Comments
Description
Transcript
displasia congenita dell`anca
Deformità congenite • Anomalie anatomiche o strutturali da alterata embriogenesi • presenti alla nascita • talvolta diventano manifeste dopo la nascita Deformità congenite CAUSE • Alterazioni cromosomiche, 6% ( Sdr. Turner, Down) • Fattori ambientali, 7% (Sdr. fetale alcoolica o da idantoina) • Difetti di un singolo gene, 8% (Acondroplasia) • Eredità multifattoriale (fattori cromosomici+ambientali), 25% (displasia congenita dell’anca) • Eziologia sconosciuta, 54% Malf. cong. del rachide 1. 2. 3. 4. 5. Spondilo-lisi e Spondilo-listesi Emi-spondilo Schisi dell’arco vertebrale Spina bifida Sinostosi SPONDILO-LISI E LISTESI • La spondilolisi è una lisi dell’istmo vertebrale • Spondilolistesi = Spondilolisi con scivolamento del corpo vertebrale • Spec. interessata è L5 • Dolore alla palpazione in regione lombare Rx: proiezione obliqua: • immagine “ a cagnolino” (spondilolisi) • immagine “ a cagnolino” decapitato (spondilolistesi) Decapitazione Collare Spondilolistesi Trattamento •Conservativo: rinforzo della muscolatura addominale, corsetti semirigidi e tutori; •Chirurgico: stabilizzazione + fusione vertebrale. EMI-SPONDILO •Agenesia dei nuclei di ossificazione di metà vertebra • Vertebra a “cuneo” sul piano frontale scoliosi congenita EMI-SOMA • vertebra a “cuneo” sul piano sagittale cifosi congenita EMI-SPONDILO + EMI-SOMA cifoscoliosi nel 15% alterazioni neurologiche progressive, fino alla paraplegia. Emispondilo, emisoma Trattamento • Osservazione • Bustino ortopedico • Chirurgico: decompressione + artrodesi + stabilizzazione. SCHISI ARCO VERTEBRALE • Mancata fusione dell’arco vertebrale post. • ++ tratto lombo-sacrale; • Non è una alterazione grave • Asintomatica • Rx • Chirurgico solo se interessamento neurale (spina bifida). SPINA BIFIDA •Coinvolgimento neurale in caso di schisi; •++ a livello lombare, M:F=1:1, non sembra ereditaria; •Associata ad altre malformazioni corporee (piede torto, DCA). Forme principali: ++ meningocele (estroflessione attraverso la schisi di dura madre+aracnoide) Mielo-meningocele (dura madre + aracnoide + radici + midollo) Mielo-cisto-meningocele (mielomenigocele+dilatazione cistica ependimale+stiramento radici), Diagnosi •E.O.: -Spesso presente piccola fossetta in regione lombo-sacrale; -Talvolta ricoperta da ciuffi di peli; -Massa cistica palpabile molle-elastica; -Spesso associata a gravi deformità dei piedi, sindromi neurologiche sfinteriali ed agli arti inferiori, idrocefalia, paralisi flaccida, DCA. • Rx; R.M. • Trattamento Chirurgico: apertura del sacco, lisi degli elementi nervosi e loro riposizionamento, plastica della breccia ossea, plastica cutanea. SINOSTOSI •Fusione parziale o completa di due o più vertebre • Non esiste una localizzazione specifica: ++ al rachide cervicale. Diagnosi: •E.O.: - Asintomatica; -A volte gravi scoliosi e cifosi; -Se colpito il rachide toracico a volte alterazioni costali •Rx, T.C., R.M. • Correzione (anche chirurgica) della scoliosi o della cifosi. OSTEOGENESI IMPERFETTA O MALATTIA DALLE OSSA DI VETRO Difetto di sintesi del collagene di tipo I Ereditaria. Esistono diverse mutazioni +/- gravi, alcune trasmesse come autosomiche dominanti, altre come recessive. Quadri clinici di diversa gravità Sintomi: • fragilità ossea fratture • sclere blu • otosclerosi • denti malformati • alterazioni della cute • lassità legamentosa OSTEOGENESI IMPERFETTA PROGNOSI: variabile a seconda della gravità TERAPIA • Trattamento delle fratture • Correzione delle deformità • Prevenzione delle fratture (inchiodamenti endomidollari) ACONDROPLASIA •M=F • nanismo rizomelico • mutazione genetica autosomica dominante • proliferazione disorganizzata delle cellule della fisi, spec. la prossimale delle ossa lunghe (omero, femore, tibia) ACONDROPLASIA Caratteristiche cliniche: • nanismo (altezza circa 120-130 cm) • arti molto corti (< dei 2/3 della lunghezza normale) • cranio di + dimensioni,fronte prominente, depressione radice del naso • mani corte e larghe (dita stessa lunghezza (mano a spatola) • lunghezza della colonna quasi normale • femore varo • accentuata lordosi lombare • non deficit riproduttivi • non deficit intellettivi. Prognosi: non alterazioni della sopravvivenza. Acondroplasia TERAPIA CHIRURGICA • allungamento degli arti • decompressione nella stenosi vertebrale • artrodesi nella cifosi toracolombare DISPLASIA CONGENITA DELL’ANCA • Complesso di anomalie di sviluppo e di conformazione dei componenti articolari dell’anca • Perdita dei normali rapporti articolari Displasia congenita dell’anca • Familiarità (25% dei casi) • Sesso: 4-8 volte + frequente nelle donne • Parti podalici ( 10 volte + frequente) DISPLASIA CONGENITA DELL’ANCA • Malformazioni embrionarie (3% delle displasie) o teratologiche il processo patologico inizia nei primi mesi di vita endouterina Spesso associate ad altre malformazioni • Malformazioni fetali il processo patologico inizia al 6° - 7° mese di vita intrauterina 8 – 12 settimane 12 - 26 settimane 26 - 40 settim. Presentazione podalica Estensione brusca delle anche con parto distocico Diagnosi • Anamnesi familiare positiva Rigidità in flesso-abduzione (più evidente con la crescita) “ Scatto di Ortolani” (per 3-4 mesi dalla nascita) Anca lussabile (- grave) Anca lussata (+grave) Diagnosi certa • Esame ecografico • Esame radiografico Ecografia Da fare sempre alla nascita • nelle anche a rischio (familiarità, parti gemellari, oligoidramnios, parti podalici, altre malformazioni ) • in presenza del segno dello scatto • Essenziale nel monitoraggio delle anche displasiche Triade di Putti (3°/4° mese dalla nascita) 1. Obliquita del tetto cotiloideo (sup. a 30°) 2. Ritardata comparsa del nucleo cefalico o evidente ipoplasia 3. Diastasi dell’epifisi dal bacino e suo risalimento Anatomia patologica • ipoplasia dell’acetabolo • cercine cotiloideo interposto • capsula articolare deformata a clessidra • valgismo ed antiversione del collo femorale Trattamento • Pannoloni nelle prime 2-3 settimane di vita • Divaricatori • Riduzione cruenta dell’articolazione coxo-femorale. Trattamento nelle prime settimane 1a posizione 2a posizione Nei primi mesi di vita trattamento con divaricatori Trattamento con Bretelle di Pavlik Riduzione cruenta Via di Smith - Petersen Via di Ludloff A.F., f. Ludloff, all’età di 7 mesi Riduzione cruenta Le osteotomie di derotazione +/varizzazione Procedere precocemente permette uno sviluppo armonioso del cotile e della testa A.F., f. Osteotomie A.F., f. Osteotomie Osteotomie del bacino (Salter) Osteotomia di Salter Triplice osteotomia PIEDE TORTO CONGENITO EPIDEMIOLOGIA • E’ la deformità più frequente del piede ( 1:1000) • bilaterale nel 50 – 60 % dei casi • più frequente nei maschi (m/f = 2/1) • incidenza familiare EZIOPATOGENESI • Teoria meccanica • Teoria embrionale • Teoria neuromuscolare Eziopatogenesi TEORIA MECCANICA Vizio posturale all’interno dell’utero materno (compatibile con i PTC di 1° ) Neonato subito dopo il parto Ippocrate, Parker (1884), Nutt (1925), D.Brown (1933) Eziopatogenesi TEORIA EMBRIONALE Le alterazioni dello zigote producono un blocco della torsione e rotazione del piede Eziopatogenesi TEORIA NEUROMUSCOLARE Squilibrio muscolare fra m. eversori e m. inversori Withe (1929), Isaacs (1977), Turra (1982) Equinismo Varismo Supinazione T.Tibiale post. T.Achille T.Tibiale post. ASTRAGALO Alterazioni strutturali angolo di declinazione CALCAGNO • alterazioni strutturali assenti • variazioni posturali che seguono le alterazioni astragaliche “rulla” (supina) “beccheggia” (equinismo) “vira” (varismo) (Farabeuf) Il calcagno ruota all’interno si pone sotto l’astragalo SCAFOIDE Ruota all’interno fino a formare con la testa dell’astragalo un angolo di 90° raggiungendo il malleolo interno Sublussazione scafoide con scopertura superficie est.dell’astragalo Angolo di divergenza astragalo - calcaneale (di Kite) : v.n. 25° - 30° Dorsiflessione Piede torto Piede normale Piede torto Equinismo Piede normale CLASSIFICAZIONE ITALIANA Manes – Costa – Innao, 1973 1° Grado : equinismo,varismo e supinazione < 25° (piedi flessibili correggibili con trattamento incr. o cruento a bassa aggressività) 2° Grado : equinismo,varismo e supinazione fra 25° e 45° (parzialmente correggibile) 3° Grado : equinismo,varismo e supinazione superiore a 45° (non correggibile) Manipolazioni GESSI CORRETTIVI • Correggono varismo e supinazione • Non correggono l’equinismo • Vanno rinnovati a intervalli ravvicinati (crescita rapida) • Necessario nursing accurato (disturbi di circolo, piaghe da decubito) LIBERAZIONE POSTERIORE • Corregge equinismo e supinazione • Non corregge varismo e sublussazione astragalo - scafoidea Tutore di Denis Browne SCARPE CORRETTIVE • Confezionate su misura • Supportano sia il trattamento incruento che cruento • Devono essere prescritte fino alla pubertà (12 – 14 anni) PTC non trattato all’età di 3 anni “L’insuccesso del trattamento del PTC non è legato al metodo ma al piede” Lelièvre Un trattamento inadeguato produce cattivi risultati Malf. cong. arti superiori ed inferiori A-Amelia B- Focomelia C- Emimelia trasversa D- Emimelia longitudinale AMELIA: mancanza totale o subtotale di uno o più arti. L’amelia crurale compromette sempre la cintura pelvica con mancanza dell’emibacino. FOCOMELIA (arto tipo foca): assenza congenita del segmento prossimale di un arto •Nella forma tipica mancano avambraccio e braccio con la mano unita alla spalla; • Fattori esogeni ne possono determinare l’insorgenza (talidomide). EMIMELIA TRASVERSA: manca la parte distale di un arto, mentre quella prossimale è un moncone che ricorda un’amputazione. • Gli arti superiori interessati con una frequenza 10 volte maggiore EMIMELIA LONGITUDINALE: assenza congenita di uno dei raggi ossei dell’avambraccio e della gamba. • più frequente all’arto inf., spesso con aplasia del perone • all’arto superiore spesso mancano radio e raggi digitali corrispondenti con deviazione della mano •SINDATTILIA: fusione parziale di due o più dita, M:F=2,5:1, spesso bilaterale, cutanea o ossea; •OLIGODATTILIA: riduzione numerica di uno o più raggi digitali, più interessare anche le ossa del metacarpo e carpo, localizzazione spesso radiale; •POLIDATTILIA: aumento numerico dei raggi scheletrici della mano, mono-bilaterale, più frequentemente raddoppiamento del pollice.