano a morte in tempi
nettamente superori.
• Pulizia del cavo orale (manuale – aspiratore)
• GAS
NO iperestensione del capo
- posizione neutra della testa
- manovra di sublussazione della mandibola
- utilizzo presidi (cannule,intubazione tracheale)
11
A: …e protezione del rachide
cervicale
• Il collare cervicale va posizionato a tutti i
traumatizzati subito dopo aver verificato la
pervietà delle vie aeree.
• Il 18% dei traumatizzati gravi presenta fratture del
rachide.
• In caso di frattura del rachide il dolore può essere
evocato con la palpazione, essere spontaneo ma
può anche mancare del tutto.
12
B: Respirazione e Ventilazione
Cause di insufficienza respiratoria acuta post
traumatica:
• Occlusione delle prime vie aeree (già visto)
• Lesioni ossee della gabbia toracica
• Lesioni del parenchima polmonare o delle
pleure
• Lesioni tracheo-bronchiali / diaframmatiche
• Lesioni neurologiche.
13
B: Valutazione delle condizioni
di ventilazione- OPACS
• OSSERVA- tipo di respiro(normale,difficoltoso,agonico)
• PALPA
-espansione del torace (simmetrica, asimmetrie)
-presenza di lesioni ossee della gabbia toracica
-presenza di crepitii (segno di enfisema sottocutaneo)
• AUSCULTA -presenza di murmure (personale esperto)
• CONTA -frequenza respiratoria: normale = 12-24 atti nell’ adulto
• SATURIMETRIA appena possibile
14
B: manovre terapeutiche
• Ossigeno - dare sempre ossigeno a tutti i traumi gravi
(10-12 l/min con maschera e reservoir).
Se il paziente non respira adeguatamente
• Assistenza ventilatoria (pallone autoespansibile con
reservoir, intubazione tracheale, maschera laringea,
cricotirotomia con ago)
Garantire sempre ossigenazione (SpO2 > 90%)
e ventilazione
15
Pneumotorace iperteso
Il pneumotorace iperteso è una delle più importanti cause
di morte nei politraumatizzati gravi ed è, insieme all’
emorragia, la più importante causa di morte prevenibile.
Segni e sintomi di sospetto PNX:
- crepitio / enfisema sottocutaneo
- Ipossia severa (SpO2 bassa)
- Dispnea con vie aeree pervie
- Ipoventilazione monolaterale (ipertimpanismo)
- Volet costale
- Turgore delle giugulari in trauma toracico
16
C : circolazione
Rilevare frequenza e qualità del polso radiale.
• La presenza di un polso radiale indica una PAS
maggiore o uguale a 80 mmhg.
• La frequenza < 60 o >120 deve sempre allertare.
• Qualità : è filiforme? è debole? È pieno? È
irregolare?
• Colorito, temperatura e condizioni della cute.
17
Quando rilevare il polso
carotideo?
• La ricerca del polso carotideo non è
necessaria se il paziente è sveglio e
cosciente o se c’è polso periferico palpabile.
• In assenza di polso periferico, rilevare il
polso al collo, la cui presenza indica una
PAS tra gli 80 e i 50 mmhg.
• L’assenza di polso carotideo determina
immediata RCP.
18
Segni di allarme :
• Qualsiasi paziente che abbia subito un trauma con
una FC > 100’ che rimane costante o aumenta, va
considerato emorragico fino a prova contraria.
• La presenza di una FC >120’(>130’ nel bambino )
con polso periferico filiforme, cute fredda , pallida
e sudata e stato di coscienza alterato con
agitazione, confusione fino al sopore e al coma,
SONO SEGNI DI SHOCK!
19
La pressione arteriosa
• Va rilevata appena possibile e durante il
trasporto monitorata, perché assieme al
mantenimento della coscienza e alla
presenza di un polso periferico, è indice di
adeguata perfusione.
• La diagnosi di shock deve essere fatta
utilizzando criteri di valutazione diversi
dalla PA .
20
L’adeguata perfusione
• Non tutte le persone necessitano degli stessi valori
minimi di PA per mantenere un adeguata
perfusione.
• La maggior parte dei pazienti riesce a mantenere
un adeguata perfusione con una PAS da 90 a
100mmhg.
• La riduzione dei valori di PA richiede un lasso di
tempo e pertanto lesioni emorragiche severe
possono non avere ipotensione iniziale.
21
Foci emorragici esterni :
• La priorità di riconoscere e trattare importanti foci
emorragici esterni, è giustificata dalla necessità di
interrompere la perdita ematica in corso e
conservare il maggior numero di emazie in
circolo, per garantire un efficace trasporto di
ossigeno ai tessuti. Imparare a quantizzare la
perdita stimando l’inzuppamento degli abiti e le
chiazze presenti ( esercitarsi bagnando gli abiti
con acqua colorata in quantità nota).
22
Emorragia :
I fattori che determinano la gravità di un
emorragia sono :
•
Quantità di sangue perso
•
Il tempo in cui esso viene perso
23
Classificazione :
• Emorragie esterne :
La fuoriuscita di sangue è visibile all’esterno da una
lesione della cute.
• Emorragie interne :
Il sangue si riversa all’interno del corpo e non si
vede uscire all’esterno.
• Emorragie esteriorizzate :
Il sangue emesso da una lesione all’interno del
corpo, esce all’esterno tramite un orifizio naturale.
24
Trattamento delle emorragie
esterne :
• Pressione diretta manuale sul punto di emorragia,
appena possibile con tampone e benda ( sostituire
le garze imbevute di sangue con tamponi puliti e
asciutti per essere sicuri di comprimere sul punto
esatto! )
• Punto di compressione a distanza.
• Laccio emostatico come ultima risorsa ( emorragie
non dominabili, amputazione, maxi emergenze).
25
Emorragie interne :
• Esistono spazi all’interno del corpo in grado
di contenere quantità di sangue sufficienti a
causare la morte della persona, senza che si
verifichi un emorragia visibile!
• Esempi : torace, bacino.
Frattura pelvica : 1000 – 2000 ml
Frattura di femore : 500 – 150 ml
Ematoma di 8 cm di diametro : 500ml
26
Emorragia interna :
Per rilevare un emorragia interna bisogna
valutare :
• Dinamica dell’evento
• Presenza di lesioni o ferite esterne associate
ad una eventuale interna
• Presenza di segni di lesione interna quali
lividi, gonfiori anomali
• Segni e sintomi dello shock
27
Nell’adulto la perdita del 25 – 40 % della
volemia mette a repentaglio la vita!
• Comprimere le emorragie visibili
• Trasportare il paziente disteso se possibile
con il capo leggermente abbassato
• Somministrare ossigeno ad alti flussi
• Monitorare i parametri vitali
• Assicurarsi un grosso accesso venoso
• Trasportare velocemente per un rapido
accesso in sala operatoria!
28
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