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2 giugno 1946
L’Italia intera è convocata per il
referendum istituzionale e per
l’elezione dei membri dell’Assemblea
costituente
L’Italia al voto
Referendum Istituzionale
Dopo l’unità d’Italia , il
popolo è chiamato a
scegliere una nuova forma
istituzionale da applicare
al regno:
• Monarchia
• Repubblica
I risultati furono inaspettati :
Monarchia 45,70 %
Repubblica 54,30%
Per la prima volta il
suffragio è universale:
il voto è libero e
rappresentativo
I risultati evidenziano
una spaccatura :
- Nord :
maggioranza repubblicana
-Sud :
maggioranza monarchica
MODALITA’ DI ELEZIONE
DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE
• Sistema Proporzionale
Il sistema proporzionale In Italia era
formato da 32 collegi :
consiste nell'assegnazione dei seggi in
circoscrizioni elettorali plurinominali
(con più candidati per ogni lista) in
proporzione ai voti ottenuti
In ogni collegio i partiti non presentano
un solo candidato, ma una lista di
candidati che può comprenderne tanti
quanti sono i seggi in palio in quel
collegio.
• Suffragio universale Totale
Nel 1946 si svolsero le prime
elezioni a suffragio universale
per uomini e donne (la prima
occasione di voto in assoluto
per le donne in Italia). I
votanti dovevano avere
compiuto la maggiore età (21
anni inizialmente, e 18 anni a
partire dal 1975).
Risultati delle elezioni dei 556 membri
dell’Assemblea Costituente del 2 giugno 1946
PARTITO
VOTI %
SEGGI
Democrazia Cristiana (DC)
Partito Socialista (PSIUP)
Partito comunista (PCI)
Unione Democratica Nazionale
Fronte dell’Uomo Qualunque
Partito repubblicano
Blocco Nazionale della Libertà
Partito d’Azione
Altre liste
37,2%
20%
18,7%
7,4%
5,4%
4,1%
2,9%
1,3%
2,3%
207
115
104
41
30
23
16
7
13
L’Assemblea costituente si insediò il 25 Giugno 1946 per poi rimanere in vigore
fino alla fine del 1947.
Il primo presidente dell’Assemblea
Costituente fu Giuseppe Saragat
ORGANIZZAZIONE
L’assemblea nominò al suo interno una
“Commissione per la Costituzione”
composta da 75 membri a loro volta divisi in 3
sottocommissioni
diritti e doveri dei cittadini
presieduta da
organizzazione
costituzionale dello Stato
presieduta da
Umberto Tupini (DC)
UmbertoTerracini (PCI)
rapporti economici e
sociali
presieduta da
Gustavo Ghidini (PSI)
un comitato più ristretto, “Il Comitato Dei Diciotto” si occupò di redigere la Costituzione
ratificare i trattati internazionali
di pace
eleggere il
Presidente della
Repubblica
(Enrico De Nicola)
redigere una nuova
carta costituzionale
COMPITI
votare la fiducia al
Governo
funzione
legislativa
approvare le leggi
di bilancio
Costituzione Italiana
“La costituzione di un’organizzazione definisce la sua forma,
struttura, attività, carattere e regole fondamentali”
La costituzione della Repubblica
Italiana è la legge fondamentale e
fondativa dello stato Italiano.
Fu approvata dall’Assemblea
Costituente il 22 dicembre del
1947 e promulgata dal capo
provvisorio dello Stato Enrico De
Nicola il 27 dicembre del 1947
ed entrò in vigore il 1° gennaio
del 1948.
La Costituzione italiana è una
costituzione
- scritta
- rigida ovvero è necessario un
procedimento parlamentare
aggravato per la riforma dei suoi
contenuti
- lunga perché non si limita a
indicare le norme sulle fonti del
diritto ma contiene disposizioni in
molti settori del vivere civile
- votata
- compromissoria perché frutto di
una particolare collaborazione tra
tutte le forze politiche uscenti dal
secondo conflitto mondiale
- democratica
- programmatica.
Struttura della costituzione
• Principi fondamentali (artt. 1-12)
• Parte prima: diritti e doveri dei cittadini (artt. 13-54)
• parte seconda: l'ordinamento della Repubblica (artt. 55-139)
• Disposizioni transitorie e finali (artt. I-XVIII)
La presentazione è stata realizzata dalla
V A
CESARETTI ANNA, CHELINI ELENA, DEL TREDICI GIULIA, DOMENICHINI TERESA, DONATI
LEONARDO, FONICIELLO NOEMI, LUPORINI LETIZIA, MARINO ALBERTO, MENICUCCI ELENA,
NERI FEDERICA, PIERETTI LETIZIA, PUCCI MARCO, ROTONDA KENZIA, TORRI JACOPO,
TROILO CHARLY, UNGARETTI LUCA, VANNELLI VALENTINA
Liceo scientifico “E.Majorana” Capannori
Prof. Guglielmo Santucci
Idea liberale
Idea democratica
Idea socialista
Idea cristiano-sociale
Libertà
religiosa
Libertà
economica
Libertà
politica
“ Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in
qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di
esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti
contrari al buon costume.” (Art.19)
“ L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con
l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla
dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni
perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e
coordinata a fini sociali.” (Art. 41)
“Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la
maggiore età. Il voto è personale ed uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è
dovere civico. […] Il diritto di voto non può essere limitato se non per
incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di
indegnità morale indicati dalla legge.” (Art. 48)
Lo Stato non ha il fine positivo di
rendere i cittadini moralmente
migliori, ma ha un fine negativo,
cioè quello di rimuovere gli
ostacoli che rendono possibile il
miglioramento morale. Lo Stato
liberale impedisce gli abusi di
potere (stato guardiano).
Ogni uomo resta titolare dei
diritti naturali e inalienabili che
non possono essere trasgrediti
dalle leggi (giusnaturalisti e John
Locke)
“ L’associazione civile è l’atto più volontario che ci sia al
mondo. Siccome ogni uomo nasce libero e padrone di sé,
nessuno può, con nessun pretesto, asservirlo senza il suo
consenso. Decidere che il figlio d’una schiava nasca schiavo
significa decidere che non nasca uomo.”
.
Rousseau da “Il contratto sociale”
I cittadini detengono il potere
sovrano e i politici sono
espressione del consenso
popolare.
Tutti i cittadini possono
partecipare all’elaborazione delle
leggi e lo Stato deve farne da
garante.
Esempi di articoli che fanno riferimento all’idea democratica (e quindi ai diritti
politici)
“ Tutti i cittadini dell’uno o
dell’altro sesso possono
accedere agli uffici pubblici e
alle cariche elettive in
condizioni di eguaglianza,
secondo i requisiti stabiliti
dalla legge […] ” Art.51
“ Sono elettori tutti i cittadini,
uomini e donne, che hanno
raggiunto la maggiore età. Il
voto è personale ed uguale,
libero e segreto. Il suo
esercizio è dovere civico […] ”
.
Art.48
E’ un’uguaglianza concreta, non
solo basata su aspetti politici, ma
anche sociali cioè un’uguaglianza
di classe che mette tutti i cittadini
in condizione di avere
effettivamente e completamente gli
stessi diritti e gli stessi doveri.
“[…]E’ compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando
di fatto la libertà e l’eguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e
l’effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione
politica, economica e sociale del
Paese.” ( Art. 3 )
Per garantire un benessere
collettivo ed eliminare la
disuguaglianza economica
sarebbe necessario abolire
parzialmente o totalmente la
proprietà privata.
Questo ideale è espressione del
collettivismo e si riscontra nel
favorire la formazione della
società cooperativa.
“La Repubblica riconosce la
funzione sociale della
cooperazione a carattere di
mutualità e senza fini di
speculazione privata.[…]”
(Art.45)
Lo Stato deve mettere tutti i
cittadini in condizione di lavorare
“L’Italia è una Repubblica
democratica, fondata sul lavoro.
[...]” (Art.1)
“La Repubblica riconosce a tutti i
cittadini il diritto al lavoro e
promuove le condizioni che rendono
effettivo questo diritto. [...]” (Art.4)
Altri esempi che trattano di questo
concetto si possono riscontrare nei
seguenti articoli:
-Art.35 -> tutela del lavoro
-Art.36 -> tutela delle condizioni di
lavoro degli operai
-Art.37 -> parità di diritti tra
lavoratori e lavoratrici e tutela del
lavoro minorile
-Art.39 -> libertà sindacale
-Art.40 -> diritto allo sciopero
Stato assistenziale (Welfare State):
garante dell’uguaglianza sostanziale e
promotore dello sviluppo economico.
“Ogni cittadino inabile al lavoro e
sprovvisto dei mezzi necessari per
vivere ha diritto al mantenimento e
all’assistenza sociale. I lavoratori
hanno diritto che siano preveduti e
assicurati mezzi adeguati alle loro
esigenze di vita in caso di
infortunio, malattia, invalidità e
vecchiaia, disoccupazione
involontaria. Gli inabili ed i
minorati hanno diritto
all’educazione e all’avviamento
professionale. Ai compiti previsti in
questo articolo provvedono organi
ed istituti predisposti o integrati
dallo Stato. L’assistenza privata è
libera.”(Art 38)
Programma di conciliazione
LIBERALISMO
SOCIALISMO
Conserva il diritto di
proprietà
Riprende l’esigenza di
proteggere le classi più umili
Rifiuta il presupposto
individualistico e la libertà di
concorrenza
Rifiuta l’abolizione della
proprietà privata
La proprietà individuale viene riconosciuta, estesa nella
sua titolarità, temperata nel suo esercizio
LIBERALISMO
SOCIALISMO
A differenza del liberalismo
promuove un intervento dello
stato nella vita economica
Rifiuta lo statalismo socialista
considerato eccessivo
Propone la creazione di corporazioni
di mestiere
superando l’individualismo
liberalista
Rifiuta la concezione
liberalista che vedeva la
lotta di classe quale
causa di progresso
economico
superando il livellamento
collettivistico socialista
Si propone infine di conciliare la lotta di
classe in una mutua comprensione dei
rappresentanti del lavoro e del capitale,
sottoposti alla stessa legge della morale
cristiana.
Rifiuta la concezione
socialista che voleva
eliminare alle radici la
lotta di classe
La presentazione è stata realizzata dalla
V B
ANDREOTTI FRANCESCA, BALDASSARI BEATRICE, BIMBI MIRCO, CALVANO MARTINA,
CATTOLICO VINCENZO, CENCINI GIULIA, CINTOLESI SABRINA, FRANCESCHINI GIULIA,
LENZI GIULIA, ORABONA MICHELE, PELOSI FILOMENA, PEZZINI SILVIA, RICCOMI CLAUDIA,
SEGHIERI GIULIA, SHAHINI ILIR, VOLPI ALESSIA
Liceo scientifico “E.Majorana” Capannori
Prof. Orazio Trinchera
Uguaglianza formale
&
Uguaglianza sostanziale
Differenze:
Uguaglianza formale
Uguaglianza sostanziale
- garantisce le libertà
negative;
- l’uomo è considerato come
individuo;
- è caratteristica dello stato
liberale;
- ha carattere generale e
teorico.
- garantisce le libertà
positive;
- l’uomo è considerato come
cittadino;
- è caratteristica dello stato
sociale (Welfare State);
- è relativa alla forma di
stato adottata e ai diversi
rapporti istituzionali.
I due principi di uguaglianza si limitano e si
completano a vicenda:
Uguaglianza formale
- impedisce alle azioni
positive di diventare a loro
volta fonte di giustizia,
dando luogo a casi di
discriminazione;
- non assicura una reale
uguaglianza di tutti di fronte
alla legge.
Uguaglianza sostanziale
- impedisce l’eccesso di
rigore dell’ uguaglianza
formale;
- disuguaglianza che diventa
uguaglianza.
Il punto di equilibrio è individuato dal
giudizio di ragionevolezza
Solidarietà sociale
a pari merito con la
dignità dell’uomo!
Giuseppe Dossetti
Riccardo Lombardi
Contrasti sociali
ineliminabili.
La società pluriclassista non
permette la solidarietà
sociale.
Rafforzamento
dell’autorità statale
nel rispetto
dell’individuo.
Non basta l’uguaglianza
formale, è necessaria
l’uguaglianza sociale.
Lelio Basso
Lo stato deve
garantire il
raggiungimento della
dignità umana.
Aldo Moro
La presentazione è stata realizzata dalla
V C
ASSISTITI MATTEO, BIGONGIARI FRANCESCO, CARDARELLI CHIARA, COLARUSSO ELOISE,
CUOMO GIULIANO, DEL GRANDE GIULIA, DIODATI ANDREA, GENTILE FRANCESCA, LENZI
GIACOMO, MANTELLASSI CHIARA, PACINI LEONARDO, PARDUCCI TOMMASO, PETRINI
LUCIA, RAMACCIOTTI GABRIELE, TURBA MATTEO, VOTINO DESIREE'
Liceo scientifico “E.Majorana” Capannori
Prof. ssa Elisa Greco
PARI
OPPORTUNITA’
DONNE
HANDICAP
DIRITTI DEI
MINORI
IMMIGRATI
E LAVORO
Donne
Oggi le donne hanno un
grado di istruzione superiore
rispetto all’altro sesso
Si ha disparità anche
all’interno dello stesso genere
femminile:
Il 60% dei laureati è
Donna, il 40% è Uomo
Il 22% delle
laureate non lavora
vs il 9% dei
laureati
L’occupazione femminile
presenta una percentuale
inferiore rispetto a quella
maschile
Il 70,3% degli Uomini
lavora vs il 47,2% delle
Donne.
• LAVORATRICI spesso
rinunciano o posticipano la
gravidanza per non perdere il
proprio lavoro o per riuscire ad
accedere a ruoli decisionali alti.
Lo Stato si impegna
realmente a rimuovere ogni
ostacolo di ordine sociale per
garantire pari opportunità
di entrambi i sessi?
Le lavoratrici sono pagate
meno rispetto ai loro colleghi.
Questa differenza si acuisce
tra i 35 e 45 anni, momento
critico della carriera lavorativa
che coincide spesso con
quello della vita personale.
•Tra le NON LAVORATRICI
molte presentano uno o più
figli.
Ciò dimostra che lo Stato
Italiano non offre
sufficienti servizi pubblici
che permettano di
coniugare lavoro e
famiglia.
Solo l’Ungheria e
Malta nella lista dei 27
paesi dell’Unione
Europea, presentano
una situazione del
lavoro femminile
peggiore di quella
italiana.
PROPOSTE POSITIVE
-incrementare i servizi riguardo l’infanzia:
Nel 2006 in TOSCANA, regione virtuosa in questo ambito, 12 milioni di euro sono stati
impiegati in investimenti per la gestione ordinaria di servizi per l’infanzia. Nel 2008 per i
servizi per la prima infanzia sono stati messi a disposizioni oltre 27 milioni di euro.
Grazie a questo sforzo la Toscana è al primo posto al livello nazionale per qualità e
risposta ai bisogni delle famiglie.
-incentivare proposte imprenditoriali per conciliare tempi di vita e di lavoro
e comunque promuovere la creatività femminile:
Nasce a Carrara la prima cooperativa italiana di donne pescatrici , che si occuperanno
di tutta la filiera dalla pesca in mare alla lavorazione e alla vendita dei prodotti ittici,
tutto sarà fatto con metodi biologici.
DIRITTI DEI MINORI: Sottovalutati e non riconosciuti
Dal rapporto Ires-Cgil risulta che in Italia sono 400 mila i bambini
sfruttati fra i 7 e 14 anni, UN DATO INACCETTABILE PER UN PAESE
“CIVILE”
CAUSE:
33.5 % al Nord (Milano)
9.6 % al Centro (Roma)
• POVERTA’ ECONOMICA
L’Italia è al 2° posto in Europa per
la più alta percentuale di minori
che vive al di sotto della soglia di
povertà
•POVERTA’ CULTURALE:
36.2 % al Sud e Isole
(Napoli)
Percentuali elevate si registrano:
• nel settore terziario e nel settore agricolo
• attività criminale (fino al 7 %)
Dispersione
scolastica
Sistema
scolastico
inefficiente
•POVERTA’
DELL’INFORMAZIONE
• prostituzione
• POVERTA’ DELL’AZIONE
DEI GOVERNI
Da notare il fatto che non sono presenti stime
precise per quanto riguarda i bambini
immigrati
•ORGANIZZAZIONI
MAFIOSE
AZIONI POSITIVE
• “Giornata mondiale dell’infanzia”
e
SOLUZIONI
• sensibilizzazione dell’opinione pubblica
• Telefono Azzurro
• Promozione dello slogan della Cgil “I
bambini a studiare, i grandi a lavorare”
• prolungamento dell’obbligo scolastico
• maggiori controlli sulle imprese e
promozione di incentivi per evitare
l’impiego di minori
• integrazione degli stranieri
• maggiori investimenti da parte del
governo per tutelare i diritti dei minori
HANDICAP
SCUOLA
CARENZA DELLE ORE
DI SOSTEGNO
TROPPI ALUNNI PER
CLASSE
IL 30% DELLE SCUOLE
HA BARRIERE
ARCHITETTONICHE
PROLUNGAMENTO
DELL’ ETA’ SCOLARE
FINO A 21 ANNI
AGEVOLAZIONI
FISCALI
INTEGRAZIONE
SCOLASTICA (LEGGE
517)
LAVORO
RAPPORTO
DOMANDA/OFFERTA
CRITICO AL CENTRO E
AL SUD
SISTEMA DI
REGOLAZIONE
DELL’ACCESSO AL
LAVORO (LEGGE 68)
SOCIALE
COSTI INGENTI
DISAGIO PER LE
FAMIGLIE
ASSOCIAZIONI
SANITARIE
 Centro Territoriale Misto
per l’Handicap (CTM)
In Italia il lavoro è al
tempo stesso un dovere e
un diritto,è fondamento
dell’intero sistema politico
e sociale.
Svolgere un’attività lavorativa è,nella
stragrande maggioranza dei casi,condizione
necessaria per uno straniero,in particolare
extracomunitario, per vivere regolarmente
nel nostro Paese.Il lavoro rappresenta il
principale motivo che spinge un individuo a
trasferirsi in un paese diverso da quello di
origine.
In Italia lavorano circa un milione
e mezzo di immigrati (10% degli
occupati).Gli stranieri registrano
un tasso di occupazione più
elevato degli italiani.
La necessità di sostentamento per un’esistenza libera e dignitosa spinge gli immigrati, più degli
italiani, ad accettare pessime condizioni di lavoro. A parità di età, livello d’istruzione, anni di
esperienza lavorativa e territorio di residenza, uno straniero manifesta una probabilità tre volte
superiore a un italiano di svolgere un lavoro a bassa qualifica. Almeno cinquecentomila lavorano a
nero.
Unica soluzione praticabile per
immigrazione non regolare.
Meno introiti nelle
casse dello stato.
LAVORO
NERO
Smantellamento
contratti nazionali.
Sfruttamento
dell’individuo. Assenza
garanzie sanitarie.
“Pensare l’immigrazione significa pensare lo Stato ed è lo Stato che pensa se stesso pensando l’immigrazione.”
Abdelmalek Sayad.
La presentazione è stata realizzata dalla
V D
BACHI MARTINA, BAGNESCHI BEATRICE, BALDACCINI CATERINA A.M., BATASTINI SARA,
DEL BIANCO ANDREA, DEL GHINGARO GREGORIO, FAZZI TOMMASO, FRANCESCHI SERENA,
FRANCESCONI ARIANNA, GIANNINI GIULIA, GIORGETTI AMBRA, MARCHESCHI
ELISABETTA, PACINI LEONARDO, PAGNI BENEDETTA, PERUGIA FRANCESCA, RAGGHIANTI
GIULIA, ROSATI CAMILLA, SALVATORE JESSICA, SIMONETTI TIZIANO, UNTI LUISA
Liceo scientifico “E.Majorana” Capannori
Prof. ssa Leana Quilici
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