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Gravidanza

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Gravidanza
La fecondazione




Gli spermatozoi raggiungono l’ovocita,
tramite l’eiaculazione, nel terzo distale della
tuba.
Capacitazione
Fecondazione
Formazione dello zigote
L’inizio della gravidanza
QuickTim eᆰ e un
decom pr essor e TIFF (LZW)
sono necessar i per visualizzar e quest 'im m agine.
Lo zigote

Ha patrimonio cromosomico diploide, 46
cromosomi (23 materni, 23 paterni)
uovo 23x + spermatozoo 23y = Zigote 46xy (maschio)
uovo 23x + spermatozoo 23x = Zigote 46xx (femmina)


Lo zigote dopo la fecondazione diventa
impenetrabile agli altri spermatozoi.
Lo stato di zigote dura poco, inizia
immediatamente la prima mitosi.
L’annidamento


Dopo la fecondazione l’uovo migra dalla tuba
alla cavità uterina
Morula (fig.1)
L’annidamento


Trofoblasto
Blastocisti (fig.2)
L’annidamento

Annidamento (circa 7 giorni dopo la
fecondazione) (fig.3)

Formazione decidua
Terminologie






La gravidanza viene calcolata in settimane e giorni, non
in mesi.
Età concezionale:durata della gravidanza dal momento
dell’ovulazione.
Età gestazionale: durata della gravidanza dal primo
giorno dell’ultima mestruazione
Durata gravidanza fisiologica: 40 settimane età
gestazionale (38 per età concezionale)
Embrione: prodotto del concepimento a partire dalla
fecondazione fino all’ottava settimana di sviluppo.
Feto: dall’ottava settimana di sviluppo fino al termine.
Sviluppo dell’embrione e del feto

Fig.4
Sviluppo dell’embrione e del feto

Fig.5
Sviluppo dell’embrione e del feto




7 settimane dall’UM: abozzi arti, cordone
ombelicale formato,BCF.
10 sett.: abozzi delle ossa, dei muscoli,nervi
e grossi vasi. Pesa 2-3 grammi, lung. 25mm.
12 sett.: sono riconoscibili gli occhi e gli arti
presentano movimenti attivi. Differenziazione
genitali interni.
16 sett.: differenziazione genitali esterni.
L’intestino contiene meconio.
Sviluppo dell’embrione e del feto





20 sett.: MAF avvertiti. Vernice caseosa, il rene
inizia la sua funzione escretrice.
24 sett.: si formano i primi depositi adiposi.
Formazione della maggior parte dei bronchioli.
28 sett.: si individuano gli alveoli e il surfactante
comincia ad essere prodotto.
36 sett.il corpo assume forme rotondeggianti per
la disposizione del grasso sottocutaneo.
40 sett.: ha raggiunto la maturità.
DIAGNOSI PRENATALE

In rapporto all’epoca gestazionale in cui viene
effettuata, la diagnosi prenatale può essere:
→PRECOCE(nella prima metà della gravidanza);
→TARDIVA(nella seconda metà della
gravidanza).
Un evento patologico che insorge nella fase
dell’embriogenesi può provocare l’aborto oppure
una malformazione congenita più meno complessa,
o può anche non danneggiare l’embrione in maniera
dimostrabile. Un evento patologico che invece
insorge durante la fase della fetogenesi può
produrre una lesione organica o un’anomalia
funzionale transitoria o permanente, o può non
produrre alcun effetto nocivo e dimostrabile.
DIAGNOSI PRENATALE
ALCUNE TECNICHE DIDIAGNOSI PRENATALE
→TECNICHE NON INVASIVE:
 Ecografia Test Biochimici: -Test Combinato -Tri Test
→TECNICHE INVASIVE:
 Amniocentesi Villocentesi Funicolocentesi
La maggior parte delle tecniche di indagine non sono esenti da
rischio e per tanto sono da riservare a casi selezionati.
E’possibile dunque differenziare le tecniche di diagnosi
prenatale in:
DIAGNOSI PRENATALE

ECOGRAFIE RACCOMANDATE ECOGRAFIA
2°TRIMESTRE(19a-21asettimana)
Esame che, oltre alla biometria (misurazione delle parti
corporee fetali), si incentra sull’esame accurato della
morfologia del feto e dei suoi annessi (placenta e
funicolo), Essa dovrebbe idealmente prevedere la
valutazione di tutti gli organi ecograficamente
studiabili al fine di rilevarne eventuali anomalie
(malformazioni).
sono
DIAGNOSI PRENATALE
Prelievo di liquido amniotico per mezzo di
un ago inserito nell'utero e nella cavita'
amniotica attraverso la parete addominale
della gestante. Viene effettuata generalmente intorno
alla 16°settimana di epoca gestazionale.
AMNIOCENTESI
Il prelievo del liquido amniotico, a fine diagnostico, può
essere effettuato, con scopi diversi, precocemente o
tardivamente nel corso della gravidanza. Esso permette
QuickTim eᆰ e un
decom pr essor e TIFF (LZW)
di esaminare le cellule fetali in esso sospese per
necessar i per visualizzar e quest 'im m agine.
effettuare l'esame del cariotipo del feto, cioèl'analisi dei
cromosomi fetali per escludere malattie del tipoo
Sindrome di Down (Trisomia21). L’amniocentesi può
contribuire ad individuare altre anomalie cromosomiche,
disturbi legati al sesso, malattie metaboliche o anomalie
dello sviluppo. Con l'amniocentesi precoce si possono
individuare anche malformazioni del tubo neurale
attraverso il dosaggio
dell'alfa-feto proteina

ECOGRAFIE RACCOMANDATE ECOGRAFIA
3°TRIMESTRE(30a-32asettimana)
L'importanza di questa ecografia risiede in primo luogo
nella biometria fetale. Le misure dei fondamentali
parametri (diametro biparietale, circonferenza
cranica, circonferenza addominale, femore) vengono
messe a confronto con quelle rilevate nel secondo
trimestre al fine di escludere una patologia
dell'accrescimento fetale, sia nel senso di un ritardo
(iposviluppo) sia nel senso di un eccesso
(macrosomia). Nell'ecografia del terzo trimestre non
bisogna perdere di vista, ancora una volta, la
morfologia fetale.
Gli annessi ovulari




La Placenta
Il funicolo ombelicale (2 arterie e 1 vena)
Le membrane ovulari (corion e amnios): racchiudono la
cavità amniotica. La rottura delle membrane crea
condizione favorente la risalita di germi che possono
determinare infezioni, inoltre è fattore scatenante dal
travaglio di parto.
Il liquido amniotico: protegge il feto da urti meccanici,
garantisce temperatura costante, agevola i movimenti,
partecipa a molti processi metabolici.
Gli annessi ovulari
La placenta
E’ un organo che serve per gli scambi
materno fetali, la nutrizione del feto e
presenta anche un’attività endocrina
importante. Origina dal tessuto trofoblastico
della blastocisti nella porzione che ha
permesso l’annidamento. L’unità funzionale
della placenta è il villo.
La placenta
La placenta
La placenta ha una forma discoide delimitata
da due facce:
 FACCIA MATERNA: aderisce alla parete
uterina ed è dunque rivolta verso la decidua
(piatto basale). È formata dalla decidua
basale e si presenta irregolare per la
presenza di lobulazioni dette cotiledoni
 FACCIA FETALE: è rivolta verso la cavità
uterina, quindi verso il feto ed è rivestita
dall’amnios (piatto coriale). La sua porzione
più estesa è costituita dai villi che pescano
nello spazio intervilloso e nel sangue
materno. Si presenta come una superficie
liscia.
QuickTim eᆰ e un
decom pressore TIFF (LZW)
sono necessari per visualizzare quest'im m agine.
DIAGNOSI DI GRAVIDANZA

SEGNI DI PRESUNZIONE:sono quelli che si verificano al di
fuori della sfera dei genitali.
Fenomeni simpatici (nausea, vomito ecc)
Aumento di volume dell’addome
Comparsa di zone di ipercromia cutanea

SEGNI DI PROBABILITA’: sono quelli che si verificano a
livello dell’apparato genitale.
Amenorrea
Modificazioni delle mammelle
Congestione e colorazione livida delle mucose
Modificazioni dei forma volume e consistenza dell’utero

SEGNI DI CERTEZZA: sono quelli direttamente connessi
alla presenza dell’embrione o del feto.
Visualizzazione ecografica dell’embrione o feto
Percezione di MAF e BCE o BCF
Positività alle prove immunologiche di gravidanza
DIAGNOSI DI GRAVIDANZA





Raccolta dell’anamnesi
Ispezione
Palpazione
Ascoltazione
Esplorazione vaginale
Anmnesi ostetrica:
Si viene a conoscenza di alcuni segni di presunzione e
uno dei più importanti segni di probabilità:
l’amenorrea
L’anamnesi ostetrica deve essere inoltre completata
dalla rilevazione di altri molti dati concernenti la
donna gravida, la sua famiglia il suo stato socioeconomico in modo da raccogliere le informazioni
sufficienti per definire se la gravidanza è a :
 Basso rischio
 Medio rischio
 Alto rischio
PALPAZIONE:
La palpazione ostetrica si esegue con la gestante
in posizione supina. Fino alla 20°settimana di
gestazione, l’utero ha contorni tondeggianti,
assume poi una forma ovoidale. La sua
consistenza pastosa e tende talvolta ad indurirsi
durante le manovre di palpazione. Il livello
massimo del fondo uterino, poco al di sotto
dell’apofisi xifoide, viene raggiunto verso la 38°
settimana. Successivamente si verifica un lieve
abbassamento del fondo uterino sia per il
rilassamento della parete addominale, sia per
l’iniziale impegno della parte presentata.
ISPEZIONE
•Si valuta l’altezza
del fondo uterino
che dà una stima
delle sett. Gi
gestazione
•La presenza di
strie gravidiche
•Pregresse cicatrici
QuickTim eᆰ e un
decom pressore TIFF (LZW)
sono necessari per visualizzare quest'im m agine.
Quando il feto ha raggiunto un notevole sviluppo, ossia dopo la
26°-28° settimana di gestazione, si possono stabilire con la
palpazione alcuni dati importanti applicando le Manovre
diLeopold:
1°
MANOVRA: livello del fondo
uterino;
2°
MANOVRA:situazione fetale
(longitudinale, trasversao obliqua);
3°
MANOVRA:valutazione della parte
presentata (mobile o impegnata) e
diagnosi di presentazione (testa o
podice);
4°MANOVRA:
parte presentata
grado di discesa della
QuickTim eᆰ e un
decom pressore TIFF (LZW)
sono necessari per visualizzare quest'im m agine.
ASCULTAZIONE:
STETOSCOPIO OSTETRICO
QuickTim eᆰ e un
decom pressore TIFF (LZW) Permette l’ascultazione del b.c.f. dalla 22a
sono necessari per visualizzare quest'im m agine.
settimana di gestazione
RILEVATORE AD ULTRASUONI
(effetto Doppler)
Permette l’ascultazione del b.c.f.
dalla 10a-12asettimana di
gestazione
QuickTim eᆰ e un
decom pr essor e TIFF (LZW)
sono necessar i per visualizzar e quest'im m
Funzioni placentari



Organo di scambio
Organo barriera
Ghiandola endocrina:
- HCG
- HPL
- Estrogeni
- Progesterone
Modificazioni organi ed apparati in
gravidanza









Sangue
Apparato cardiocircolatorio
Apparato respiratorio
Apparato urinario
Cute
Apparato muscolo-scheletrico
Apparato digerente
Apparato genitale
Mammelle
Modificazioni uterine in gravidanza
Ruolo passivo: contenitore
 Ruolo attivo: espulsione
Le modificazioni dipendono dallo sviluppo
uterino e dalla regolare attività ormonale,
circolatoria e metabolica.
 Modificazioni del corpo uterino
 Modificazioni dell’istmo
 Modificazioni del collo

Gli ormoni in gravidanza








Gonadotropina corionica umana (HCG)
Ormone lattogeno placentare (hPL)
Tireotropina corionica (hCT)
Progesterone
Estrogeni
Gonadotropine ipofisarie (FSH-LH)
Prolattina (PRL)
Relaxina
Modificazioni endocrine in gravidanza






Ipofisi
Ovaio
Tiroide
Parotidi
Surrene
Pancreas endocrino
Sistema neurovegetativo








Nausea e vomito
Scialorrea e ptialismo
Pica
Voglie
Alterazioni dell’appetito
Lipotimie
Modificazione del carattere
Astenia e disturbi del sonno
Metabolismo in gravidanza





Basale
Proteico
Glucidico
Lipidico
Acqua e Sali minerali
Aumento ponderale
Diagnosi di gravidanza



Segni di presunzione: non riguardano l’apparato
genitale. Nausea, vomito, aumento volume
addominale, minzioni frequenti,
iperpigmentazione cutanea.
Segni di probabilità: legati all’apparato genitale.
Amenorrea, tensione mammaria, segno di
Chadwick, aumento volume uterino, segno di
Hegar.
Segni di certezza: derivanti dalla presenza
dell’embrione. BCF, MAF, HCG, riscontro
palpatorio parti fetali.
Indagini in gravidanza







Ecografia
Cardiotocografia
Villocentesi (10-12 sett.) Rischio aborto 3-4%
Amniocentesi (15-16 sett.) Rischio aborto
0.7%
amnioscopia
Esami ematochimici
Esame urine
Igiene in gravidanza












Igiene personale
Igiene intima
Igiene e cura della mammella e del capezzolo
Igiene del cavo orale
Abbigliamento
Attività sessuale
Esercizio fisico
Lavoro domestico
Attività lavorativa
Viaggi
Abitudini voluttuarie
Alimentazione
Assistenza infermieristica in gravidanza
Accertamento di base:
- anamnesi familiare
- anamnesi personale
 Accertamento mirato:
- anamnesi ostetrica: per conoscere il numero e l’esito di
gravidanze precedenti, delle modalità di espletamento
dei parti, problemi di sterilità e contraccezione.
Si stabilisce la data presunta del parto (regola di Neagele).
Visita ostetrica ed esplorazione vaginale.
Prescrizione esami di laboratorio.
L’infermiere collabora con l’ostetrica in queste valutazioni e
infonde alla donna un senso di sicurezza.

Obiettivi dell’assistenza infermieristica
Promuovere la fisiologicità della gravidanza e
rende la donna protagonista di tale periodo;
 Rilevare precocemente le complicanze;
 Preparare la donna e la coppia al parto e al
futuro ruolo di genitori.
L’assistenza prenatale si attua soprattutto nei
consultori e negli ambulatori ostetrici pubblici
e privati.

Possibili manifestazioni nel primo
trimestre









Nausea e vomito
Aumento della salivazione
Pollacchiuria
Seno teso e dolente
Gengivite
Aumento ponderale
Diminuzione del desiderio sessuale
Labilità emozionale
Segni premonitori di problemi più gravi: perdite
vaginali (ematiche o di liquido amniotico), febbre,
dolori, vomito persistente…
Interventi infermieristici









Nausea e vomito: alimentazione ricca di carboidrati alla
mattina. Pasti piccoli e frequenti.
Aumento della salivazione
Pollacchiuria: rassicurare, evitare di ingerire grosse
quantità di liquidi di sera.
Seno teso e dolente: reggiseno di cotone.
Gengivite: igiene accurata, colluttori astringenti
Aumento ponderale: l’incremento dovrebbe essere dopo
la 20 settimana, per un aumento complessivo di 12 kg.
Diminuzione del desiderio sessuale: supporto
emozionale valido.
Labilità emozionale: supporto emozionale valido.
Segni premonitori di problemi più gravi: valutare ed
avvisare l’ostetrica o il medico.
Possibili manifestazioni nel secondo
trimestre










Leucorrea, prurito vulvare
Addome pesante
Varici arti inferiori, vulvari ed emorroidi
Anemia fisiologica della gravidanza
Diversa pigmentazione della pelle del volto e della linea
alba
Smagliature
Stipsi
Infezioni delle vie urinarie
Contrazioni uterine rare, indolori, intermittenti.
Disturbi gravi: cefalea, edemi, disturbi della vista,
riduzione della diuresi, contrazioni uterine dolorose,
perdite vaginali.
Interventi infermieristici
Leucorrea, prurito vulvare: igiene intima con sostanze a pH
acido, utilizzo di fibre naturali.
 Addome pesante: abiti comodi e scarpe basse
 Varici arti inferiori, vulvari ed emorroidi: calze elastiche,
indicazioni posturali, impacchi di ghiaccio per le emorroidi
 Anemia fisiologica della gravidanza: alimenti ricchi di ferro.
 Diversa pigmentazione della pelle del volto e della linea alba
 Smagliature: utilizzo di creme grasse
 Stipsi: rimedi naturali (crusca,fibre, acqua, glicerina supposte)
 Infezioni delle vie urinarie: riposo sul fianco.
 Contrazioni uterine rare, indolori, intermittenti.
 Disturbi gravi: avvisare l’ostetrica o il medico.
Insegnare alla donna a preparare i capezzoli per l’allattamento.

Possibili manifestazioni nel terzo trimestre









Senso di apprensione per il parto
Astenia
La donna può svenire quando è in posizione supina
Ridotta attrazione sessuale
Pirosi gastrica
Respirazione faticosa (dopo la 38 settimana l’utero si
abbassa e migliora la sintomatologia)
La donna diventa impaziente di porre fine alla
gravidanza
Insorge il travaglio di parto
Disturbi gravi: cefalea, edemi, disturbi della vista,
riduzione della diuresi, contrazioni uterine dolorose,
perdite vaginali.
Interventi infermieristici









Senso di apprensione per il parto: ridurre l’ansia (corso di
preparazione al parto)
Astenia: (riposo e passeggiate) Sconsigliare viaggi lunghi.
La donna può svenire quando è in posizione supina: spiegare il
motivo e consigliare posizione laterale
Ridotta attrazione sessuale: fenomeno normale, assecondare i
desideri
Pirosi gastrica: assumere piccole quantità di cibo, posizione
seduta dopo i pasti
Respirazione faticosa (dopo la 38 settimana l’utero si abbassa e
migliora la sintomatologia): evitare sforzi fisici
La donna diventa impaziente di porre fine alla gravidanza
Insorge il travaglio di parto: insegnare alla donna come
riconoscere l’inizio del travaglio di parto
Disturbi gravi: avvisare l’ostetrica o il medico.
Le cause del parto








Fattori nervosi
Fattori meccanici
Fattori ambientali
Fattori fetali
Prostaglandine
Ossitocina
Estrogeni
Progesterone
I fattori del parto



Il canale
Il corpo mobile
La forza
Durante il parto il corpo mobile attraversa il
canale, sotto l’azione della forza
Il canale
È rappresentato dal cingolo osseo del piccolo bacino
rivestito dalle sue parti molli. Il suo asse è curvilineo
con concavità anteriore.
 Il canale osseo è costituito dal piccolo bacino che
rappresenta la porzione caudale del bacino osseo;
la porzione craniale è rappresentata dal grande
bacino ed il limite tra le due porzioni è costituito
dallo stretto superiore.
-stretto superiore
-scavo pelvico
-stretto inferiore
 Parti molli
Il corpo mobile
Il cranio del feto è costituito da squame
incompletamente ossificate, unite da una
lamina cartillagineo-membranosa, che
consente una certa mobilità. Ciò conferisce
plasicità.
Il corpo mobile



Suture (sagitale, frontale, coronaria, lomboidea,
temporali)
Fontanelle (bregmatica, occipitale, pteriche, asteriche)
Diametri (sottoccipito-bregmatico, biparietale, occipito
frontale,sopreoccipito mentoniero, sottomento
bregmatico)
Il corpo mobile




Riduzione relativa: riduzione di un diametro
compensata dall’allungamento di un altro.
Riduzione assoluta: riduzione di un diametro
senza compenso.
Riduzione diretta: (relativa +assoluta)
Riduzione indiretta: sostituzione di un
diametro meno favorevole con una più
favorevole all’impegno tramite modificazioni
dell’atteggiamento fetale.
La forza


Contrazione della muscolatura uterina:
involontarie, peristaltiche ed intermittenti,
dolorose. L’attività contrattile è involontaria. Il
dolore è provocato dallo stiramento delle
strutture muscolari del collo dell’utero e del
segmento uterino inferiore, dalla compressione
delle terminazioni nervose intramiometriali,
dall’ipossia sulle fibrocellule muscolari e dalla
sollecitazione meccanica sul peritoneo.
Forze ausiliarie del parto (torchio
diaframmatico) volontarie.
Rapporti tra feto e canale da parto


Intrinseci: atteggiamento fetale (le relazioni
che le parti del corpo fetale assumono tra
loro)
Estrinseci: (relazione tra corpo fetale, utero e
bacino materno)
- situazione
- presentazione
- posizione
- livello della parte presentata
Fenomeni del parto

Fenomeni dinamici (materni): modifiche del
canale da parto per effetto del passaggio del
feto.
- espansione segmento uterino inferiore
- appianamento e dilatazione del collo uterino
- formazione borsa amniocoriale e rottura
delle membrane
- distensione della vagina, perineo e vulva
Fenomeni del parto

Fenomeni meccanici (materno-fetali):
- riduzione e impegno della parte presentata
nello stretto superiore
- progressione
- rotazione interna
- disimpegno della parte presentata
- rotazione esterna o restituzione
- espulsione totale del feto
Fenomeni del parto

Fenomeni plastici (fetali):
nell’attraversare il canale da parto il feto
subisce delle modificazioni che interessano
soprattutto la parte presentata.
Tali fenomeni permangono per un certo
tempo anche dopo la nascita.
- tumore da parto
- cefaloematoma
Periodi del parto
Prodromico
- fenomeni dinamici: riduzione segmento
uterino inferiore, appianamento collo uterino.
- fenomeni meccanici: riduzione e impegno
della parte presentata.
Contrazioni ritmiche e fastidiose.
- espulsione tappo mucoso
- possibile marcatura

Periodi del parto
Dilatante
- fenomeni dinamici: dilatazione collo uterino,
formazione borsa amniotica (eventuale rottura),
distensione vaginale.
- fenomeni meccanici: progressione parte
presentata.
Fase attiva della dilatazione cervicale. Le contrazioni
diventano sempre più valide, frequenti e prolungate.
Si svolge la maggior parte dei fenomeni dinamici.
A dilatazione completa del collo uterino, inizia il
periodo espulsivo.

Periodi del parto
Espulsivo:
- fenomeni dinamici: distensione perineo e vulva.
- fenomeni meccanici: rotazione interna, espulsione
parte presentata, rotazione esterna, espulsione
corpo fetale.
Contrazioni uterine ravvicinate, intense e prolungate
che si associano alle spinte volontarie dei muscoli
del torchio addominale.
Si svolge la maggior parte dei fenomeni meccanici.

Periodi del parto

Secondamento:
espulsione o estrazione degli annessi fetali
dall’organismo materno, dopo espulsione del
feto.
- distacco placentare dalla sede di inserzione
e caduta sul segmento uterino inferiore.
- passaggio dal segmento uterino inferiore
alla vagina
- espulsione all’esterno
Assistenza infermieristica al travaglio di
parto (periodo prodromico e dilatante)
L’assistenza infermieristica in tale periodo deve
raggiungere l’obiettivo di mantenere una buona
condizione psicologica della donna, per
consentirne la partecipazione attiva; sorvegliare
l’andamento del travaglio di parto, in
collaborazione con l’ostetrica, per cogliere
eventuali complicanze.
Soddisfare i bisogni in cui la donna non è
autonoma.
Assistenza infermieristica al travaglio di
parto (periodo prodromico e dilatante)

Accertamento:
- chiedere se ha seguito un corso di preparazione al parto e alla
meternità
- verificare la presenza di sostegno emotivo (marito, amica,…)
- accertare la risposta emozionale della paziente
- accertare le condizioni fisiche, collaborando con l’ostetrica nella
raccolta dati sull’andamento della gravidanza attuale e di quelle
precedenti, per valutare se esistono condizioni cliniche pre-esistenti
che possono determinare condizioni di rischi per la madre e il feto.
- revisionare i referti di laboratorio eseguiti in precedenza
- aiutare l’ostetrica o il medico nella visita e nell’esplorazione
vaginale
- si valuteranno inoltre le caratteristiche delle contrazioni e del battito
cardiaco fetale tramite cardiotocografia o auscultazione
intermittente.
Possibili manifestazioni nel periodo
prodromico e dilatante





La donna spesso vive questo momento con
ansietà, agitazione
La donna può desiderare di camminare
Si possono verificare complicanze per quanto
riguarda la progressione della dilatazione cervicale e
per la discesa del feto nel canale da parto.
Possono comparire alterazioni del battito cardiaco
fetale
Si possono verificare episodi di vomito
Interventi infermieristici in travaglio di
parto
Ridurre lo stato ansioso
 Soddisfare i bisogni di alimentazione
 Soddisfare i bisogni di eliminazione
 Soddisfare i bisogno di igiene
 Favorire il movimento
 Controllare i parametri vitali
 Collaborare con l’ostetrica nell’auscultazione del battito cardiaco
fetale, durante le esplorazioni vaginali.
 Controllare perdite vaginali (sangue, liquido amniotico) e avvisare
immediatamente l’ostetrica
Tale condotta, accompagnata da un atteggiamento cordiale, empatico e
sincero nei confronti della coppia, servirà a ridurre il livello ansioso e
a far vivere e ricordare meglio tale questo momento.
N.B. non sono indicati l’uso routinario di clistere evacuativo e
tricotomia.

Assistenza infermieristica al travaglio di
parto (periodo espulsivo)

Obiettivi assistenziali: rendere la donna
collaborante, favorendo la sua tranquillità
psicologica.

Aiutare l’ostetrica nell’assistenza al parto
Interventi infermieristici in periodo
espulsivo




Previo consenso dell’ostetrica:
- assecondare la voglia di spingere della donna
- far assumere posizioni libere (evitare posizione
litotomica)
- assecondare i bisogni di eliminazione
- creare ambiente intimo e confortevole
Aiutare l’ostetrica nei posizionamento della donna
sul lettino da parto
Aiutare l’ostetrica nel preparare il campo sterile
Sostenere la coppia
Assistenza infermieristica al secondamento

Obiettivo: favorire l’attaccamento al seno
precoce del neonato

Sorvegliare il secondamento affinchè non
insorgano complicanze soprattutto di natura
emorragica.
Interventi infermieristici durante il
secondamento




Rilevare i parametri vitali
Assistere l’ostetrica nell’effettuare la sutura
perineale
Controllare le perdite
Favorire l’attaccamento al seno del neonato
Il post partum
Periodo della durata di due ore dall’espulsione
della placenta. Emostasi meccanica nella
zona di inserzione placentare.
Collaborare con l’ostetrica nel:
 controllo delle perdite vaginali
 controllo del globo di sicurezza
 controllo suture perineali
 controllo parametri vitali
Fisiologia e clinica del puerperio
È il periodo che inizia subito dopo l’espulsione
della placenta fino alla ripresa dell’attività
ovarica.
Durante questo periodo si completa la
regressione della maggior parte delle
modificazioni gravidiche a carico dei vari
organi e apparati.
Attivazione della funzione mammaria per
l’allattamento.
Fisiologia e clinica del puerperio
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Fenomeni locali:
- utero
- vagina, vulva e perineo
- parete addominale
Fenomeni generali:
- sistema nervoso
- apparato cardiocircolatorio
- apparato respiratorio
- apparato gastrointestinale
- apparato urinario
- temperatura e metabolismo
La lattazione
Assistenza, sorveglianza e interventi
infermieristici in puerperio (P.S. e T.C.)
Preliminare alla pianificazione è la raccolta dati.
Obiettivi assistenziali:
 Favorire l’involuzione uterina e la guarigione della
lesione placentare. Sorvegliare le perdite, valutare la
contrazione e i processi involutivi dell’utero.
 Favorire la guarigione delle lesioni vaginali, vulvari e
perineali. Igiene perineale. Sorveglianza della ferita.
 Favorire l’eliminazione urinaria e intestinale.
Favorire la minzione garantendo la privacy,
controllare i caratteri delle urine e annotarli. Favorire
l’evacuazione intestinale con la dieta, evitare
lassativi e clisteri.
Assistenza, sorveglianza e interventi
infermieristici in puerperio
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Mantenere un adeguata temperatura corporea. Controllo
della temperatura corporea.
Mantenere una corretta alimentazione. Equilibrata dal
punto di vista quantitativo che qualitativo. Se taglio
cesareo seguire i protocolli per l’alimentazione del
reparto.
Mantenere un adeguata cura del corpo. Favorire le cure
igieniche . Insegnare degli esercizi ginnici.
Mantenere una buona circolazione sanguigna. Possibile
insorgenza di varici. Favorire la mobilizzazione, valutare
la presenza di eventuali varici o familiarità.
Mantenere sonno e riposo adeguati. Consentire momenti
di rilassamento e di privacy tra madre, padre e bambino
Assistenza, sorveglianza e interventi
infermieristici in puerperio
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Favorire il legame genitori-bambino. Effettuare il rooming-in
Mantenere la tranquillità psicologica. Chiarire dubbi e rassicurare.
Favorire l’allattamento al seno.
Favorire la ripresa dell’attività sessuale ed impedire eventuali
gravidanze non desiderate. Consigliare la ripresa dei rapporti
sessuali dopo la visita di controllo (40 giorni dal parto), e comunque
una volta superati i problemi fisici e psichici. Informare la donna
della ripresa dell’attività ovarica ed eventuali metodi contraccettivi.
Evitare l’Isoimmunizzazione Materno Fetale da fattore Rh. Valutare il
fattore Rh della donna e del neonato. Se donna negativa e neonato
positivo, effettuare immunoprofilassi previo consenso.
Riconoscere segni e sintomi di possibili patologie (infezioni, frattura
costale, diastasi pubica, trombosi venosa profonda, embolia o
edema polmonare, DIC). Avvisare medico.
Assistenza infermieristica nel post
operatorio dei principali interventi ostetrici
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Revisione della cavità uterina
Taglio cesareo
Cerchiaggio
Laparoscopia
Laparotomia
Revisione della cavità uterina
Intervento per via vaginale con sedazione.
Indicazioni:
- Aborto completo, incompleto, ritenuto.
- Interruzione volontaria di gravidanza
(isterosuzione)
- Mola vescicolare
- Gravidanza extrauterina
- Iperplasia endometriale
Assistenza, sorveglianza e interventi
infermieristici post operatori
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Controllo funzioni vitali (T.A., F.C., F.R., stato di coscienza)
Controllo perdite vaginali
Evitare l’Isoimmunizzazione Materno Fetale da fattore Rh. Se donna
Rh negativa somministrare immunoprofilassi
Favorire una corretta alimentazione. Dopo 3 ore può riprendere
l’alimentazione.
Mantenere un adeguata temperatura corporea. Controllo della
temperatura corporea.
Mantenere un adeguata cura del corpo. Favorire le cure igieniche .
Mantenere una buona circolazione sanguigna. Favorire la
mobilizzazione.
Mantenere sonno e riposo adeguati. Consentire momenti di
rilassamento e di privacy tra donna e marito.
Mantenere la tranquillità psicologica. Chiarire dubbi e rassicurare.
Taglio cesareo
È un intervento chirurgico che consente l’estrazione del feto attraverso un’apertura
praticata sull’addome e sull’utero. L’incisione può essere longitudinale o
trasversale.
L’intervento può essere eseguito in anestesia generale o loco-regionale.
Si distingue in: conservatore o demolitore.
Cause:
Sproporzione feto pelvica
Placenta previa
Alterazioni cardiotocografiche
Prolasso del funicolo
Tumori pelvici previ
Indicazioni fetali
Presentazione podalica nelle nullipare
Precedente taglio cesareo
Alcune malattie materne
In generale il taglio cesareo viene effettuato quando il parto per via vaginale è
impossibile o comporta rischi elevati per madre e feto.
Interventi infermieristici pre-operatori
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Rassicurare la paziente
Eseguire tricotomia
Posizionare catetere vescicale
Incanulare vena periferica ed iniziare idratazione
Togliere tutti gli indumenti, monili e smalti alla donna
e coprirla con camice
Auscultare il BCF
Accompagnare in sala operatoria
Raccogliere dati circa eventuali allergie
Predisporre materiale per l’assistenza al neonato
Aiutare il personale della sala operatoria
Interventi infermieristici nel postoperatorio
Sono da considerarsi tutti gli obiettivi e gli
interventi assistenziali previsti per il
puerperio.
Andranno inoltre considerati tutti gli obiettivi e
gli interventi assistenziali relativi ad un
decorso post-operatorio.
Interventi laparoscopici
Interventi in scopia, cioè sotto guida ottica,
attraverso aperture praticate sulla parete
addominale nelle quali si inseriscono degli
accessi da cui operare.
Cause:
- Gravidanza extauterina
- Esplorativa, diagnostica
- Cause ginecologiche
Assistenza, sorveglianza e interventi
infermieristici post operatori laparoscopia
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Controllo funzioni vitali (T.A., F.C., F.R., stato di coscienza)
Controllo perdite vaginali
Controllo ferita e drenaggi
Favorire eliminazione urinaria e intestinale
Se gravida evitare l’Isoimmunizzazione Materno Fetale da fattore
Rh. Se donna Rh negativa somministrare immunoprofilassi
Favorire una corretta alimentazione.
Mantenere un adeguata temperatura corporea. Controllo della
temperatura corporea.
Mantenere un adeguata cura del corpo. Favorire le cure igieniche .
Mantenere una buona circolazione sanguigna. Favorire la
mobilizzazione.
Controllo e gestione del dolore
Mantenere sonno e riposo adeguati. Consentire momenti di
rilassamento e di privacy tra donna e marito.
Mantenere la tranquillità psicologica. Chiarire dubbi e rassicurare.
Intrventi laparotomici
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Interventi eseguiti con un incisione sull’addome che
può essere o trasversale o longitidinale.
Vi sono varie indicazioni, in base alle quali gli
interventi possibili sono:
Isterectomia
Asportazione di fibromi uterini
Annessiectomia
Salpingotomia
Asportazione masse pelviche
Assistenza, sorveglianza e interventi
infermieristici post operatori laparoscopia
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Controllo funzioni vitali (T.A., F.C., F.R., stato di coscienza)
Controllo ferita e drenaggi
Favorire eliminazione urinaria e intestinale
Controllo perdite vaginali
Se gravida evitare l’Isoimmunizzazione Materno Fetale da fattore
Rh. Se donna Rh negativa somministrare immunoprofilassi
Favorire una corretta alimentazione.
Mantenere un adeguata temperatura corporea. Controllo della
temperatura corporea.
Mantenere un adeguata cura del corpo. Favorire le cure igieniche .
Mantenere una buona circolazione sanguigna. Favorire la
mobilizzazione.
Controllo e gestione del dolore
Mantenere sonno e riposo adeguati. Consentire momenti di
rilassamento e di privacy tra donna e marito.
Mantenere la tranquillità psicologica. Chiarire dubbi e rassicurare.
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